La rigenerazione urbana di Corigliano-Rossano finisce sul Sole 24 Ore

Corigliano-Rossano finisce sulle pagine del Sole 24 Ore grazie al suo progetto di rigenerazione urbana. Il caso di Corigliano-Rossano è stato analizzato e messo in luce su “Sud” lo speciale pluriregionale de “Il Sole24Ore” dove nella giornata odierna è stato pubblicato il Rapporto Economia Calabria 2024, incentrato sull’economia e sulle realtà produttive della Calabria che, ogni giorno, contribuiscono allo sviluppo economico della Regione.

«La città di Corigliano-Rossano si sta rivelando come pioniera nella rigenerazione urbana, su un territorio immenso (il ventinovesimo più esteso d’Italia) incastrato tra lo Ionio e la Sila, tra zone rurali ed urbane – si legge nello speciale – Corigliano-Rossano è tra i comuni beneficiari del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua) ottenendo, a fronte di una ambiziosa progettualità presentata, un finanziamento per 45 milioni di euro a cui si uniscono altri 10 milioni di euro intercettati per la rigenerazione urbana di Cantinella (una località immersa nel contesto rurale) e tanti altri finanziamenti che stanno cambiando volto e pianificando una diversa città».

«La Calabria è una terra bellissima ed il nostro è un territorio che sotto il profilo paesaggistico e storico è ancora praticamente sconosciuto, ma offre possibilità infinite – dichiara il sindaco Flavio Stasi – Facciamo ancora a fatica a far capire che incastrati tra 30 chilometri di spiaggia bagnata da un mare limpido e la Sila ci sia un patrimonio storico, architettonico e naturalistico incredibile. Purtroppo, alle volte ci abbiamo messo del nostro, creando delle situazioni urbane non proprio semplici, ed è per questo che abbiamo impostato i più importanti progetti della prima amministrazione della città sulla rigenerazione urbana, risultando tra i Comune più virtuosi sul panorama nazionale. Abbiamo individuato e dato le priorità alle emergenze urbane, partendo dai centri storici. Si pensi che il quartiere dei Vasci, che affaccia sulla valle del Coriglianeto, è praticamente abbandonato da decenni, oppure che nel quartiere San Domenico il Comune ha acquisito dallo Stato un ex carcere, abbandonato, che sarà trasformato in un centro sperimentale a servizio dell’economia. Nella nostra visione, la creazione di contesti urbani più decorosi e sostenibili, con un miglioramento della qualità della vita dei cittadini, è funzionale anche ad innescare un processo virtuosi di investimenti anche privati, che possano ampliare i servizi per residenti e visitatori. In fondo è questo quello che ci manca, al resto ci hanno pensato la natura e la storia». (rcs)

CATANZARO – Presentato il programma da oltre 7 mln per interventi di inclusione sociale e rigenerazione

È stato presentato, dall’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata dal sindaco Nicola Fiorita, il programma da oltre 7 milioni di euro per interventi di inclusione sociale e rigenerazione delle periferie.

La proposta, finanziata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio, nell’ambito del Programma Nazionale PON Metro Plus, rivolto alle Città Intermedie, è stata presentata in un incontro presieduto dal sindaco Nicola Fiorita con i rappresentanti di oltre trenta realtà non-profit che operano sul territorio comunale, coinvolte nella fase di coprogrammazione e coprogettazione. Presenti anche l’Assessore alle Politiche sociali, Giusy Pino, il Dirigente al ramo, Antonino Ferraiolo, il consulente Antonio De Marco, oltre che i vertici del Forum del Terzo Settore, del Centro Servizi Volontariato e di LegaCoop Sociale di Catanzaro.

La proposta del Comune Capoluogo di Regione prevede diversi ambiti di interventi, con l’apporto finanziario del FESR e del FSE, per la durata di due anni. Oltre al primo obiettivo del Social Innovation Hub, è stato dato l’ok al finanziamento di progetti di inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati, promossi da enti del Terzo Settore, e finalizzati a garantire la sostenibilità economica e sociale delle azioni di welfare sul territorio, con particolare attenzione al potenziamento e continuità delle iniziative di comparto già avviate con Agenda Urbana.

In programma anche la messa a punto di interventi di animazione culturale e creatività artistica nel centro storico e nelle periferie della città, per rafforzare il ruolo della cultura nei processi di inclusione e innovazione sociale, con l’obiettivo di contribuire al recupero ed alla valorizzazione dell’identità storica e culturale dei luoghi. Cruciale nella proposta di Catanzaro anche l’intervento di rigenerazione urbana e sociale nelle aree a rischio di marginalità della periferia sud della città (in particolare Corvo, Pistoia e Aranceto), che preveda azioni di infrastrutturazione sociale a valere sul FESR (riqualificazione ambientale, recupero delle aree pubbliche e degli immobili di proprietà pubblica comunale esistenti da destinare a centri sociali o palestre popolari), e di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti giovani a rischio di devianza in prospettiva di sostenibilità a valere sul FSE (servizi di accoglienza, orientamento e accompagnamento al lavoro ed alla creazione di autonome imprese giovanili).

«Questo primo momento di confronto con gli operatori del Terzo Settore dimostra l’importanza di costruire un processo partecipativo che sia continuo e consolidato, confermando la piena apertura dell’Amministrazione alla condivisione con il partenariato sociale – ha sottolineato il sindaco Fiorita –. Dalla voce di chi lavora sul campo, ho potuto constatare un’ampia soddisfazione per il metodo di coprogrammazione attivato dal Comune ed una convergenza sulle linee progettuali ispirate alla centralità delle politiche di solidarietà e di inclusione sociale nella visione strategica di sviluppo della Città».

L’assessore al welfare Giusy Pino ha espresso l’auspicio che «questo ampio progetto possa rappresentare l’occasione per rafforzare le strategie di condivisione con il Terzo Settore sul complesso delle politiche sociali del Comune. Un processo virtuoso di partenariato sociale, con il mondo associativo e del volontariato che opera fattivamente sul territorio, che si svilupperà successivamente in altri momenti di condivisione sul Pon Metro Plus, prima della presentazione delle proposte di dettaglio prevista entro il mese di marzo». (rcz)

Perciaccante (Ance Calabria): Progetti di rigenerazione urbana opportunità per città e paesi

«Mai come ora i progetti di rigenerazione urbana sono opportunità su cui puntare sempre di più, per valorizzare le nostre città e i nostri paesi». È quanto ha ribadito il vicepresidente di Ance e presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, nel corso della quinta tappa di Città in scena – Festival Diffuso della Rigenerazione urbana che si è tenuta a Salerno.

«Dobbiamo, però – ha aggiunto – poter lavorare in una cornice normativa ed economica che promuova e attivi le trasformazioni dei tessuti urbani attraverso regole certe e chiare e con adeguate politiche di fiscalità e incentivazione. Abbiamo la necessità di coniugare nuove regole e tempi veloci, perché per preservare il futuro occorre intervenire sul presente adesso».

Tanti i progetti delle regioni Campania, Calabria e Basilicata presentati di fronte alla platea di professionisti, istituzioni, esperti, studenti e cittadini a testimonianza della vivacità del mezzogiorno in tema di rigenerazione urbana. Esperienze realizzate grazie alla fruttuosa collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati uniti dall’obiettivo comune di ridare vita ad ampie zone di città spesso abbandonate o non più adatte agli stili di vita della società odierna.

Promossa dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90, Cidac, – Associazione delle Città d’Arte e Cultura e Fondazione Musica per Roma, con il patrocinio di In/Arch e con la collaborazione del Comune di Salerno e di Ance Campania, Ance Calabria, Ance Basilicata e Ance Salerno, la tappa di Salerno del Festival valorizza la forte capacità progettuale delle città delle regioni coinvolte.

Hanno partecipato Enzo Napoli, sindaco di Salerno, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente Regione Campania, Fabio Napoli, Presidente Ance Salerno, Federica Brancaccio, Presidente Ance, Luigi Della Gatta, Presidente Ance Campania, Giovan Battista Perciaccante, Vicepresidente Ance e Presidente Ance Calabria, Vincenzo Auletta, Presidente Ance Basilicata, Ledo Prato, Segretario generale Mecenate 90, Gilda Catalano, Università della Calabria, Mosè Ricci, Università Sapienza di Roma, Michelangelo Russo, Università Federico II di Napoli, Lorenzo Lentini, avvocato, Luigi Centola, Studio Centola&Associati, Consuelo Nava, Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, Chiara Rizzi, Università della Basilicata, Pina Incarnato, Assessore all’Urbanistica Comune di Cosenza.

In dettaglio, i progetti portati in scena da città e imprese: il progetto di difesa, riqualificazione e valorizzazione della costa a Salerno, il progetto Porta del Mare e Fondo Greco Hub nel Comune di Pellezzano, l’Ex OPG e la riqualificazione dell’ex stabilimento industriale birreria Peroni a Napoli, la rigenerazione del rione Acquaviva e area ex Saint Gobain a Caserta, e ancora la riqualificazione degli alloggi ERP di Via Cosimo Nuzzolo a Benevento, il progetto di riqualificazione urbana dell’area di Via Cortili Via Mare a Ercolano, gli interventi di rigenerazione urbana dell’area del Campo Sportivo Sant’Anna, del mercato coperto, della Sede Protezione Civile e del Campo sportivo a Battipaglia, il recupero e riqualificazione di immobili pubblici degradati nel centro storico a Catanzaro, la riqualificazione di Piazza Martiri d’Ungheria a Vibo Valentia.

E, ancora, gli interventi di rigenerazione urbana del quartiere San Vito a Cosenza, il progetto Spazio-Generazione 2021 a Lamezia Terme, il recupero del quartiere periferico Tufolo a Crotone e, i lavori di realizzazione del Parco Intergenerazionale nelle aree di Piazza della Visitazione e Piazza Matteotti a Matera e per finire la riqualificazione urbana del quartiere Bucaletto a Potenza.

Dopo Salerno, il Festival si concluderà a Roma dal 13 al 16 dicembre 2023 con un grande evento all’Auditorium Parco della Musica. (rrm)

La vicesindaco di CZ Iemma: Serve certezza normativa per tutelare territorio

La vicesindaca di Catanzaro, Giusy Iemma, ha ribadito la necessità di «certezza normativa per tutelare il territorio», nel corso del convegno promosso dal Comune di Catanzaro sul tema della rigenerazione urbana e degli strumenti normativi, necessari a garantirne la più sostenibile e lineare attuazione.

Un convegno a cui hanno partecipato tutti gli attori istituzionali, dalla rappresentanza parlamentare alla Regione ai Comuni, con i loro assessori all’Urbanistica, fino agli stakeholder.

«Ritengo di assoluta importanza politica e istituzionale – ha detto – che il Comune capoluogo si sia fatto promotore di questa iniziativa e abbia sostanzialmente riunito intorno allo stesso tavolo la Calabria tutta. Come ha opportunamente sottolineato il sindaco Fiorita, a noi non interessa fare passerella od occupare la scena mediatica. Lavoriamo sul merito dei problemi e per il bene comune, tenendo la barra dritta su un unico obiettivo: l’interesse della collettività. Lo facciamo sentendoci ciascuno rappresentante del proprio territorio ma anche parte integrante di una dimensione regionale, come dimostra la presenza degli assessori all’urbanistica dei quattro capoluoghi di provincia, che ha bisogno di confronto corale per camminare e crescere possibilmente insieme».

«La grande partecipazione, largamente rappresentativa di tutti gli attori interessati al tema – ha detto ancora Iemma – ci ha dimostrato che c’è una sensibilità comune che dobbiamo custodire, valorizzare e alimentare. Ecco perché il convegno del San Giovanni si è rivelato alla fine un prezioso e necessario punto di partenza da cui proseguire il percorso per giungere a un quadro normativo che, sul tema della rigenerazione urbana, tenga insieme tutti gli interessi: quelli dei singoli cittadini, quelli dei professionisti, quelli dell’impresa e infine quello più generale di un territorio che deve poter essere al contempo utilizzato e salvaguardato secondo ragionevolezza».

«Solo la certezza del quadro normativo di riferimento dentro cui muoversi, accompagnato dalla semplificazione burocratica – ha aggiunto la vice sindaca – possono garantire la sintesi degli interessi. Finora non è stato così ed è per questo che, tra contraddizioni, stalli amministrativi e vuoti normativi, abbiamo accumulato problemi su problemi: dalle difficoltà dei Comuni nel produrre efficaci politiche urbanistiche fino ai fenomeni di abusivismo che hanno brutalizzato ampie fette di territorio».

«Penso tuttavia che abbiamo imboccato la strada giusta – ha concluso Iemma. Lo dimostrano il successo della nostra iniziativa, la franchezza del dibattito nel mettere in luce le diverse posizioni, ma soprattutto la voglia che è emersa chiaramente di non fermarci qui, anche perché la tragedia che si è consumata in Emilia Romagna è stato l’ennesimo monito a noi amministratori, che abbiamo il dovere di garantire non solo sviluppo ma anche incolumità ai cittadini». (rcz)

CATANZARO – Al Complesso San Giovanni incontro sulla Rigenerazione urbana

L’amministrazione comunale – settore Pianificazione del territorio – in collaborazione con l’I.N.U. (Istituto Nazionale di Urbanistica) sezione Calabria, ha promosso per venerdì 9 giugno prossimo, alle ore 17, nella Sala conferenze del Complesso monumentale San Giovanni, l’incontro-dibattito dal titolo “Rigenerazione urbana. Quali strumenti normativi”. Ne dà notizia la vicesindaco Giusy Iemma specificando che l’iniziativa vuole rappresentare l’occasione per promuovere un proficuo confronto che sarà avviato nell’ambito del dibattito pubblico sulle recenti crisi a livello mondiale di carattere economico, ambientale, climatico, energetico e sanitario. Emergenze che hanno evidenziato la necessità di intervenire anche sulle politiche urbane, in modo tale da riorganizzare gli assetti della città in maniera ecosostenibile, anche attraverso le opportunità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Si tratta della terza iniziativa che l’Assessorato all’Urbanistica promuove in materia di rigenerazione urbana: dopo aver coinvolto ed ospitato prestigiosi relatori sulle esperienze di Barcellona, Prato e Trento, questa volta il dibattito vedrà come interlocutore la storica realtà dell’INU impegnata a veicolare i principi della pianificazione.

Sono previsti gli interventi del sindaco Nicola Fiorita; di Domenico Passerelli, Professore Universitario presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dei senatori Nicola Irto e Tilde Minasi; del Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso; degli assessori all’Urbanistica delle Province di Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia; del presidente della commissione urbanistica, Gregorio Buccolieri, consiglieri regionali, sindaci e amministratori.

Invitati a prendere parte anche i presidenti e rappresentanti della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo, degli Ordini e Collegi professionali degli Architetti, degli Ingegneri, dei Geologi e dei Geometri, oltre che di sindacati, Legacoop Calabria, realtà del Terzo settore e associazioni culturali. (rcz)

Rigenerazione Urbana, le perplessità degli Ingegneri sull’atto del Consiglio comunale di Catanzaro

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro ha espresso in una missiva le sue perplessità in merito alla proposta Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione ed il riuso, deliberato dal Consiglio comunale di Catanzaro, presieduto da Nicola Fiorita.

La missiva, sottoscritta dal presidente Gerlando Cuffaro e dal segretario Francesco Dattilo, evidenzia alcune criticità rilevate sulla base della normativa vigente e delle attuali condizioni del patrimonio immobiliare ricadente nel Comune di Catanzaro. 

Nello specifico, sull’atto di indirizzo rivolto agli uffici comunali in cui si indica l’astensione dal rilascio di qualsiasi atto autorizzativo inerente alla legge n. 25/22 e, nello specifico, nelle aree precedentemente oggetto di salvaguardia, si legge nella nota: «appare doveroso manifestare le proprie perplessità su tale atto, in quanto l’art. 9 comma 1 della L.R. n. 25 del 04.07.2022, parrebbe consentire l’esclusione di parti del territorio dall’applicazione delle norme della stessa legge solo attraverso motivata deliberazione del Consiglio Comunale e non anche attraverso atti di indirizzo agli uffici. Inoltre, la proposta di delibera sottoposta all’esame del Consiglio, delimita vaste aree del territorio comunale, in relazione alle caratteristiche del contesto paesaggistico nonché del tessuto urbanistico ed edilizio, nelle quali prevede la non applicabilità della citata legge, con particolare riferimento agli articoli 5, 6, e 7. Tale proposta, pertanto, non consentirebbe, tra l’altro, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente a fronte di modesti ampliamenti consentiti dagli artt. 5 e 6 della legge».

E ancora: «Pur comprendendo, in linea di principio, lo spirito di tutela del territorio che ha condotto alla predisposizione della proposta di deliberazione, tuttavia, si ritiene che l’eventuale individuazione delle parti di territorio da escludere dall’applicazione della predetta legge possa avvenire solo attraverso un percorso graduale e partecipato, che preveda, tra l’altro, il fattivo ed efficace coinvolgimento degli Ordini Professionali. Nelle more, l’ipotesi di astenersi dal rilascio di titoli autorizzativi connessi alla norma stessa pare inopportuna in quanto arrecherebbe non pochi disagi ai professionisti e gravi ripercussioni economiche sul territorio».

«Infine, a fronte di un ciclo di vita della L.R. 19/2002 e ss. mm. ii. di oltre 20 anni – si legge – si ritiene ormai indispensabile imprimere una decisa accelerazione da parte del Comune all’iter procedimentale di approvazione del nuovo strumento urbanistico, come più volte sollecitato anche dalla Regione Calabria – Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, al fine di dotare la città di un nuovo e moderno strumento urbanistico, anche per favorire il collegamento funzionale dei quartieri e superare l’attuale marginalità di alcuni di essi, come peraltro più volte da Loro auspicato e manifestato in svariati incontri». (rcz)

Napoli (Confapi): Albergo diffuso sistema ideale per garantire presenza ricettiva

L’albergo diffuso rappresenta, attualmente, il sistema ideale per garantire presenza ricettiva soprattutto nei piccoli centri senza snaturare il contesto abitativo e culturale. È il pensiero del presidente di Confapi CalabriaFrancesco Napoli, che ha partecipato alla tavola rotonda sul tema Rigenerazione urbana e albergo diffuso.

L’evento, svoltosi a Paola, è stato coordinato da Ilaria Ganeri e Roberto Pititto, e ha visto la partecipazione di Giuseppe Suriano, fondatore progetto albergo diffuso “Ecobelmonte”, Ilaria Gervasi, architetto paesaggista, Andrea Signorelli, consigliere comunale del Comune di Paola e Davila Sorrentino, vicepresidente filiera regionale Confapi Turismo.

Il Presidente Francesco Napoli ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa come volano per la rigenerazione di centri storici minori che, nonostante le difficoltà connesse ai tempi della burocrazia regionale, possono trovare in questa innovativa strategia la soluzione per il recupero del patrimonio edilizio e, nello stesso tempo, per la crescita economica delle comunità locali.
Francesco Napoli ha, poi, rappresentato il nuovo progetto che vede Confapi Calabria partner di Enea e opinion leader per la campagna Italia in Classe A, un progetto unico nel Sud Italia grazie al quale Cosenza diventerà laboratorio pilota per la rigenerazione urbana attraverso soluzioni design driven energeticamente sostenibili in ambito domestico e urbano nella prospettiva di un “behaviour change” sia degli utenti che dei decisori pubblici. Azioni formative ed informative saranno indirizzate in particolare agli operatori della PA ancora privi di un’adeguata competenza su ambiti sensibili per il “future challenge” energetico-ambientale.
Una soluzione, questa, che si potrà estendere a tutta la comunità calabrese. Il futuro? È fatto di sostenibilità e rigenerazione urbana che rientra in un concetto più ampio di urbanismo tattico. (rcs)

CALABRIA, MANUTENZIONE PROGRAMMATA
ETERNA SMEMORATEZZA DI TANTI COMUNI

di MIMMO NUNNARI – C’è un tema da affrontare in Calabria, con forza e determinazione, che interessa la quasi totalità dei 404 comuni e in primo luogo le cinque città capoluogo: Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio e Vibo. Riguarda la “manutenzione programmata”, un termine tecnico che significa prevedere nella programmazione annuale e nei bilanci una costante manutenzione, in particolare dei centri storici e delle periferie che sono le più colpite dal degrado e dell’abbandono.

A nessuno, che abbia un minimo di amore per la propria città, per la loro storia, e rispetto per i cittadini, può sfuggire l’importanza del complesso di operazioni necessarie a conservare funzionalità ed efficienza dei beni di una comunità: strade, edifici, monumenti, macchinari, argini di fiumi, impianti di depurazione, acquedotti, edifici storici. L’elenco può essere lungo, e ognuno può aggiungerci qualcosa a piacimento poiché la “reintegrazione” di ciò che non funziona, o funziona male,  è un “interesse” comune, riguarda tutti.

La manutenzione, che chiameremo fattore “M”, pone una questione seria, fondamentale, anzi due: la migliore qualità della vita urbana e la sicurezza della vita dei cittadini. 

Nonostante il problema sia fondamentale per il controllo del territorio e per il suo sviluppo, da anni sembra scomparso dall’agenda dei comuni e dai bilanci. 

Si pensa, ad ogni inizio di amministrazione, ad opere nuove che in buona parte non saranno mai completate, ma poco, o nulla, si fa per la cura, il restauro e la riconquista di spazi sempre più degradati. Un tempo, il fascino calabrese, ciò che attraeva i visitatori,  riguardava luoghi, paesaggi, testimonianze delle antiche civiltà, delle città scomparse. Molto di questo patrimonio, di questa enorme ricchezza, è andata distrutto per incuria, terremoti, calamità naturali, ma tanto è rimasto, e altrettanto è stato ricostruito, a volte anche sensatamente, con criteri urbanistici e architettonici eccellenti. Pensiamo alla nuova Reggio del dopo terremoto del 1908, ma pensiamo anche alla trascuratezza di Cosenza (l’Atene della Calabria) che ha uno dei centri storici più importanti del Meridione che aspetta di essere valorizzato, alla Catanzaro con i balconi sul Golfo di Squillace, con le viuzze, i vecchi palazzi, con la “Grecìa”, il più antico quartiere catanzarese, e poi a Crotone, con le sue pietre che parlano di arte, di storia e di cultura, e a Vibo, con le sue architetture religiose, i palazzi storici, i reperti di un grande passato.

Tutte queste città, con un glorioso passato alle spalle, avrebbero bisogno di una manutenzione costante, di un restauro, per conservare la loro invidiabile bellezza e tenere lontano il degrado, che è il segno più impietoso del sottosviluppo e del deficit di civiltà. Ma così non è stato e la degradazione ha aggredito centri storici e periferie, senza risparmiare nessuno. Le colpe, in questo caso, inutile andarle a trovare altrove, col cattivo costume del vittimismo, poiché sono colpe interne, colpe di chi non ha agito, di chi non ha vigilato, di chi è stato ed è ancora oggi, incapace di sviluppare azioni programmate. 

È mancata la politica urbana o, peggio, se c’è stata è stata pessima, per aver consentito urbanizzazioni scriteriate, messo alla porta la parola manutenzione, scambiato il restauro con la demolizione.

 Non si potrà fare mai turismo, o pensare al patrimonio artistico e culturale della Calabria come ad un attrattore, se non si volta pagina. Altro che gadget, che ragionevolmente il presidente Occhiuto ha bloccato, spiegando che le priorità sono altre, per richiamare i visitatori in Calabria. Chi vive a Reggio – per fare un esempio di quello che non va –  una delle più belle città del Mediterraneo, dove si preparano a stravolgere una piazza storica (De Nava) con sottostante necropoli ellenistica, con un progetto avventato, dove sono state installate 46 colonne metalliche in via Marina che somigliano ai ferri che fuoriescono delle palazzine mai finite, dove per celebrare i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi di Riace è stata ingaggiata Anna Falchi, sa delle strade gruviera, dei tombini otturati, dei marciapiedi sbriciolati, degli acquedotti rotti, della sporcizia diffusa, della spazzatura accatastata, del tapis roulant dormiente, del Lido divenuto casa dei topi, dei semafori spenti, delle voragini e del livello di civiltà, miseramente basso, frutto della maleducazione di una minoranza di cittadini ma conseguenza anche, o soprattutto, della politica amministrativa inadeguata. 

I “costumi greci” (e Reggio è greca) si chiamavano così perché i cittadini imitavano lo spirito e il gusto della politica, si ispiravano all’arte, alla cultura, al bello. Oggi da imitare c’è poco, prevale lo stile barbaro della distruzione e della “coatta” convivenza col degrado. Citiamo Reggio perché nella sua storia questa città ha bellezza e civiltà, ma oggi, con un presente declinante, occupa uno dei primissimi posti nella graduatoria nazionale dell’inefficienza, della degradazione, delle opere incompiute, delle bruttezze programmate.  

Il problema, sia chiaro, esiste in tutte e altre città capoluogo, e in tutti, o quasi tutti, i comuni grandi e piccoli della regione, salvo rare lodevoli eccezioni, che sarebbe giusto encomiare e citare, ma soprattutto premiare. In Francia molti comuni e villaggi si fregiano di fiori che appaiono sui loro cartelli segnaletici (una specie di stella Michelin) che corrispondono a qualità, pulizia e arredo urbano. Più funzionano i servizi, di più fiori ci si può fregiare, e più contributi si possono ricevere. Sarebbe bello se il tandem Occhiuto-Princi oggi al vertice della Regione, istituisse qualcosa del genere, premiando i comuni virtuosi, incentivandoli con finanziamenti aggiuntivi e autorizzando a fregiarsi di un simbolo, un fiore, una stella, un segno di riconoscimento, un frutto rinomato, un bergamotto, un cedro, un grappolo d’uva e così via in misura corrispondente ai meriti. Sono mille i simboli della Calabria che rappresentano la sua storia.

È chiaro, va detto, che la manutenzione richiede quadri pubblici preparati e adeguate professionalità e si obietterà che ci sono comuni dove se un sindaco non sa scriversi una lettera, quella lettera non la scriverà nessuno, ma non è un buon motivo per non mettere in atto politiche che consentono di conservare i beni comuni e contestualmente promuovere i processi di sviluppo delle città. In passato, soprattutto nei piccoli comuni, era sufficiente un buon ragioniere per il bilancio e un buon geometra preparato per i lavori pubblici, per ottenere ottimi risultati. Il problema è, dunque, essenzialmente, politico, di cultura amministrativa. Certo ci sono pure insufficienze che derivano da problemi di bilancio, anche questo è vero, ma è pur vero che le risorse spesso si sprecano, si distraggono in feste, festicine, sagre, manifestazioni pseudo culturali dove manca la cultura, rassegne del “qualunquemente”, che magari saranno pure gradite, ad una fetta di cittadini, o servono per rispondere ad una certa domanda sociale, ma le buche, i tombini intasati, le caditoie otturate, i marciapiedi rotti e così via dovrebbero avere priorità. Questi scempi, dobbiamo dircelo, sottovoce, riguardano le amministrazioni del Sud, della Calabria in particolare, perché a queste latitudini la manutenzione è sconosciuta. 

In qualsiasi città del Nord, le cose vanno diversamente. I centri e le periferie sono puliti, il verde è curato, i servizi sono efficienti, i parchi pubblici un gioiello. Ci pesa fare questi raffronti, anche in considerazione del fatto che le differenze Nord Sud come sappiamo sono al fondo di ogni problema di deficit del Meridione, ma il modo di fare di sindaci, amministrazioni, ha condannato le città calabresi alla logica dell’incompletezza, del tiriamo a campare, che è il segno più evidente del sottosviluppo. (mn)

Rigenerazione Urbana, il sindaco Mazzia: Verso la sottoscrizione del protocollo d’intesa “Alto Jonio 1”

Il sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, ha reso noto che «ci apprestiamo a presentare un nuovo progetto di sviluppo a valere sul Bando per la Rigenerazione Urbana con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa “Alto Jonio 1”, tra i comuni di Amendolara, Canna, Castroregio, Montegiordano, Nocara, Roseto Capo Spulico, Trebisacce e Rocca Imperiale (comune Capofila)».

Il Bando emanato dal Ministero dell’Interno è riservato ai comuni con una popolazione inferiore superiore ai 15 mila abitanti o che, in forma associata, presentano un numero di residenti superiore a 15mila abitanti, volto alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Per l’attuazione delle azioni previste dal bando è stata necessaria – e lo sarà ancor di più nel prossimo futuro – una proficua concertazione tra i vari organi istituzionali, che con sempre maggiore forza saranno chiamati in causa per portare il proprio contributo allo sviluppo dell’intera area e delle loro Comunità.

«Per questo – dichiara il Sindaco Rosanna Mazzia – non possiamo che accogliere con favore l’invito lanciato dai segretari di Fillea Cgil Calabria e Fillea Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Simone Celebre e Giuseppe De Lorenzo, di coinvolgere le parti sociali attraverso un “Protocollo di Legalità” per accrescere la qualità del Lavoro e, soprattutto, per tutelare l’occupazione e la legalità».

«La “Contrattazione d’anticipo” – ha proseguito – sarà sicuramente uno strumento utile per l’applicazione dei CCPL di settore ai lavoratori che saranno impegnati in questi interventi e che garantisce sicurezza e formazione attraverso gli Enti Bilaterali di settore. Il lavoro svolto finora insieme ai colleghi Sindaci del Territorio ci pone prospettive importanti, che necessitano un coinvolgimento attivo di tutte le Comunità e dei suoi rappresentanti, oltre che dei principali attori sociali. Da qui si deve partire, cooperando sinergicamente tra i vari livelli istituzionali, per costruire un nuovo Alto Ionio, sempre più coeso e competitivo”.

Senza dimenticare che su questo territorio è aperto il più grande cantiere italiano dei prossimi anni, quello della nuova SS106, che portava con sé una dotazione di quasi 20 milioni di euro di opere compensative, di cui nessuno parla nemmeno più. Auspichiamo si possa riprendere al più presto il dialogo interrottosi per effetto della fine della scorsa consiliatura regionale e che il nuovo assessore voglia convocarci insieme al Committente ed al Contraente generale per riprendere laddove ci eravamo fermati. (rcs)

REGGIO – Pnrr, 20 milioni per la rigenerazione urbana e contrasto al degrado sociale

Sono 20 milioni di euro la somma destinata al Comune di Reggio dal Pnrr per la rigenerazione urbana e il contrasto al degrado sociale. Il Comune, infatti, ha proposto 16 progetti, che sono stati tutti ammessi all’importante finanziamento che permetterà il rilancio del territorio cittadino, con particolare attenzione a tutte le aree periferiche.

Questi, nel dettaglio, gli interventi previsti: riqualificazione Lungomare Matteotti; Riqualificazione ex Fiera Pentimele a destinazione cittadella dello sport; Riqualificazione ex cinema Orchidea a destinazione museo; Completamento pista pattinaggio Arghillà; Intervento di riqualificazione e rifunzionalizzazione Circoscrizioni e centri civici; Riqualificazione Trabocchetto ex. IV circ.; Completamento centro civico Cannavò; Riqualificazione Piazze Valanidi (Rosario, Trunca, Candico, Oliveto; Riqualificazione Ex municipio Cataforio; Piazza S. Salvatore; Piazza S. Cristoforo; Centro aggregazione Rosalì; Piazza Vinco; Riqualificazione pertinenze case popolari Rione Marconi; Riqualificazione pertinenze case popolari Vico Neforo; Riqualificazione pertinenze case popolari Piazza Milano.

Soddisfazione viene espressa dal consigliere comunale Nino Malara che, da tempo (anche nelle vesti di delegato), sta seguendo da vicino le materie del decentramento, circoscrizioni e piani strategici di quartiere, per un «risultato – ha dichiarato – che premia il lungo e attento lavoro di programmazione che è stato portato avanti in questi mesi e che è stato condiviso e concertato con gli assessorati Urbanistica e Lavori pubblici».

«Uno degli indirizzi strategici su cui l’amministrazione sta lavorando con grande determinazione – sottolinea il rappresentante di Palazzo San Giorgio – è il rilancio delle circoscrizioni, attraverso manutenzione ordinaria e straordinaria e in particolare la riqualificazione di diversi centri civici. Per quest’ultimi c’è l’idea di rifunzionalizzarli creando le condizioni per fare di questi luoghi dei centri partecipativi di riferimento per attività sociali e culturali ma anche per favorire il miglioramento dei servizi al cittadino in un’ottica funzionale di decentramento amministrativo».

I progetti previsti incidono in modo complessivo e ampio non solo sul fronte urbanistico e infrastrutturale, “ma anche su quello sociale”, evidenzia ancora il consigliere Malara, «pensiamo, ad esempio al completamento della pista di pattinaggio di Arghillà che di fatto, affiancandosi alla palestra già finanziata, realizza un vero e proprio polo sportivo. Altro intervento di rilievo riguarda poi l’edilizia popolare con ben tre azioni di grande impatto a cui saranno destinate tre milioni di euro. Molte piazze, inoltre, rientrano in questo pacchetto di progetti, in particolare nelle periferie. In altre parole, non solo interventi di natura infrastrutturale e rigenerativa, ma un complesso di misure che tocca quasi tutta la città e che ha un forte impatto sociale».

Fari puntati, adesso, sui prossimi step procedurali che già stanno vedendo impegnati gli uffici del Settore Lavori Pubblici. «Questi progetti – spiega il consigliere Malara – sono stati ineriti nel piano triennale delle opere pubbliche ed in questa fase gli uffici comunali sono alle prese con lo schema di convenzione a cui seguirà poi l’iter progettuale di ogni singolo intervento e infine il trasferimento delle risorse. Abbiamo un orizzonte temporale molto chiaro e ben definito che è quello fissato in modo rigoroso dal Pnrr, ovvero il 2026, poiché entro quella data occorre realizzare le opere previste. Abbiamo le condizioni ideali per raggiungere questo traguardo e dare un forte impulso a tutto il territorio cittadino». (rrc)