REGGIO: OPERE INCOMPIUTE O INCOMPLETE
TRA LE ILLUSIONI E LE PROMESSE DEL PNRR

di EMILIO ERRIGO – La Calabria è già geograficamente posizionata sulla carta nautica a piccola scala del Mare Mediterraneo, nella parte più a sud d’Italia, dove il sole sembra non tramontare mai e il mare è quasi sempre calmo (da qui la tipica espressione dialettale carmaria).

Un navigante che voglia godersi la vita e vivere la miglior parte della propria età felicemente, respirando aria pura e gustandosi i variegati e colorati piatti tradizionali della cucina di Calabria, accompagnati da un buon bicchiere di vino generato dalle uve di vitigni autoctoni calabresi, lo può fare con pochissimo impiego di risorse finanziarie.
Migliorare la qualità della propria esistenza in vita credo che sia un desiderio che non conosce limiti generazionali, ne latitudini e longitudini geografiche, anzi i flussi migratori e la maggiore crescente presenza di turisti in Calabria Ionica e del Tirreno, sono un esempio evidente a sostegno della mia opinione.
Detto ciò, desidero sollecitare e stimolare adeguatamente i dentriti dei neuroni dell’attento lettore di Calabria.Live, al fine di concentrare la mente verso il bello della vita: il benessere psicofisico, la gioia naturale per ogni essere umano di vivere bene in buona compagnia, con bella gente ospitale e in luoghi a lui congeniali.

È noto a tutto il mondo grazie al caro Otello Profazio, “che il Sud è bello assai, che non si muore mai, tanto che non c’è bisogno di costruire ospedali e cimiteri”. Non vi è alcuna fretta di arrivare ne di ripartire, infatti gli aerei sono rari e i treni, da e verso Reggio Calabria e Crotone, sono pochi e nemmeno tanto veloci, per aiutare il viaggiatore ad ammirare con la necessaria calma “carmaria” il verde e colorato paesaggio costiero, ancora ricco di vegetazione spontanea con rami che giungono fino alla carreggiata stradale o tanto vicini quasi a lambire i binari ferroviari. Al Sud credetemi in fede non ci facciamo mancare nulla di nulla, niente di niente, ci basta molto poco per vivere in salute e superare i cento anni di bella vita, col sorriso che lascia esterrefatti turisti e viaggiatori culturali provenienti da ogni parte del mondo.

Forse, se proprio vogliamo trovare qualcosa che potrebbe andare meglio o che non va per niente bene, dobbiamo essere puntigliosi al punto tale di andare a vedere le opere marittime e industriali, incompiute, abbandonate, sequestrate, confiscate, che fanno bella e brutta mostra di sé nel denominato “Museo Naturale dell’Indifferenza e delle Opere d’Arte Architettoniche Incompiute ” visitabile in qualunque ora del giorno e della notte, con accesso libero e gratuito.

Mi riferisco alle opere marittime incomplete del costruito Approdo Aliscafi e Navette Veloci di Sabbie Bianche, al servizio dell’Aeroporto dello Stretto, delle opere infrastrutturali ancora non ultimate del costruendo Mercato Ortofrutticolo di Mortara e San Leo (RC), delle abbandonate opere di edilizia industriali esistenti numerose a San Gregorio: Fabbrica Arenella, Fabbrica dell’essenza del Bergamotto, le grandi infrastrutture realizzate negli anni 70/80 nella adiacente Zona Industriale e mi fermo qui per amor di Calabria.

Ora mi giunge notizia non saprei quanto sia vera o verosimile, che ci sia qualcuno tra i pochi sedicenti rappresentanti politici della umana e perduta gente di Calabria, per dirla alla Umberto Zanotti Bianco, che ha in mente di riattivare il funzionamento delle Grandi Officine Meccaniche delle Ferrovie dello Stato realizzate a poche centinaia di metri dal centro abitato di Saline, con annessi asserviti fasci ferroviari sopra elevati con lunghi ponti allo stato pericolanti a causa del visibile distacco di cemento da far vedere parte del ferro oramai arrugginito.

Altre promesse di future buone azioni politiche o di buona politica, riguarderebbero la messa in sicurezza delle opere infrastrutturali marittime e il necessario dragaggio della bocca di entrata del Porto commerciale polivalente (oggi interrato) di Saline Ioniche, la riqualificazione industriale della vasta area retroportuale ex Fabbrica Liquichimica di Saline-Montebello Ionico.

Se è così grazie veramente di cuore!

Io in verità per mia natura e formazione professionale sono diffidente, non credo ai miracoli, soprattutto se questi eventi il più delle volte inspiegabili, straordinari ed eccezionali, si vogliono far verificare in provincia di Reggio Calabria. Ora mi chiedo e giro a voi la domanda, sarà mai e poi mai possibile far credere ai reggini di Reggio Calabria e provincia, che tutta l’attenzione verso il Sud del Sud ancora più Sud, stia per arrivare con il PNRR?

TRAttenta umana, dimenticata e perduta Gente che qui ci vogliono ancora una volta prendere per fessi, e i calabresi di Reggio Calabria non lo sono affatto! (ee)

[Emilio Errigo, nato a Reggio Calabria, è docente universitario e Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]

REGGIO – Eletto il nuovo direttivo della Gilda degli Insegnanti

Prestigioso incarico per Marco Acrizzi, che è stato rieletto coordinatore Provinciale della sigla sindacale Gilda Insegnanti Reggio Calabria, che non accetta al suo interno «dirigenti scolastici e personale ATA per non lasciare spazio a nessun conflitto di interesse e per vigilare con attenzione sul mondo della scuola».

Insieme ad Ascrizzi, è stato eletto il direttivo, composto dalla prof.ssa Paola Russo, dalla prof.ssa Donatella Cardia, dal prof. Rosario Cutrupia, dalla prof.ssa Tania Vecchiè, dall’avv. Maria Teresa Paone, dalla prof.ssa Paola Mazzetti

L’evento ha anche permesso di nominare i controllori dei conti: il Prof. Demetrio Labate, Prof.ssa Agata Arona e la Prof.ssa Giusy Corsaro; mentre il Collegio dei Probiviri sarà composto dal Prof. Paolo Martino, Prof.ssa Sonia Crea, Prof. Pietro Durante.

«La sfida che si presenta è  importante e impegnativa – ha spiegato Ascrizzi – ma al tempo stesso stimolante e interessante e sono onorato mi sia data ancora una volta l’opportunità di coglierla. La affronterò insieme al mio staff di neoeletti ognuno con un incarico ben preciso e delineato nei vari settori della scuola».

In relazione alla recente fase epidemica, «il ritorno degli studenti a scuola è fondamentale per la formazione psicologica e culturale dei ragazzi.  L’intento è quello di scongiurare la didattica a distanza –ha sottolineato Ascrizzi – senza dimenticare la tutela dei diritti dei docenti».

Il coordinatore provinciale di Gilda Insegnanti ha evidenziato come «il sindacato si occupa  della situazione del precariato scolastico della Provincia, con una rete di assistenza e consulenza molto attiva e presente,  sempre attenta alle Graduatorie Provinciali  e alle nuove forme concorsuali di reclutamento». 

 Ben consci della sofferenza del nostro sistema e del sacrifico dei tanti precari, in un’epoca dove l’algoritmo fa da padrone in tutti i settori della nostra vita, Gilda Insegnanti si presenta nella duplice veste di personale operante nella scuola e sigla sindacale a difesa degli interessi dei docenti.

Inoltre, il direttivo provinciale di Reggio Calabria ha a cuore l’annoso problema delle classi pollaio e dei plessi scolastici inutilizzati e/o fatiscenti, senza dimenticare i Licei Musicali dove «il nostro team segue puntualmente la vicenda delle neonate classi di concorso, ancora non opportunamente disciplinate. Ordinanze e circolari, spesso troppo generiche, rendono approssimativo il sistema di reclutamento  con ampio spazio ad interpretazioni diverse», il settore resta dunque molto attenzionato in ogni suo cambiamento.

Il successo di tutte le attività deriva principalmente dalla partecipazione, dalla fiducia e dalla collaborazione di ogni suo singolo iscritto e Gilda promette di essere sempre espressione democratica che vuole essere e diventare laboratorio sindacale, sociale e culturale, non solo nel mondo della scuola, ma anche del territorio. (rrc)

Bando rifiuti a Reggio, il 4 novembre discussione del ricorso, Falcomatà: Servizio prorogato fino a risoluzione

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà e l’assessore delegato all’Ambiente, Paolo Brunetti, hanno reso noto che, a seguito della decisione del Consiglio di Stato di fissare per il 4 novembre la discussione sul ricorso del bando rifiuti, «il servizio sarà prorogato fino alla risoluzione della controversia ed al passaggio di consegne al nuovo gestore».

«Come anticipato qualche giorno fa nel corso di una conferenza stampa – hanno spiegato in una nota congiunta il sindaco Falcomatà e l’assessore Brunetti – l’Amministrazione si è immediatamente attivata, a fronte della sospensiva del Tar Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, per la proposizione di un ricorso al Consiglio di Stato, al fine di evitare un lungo periodo di vacatio nella gestione del servizio di raccolta rifiuti».

«Appresa la data fissata dal Consiglio di Stato – hanno aggiunto – ora prevista per il 4 novembre, procederemo ad una proroga all’attuale gestore, che ci consentirà, come anticipato e comunicato pubblicamente per una questione di massima trasparenza nei confronti dei cittadini, di non lasciare la città, nemmeno per un giorno, priva del servizio di raccolta».

«È bene precisare – prosegue il comunicato – che la contestazione sollevata da una delle due società partecipanti al nuovo bando indetto dall’Amministrazione comunale per il servizio di raccolta rifiuti, non riguarda gli atti di gara elaborati dal Comune, ma una parte, sia pur marginale, dell’offerta presentata dall’altra impresa partecipante, classificatasi al primo posto nella graduatoria stilata nei mesi scorsi dalla Commissione di esperti nominata dall’Ente».
«Da parte nostra – hanno spiegato Falcomatà e Brunetti – come già abbiamo avuto modo di affermare con chiarezza, non intendiamo assolutamente entrare nel merito della controversia sollevata. È chiaro che l’Amministrazione non farà mai il tifo per l’una o per l’altra impresa, ma il nostro intento è quello di arrivare nel più breve tempo possibile alla conclusione della vicenda giudiziaria, al fine di consegnare al più presto la gestione del ciclo dei rifiuti ad una società che se ne occupi in maniera efficace, secondo i parametri inseriti nel nuovo contratto che prevedono una serie di correttivi volti a migliorare ed efficientare il servizio di raccolta sul territorio comunale». (rrc)

REGGIO – L’Agcom blocca il Comune sulle proroghe ad Idrorhegion

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Agcom, ha stoppato il Comune di Reggio Calabria, invitando quest’ultimo a non sottoscrivere più proroghe a Idrorhegion, ma a fare ricorso ad una modalità tra quelle consentite dall’ordinamento». È quanto hanno reso noto il consigliere comunale Filomena Iatì ed Angela Marcianò, presidente di ‘Movimento e Identità’, sottolineando come «dopo l’Anac – Autorità Nazionale Anticorruzione, anche l’Agcom ha dato ragione alla battaglia condotta con ostinazione e competenza dal Movimento ‘Impegno e Identità’».

Già in campagna elettorale, Angela Marcianò si era pronunciata sull’impraticabilità del percorso dell’internalizzazione dei servizi alla società Castore, cavallo di battaglia di Falcomatà & Co.. Aveva ben chiaro un unico obiettivo: tutelare i lavoratori.

«Come i fatti legati indissolubilmente al rispetto delle norme hanno certificato, le bugie del sindaco Giuseppe Falcomatà – sentenziano l’avvocato e la docente universitaria – si sono rivelate drammaticamente per quello che erano: una mera illusione per tutti i dipendenti».

«Entrati in Consiglio comunale – hanno aggiunto – abbiamo ritenuto opportuno seguire da vicino la vicenda relativa ad internalizzazione e  proroghe continue affidate a Idrorhegion, la società che svolge i servizi di depurazione e manutenzione. Una situazione densa di ombre che ci ha indotto a farci promotori di esposti alle autorità competenti».

Lo abbiamo sempre detto, la strada da seguire sin dal 2017 – hanno proseguito Iatì e Marcianò, confortate dalle risposte provenienti dalle autorità interessate – non poteva essere quelle delle proroghe, chiaramente illegittime, né quella dell’internalizzazione a Castore dei servizi».

«L’Agcom – hanno concluso – conferma la bontà della nostra linea e sconfessa quella di Falcomatà imponendo di seguire una delle modalità percorribili come quella di procedere con un bando di gara anche a procedura ristretta. Guarda caso, proprio il 12 ottobre (in concomitanza con la segnalazione dell’Agcom), il Comune ha invertito la direzione di marcia fin lì percorsa a discapito degli interessi dell’intera cittadinanza sfibrata da questa montagna di dilettantismo impossibile da scalare per noi, ma destinazione naturale delle gite fuori porta (delle leggi) che tanto divertono il sindaco ed il suo gruppetto di subalterni». (rrc)

 

La cena futurista di Filippo Cogliandro pensando a Marinetti e Boccioni

Un’idea travolgente che ha trasformato un notissimo ristorante gourmet (L’Accademia di Filippo Cogliandro a Reggio) in un sofisticato palco di teatro futurista. Il geniaccio (della cucina) Cogliandro mostra dunque tanti altri talenti (una prima cena futurista era già stata sperimentata mesi fa) facendo tesoro di una cultura che va ben oltre la cucina.

“Benvenuti alla Cena d’Arte che vi proietterà in un tempo senza tempo, in un luogo senza luogo, e ogni età sarà confusa e ogni cosa conosciuta, dimenticata e rivelata!”: così ha ricevuto gli ospiti il novello Marinetti, al secolo l’attore Lorenzo Praticò, con il suo monologo d’apertura. Riservato agli ospiti di “L’A Cena Futurista”, la seconda Cena d’Arte, ideata dallo chef Filippo Cogliandro e dal direttore artistico “Elmar” Elisabetta Marcianò, che ha proiettato i locali de “L’A Gourmet  L’Accademia” di Reggio Calabria in una realtà visionaria. L’evento, dalla forte impronta identitaria, dedicato al futurista Umberto Boccioni nel giorno della sua nascita, ha vissuto di diversi momenti, a cominciare dalla mostra di opere “neo-futuriste” di artisti reggini, accompagnata da un gustoso aperitivo al bergamotto denominato “Umberto”, creato da Gianfranco Laganà e il barman Carmelo Martino del “Vesper”.

Le due sale che hanno ospitato la cena sono diventate un palco per differenti performance, dal teatro alla musica, passando per la danza. Ma è il primo servizio al tavolo ad aprire le danze, sorprendendo gli ospiti. Improvvisamente, nelle sale risuona un rumore di elicotteri, overture di Another Brick in the wall, brano tra i più famosi dei Pink Floyd, e alle  prime parole pronunciate da Gilmour, i camerieri fanno il loro ingresso, indossando una maschera colorata quanto anonima, per servire l’antipasto Nelle acque di ogni mare, tagliatelle di seppia con crema di avocado, cetriolo, spuma al nero di seppia, limone salato e corallo.

Quindi, spazio ai “Ricercatori di adrenalina”, rotoli di pesce al vapore in salsa tricolore e stelo di rapa rossa, allo “Scampato al deserto”, ovvero Carnaroli di Sibari Gran Riserva al tè nero affumicato, bisque di scampi e scorza di limone, e al “Manifesto Virile”, controfiletto di agnello arrosto con verdure al cremoso di formaggio. 

Per gli ospiti, un viaggio alla scoperta di prodotti della terra di Calabria che, sapientemente utilizzati e accostati dallo chef Filippo Cogliandro, esplorano nuovi orizzonti del gusto regalando nuovi sapori dalle intenzioni “neo-futuriste”.

Ad accompagnare lo “Scampato al deserto”, ecco la performance Nel mondo delle illusioni della ballerina Samuela Piccolo che danza sulle note dell’omonimo brano di Nada interpretato da Dominga Costantino.

La cena scorre via tra una nuova performance di Lorenzo Praticò che, nei panni di Marinetti, fondatore del Movimento Futurista, invita i presenti a provare esperienze prima visionarie e poi sensoriali, finendo con il comporre, grazie ad alcune frasi scritte dagli ospiti, la prima poesia collettiva “neo-futurista”.

Il Salone dei Lampadari ha ospitato anche la prima mostra post mortem di Achille Perilli, maestro dell’astrattismo italiano deceduto il 16 ottobre scorso, composta da 4 dipinti: Lo spazio statico, L’esile attesa, L’ombra della notte e La trappola dell’esistenza. 

Infine, Amplesso Primitivo, sorbetto alla cipolla rossa di Tropea e crumble al parmigiano reggiano, e Archetipo della Velocità, mousse di cappuccino, gelèe di mascarpone ai frutti di bosco e crumble al caffè, permettono una prelibata trasmigrazione dal salato al dolce. Il tutto, con il contorno offerto dai ClaPs Vocal Group che interpretano brani d’avanguardia, da Battisti a Battiato.

Dopo aver ringraziato tutti coloro che, in modo diverso, hanno collaborato alla buona riuscita della seconda Cena d’Arte, assieme ad “Elmar” Elisabetta Marcianò, Cogliandro ha annunciato l’istituzione del “Premio Umberto Boccioni” riservato agli artisti meridionali.

REGGIO – La strategia fieristica della Metrocity

Bilancio estremamente positivo per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, che ha partecipato al TTG di Rimini,  dove è stato messo in rilievo il volto migliore del territorio metropolitano di Reggio Calabria, proponendolo agli occhi degli operatori e del mercato turistico, come una realtà accogliente, attrattiva e ricca di bellezze.

Un appuntamento che quest’anno ha posto al centro i temi della fiducia e della voglia di ripartire dopo la crisi generata dalla pandemia. E numeri hanno dato ragione a questo approccio, come evidenziato in conferenza stampa dal consigliere metropolitano con delega al Marketing territoriale, Carmelo Versace, dal presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, dal dirigente del Settore Cultura della Città metropolitana, Giuseppina Attanasio e dal funzionario della Città metropolitana, Chiara Parisi.

Un percorso, quello fieristico intrapreso dalla Città metropolitana, che va avanti spedito e che riprende da subito con gli appuntamenti di Milano, Tuttofood dal 22 al 26 ottobre, e con la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, dal 19 al 22 novembre, e con Artigiano in Fiera ad inizio dicembre.

«Quello che stiamo cercando di realizzare – ha spiegato il consigliere Versace – è qualcosa di complesso, anche in ragione del periodo pandemico che abbiamo attraversato e del poco tempo a disposizione che abbiamo avuto da quando ci siamo insediati, ovvero dalla fine di febbraio. Abbiamo approvato un piano marketing che era fermo al 2019, con l’obiettivo di caratterizzare al meglio questo importante strumento, rendendolo più vicino alle esigenze del territorio».

«In questo percorso – ha aggiunto – un interlocutore fondamentale che è stato sempre vicino all’ente, è la Camera di commercio, con in testa il presidente Tramontana che non smetterò mai di ringraziare per l’attenzione con cui segue queste iniziative. Ma anche con gli operatori di settore e tutti coloro che hanno voglia di raccontare un’immagine diversa del nostro territorio, a livello nazionale e internazionale, provando a scrivere una pagina nuova della nostra storia. Partendo dalle nostre eccellenze, dai nostri valori più autentici e dalle bellezze che le nostre comunità custodiscono».

«In mezzo a tutto questo – ha proseguito – c’è l’emozione fortissima della ripartenza, dopo mesi durissimi per tutto il comparto del turismo e per il tessuto alberghiero e produttivo locale. Il piano marketing sarà oggetto di una valutazione ancora più approfondita perché tanto ancora c’è da dire e da fare per questo fondamentale settore. C’è un nuovo input sul fronte fieristico con altre partecipazioni di prestigio, penso ad esempio al Vinitaly. Un grazie agli uffici della Città metropolitana che a fronte delle gravi carenze di personale sta operando con grande competenza, impegno e professionalità».

«Per la prima volta – ha detto ancora – stiamo già lavorando il piano fieristico per il 2022 cercando cioè di avviare una pianificazione nei tempi più idonei, così come dovrebbe essere sempre anche in futuro. Al centro ci saranno eventi importantissimi, penso alla ricorrenza dei cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace che festeggeremo il prossimo anno. Appuntamento che andremo a riprendere fin dalla prossima fiera di Paestum a cui saremo presenti e su cui sta lavorando in modo molto attento il consigliere con delega alla Cultura, Filippo Quartuccio, nel quadro di un programma di eventi che di qui a breve verranno presentati».

«Ciò su cui stiamo lavorando, di concerto con la Camera di commercio, gli stakeholders, le agenzie e gli operatori – ha concluso – è mettere in piedi una programmazione dettagliata dei futuri eventi, questo per garantire la massima visibilità al nostro territorio e farci trovare pronti di fronte alle sfide dei mercati».

La centralità della sinergia fra istituzioni è stata poi evidenziata dal presidente Tramontana, «fra enti che finalmente dialogano e soprattutto a programmano insieme strategie e azioni».

«Questo modello di lavoro – ha spiegato il presidente dell’Ente Camerale – ha consentito l’ottima riuscita della nostra presenza a Rimini in un contesto di altissimo profilo in cui il nostro territorio si è presentato al meglio, mostrando concretamente l’immagine di una realtà capace di offrire servizi e prodotti di grandissima qualità».

«Dopo un 2020 pessimo – ha poi concluso il presidente Tramontana – registriamo i primi segnali positivi ed è proprio questo il momento opportuno per rilanciare e dare nuova spinta a tutto il comparto». (rrc)

L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio è tra le 10 migliori d’Italia

L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria è tra i migliori Atenei d’Italia, secondo gli studenti. Lo dice la ricerca condotta dalla StuDocu, una start up olandese che ha posizionato nello StuDocu World University Ranking 2020 l’Ateneo reggino quarto in Italia e 28esimo in Europa.

La ricerca è stata condottasu 100mila studenti provenienti da più di 27 Paesi, che hanno valutato su una scala da 1 a dieci diversi parametri, tra cui la reputazione accademica, lo studio a distanza, la qualità dell’istruzione, l’efficienza dei corsi, la cultura sportiva, la valorizzazione delle diversità e dell’inclusione all’interno dell’istituto.

Nella top five, insieme all’UniDa, l’Università Carlo Cattaneo, l’Università Commerciale “Luigi Bocconi”, l’Università degli Studi di Camerino e la Link Campus University di Roma.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Rettore, Antonino Zumbo, che a Il Reggino ha dichiarato che si tratta di «un risultato che ci inorgoglisce molto, proprio perché sono stati gli studenti ad averlo assegnato. Siamo un ateneo piccolo con il vantaggio di poter fare tesoro e realizzare i desiderata degli studenti. Siamo una università di tipo tradizionale e lavoriamo per mantenere stile e obiettivi anche in costanza di pandemia».

«Puntiamo – ha aggiunto – ad essere una scelta consapevole delle studentesse e degli studenti che si iscrivono. Il nostro miglliore successo è la loro permanenza, segno che trovano ragione e motivazione per restare. È il nostro modo di contribuire a che non sia alimentato il fenomeno dell’abbandono».

Il prof. Pasquale Amato, docente del corso di laurea di Storia delle’Europa Contemporanea all’UniDa, ha espresso «una gioia immensa come cittadino innamorato della mia Reggio».

«Accompagnata dal legittimo orgoglio – ha aggiunto – per aver dato il mio contributo personale alla crescita, al riconoscimento statale e ai risultati di oggi dell’unica Università per Stranieri del Sud e una delle tre dell’intera Italia».

Il prof. Amato, poi, ha spiegato i motivi della sua soddisfazione: «Innanzitutto, ho sempre creduto in questa bella iniziativa nata dalla mente fervida e dall’impegno silenzioso e costante di un grande reggino adottivo: il prof. Giuseppe Reale. Originario di Maratea in Basilicata, arrivò a Reggio nel 1948 per insegnare presso il nostro Liceo Classico “Tommaso Campanella”».

«Uomo di vasta cultura, cattolico fervente e militante – ha proseguito – si innamorò della Città come tanti (tra cui Umberto Zanotti Bianco, Paolo Orsi e Alfonso Frangipane) e fu eletto più volte deputato nella lista della DC. Il suo approccio alla politica fu di alto profilo, sulla scia del grande sindaco cattolico di Firenze negli Anni Cinquanta Giorgio La Pira. di origine siciliana».

«La visione della politica intesa come missione per il bene della comunità – ha ricordato – fu l’asse principale del suo impegno, con risultati magnifici arricchendo la comunità reggina di pregevoli istituzioni culturali: la genesi dell’Università Mediterranea, il Conservatorio Musicale “Francesco Cilea”, l’Accademia di Belle Arti e la perla originale dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, unica nel Sud e terza in Italia dopo Perugia e Siena. La guidò in tutta la sua fase iniziale facendola affermare come entità nuova e originale, proiettata verso il dialogo con le lingue, culture e popoli del mondo».

«In secondo luogo – ha spiegato ancora – ho insegnato e insegno dal gennaio 2002 (anno in cui sono stato proposto dal Rettore Salvatore Berlingò dopo la dolorosa scomparsa del grande Sindaco Italo Falcomatà, amatissimo dai reggini) Storia dell’Italia Contemporanea nel Corso di Alta Specializzazione di Lingua e Cultura italiane per Studenti Stranieri (il più longevo e prestigioso dell’Ateneo), a titolo gratuito sino al 2014, anno del mio pensionamento dall’Università di Messina, e a contratto dal 2015 ad oggi (nel Corso che inizierà nel gennaio 2022 saranno 20 anni)».
«Un terzo motivo – ha detto ancora – è che dal 2007 al 2014 ho insegnato a titolo gratuito per supplenza Storia Contemporanea nei Corsi di Laurea di cui sono stato uno dei tre garanti (come Docenti dell’Università di Messina) che hanno consentito il riconoscimento definitivo dello Stato alla Dante. È stato un impegno faticoso, che comportava la triplicazione di lezioni ed esami di Storia Contemporanea e di Storia dei Partiti e Movimenti Politici che svolgevo a Messina nella Facoltà di Scienze Politiche. In pratica, dopo il doppio impegno a Messina, tornavo in aliscafo a Reggio e mi trasferivo in autobus alla Dante Alighieri. Sono stati sacrifici ben riposti e compiuti volontariamente con piacere, sospinto dall’amore per questa splendida istituzione e dall’amore viscerale per la mia Reggio».
«Un ulteriore motivo – ha concluso – è quello che dal 15 ottobre 2014, 14 giorni dopo il mio pensionamento dai 40 anni di insegnamento a Messina, mi è stato assegnato “per chiara fama” il contratto per l’insegnamento in un Corso di Laurea di Storia dell’Europa Contemporanea, che mi è stato appena rinnovato». (rrc)

Anniversario scomparsa Jole Santelli, l’iniziativa di Francesco Cannizzaro

di FRANCESCO CANNIZZARO – Cara Jole, nell’anniversario di uno dei giorni più brutti della mia vita, affido i miei sentimenti ad una lettera. La scrivo dopo aver partecipato all’emozionante cerimonia in Senato, dove è stato commovente il racconto di te da parte di Elisabetta Casellati, Gianni Letta e Marcello Pera.

È stato splendido vedere la fierezza nello sguardo delle tue sorelle, Roberta e Paola, e dei tuoi adorati nipoti, nell’assistere alla formale emissione del francobollo a te dedicato. Sei ufficialmente la prima calabrese ad entrare nel novero dei così commemorati.

Ti scrivo mentre sono in viaggio, in partenza da Roma verso la nostra amata Calabria, come molte volte ci capitava di fare insieme. Mi ritorni in mente ogni qual volta (spesso) le circostanze mi fanno rivivere i momenti passati insieme. Il mio pensiero non è rivolto a te oggi che ricorre questo giorno triste… Piuttosto penso a te soprattutto nei momenti di quotidiano vivere, di quotidiana politica. Ultimo esempio l’altra notte, quando a tenermi sveglio fino a tarda notte era la rabbia nel valutare la vicenda dei lavoratori ex Alitalia dell’Aeroporto di Reggio. Una delle tante occasioni in cui a tornami in mente è stato il tuo classico “Ciccio mio, dai, ce la possiamo fare!”… È il giusto pungolo per non farmi mollare la presa… e neppure stavolta mollerò!

Nelle varie situazioni che vivo, mi capita spesso di pensare “come si sarebbe comportata Jole in questo caso?”. È in quei momenti che il pensiero verso te si fa più intenso. Così la tua voce rimbomba nella mia mente, tra consigli, strigliate e incitamenti. Non oggi, appunto, ogni giorno. 

Ci sono tanti modi per tenere viva la tua memoria… e uno ce l’avrei già in mente, te lo confesso: nelle prossime ore chiederò formalmente al Sindaco di Reggio Calabria di intitolarti una delle strade principali della Città.

I motivi sono innumerevoli, ma due in particolare: anzitutto perché tu per Reggio avevi dei progetti importanti; e poi soprattutto perché – devi ammetterlo! – avevi un debole per questa Città, che è stata molto accogliente e affettuosa nei tuoi confronti. Ti rifugiavi spesso qui. Del resto, diciamocelo, non è un caso che l’ultimo weekend della tua vita terrena tu lo abbia voluto trascorrere proprio a Reggio, insieme a me.  

Amavo quella tua contagiosa folle capacità di crederci, che oggi a modo mio tento di infondere a chiunque mi stia intorno, dai cittadini ai colleghi in Parlamento, dai miei più stretti collaboratori agli sconosciuti.

Il tuo esempio è dentro me e lì resta. Tu per me eri e sei quella guida che nel tortuoso sentiero dei problemi della nostra Regione ha avviato un percorso di cambiamento, una visione rivoluzionaria di Calabria, bruscamente interrotta, ma che ora ha ripreso il suo cammino, andando avanti sulle gambe di Roberto, mie e di tutti coloro che sposeranno il nostro sogno comune, un sogno che tu avevi chiamato ‘Calabria Protagonista’. 

Roberto, ops, il Presidente Occhiuto, saprà raccogliere il testimone alla grande. D’altronde, come volentieri lui stesso dice in pubblico e in privato, sei stata tu “la prima a crederci e dare un’immagine diversa della Calabria, dentro e fuori i confini regionali”. E te ne saremo per sempre grati, come amici, colleghi, cittadini.

Jole, tu guardavi lontano, e volevi che i calabresi facessero altrettanto. Lo faremo! 

Chiudo questa lettera usando come sigillo il francobollo più bello della storia, ma che non avrei mai voluto utilizzare. Ciao amica mia, mi manchi terribilmente. (fc)

Partita la petizione per ‘Salvare Piazza De Nava dalla demolizione’

Salviamo Piazza De Nava dalla demolizione. È così che si chiama la petizione lanciata dalla Fondazione Mediterranea e dal Comitato Civico Piazza De Nava, con cui si chiede di «bloccare questo progetto demolitivo della storia cittadina, della memoria collettiva e dell’identità dei luoghi» e indirizzata al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà e al ministro della Cultura, Dario Franceschini.

«La Soprintendenza ai Beni Architettonici di Reggio Calabria – si legge nel testo della petizione – ha approvato un progetto di completa demolizione della storica e centrale Piazza De Nava, antistante al Museo Nazionale Archeologico della Magna Graecia, edificata nel 1918».

«La Soprintendenza – prosegue il testo – vuole distruggere questo raccolto ed elegante salotto cittadino, altamente identitario e carico di storia, simbolo della ricostruzione post-terremoto 1908, e mutilare il monumento all’on. Giuseppe De Nava, artefice della ricostruzione, per costruirvi un banalissimo “vasto spazio” in cui sarà possibile tenere “mostre, esposizioni ed eventi folkloristici” (testuale dal progetto definitivo)». (rrc)

Link per firmare la petizione.

REGGIO – La mostra “Terraluce” di Saso Pippia

Domenica 17 ottobre, a Reggio, alle 18, all’Hotel Medinblu, s’inaugura la mostra personale Terraluce di Saso Pippia.

Con la direzione artistica di Alessio Laganà e il testo critico di Francesca Schepis, l’iniziativa si pone all’interno della rassegna del Medinblu Contenitore di Idee, come anteprima della IV stagione 2021-2022.

Saso Pippia propone una stimolante occasione di immersione in un percorso espositivo denso di spunti di riflessione, lungo una traccia in cui la luce è la vera protagonista.

Terraluce ripercorre il lavoro degli ultimi anni dedicato dall’artista alla lettura del paesaggio. Inevitabilmente affascinato e totalmente rapito dalle visioni che questo luogo offre ogni giorno a tutti noi, Pippia utilizza una modalità che potrebbe essere definita impressionista. Nel riportare le suggestioni ricevute sulla tela, sulla tavola, anche sul supporto cartaceo, l’azione compiuta rimane la stessa, l’artista ci riporta con la vista, la mente e il cuore a una condizione appagante, a qualcosa in accordo con il paesaggio evocato.

Nel passaggio a una restituzione ideale dunque, la sua pittura diventa una “sintesi di paesaggio con profondi campi astratti, combinazioni di paste e polveri che vengono ripetutamente sovrapposti, graffiati, corrosi in una serie di configurazioni e colori”.

Nella considerazione che l’arte è una forma di espressione in grado di coinvolgere ogni aspetto emotivo e sensoriale della persona, Saso Pippia ha scelto di associare alle opere esposte una selezione di composizioni musicali che sarà possibile ascoltare leggendo un codice QR con l’ausilio di uno smartphone (si suggerisce a tal proposito di portare con sé un paio di auricolari).

La mostra, sviluppata negli spazi eleganti e misurati dell’Hotel Medinlbu, luogo di accoglienza, di viaggio, con una innata vocazione culturale, si configura come un allestimento totale e immersivo, in cui le opere sono raccolte secondo delle precise sezioni.

Questa esposizione personale arriva, finalmente, come medicina a lenire un periodo di vita diverso, improvviso, difficile, in cui ciascuno di noi è rimasto profondamente cambiato nelle abitudini quotidiane, ma anche privato della sorprendente esperienza che è la condivisione di una mostra d’arte. Il risultato che è possibile scorgere nelle opere di Pippia fornisce uno strumento di lettura proprio in quest’ottica “rivelatrice”, grazie alla continua restituzione di “un nuovo modo di vedere” che offre agli spettatori “una piccola parte di mondo che era al buio, scoprendola” (F. Schepis). (rrc)