REGGIO – All’IC “Falcomatà-Archi” ha celebrato la Giornata internazionale delle persone con disabilità

Nei giorni scorsi, l’Istituto Comprensivo “Falcomatà-Archi” di Reggio Calabria ha celebrato la Giornata Internazionale delle persone con disabilità.

È stata un’occasione per condividere valori di civiltà all’interno della comunità scolastica e per riflettere sui diritti umani fondamentali tutelati dalla nostra Costituzione.

L’Istituzione Scolastica, profondamente attenta all’inclusione ed al benessere di tutti gli alunni e nello specifico degli alunni con diverse abilità, quotidianamente utilizza strumenti e misure di accompagnamento mirati e modellati sui bisogni di ciascuno, promuovendo numerose iniziative culturali e sociali con particolare attenzione alle attività di formazione e di informazione.

La “Giornata Internazionale delle persone con disabilità” occupa quindi un posto rilevante tra le tante iniziative previste nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto per fornire a studenti e famiglie un servizio professionale e prestigioso e per accogliere e rinnovare le “buone pratiche” educative e didattiche. 

Comprendere, assimilare e riproporre le differenze sono le tre chiavi per imparare a rispettare chiunque e per qualunque ragione. Questo è quanto caratterizza ormai da tempo l’attività dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà-Archi”: la pedagogia e la didattica inclusiva, i valori dell’amicizia, del rispetto per le diversità e per la dignità umana, elementi che fanno grande una comunità educante.

«È un momento di grande attenzione verso i nostri amici, nessuno escluso, come testimoniano le tantissime iniziative che animano da sempre la nostra gloriosa istituzione scolastica», ha dichiarato la dirigente scolastica, Serafina Corrado.

«Iniziative come questa sono, pertanto, occasioni da non perdere per confermare a noi stessi che siamo sulla via verso il recupero dei valori di civiltà, perché Il rispetto dell’altro non è un semplice atto di umanità, è il bisogno per eccellenza», ha concluso la dirigente, confermando così l’impostazione per la socialità e cura degli studenti, aspetti che da sempre caratterizzano l’Istituto Comprensivo nella direzione di un condiviso orizzonte di verso. (rrc)

REGGIO – Sabato al Cilea Biagio Izzo

Sabato 10 dicembre, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, alle 21, in scena Biagio Izzo con Tartassati dalle tasse. L’appuntamento rientra nell’ambito della kermesse dell’Officina dell’Arte del direttore Peppe Piromalli. Una pièce scritta dal partenopeo Izzo e da Eduardo Tartaglia che ne cura anche la regia e che tratterà un atavico problema degli italiani: le tasse.

Biagio, nei panni del protagonista Innocenzo Patanaro, 54 anni ben portati, è un imprenditore napoletano nel settore della ristorazione, proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. Dopo tanti sacrifici, avrebbe voluto godersi un po’ la vita magari anche grazie a qualche piccola furbizia di contribuente ma si ritroverà invece, in balia di mille peripezie e problemi.
«Mi piace trattare argomenti sociali importanti cercando di riderci sopra – ha dichiarato l’attore napoletano –. Le tasse sono un argomento comune, un tema molto serio e legato anche a cose terribili. Sappiamo tutti i gesti estremi che alcune persone sono arrivate a fare. Abbiamo pensato di esorcizzarlo, di alleggerirlo. Non ci riferiamo, sia chiaro, ai grandi evasori ma alla gente comune, che nello spettacolo si può riconoscere e ridersi addosso. Il teatro non risolve i problemi, però li può sottolineare, mettere in evidenza. “Tartassati dalle tasse” è uno spettacolo molto divertente ma, in alcuni momenti, fa anche riflettere».
Il rapporto padre-figlia o marito-moglie, la vedovanza, il rapporto con le istituzioni e poi, tante situazioni che sfociano nel sociale faranno da collante ad una storia ben costruita da un cavallo di razza del teatro che, insieme ad un affiatato cast, riuscirà a strappare tanti sorrisi al pubblico reggino.
«Trascorreremo insieme qualche ora all’insegna dell’allegria e della spensieratezza – ha concluso Izzo –. Non vedo l’ora di riabbracciare Reggio Calabria e ringrazio Peppe Piromalli e l’Officina dell’Arte per avermi di nuovo invitato ad una kermesse che dona gioia, leggerezza ma, soprattutto, ci fa stare di nuovo tutti insieme e vivere il teatro, l’arte nelle sue tante forme». (rrc)

REGGIO – Ecco il Festival della Colonna Sonora

È stata presentata la prima edizione del Festival della Colonna Sonora, in programma da oggi al Teatro Cilea fino all’8 dicembre. La direzione artistica è di Alessandro Bagnato.

Alla conferenza stampa, svoltasi nella Biblioteca De Nava, l’assessore comunale Irene Calabrò ha espresso piena soddisfazione nel poter sostenere ed ospitare un Festival che, specifica, «non solo valorizza e promuove il lavoro di professionisti ed associazioni locali ma contiene un’offerta artistico-musicale di livello nazionale».

«È un progetto ambizioso di grande valore – ha aggiunto Calabrò – frutto della candidatura a Pon-React bandito dal Comune. Questa è la testimonianza della vicinanza delle Istituzioni a eccellenze di settore del nostro territorio nonché della condivisione di percorsi che danno evidenza di quanto sia attivo e vivo il tessuto culturale della nostra città e del territorio metropolitano a livello anche nazionale».

Il direttore artistico Bagnato ha sottolineato che «la realizzazione di un festival come questo e di tale livello è stata possibile a Reggio perché abbiamo realtà e figure molto importanti».

Dichiarazione che trova subito riscontro nella breve presentazione dei brani e degli autori che il maestro e pianista Andrea Calabrese annuncia rispetto al programma che lo vedrà protagonista come esecutore: da Piovani a Morricone passando per Nino Rota fino alla scena contemporanea di giovani e virtuosi compositori, anche locali. Sarà coinvolta anche l’Orchestra del Teatro Cilea a dimostrazione che il Festival sarà, quasi del tutto, una produzione soprattutto del nostro territorio.

Il Direttore Artistico, compositore egli stesso di musiche per film, è il crotonese Franco Eco, già conosciuto e stimato per le sue numerose produzioni. Sintetizza il suo pensiero con questa riflessione: «Tutti ricordiamo e conosciamo le più importanti colonne sonore di film ma, in realtà, un festival dedicato alla musica per film è una cosa abbastanza rara, forse siamo la terza realtà in Italia. Siamo riusciti, d’altronde, a produrre una rassegna che è anche didattica, sono previste delle masterclass».

«Stiamo lavorando con l’idea di generare un indotto economico – ha proseguito – l’attenzione dimostrata dalla Calabria Film Commission lo consentirà. Infatti chi produce film deve anche produrre la colonna sonora. Ciò significa che musicisti e professionisti che operano in Calabria sarebbero direttamente coinvolti da questa necessità di produzione sonora. Stiamo cercando quindi creare qualcosa che abbia risvolti economici e culturali nazionali ed internazionali».

Si parte già oggi con “soundtrack variations”, mercoledì sarà la volta di “Amarcord…polvere di stelle” e si chiuderà giovedì con un “Gran Gala della colonna sonora”. Martedì e mercoledì saranno previste anche delle masterclass. Saranno 3 giorni, dunque, di grande intensità emozionale oltre che di grande cultura per quella che si preannuncia essere solo una prima edizione. (rrc)

REGGIO – L’Anpi Condò: Digos intervenga per manifestazione “Reggio è morta”

L’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha chiesto l’intervento della Digos in merito alla manifestazione Reggio è morta. Una iniziativa che «si era già palesata come iniziativa – si legge – fortemente politicizzata a destra; sia per Chi la stava promuovendo e pubblicizzando che per il profilo della stessa».

«Il corteo dei circa 200 partecipanti (a dispetto di fantasiose cronache) è stato aperto dai militanti di Nfp (sigla-acronimo di PNF: Partito Nazionale Fascista); ovvero dai referenti di quel movimento neo-fascista cittadino che continua, da anni, a praticare inequivocabilmente “apologia di fascismo” in modo scandalosamente impunito».

«Non solo loro (che non nascondono minimamente il loro credo anticostituzionale, reazionario ed illegale) – si legge – ma anche “Il Popolo di Archi” con il suo referente Luciano Surace (già candidato con il cdx alle ultime elezioni comunali) che, come gli aderenti di Nfp, si professa apertamente fascista e mussoliniano propagandando a più livelli e contro ogni legge l’ideologia fascista; in ogni sede ed in ogni dove; addirittura stampando e divulgando illegalmente “giornali di quartiere” a supporto della figura del Duce».

«Lo stesso Surace, durante la manifestazione – scrive l’Anpi Condò – si fa e divulga sui suoi canali social un selfie con la vergognosa didascalia “La Marcia su Reggio. Siamo passati e passeremo” (con tanto di emoticon con la mano del saluto romano). Questa è solo l’ultima delle sue eclatanti ed inaccettabili espressioni a sostegno delle idee fasciste; le ha palesate anche all’interno di altre manifestazioni pubbliche passate sempre organizzate da movimenti di destra e le palesa con dichiarazioni razziste, omofobiche o contro i movimenti femministi e per i diritti LGBT».

«Sia il Surace che NFP – prosegue la nota – sono stati più volte segnalati (anche in Prefettura) ma, ancora, inspiegabilmente senza sostanziali e concreti provvedimenti. La democrazia è una conquista frutto della Resistenza e della Liberazione dal nazi-fascismo; il nostro Paese, sopravvissuto a quei crimini, si è dato una delle Costituzioni più avanzate e progressiste del mondo in termini, soprattutto, di diritti e garanzie delle libertà individuali e collettive».

«Chi rinnega la nostra carta Costituzionale – viene evidenziato – rifacendosi a idee di un Regime dittatoriale, dichiarate criminali ed illegali, va perseguito come previsto per legge. Non sono affatto “bravate” e non è folklore; non lo è se gruppi organizzati, in città, si radunano e programmano iniziative pubbliche ed attività politiche di divulgazione e promozione dell’ideologia fascista».

«Non entriamo in merito ai contenuti ed alle tematiche della protesta – si legge –; proprio perché siamo per la libera e democratica espressione del dissenso e contro ogni forma di repressione di esso purché si stia, per l’appunto, dentro i princìpi costituzionali. Abbiamo il dovere, tuttavia, di rappresentare presso ogni sede ed ogni organo preposto lo scenario cittadino di un’estrema destra che vorrebbe tingere di nero ogni orizzonte colorato, plurale e rispettoso delle specificità politico-culturali».

«I nostalgici del Duce – ha ribadito Anpi Condò – non possono e non devono trovare alcuna agibilità politica; non possono e non devono operare in barba ai valori assoluti ed inalienabili della libertà e della giustizia sociale senza che ne paghino le conseguenze previste dalla legge».

«Vogliamo ricordare che la legge 20 giugno 1952, n. 645, recante “norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale, comma primo, della Costituzione” (c.d. legge Scelba) – si legge – ha vietato la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista e previsto i reati di apologia di fascismo, di istigazione e reiterazione delle pratiche tipiche e proprie del partito e del regime. Costituisce in particolare apologia del fascismo (art. 4) la propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità proprie del partito fascista; la pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da euro 206 a euro 516».

«La stessa pena – viene ricordato – è inflitta a chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Aggravanti sono previste: se il fatto riguarda idee o metodi razzisti (reclusione da 1 a 3 anni e multa da euro 516 a euro 1.032) o se alcuno dei fatti che costituiscono apologia sono commessi col mezzo della stampa (reclusione da 2 a 5 anni e multa da euro 516 a euro 2.065). Analogamente, la legge n. 645 punisce le manifestazioni fasciste (art. 5) cioè il reato di chi, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste; la pena è quella della reclusione fino a tre anni e la multa da euro 206 a euro 516. Sia per l’apologia che per le manifestazioni fasciste è prevista, in sede di condanna, la pena accessoria dell’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, dall’elettorato attivo e passivo e da ogni altro diritto politico».

«Chiediamo interventi immediati ed improcrastinabili – conclude la nota – da parte della Digos e, ripetiamo, di ogni altro soggetto preposto. Come Anpi non arretreremo di un passo e, qualora non verranno adottate le dovute misure, rappresenteremo la stessa istanza a livello nazionale per il riconosciuto ruolo che svolgiamo anche a livello istituzionale». (rrc)

REGGIO – L’incontro online “I Bronzi e il grande pubblico”

Domani,  alle 17, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è in programma l’incontro ” I Bronzi di Riace e il grande pubblico. Tra didattica e percezione dell’antico”.

L’evento è l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri online promosso dal Museo Archeologico Nazionale in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre e coordinato dalla prof.ssa Giuliana Calcani.

Ospiti dell’incontro saranno i professori Monica Salvadori e Luca Scalco, del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, che proporranno il tema “I Bronzi di Riace e il grande pubblico. Tra didattica e percezione dell’antico”. È possibile trovare il link di partecipazione sui canali social del Museo.

«A differenza degli incontri precedenti, che ci hanno permesso di esplorare particolari aspetti della ricerca archeologica – ha commentato la prof.ssa Calcani – questa conferenza metterà in evidenza il punto di vista del pubblico più ampio sui Bronzi di Riace. Un’apertura di visione essenziale non solo per comprendere l’impatto delle opere sulla contemporaneità, ma anche per ricordarci che il senso dell’arte non è mai univoco e che oggi, come tanto tempo fa, l’immagine dei Bronzi di Riace sollecita in varie direzioni l’immaginario di chi li contempla».

Inoltre, alle 17.30, sarà inaugurata una nuova sezione del Museo, dedicata al tema dei “Depositi in mostra”, curata dal direttore Malacrino e dal funzionario archeologo Daniela Costanzo. Tre vetrine saranno dedicate all’esposizione di reperti normalmente conservati nei depositi, creando nuove opportunità di valorizzazione delle collezioni, non solo archeologiche.

«L’idea è quella di proporre ai visitatori una selezione di reperti che normalmente non sono inseriti nel percorso espositivo, in un dialogo che integri e richiami le grandi tematiche storico-archeologiche presentate nelle sale del MArRC – dichiara la dott.ssa Costanzo. Si tratta altresì dell’occasione per raccontare il quotidiano lavoro di riordino, studio e documentazione delle collezioni, un’attività che avviene “dietro le quinte” di un museo, pur costituendone la principale attività ai fini della tutela e valorizzazione dei beni».

Tra le opere in mostra vi sarà il bellissimo cratere a figure rosse, databile al IV secolo a.C. e appartenuto alla collezione ottocentesca di Diego Vitrioli. Insieme a esso ci saranno reperti provenienti dalle necropoli di Locri e di S. Stefano di Grotteria, alcuni dei quali esposti per la prima volta.

«Da anni proseguiamo nell’impegno di valorizzare le collezioni conservate nei depositi, per decenni rimaste sconosciute – ha spiegato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Le continue attività di riordino, documentazione e restauro hanno permesso di far apprezzare al grande pubblico centinaia di reperti, anche grazie all’allestimento di numerose mostre temporanee. Con questa piccola sezione vogliamo creare uno spazio dedicato, nel quale far scoprire, mese dopo mese, oggetti sempre diversi e normalmente conservati nei depositi. Un motivo in più per tornare sempre più spesso al MArRC». 

Grande soddisfazione, poi, è stata espressa per il successo della prima domenica di dicembre, che ha registrato la presenza di 1956 ingressi, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria entra nel pieno della sua ricca programmazione natalizia. Anche l’apertura straordinaria di sabato sera, con l’evento “Il Natale al Museo è… una festa per tutti i bambini!”, ha visto una grande partecipazione di pubblico, con oltre 200 persone: tra palloncini e caramelle, tanti bambini, accompagnati dalle loro famiglie, hanno potuto incontrare Babbo Natale e visitare le sale espositive con i magnifici Bronzi di Riace.

«Questi dati – ha dichiarato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – confermano il profondo legame che si è creato tra il Museo e la comunità del territorio. La prima domenica a ingresso gratuito è diventata un appuntamento fisso, magari dopo la Messa o una passeggiata. Ed è sempre l’occasione per scoprire qualcosa di nuovo, un reperto passato inosservato o una nuova mostra». 

«Ora la nostra nuova sfida – ha concluso il direttore – sarà quella di portare al Museo anche chi abita in quartieri più distanti, grazie al progetto “Ti porto al Museo” nato dalla collaborazione con ATAM, a cui va la mia gratitudine per la sensibilità mostrata». (rrc)

A Reggio, Roccella e a Simbario (VV) in scena “La finta ammalata” di Carlo Goldoni

Un classico della Commedia dell’Arte, uno spettacolo divertente e coinvolgente uscito dalla penna del grande Carlo Goldoni, arriva in Calabria nel prossimo fine settimana. Si tratta de La finta ammalata, a cura del Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, che andrà in scena giovedì 8 dicembre, alle 21, all’Auditorium Comunale di Roccella Jonica, per la 30esima Stagione teatrale della Locride, venerdì 9 all’Auditorium “Zanotti Bianco” di Reggio, alle 18.30, per il Reggio Fest.

Sabato 10 dicembre, sarà riproposto al Teatro “Francesco De Leo” di Simbario (VV) alle ore 20.30, per il circuito Teatri Calabresi Associati

Una farsa non più rappresentata in tempi moderni, se non in versione operistica, torna alla sua versione originale del teatro di prosa, in un allestimento fedele all’originale nei costumi e nel linguaggio e con un adattamento vicino ai tempi moderni. 

La satira sul mondo della medicina, trattato con una certa diffidenza soprattutto rispetto a certe figure di “luminari” che arrivano con approssimazione a diagnosi e terapie, viene rappresentata attraverso le vicende di Pantalone e della figlia Rosaura. 

Pantalone è uno dei più ricchi uomini della città, ma in casa sua regna preoccupazione per Rosaura, la sua amatissima figlia, che resta sempre a letto e mostra vari sintomi di malattia. A nulla sono servite le cure intraprese da Pantalone e da Beatrice, amica di Rosaura, e dalla fedele serva Agatina, ella sostiene di non riuscire a respirare e rifiuta il cibo. Ben presto è chiaro che la giovane soffre di mal d’amore. Ma di chi è innamorata? E cosa faranno tutti i medici chiamati dal padre preoccupato per farla guarire?

La scrittura ironica e briosa di Goldoni viene resa appieno dalla regia di Giorgio Caprile, che porta in scena un cast di attori collaudati, veri e propri professionisti della commedia dell’arte: il veneziano Pantalone è affidato alla grande esperienza attoriale e alla comicità di Franco Oppini; Rosaura, la finta ammalata, ha il volto di una affermata interprete di protagoniste goldoniane come Miriam Mesturino, il “bello e buono” Dottor degli Onesti ha le sembianze di Riccardo Feola. Sul palcoscenico poi lo stesso Caprile, che ha una lunghissima esperienza come attore alla quale ha affiancato negli anni l’attività di regista, e un maestro della commedia dell’arte quale Luca Negroni, che cura anche i movimenti di maschera dello spettacolo; la comicità surreale di Roberto D’Alessandro caratterizza fortemente lo Speziale, mentre l’amica Beatrice è interpretata dall’elegante Giorgia Guerra e la serva Agatina dai toni siciliani ha la personalità esplosiva di Ada Alberti.

L’atmosfera tipica della più classica commedia dell’arte viene rievocata attraverso le musiche originali di Paolo Vivaldi, le scene di Cinzia Belcamino, e i costumi di Luisa Ludovico.

Lo spettacolo ha già calcato i palcoscenici delle grandi città italiane e nel suo lungo tour in tutta la penisola saranno queste le sue uniche tappe calabresi. Tre imperdibili appuntamenti, dunque, che allieteranno il pubblico con il giusto mix di comicità e ironia, e renderanno ancora una volta il teatro luogo di evasione e riflessione. (rrc)

Una facoltà di Medicina alla Mediterranea di Reggio: La proposta del Consigliere Giovanni Latella

Una Facoltà di Medicina all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. È questa la proposta avanzata dal consigliere metropolitano delegato Giovanni Latella che, in una lettera inviata ai sindaci f.f. del Comune e della Metrocity, rispettivamente Paolo BrunettiCarmelo Versace, ha promosso l’attivazione di un tavolo di lavoro con tutte le istituzioni territoriali affinché possa essere avviato il percorso per l’istituzione di una nuova Facoltà dedicata alle professioni mediche sul territorio reggino.

«Dobbiamo essere ambiziosi, ed il momento è particolarmente propizio perché si possa proporre l’avvio di questo percorso. Certamente ci vorrà del tempo perché l’iniziativa possa andare in porto, ma ritengo sia giunto il momento di cominciare a lavorarci concretamente», ha evidenziato Latella, spiegando che «da tempo si parla di sviluppo e crescita per il nostro contesto accademico. Eppure, nonostante gli auspici dichiarati, il percorso per l’istituzione di una nuova Facoltà di Medicina non è mai realmente decollato».

«Per questo motivo – ha spiegato – ho ritenuto opportuno rilanciare questa idea, in particolare in questo specifico momento storico in cui si rende necessario uno scatto in avanti nella riorganizzazione del comparto sanitario nella nostra regione. Chiaramente, non si tratta di entrare in concorrenza con le Università di Messina, di Cosenza o Catanzaro, ma semmai di collaborare, affinché nel nostro Ateneo reggino, magari proprio in sinergia con uno o più contesti accademici limitrofi, possa sorgere un nuovo polo di Medicina».

«La pandemia Covid degli ultimi anni – ha spiegato ancora il Consigliere – ha messo a nudo tutti i limiti del sistema sanitario nazionale, non solo al sud o in Calabria dove storicamente si registrano pesanti carenze in termini di risorse umane ed infrastrutturali, ma nell’intero paese. E’ appurato che in Italia sarebbero necessarie oggi alcune decine di migliaia di medici in più rispetto a quelli che ci sono già, da formare attraverso percorsi universitari di qualità e tecnologicamente all’avanguardia. E tutto ciò a fronte di poli accademici sanitari in gran parte saturi, costretti a stringenti meccanismi di selezione in ingresso, che il più delle volte costituiscono un ostacolo per tanti giovani studiosi che vogliono intraprendere questo percorso».

«La nostra Città, una delle 14 Città Metropolitane italiane – ha proseguito – non solo può dire la sua, ma ha il dovere di farlo. Ancor di più oggi, quando si ragiona della costruzione di nuove importanti strutture sanitarie sul nostro territorio, si pensi al nuovo Ospedale Metropolitano nella zona sud della Città, e si attivano percorsi per la riorganizzazione della sanità territoriale di prossimità per la creazione di un sistema del comparto salute più vicino alle esigenze dei cittadini-pazienti».

«Proprio in quest’ottica – ha spiegato Latella – la nostra non è da intendersi come un’idea peregrina, ma come un obiettivo ambizioso sul quale lavorare, in maniera sinergica, coinvolgendo tutte le istituzioni territoriali a cominciare dall’ambito accademico, utilizzando risorse e strutture che gli Enti, su tutti certamente la Città Metropolitana, potrebbero mettere a disposizione nella fase di startup del nuovo polo accademico».

«La mia vuole essere quindi una proposta aperta e condivisa – ha concluso – costruttiva e desiderosa di contaminazioni e sinergie virtuose. E’ giunto il momento di cominciare a proporre una traccia di lavoro da percorrere. Da parte nostra, grazie alla disponibilità dimostrata sia dalla Città Metropolitana che dal Comune di Reggio Calabria, offriamo la più ampia e concreta collaborazione nei confronti di chi, insieme a noi, vorrà intraprendere questo percorso». (rrc)

A Reggio una folta presenza di fedeli per l’inaugurazione dell’Istituto Nazionale Azzurro

A Reggio Calabria si è aperto il nuovo anno istituzionale dell’Istituto Nazionale Azzurro.  Una giornata luminosa e di grande gaudio quella svoltasi nella serata di domenica 4 dicembre presso la Chiesa Santa Maria di Porto Salvo, nella frazione Gallico Marina del comune di Reggio Calabria.

L’evento che è stato sentito e partecipato è iniziato con la Santa Messa Solenne presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco, concelebrata da Mons. Paolo De Nicolò (Vice Presidente Nazionale Ina e Reggente della Prefettura della Casa Pontificia), da Mons. Fabio Fabene (Vescovo Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi), da Monsignor P. Giulio Cerchietti (Officiale del Dicastero dei Vescovi), da Mons.  Antonino Vinci (Parroco della Parrocchia di Santa Maria di Porto Salvo), dagli assistenti Spirituali I.N.A., dai Reverendi e dai Sacerdoti dell’Arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, della diocesi di Locri-Gerace, dai Missionari giunti direttamente dalla Santa Sede.

Sua Eminenza Monsignor Fortunato Morrone (Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria- Bova) ha dato il saluto di benvenuto al Cardinale Angelo Bagnasco e inviato il Vicario Mons. Pasquale Catanese. L’evento religioso ha visto la partecipazione di autorità del mondo della Magistratura, della Politica, delle Forze Armate, della Prefettura, della Cultura e della Scienza, giunte anche da altre regioni d’Italia. Un evento arricchito dalle note melodiche della banda musicale che ha accompagnato l’ingresso degli alti Prelati.

Ad organizzare il solenne evento, nei minimi dettagli, ci ha pensato il Presidente e fondatore dell’Istituto Nazionale Azzurro Cav. Lorenzo Festicini in sinergia con il consiglio direttivo dell’I.N.A.  e tutti i membri che sono riusciti ad impreziosire la Città di Reggio Calabria con la presenza del Cardinale Bagnasco e di tutti i Prelati.

Ad Aprire l’evento il Presidente Festicini che palesemente emozionato, rivolgendosi al Cardinale, ai prelati e ai presenti ha aperto il suo cuore riuscendo a manifestare tutta la sua stima nei loro confronti: «Signor Cardinale Angelo Bagnasco, Mons. Paolo De Nicolò, Mons. Fabio Fabene venuti da Genova e da Roma unitamente a P. Giulio Cerchietti, per condividere con noi questo momento di fede e di gioia, Ecc.mo Arcivescovo Mons. Fortunato Morrone per la sua paterna vicinanza e ai suoi collaboratori. Ringrazio gli Ecc.mi Vescovi Francesco Oliva (Locri) Francesco Milito qui rappresentato da Don Francesco (Oppido Mamertina-Palmi) e Sarafino Parisi (Lamezia Terme) che hanno inviato, essendo impegnati per le visite pastorali (Sinodo), il loro sentito saluto di stima e di apprezzamento per il nostro operato, Reverendi, Sacerdoti, membri e collaboratori dell’INA, Consiglio Direttivo, Autorità civili e militari».

«Cari Amici – ha continuato – costituisce per me motivo di orgoglio e di gratitudine verso il Signore rivolgere il mio saluto più cordiale a voi tutti qui presenti e a coloro che non hanno potuto partecipare ma sono in comunione con noi, in occasione dell’apertura del nuovo anno dell’Istituto Nazionale Azzurro, quest’anno fortemente voluto nella Città di Reggio Calabria. Questo evento è così importante e centrale nella vita della nostra Istituzione, che si occupa di opere umanitarie. I nostri membri Ina, infatti, operano in territorio nazionale e internazionale (missioni in Terra Santa, in Albania, in Benin, Congo e Guinea e in Ucraina) con finalità culturali, di studio, di ricerca e di solidarietà, favorendo ed incentivando il dialogo e lo scambio interculturale ed interreligioso tra i popoli, a favore della pace e dei diritti umani. Alla Chiesa che pone grande attenzione agli sforzi che quotidianamente si compiono nell’ambito delle opere umanitarie a favore dei bisognosi e che valorizza tutte le azioni utili a mantenere la concordia tra i popoli, chiediamo di guidarci e illuminarci perché le nostre attività ed opere vadano sempre a vantaggio del bene della persona, delle sue aspettative, dei suoi diritti fondamentali».

«La Santa Sede, ci ricordò il Cardinale Pietro Parolin a Roma (4 giugno 2022) in occasione del Premio Internazionale Ina – ha proseguito – con la sua azione diplomatica sarà “sempre disponibile a collaborare con quanti si impegnano per porre fine ai conflitti in corso e a dare sostegno e speranza alle popolazioni che soffrono”. Pensiamo, ad esempio, agli sforzi che da più parti si stanno mettendo in atto perché cessi la guerra in Ucraina, dove troppi innocenti hanno perso ogni cosa: affetti, famiglie, abitazione, convivenza civile e la vita stessa.  Tutti siamo chiamati a concorrere per costruire la pace dentro di noi, nelle nostre famiglie, comunità, nelle nostre città ovunque la Provvidenza ci chiami.  La formazione al Diritto umanitario nella quale siamo impegnati è, inoltre, un terreno fecondo per il dialogo e la collaborazione sia con le istituzioni che con le altre religioni in spirito ecumenico sulla difesa della dignità della persona umana.  Gesù ha detto: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” Cosa fa la luce? Splende, illumina, irradia e rivela».

«Espone verità che altrimenti sarebbero nascoste nell’oscurità. Gesù stesso era ed è la vera luce del mondo – ha continuato –. Noi, nel far parte della famiglia Ina non siamo la fonte della luce, ma riflettiamo la Sua luce. E come Suoi seguaci, siamo stati resi capaci di illuminare l’oscurità del nostro mondo con la Sua gloriosa luce.‬‬‬ Il nostro scopo, Eminenza, è seguire Gesù, servire gli altri e vivere la nostra fede in modo vero e tangibile, anche nei posti che sembrano terribilmente bui la Sua luce possa splendere attraverso di noi, non perché stiamo puntando i riflettori su di noi, ma perché il Suo splendore non può essere fermato».

«Ai nuovi Membri che oggi formuleranno la Promessa Solenne – ha concluso – e che entrano a pieno titolo a far parte della Famiglia dell’Istituto dico: in questo tempo di avvento state promettendo davanti a Dio e a tutti noi che la vostra vita sarà completamente donata nel servire ed aiutare il fratello e la sorella nel momento del bisogno e che il vostro lavoro e il vostro vivere quotidiano sarà pieno dell’amore di Cristo, nostra certezza e nostra unica vera direzione. Siate consapevoli della grande responsabilità che vi state assumendo coscienti che il senso di tale Promessa sta proprio qui, Dio ti dona quello che non hai: il coraggio di sognare e la certezza che si realizzi. Fidiamoci e affidiamoci a Dio. Benedica Eminenza noi e i nostri progetti di bene e di pace».

I diciassette nuovi ingressi nell’Istituto Nazionale Azzurro hanno pronunciato la promessa solenne. Durante la funzione religiosa, al Cardinale Bagnasco, per mano del Presidente Festicini, è stato donato un pregiato quadro realizzato a mano che rappresenta lo stemma cardinalizio di Sua Eminenza Reverendissima Cardinale Angelo Bagnasco. 

Al termine della cerimonia religiosa la serata è poi continuata all’insegna del gusto e della tranquillità con la cena presso L’A Gourmet L’Accademia sita nel centro città, adiacente il chilometro più bello d’Italia (lungomare Italo Falcomatà), dove il padrone di casa, lo Chef Filippo Cogliandro ha deliziato gli ospiti con delle vere e proprie opere d’arti. La costanza e la determinazione del Presidente Cav. Lorenzo Festicini e di tutti i componenti dell’Istituto Nazionale Azzurro, hanno affermato, ancora una volta, la solida volontà di fare qualcosa di magico per un territorio brillante ai confini del mondo. (rrc)

REGGIO – Mercoledì si presenta il libro “Il collasso di una democrazia”

Mercoledì 7 dicembre, allo Spazio Open di Reggio Calabria, 17.30, è in programma la presentazione del libro Il collasso di una democrazia. L’ascesa al potere di Mussolini (1919 – 1922) di Federico Fornaro.

L’evento è stato organizzato dall’Anpi “Ruggero Condò” insieme alla Libreria Open.

Dialoga con l’autore il giornalista Filippo Sorgonà.

Il libro è di estrema attualità e ci permette di riflettere senza strumentalizzazioni politiche e con un’analisi storica sincera su quello che accadde cento anni fa quando Facta, Presidente del Consiglio dei Ministri, lasciò lo spazio a Mussolini con il consenso molto partecipato di Vittorio Emanuele III°, degli industriali e degli agrari. Nel libro, un vero e proprio gioiellino, l’onorevole Fornaro ha ricostruito i tre anni esatti, perché sono esattamente tre gli anni che dividono il 16 novembre del 1919, elezioni politiche in cui uscirono ridimensionati i liberali, sconfitti i Fasci italiani di combattimento di Mussolini, mentre si registrò una forte avanzata dei socialisti che assieme ai popolari ottennero 256 seggi su 508, dal 31 ottobre del 1922, incarico dato a Mussolini da Vittorio Emanuele per formare il governo.

Tre anni, in cui il paese fu percorso dalle violenze dello squadrismo fascista. Omicidi, devastazioni delle sedi dei partiti e dei sindacati, minacce e percorse agli avversari politici, perpetrati, con molte complicità, dalle camice nere per preparare l’assalto al potere. Mussolini preso il potere avvia il disfacimento del sistema democratico del paese con l’instaurazione di una dittatura che sarebbe durata vent’anni. (rrc)

A Reggio un concorso di cucina ispirato alle creazioni di Gianni Versace

In occasione del 76esimo anniversario dalla nascita di Gianni Versace, a Reggio Calabria si è tenuto nella Sala Perri di Palazzo Alvaro un concorso di cucina ispirato alle creazioni del Maestro Versace.

Il primo piatto è andato allo chef Niko Fratto, dell’Associazione professionale cuochi italiana APCI. Il piatto che è salito sul podio è stato chiamato dallo chef Fratto sfoglia Versace, essa è stata realizzata con una serie di impasti colorati.
Lo chef ha voluto realizzare per l’occasione con questa sfoglia dei Raviolo con Baccalà su Crema di Patate al Bergamotto.
Le nostre congratulazioni allo chef Niko Fratto. (rrc)