REGGIO – Il consigliere Iatì: non dimentichiamo i bambini in questo momento

Filomena Iatì, consigliere comunale Per Reggio Città Metropolitana, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha ribadito di non dimenticarsi «dei bambini in questo momento, sono loro il futuro del mondo».

«Non c’è bisogno di giornate internazionali o di giornate dedicate per ricordarci dei diritti dell’infanzia – ha dichiarato –. Tali diritti devono essere struttura portante della società. La prima fase della vita diventa l’imprinting per le persone, l’educazione emotiva ed il caregiver (termine anglosassone per indicare colui che si prende cura in ambito familiare ndr.) sono alla base di una crescita sana».

«In questo periodo di alto controllo sociale causa pandemia – ha aggiunto Iatì – la mancanza di spazi e di relazioni, penalizza il mondo dell’infanzia e dei bambini. Troppi silenzi, troppe dimenticanze popolano le nostre giornate, dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione sul mondo dei bambini».

«Dobbiamo – ha proseguito – fare ritornare l’immagine del fanciullo, distaccandolo dalla tecnologia digitale e sostenere le famiglie nel rapporto educativo. Il 20 novembre non deve essere data segnata in rosso su una tematica dedicata, ma deve trasformarsi in 365 giorni di continua dedizione ai diritti dei bambini. Soltanto così diverranno adulti consapevoli, nel distribuire educazione e sensazioni positive tra inclusione e comprensione, per creare le basi di una futura classe dirigente, che non sia solo abile tecnologicamente, ma che conosca senso di appartenenza e consapevolezza dei sentimenti». (rrc)

REGGIO – Il 27 novembre l’incontro online “OstSud – Il futuro desiderabile”

Il 27 novembre, alle 16, sulla piattaforma QiqoChat.com, l’incontro online #Ostsud – Il futuro desiderabile, promosso dal Consorzio Macramè di Reggio Calabria in collaborazione con l’Università di Tor Vergata di Roma nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab.

«Un’occasione importante di ascolto e riflessione della comunità – si legge in una nota – per confrontarci e discutere sulle politiche pubbliche, sulle politiche sociali e sull’idea di città alla quale pensiamo. 7 temi, nuovi incontri, relazioni da coltivare, nuovi strumenti e metodologie da utilizzare e molto altro!».

La partecipazione è gratuita ed è aperta a tutti, compilando il seguente form(rrc)

 

AZZERAMENTO DEL DEBITO DELLA SANITÀ
OGGI A ROMA I 400 SINDACI DI CALABRIA

di SANTO STRATI – A memoria, sembra sia la prima volta che tutti i sindaci di un’intera regione si trovino a manifestare tutti insieme, indipendentemente dall’appartenenza politica, davanti a Palazzo Chigi. I 400 sindaci calabresi che con ogni mezzo sono arrivati a Roma, hanno ben chiaro cosa vogliono dal Governo: intendono rappresentare «l’allarme crescente che si coglie nelle popolazioni dei comuni calabresi» di fronte al disastro sanità in cui la regione sta sprofondando ogni giorno di più. Il nuovo decreto Calabria – che proroga con qualche discutibile correttivo il precedente obbrobrio varato dal Conte 1 – è una nuova sciagura per la Calabria e i calabresi. Si ribadisce il commissariamento (anche se trovare un commissario sta diventando una corsa a ostacoli), e si sottrae ancora una volta la gestione della sanità ai calabresi.

Chi ha provocato i guasti della sanità calabrese? Al di là delle responsabilità penali su cui dovrà indagare la magistratura, c’è un responsabile istituzionale dello sfascio: il Governo. A fine luglio 2010 veniva cancellata la figura dell’assessore regionale alla Sanità e la responsabilità veniva acquisita dal Governo che avviava il commissariamento affidandolo al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Il ministro delle Finanze dell’epoca era Giulio Tremonti, in carica c’era il Governo Berlusconi IV, il sessantesimo dalla nascita della Repubblica, e sarebbe rimasto in sella fino al 16 novembre 2011. Il commissariamento – secondo Tremonti – «doveva gestire il settore – affiancato dalla Guardia di Finanza – per sancire il ritorno dello Stato». I risultati sono noti, fino agli ultimi disastri firmati Cotticelli. La responsabilità è decisamente di chi ha scelto i vari commissari per sanare il deficit e non ha controllato cosa si stesse facendo: sempre il Governo.

Per questa ragione, già solo a titolo di risarcimento, il Governo dovrebbe azzerare il debito della sanità calabrese e permettere alla regione di ricominciare da zero. E ci sono le condizioni, vista l’ “elasticità” finanziaria concessa agli Stati per l’emergenza Covid, perché si possa davvero pensare ad azzerare tutto. Già, perché questa è una conditio sine qua non contro la quale neanche il più brillante mago della finanza riuscirà mai, nelle vesti di commissario dai super poteri (come indicato dal decreto Sanità che attende di essere convertito in legge), a risanare i conti. È molto evidente: non si sa quanti sono i debiti, chi sono i creditori, chi s’è fatto pagare tre volte la stessa fattura e chi è fallito per i mancati pagamenti di forniture reali: non esistono documenti contabili da anni, sembra fosse in uso la pratica della contabilità “orale”, una cosa che se per scherzo prova a praticare qualsiasi imprenditore finisce in galera e buttano via la chiave. Invece, l’allegra contabilità della sanità calabrese non è mai stata controllata dai vari commissari che, a loro volta, non sono stati controllati da chi li ha nominati. Un pasticciaccio brutto (Gadda non c’entra, purtroppo, almeno avremmo buona letteratura) che ormai ha scatenato un irreversibile processo di indignazione popolare. Quella che andranno oggi pomeriggio a rappresentare al presidente Conte i sindaci dei cinque capoluoghi (Giuseppe Falcomatà, Maria Limardo, Sergio Abramo, Vincenzo Voce e Mario Occhiuto) accompagnati dal vicepresidente vicario di Anci Calabria Franco Candia a nome delle 400 fasce tricolori che occuperanno simbolicamente Piazza Colonna in un sit-in statico, che avrebbe meritato anche l’attenzione del Presidente Mattarella.

I calabresi non ne possono più, non vogliono sentir più parlare di colonizzazione (commissari scelti dall’altro, senza consultazione né confronto col territorio), ma, soprattutto, non accettano di passare per cittadini di serie b, in particolar modo nell’ambito della salute. Un emiliano ha 90 euro per curarsi contro i 15 di un calabrese: come la vogliamo chiamare? Disuguaglianza, disparità o inammissibile vergogna? Lasciamo la scelta ai nostri governanti.

E meno male che dal cappello a cilindro il presidente Conte ieri sera non ha estratto il nome del quarto commissario destinato a occuparsi della sanità calabrese: visto che oggi pomeriggio incontra i sindaci, provi a trovare una soluzione condivisa, com’è giusto che sia. Visto che, data l’emergenza, un commissario responsabile della sanità serve con estrema urgenza, nel vuoto politico che s’è creato nella Regione. Il Consiglio regionale è formalmente sciolto, la Giunta si può occupare solo di ordinaria amministrazione, ma intanto la gente soffre e muore. Serve un commissario capace e competente che abbia a disposizione una squadra locale di scienziati, ricercatori, tecnici, amministratori: tutte professionalità di cui la Calabria è ampiamente ricca. Non basta la competenza amministrativa, servono conoscenza medico-sanitaria e conoscenza del territorio. Diversamente sarà un’impresa che parte già con freno a mano tirato.

Sono arrivate le tende-ospedali – grazie – ma dove sono i medici, gli infermieri specializzati, i tecnici necessari a offrire l’assistenza che serve? Ci sono una decina di ospedali in disuso, abbandonati, pronti, ripristinabili quasi subito, e in Calabria che si fa? Si montano le tende. La precarietà è ormai una consuetudine della regione, ma l’orlo è colmo, siamo arrivati alla fine del viaggio. Il Governo, lo Stato non può ignorare, trascurare, dimenticare la Calabria e i calabresi.

L’Associazione dei Comuni Italiani (Anci) Calabria l’11 novembre ha votato un documento già trasmesso a Palazzo Chigi con cui indica le priorità da raggiungere. Cinque punti con i quali si mettono in evidenza le seguenti necessità:  superare la fase di commissariamento nella sanità calabrese; abbattere e ripianare il debito storico provocato dalle stagioni commissariali; potenziare il personale sanitario superando i vincoli imposti dal precedente decreto Calabria scaduto il 3 novembre; attivare il Piano Covid con allestimento di posti letto di terapia intensiva e subintensiva (con assunzione di medici e paramedici) e acquisto della strumentazione necessaria; coinvolgere i sindaci nelle Conferenze sanitarie regionali.

Può sembrare tanto, ma è piccola cosa rispetto ai danni provocati. Ma non si pensi che la mobilitazione dei 400 primi cittadini finirà oggi pomeriggio con un prevedibile “volemose bene” da parte del Governo. I calabresi non vogliono cortesie, ma esigono di essere rispettati e che siano rispettati i loro diritti di italiani, a cominciare dal diritto alla salute. Lo tenga ben presente il premier Conte, con la Calabria si gioca la sua futura carriera politica: il Governo non può cadere, data l’emergenza, e non ci sono alternative, ma il tempo scorre in fretta e le legittime ambizioni politiche di “Giuseppi” dovranno fare i conti con le azioni e le scelte di oggi.

Chieda ai sindaci, Presidente Conte, come si può uscire dal baratro della sanità calabrese e quante risorse umane di altissimo livello ci sono in Calabria pronte a mettersi in gioco con l’orgoglio di fare qualcosa di buono per la propria terra. Quel qualcosa che molti nostri giovani laureati, ricercatori, professionisti sono stati costretti a donare, arricchendoli, ad altri Paesi, per assenza di opportunità nella terra che li ha visti nascere. Perché noi calabresi abbiamo una marcia in più e basta guardarsi in giro, in ogni parte del pianeta: la Calabria è nel mondo, con fior di scienziati, uomini e donne delle istituzioni, professionisti e imprenditori che danno lustro alla propria terra lontana e soffrono a vedere com’è ridotta. La Calabria ha bisogno di ripartire, cominciando proprio dalla sanità. (s)

In copertina: i 97 sindaci della Città Metropolitana di Reggio Calabria davanti alla Prefettura qualche settimana fa (foto di Attilio Morabito, courtesy Comune di Reggio)

15 aziende reggine saranno presenti all’edizione online di Artigiano in Fiera

Sono 15 le aziende del territorio reggino che saranno presenti sulla piattaforma online dell’Artigiano in Fiera Live, in programma da sabato 28 novembre.

Si tratta di una piattaforma dedicato interamente al settore della micro impresa, che permetterà agli utenti di conoscere le aziende artigiane, visitarne virtualmente i laboratori e acquistare i prodotti. Una vera e propria opportunità per le aziende reggine, che hanno aderito al progetto, per fare cultura del territorio e cultura di impresa in digitale, che consentirà a tutti gli utenti di comprendere che cosa sia il made in Italy e di approfondire il vero tessuto produttivo della Calabria, liberamente e in qualunque momento della giornata, attraverso racconti, video, immagini e, ovviamente, consentendo l’acquisto finale di prodotti artigianali da parte degli utenti.

Ad aver aderito, sono La Cascina 1899CalabraitticaAzienda Agricola Giacco FerdinandoGiò Profumi Sas di Cortese Marcello Davide & C.Saponificio Annamaria di Annamaria PasciuccoCalabria & Calabria di Sirianni AgostinoAzienda Agricola Siciliano DomenicoCalabria VinoDafArteinolivoCarpentieri ProfumiPastificio GioiaRomeo PaolaMammone SalvatoreMagma Srl.

«La Città Metropolitana di Reggio Calabria – ha spiegato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà – ha colto al volo l’opportunità di poter partecipare ad Artigiano in Fiera, quest’anno, per la prima volta, in questo format digitale. Siamo coscienti delle opportunità che questo genere di iniziative possono rappresentare per il nostro territorio, ed in questo senso abbiamo voluto, attraverso il coinvolgimento delle nostre imprese, promuovere l’artigianato locale in un contesto nazionale ed internazionale che, sono certo, può rappresentare un valore aggiunto per il comparto dell’artigianato calabrese».

«La piattaforma è nata insieme alla decisione di confermare ledizione 2020 di Artigiano in Fiera, qualora ci fossero state le condizioni per realizzarla – ha spiegato Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Gestione Fiere Spa –. Insieme allevento fisico, infatti, avremmo comunque realizzato questo strumento digitale, in affiancamento alle tradizionali azioni di marketing consentite dallevento fisico. Impossibilitati a realizzare la fiera, Artigiano in Fiera Live è, così, diventata unopportunità reale per mantenere attivo il contatto tra gli artigiani e i nostri visitatori. E vivrà in futuro, anche quando torneremo a realizzare la fiera fisica».

Unopportunità unica che permette il divulgarsi della cultura di impresa territoriale e delle tradizioni locali calabre attraverso la strutturazione della piattaforma che sarà divisa in tre sezioni: la prima di queste riguarderà appunto i territori, con la possibilità di ricercare le aziende in base alla loro collocazione geografica specifica.

La seconda sezione consentirà di incontrare tutti gli artigiani (in ordine alfabetico e con una serie di filtri di ricerca), mentre la terza sarà dedicata ai prodotti, suddivisi per categorie merceologiche. Non si tratta soltanto di una nuova formula innovativa di vendita, ma rappresenterà un nuovo modo di fare impresa, creando e solidificando un network costruito in 24 anni di manifestazione.

Ci sarà inoltre un arco temporale, individuato dal 28 novembre al 20 dicembre, durante il quale la spedizione sarà gratuita per tutti gli ordini superiori a 39 euro ad artigiano: una finestra di marketing privilegiata per offrire una ulteriore opportunità di vendita agli artigiani. (rrc)

REGGIO – Al via ‘Spinoza Web Edition”, il primo ospite è Klaus Davi

Prende il via oggi il secondo ciclo del progetto Spinoza che, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, propone un format online con ospiti del mondo imprenditoriale, artistico, politico, media e istituzionale di Reggio.

Il primo ospite di oggi, alle 19 sulla pagina FB di Spinoza, è il massmediologo Klaus Davi, che converserà con Sasha Sorgonà, ideatore di Spinoza e il giornalista Pasquale Romano.

«Nel primo ciclo di dirette, numerosi e autorevoli gli ospiti intervenuti – si legge in una nota – adesso si riparte in un contesto socio-economico purtroppo simile a quello che Reggio e l’intera Calabria hanno dovuto affrontare durante il primo lockdown. Se possibile, la disastrosa situazione sanitaria con la ‘telenovela’ riferita alla nomina del nuovo Commissario ha peggiorato lo stato delle cose».  

«Affrontare con coraggio e determinazione – conclude la nota – uno dei momenti più difficili della storia recente per l’Italia intera e Reggio Calabria nello specifico, con la speranza di ripartire il prima possibile. Per farlo però servono idee, entusiasmo e spirito di collaborazione. Questa la filosofia alla base del nuovo progetto di Spinoza, Associazione che ha nel suo dna l’obiettivo di divulgare progetti propositivi per lo sviluppo innovativo del tessuto sociale». (rrc)

REGGIO – L’Albero della Speranza di Incontriamoci Sempre

È una bella iniziativa, quella dell’Associazione Incontriamoci Sempre di Reggio Calabria, guidata da Pino Strati: realizzare un «grande albero di Natale da installare sul terrazzo della Stazione di S. Caterina».

Un Albero della Speranza che illumini la città e, simbolicamente, tutta la Calabria per il periodo natalizio.

«La Stazione Fs di Reggio S.Caterina, per l’occasione – si legge in una nota –  brillerà delle luci natalizie in ogni punto dell’impianto. L’Albero della Speranza, installato sul terrazzo, sarà visibile, dal viadotto, persino dai viaggiatori in arrivo con gli aliscafi della vicina Messina. La terrazza sarà arricchita con la coreografia di luci ed anche la piazza e gli spazi verdi, attorno alla stazione, saranno addobbati di
luci e di effetti».

«Inoltre – prosegue la nota – alcune nostre volontarie, stanno progettando l’allestimento della Natività: il Presepe da posizionare all’ingresso, proprio sotto la pensilina. Nonostante le limitazioni, saremo vicini a tante famiglie bisognose, organizzando con personale dedicato e specializzato, la consegna di viveri di ogni genere. Anche i bambini sono nei nostri pensieri, molti giocattoli , li
consegneremo a domicilio , per la loro gioia e felicità».

«Per fa fronte a questo grande nostro sforzo organizzativo – conclude la nota – chiediamo il sostegno della cittadinanza attraverso i nostri canali di comunicazione». (rrc)

REGGIO – È attivo numero informativo su emergenza covid

L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, di concerto con l’Asp, ha messo a disposizione un numero informativo per andare incontro alle esigenze di informazione dei cittadini in un particolare momento di difficoltà dovuto alla recrudescenza dei contagi da Covid.

Il numero ( attivo tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, 09653622261 ) attivo da oggi, è realizzato con il contributo del Capo Dipartimento di Prevenzione dott. Sandro Giuffrida, e grazie alla disponibilità dei professionisti dell’Associazione Medici Cattolici Italiani sezione di Reggio Calabria, dell’Associazione Donne Medico sezione di Reggio Calabria e del Consultorio diocesano Pasquale Raffa di Reggio Calabria, che collaboreranno gratuitamente per informare la comunità.

L’obiettivo è dare informazioni ai cittadini rispetto alle linee guida del Ministero della Salute su come comportarsi rispetto a determinate situazioni che la pandemia può causare, in particolare sui corretti comportamenti da tenere per evitare il diffondersi del contagio in ambiente familiare, scolastico e lavorativo. (rrc)

Resta in Cattedrale la patrona di Reggio: annullata la processione del 22 novembre

Rimane in Cattedrale la Sacra Effigie della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio, che domenica prossima, 22 novembre, avrebbe dovuto rientrare alla Basilica dell’Eremo, come da tradizione. Lo ha deciso l’arcivescovo della Diocesi di Reggio-Bova Giuseppe Fiorini Morosini, che – come si ricorderà – aveva già disposto l’annullamento della tradizionale processione delle Feste di settembre a causa della situazione epidemiologica del Covid.

Ecco il messaggio che il presule ha inviato ai cittadini di Reggio e ai tantissimi devoti della Madonna dell’Eremo:

«Carissimi fratelli e sorelle,
permettetemi di raggiungervi con cuore di padre, in questo difficile momento – esposti come siamo alla paura di soccombere al dramma della pandemia, con tutti i mali psicologici, familiari, sociali ed economici che essa sta provocando – e, come Vescovo di questa Chiesa Diocesana, di portare a ciascuno di voi la tenerezza della benedizione consolatrice di Dio.

Si sta per concludere il tempo di permanenza, in Cattedrale, della Venerata Effige della nostra Patrona, la Madonna della Consolazione.
Secondo i criteri stabiliti dalla tradizione, domenica 22 novembre, Solennità di Cristo Re, il Quadro dovrebbe ritornare nel suo Santuario dell’Eremo.

Mai come in questo momento, tuttavia, i figli hanno bisogno della presenza visibile della loro Madre: per questo, con il conforto del Provinciale dei padri Cappuccini, padre Pietro Ammendola, ho deciso che la nostra amata Patrona rimanga ancora tra di noi, in Cattedrale, così come è avvenuto tante altre volte, nella storia della nostra Città, durante i momenti più difficili e calamitosi.
La nostra Avvocata continui ad essere, per questa amata Città e per la nostra Diocesi, segno tangibile della provvidenza e della misericordia del Suo Figlio. A Lei, tenera Madre di Consolazione e di SperanzaPorto sicuro di incoraggiamento, di sostegno e di fiducia, desideriamo consegnare la vita ed il destino del mondo, della Calabria, della nostra Reggio: sia Lei a proteggere quanti sono segnati dal dolore di questa tremenda pandemia; quanti, a vario titolo, si prodigano per alleviare le sofferenze degli ammalati, coloro che sono preposti a difficili decisioni per la tutela della salute di tutti.

Carissimi fratelli e sorelle, anche io, vostro Vescovo – come gli Apostoli Pietro e Giovanni con il paralitico davanti alla porta del Tempio – dinanzi a questa tremenda tragedia che, ancora, si abbatte su di noi, so di non avere né scienza, né alcun umano potere se non quello di gridare a tutti la mia fede orante e l’accorato invito a pregare e a digiunare per implorare dal Signore e dalla sua Mamma la liberazione da questo flagello.

Domenica 22, alle ore 11, celebreremo, in Cattedrale, la S. Messa pontificale in onore di Gesù Cristo Re dell’Universo; in quella stessa occasione, impetreremo con forza dal cuore della Vergine Consolatrice la sua potente intercessione presso il Signore, ed affideremo alla Madre le sorti della nostra Città e delle nostre famiglie. Da quel giorno, ogni sera, in ogni famiglia si reciti il santo Rosario per un novenario di preghiera e di penitenza, affinché il Signore ci guarisca da tutte le infermità fisiche e morali.
Nei giorni a seguire raccomando a tutti – per come e per quanto possibile – di soffermarsi a pregare, con fede e speranza, dinanzi al venerato Quadro perché, presto, siano restituite al mondo intero la salute, la gioia e la pace. Accogliete questo messaggio con lo stesso amore con il quale ve l’ho rivolto, e siate certi della mia costante, affettuosa e paterna preghiera.
Di cuore, tutti vi benedico.
 Giuseppe Fiorini Morosini» (Arcivescovo Metropolita)

(rrc)

[L’immagine di copertina è di ReggioTv]

Il sindaco Falcomatà ha incontrato il prof. Romeo, il consulente della Regione per l’emergenza covid

Questa mattina, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha incontrato, a Palazzo Campanella, il prof. Franco Romeo, il nuovo consulente della Regione Calabria per l’emergenza Covid.

Il prof. Romeo, cardiologo di fama internazionale ed esperto nella gestione delle emergenze, già in passato si era occupato con ottimi risultati dell’organizzazione della rete delle emergenze cardiochirurgiche in Calabria, tra le migliori d’Italia.

L’incontro, proficuo e cordiale, è stato l’occasione per una prima sommaria valutazione delle principali priorità da affrontare per la riorganizzazione del sistema sanitario calabrese al fine di far fronte alla nuova ondata di contagi in corso.
Il sindaco Falcomatà ha espresso massima disponibilità nei confronti di «un professionista competente capace, che metterà gratuitamente a disposizione la sue prerogative professionali al servizio della propria terra».
«Da qualche settimana – ha dichiarato il sindaco – è operativa, presso il nostro Municipio, una task force di esperti che hanno accettato di mettere a disposizione le proprie competenze per far fronte all’emergenza Covid. In questo senso, credo sia utile anche una collaborazione con il prof. Romeo, al fine di coordinare analisi ed attività anche sul piano regionale, nell’interesse supremo della salute dei calabresi e dei cittadini di Reggio Calabria». (rrm)

Una reggina al posto di Gaudio: Antonella Polimeni nuovo Rettore de La Sapienza

È Antonella Polimeni, medico e ricercatore, specializzata in odontostomatologia, il nuovo Rettore del più grande Ateneo d’Europa, La Sapienza di Roma. La professoressa Polimeni, che ha origini reggine, prende il posto del prof. Eugenio Gaudio (cosentino), con grande orgoglio e soddisfazione della larghissima comunità calabrese di Roma, per una nuova guida di origini calabresi.

È la prima volta che una donna assume questo prestigioso incarico a capo di una popolazione universitaria di 120mila studenti e più di 4700 tra docenti e ricercatori. La nuova Rettrice, una qualificata figura di scienziata e ricercatrice, succedel prof. Gaudio, dopo sei anni, che – in base alle nuove regole dell’Ateneo – non poteva più candidarsi. Ci si aspettava dopo due medici (Frati e Gaudio) un ingegnere a capo della Sapienza (la Facoltà di Ingegneria è appena sotto Medicina per numero di iscritti), ma è prevalsa una scelta che premia competenza e capacità. La dottoressa Polimeni conosce a fondo La Sapienza dove ha percorso tutte le tappe, da studentessa a consigliere d’amministrazione, nonché Preside della Facoltà di medicina e Odontoiatria. Il suo programma di oltre 30 pagine – dove aveva scritto: «Mi presento alle Elettrici e agli Elettori con una esperienza venticinquennale maturata nella nostra Istituzione e negli Organi di Ateneo animata dall’entusiasmo e dalla forte determinazione a imprimere alla nostra grande Università un ulteriore salto qualitativo a tutti i livelli. Una riforma strutturale a medio termine – così la definirei – che si dimostri all’altezza della nostra indiscussa eccellenza» – ha convinto gli elettori dell’Ateneo.

Soddisfazione nel mondo scientifico. Uno dei primi a congratularsi è stato l’ex presidente della Regione Calabria, nonché illustre farmacologo di fama internazionale Pino Nisticò: «Una scelta che premia e riconosce il merito, in una scienziata, una ricercatrice e una manager che saprà gestire al meglio, in questo grave momento di pandemia, le tante criticità e alzerà il livello degli standard della sanità, nonché darà un qualificato contributo alla lotta contro il Covid. Un impegno che, tra l’altro – come ha dichiarato la stessa Polimeni –, servirà a ricomporre la frattura tra scienza e società, nel quadro della grave diffidenza che si registra nei confronti della ricerca». (rrm)