REGGIO – Illustrato il Report operativo 2023 della Polizia Locale

Il comandante della Polizia locale di Reggio Calabria, Salvatore Zucco, ha illustrato il report operativo del 2023, affiancato dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dal vicesindaco e assessore al ramo Paolo Brunetti.

La presentazione delle attività svolte lo scorso anno – avvenuta in occasione dell’imminente ricorrenza di San Sebastiano, patrono dei Vigili Urbani d’Italia – è stata preceduta dall’inaugurazione della nuova Centrale Operativa e del gabinetto di fotosegnalamento, alla presenza anche del prefetto Vaccaro – che pongono il Corpo di Polizia Locale reggino tra i più performanti e moderni del Sud Italia e non solo.

Partendo dalle risorse umane, nel tracciare il bilancio del 2023 è stata sottolineata l’esperienza della formazione e lavoro, che ha visto 23 giovani entrare nel mondo della Polizia Locale con una concreta prospettiva di stabilizzazione. Le criticità di un organico sempre asfittico sono state alleviate a dicembre scorso con l’importante ingresso di 18 unità a tempo indeterminato, con un saldo di +19 rispetto al 2022.

Nel 2023 la Polizia Locale di Reggio Calabria è stata insignita del premio sicurezza urbana Anci Ministero dell’Interno per la sezione miglior progetto per la lotta all’occupazione abusiva di immobili, oltre alla menzione speciale per la partecipazione al progetto G.O.A.C. (gruppo anti contraffazione).

Dal bilancio operativo dell’anno passato, emerge che sono diminuiti in termini assoluti numerici gli incidenti stradali, che però registrano un drammatico + 800% in di eventi letali. Sono stati 900 gli incidenti a fronte dei 933 dello scorso anno. Otto le vittime e ben 19 gli eventi con prognosi riservata di almeno uno dei coinvolti. Oltre il 10 % dei conducenti dei 348 sinistri con lesioni (per un totale di 363 feriti) è risultato in stato di alterazione da ebbrezza alcolica o da sostanze psicotrope.

Sul campo della vigilanza stradale, si sono registrate 61.346 infrazioni al codice della strada, in diminuzione rispetto allo scorso anno di circa il 7%. I documenti ritirati sono stati in totale sono 257, dei quali patenti 180 patenti e 77 carte di circolazione Oltre 230 i fermi ed i sequestri amministravi di veicoli. L’introito di cassa complessivo da sanzioni al Codice della Strada è stato di € 3.247.420,00.

Il servizio di polizia stradale si è reso parte attiva anche nell’attività investigativa, implementando diverse attività di polizia giudiziaria; di particolare rilevanza i servizi massivi notturni, con controlli anti alcol ed antidroga, che hanno consentito di attenzionare con precursori etilometrici e con drug-test 1.356 conducenti accertando complessivamente oltre 40 infrazioni per guida in stato di ebbrezza.

Numeri straordinari anche per la Polizia Giudiziaria, che con 17 arresti, 263 notizie di reato per un totale di 278 persone denunciate ed oltre 192 deleghe di indagine, assurge ad interlocutore privilegiato dell’Autorità Giudiziaria per numerose fattispecie di reato.

Rilevate anche l’esperienza dei servizi interforze in materia di lotta all’occupazione abusiva di immobili, e l’attività di polizia tributaria che ha consentito di comunicare agli uffici competenti circa 1.300 segnalazioni qualificate per evasione di tributi locali.

La vigilanza edilizia e quella ecologica hanno registrato numeri molto importanti con 97 deleghe di indagine espletate per l’Autorità Giudiziaria, oltre 300 sopralluoghi e 24 notizie di reato.

L’ufficio di polizia ambientale e informativa ha provveduto ad accertare numerosi abbandoni di rifiuti contra legem, individuare cinque discariche abusive, elevare 111 infrazioni di natura amministrativa, trasmettendo all’autorità giudiziaria circa 70 notizie di reato per un totale di 78 persone denunciate per vari reati di natura ambientale ed occupazione di immobili abusivi.

L’attività di polizia amministrativa e commerciale ha prodotto 264 verbali amministrativi, con in totale oltre 11.000 pezzi di merce sequestrata o rinvenuta (52 i sequestri amministrativi), e circa 12 quintali di derrate alimentari sequestrate.

Non trascurabile l’impegno per l’esecuzione di ben 126 trattamenti sanitari obbligatori e la trattazione di circa 3.000 movimenti migratori della popolazione.

L’ufficio tecnico del traffico ha redatto 882 ordinanze di modifica della circolazione stradale, 127 pareri per occupazione del suolo pubblico (quasi triplicati rispetto al 2022), 109 procedimenti istruiti per stalli per persone diversamente abili e passi carrai. Si attestano a 143 le pratiche di permessi temporanei per Ztl ed autorizzazioni al transito.

La Sala Operativa ha coordinato gli innumerevoli interventi richiesti dai cittadini, per la precisione 14.894 dei quali appena il 20% per viabilità; segno tangibile della poliedricità dell’impegno della Polizia Locale.

La sensibilità sul fronte dell’educazione e delle attività didattiche continua a rappresentare un elemento distintivo, grazie alle visite guidate al Comando e nelle scuole che hanno visto il coinvolgimento di oltre 1.000 alunni.

Nel report del comandante si evidenzia che il 2024 proseguirà sulla medesima direttrice: sono previsti l’ultimazione dell’installazione dei Varchi elettronici sul Corso Garibaldi, l’acquisto di una nuova Stazione Mobile, il potenziamento della dotazione strumentale in genere, la sperimentazione dei Taser.

«È stato un anno che ha visto il Corpo cimentarsi in attività nuove e stimolanti, con uno sguardo attento verso il sociale e la partecipazione attiva dei cittadini», ha spiegato il comandante della Polizia Locale Salvatore Zucco.

«Gli innesti di nuovo personale consentono finalmente al Corpo di guardare al futuro – ha aggiunto – con una prospettiva di crescita della forza certamente ancora insufficiente, ma comunque importante per il rinnovo generazionale del reparto».

«Dietro questi numeri c’è la storia della Polizia locale, che in questi anni ha attraversato il deserto crescendo nei numeri e nella dotazione strumentale», ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà.

«Questo Comando ha colto e continuerà a cogliere le possibilità di crescita – ha detto il sindaco – tramite la partecipazione ai bandi utilizzando le risorse disponibili con i diversi programmi operativi. C’è tutta la volontà di migliorarci sempre di più e di far percepire al cittadino un maggiore senso di sicurezza».

Il vicesindaco e assessore alla Polizia locale, Paolo Brunetti, ha infine aggiunto: «Abbiamo fatto un passo in avanti col personale tramite l’assunzione di 18 nuove unità, altri potrebbero arrivare nel 2024. Chi indossa una divisa è spesso bersaglio del cittadino, ma occorre ricordare sempre che questo non è solo un lavoro, ma un servizio che si rende alla comunità. Abbiamo bisogno, quindi, di persone che interloquiscano con la collettività ed educhino la popolazione ad atteggiamenti adeguati». (rrc)

REGGIO – Lunedì s’inaugura la mostra “Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”

Lunedì 22 gennaio, a Reggio, nella Sala Boccioni di Palazzo Alvaro, alle 17.30, sarà inaugurata la mostra Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino, curata da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario LivatinoCentro Culturale Il Sentiero di Palermo e promossa da Meeting Mostre.

La tappa reggina, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato dei Due Mari – Ets di Reggio, si potrà visitare fino al 23 al 30 gennaio.

In occasione della presentazione con Giuseppe Bognoni, presidente del Csv dei Due Mari, sono stati invitati a intervenire Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Mariagrazia Arena, presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, prefetto di Reggio Calabria.

 «Nel segno della memoria del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato nel 2021 – ha spiegato il presidente del Csv dei Due Mari di Reggio Calabria, Giuseppe Bognoni – il Csv ha voluto coinvolgere il territorio, stimolando una riflessione collettiva. La vita dedita al servizio reso nella magistratura e la fede vissuta in profondità di Rosario Livatino incarnano valori che sono propri del volontariato che opera per accrescere il bene comune».

«Siamo, dunque – ha proseguito – impegnati nel coinvolgimento della comunità e soprattutto dei giovani. Già molte scuole reggine si sono prenotate per visitare la mostra e altre potranno ancora farlo. Inoltre anche a Reggio Calabria, come a Polistena e a Melito, avremo delle guide volontarie formate dal Csv grazie all’adesione delle associazioni. La mostra sarà caratterizzata da due eventi collaterali in programma per venerdì 26 gennaio».

Saranno 15 volontari, provenienti da Accademia Kronos, Caritas diocesana Reggio-Bova, Centro di Solidarietà Marvelli, Cereso – Centro Reggino di Solidarietà e Moci – Movimento di Cooperazione Internazionale, a declinare in questa occasione il loro servizio alla comunità come guide. L’ingresso è gratuito. (rrc)

La Gallico-Gambarie al rush finale, Falcomatà: Infrastruttura straordinaria che unirà mare e montagna

È stato quasi ultimato l’ultimo tratto della Gallico-Gambarie«un’infrastruttura straordinaria che unirà il mare alla montagna», l’ha definita il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ricordando il costo dell’opera, di circa 65 milioni a cui ne sono stati aggiunti 9,5 milioni dopo l’ultima approvazione in Consiglio metropolitano di qualche settimana fa.

«Si tratta di un’opera strategica – ha detto il primo cittadino a margine del sopralluogo al cantiere assieme ai progettisti e ai tecnici dell’impresa – che rivoluzionerà completamente il concetto di mobilità sul versante tirrenico, nell’area dello Stretto e nell’intero comprensorio metropolitano. Un’infrastruttura anche importante dal punto di vista ambientale, sostanzialmente a ‘saldo zero’, perché tutto il materiale sbancato viene recuperato all’interno dello stesso cantiere, senza costi di smaltimento, con un’attenzione particolare anche all’aspetto naturalistico».

«Sono, infatti – ha proseguito – previste diverse piantumazioni di alberi di ulivo, all’epoca espiantati per l’avvio dei lavori, ma che saranno riposizionati ai lati della carreggiata, creando diversi punti panoramici che di fatto accompagnano cittadini e visitatori verso l’ingresso del Parco Nazionale dell’Aspromonte».

Assieme a Falcomatà, al sopralluogo erano presenti anche il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano Giuseppe Marino, il dirigente del settore Viabilità, Lorenzo Benestare. Nel corso della visita erano presenti, inoltre, il presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Vincenzo Marra e l’ex consigliere regionale calabrese, Stefano Priolo, attuale presidente dell’Associazione ex consiglieri regionali.

«La nuova strada – ha aggiunto Falcomatà – doveva fermarsi al tornante di Schindilifà, invece grazie ad una variante al progetto, concertata con la cittadinanza del territorio, adesso giungerà fino a Podargoni, a poche centinaia di metri da Santo Stefano d’Aspromonte”. “Più in generale – evidenzia il primo cittadino metropolitano – l’infrastruttura consentirà, inoltre, di evitare lo spopolamento delle nostre aree interne, ma allo stesso tempo favorirà anche maggiore flusso turistico verso l’Aspromonte per gli appassionati di natura e gli sportivi della neve e della montagna, in tutte le stagioni».

«Basti pensare che sul tratto di percorrenza precedente, da Gallico a Podargoni – ha spiegato – servivano più di 40 minuti, la nuova stima è di circa 13 minuti. Quindi questo consentirà davvero di unire il mare alla montagna, di collegare i centri collinari e montani alla città, di ripopolare quei Comuni di cittadini che intendono vivere in mezzo alla natura e continuare a lavorare in città».

Per il vicesindaco metropolitano con delega alla Viabilità Carmelo Versace «siamo ormai agli sgoccioli, al rush finale dell’opera. Sono stati tanti i sopralluoghi che abbiamo fatto negli ultimi due anni, perché riteniamo che questa strada possa far rinascere un territorio importante. Si tratta di una grande infrastruttura – aggiunge – attesa da anni, da poche settimane abbiamo approvato l’ultimo finanziamento proveniente dalla Regione Calabria. Per molti rappresenta un sogno che sta diventando realtà».

«Essere riusciti anche a migliorare il tracciato, con l’ultima variante concordata con le associazioni del territorio, ci offre maggiore soddisfazione. Per questo – ha evidenziato Versace – ringrazio anche il sindaco Falcomatà per la delega che mi ha voluto conferire. Ora occorre concluderla per consegnare a tutta la nostra area metropolitana un’opera davvero importante».

«Siamo qui – ha detto il consigliere metropolitano Giuseppe Marino – per dimostrare, ancora una volta, grande attenzione per questo cantiere che rappresenta un’opera straordinaria per la Città metropolitana, per tutta la vallata del Gallico e per l’Aspromonte in particolare. Questa strada – aggiunge – sarà la via d’accesso principale, non solo per Gambarie d’Aspromonte, per Santo Stefano d’Aspromonte, ma per tutto il nostro stupendo Parco nazionale, che rappresenta sicuramente uno degli elementi naturalistici più importanti della Calabria e del Mezzogiorno. Si tratta di un’opera frutto della sinergia istituzionale attuata con la Regione».

«La Gallico-Gambarie – conclude Marino – rappresenta anche un modello per i giovani, ossia è una grande opera pubblica che può realizzarsi sul nostro territorio e che presto potrà essere inaugurata». (rrc)

REGGIO – All’Accademia di Belle Arti l’incontro “Unire biodiversità e sostenibilità”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17.30, nell’Aula Magna “G. Marino” dell’Accademia di Belle Arti, si terrà l’incontro Unire biodiversità e sostenibilità: Prospettive per il futuro.

L’evento rientra nell’ambito del ciclo di incontri Conosciamo la biodiversità? Cittadini consapevoli per un destino comune, organizzato dal Centro Europe Direct del Comune di Reggio Calabria in collaborazione con Evermind Società Benefit e promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Reggio Calabria, la terna di eventi ha visto una partecipazione trasversale di auditori e di relatori che di volta in volta hanno lasciato le impronte sul tema della biodiversità e della sostenibilità declinata negli aspetti sociali, culturali e d’impresa.

 «Gli studenti dell’Accademia hanno fatto tesoro degli input forniti durante gli incontri – hanno detto gli organizzatori – è stato fornito loro un titolo: “L’Arte incontra la Biodiversità!” e da questo e dagli spunti avuti nel corso dei seminari sono partiti per approfondire i temi di sostenibilità e biodiversità per trasformarli in un linguaggio artistico in grado di fornire suggestioni e riflessioni sull’ importanza di tutelare la natura in tutti i suoi elementi e con tutte le azioni possibili».

I relatori che accompagneranno questo appuntamento conclusivo sono: Michelangelo D’Ambrosio, portavoce di Slow Food Calabria, e Valeria Barbi, ambasciatrice del patto europeo per il clima (eu impact ambassador) esperta di biodiversità, moderati da Maria Pia Tucci giornalista e Francesco Biacca, founder di Evermind. (rrc)

REGGIO – Presentato il libro del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo

È stato presentato, nella Sala Trisolini di Palazzo Alvaro, il libro Antifascisti adesso. Perché non è ancora finita di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi.

Oltre all’autore erano presenti anche Elisabetta Tripodi, presidente dell’Anpi reggina, Donatella Loprieno, costituzionalista e docente Unical, ed il giornalista Filippo Diano che hanno discusso di Antifascismo, Costituzione, autonomia differenziata e premierato.

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del suo intervento, è andato subito al sodo: «L’autonomia differenziata è un nuovo fascismo». Il sindaco ne è convinto perché, «se è vero che il fascismo toglie la libertà, non garantisce i diritti per tutti, non consente ai territori di poter crescere insieme e svilupparsi, possiamo tranquillamente affermare che, oggi, un nuovo fascismo è rappresentato dalla riforma leghista».

Il sindaco ha, quindi, parlato del libro di Pagliarulo e sottolineato «l’importanza di un incontro culturale che diventa occasione per ricordare quelli che sono stati i danni causati dalla cultura fascista, dalle politiche e dalle oppressioni di un tremendo regime, ma anche opportunità per riflettere su quelli che possono essere definiti i nuovi fascismi».

«Momenti simili – ha aggiunto – devono servire a fare riflettere per ribadire il nostro fermo no alla riforma Calderoli, per condannare quei “no silenti” da parte di chi, oggi, rappresentando le istituzioni calabresi, della Città metropolitana o del Mezzogiorno nel Parlamento italiano, in maniera omissiva, sta consentendo questa idea leghista d’Italia che condannerà i nostri territori al degrado ed il Paese ad andare a due velocità».

«L’autonomia differenziata – ha concluso il sindaco Giuseppe Falcomatà – sancirà quella che, opportunamente, è stata definita la secessione dei ricchi». (rrc)

Venerdì a Reggio si ricorda don Italo Calabrò

Venerdì 19 gennaio, a Reggio, la Parrocchia di San Sebastiano Martire ha organizzato un incontro, in programma alle 19 nella Sala Parrocchiale delle conferenze “don Lilio Spinelli”, per ricordare don Italo Calabrò.

Introduce il dott. Ettore Triolo, segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Conclude il parroco don Marco Scordo.

Il teologo don Leonardo Manuli ne farà memoria quale sacerdote che ha vissuto la sua missione radicato nel popolo e accanto ai più emarginati e per il quale è stata avviata la causa di beatificazione. Don Manuli ha studiato ed ha pubblicato sull’attività pastorale di don Italo, in particolare sul suo lavoro educativo di formazione delle coscienze, anche come contrasto alla mentalità mafiosa.

 

A Reggio nasce una struttura per le persone senza fissa dimora

«Finalmente un luogo in cui le persone fragili potranno trovare un servizio completo e organizzato». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, in merito all’entrata in funzione della struttura, sita in Via Vecchia Cimitero, che accoglierà le persone senza fissa dimora.

La struttura è finanziata dal programma Prins, Progetti di Intervento Sociale, del Pon inclusione per 121 mila euro. Il servizio, affidato alla Cooperativa ”Vita sì”, parte dall’Unità di Strada, per il sostegno alle persone fragili, e arriva fino all’assistenza sociale ed il supporto per i servizi sanitari. L’accesso può avvenire volontariamente o su segnalazione dei Servizi Sociali Comunali, delle Forze dell’Ordine, di enti e associazioni di volontariato o anche privati cittadini. L’ingresso all’accoglienza per gli ospiti è previsto dalle 19.00 alle 22.30 ed è giornaliera. Gli ospiti potranno stare presso la struttura dalle ore 19.00 alle 7.00 del mattino. Sono presenti, inoltre, diverse figure professionali: assistenti sociali, pedagogisti, orientatori, infermiere, psicologi e mediatori.

Il primo cittadino, infatti, assieme al dirigente del settore Welfare, Francesco Barreca, ha  fatto visita alla struttura entrata in funzione da qualche settimana, realizzando uno degli obiettivi essenziali del Piano di Zona, in relazione ai soggetti svantaggiati. Il servizio è attivato nel cuore della città, in uno spazio facilmente raggiungibile dalle persone bisognose di un posto per dormire.

«Un servizio – aggiunge il sindaco – che è gestito tramite cooperativa che, naturalmente, non vuole rappresentare un punto di arrivo, ma che è un punto di ripartenza per chi, non solo ha bisogno di un tetto, ma che necessita di assistenza amministrativa per le pratiche e le problematiche. È un grande orgoglio per la nostra Reggio, se pensiamo che, fino a qualche anno fa, si faceva fronte all’emergenza freddo in modi diversi. In una circostanza si sono aperte le porte della galleria di Palazzo San Giorgio con una corsa di solidarietà per dare conforto a chi non aveva un tetto per ripararsi dal freddo. Oggi esiste invece un servizio coordinato, programmato e serio che consente a queste persone di non dover avere problemi durante tutto l’anno». (rrc)

Si è insediato il nuovo direttore del MArRC, Fabrizio Sudano

Fabrizio Sudano si è insediato come nuovo direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

«Ringrazio innanzitutto il Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna per la fiducia – ha dichiarato Sudano –. E un saluto di gratitudine a Filippo Demma, che ha guidato il museo in questo periodo di transizione. È un onore lavorare per il MArRC, e sono entusiasta di affrontare questa sfida insieme a tutto il personale del museo».

Lascia l’incarico di Direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di  Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia assegnato nel 2021, assumendo la guida del MArRC per i prossimi quattro anni, con possibilità di rinnovo per  ulteriori quattro anni.

Tra gli incarichi dirigenziali più recenti, oltre la SABAP RC-VV, si annoverano la Direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza (2020-2022), la Direzione ad interim della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone (2021) e la Direzione ad interim del Segretariato Regionale del Ministero della cultura per la Calabria (2022-2023).

Funzionario Archeologo presso il Ministero della Cultura dal 2012, tra il 2014 e il 2016 è stato Responsabile di diversi musei Calabresi, tra  cui il Museo e Parco Archeologico dell’Antica Medma di Rosarno, il Parco Archeologico dei Tauriani di Palmi, il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, il Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulonia, il Museo Archeologico Metauros di Gioia Tauro e il Museo Archeologico Lametino di Lamezia. Archeologo classico di formazione, Sudano ha studiato tra Catania, Matera e Messina, lavorando da subito in scavi e contesti archeologici in Italia e all’estero assumendo nel tempo incarichi di responsabilità e direzione scientifica e coordinamento. (rrc)

REGGIO – Mercoledì in scena “Uomo e Galantuomo”

Mercoledì 17 gennaio, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria andrà in scena Uomo e galantuomo, commedia di Eduardo De Filippo e la regia di Armando Pugliese.

L’evento rientra nell’ambito della stagione teatrale della Polis Cultura.

Padrone della scena e dei perfetti meccanismi comici che l’attraversano è Geppy Gleijeses attore e regista di lungo corso (che impersona il capocomico Gennaro), allievo di Eduardo, dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere. Accanto a lui il figlio Lorenzo Gleijeses (allievo di Julia Varley dell’Odin Teatret e Premio Ubu come miglior attor giovane), Ernesto Mahieux (David di Donatello per “L’imbalsamatore” di Matteo Garrone) e tra gli altri Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione e Roberta Lucca. Una Produzione Teatro della Toscana e Gitiesse Artisti Riuniti.

Un testo classificato spesso e impropriamente come farsa ma che in realtà, seppure caratterizzata da una ricca serie di battute ed episodi irresistibilmente comici è una commedia tra le più rappresentative del suo teatro. Ed anche per questo spettacolo il pubblico reggino ha risposto positivamente riempiendo il Cilea, segno di grande attenzione verso i classici e il teatro di qualità, lo spettacolo infatti è in tournèe nazionale nei maggiori Teatri italiani. Nella commedia ritroviamo i punti fermi della poetica eduardiana, emergono una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo contro tragedia.

Onore da salvare contro fame. E in tutto questo dov’è l’uomo e dove il galantuomo? Ecco perché “Uomo e Galantuomo” è considerata una commedia di altissimo livello, forse la più divertente di tutte come dicevamo, imperniata tra l’altro proprio sul teatro. Narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Proverbiale la scena delle prove di “Malanova” di Libero Bovio, in cui un suggeritore maldestro, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori. Poi gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera. Attraverso il classico meccanismo della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. (rrc)

Un’azienda agricola confiscata alla ‘ndrangheta diventa una Cooperativa Sociale della Legalità

di MARIACHIARA MONACO –  Proprio come una fenice che risorge dalle ceneri, un’azienda agricola, confiscata alla potente famiglia di ‘ndrangheta dei De Stefano di Reggio Calabria, è diventata una cooperativa sociale della legalità.

Si tratta del primo bene confiscato alla mafia in Umbria, consegnato ufficialmente all’amministrazione comunale di Pietralunga (PG), che dal 2013 in collaborazione con l’associazione Libera antimafia ha lavorato al progetto di riqualificazione, non solo recuperando il bene sequestrato, ma dando vita a una vera e propria rivoluzione per restituire una risorsa al territorio. Sono stati anni di lavoro, di interventi per rendere lo stabile a norma e il terreno produttivo, di partecipazioni ai bandi per i finanziamenti, fino ad ottenere un riscatto, quello della intera società civile contro la criminalità organizzata.

Una storia di tenacia e di speranza che fa da contraltare ai tanti casi in cui i beni confiscati si “disperdono” in procedure farraginose.

Per anni la ’ndrangheta ha gestito quel casolare lasciando che l’incuria prendesse il sopravvento, usandolo come “safe house” per latitanti negli anni 80 e nei primi anni 90, quando durante le guerre di mafia, se un affiliato rischiava la vita o l’arresto veniva mandato in esilio per qualche mese, fino a che non si calmavano le acque. 

Tutto questo non avveniva alle pendici dell’Aspromonte, oppure in riva allo stretto, ma in Umbria, dove le cosche reggine sono arrivate senza sparare, ma per «controllare le attività economiche infiltrandosi anche in appalti e concessioni», queste le parole del procuratore capo di Perugia Luigi De Ficchy per descrivere la forte aggressione economica che ha portato nell’orbita delle famiglie calabresi bar, ristoranti, alberghi, negozi e intere aziende.

Tornando alla questione relativa all’azienda agricola, dopo la confisca definitiva avvenuta il 27 ottobre 2011, passati più di 10 anni, il bene è stato assegnato alla cooperativa sociale “Pane e Olio” che, accanto ai campi estivi per la legalità, ha promosso anche numerose attività di formazione.

Eugenio Rondini, presidente della commissione regionale Antimafia, ha parlato di una giornata storica: «Il primo bene confiscato alla ‘ndrangheta in Umbria è stato convertito in cento ettari di terreno volti alla produzione di miele, tartufo, frutta, verdura, allevamento di animali, ospitalità, campi estivi ed altre attività con finalità sociale».

Il riutilizzo dei beni sottratti alla mafia passa da un processo di adeguamento molto impegnativo, ma che rappresenta un esempio concreto di giustizia. Infatti gli edifici che sono stati trasformati da sedi della malavita a luoghi costruttivi e utili alla società sono molti su tutto il territorio nazionale, e celano storie veramente interessanti.

Non mancano però i cavilli della burocrazia, che rallentano sempre più il processo di epurazione, come ha spiegato il sindaco del piccolo centro umbro: «C’è un problema nella fase intermedia dell’iter di restituzione dei beni strappati alla mafia, perché tra il sequestro e la riconsegna alla cittadinanza spesso passano decenni».

«Servirebbe – dice – un fondo da cui attingere per la manutenzione dei beni presi in carico, altrimenti le piccole realtà non ce la possono fare a mantenere tali beni in condizioni accettabili per la ridestinazione d’uso. Tra il sequestro e la riconsegna alla cittadinanza, i beni si deteriorano senza manutenzione, e se ci fosse una legge per l’immediato riutilizzo a fini di alloggio, sarebbe un vantaggio per tutta la comunità. Da Pietralunga – continua il primo cittadino – è partita la guerra di liberazione umbra nel ’43, oggi parte da qui la lotta moderna contro la mafia. La cooperativa Pane e Olio che riceve il bene, si inserisce pienamente in questo processo di responsabilità».

Dando un occhiata alle statistiche, si nota come negli ultimi cinque anni quasi 32 miliardi di euro sono stati sottratti alle mafie, una somma enorme pari l’1,8% del PIL nazionale. I numeri raggruppano le attività di sequestro e confisca svolte in sede preventiva e penale da tutte le forze di polizia, investigative e giudiziarie. Cifre a nove zeri che vedono Cosa nostra in testa, seguita dalla ‘ndrangheta che sorpassa per volume le attività illecite della camorra.

Mentre la regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia, seguita da Lombardia, Campania, Calabria, Puglia e Lazio. Tra queste troviamo associazioni sportive dilettantistiche, ma anche consorzi di cooperative, diocesi, parrocchie e Caritas, fondazioni, e istituti scolastici di diversi ordini e grado. (mm)