Occhiuto e Gallo presentano la nuova programmazione per lo sviluppo dei Comuni montani

«Con questi interventi del Fondo per la montagna vogliamo misurare la possibilità della Calabria di attrarre nuovi residenti, vogliamo creare le condizioni per consentire ai giovani di rimanere in Calabria e anche per attrarre flussi demografici d’entrata in Calabria.». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso della presentazione, avvenuta in Cittadella regionale, assieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, di alcune iniziative per ripopolare i piccoli borghi calabresi. Si tratta, nello specifico, di due bandi pubblici rivolti ai Comuni calabresi classificati montani e/o parzialmente montani: “Abita Comuni montani” e “Sviluppo delle montagne calabresi”.

«La Calabria perde continuamente residenti, perde continuamente giovani che vanno a lavorare in altre regioni e quindi, come dico spesso, perde porzioni del proprio prodotto interno lordo», ha ricordato Occhiuto, ricordando che «ci sono molti borghi calabresi che potrebbero offrire una qualità della vita straordinaria ai pensionati o alle persone che possono svolgere la propria attività lavorando da remoto che decidono di vivere in uno dei bellissimi Comuni calabresi».

«Una recente elaborazione Istat – ha proseguito il governatore – ha misurato il grado di benessere in Italia, soprattutto per gli anziani, e ha verificato che la Calabria è la prima regione per grado di benessere almeno per quello che riguarda la sicurezza. Io sono convinto che ci sia la possibilità di attrarre pensionati e anche nomadi digitali. Per quanto riguarda i pensionati, insieme al presidente nazionale dell’Inps, con l’assessore Gallo, stiamo studiando una formula per attribuire un incentivo sulla pensione per chi decidesse di trasferirsi in un Comune calabrese. E allora, dare la possibilità a queste persone di stare in una regione che ha un clima straordinario, che ha un costo della vita anche inferiore a quello di altre regioni, diventa una importante opportunità per ripopolare i nostri borghi».

«Si tratta di due misure – ha concluso – che ci potranno consentire di attrarre residenti in una regione meravigliosa, la più bella d’Italia che può essere anche un luogo straordinario dove vivere».

I due bandi sono stati illustrati nello specifico dal dirigente generale del Dipartimento Forestazione, Domenico Pallaria. Con “Abita i Comuni montani”, finanziato con 5 milioni di euro del Fondo della montagna 2022-2023, si vuole favorire il ripopolamento dei piccoli Comuni calabresi montani con meno di 3000 abitanti.

Le amministrazioni comunali, che hanno beneficiato dei contributi regionali, possono concedere finanziamenti a chi intende avviare un’attività imprenditoriale, a chi è già in pensione, a chi svolge lavoro agile che dovranno trasferire la loro la residenza e il domicilio nel Comune montano che concede il contributo. A coloro i quali intendono avviare una attività imprenditoriale verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto pari a 20 mila euro, ai pensionati e alle persone che svolgono lavoro agile a distanza un contributo una tantum di 5 mila euro.

L’obiettivo del bando “Sviluppo delle montagne calabresi”, finanziato con circa 6 milioni di euro del fondo della montagna 2023, è quello di sovvenzionare idee progettuali presentate dai Comuni calabresi definiti montani e/o parzialmente montani riguardanti interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna calabrese attraverso la realizzazione di aree adeguatamente attrezzate per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso anche nelle ore notturne, attraverso interventi per la riqualificazione centri storici, per gli arredi urbani, la cartellonistica, per la manutenzione straordinaria della viabilità comunale e per la realizzazione di piccoli invasi volti sia alla produzione idroelettrica che all’incremento dell’irrigazione per le aree agricole anche per fini di antincendio boschivo.

Ad ogni Comune potrà essere finanziato un solo progetto per un massimo di 100 mila euro. Per la realizzazione dell’area di atterraggio dell’elisoccorso il finanziamento massimo potrà essere pari a 75 mila euro.

«Chi vive in spazi ristretti – ha specificato l’assessore Gallo – sostenendo un costo elevato della vita potrà sicuramente apprezzare la quiete e la sostenibilità di queste aree interne montane che, per una serie di congiunture socio economiche, si sono spopolate quasi completamente. Questo è un primo esperimento che vogliamo fare per tentare di riportare verso questi comuni gente che vive, spesso non bene, in aree ad alta intensità urbana».

L’assessore Gallo ha, poi, spiegato che «la Regione investirà 20 mila euro per ognuno che deciderà di trasferire la propria residenza in queste piccole comunità mettendo in campo la propria professionalità, avviando un’attività imprenditoriale. Nel bando sarà previsto che questo si sposi con le esigenze delle comunità. Il Comune si candiderà indicando quali le esigenze del proprio territorio. Se questa misura andrà bene noi investiremo altre risorse attraverso il fondo sociale europeo».

«L’altro bando, che ha voluto fortemente il presidente Occhiuto – ha proseguito l’assessore Gallo – è destinata ai pensionati e a coloro che lavorano prevalentemente da remoto. Un ulteriore bando è destinato ai comuni parzialmente montani e montani per la realizzazione di tutta una serie di interventi, anche di natura preventiva e ambientale, come la realizzazione di laghetti collinari o di natura ambientali, ma collegati al turismo».

«Ringrazio il presidente Occhiuto – ha concluso Gallo – per aver creduto in questa programmazione andando a supportare di chi vive ancora in questi luoghi, chi li amministra e li preserva». (rcz)

A Lamezia inaugurata la nuova area partenze dello scalo aeroportuale

L’Aeroporto di Lamezia Terme ha la sua nuova area partenze. Uno spazio di 1.900 metri quadrati finanziato con i fondi Cis – ossia circa 200 milioni che sono destinati agli scali calabresi – e che è stato realizzato in sei mesi e che rappresenta «un record in Italia», come ha sottolineato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Abbiamo concluso un lavoro anche piuttosto complicato – ha detto –. Sono, quindi, molto felice che la Calabria si segnali come una regione di eccellenza, mentre in Italia diventa sempre complicato fare opere pubbliche velocemente. Si tratta del primo modulo, un primo e importante risultato di altri che andremo a conseguire».

«Abbiamo trovato le risorse non spese – ha specificato Occhiuto – per rifare tutti e tre gli aeroporti, ma siamo partiti da questo primo modulo dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme perché quella orribile tenda che si offriva ad immagine della Calabria doveva essere sostituita al più presto. Quella che inauguriamo oggi è una struttura rinnovata seguendo standard moderni e funzionali e più vicina alle strutture degli altri Paesi».

«Una costruzione in grado rilanciare uno scalo – ha aggiunto – che sia di impatto per una nuova immagine della Calabria nello scenario turistico internazionale. Un risultato concreto realizzato con un primo investimento di circa 5 milioni di euro, nell’ambito del progetto di ammodernamento finanziato con il Cis Calabria. Il sogno, quello vero, è completare l’intero rifacimento dello scalo internazionale entro la fine di questa legislatura».

Ma la nuova aree partenze è solo l’inizio della “rinascita” dello scalo lametino: A settembre, infatti, inizieranno ulteriori lavori, necessari per trasformare i gate di imbarco in area d’arrivo. Occhiuto, poi, ha riferito di aver chiesto a Trenitalia «di intensificare i collegamenti tra aeroporti e stazioni così come si fa in molti altri scali d’Italia» e che gli piacerebbe che Trenitalia potesse collegare continuamente l’aeroporto di Lamezia Terme, di Reggio Calabria e di Crotone con le rispettive stazioni, ma anche quelle di Villa San Giovanni e Sibari per potenziare l’intermodalitá. C’è ancora tanto da fare non è facile farlo velocemente perché nessuno ha la bacchetta magica ma stiamo dimostrando in Calabria di essere più veloci di quanto avvenuto in passato».

Nel corso dell’inaugurazione, alla quale è intervenuto anche l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, i primi passeggeri diretti a Roma si sono imbarcati dal nuovo gate 3. Presenti al taglio del nastro il Sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro, gli assessori della Giunta della Regione Calabria, il sindaco di Lamezia Terme e altre autorità civili e istituzionali.

Franchini, invece, si è soffermato sul completamento dei lavori di ammodernamento dell’aeroporto lametino.

«Per quanto riguarda la ricapitalizzazione – ha spiegato – sarà fondamentale l’assemblea degli azionisti che si terrà nel prossimo mese di settembre. Avremo una dotazione finanziaria che ci servirà per corrispondere la parte Sacal relativa alla realizzazione di tutto il grande progetto e il grande programma Cis che il presidente Occhiuto ha portato a casa. Sono 225 milioni di euro di finanziamenti ai quali si aggiungeranno 75 milioni di Sacal».

«È qualcosa che va naturalmente a rafforzare – ha proseguito – quella che è la porta d’ingresso della Calabria, l’imprinting che uno può cogliere immediatamente appena arriva in questa regione. Per me è fondamentale non solo l’impegno ma anche la passione e l’entusiasmo per realizzare qualcosa di bello, che sia qualcosa di cui la Calabria vada orgogliosa. Questo è l’unico mio obiettivo».

Soddisfazione è stata espressa da Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, sottolineando come «l’inaugurazione della nuova struttura aeroportuale è un importante passo in avanti».

«Un impegno – ha detto – che da tempo si è assunto il governatore Roberto Occhiuto insieme al governo regionale affinchè l’aeroporto principale della Calabria fosse nelle condizioni di accogliere tutti i visitatori, leisure e business. Un importante passo in avanti che va nella direzione auspicata dalla Confapi Calabria e quindi del mondo delle Pmi di rendere la nostra regione più attrattiva ed efficiente anche e soprattutto rispetto al trasporto pubblico».

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha plaudito «per l’ennesimo risultato ottenuto con la realizzazione del nuovo gate imbarchi all’aeroporto di Lamezia Terme».

«Il volto della Calabria – ha aggiunto – sta finalmente cambiando e il merito va tutto alla compagine di centrodestra da lui guidata, che sta davvero riuscendo a modernizzare la nostra regione e presentarla al mondo nei suoi aspetti migliori».

«Questo primo modulo rinnovato all’Aeroporto di Lamezia – ha proseguito – segna solo l’inizio di un’opera di rifacimento che riguarderà tutti e tre gli aeroporti calabresi.  Ci riempie d’orgoglio poter accogliere i passeggeri in arrivo nei nostri scali con la nostra migliore immagine ed è proprio su questo che si sta innanzitutto lavorando».

«Il Presidente Occhiuto, con la Sacal – ha detto ancora la parlamentare – è riuscito a portare a termine questo primo intervento in soli sei mesi, a tempo record per qualsiasi opera pubblica in Italia, come ha lui stesso sottolineato, dunque anche sotto questo aspetto possiamo vantarci di essere stati da esempio per il resto del Paese. Voglio congratularmi e ringraziare, dunque, anche la stessa Sacal e il suo Presidente, ing. Marco Franchini, per il loro impegno, che ha consentito di risolvere tanti intoppi, accelerare i lavori e centrare questo obiettivo in tempi così rapidi».

«Il Governatore –  ha ricordato – ha poi voluto sottolineare l’importanza dei collegamenti ferroviari con gli aeroporti, per un trasporto integrato che consenta ai calabresi e a chiunque venga sul nostro territorio di muoversi davvero con facilità e accessibilità, e ha detto di aver chiesto a Rfi di intervenire intanto con un aumento delle corse dei bus. Posso dire che al Ministero, con il Ministro Salvini, sempre pronto a rispondere alle nostre istanze – prosegue Minasi – stiamo già lavorando proprio per potenziare anche l’intermodalità nei nostri trasporti, oltre che sugli altri macro-obiettivi rappresentati dall’Alta velocità ferroviaria, dalla SS 106 jonica e dal Ponte sullo Stretto. E spero di poter presto comunicare nuovi risultati». (rcz)

A Reggio s’inaugurano i nuovi uffici giudiziari della Procura

Domani mattina, a Reggio, alle 10.30, nei locali dell’area esterna del Cedir, saranno inaugurati i nuovi uffici giudiziari che erogheranno servizi di “front office”.

L’importante infrastruttura, di quasi 300 mq, andrà a potenziare l’organizzazione degli Uffici della Procura reggina favorendo efficienza, accessibilità e funzionalità. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Calabria, con un importo iniziale di 500.000 euro, rimpinguati con ulteriori 140.000 euro, a causa del rincaro dei prezzi. È stato seguito, su delega del presidente Roberto Occhiuto, dalla neo eurodeputata reggina Giusi Princi, nel ruolo vicepresidente fino al 15  luglio.

I locali sono stati assegnati alla Procura dal Comune di Reggio Calabria in comodato d’uso gratuito. Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti: il Procuratore della Repubblica, dott. Giovanni Bombardieri, i Procuratori aggiunti dott.ri: Giuseppe Lombardo, Stefano Musolino, Walter Ignazitto, l’eurodeputata dott.ssa Giusi Princi, il Sindaco del Comune di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Falcomatà, l’assessore ai lavori pubblici e all’area dello Stretto e Città metropolitana di Reggio Calabria, dott.ssa Maria Stefania Caracciolo, autorità giudiziarie.

 «È un momento significativo – ha sottolineato Princi –che vuole confermare la centralità della giustizia, una giustizia più vicina ai cittadini per la quale ci impegniamo in perfetta sinergia per migliorare l’efficienza del sistema e la qualità delle prestazioni».

«La Regione, in tal senso, aggiunge così un altro importante tassello – ha proseguito – ad altrettanti significativi risultati che nel settore abbiamo realizzato con il presidente Occhiuto nei primi due anni di mandato: digitalizzazione degli uffici della procura e della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per un importo di 470.000 euro, ai fini di una più facile consultazione degli archivi giudiziari, principalmente quelli legati ai fascicoli del contrasto alla ndrangheta; progetto-pilota di 25 Uffici di Prossimità giudiziaria, avviati in Calabria d’intesa con il Ministero, con un finanziamento pari a 1 milione e 600mila euro; progetto pilota nazionale con la Procura generale di Reggio Calabria; miglioramento dell’efficienza degli uffici, attraverso il potenziamento della strumentazione informatica della Procura Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, della Procura della Repubblica di Palmi, della Procura della Repubblica di Locri e della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria per un importo di 370.000 euro». i(rrc)

Accordo tra Regione e Agenzia Spaziale Italiana per applicazioni spaziali a tutela dell’ambiente

Perseguire obiettivi comuni nel campo spaziale e aerospaziale, in particolare nell’ambito dell’Osservazione della Terra, del downstream applicativo, della diffusione della cultura aerospaziale e della tutela del territorio e dell’ambiente. È questo l’obiettivo dell’accordo quadro siglato, a Roma, tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Regione Calabria, e sottoscritto dal presidente dell’Asi, Teodoro Valente, e dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, alla presenza del direttore generale dell’Asi, Luca Vincenzo Maria Salamone e del dirigente generale del Dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente”, Salvatore Siviglia.

Le applicazioni nel campo dell’Osservazione della Terra, dunque, saranno impiegate anche ai fini del monitoraggio ambientale, marino, forestale e agroalimentare e per la tutela del patrimonio culturale e archeologico.

Le iniziative e i programmi saranno realizzati congiuntamente e in maniera coordinata. Nello specifico, la collaborazione riguarderà attività e applicazioni relative all’ Osservazione della Terra per il monitoraggio e prevenzione dei disastri ambientali, al fine di assicurare interventi tempestivi nelle aree critiche e misurare gli effetti del cambiamento climatico.

«Lo spazio si conferma sempre più come ambito operativo essenziale per il monitoraggio del nostro pianeta – ha dichiarato Valente –. L’accordo firmato oggi con la Regione Calabria rappresenta un passo determinante per lo sviluppo e l’uso di applicazioni satellitari in grado di rinforzare in modo coordinato e sinergico le politiche degli enti locali mirate allo sviluppo e alla appropriata gestione del territorio e delle risorse».

«Grazie alla grande quantità di dati proveniente dai satelliti – ha proseguito – possiamo studiare con precisione molti elementi legati alla tutela di diversi ambiti urbani, agricoli e marini. La parola chiave in tutto questo è sostenibilità per un futuro più attento alla sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture, con un occhio particolare anche verso la gestione della tutela del patrimonio culturale e archeologico».

«Ringrazio l’Agenzia Spaziale Italiana e il presidente Teodoro Valente per la positiva interlocuzione avuta negli scorsi mesi con la Regione Calabria, e per l’importante Accordo che oggi sottoscriviamo – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto –. Dal momento del mio insediamento come presidente ho sempre dato enorme importanza alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia del territorio, alla difesa delle bellezze naturalistiche della Regione che ho l’onore di guidare».

«In questi anni il mio governo regionale ha messo in campo – in collaborazione con le forze dell’ordine e con tanti altri soggetti – risorse, uomini, mezzi e strumenti, mai utilizzati prima per prevenire gli incendi e scovare gli incendiari, per migliorare la depurazione a vantaggio di un mare più pulito, per salvare le nostre foreste e i nostri boschi – ha spiegato – per combattere i reati ambientali, per tutelare il nostro patrimonio artistico e culturale».

«Grazie a questo accordo – ha concluso – avremo la possibilità di sviluppare future applicazioni spaziali a tutela dell’ambiente e di utilizzare i dati già in possesso dell’Asi per avere un controllo sempre più capillare, tecnologico e innovativo del territorio: diventiamo un modello virtuoso nazionale ed europeo». (rrm)

La vice Princi e l’assessore Staine: Piano di Supporto a fragilità una misura importante e significativa

«Una misura importante e significativa che pone in cima la centralità della persona». È così che la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, e l’assessore regionale al Welfare, Emma Staine, hanno definito il Piano di Supporto alle Fragilità – Salute e Welfare, approvato dalla Giunta regionale su loro proposta.

«Un piano imponente – hanno aggiunto – che si va a collocare in quelli che sono gli obiettivi dell’Europa: la coesione, la solidarietà, la riduzione delle disparità sociali, economiche e occupazionali. Il Piano, che ha una dotazione finanziaria di 88,5 milioni di euro, si rivolge alle categorie fragili che potrebbero avere necessità di interventi a prevalenza sociale o sanitaria».

Alla presentazione in Cittadella regionale sono intervenuti i dirigenti generali, Tommaso Calabrò, del Dipartimento transizione digitale, e Maurizio Nicolai, del Dipartimento Programmazione unitaria, la dirigente del settore regionale welfare, Saveria Cristiano che la vicepresidente Princi e l’assessore Staine hanno ringraziato per l’eccellente lavoro svolto. All’iniziativa erano presenti anche le dirigenti regionali di settore, Anna Prenestini, verifiche procedure e parere, e Giulia Di Tommaso, coordinamento e sorveglianza Fesr-Fse-S3, il presidente del Forum famiglie Calabria, Claudio Venditti, e il consigliere dell’Ordine degli psicologi della Calabria, Rocco Chizzoniti.

Nello specifico, il Piano intende introdurre e sperimentare azioni rivolte all’intero territorio regionale, in coerenza con gli obiettivi e le finalità del recente tavolo tecnico per l’approfondimento e l’attuazione delle politiche regionali in tema di integrazione sociosanitaria istituto con Dca n. 74 del 3/3/2023.

I diversi interventi gestiti dai settori competenti per le politiche di welfare e di integrazione socio sanitaria, hanno l’intento comune di rivolgersi alle categorie fragili che possono necessitare di azioni a prevalenza sociale o sanitaria.

La vicepresidente Princi ha spiegato che «i progetti sono frutto di un’attenta analisi e raccolta dei fabbisogni di tutto il territorio regionale nonché del confronto con il tavolo regionale dell’integrazione sociale e con il tavolo regionale della disabilità».

«Tra le importanti misure previste nel Piano – ha aggiunto – anche la realizzazione di iniziative che sostengono la pratica sportiva per ragazze e ragazzi con disabilità o con fragilità e un finanziamento di 9 milioni di euro per rendere stabile la presenza dello psicologo nell’ordinamento scolastico quale figura professionale in grado di fornire un supporto psicologico e a diagnosticare un eventuale disagio scolastico degli studenti, contrastandone la dispersione scolastica. Figura integrata nel sistema scolastico come avviene nella maggior parte dei Paesi europei. La misura prevede come attività prevalente lo sportello di ascolto, con colloqui individuali per ragazzi, insegnanti, e famiglie».

«Mi piace evidenziare – ha concluso la vicepresidente Princi – che questo Piano ha ricevuto il plauso dalla Commissione europea e sarà presentato a settembre in Europa. Io, attraverso il mio nuovo ruolo, mi farò da tramite per far accogliere tutte le nostre misure che, attraverso l’irrobustimento del welfare, ci consentiranno di superare il trend negativo che, in questo momento, purtroppo, vede il Sud con un reddito pro-capite tra i più bassi d’Europa».

«Per la prima volta – ha affermato l’assessore Staine – viene messa al centro la persona considerata nella sua totalità, una dimensione unica e articolata che comprenda tanto il bisogno sanitario che quello sociale. Il valore complessivo del piano, che è frutto di un approccio sistematico e di strategia all’interno di una pianificazione basata, oltre che sul confronto con il territorio, anche sull’osservazione attenta dell’impatto dei precedenti interventi avviati dall’ufficio competente, è di circa 88,5 milioni».

«Gli 11 interventi che compongono il Piano – ha inoltre specificato Staine – gestiti dai settori competenti per le politiche di welfare e di integrazione socio sanitaria, sono destinati alle categorie fragili a cui i settori si rivolgono quotidianamente: dagli anziani agli studenti, dai diversamente abili alle persone affette da patologie o disturbi, dalle donne vittime di violenza alle famiglie neo costituite, dalle persone a rischio di esclusione sociale ai malati psichiatrici autori di reato. Oggi mettiamo in atto un altro importante risultato per il Welfare in Calabria!».

«Obiettivo raggiunto – ha detto la dg Cristiano – grazie a un lavoro di squadra indiscutibile e soprattutto costante. Ogni passaggio è stato definito insieme e per questo ringrazio i colleghi con cui si è potuto realizzare tutto questo, fino a qualche tempo fa insperato. L’attuazione di questo progetto richiede la collaborazione del territorio dei Comuni, delle Asp, dalle associazioni del terzo settore. La Regione supporterà i soggetti attuatori».

«Per la prima volta in Regione Calabria – ha concluso – è stato predisposto un piano che vede insieme la parte sociale e la parte sanitari. Percorso iniziato con l’istituzione del tavolo di integrazione socio – sanitaria con l’obiettivo di avvicinare due mondi che fino a pochissimo tempo fa non hanno lavorato congiuntamente. Piano che ha tenuto conto delle varie esigenze dei soggetti che lavorano sul territorio, interpellati a vario titolo. Undici interventi all’interno del piano con diversi soggetti attuatori».

Per il dirigente Calabrò «questo è uno dei Piani più belli che mi è capitato di seguire in venti anni di amministrazione. È un progetto sintesi dell’azione e del lavoro di più dipartimenti, le aziende sanitarie e vari soggetti. Che va ad incidere su aspetti delicati della società tutta. Unire la sanità, il sociale, vari dipartimenti e istituzioni non è una cosa semplice ma ci siamo riusciti per dare un lungo respiro ad un percorso individuato e coerente. Un buono esempio di cui abbiamo già ottenuto riscontro positivo dall’Unione Europea».

«Il sociale – ha sottolineato Nicolai – è una sfida di civiltà e di coerenza tra quello che si dice e quello che poi si deve fare sui territori. Il welfare in Calabria è un settore talmente debole che deve assolutamente avere una inversione di tendenza. Questo è il momento giusto per dare delle risposte ai diretti interessati; alle famiglie che hanno problemi quotidiani e non sanno a chi rivolgersi o come sostenere le spese».

Gli interventi

Welfare: 8 milioni destinati al potenziamento dei servizi a favore delle periferie per la riduzione dei divari culturali e sociali; 8 milioni destinati a ragazze e ragazzi con disabilità o con fragilità in famiglie a rischio di esclusine sociale con l’obiettivo di incrementare la partecipazione attiva alle attività sportive ed alle terapie non farmacologiche; 4.5 milioni per il progetto Donne Libere, misura volta a dare una maggiore autonomia e benessere alle donne vittima di violenza e i loro figli, sostenendole in un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, tramite i centri anti violenza e le case rifugio; 3 milioni per il sostegno all’invecchiamento attivo, mirato all’inclusione sociale di anziani non autosufficienti e autosufficienti; 6 per il miglioramento della vita delle persone con spettro dell’autismo, sostenendo le famiglie nella loro missione; 9 milioni per gli educatori familiari, volto a migliorare la qualità educativa e come misura di supporto alle famiglie nella conciliazione dei tempi vita/lavoro; 2 milioni per il progetto Caffè Alzheimer, misura volta al benessere delle persone affette da Alzheimer, con l’obiettivo di promuovere azioni di prevenzione e sostegno alle famiglie attraverso la collaborazione degli enti del terzo settore.

Salute: 3 milioni per il potenziamento dell’Hub regionale e dei percorsi di inserimento per la collocazione dei pazienti psichiatrici autori di reato da parte dell’Autorità giudiziaria; 9 milioni destinati ad una maggiore strutturazione della figura dello psicoterapeuta nell’ordinamento scolastico in grado di fornire un supporto psicologico agli studenti, con l’obiettivo di prevenire disagi e promuovere competenze emotive e relazionali; 25 milioni per il potenziamento dei sevizi territoriali e creazione di una migliore rete deputata alla diagnosi e alla presa in carico dei disturbi Dsa. (rcz)

Il consigliere Lo Schiavo interroga Occhiuto sugli sversamenti dal fosso di Sant’Anna al mare di Bivona

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per avere «chiarimenti rispetto al mancato collettamento del fosso Sant’Anna nell’impianto depurativo di Porto Salvo, circostanza che determina lo sversamento di liquami nelle acque antistanti l’abitato di Bivona, frazione di Vibo Valentia».

Nello specifico, Lo Schiavo ha chiesto «quali iniziative intende mettere in atto per supportare i soggetti coinvolti ai fini della risoluzione delle problematiche evidenziate; per quali motivi non si è ancora proceduto alla stipula di una convenzione tra il Comune di Vibo Valentia e l’ente subentrato al Corap nella gestione dell’impianto di depurazione di Porto Salvo; se sono state stanziate risorse e previsti interventi per sopperire al sottodimensionamento del depuratore di contrada Silica di Vibo Valentia; quali iniziative si intendono mettere in atto, nell’immediato, per mitigare i fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione della frazione Bivona alla foce del fosso Sant’Anna, considerando il concreto rischio di compromettere l’andamento dell’ormai imminente stagione estiva in quella località».

«Come ho evidenziato nella premessa dell’interrogazione – ha spiegato Lo Schiavo –, nel fosso Sant’Anna convogliano le eccedenze del depuratore di contrada Silica, nonché, verosimilmente, numerosi scarichi abusivi. Lo stesso fosso, di conseguenza, è soggetto a fenomeni di inquinamento, particolarmente evidenti nella parte finale del suo percorso, vale a dire nel centro abitato della frazione Bivona e nella spiaggia ad esso antistante. È noto, poi, che il fosso sfoci in un tratto di costa particolarmente frequentato durante la stagione estiva, essendo Bivona località sede di seconde case di molti cittadini vibonesi».

«Nel corso dell’anno sono frequenti fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione e di cattivi odori nell’aria in prossimità delle case e della spiaggia – ha spiegato ancora –. Proprio nei giorni scorsi si è verificato un importante sversamento di reflui dal fosso Sant’Anna al mare, che ha destato grande allarme nella popolazione residente. Ho fatto altresì notare come il depuratore di contrada Silica, da cui il fosso Sant’Anna discende, risulti essere dimensionato per processare una portata di 20mila Abitanti Equivalenti, quota spesso soggetta ad eccedenze anche significative».

«Il Comune di Vibo Valentia stipula, annualmente e in previsione della stagione estiva – ha ricordato – una convenzione con il Corap per il collettamento del fosso Sant’Anna (e quindi delle eccedenze non processate del depuratore di contrada Silica) nell’impianto di depurazione di Porto Salvo, evitando così che i fattori inquinanti possano interessare le acque di balneazione. Tuttavia, quest’anno, la convenzione non è stata ancora stipulata e quindi il fosso non è stato collettato in quanto il Corap non gestisce più l’impianto di Porto Salvo e si è in attesa del subentro del nuovo gestore».

«E a nulla sembra essere valso, al momento, l’incontro che il Comune ha avuto in Regione, lo scorso 23 maggio – ha proseguito – con i vertici di Arrical, Sorical, Corap e con il Dipartimento Ambiente e Tutela del territorio della Regione Calabria, tanto che l’Ente si è visto costretto a richiedere formalmente l’intervento della Prefettura di Vibo Valentia per la convocazione di un tavolo tecnico per addivenire ad una soluzione». (rvv)

 

LA CALABRIA HA LA SUA LEGGE CONTRO LA
POVERTÀ EDUCATIVA: È LA PRIMA IN ITALIA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – È una «pagina storica per la Calabria», l’approvazione del Sistema Integrato Istruzione Zero-Sei contro la povertà educativa. Una legge tanto attesa ma che, da adesso, dovrebbe contribuire a migliorare la grave situazione nella nostra regione, permettendo a tanti bambini e bambini, ragazze e ragazze, di avere le stesse opportunità dei loro coetanei del resto d’Italia.

Un risultato brillante – e che ha anche il suo primato, essendo la Calabria la prima regione ad aver approvato questa legge – e tanto atteso, raggiunto grazie alla vicepresidente della Regione, Giusi Princi, perché, «la questione del sistema educativo zero-sei è stata fin da subito attenzionata da questo governo regionale».

Adesso, «dopo 11 anni, abroghiamo la legge regionale 15 del 2013 che ha impedito di dare attuazione al sistema integrato di istruzione e, fino ad ora, di allinearci alla normativa nazionale e di usufruire delle relative risorse», ha detto ancora Princi, sottolineando come «ora, infatti, dopo i 15 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Calabria che hanno permesso di accedere allo stanziamento complessivo ministeriale che ammonta ad 80 milioni di euro e che saranno destinati ad attivare asili nido, sezione primavera e centri educativi per l’infanzia, per i prossimi anni, nell’ambito del piano d’azione del Dipartimento istruzione, abbiamo previsto 22 milioni di euro che implementeranno le sezioni primavera nelle aree interne e prevedranno voucher da destinare a famiglie meno abbienti per poter usufruire della gratuità degli asili».

Questa legge, infatti, contribuirà a colmare il gap della povertà educativa territoriale legata all’infanzia: in Calabria, infatti, solo il 3% di bambini e bambine usufruisce di asili nido o servizi educativi per l’infanzia. L’Osservatorio Regionale Istruzione e Diritto allo Studio, infatti, ha rilevato come «solo 54 comuni su 404 presentano un reddito pro capite superiore a quello medio regionale. Se analizziamo la percentuale dei contribuenti con reddito superiore a 15 mila euro solo in 14 casi risulta essere superiore del 50,1%».

«I comuni maggiormente vulnerabili dal punto di vista economico, ovvero che si caratterizzano per la presenza di una quota rilevante di contribuenti con un reddito inferiore a 15 m€, sono Platì (Ats Locri) e Verbicaro (Ats Praia a Mare/Scalea) in cui la quota si attesta rispettivamente ali’ 81 % e ali’ 80%. Seguono, poi, 114 Comuni afferenti a 25 Ats (su 32) in cui più del 70% dei contribuenti ha dichiarato un reddito inferiore a 15 m€; e 221 comuni afferenti a 18 Ats, in cui la quota è compresa tra il 60% ed il 70%».

Per l’Osservatorio, poi, «un’altra variabile da considerare è, certamente, il tasso di occupazione femminile», da cui è emerso che «nel 2020 in Calabria risultano occupate 527.050 persone, di queste solo il 35,4% sono donne. Dal 2018 al 2020 il numero di donne occupate ha subito una flessione di 1,5 punti percentuali corrispondente in valore assoluto a -16.504 persone».

Quello dell’occupazione femminile, infatti, è un dato chiave, in quanto, come rilevato dalla Svimez, infatti, nell’ultimo numero di Informazioni, dedicato ad asili nido e infrastrutture scolastiche, «stime recenti della Banca d’Italia confermano che nelle province italiane il tasso di attività delle madri di bambini con meno di tre anni tende a crescere con la disponibilità di servizi di assistenza alla prima infanzia a parità di caratteristiche individuali delle madri (età, titolo di studio, nazionalità). La qualità delle infrastrutture scolastiche favorisce l’accumulazione di capitale umano determinando il successo dei processi di apprendimento sin dalle prime fasi dei percorsi di studio. A tale riguardo, numerosi studi evidenziano come la frequenza dell’asilo nido promuova lo sviluppo delle abilità cognitive e non cognitive dei bambini, soprattutto nei contesti di fragilità familiare».

Nella nostra regione, infatti, al 31 dicembre 2022 risultano attivi in Calabria 309 servizi per l’infanzia con una disponibilità complessiva di 5.838 posti autorizzati al funzionamento. Complessivamente i Comuni nei quali risultano servizi attivi sono 118 (pari al 29,2% dei comuni calabresi), mentre i Comuni senza sono 286 (pari al 70,8%). Per quanto riguarda la titolarità, dalla rilevazione realizzata dalla Regione Calabria è emerso che il 25,6% dei servizi afferisce al settore pubblico, che offre all’utenza il 30, 7% dei posti complessivi.

Dall’analisi per Ats, poi, sono emersi cinque gruppi, in cui «Ats in cui l’offerta è solo privata (6 Ats): Amantea, Mesoraca, Rosarno, Serra San Bruno, Soverato, Villa San Giovanni; Ats  in cui l’offerta è solo pubblica (2 Ats): Cariati e Soveria Manelli; Ats misti ma con prevalenza della componente privata (18 Ats) (superiore al 50% ): Castrovillari, Catanzaro, Caulonia, Cirò Marina, Corigliano-Rossano, Cosenza, Crotone, Locri, Montalto Uffugo, Paola, Polistena, Praia a Mare/Scalea; Reggio Calabria, Rende, San Marco Argentano, Spilinga, Taurianova, Vibo Valentia; Ats misti ma con prevalenza della componente pubblica (3 Ats) (superiore al 50%): Rogliano, San Giovanni in Fiore, Trebisacce; Ats in cui l’offerta è omogenea (50 % pubblica e 50% privata) (1 Ats): Lamezia Terme».

«L’offerta – viene rilevato – si compone principalmente di nidi (143 servizi censiti, pari al 46,3% dei servizi per l’infanzia) con il 54% dei posti autorizzati; seguono i micronidi (I 06, pari al 34,5%) con il 28, l % dei posti autorizzati e le sezioni primavera (25), che rappresentano 1’8, 1 % dei servizi per l’infanzia con 7,4% posti autorizzati. Rispetto al 31.12.2021 si rileva: un incremento dei posti autorizzati per i micronidi (da 1.041 a 1.643) e un decremento dei posti autorizzati sia per i nidi (da 3.506 a 3.153) che per le sezioni di primavera (da 457 a 434).

Dall’analisi dei dati fomiti dai comuni sui posti autorizzati emerge che in Calabria la copertura dei posti disponibili rispetto al potenziale bacino di utenza – ovvero i bambini residenti da O a 2 anni di età – si attesta al 31.12.2022 al 14,4% (al 31.12.2021 era pari al 13,5%), ben distante, quindi, dall’obiettivo per raggiungere l’obiettivo del 33% previsto (D.LGS. 65/2017, art. 4, c. I, lett. a.). Analizzando i dati per Ats, emerge che solo l’Ats di Cirò Marina con il 56,6% raggiunge l’obiettivo.

Gli Ats che registrano valori superiori a quello regionale, seppur lontani dal parametro fissato al livello europeo e nazionale del 33%, sono: Rogliano (25,9 %), Castrovillari (23,2%), Rende (21,8%), Caulonia (20,7%), Montalto Uffugo (20,2%). Gli Ats che presentano una bassa copertura sono: Melito Porto Salvo – che come abbiamo evidenziato al 31.12.2022 non presenta servizi per l’infanzia – Spilinga (4,6%), Trebisacce (5,6%), Lamezia Terme (6,9%).

Numeri e dati che indicano come la Calabria sia lontana dal parametro fissato al livello europeo e nazionale del 33%3, dei bambini sotto i 3 anni che dovrebbero usufruire dei servizi per l’infanzia. A questo deve necessariamente legarsi anche la problematica connessa alle proroghe sistematiche della legge regionale n.15 del 2013 circa l’adeguamento dei requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla stessa legge e dal relativo regolamento di attuazione.

«Il mancato adeguamento di molte strutture ha certamente inciso sui procedimenti di autorizzazione e accreditamento quindi, per l’effetto, sulla determinazione dei posti complessivamente disponibili», si legge nel testo del disegno di legge, composto da 28 articoli ed elaborato  Tavolo di lavoro, appositamente istituito presso il Dipartimento regionale istruzione e coordinato dalla dirigente di settore Anna Perani, rappresentato dall’Ufficio scolastico regionale (Usr), dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), dai rappresentanti degli ambiti territoriali sociali, da una rappresentanza di dirigenti scolastici in quiescenza e non.

«L’obiettivo – ha spiegato la vicepresidente Princi – è di definire il sistema integrato per conseguire la continuità del percorso educativo dallo zero ai sei anni, attraverso il potenziamento dei servizi di nido, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi per l’infanzia. Si vuole, pertanto, consolidare e ampliare l’offerta del numero dei posti, prevedendone la gratuità per i meno abbienti, per il progressivo raggiungimento della copertura del 33% della popolazione nella fascia di età zero tre anni, così da ridurre il gap esistente con le altre regioni, attraverso la ridefinizione dei requisiti strutturali ed organizzativi. È previsto, altresì, il miglioramento della qualità del sistema attraverso la formazione permanente di tutto il personale in servizio».

«Questo nuovo disegno di legge – ha concluso – si propone, inoltre di realizzare una governance di sistema tra Regioni, Comuni e Ufficio scolastico regionale, con azioni di raccordo e collaborazione interistituzionale, in continuità del percorso già avviato con i Protocolli d’intesa sottoscritti tra Regione, Usr e Anci». (ams)

Giovedì al via il Salone del Libro di Torino, la Regione pronta a offrire un “Viaggio nel cuore della Calabria”

Giovedì 9 maggio si apre la 36esima edizione del Salone del Libro di Torino, in cui la Regione Calabria offrirà ai visitatori un vero e proprio viaggio nel cuore della Calabria grazie a un’emozionante sinfonia di poesia, storia e arte.

Nel padiglione della Regione, infatti, saranno 41 case editrici

Il ricco programma, su indirizzo della vice presidente della Regione Calabria, è stato curato dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, dirigente generale Maria Francesca Gatto, e dal personale del settore cultura, attività culturali, biblioteche, musei, teatri, alta formazione artistica musicale.

Negli oltre 200 metri quadri di padiglione ci sarà un ampio spazio per gli incontri, il bookshop in cui ogni casa editrice avrà un adeguato posto personalizzato, l’angolo per l’ascolto degli audio libri, uno spazio relax, videowall su cui si potranno seguire gli incontri in diretta e visionare brevi video prodotti dalle case editrici.

Un calendario di incontri che vedrà susseguirsi nelle cinque giornate della kermesse 85 incontri con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali.

Come già lo scorso anno l’Associazione Via Verdi 11 – Educational Web Tv – di Locri curerà la partecipazione di gruppi di studenti calabresi e piemontesi che sperimenteranno le tecniche di ripresa e trasmissione Tv degli incontri in programma, guidati da professionisti del settore e insegnanti.

Gli studenti della redazione Web radio e Web tv dell’istituto “G. Marconi” di Siderno, dirigente Maria Giuliana Fiaschè, seguiranno la kermesse e realizzeranno filmati e interviste a scrittori e personalità del panorama letterario e culturale.

Il grande scrittore calabrese Saverio Strati sarà ricordato al Salone nel centenario della sua nascita con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni.

Grande spazio nell’ambito delle giornate sarà anche dedicato al poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita.

Nella mattinata di sabato 11 maggio si darà spazio a Taurianova Capitale del Libro 2024, saranno presentate le attività previste durante l’anno in città e nella regione; a seguire il giovane calabrese Gabriele Vagnato da Viva Rai 2 con Fiorello, al Salone del Libro nello stand della sua Calabria si confronterà con gli studenti calabresi presenti.

Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico.

Diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia.

Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

Bookshop libreria Calabria a cura del Sistema Bibliotecario Lametino.

calabresi (lo scorso anno erano state 32) e i 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione singolarmente. (rrm)

Salone del libro, partecipazione record per la Calabria con 85 incontri e 220 autori

È un Salone del Libro da record, per la Regione Calabria. Quest’anno, infatti, nelle cinque giornate di kermesse – in programma dal 9 al 19 maggio – sono previsti 85 incontri  con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali, nell’area espositiva.

Ma non solo: saranno presenti 41 case editrici e 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione come singoli e non come case editrici. Numeri che supereranno quelli già lusinghieri delle scorse edizioni, considerando che nella scorsa edizione avevano partecipato 32 case editrici.

Quello di Torino, dunque, sarà un vero e proprio «viaggio nel cuore della Calabria: una emozionante sinfonia di poesia, storia e arte», come hanno sottolineato il presidente e la vicepresidente della Regione, rispettivamente Roberto OcchiutoGiusi Princi, invitando a visitare «uno stand moderno ed accogliente, per diffondere nel mondo la vitalità, le luci e i colori della nostra Calabria».

«Lo slogan – ha spiegato Princi – riprende una suggestione e una speranza di Saverio Strati nel centenario della sua nascita; il grande scrittore calabrese sarà ricordato al Salone con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni».

Nell’ambito delle giornate sarà anche ricordato il poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita. Il ricco programma, su indirizzo della vice presidente Princi, è stato curato dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, dirigente generale Maria Francesca Gatto; settore cultura, attività culturali, biblioteche, musei, teatri, alta formazione artistica musicale, dirigente Ersilia Amatruda. Bookshop libreria Calabria a cura del Sistema Bibliotecario Lametino.

Un programma, quello messo in piedi dalla Regione che «ci darà l’occasione di narrare al Paese una Calabria diversa – ha detto Princi –che dà valore al suo patrimonio artistico, culturale e storico che deve essere sempre più esportato e valorizzato».

«Al Salone di Torino vogliamo fare vedere al mondo – ha concluso – una Calabria che crede nella cultura come volano di sviluppo e come presupposto per la formazione della nuove generazioni».

Agli incontri parteciperanno i sindaci di Acri, Gioiosa Jonica, Lamezia Terme, Melicuccà, Paola, Rovito, Sant’Agata del Bianco, Taurianova e Vibo Valentia.Tanti anche gli Istituti Culturali e le Fondazioni calabresi: la Fondazione universitaria “F. Solano” dell’Unical, la Fondazione Trame, la Fondazione Padula, l’Accademia dei Caccuriani, il Gal Terre Locridee, la Cineteca della Calabria, i Sistemi Bibliotecari Territoriali di Bovalino, Lamezia Terme, San Giovanni in Fiore e Vibo Valentia, la Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori) e l’Associazione Maschera e Volto.

Come già lo scorso anno l’Associazione Via Verdi 11 – Educational Web Tv – di Locri curerà la partecipazione di gruppi di studenti calabresi e piemontesi che sperimenteranno le tecniche di ripresa e trasmissione Tv degli incontri in programma, guidati da professionisti del settore e insegnanti.

Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico.

Ma non solo autori: diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia. Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

Nella mattinata di sabato 11 maggio si darà spazio a Taurianova Capitale del Libro 2024, in cui saranno presentate le attività previste durante l’anno in città e nella regione.

A seguire il giovane calabrese Gabriele Vagnato, da Viva Rai 2 con Fiorello, al Salone del Libro nello stand della sua Calabria, si confronterà con gli studenti calabresi presenti. (rcz)

 

La letteratura calabrese entra nelle istituzioni scolastiche

«Promuovere e diffondere lo studio e l’approfondimento degli autori calabresi all’interno delle scuole della Regione Calabria, al fine di favorirne la conoscenza, valorizzando la cultura locale, nella consapevolezza che l’educazione alla lettura e la passione per i libri aiutano i giovani a scoprire le proprie radici e a maturare spirito critico, capacità di analisi e indipendenza culturale». È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra la Regione Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale in Cittadella regionale, in occasione della Giornata Mondiale del Libro.

A firmare l’intesa, la vicepresidente della Regione Giusi Princi e la direttrice dell’Usr Antonella Iunti. Presenti all’iniziativa anche il presidente del Comitato di coordinamento e scientifico per le celebrazioni del centenario dello scrittore Saverio Strati, Luigi Franco, la dirigente generale del Dipartimento istruzione, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore, Anna Perani.

Nel corso dell’incontro con la stampa è stato anche illustrato il volume Terzo Regno – Parole come pietre e luci, opera editoriale ideata per promuovere la lettura degli autori calabresi, attraverso tre differenti narrazioni: brevi saggi, aforismi e fotografie.

Gli scrittori presentati sono stati Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava.
A curarne la presentazione il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, la scrittrice che ha fortemente sostenuto il protocollo, Giusy Staropoli Calafati, Aldo Maria Morace, professore ordinario di letteratura italiana – Università di Sassari, Aldo Fiale, già presidente titolare di sezione della Corte Suprema di Cassazione, il fotografo Pino Bertelli e l’editore Francesco Mazza.

«La narrativa calabrese del Novecento – ha detto Princi – annovera scrittori storicamente impegnati, come, ad esempio, Adele Cambria, Marianna Procopio, Mario La Cava, Corrado Alvaro, Saverio Strati, Francesco Perri, Fortunato Seminara, Saverio Montalto, Franco Costabile, Clelia Romano Pellicano, Lorenzo Calogero e Leonida Repaci: un patrimonio culturale da far conoscere ai nostri studenti nella convinzione che la letteratura è, da sempre, la forma attraverso cui ogni popolo rafforza il processo di edificazione della propria identità».

Nel protocollo si stabilisce che la Regione Calabria promuoverà avvisi rivolti alle scuole, progetti finalizzati all’approfondimento ed alla conoscenza della cultura locale e degli autori calabresi, anche attraverso la conoscenza diretta dei luoghi narrati, la realizzazione di eventi culturali, l’organizzazione di incontri, rassegne, seminari e workshop, dibattiti, pubblicazioni che vedano protagoniste le scuole e che pongano al centro l’importanza del libro.

L’Ufficio Scolastico Regionale sensibilizzerà le istituzioni scolastiche perché inseriscano nelle attività didattiche anche lo studio degli autori calabresi, favorendone la lettura da parte degli studenti dei libri degli stessi autori. Dell’attuazione, del monitoraggio e della promozione delle attività previste nel Protocollo, se ne occuperà il Comitato di coordinamento costituito da componenti della regione e dell’Usr. (rcz)