REGGIO – Presentate le Giornate Fai di Primavera: Saranno dedicate ad Alfonso Frangipane

 Alfonso Frangipane sarà l’assoluto protagonista della 31esima edizione delle Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano, a cura della delegazione reggina del Fai, guidata da Dina Porpiglia.

Illuminato, appassionato, instancabile: Alfonso Frangipane è una figura della quale è arduo sintetizzare l’opera e il prestigio, lo spessore e la visionaria – meritoriamente pragmatica – capacità di anticipare il futuro.

L’arte ha permeato ogni suo respiro e la Calabria ne gode ancora oggi i frutti: adoperatosi senza tregua per la formazione artistica, Frangipane ha investito tutte le proprie energie per la creazione di una vera e propria fucina dell’arte a Reggio Calabria, con la fondazione dell’Istituto d’Arte prima (1933), e del Liceo Artistico dopo (1948), ponendo le basi per l’istituzione in città dell’Accademia di Belle Arti e della Facoltà di Architettura.

Fioriscono ora nel suo nome le Giornate di Primavera Fai 2023, in arrivo il 25 e 26 marzo a Reggio Calabria: pronte a svelare, ancora una volta, luoghi e capolavori inediti o solitamente non fruibili.

Un bagaglio di cui andar fieri e da riscoprire con passo lento e sguardo attento.

Questo l’obiettivo delle imminenti Giornate Fai, presentate alla stampa a Palazzo San Giorgio da Dina Porpiglia, Capodelegazione FAI Reggio Calabria, e Rocco Gangemi, Delegato regionale Ambiente FAI Calabria, dopo il caloroso saluto delle autorità: il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, e il sindaco ff di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, con l’intervento del Direttore del Museo D’arte Annunziato Tripodi, della direttrice dell’Archivio di Stato Maria Mallemace, del Presidente del Rhegium Julii Giuseppe Bova alla presenza di dirigenti e tutor scolastici coinvolti del Programma degli Apprendisti Ciceroni, il Gruppo Giovani e i volontari Fai

Dina Porpiglia, capodelegazione Fai Reggio Calabria, ha commentato così le imminenti GdP reggine: «Il Fai ha nel proprio dna l’impegno per la valorizzazione dei luoghi e la promozione delle eccellenze. Ci è sembrato giusto focalizzare la nostra attenzione su una figura che ha dedicato la propria vita alla comunità che lo ospitava nel senso più ampio: come artista, come educatore, come uomo delle istituzioni, come intellettuale».

«La riscoperta di questi valori – ha aggiunto – attraverso il viaggio tra le tracce materiali e culturali che il museo è in grado di offrire e i racconti delle persone che lo hanno conosciuto e studiato, ci consentirà di richiamare l’impegno che ognuno di noi deve attivare, nel quotidiano, per far crescere la città e la rete di relazioni istituzionali ma soprattutto umane che questa ospita».

Rocco Gangemi, Delegato Fai Ambiente Calabria, ha inteso porre l’accento sulla portata del lascito di questo illuminato cultore dell’arte: «Quello che straordinariamente colpisce di Alfonso Frangipane – sono le parole di Gangemi – è la continuità con cui, nel corso di tutta la vita, ha perseguito la promozione della cultura artistica in Calabria e, in particolare, nella città di Reggio dove ha realizzato, con grande concretezza, gli istituti di cultura artistica di ogni grado. Formidabile è stata la sua capacità di visione di insieme, per la crescita della nostra società attraverso l’arte».

Autentica perla di questa edizione delle GdP sarà l’inaugurazione dello studio di Alfonso Frangipane, nei locali del Liceo Artistico reggino: al suo interno si potranno ammirare i mobili da lui stesso disegnati, con cornici, salottino, tavolino, arredi per la sala dei Professori, cassapanche in noce intagliata eseguite su suo disegno e bellissimi tessuti-arazzo, sempre su suoi disegni, con motivi decorativi Liberty stilizzati (come quello con le triremi) e con stilemi floreali per tessuti e damaschi a macchina Jacquard.

Le due giornate del 25 e 26 marzo costituiscono un viaggio di scoperta nell’attività instancabile del Maestro in tutte le forme dell’arte, attraverso le testimonianze custodite nel Museo che ne porta il nome: in linea di continuità con quello che è stato il sogno e il progetto dello stesso Frangipane, il Museo ne rappresenta la summa e si pone quale valido potenziamento per le attività culturali della scuola, per diventare occasione di incontro e di confronto e per trasmettere alle nuove generazioni valori e modelli sempre validi. 

Per le Giornate di Primavera Fai saranno aperti ai visitatori i Laboratori, solitamente non accessibili al pubblico.

La 31esima edizione delle GdP si presenta particolarmente ricca e imperdibile e donerà alla città anche un evento speciale nella giornata del 24 marzo, con il Convegno di studi previsto a latere delle GdP e che si terrà presso il Museo D’Arte Alfonso Frangipane alle ore 15,00.

I saluti istituzionali saranno affidati a: Catena Giovanna Moschella, Carmelo Versace, Paolo Brunetti, Maria Mallemace, Giuseppe Bova, Dina Porpiglia. Modera: Antonietta Catanese. Relazioni: Roberta Filardi: “Alfonso Frangipane: l’Eredità artistica per la città”; Tommaso Manfredi: “Iconografia e identità urbana: Reggio prima di Frangipane”; Mario Panariello: “Frangipane pioniere della Dignità artistica calabrese”; Mario De Pasquale: “Alfonso Frangipane: l’uomo e l’educatore”; Annunziato Tripodi: “Il Museo d’arte Frangipane: una visita critica”.

Sabato dalle ore 10.30 alle 17.30. Domenica dalle 10.00 alle 17.30 con l’avvio delle visite guidate da esperti, docenti e dai volontari” Apprendisti Ciceroni” ogni ora.

Come ogni anno, saranno i giovani Apprendisti Ciceroni del Fai a guidare i visitatori. I volontari del Fondo Ambiente Italiano di Reggio Calabria e il Gruppo Giovani Fai RC hanno ancora una volta offerto il proprio contributo per il più importante evento di piazza dedicato ai beni culturali in Italia.

Le Giornate d’Autunno Fai sono state realizzate in collaborazione con il Liceo Artistico “Preti – Frangipane” di Reggio Calabria ed il Museo D’Arte “A. Frangipane”, con il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e del Comune di Reggio Calabria e con la partnership dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria e del Circolo Culturale Rhegium Julii.

Il progetto “Apprendisti Ciceroni” è realizzato con i seguenti istituti scolastici: il Liceo Artistico “Preti-Frangipane”, Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, l’Istituto Tecnico Statale Economico “Raffaele Piria”, l’Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni e l’istituto Superiore “Ten. Col. G. Familiari” di Melito Porto Salvo RC. (rrc)

Il segretariato regionale del Mic: I resti ritrovati a Piazza De Nava non compromettono continuazione dei lavori

Il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Calabria è intervenuto in merito ai resti ritrovati durante i lavori a Reggio Calabria per il «Restauro e riqualificazione per l’integrazione tra il Museo Archeologico Nazionale ed il contesto urbano».

«Il rinvenimento effettuato con l’assistenza scientifica della Soprintendenza e degli archeologi incaricati dall’impresa appaltatrice – viene spiegato – non pregiudica la continuazione dei lavori che proseguono nella Piazza dove nei prossimi giorni si realizzeranno gli allacci di impianti e scarichi».

Nella nota, infatti, è stato spiegato come «dopoil posizionamento della recinzione di cantiere, che delimita la porzione della piazza dove sono stati effettuati gli interventi iniziali, si è proceduto con la scarifica e l’asportazione del manto stradale del tratto di Corso Garibaldi davanti al museo per raggiungere le quote di progetto e verificare la presenza del basolato storico».

«Al di sotto dell’asfalto sono affiorati alcuni sottoservizi e i resti di due ambienti, relativi ad una struttura Otto-Novecentesca già distrutta e rasata nella fase di ricostruzione edilizia di Reggio Calabria dopo il catastrofico terremoto/maremoto del 1908 – si legge –. Il pavimento, composto da mattonelle in terracotta e le murature sopravvissute sono state rilevate, documentate e come da prassi al fine di garantirne la tutela, sono state ricoperte con geotessuto e terreno di risulta».

Viene ricordato, inoltre, che la procedura amministrativa dei lavori – finanziato dal Ministero della Cultura e diretto dal Segretariato Regionale per la Calabria – è interamente consultabile sul sito di Invitalia(rrc)

L’8 aprile Palazzo San Giorgio di Reggio diventerà un Centro per la prevenzione dei tumori femminili

Palazzo San Giorgio, il prossimo 8 aprile, diventerà un centro per la prevenzione dei tumori femminili, con una giornata dedicata alla riflessione ed alle analisi in loco predisposte, gratuitamente, dall’equipe medica specializzata della Lega italiana per la lotta contro i tumori.

È il risultato raggiunto dalla commissione Politiche sociali, presieduta dal consigliere Carmelo Romeo, che nei giorni scorsi ha audito il presidente della Lega Italiana lotta ai tumori, Ernesto Giordano. Insieme alla Lilt, infatti, il Comune di Reggio Calabria organizzerà la Giornata della Prevenzione al femminile.

Nel ringraziare il presidente Giordano, i professionisti ed o volontari della Lilt, Carmelo Romeo si è detto «molto felice per l’organizzazione di un evento rivolto a tutte le donne reggine e che testimonia, ancora una volta, la forte sensibilità dell’organismo consiliare rispetto a temi così delicati ed importanti».

«Nei prossimi giorni – ha spiegato – verrà pubblicizzata l’iniziativa nel dettaglio, con il riferimento del numero al quale potersi prenotare per svolgere la visita medica gratuita».

La giornata di screening gratuito sarà articolata in due fasi, entrambe all’interno dei locali di Palazzo San Giorgio. La prima, a partire dalle ore 9.00, consisterà in un seminario con gli specialisti della Lilt, cui seguiranno gli screening gratuiti con ecografia mammaria, ecografia tiroidea e mappatura dei nei con il dermatoscopio, esami fondamentali per la prevenzione dei tumori più diffusi nelle donne.

«La commissione Politiche sociali – ha aggiunto Romeo – continua la sua attività nel fornire ogni strumento utile, anche attraverso l’organizzazione di simili eventi, per prevenire malattie spesso letali. In questi casi, agire in anticipo può davvero salvare una vita. Sono orgoglioso del lavoro dei commissari e della condivisione di idee dimostrate in occasione di simili iniziative».

«Il nostro intento – ha spiegato il Presidente – è quello di abbracciare tutte le iniziative utili alla cittadinanza sul tema della salute ed in particolare della prevenzione, coinvolgendo le migliori energie e le tantissime valenti professionalità che sono presenti sul nostro territorio. E’ già accaduto, in più occasioni, che la Commissione si facesse promotrice di iniziative di valore come questa organizzata di concerto con la Lilt».

«Non è un caso infine – ha concluso Romeo – che per queste attività si sia scelto di aprire le porte di Palazzo San Giorgio. Il Municipio infatti deve essere inteso come la casa di tutti i cittadini, ed in tal senso vogliamo che sia sempre più aperto e frequentato, in occasione di iniziative come questa che hanno un grande valore anche in termini di utilità nell’ambito della prevenzione». (rrc)

Il 9 marzo si presenta collaborazione tra l’Università Mediterranea e Caffè Mauro

Giovedì 9 marzo, alle 10, a Reggio, nella Sala Organi Collegiali della Cittadella Universitaria, sarà presentata la collaborazione tra l’Università MediterraneaCaffè Mauro.

Una collaborazione nata con l’obiettivo di sviluppare una filiera del caffè sostenibile, attraverso il riutilizzo degli scarti di lavorazione e la valorizzazione del talento locale con nuove opportunità di formazione per i laureandi dell’Ateneo reggino.

Intervengono il prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria , il prof. Giovanni Enrico Agosteo, Direttore Dipartimento di Agraria UniRC , il dott. Davide Padelli,  Chief Executive Officer Caffè Mauro Spa, il prof. Marco Poiana, docente di Tecnologie Alimentari UniRC e il dott. Valerio Chinè, Chief Operating Officer Caffè Mauro Spa. (rrc)

REGGIO – Le Muse hanno ricordato Gaetano Arconti, giovane degli anni ’50 che ha amato la Calabria

L’Associazione Culturale Le Muse di Reggio Calabria, ha dedicato il suo ultimo incontro a Gaetano Arconti, giovane degli anni ’50 che ha amato la Calabria.

Il presidente Muse, prof. Giuseppe Livoti, in apertura di manifestazione ha ribadito come «è atto dovuto dei sodalizi culturali ogni tanto dedicare degli incontri a chi nel recente passato ha amato la Calabria e lo ha fatto con la sua attività che nonostante la non presenza fisica fa rimanere il segno, il percorso di un tracciato».

La dott.ssa Antonia Rita Arconti, Funz. Curatore Beni Culturali Sovrintendenza Capitolina Roma e figlia del calabrese illustre ha ricordato la  figura del padre nato nella provincia di Reggio Calabria, a Saline di Montebello Jonico nel 1935, all’età di circa tre anni viene portato dalla famiglia a Gallico, frazione della stessa Reggio, dove ha vissuto fino al 1972, data del definitivo trasferimento a Roma. Di umili origini – il padre Giovanni era contadino, la madre Filippa casalinga dedita alla crescita dei sei figli – dimostra già da piccolo una curiosità intellettuale vivace e vorace, nutrita, da ragazzo, grazie alla presenza in paese della colta comunità di gesuiti insediatasi nel Santuario locale di Santa Maria delle Grazie e dagli stimoli culturali offerti dal parroco illuminato della chiesa di San Biagio, Don Fortugno.

Diplomatosi geometra, si sposa a 23 anni divenendo genitore, poco dopo, del primo dei suoi 4 figli. Tralascia gli studi universitari per dedicarsi al lavoro, prima come geometra con i “cantieri scuola” poi, dal 1960, in ferrovia dove entra, tramite concorso, come conduttore addetto ai controlli sui treni viaggiatori. Da quel momento abbraccia l’attività sindacale ottenendo presto ampio consenso e facendosi notare all’interno del Saufi (Sindacato Autonomo Unificato Ferrovieri Italiani) a partire dalla sede di Villa San Giovanni dove presta servizio. Per voto dei ferrovieri, nel 1971 ottiene, a soli 37 anni, l’importante incarico che rappresenterà la svolta della sua vita: entra, come consigliere, nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ferrovie dello Stato, mantenendo tale carica fino al 1980, quando, dopo la riforma delle F.S, viene cancellata la figura del rappresentante eletto dai ferrovieri.

Per via del nuovo lavoro, nel 1972, con la famiglia ci trasferimmo con la mamma e i miei tre fratelli a Roma ed ancora, conclude la figlia ho in mente il giorno della partenza con la macchina del tempo una 850 Fiat, macchina tipica della famiglia italiana. Il dott. Mario Miniaci – Presidente della Fondazione NC che oggi continua l’attività di Arconti tramite aiuti e progetti , ha evidenziato che Gaetano Arconti è stato un sindacalista della Cisl attivo nel settore trasporti dove ha ricoperto importanti incarichi di responsabilità di rilievo nazionale, quali, tra tutti, membro del Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato e Segretario Generale della Fit Cisl. Terminato l’impegno nel sindacato, ha assunto diversi ruoli fino alla designazione quale Presidente della Fondazione Bnc (Banca Nazionale delle Comunicazioni) a seguito della creazione delle Fondazioni Bancarie con la riforma Amato delle Banche di Diritto Pubblico.

All’interno della Fondazione, ha favorito i progetti orientati al sociale, alla cultura, al recupero di beni artistici e archeologici, all’ambito medico e alla ricerca nel campo dei trasporti. La sfera di azione della Fondazione BNC (ora Fondazione NC) si è estesa sotto Arconti sia al contesto nazionale sia a quello specifico della sua Calabria, tra l’altro con progetti eticamente mirati alla promozione della cultura della legalità. Alcune risorse nel tempo li abbiamo destinate anche in progetti a favore di paesi in via di sviluppo (Madagascar ed Ecuador) o ancora la creazione l’ambulatorio di medicina solidale che è attiva a Reggio Calabria proprio per suo volere.

Sia durante l’attività nel Consiglio di Amministrazione sia in veste di Presidente della Fondazione, si è sempre prodigato affinché la Calabria fosse oggetto di progetti mirati per favorirne sviluppo, servizi sociali ed uscita dalla cultura della criminalità. Importante durante il primo consiglio di Amministrazione l’apertura della questione sulla necessità della creazione di un tunnel sotterraneo dove far passare i binari ferroviari che a Reggio Calabria tagliavano bruscamente la città dal suo mare, ponendo le basi per la successiva realizzazione della via Marina.  In quella consiliatura sostiene pure la costruzione delle Officine grandi Riparazioni (Ogr) di Saline ioniche. Nel 1983, un’altra importante svolta: gli viene affidato l’incarico dalla Cisl di costruire l’accorpamento di tutti i settori dei trasporti (ferrovie, porti, aeroporti, navi, strade, autostrade e servizi ausiliari), da cui è nata la Fit Cisl, di cui Arconti è Segretario Generale per molti anni a partire dal 1984.

Chiusa l’esperienza sindacale, rientra in azienda come assistente dell’Amministratore Delegato delle FS, facendo parte da quel momento di commissioni di studio riguardanti la riorganizzazione dell’azienda. Nel 1993 diventa Presidente della Fondazione BNC dove, tra le altre innumerevoli iniziative, propone la costituzione di un istituto di Studi, Ricerche e Formazione dei Trasporti (ISFORT) ancora oggi pienamente attivo. E l’attuale presidente il dott. Marco Romani – Amministratore Delicato di Isfort S.P.A si è soffermato sulla figura visionaria di Arconti, tanto da avere inventato dal nulla, un sistema di rilevazione ancora oggi applicato denominato Audiomob ovvero un prodotto che si presta ad utili applicazioni sia nelle dimensioni nazionali/regionali che in quelle locali che restituisce un quadro particolareggiato degli spostamenti degli individui (lunghezza e tempo di percorrenza, origine e destinazione, motivazione, sistematicità, mezzo di trasporto utilizzato, ecc.) e dei fattori critici che incrementano o deprimono l’uso dei diversi modi di trasporto. 

Il patrimonio informativo che ne deriva, insieme alla possibilità di attivare – con la medesima rilevazione – survey modulari su specifiche esigenze locali (conoscenza/percezione/valutazione di misure volte al miglioramento della mobilità urbana), fanno dell’Audimob uno strumento prezioso di supporto al policy maker della mobilità locale, soprattutto per chi vuole correttamente porsi il problema di come leggere e soddisfare bisogni ed esigenze degli utenti.

Importante per il dott. Lino Caserta, direttore Ace – Medicina Solidale l’avere istituito un Ambulatorio di Medicina Solidale come l’Ace che oggi a Pellaro ed a Arghillà permette ed ha permesso la prevenzione e la salvaguardia della salute creando così dei veri e propri parchi diffusi del benessere, una alleanza con ambiente, oppure avendomi anche dato la possibilità a suo tempo di fare degli studi epidemiologici per i problemi al fegato. Studi finanziati a suo tempo che ha avuto nel 2005 esiti scientifici internazionali importantissimi ha detto fermamente Caserta.

Per il dott. Santo Gioffrè, medico e scrittore, Arconti ha nutrito una grande passione per la speculazione, spaziando dalla filosofia alla scienza, dalla storia alla politica, dimostrandosi grande conversatore in grado di affascinare quanti lo hanno conosciuto e affiancato, parenti, amici, colleghi, il pubblico dei suoi comizi, capace di mantenere sempre un atteggiamento umile, equilibrato e condito da autoironia.

«Un giovane degli anni ’50 – ha concluso mons. Denisi – giovane uomo del popolo che amava gli ultimi e che trovava nella religione e della Chiesa uno spirito nuovo ed uno stile di vita autentico così come appreso a suo tempo nella chiesa di San Biagio di Gallico luogo autentico di formazione». (rrc)

 

Giro Ciclistico, siglata convenzione tra Metrocity RC e Lega del Ciclismo Professionistico

Prende sempre più forma l’operazione Giro ciclistico della Città Metropolitana di Reggio Calabria, prevista per il prossimo 16 aprile. Nei giorni scorsi, infatti, è stata siglata la convenzione tra la Città Metropolitana, rappresentata nell’occasione dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace e dal Consigliere delegato allo Sport, Giovanni Latella, e la Lega del Ciclismo Professionistico, rappresentata dal Commissario Straordinario Cesare Di Cintio.

Alla firma hanno preso parte anche la Dirigente del Settore Sport della Città Metropolitana Maria Teresa Scolaro e la Funzionaria Lucia Meddis, che stanno curando le procedure burocratiche propedeutiche alla realizzazione dell’evento.

Si tratta di un grande evento sportivo, di caricatura nazionale ed internazionale, è state recentemente approvato dal Consiglio della Città Metropolitana su proposta del Consigliere delegato allo Sport Giovanni Latella. La gara, che rievoca i fasti dello storico giro della provincia di Reggio Calabria, manifestazione ciclistica centenaria la cui prima edizione risale al 1920, prenderà il via proprio dalla costa antistante il tratto di mare dove furono rinvenute le statue bronzee dei due guerrieri greci.

La convenzione siglata affida alla Lega Ciclismo la parte organizzativa del Giro della Città Metropolitana di Reggio Calabria, sancendo l’accordo tra le parti nel contesto di una sinergia che punta a rilanciare l’evento come una delle pietre miliari dell’intero circuito sportivo nazionale.

A margine dell’incontro il sindaco facente funzioni Carmelo Versace ed il Consigliere delegato allo Sport Giovanni Latella hanno espresso «grande soddisfazione per il rilancio di un evento sportivo storico del territorio reggino che ora, grazie ad una programmazione attenta nell’ambito degli eventi sportivi, potrà ritornare in vita, costituendo motivo d’interesse non solo sul piano strettamente sportivo, ma anche con una ricaduta certamente significativa sul piano dell’attrattività turistica».

«Il ciclismo – hanno affermato – è certamente uno sport che produce meglio degli altri l’opportunità valorizzare al meglio il territorio, promuovendo le tante bellezze che caratterizzano il comprensorio metropolitano, non solo nelle sue mete turistiche più apprezzate e frequentate, ma anche alla scoperta di borghi e paesaggi ancora poco conosciuti, ma pronti a stupire i tanti appassionati di questo sport che, siamo certi, avranno modo di apprezzare le straordinarie potenzialità del nostro territorio».

In proposito, l’avvocato Cesare Di Cintio, Commissario straordinario Lega Ciclismo ha dichiarato: «La Lega, attraverso questa operazione, si è fatta promotrice del recupero di una gara storica per il territorio metropolitano di Reggio Calabria».

«L’iniziativa in esame – ha affermato Di Cintio – coniuga le esigenze di tutela del ciclismo professionistico e di promozione turistica e culturale, in Italia e all’estero, dei territori coinvolti. Una formula nuova con cui puntiamo ad attivare un modello di gestione virtuoso in grado di garantire la crescita del prodotto ciclismo e al contempo la valorizzazione dei territori che andremo ad interessare con le corse». (rrc)

Fondazione Mediterranea: Solo due strutture associative cittadine favorevoli a demolizione di Piazza De Nava

Fondazione Mediterranea e il comitato Civico per la tutela e il restauro conservativo di Piazza De Nava, hanno evidenziato in una nota come «di tutte le strutture associative cittadine, piccole e grandi, solo due sono favorevoli alla distruzione della piazza».

Una nota resasi necessaria a seguito delle affermazioni, apparse sulla stampa, circa l’inconsistenza numerica del fronte che si oppone alla demolizione di piazza De Nava.

«Un primo dato, il più importante – si legge – relativo alla battaglia etica ed estetica contro la distruzione di una porzione dell’identità storico-urbanistica della città, attiene all’adesione alle idee del Comitato da parte delle associazioni. Queste le possiamo suddividere in due gruppi: il primo è costituito da organismi locali di strutture a base nazionale o internazionale oltre che da istituti scientifici professionali; il secondo dall’ampia coorte di associazioni locali».

«Tra le strutture del primo gruppo, solo una, il Tci – viene spiegato – si è espressa a favore della demolizione di piazza De Nava; tutte le altre (tra cui il Fai, Legambiente, Italia Nostra, istituti di Urbanistica e di Territorialisti, ecc. ecc.), con diverse sfumature hanno espresso la loro contrarietà al progetto della Soprintendenza. Un discorso a parte meritano i Club Service, la cui presidenza cambia ogni anno e che pertanto, per ovvi motivi, non possiamo annoverare tra i contrari al progetto né tra i favorevoli. Unica eccezione è rappresentata dall’Associazione di Club Service “Città Metropolitana” e dal Comitato Interdistrettuale per l’Area dello Stretto, la cui presidenza non è cambiata, e che pertanto possiamo citare tra le strutture contrarie alla demolizione della piazza».

«Venendo alle associazioni locali, alcune delle quali pur contrarie – hanno spiegato Fondazione Mediterranea e Comitato Civico – non si sono volute esprimere formalmente in osservanza a una politica di basso profilo a nostro avviso eticamente inaccettabile, solo una si è espressa a favore della demolizione, Reggio Bene Comune. Riassumendo, è una falsità affermare, come dichiarato anche dal Sindaco f.f., che il fronte contrario sia inconsistente sol perché non si è fatta una manifestazione di piazza: non è nello stile della Fondazione né in quello del Comitato fare piazzate; piuttosto, ritenendo di interloquire con persone oneste e razionali, si preferisce il ragionamento su dati e fatti certi alle manifestazioni appariscenti».

«Per quanto riguarda i social media, i dati in nostro possesso non sono aggiornati – viene spiegato ancora – ma risalgono allo scorso anno: oltre il 90 per cento dei pareri espressi sui social erano critici sul progetto della Soprintendenza, nonostante la creazione di falsi profili che inquinavano il dibattito (si è valutata la possibilità di porgere denuncia alla polizia postale ma poi abbiamo lasciato perdere essendo riusciti a bloccarli)».

«Un discorso a parte – prosegue la nota – merita la considerazione che delle 10 associazioni ammesse alla Conferenza dei servizi, solo 4 si siano dimostrate contrarie. Considerando che alcune strutture partecipanti sono state avvisate per tempo e che non vi è stata una doverosa evidenza pubblica (nel caso della Fondazione si è saputo solo casualmente della Conferenza di Servizi); e che alcune erano associazioni professionali, quindi in palese conflitto di interessi; e che, ancora, i Club Service non possono essere tenuti in considerazione per le motivazioni prima espresse; va da se che le uniche veramente rappresentative erano proprio le 4 che, casualmente venute a conoscenza della Conferenza dei Servizi, vi hanno partecipato e si sono opposte. Non è certamente così, cripticamente e a invito, che si applicano le norme di trasparenza pubblica del momento decisionale, specie se si tratta di stravolgere l’assetto urbanistico del centro della città».

«Dopo che la città non è stata coinvolta nelle decisioni – viene ricordato – ora si tenta di delegittimare il suo malcontento sol perché questo non si manifesta in maniera chiassosa ma solo in forma educata e rispettosa delle dinamiche democratiche. Questi signori, burocrati dalla “carte a posto” e politici interessati alla poltrona, dovrebbero forse essere presi a ceffoni per fargli capire che hanno offeso la città con il loro comportamento contrario all’estetica urbanistica e all’etica politica?».

«La gente per bene, quella che oggi si oppone alla demolizione della storia cittadina e della memoria collettiva e dell’identità dei luoghi – conclude la nota – non è solita prendere a ceffoni chi la pensa in modo diverso ma cerca di far sentire la propria voce con mezzi civili ed educati. Ma è proprio questo che i burocrati dalle “carte a posto” e i politici di basso conio non riescono o non vogliono capire». (rrc)

ZES CALABRIA: LE AREE SCELTE PER REGGIO
COLLOCATE ALL’INTERNO DELL’AEROPORT0

di SANTO STRATI – Chiamatelo errore madornale o svista imperdonabile, comunque non trova alcuna giustificazione che chi ha disegnato le aree della Zes Calabria abbia individuato per Reggio le superfici della piste di decollo e atterraggio dell’Aeroporto dello Stretto. Una cosa pazzesca, salvo a non voler pensar male (che si sa, si rischia di far peccato, ma spesso – come diceva Andreotti – ci s’azzecca) e immaginare che la “svista” non sia poi involontaria, ma scientemente applicata al fine di scoraggiare eventuali (e quanto mai auspicabili) investimenti nell’area Zes di Reggio. Zes, come tutti ormai sanno, significa “zona economica speciale”, ovvero delle aree all’interno delle quali le imprese già operative o quelle di futuro insediamento possono godere di incentivazioni varie, in pratica agevolazioni fiscali (in termini di importanti crediti d’imposta) e semplificazioni e snellimento delle pratiche amministrative. Le Zes sono state istituite nel 2017 e disciplinate poi nel dicembre del 2018 con un decreto, convertito poi in legge, nell’ambito degli interventi urgenti destinati a far crescere gli investimenti nel Mezzogiorno con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del territorio.

Come risulta dagli atti, la Regione Calabria con la delibera n. 100 del 29 marzo del 2018 della Giunta guidata da Mario Oliverio ha individuato le aree produttive all’interno delle quali operare, utilizzando le incentivazioni fiscali e i provvedimenti di sburocratizzazione amministrativa per i nuovi insediamenti. Le aree industriali e produttive della Zes di Gioia Tauro sono state individuate per costituire gli ambiti naturali per insediare nuove attività o rilanciare quelle esistenti applicando il regime agevolato previsto per le Zes. Piccolo particolare, le aree Zes di Reggio sono state individuate non nella zona industriale di San Gregorio-San Leo (Pellaro) come sarebbe stato ovvio visto che si parla di insediamenti produttivi, bensì in ambito aeroportuale. Ma non nelle aree adiacenti l’aeroporto, ma proprio dentro le piste, come si vede dalla piantina che indica le superfici destinate ad attività produttive per la Zes di Reggio.

Il Comitato spontaneo “ZES fuori dalle piste dell’Aeroporto di Reggio Calabria” (costituito da realtà economiche e sociali che operano nell’area interessata) ha denunciato il “marchiano errore materiale” con una pec inviata il 14 febbraio al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro per la Coesione Territoriale Raffaele Fitto, al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, alla vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi, all’assessore regionale alla Attività Produttive e area Zes Rosario Varì, al commissario della Zes Calabria (e Campania) Giuseppe Romano, ai sindaci ff del Comune e Città Metropolitana Paolo Brunetti e Carmelo Versace, all’assessore comunale di Reggio alla Pianificazione. urbana e Progetti strategici Domenico Battaglia, al Presidente e al Direttore generale ENAC. Hanno risposto tutti, subito… ignorando completamente la denuncia. Dopo due settimane, infatti non è arrivato alcun riscontro, da nessuna delle parti interpellate.

Probabilmente, siamo alle solite: di Reggio non interessa niente a nessuno. Come si può aver ignorato per la Zes reggina due aree industriali più che strategiche (L’ex officina Grandi Riparazioni delle Ferrovie e il Porto di Saline Joniche) scegliendo i terreni all’interno dell’area aeroportuale? Salvo che l’obiettivo finale non sia quello di chiudere completamente l’Aeroporto dello Stretto e quindi utilizzare la superficie per attività industriali. Ma, in ogni caso, l’assurdo è che nelle aree individuate dentro il recinto aeroportuale – a fianco delle piste di decollo e atterraggio – si possa immaginare una qualsivoglia attività imprenditoriale e produttiva., mentre languono le imprese di San Gregorio e Pellaro San Leo.

L’assenza di una qualsiasi risposta, del resto, sta diventando regola fissa per la Città di Reggio. Vedi il caso Piazza De Nava, vedi il caso Lido Comunale e via discorrendo. Si fanno grandi progetti (a parole) per il turismo, ma si ignora l’assenza di strutture, si evita accuratamente di formare il personale, di adeguare l’offerta a una domanda che si scontra poi con la mancanza della logistica. Il tutto è facilmente spiegabile con un solo termine: assenza di visione. Abbiamo amministratori distratti (vedi il perimetro della Zes dentro l’aeroporto!), annoiati e, troppo spesso, privi di competenza specifica. Quale futuro possiamo intravedere per i ragazzi della più popolsa città della Calabria? Ci sono risorse intellettuali ignorate se non addirittura escluse da progetti di sviluppo, ci sono idee e passione, ma mancano, quasi sempre, gli interlocutori. E, allora, con chi si parla, si ragiona, si discute? (s)

Aperto il cantiere dei lavori per lo scempio di piazza De Nava a Reggio

Ma in questa città ci sono degli amministratori che guardano, osservano e, soprattutto, ascoltano quello che pensano i cittadini? A ben vedere, no. 

Lo scempio di piazza de Nava il cui “restauro” nasconde, in realtà un disastroso intervento di demolizione non solo fisica ma anche della memoria storica cittadina, ne è la dimostrazione lampante. Ieri mattina sono apparsi gli operai del nascente cantiere che dovrà sventrare (perché così ha deciso la Sovrintendenza alle Belle Arti e gli imbelli nostri sindaci di Comune e Metro City sono rimasti indifferenti al malumore che da tempo serpeggia tra i reggini a proposito della “distruzione” della piazza. Il cui nuovo progetto prevede un “non luogo” (dove troveranno spazio – ci scommettiamo – bancarelle di pipi e patati e saddizzhu per la felicità di qualche “cardolo”. Ma non è vero che il Comune è inerte: il 14 febbraio ha firmato l’ordinanza che blocca le strade adiacenti al cantiere che fronteggia il museo e che “rivoluzionerà” (oltre al traffico) anche l’aspetto di una pizza storica, tanto cara ai reggini. Dunque ha dato il via libera ai lavori.

Del resto a una città che continua a permettere l’oltraggio dell’ex cinema-teatro Siracusa, sul corso Garibaldi, dove un tempo si esibivano grandi compagnie e oggi si servono hamburger e patatine, cosa si può domandare? Cosa ci si può aspettare? I reggini devono dare un segno forte per fermare lo scempio: ancora il buldozer che torneggia nel cantiere non ha dato il primo colpo di benna: il cantiere va bloccato, con mezzi legali e senza protervia o violenza, ma la Città deve ribellarsi. Reggio è dei reggini, non di chi siede (diremmo quasi abusivamente, date le circostanze e i guai di Falcomatà) nelle poltrone di comando. (s)

FERMARE I LAVORI !

di PASQUALE AMATO – Mi dispiace molto di non poter partecipare alla riunione del Primo Marzo perché arriverò con l’aereo della sera da Roma di ritorno dall’Avana, dove ho portato con orgoglio ancora una volta il nome di Reggio, mio primo luogo dell’anima. Consideratemi pienamente d’accordo con qualunque azione sarà decisa per fermare i novelli Attila e i Giuda loro complici. Tra essi sono da annoverare i tanti Pilato che non hanno mosso un dito per “non urtarsi con i poteri”, perdendone benefici di varia natura. Hanno guicciardianamente sacrificato l’interesse generale della Comunità reggina ai loro interessi “particulares”.

Per quanto mi riguarda dirò NO a qualunque invito a partecipare a EVENTI organizzati da questi “complici” per omissione. Tra essi so che ci sono miei cari amici e miei estimatori, che mi hanno invitato più volte a relazionare in Eventi da loro organizzati. Li esorto sin da ora a non invitarmi più. Perché la mia risposta sarà NO e sarà preceduta o accompagnata da dimissioni laddove sono socio o componente di loro organismi.

Il delitto contro la storia della città è troppo troppo grande per poterlo ignorare. 

Riporto il Comunicato di Vincenzo Vitale,  Presidente della Fondazione Mediterranea (cui sono orgoglioso di aver aderito come Socio per la coerente azione in difesa della Storia della Città), pubblicato nella Chat del Comitato Civico per Piazza  De Nava:

“Carissimi, penso che lo sappiate già tutti: è stata cantierata la demolizione di piazza De Nava. 

Già da oggi sono in contatto con i legali per studiare un’opposizione, per come si era stabilito nell’ultima riunione. 

La prossima riunione deliberante viene fissata, con i soliti sette giorni di anticipo, per mercoledì prossimo, 1° marzo, alle ore 17 al piccolo auditorium di via Giusti.

Si relazionerà sui contatti con lo Studio Panuccio, che ha proposto il ricorso al Tar contro il progetto Prosperetti, vincendolo, e deliberemo in merito ad altre iniziative, oltre quelle già deliberate e in corso. 

Ci vedremo mercoledi 1° marzo alle 17 al piccolo auditorium di via Giusti, gentilmente concessoci in uso pro bono dal dott. Lamberti”. (pa)

Piazza De Nava, Fondazione Mediterranea: Sia rispettato lo statuto comunale

La Fondazione Mediterranea, il Comitato Civico Piazza De Nava e le Associazioni aderenti hanno chiesto il rispetto dello statuto comunale e l’indizione di un’assemblea civica per Piazza De Nava.

Nei giorni scorsi, infatti, si è svolta l’ultima assemblea del Comitato Civico per la tutela e il restauro conservativo di Piazza De Nava, resasi necessaria per gli ultimi sviluppi della vicenda relativa al progetto di demolizione della storica e centralissima piazza reggina, portato avanti dalla Soprintendenza reggina «col tradimento della sua mission di tutela e restauro».

«Analizzata la palese conflittualità tra i deliberati del Consiglio Comunale aperto tenutosi il 31 gennaio del 2022 e la richiesta di avvio dei lavori di demolizione della piazza posta dalla Soprintendenza reggina all’Amministrazione comunale – si legge in una nota – si è deciso di richiamare il sindaco e la Giunta al rispetto degli impegni assunti in quella data. La delibera, infatti, assunta in piena unanimità e rispondente pertanto alla volontà della quasi totalità della cittadinanza, oltre a chiedere il posticipo dell’inizio dei lavori al 2023, prevedeva la tutela dell’identità storica della piazza e un’interlocuzione con i soggetti sociali interessati».

«Ciò non è avvenuto: non vi è stata interlocuzione tra le parti e – continua la nota – soprattutto, non è stata portata alcuna modifica al progetto esecutivo che prevede la demolizione dell’impianto storico della piazza con la perdita definitiva di un importante pezzo di memoria collettiva, di storia cittadina e di identità dei luoghi. La Fondazione, il Comitato e le Associazioni, ribadite le loro posizioni sull’etica politica, sull’estetica urbanistica e sull’identità storica dei luoghi, si sono poste alcune domande: l’Amministrazione comunale può concedere il nulla osta all’inizio dei lavori di demolizione in presenza di un deliberato unanime del Consiglio Comunale che dispone la tutela dell’identità storica della piazza? In che modo si può obbligare il Sindaco f.f. a ottemperare ai suoi doveri nei confronti della cittadinanza che si è chiaramente espressa tramite il Consiglio Comunale? Cosa fare in caso di palese condotta del sindaco irrispettosa della volontà del Consiglio, che aveva impegnato Sindaco e Giunta a fare ciò che non è stato fatto?».

«A queste domande – si legge ancora – l’unica strada praticabile, oltre alle iniziative legali, è quella di rendere cogente l’articolo 20 dello statuto della città di Reggio Calabria che espressamente prevede per questi casi il ricorso a un’assemblea civica, indetta su richiesta di 400 cittadini o di cinque associazioni iscritte all’albo comunale o di 10 consiglieri comunali».

«In sintesi – conclude la nota – l’orientamento è stato quello di tentare di attualizzare il pensiero espresso da Salvatore Settis sul tema: l’indispensabilità di una consultazione popolare per ristabilire in città la legalità e le regole di un civile e democratico confronto, compromesso dal poderoso vulnus democratico che si è determinato con l’orchestrare sconquassi urbanistici in segrete stanze».

Infine, al Comitato hanno aderito Laboratorio Politico Patto Civico, Fondazione Girolamo Tripodi, Circolo Apodiafazi, Istituto del Nastro Azzurro, Nuovo Umanesimo, Movimento Civico Rheginon, Rete Comitati e vari Comitati di Quartiere, tra cui Eremo e Centro Storico G. De Nava, Laboratorio Politico Società Aperta. (rrc)