Rifiuti, Cgil Area Vasta: Serve confronto con parti sociali e una serie programmazione per ciclo dei rifiuti

La Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo che interviene in merito alla drammatica situazione della raccolta rifiuti che sta interessando la città di Crotone, sottolineando la necessità non solo di un confronto con le parti sociali, ma anche il varo di una serie e definitiva programmazione del ciclo dei rifiuti.

«Quanto sta accadendo in questi giorni a Crotone – si legge in una nota – conferma quanto il sistema dei rifiuti nella nostra regione sia al collasso e, soprattutto, come non è più rinviabile un ragionamento ampio e condiviso su una gestione uniforme in tutto il territorio regionale. Il primo passo da compiere va verso una raccolta differenziata seria, che garantirebbe una quantità minore da conferire in discarica e non provocherebbe situazioni di crisi che nell’attuale situazione rischiano di aggravare l’emergenza sanitaria in corso.  Ma anche alla realizzazione di altri impianti per gestire al meglio questa fase».

Nei giorni scorsi, infatti, nella città pitagorica sono state raccolte 400 tonnellate di spazzatura, e questo dopo che il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, ha annulla l’ordinanza contingibile ed urgente emessa dal sindaco Vincenzo Voce e i rifiuti sono rimasti per strada.

«Le situazioni di crisi nella raccolta dei rifiuti nell’attuale situazione – ha detto il sindacato – rischiano di aggravare l’emergenza sanitaria in corso. Risulta, perciò, necessario avere altri impianti per gestire al meglio questa fase: non possiamo più concentrare la risoluzione del problema sulla realizzazione di nuove discariche – si legge ancora nella nota della Cgil -. Ricordando i dati del rapporto Arpacal sui rifiuti del 2020, emerge che la media pro capite in chilogrammi per anno di rifiuti prodotti in Calabria, in base ai dati attualmente disponibili, è di 361 kg, di cui 169 vanno in differenziata e 192 vanno presso gli impianti di trattamento. Entrando nello specifico delle province, le uniche che fanno prevalere la differenziata sulla tradizionale raccolta rifiuti sono quelle di Catanzaro e di Cosenza; mentre per le rimanenti province è la raccolta indifferenziata a prevalere, con la provincia di Reggio Calabria e, soprattutto, Crotone con una maggiore produzione pro-capite di indifferenziata rispettivamente superiore a 230 kg/anno e 290 kg/anno».

«Nel 2020 – continua la nota – nel complesso la Calabria registra un 46,84% di differenziata, con un leggero miglioramento rispetto all’annualità precedente del 1,50%, e rispetto a due anni fa un sensibile miglioramento del 7,70%. Nel dettaglio delle province, invece, migliora di poco la provincia di Catanzaro con +1%, sensibile miglioramento della provincia di Cosenza con un +7%, altrettanto lieve miglioramento della provincia di Vibo Valentia con più +1 %, mentre sono in calo la provincia di Crotone con -2% e la provincia di Reggio Calabria con -3%».

«Auspichiamo, quindi – dice ancora la nota – un confronto con le parti sociali per una ricognizione dello stato dell’arte e una visione futura strategica e quindi il varo di una seria e definitiva programmazione del ciclo dei rifiuti, che passi dall’asfittica gestione privata delle discariche ad insediamenti produttivi, con una gestione interamente pubblica, per la selezione e la valorizzazione del rifiuto. Serve, quindi, una politica dei rifiuti che potenzi lo sfruttamento ciclo di  vita dei rifiuti dal momento in cui vengono prodotti al momento che segna la fine del loro ciclo, perché smaltiti definitivamente o perché trasformati in risorse (nuove materie prime, energia)».

«Tale nuova condizione garantirebbe tra l’altro crescita occupazionale, corretta applicazione del Ccnl, certezze per gli attuali occupati nel settore – conclude la nota della Cgil Area Vasta –. Speriamo che il nuovo governo regionale sia in grado di avviare un percorso in cui la gestione dei rifiuti sia considerata non un problema emergenziale, ma un’opportunità oltre che una risorsa, come in gran parte dell’Europa, e sostenere la costruzione di impianti di selezione e valorizzazione dei rifiuti». (rkr)

Conferimento rifiuti a Crotone, Legambiente Calabria: Invece di trovare soluzione, si ricorre alla discarica

La presidente di Legambiente CalabriaAnna Parretta, ha espresso sconcerto in merito all’ordinanza del presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, che ha autorizzato il conferimento di tutti i rifiuti calabresi a Crotone, nella discarica di Columbra, e ha sottolineato come «invece di sviluppare la differenziata e aprire nuovi impianti di riciclo, in Calabria si ricorre sempre e solo alle discariche».

«Sembra di assistere – ha detto – allo stesso inaccettabile film degli ultimi 20 anni: non si diffonde la raccolta differenziata in tutti i Comuni calabresi, non si aprono nuovi impianti di riciclo e quindi si ricorre sempre alla solita aberrante soluzione dello smaltimento in discarica. Ci libereremo dalla dittatura dei signori delle discariche solo con una vera assunzione di responsabilità da parte di tutti, a partire dai Comuni, dalla Regione e dai cittadini, per fare sempre meglio la differenziata e facilitare la realizzazione degli impianti di riciclo».

«In Calabria – ha proseguito la presidente Parretta – ci sono ancora troppi Comuni inadempienti sulla raccolta differenziata che dal 2012 avrebbe dovuto superare la percentuale del 65%, a partire da alcuni Capoluoghi di provincia come Crotone con il 12%, Reggio Calabria con il 42% e Vibo Valentia con il 48%, dove si producono i maggiori quantitativi di rifiuti e che quindi sono inevitabilmente i principali conferitori di rifiuti in discarica. Ma la differenziata non basta, servono anche gli impianti industriali per riciclarli. Senza la realizzazione e l’entrata in esercizio di nuovi impianti per avviare a riciclo i rifiuti differenziati, a partire dall’umido domestico per la produzione di compost e biometano, da realizzare con processi partecipativi per garantire il pieno coinvolgimento dei territori, rischiamo di assistere solo alla penultima emergenza rifiuti. Tra qualche mese, infatti, in assenza di questi interventi strutturali che dovrebbero adottare i Comuni e la Regione, piomberemo in una nuova emergenza rifiuti, senza venirne definitivamente a capo, come già avvenuto negli ultimi decenni».

«La discarica di Crotone per rifiuti speciali destinati temporaneamente ai rifiuti urbani nel periodo estivo – ha detto ancora la presidente di Legambiente Calabria – è una scelta emergenziale figlia di una mancata programmazione e realizzazione di interventi risolutivi che dura da decenni e che va a togliere, tra l’altro, volumetrie ad un impianto che dovrebbe servire per la bonifica del SIN della città. L’inefficienza del modello delle gestione dei rifiuti in Calabria sta nell’impiantistica – ci sono più discariche e inceneritori che impianti per il riciclo delle altre frazioni – ma anche nella modalità di raccolta con i cassonetti stradali che determina bassa percentuale di differenziata e diseconomie».

«Infatti – ha concluso – il costo medio per abitante all’anno per gestire i suoi rifiuti è di circa 165 euro mentre se, ad esempio, si passasse ad un modello più evoluto (raccolta porta a porta, maggiore quantità e qualità della differenziata, tariffazione puntuale) la cifra che potrebbe risparmiare mediamente ogni cittadino all’anno è di circa 26 euro, a dimostrazione che migliorando e investendo nel miglioramento del servizio si risparmia anche economicamente».

Dati Calabria

 Nel 2019 sono state prodotte 767 mila tonnellate di rifiuti In Calabria, di cui circa il 48% (367 mila tonnellate) è stato differenziato. Il dato medio regionale di RD è sotto l’obiettivo del 50% previsto al 2009 (11 anni fa) con dati su scala provinciale ancor più eclatanti (RD provincia di Crotone 31%, Reggio Calabria 36%, Vibo Valentia 41%, Catanzaro 54% e Cosenza 59%).

Nelle 5 discariche presenti (dati 2019) sono andate ben 309 mila tonnellate di rifiuti urbani (il 40%) a cui si aggiungono le 106 mila tonnellate incenerite nell’inceneritore di Gioia Tauro.

L’organico è la voce predominante dei rifiuti urbani prodotti (163 mila tonnellate delle 367 mila differenziate) seguito dalla carta (87 mila tonnellate). Per gestire l’organico sono presenti 6 impianti di compostaggio per 85 mila tonnellate trattate e 1 impianto anaerobico/aerobico che ne tratta altrettante 85 mila tonnellate a Rende (Cs).

Le piattaforme presenti che trattano gli imballaggi sono 25 di cui 5 per carta, 17 per legno e 3 per carte e legno. Non ci sono impianti per trattare la plastica. (rcz)

MARE E SPIAGGE DETURPATE IN CALABRIA
ADESSO BASTA CON I RIFIUTI ABBANDONATI

La cura e tutela dell’ambiente è una questione molto delicata e sentita in Calabria, sopratutto quando si parla dei rifiuti che, purtroppo, sono un’emergenza continua in una regione che vede le sue belle spiagge e il mare deturpati da cumuli e cumuli di spazzatura di ogni genere.

E non bastano le iniziative intraprese da Associazioni come quella di Plastic Free che, da tempo, ha avviato una importante campagna per ripulire le spiagge dai rifiuti o quelle intraprese da altre Associazioni o da cittadini che, volontariamente, ripuliscono strade e spiagge, perché, come ha sottolineato il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, «l’ambiente è una risorsa fondamentale per la crescita della Calabria, che deve assolutamente cambiare pagina e passo», sopratutto a seguito dei tristissimi e sconfortanti dati che sono emersi dalle ultime indagini di Legambiente.

Nel Dossier Mare Nostrum, divulgato nei primi giorni di luglio, è emerso che la Calabria si colloca al quarto posto nella classifica del mare inquinato con 458 infrazioni accertate, 635 persone denunciate e arrestate e 275 sequestri effettuati, mentre nella 28esima edizione di Comuni Ricicloni, sempre di Legambiente, è stato rilevato un dato preoccupante: su 404 Comuni calabresi, solo sette sono Rifiuti Free. Andando a livello Provinciale, emerge che tra le province calabresi, è quella di Cosenza a dominare le presenze con 5 comuni; Vibo Valentia con un solo comune e Catanzaro con uno. In cima alla classifica dei comuni rifiuti free calabresi troviamo San Benedetto Ullano (Cs), che per i risultati raggiunti ha ottenuto anche il titolo di “comune riciclone” a livello nazionale: con 1.453 abitanti, ha raggiunto l’80,3% di raccolta differenziata (rd) ed una produzione pro capite di secco residuo di 52,2 kg all’anno.

Un dato preoccupante, che fa capire la necessità di «incentivare la comunicazione e l’informazione per i cittadini affinchè si possa realizzare una raccolta differenziata di qualità, ma soprattutto aiutare i comuni con interventi mirati tra i quali, per esempio, l’applicazione della tariffazione puntuale, in nome del principio “chi inquina paga” e la realizzazione di impianti di riciclo e riuso in ogni provincia calabrese» come ha spiegato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, che ha sottolineato come «i dati dell’ultimo Report di Legambiente su “Comuni Ricicloni” ci restituisce l’immagine di una regione che può e deve fare molto di più per rendere più efficace il sistema di gestione dei rifiuti».

Ed è qui che entra in gioco la campagna Ricicla Estate: la raccolta differenziata ti segue in vacanza, promossa da Legambiente Calabria in collaborazione con il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, composta da 40 tappe che vedrà coinvolti oltre 30 Comuni calabresi, nello specifico Catanzaro, Vibo Valentia, Cropani, Reggio Calabria, Crotone, Cittanova, Santa Maria del Cedro, Corigliano-Rossano, San Giovanni in Fiore, San Benedetto Ullano, Caulonia, Caminia di Stalettì, Cicala, Sersale, Villapiana lido, Tropea, Pizzo, Nicotera, Briatico, Drapia, Palmi, Davoli, Belvedere Marittimo, Zambrone, Steccato di Cutro, Santa Domenica di Ricadi, Lorica, Cariati, Siderno, Lamezia Terme, Parghelia, Le Castella.

La campagna nasce per ricordare che anche in vacanza bisogna fare la raccolta differenziata, e che i rifiuti non vanno abbandonati. All’interno degli stabilimenti balneari saranno collocati gli appositi bidoncini per depositare, in modo differenziato, i rifiuti, permettendo ai consorzi che garantiscono il riciclo di dare loro una nuova vita e trasformare quello che prima era solo un rifiuto in una preziosa risorsa. Grazie al lavoro dei volontari di Legambiente, bambini e adulti potranno imparare, giocando, a svolgere correttamente la raccolta differenziata.

«La direzione in cui andare è chiara – ha detto la presidente Parretta –, ed è quella tracciata dall’Europa nello stabilire la gerarchia comunitaria nella gestione dei rifiuti che definisce come prioritari gli obiettivi della prevenzione e del riciclaggio, con il chiaro obiettivo di discariche zero. Per realizzare la Calabria del futuro è necessario seguire il modello delle “4R”: ridurre, riusare, riciclare, recuperare».

«Non ci scoraggiamo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio – ripartiamo, non ci demoralizziamo. Stiamo lavorando bene. Abbiamo adottato il servizio di tracciamento dei rifiuti e tutti i 404 comuni calabresi si sono iscritti. La raccolta differenziata è l’unica vera strategia per arrivare a discarica zero e gestire correttamente il ciclo dei rifiuti che va collocato al centro dell’economia circolare. Basta speculazioni. Con senso di responsabilità costruiremo rapidamente gli ecodistretti, valorizzeremo i rifiuti e li trasformeremo in risorsa».

«Sempre di più – ha detto ancora l’assessore regionale – dobbiamo riutilizzare i materiale perché questa è la strada individuata dall’Europa e l’Italia deve seguire questo modello d’avanguardia. Stiamo lavorando sulla depurazione, lo abbiamo fatto dialogando con tutti i sindaci, sappiamo che ci sono aree prive di depuratori o collettamenti, ed abbiamo investito 65 milioni di euro per intervenire. Il danno più grande deriva dalla mancata separazione delle acque bianche dalle acque nere. Abbiamo chiesto oltre 260 milioni di euro sul Recovery Fund affinché tutti i comuni della Calabria possano porre rimedio a questo fenomeno che è la maggiore causa dell’inquinamento».

Quella dei rifiuti, dunque, è un problema che deve essere affrontato in fretta e nel migliori dei modi perché, come ha evidenziato il segretario generale della Fisascat CislFortunato Lo Papa, i rifiuti, ma anche i cantieri aperti nel pieno dell’estate, sono fattori che «possono influenzare negativamente un ambito di primo piano per la Calabria», oltre che disincentivare il turismo.

«Come spiegare – ha dichiarato Lo Papa – a chi si appresta a godere delle nostre bellezze, la spazzatura per strada, i miasmi nauseabondi esasperati dalle alte temperature, a volte anche sulle stesse spiagge? Mentre il settore rifiuti continua ad essere in emergenza da anni, le istituzioni alternano la ricerca di soluzioni tampone al voltarsi dall’altro lato. Ecco il nostro biglietto da visita, monnezza e cattivi odori nel post Covid». (rrm)

Magorno (IV): La situazione dei rifiuti è drammatica

Il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, ha dichiarato che «è sempre più drammatica l’emergenza rifiuti, che è diventata un flagello per la provincia di Cosenza».

«Una realtà inaccettabile – ha aggiunto – la cui gravità si accentua considerato il fatto che i sindaci e i cittadini sono stati colpevolmente lasciati soli. È arrivato il momento di dire basta, non si può perdere altro tempo. Per questo lancio un appello alla forze politiche e sociali, a chi si occupa seriamente della tutela dell‘ambiente; è il momento di unirci e scendere in campo per tutelare la Calabria, terra meravigliosa e dalle grandi potenzialità che non può subire un ulteriore colpo a causa di questa situazione non degna di un Paese civile». (rp)

Rifiuti, il sindaco Manna invita De Caprio a partecipare all’assemblea dei sindaci Ato di Cosenza

Marcello Manna, presidente Ato Cosenza, ha invitato l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, a partecipare «all’assemblea dei sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale di Cosenza, così da illuminarci su inadempienze e stalli amministrativi», in programma domani mattina a Rende.

Il primo cittadino, infatti, «certo che i luoghi istituzionali siano quelli più idonei per un confronto costruttivo alfine dell’individuazione delle migliori soluzioni possibili a tutela del territorio e dell’ambiente, la invito a partecipare anche per informare i nostri cittadini sulla posizione assunta dalla Regione Calabria in merito ad un tema di importanza fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio».

Il presidente, inoltre, non manca poi di analizzare la situazione: «nonostante i diversi solleciti, le missive, gli appelli rivolti all’assessore regionale all’ambiente, ad oggi la situazione rimane critica e inasprita da proclami a mezzo stampa che non solo sviliscono il lavoro di noi amministratori, ma ricadano sempre e solo sulle spalle dei cittadini».

«Stiamo ancora qui – ha aggiunto – a ribadire l’urgenza di dare corso alle procedure per la realizzazione dell’impiantistica pubblica, in particolare la scelta definitiva dei siti dove realizzare il nuovo ecodistretto e le discariche di servizio. Apprendiamo che tale scelta è stata fatta e ricade su un sito che non è tra quelli indicati dai tecnici della Regione. Chi ha dunque deciso? Chi ha optato per tale scelta? Il commissario ne è al corrente?».

«I costi del servizio e la crisi finanziaria in atto – ha proseguito Manna – che vede la maggior parte dei comuni calabresi in pre-dissesto o in dissesto incidono fortemente sull’emergenza e su una scelta non più procrastinabile. Abbiamo più volte scritto all’assessore e sottolineato come questa comunità d’ambito patisca un blocco del sistema di gestione dei rifiuti tale da sollecitare interventi concreti. Se ci sono state dunque inadempienze e si conoscono i responsabili di tale situazione, ci pare opportuno che l’assessore venga in assemblea e informi noi sindaci e i nostri cittadini su quanto sta accadendo».

«Siamo sommersi dai rifiuti – ha concluso – li smaltiamo fuori regione con costi elevati e non sostenibili. Non è questo il tempo dei proclami, ma di agire per il bene della nostra comunità». (rcs)

Rifiuti Cosenza, De Caprio: Conferimenti fuori regione possono iniziare entro 10 giorni

L’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, in merito alla situazione rifiuti a Cosenza, ha reso noto che «i conferimenti  fuori regione possono iniziare entro i prossimi 10 giorni, ma l’Ambito territoriale ottimale di Cosenza deve attivarsi subito per fornire i documenti richiesti».

«Dal mese di aprile scorso – ha spiegato – avevamo chiesto all’Ato Cosenza di attivare i conferimenti fuori regione, perché era chiaro che le discariche pubbliche che la Regione ha individuato, proprio in sostituzione dell’Ato, non sarebbero state sufficienti per il periodo estivo».

«Preso atto dello stallo continuato – ha aggiunto De Caprio – abbiamo ulteriormente aiutato l’Ato e, sostituendoci nuovamente, abbiamo trovato 7mila tonnellate di spazi per portare fuori regione i rifiuti nei mesi di luglio, agosto e settembre. I conferimenti possono iniziare entro i prossimi 10 giorni, sempre che l’Ato si attivi subito per fornire i documenti richiesti. Nel frattempo, in questi 10 giorni, i Comuni devono spingere al massimo la raccolta differenziata: la Regione farà in modo di aumentare i conferimenti nelle discariche di Cassano allo Ionio e di San Giovanni in Fiore, per quello che sarà possibile».

«La Regione – ha proseguito l’assessore – ha anche dato all’Ato Cosenza 150 tonnellate al giorno da bruciare al forno di Gioia Tauro, mentre il presidente della Giunta, Nino Spirlì, ha preso accordi con il collega pugliese Michele Emiliano per portare negli impianti pugliesi 50 tonnellate al giorno di tal quale».

«Contemporaneamente, vista l’incapacità dell’Ato Cosenza, in sua sostituzione – ha evidenziato De Caprio –, abbiamo accolto la proposta del Comune di Villapiana per realizzare l’ecodistretto nel proprio territorio, e stiamo facendo le valutazioni per iniziarne subito la realizzazione. Abbiamo anche definito la chiusura definitiva della discarica di San Giovanni in Fiore entro i prossimi due anni. Sempre in sostituzione dell’Ato Cosenza, stiamo valutando un sito nel Comune di Carolei per realizzare la discarica di servizio». (rcz)

Rifiuti, la Uil “bacchetta” l’assessore regionale all’Ambiente De Caprio

La Uil calabrese, per voce del suo segretario generale Santo Biondo, “bacchetta” l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio sul problema – irrisolto – dei rifiuti. «L’assessore De Caprio – afferma Biondo – dica, prima di passare il testimone a chi ne prenderà il posto ai piani alti della Cittadella regionale, ai calabresi e al sindacato cosa ha fatto nel lasso di tempo in cui ha gestito l’assessorato competente e, soprattutto, quali siano i progetti futuri che la Calabria metterà in campo per mettere a sistema il settore dell’igiene ambientale.

La Calabria rischia, per l’ennesima volta, il default del sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti. Per sopperire alle carenze strutturali, ataviche e sino ad oggi ancora irrisolte, sono state avviate interlocuzioni per spedire i rifiuti lontano dai confini regionali.

Con l’arrivo della stagione estiva, poi, il problema potrebbe amplificarsi e lo scenario, già degradante, di città invase dai rifiuti potrebbe amplificarsi a dismisura. Soprattutto per i grandi centri della nostra regione è necessario un surplus di attenzione nei confronti del sistema dell’igiene ambientale.

Invece, ad oggi nessuno ha il quadro completo sul come chi ha la gestione della cosa pubblica in questa regione intende portare fuori il territorio da questo vicolo cieco, di come si intenda risolvere definitivamente un problema che pregiudica la qualità della vita della quasi totalità dei cittadini calabresi e mortifica la propensione turistica della nostra regione e rischia di aprire le porte al malaffare e di produrre lavoro precario e poco normato. Nel settore rifiuti migliaia i posti di lavoro calabrese, che sono messi sotto stress dai ritardi stipendiali e per via di un sistema ambiente inefficiente e che fa acqua da tutte le parte. Rispetto a questa importante ferra del mercato del lavoro privato calabrese, da molto tempo denunciamo forte la nostra preoccupazione

Ad oggi, ancora, non si è provveduto a risolvere la cronica carenza di impianti moderni ed efficienti in grado di smaltire – in maniera pulita e corretta – i rifiuti prodotti in Calabria. Si attende, poi, da sette anni che le previsioni della legge regionale numero 14 vengano applicate ed il sistema trovi una organizzazione ottimale. Gli Ato non sono stati ancora definiti e degli ecodistretti non si ha più notizia.

Nel frattempo, però, cresce il peso delle tasse sulle tasche dei calabresi, così come aumenta il dato relativo all’evasione delle Tari da parte dei contribuenti regionali. Vi è poi il rischio concreto che il peso delle tasse possa aumentare per la crescita dei costi legati allo smaltimento dei rifiuti fuori regione».  (rcz)

L’OPINIONE/ Giorgio Castella: la vocazione turistica e il problema rifiuti

di GIORGIO CASTELLA – Chi ha avuto l’occasione di parlare con i turisti che hanno scelto di venire in Calabria, ha potuto constatare la loro contentezza. Sono stati incantati dalla bellezza che esprimono i territori calabresi, di vedere siti archeologici, borghi che sono stati crocevia di tanti popoli e conservano bellezza e storia, località marine e montane. I vacanzieri, hanno potuto  tuffarsi nell’acqua azzurra e cristallina del mare, scrutare i loro fondali, vedere le piccole isole e insenature mozzafiato lungo la fascia costiera.

Hanno potuto ammirare i tramonti incantevoli :quando il sole lentamente si allinea a livello  dell’acqua del mare, oppure, il fenomeno spettacolare del sole che si posa sulla bocca del cratere del vulcano Stromboli. Anche la cucina prelibata calabrese, ha un ruolo rilevante per accogliere i turisti. I loro occhi, hanno potuto osservare la ricchezza culturale e boschiva di cui è patrimonio la Calabria. 

Bisogna convincersi che l’asse portante dell’economia calabrese è il turismo.

Questo settore, può mettere in moto l’economia, rivitalizzare i territori, creare lavoro per i giovani. Serve un progetto organico di società, per sviluppare un turismo marino, montano, d’arte e religioso, capace di coinvolgere gli operatori nazionali e internazionali.

Sono parte integrante del progetto di società le scuole a indirizzo turistico e alberghiero, essi hanno il compito di formare i giovani operatori turistici.

Il Parco nazionale di Aspromonte deve, salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico, ma anche la quello di tracciare i sentieri e renderli percorribili in sicurezza.

Gli escursionisti vogliono conoscere la natura nascosta della montagna: ruscelli, cascate, gole, pareti rocciose, piante, animali e rifugi. Questi luoghi incantati daranno maggiore impulso alle associazioni di trekking nazionali di venire in Calabria, per conoscere la bellezza dell’Aspromonte e della Sila.

Per rilanciare il turismo di qualità è necessario investire sul materiale umano, avere passione e competenze professionali, cioè formare imprenditori che amano la propria terra e hanno la voglia di mettersi in gioco. Sono loro a proporre l’offerta turistica ai vacanzieri.

Difronte alla prospettiva di un turismo professionale, gli enti istituzionali della Calabria si devono attivare per offrire ai turisti, qualità e bellezza. A cominciare dal decoro urbano del territorio, che rappresenta un fattore rilevante per l’accoglienza del turista.

Non si aiuta il turismo, quando la spazzatura invade i marciapiedi delle città, dei paesi, e persino di molte località turistiche di eccellenza. 

L’odore soffocante della spazzatura, giunge persino nelle case sottostanti che costringe i suoi abitanti a serrare porte e finestre.  Tutto ciò avviene nel periodo del Covid-19, dove  le autorità governative sollecitano i cittadini  a lavarsi spesso le mani, all’utilizzo delle mascherine per evitare contagi.

Responsabile della gestione per lo smaltimento dei rifiuti è la Regione Calabria.

È lei che deve proporre un piano organino, avvalendosi di soggetti con professionalità e competenze in materia di rifiuti; sarebbe opportuno recarsi in quelle città virtuose che  hanno trasformato la spazzatura in risorsa produttiva. Se ogni Provincia o Città Metropolitana avesse il suo impianto ecologico di ultima generazione che producesse energia e fertilizzanti, avremmo posto fine alla continua emergenza.

Non si può più nascondere gli sprechi di denaro pubblico e quali interessi si nascondono dietro la continua emergenza! 

Bisogna porre fine a tale scempio! Il problema dei rifiuti  in Calabria non può essere taciuto. Non si può stare passivi di fronte alle discariche che bruciano, e inquinano le falde acquifere, ciò rappresenta un  vero disastro per l’agricoltura.

Per monetizzare il bello della Calabria, servono paesi ordinati, spiagge e mare pulito, e un prodotto culturale turistico. La Calabria emoziona i turisti. Ciò può rappresentare un settore trainante per la nostra economia. 

La prospettiva di rilancio del turismo, non può lasciare indifferenti i cittadini. Basta  piangersi addosso! La Calabria ospitale e accogliente, deve uscire dalla solitudine; dobbiamo sviluppare nuove energie positive per dare una svolta al turismo calabrese. Si faccia avanti una nuova classe politica  degna di questo nome; siamo stanchi delle tante  parole! Abbiamo bisogno di un progetto ambientalistico di società, che sabbia coinvolgere istituzioni locali, mondo del lavoro e cittadini. La gente onesta e laboriosa della Calabria vuole costruire futuro! (gs)

 

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Ambiente e Rifiuti, incontro con operatori turistici

Il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, in considerazione della stagione estiva già iniziata, ha promosso e tenuto un incontro con gli operatori turistici e commerciali per fare il punto della situazione relativamente ad alcune criticità rilevate che interessano soprattutto il servizio di igiene urbana, con particolare riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti presso gli insediamenti turistici presenti sul litorale cassanese.

La riunione, alla quale hanno partecipato rappresentanti dell’esecutivo, il presidente dell’assise civica, funzionari dell’ente e il titolare della Progitec, Le Piane, si è tenuta nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città. Nel relazionare sulla questione, il primo cittadino non ha mancato di ricordare anche le recenti disposizioni emanate per il recupero strutturale delle facciate esterne, al fine di renderle sicure per la pubblica incolumità e più decorose alla vista, dei centri commerciali sia dei Laghi che di Marina di Sibari, la “Città del Mare” del comune di Cassano.

Subito, a seguire, ha focalizzato l’attenzione del suo dire sui problemi organizzativi inerenti la raccolta differenziata dei rifiuti sia per quanto riguarda i lidi, sia i villaggi turistici, poiché l’impresa appaltatrice, che per i prossimi tre anni gestirà il servizio, ha segnalato all’amministrazione comunale che taluni ancora non provvedono a differenziare i rifiuti, determinando, di conseguenza intoppi al sistema di raccolta che provocano nocumento sia al servizio, sia maggiori onerosi, per il conseguente aumento della relativa tassa, per l’utenza.

A tale riguardo, il sindaco Papasso, confermando un maggiore impegno, così come era già avvenuto in precedenza implementando, di concerto con l’impresa appaltatrice, durante la bella stagione, la raccolta dell’umido e della plastica tutti i giorni, con facoltà di conferire i rifiuti negli orari stabiliti anche presso l’area K a Marina e K2 ai Laghi, ha chiesto a tutti collaborazione e maggiore senso civico. Dopo avere ascoltato e convenuto, infine, su alcuni suggerimenti venuti dagli operatori, il primo cittadino ha preso impegno che a partire dal prossimo 10 luglio il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti funzionerà tutti i giorni.

Al termine della riunione, il sindaco Papasso, ha espresso viva soddisfazione per l’intesa raggiunta con gli operatori turistici e commerciali del litorale cassanese ai fini di tendere all’ottimizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, che di conseguenza, comporterà una migliore promozione d’immagine del territorio. (rcs)

Rifiuti, I sindaci Ato di Cosenza: La Regione individui siti per strutture entro fine luglio

I sindaci Ato Cosenza, nel corso dell’Assemblea avvenuta a Rende, hanno ribadito alla Regione Calabria «l’urgenza di dare corso alle procedure per la realizzazione dell’impiantistica pubblica, in particolare la scelta definitiva dei siti dove realizzare il nuovo ecodistretto e le discariche di servizio», in quanto «siamo sommersi dai rifiuti, li smaltiamo fuori regione con costi elevati e non sostenibili: mancano le strutture, mancano le discariche. La decisione va presa entro fine luglio per provare a rilanciare una terra in grande sofferenza».

«I costi del servizio e la crisi finanziaria in atto che vede la maggior parte dei comuni calabresi in pre-dissesto o in dissesto incidono fortemente sull’emergenza», ha sottolineato il primo cittadino di Rende, Marcello Manna, aggiungendo che «il tempo incide sui nostri territori: ulteriori ritardi sarebbero pregiudizievoli per noi. L’assemblea deve prendere una posizione forte e ribadire alla regione che non c’è più tempo. A noi sindaci interessa fornire ai cittadini un servizio essenziale ed efficiente, non ci interessano le campagne elettorali».

Dopo aver scritto all’assessore all’ambiente Sergio De Caprio come «questa Comunità d’Ambito, costituita dal 5 settembre 2018, si è trovata a gestire un servizio pubblico essenziale senza tali strumenti fondamentali necessari a scongiurare un blocco del sistema di gestione dei rifiuti urbani conseguente alla mancanza di risorse economiche che avrebbe ripercussioni sul decoro urbano e, soprattutto, sulla salute pubblica», Manna e gli altri primi cittadini intervenuti hanno promesso di far sentire forte la propria voce.

«Siamo chiamati – hanno detto – come amministratori ad affrontare nuovamente l’emergenza rifiuti. Sono passati due anni da quando abbiamo detto alla Regione che non eravamo nelle condizioni di individuare i siti dell’ecodistretto e delle discariche. È stato nominato un commissario, individuati alcuni possibili siti, ma, ad oggi, né la Regione, né il commissario hanno preso alcuna decisione». (gsp)