Il sindaco della città di Cosenza, Franz Caruso, ribadisce la conferma della scelta del sito di Vagliolise per la realizzazione del nuovo Hub Ospedaliero regionale, oggi allocato presso l’ospedale civile dell’Annunziata. «Mi auguro di vedere l’opera realizzata a Vagliolise per il 2026/2027. Questo sito è stato valutato come il più conveniente e funzionale da uno studio di fattibilità commissionato e realizzato dalla Regione, per un costo di 700mila euro. È stato, inoltre, scelto dal consiglio comunale della città» – ha affermato Franz Caruso.
«Ne ho parlato più volte con il presidente della Regione e l’on. Occhiuto mi ha sempre ribadito che lui avrebbe rispettato quella che era stata una decisione del Consiglio comunale di Cosenza. Lo ha detto a me, lo ha detto anche ad altre figure istituzionali. Io conosco Roberto Occhiuto come uomo d’onore, persona per bene, non ho motivi per dubitare – ha ancora ribadito il sindaco – che si avvii l’iter per realizzare il presidio nel luogo indicato dal Consiglio comunale».
«Alla luce del decreto dirigenziale emanato dalla Regione – ha affermato stamani Franz Caruso – condivo, però, pienamente le determinazioni della Commissione consiliare comunale sanità di palazzo dei Bruzi, riunitasi alla presenza del dott. De Salazar, dirigente generale dell’Annunziata. È innanzitutto una questione di mancata lealtà istituzionale”- ha proseguito Franz Caruso – ma soprattutto ci si trova davanti ad irrimediabile bruttura amministrativa che cancella con una semplice determina dirigenziale un complesso procedimento amministrativo che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e del Comune di Cosenza. Infatti, chi decide sulla opportunità di rivalutare il sito indicato e già definito dalla Giunta regionale e dal Consiglio comunale? Può decidere autonomamente un burocrate dirigente? Il presidente Occhiuto deve parlare chiaro ed assumersi le proprie responsabilità. Io ho dato esempio di lealtà istituzionale. Mi ero spinto persino a ringraziare Occhiuto per l’avvio dell’iter amministrativo della realizzazione del nuovo ospedale. Ma devo prendere atto – ha affermato stamani Caruso – che si dice una cosa e se ne fa un’altra. E poi perché, anche e soprattutto in vista della città unica, espoliare Cosenza del polo sanitario? Un equilibrato sviluppo urbano imporrebbe, come avviene in tutte le grandi città, che sia la facoltà di medicina ad essere integrata nel polo sanitario e non il contrario. Del resto, non è forse vero che le attuali attività universitarie si svolgono già presso l’Annunziata? Se così non dovesse essere – ha concluso Franz Caruso – sarebbe legittimo il sospetto che dietro questa vicenda possano celarsi interessi che non hanno nulla a che fare con una sanità al servizio del cittadino». (rcs)
di SANTO STRATI – Se qualcuno volesse sminuire il significato del piazzamento nella classifica del Sole 24 Ore dei più apprezzati Presidenti di Regione, direbbe che ha preso la “medaglia di cartone” (IV posto). Ma sarebbe in malafede e in grande torto perché il monitoraggio (sulla cui serietà non c’è da discutere) del quotidiano della Confindustria sugli amministratori locali fotografa una realtà di cui andare orgogliosi. Mentre la triade del Nord (Fontana è al VI posto) auspica l’autonomia differenziata (ai danni delle regioni meridionali), c’è un governatore del Sud che conquista una quarta, prestigiosissima, posizione e la prima di tutto il Mezzogiorno, a significare il gradimento per un lavoro che è appena iniziato.
Una partenza che ha rivelato ai calabresi le buone intenzioni e i tanti propositi di rinnovamento dell’ex capogruppo di Forza Italia alla Camera. Roberto Occhiuto ha fatto una scommessa su se stesso e, siamo convinti, non disdegna un eventuale bis a fine mandato, con buona pace di quanti hanno messo in giro, nella passata settimana, una presunta volontà di mollare tutto e candidarsi alle europee.
Occhiuto si è premurato a smentire, confermando di essere totalmente (e convintamente) preso dall’impegno di trasformare la Calabria, ma, d’altro canto – chi glielo farebbe fare di mollare Germaneto, dove l’aria è pulita e raccoglie le brezze marine che provengono da Lido, per andare a “intossicarsi” nello smog di Bruxelles o Strasburgo?
Prestigioso incarico, per carità, ma vuoi mettere quanto conta un Presidente di Regione?
E torniamo alla classifica del gradimento degli amministratori locali. Se Bonaccini (Emilia Romagna) conquista quasi il 70% dei consensi (tanto che sarebbe rivotatissimo nel caso di elezioni alla data del sondaggio realizzato da Noto, il più “scarso” in termini di gradimento è il governatore della Sardegna Christian Solinas con un modesto 35% distanziato a otto punti da Michele Emiliano (Puglia) ed Eugenio Giani (Toscana), quest’ultimo appaiato coi i Presidenti Marche (Francesco Acquaroli) e Abruzzo (Marco Marsilio).
In questo contesto, il 59% conquistato da Occhiuto (che gli è valso la quarta posizione) assume significato particolare.
Non che IL Governatore le abbia azzeccate tutte fino ad ora – sia ben chiaro – però tendenzialmente il giovane Occhiuto (l’atro, Mario, è senatore) sta facendo un gran lavoro non solo nel campo della sanità (dove ultima ratio rimane il pellegrinaggio a Lourdes), ma anche dell’ambiente (per la depurazione delle acque del mare) e del turismo. Quest’ultima delega Occhiuto, dopo il passaggio al Senato Fausto Orsomarso, l’ha trattenuta per sè, convinto che si debba fare un lavoro straordinario per un rilancio serio dell’attività turistica.
La Calabria nonostante le sue ricchezze naturalistiche, i suoi tesori archeologici, il potenziale inespresso del turismo religioso e l’opportunità (mal utilizzata) di quello congressuale, ancora arranca nel panorama internazionale delle mete preferite dai vacanzieri.
Una ragione ci sarà, anzi di sicuro sono tante le ragioni di questo continuo rinviare delle azioni propositive per ricettività e turismo. È cambiato poco, pochissimo, dalla nascita delle regioni nonostante le sostanziose risorse finanziarie, spesso generosamente (e inutilmente) messe a disposizione.
Il ritorno degli investimenti si esprime in decimali e questo conferma che le azioni e le iniziative fin qui intraprese non hanno espresso risultati apprezzabili, anche se bisogna riconoscere che la tendenza negli anni è comunque cresciuta in positivo.
C’è un problema di fondo che si chiama reputazione: in questa terra s’è persa – per varie circostanze e per responsabilità di chi è rimasto a guardare senza reagire – qualsiasi credibilità. La Calabria, per lunghi anni, è finita sui media nazionali (e internazionali) come terra di violenza, di sequestri (sono passati ben 50 anni dal terribile rapimento di Paul Getty che ebbe eco mondiale), di mafia (genericamente intesa) fino a che la ‘ndrangheta non ha fatto valere a livello intercontinentale tutto il suo spregevole potere. Qualcosa è cambiato, qualcosa sta cambiando, ma sono passati cinque anni da quando il New York Times (non un giornaletto di quartiere) indicava la Calabria tra le mete preferite dagli americani.
Come è stata sfruttata questa opportunità? La risposta è nei fatti e non ha bisogno di commenti. Il turismo non è offrire una pizza al villeggiante con contorno di tarantella, questo si chiama folclore e non aiuta a far crescere l’attrattore che questa terra potenzialmente sarebbe in grado di esprimere.
Servono scienza, cervello, marketing.
Gli stessi componenti che andrebbero messi a profitto (in parte sono stati usati) per la Sanità e l’Ambiente.
Occhiuto deve costituire – lo abbiamo scritto già tante volte, ma repetita juvant – una serie di task force con le migliori teste pensanti (e guarda un po’ quanti calabresi sono a disposizione, gratuitamente) per trasformare radicalmente una regione che deve diventare la California d’Europa. Un think-thank permanente fatto di persone disinteressate ai propri obiettivi, ma onestamente e coerentemente motivate solo dall’amore per questa terra.Ci sono e non si fa fatica a cercarli.
Presidente Occhiuto si circondi di ottimi collaboratori (come sta facendo per la Sanità, per combattere il mare sporco, per ridurre la burocrazia, e vedrà i risultati.
Potrà davvero aspirare a essere il presidente dei calabresi, di quelli che vivono in Calabria e degli oltre sei milioni che sono sparsi in ogni angolo della terra.
C’è da lavorare – è evidente – ma questa medaglia di “cartone” vale più del primo posto se il nostro Governatore saprà mettere a profitto idee e buoni propositi. Auguri. (s)
di MARIACHIARA MONACO – Il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha dato il benvenuto in Calabria al presidente della Camera dei Comuni del Canada, Anthony Rota, accogliendolo presso la Cittadella Regionale per un confronto istituzionale, e per illustrare il progetto del Pnrr intitolato Il Turismo delle Radici, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
Un colloquio piacevole, in italiano, con un accento cosentino che spicca per Anthony Rota, viste le sue origini calabresi.
Come tanti, anche i nonni della seconda carica dello stato nordamericano, emigrarono oltreoceano nel 1903 dai paesini di Pedace e Pietrafitta, pur custodendo un legame autentico con il territorio d’origine, tramandato di generazione in generazione attraverso racconti, aneddoti, e attraverso la lingua. Gioco del destino, a distanza di tanti anni, Anthony Rota è ritornato dall’alto della sua veste istituzionale:
«È sempre molto importante – ha affermato – sapere da dove veniamo e visitare, e vedere di persona, di che cosa parlavano, di quello che ci raccontavano i nostri genitori, i nostri nonni. Scoprire le nostre radici, e avere l’opportunità di ritornare nei luoghi delle proprie origini, è fondamentale per tutti i canadesi. In Canada esistono molte emigrazioni, popoli provenienti da tutto il mondo. Io ho sempre detto: prendiamo tutto quello che di meglio il mondo ci può offrire e lo portiamo a Toronto».
Come le foglie d’acero, che cambiano colore in base alle stagioni, molteplici sono le culture, le tradizioni, le vite che ancora oggi s’intrecciano e che danno linfa ad un paese altamente avanzato, con eccellenti condizioni lavorative, un sistema educativo al di sopra della media e una qualità della vita molto alta, favorite da uno dei sistemi sanitari migliori al mondo. Tutto questo, «prendendo il meglio che il mondo ci può offrire», per parafrasare Rota. E tra il meglio, ne siamo sicuri, c’è molta Italia.
«Fuori dalla Calabria ci sono tante storie che riguardano la Calabria. Il nostro compito è quello di avvicinare queste storie alle loro radici. Toronto, del resto, è la prima città al mondo per numero di calabresi presenti – ha affermato il presidente Occhiuto – abbiamo parlato di potenziare l’offerta turistica in Calabria dal punto di vista dei servizi alberghieri e anche di attrarre investitori turistici che vogliono costruire strutture alberghiere nella nostra regione. In Canada ci sono tanti imprenditori che hanno storie di successo nelle istituzioni – come quella del presidente Rota – e nelle imprese che potrebbero essere interessati ad avviare attività imprenditoriali in Calabria».
Un passato che guarda al futuro delle nuove generazioni, pur mantenendo accesa la fiamma della provenienza. Risultato di una strada accorciata dagli affetti, dalla lingua più bella del mondo, e dal turismo, settore pilota dell’economia italiana e calabrese.
«Mi piacerebbe – ha rivelato Occhiuto – se riuscissimo a sviluppare un’ idea che ho da qualche tempo. Io vorrei svolgere in Calabria nei prossimi anni – o comunque vorrei prepararla perché poi la possa svolgere chi verrà dopo di me – un’iniziativa simile ai Giubileo dei calabresi, mi piacerebbe che la nostra regione si vestisse a festa per uno-due mesi all’anno e in questi due mesi potesse accogliere tutti i calabresi di seconda, terza, quarta generazione incentivando l’arrivo in Calabria magari attraverso la contribuzione sui biglietti aerei».
Un’iniziativa ambiziosa che, se prenderà forma, darà la possibilità a migliaia di persone di ritornare, proprio lì da dove sono partite tanti anni fa. Cambiate certamente, ma con lo stesso desiderio di casa che hanno sempre avuto, nella testa e nel cuore. (mm)
Energia, economia del mare e sviluppo sostenibile: l’incontro di Villa San Giovanni, ovvero l’Assemblea generale della Commissione Intermediterranea, ha chiuso in termini positivi per la Calabria, con in più l’elezione a Presidente della Commissione stessa di Roberto Occhiuto, attuale presidente della Regione. L’obiettivo era di ragionare in termini di macroregioni del Mediterraneo, unendo sia quelle dell’Europa che quelle del Nord Africa, in un percorso di crescita comune. E il documento finale pare sposare in pieno questo progetto: rafforzare stabilmente la cooperazione tra le regioni e le autorità locali del Mediterraneo per affrontare al meglio le grandi sfide del presente e del futuro e per ribadire la centralità di una zona marittima strategica per gli equilibri mondiali, la stabilità e lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Unione Europea.
Questo è il messaggio chiave, illustrato in un documento articolato in 15 punti, emerso dalla due giorni dell’Assemblea Generale della Cim – Commissione Intermediterranea alla quale hanno partecipato 40 regioni di 8 Stati membri dell’Ue e di altri Paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna) e che ha eletto come Presidente di turno Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria.
Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, anche Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
La Commissione Intermediterranea (CIM) è uno dei 6 ambiti di intervento della CRPM – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche il cui scopo è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.
«Sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea sarà uno dei nostri principali obiettivi, e lo dobbiamo fare con una governance condivisa a più livelli e con una geometria variabile che risponda alle esigenze e alle specificità territoriali», ha affermato il Presidente Roberto Occhiuto.
«La Commissione Intermediterranea, che da oggi mi onoro di presiedere – ha continuato – deve diventare ancora più importante, dobbiamo farci conoscere, dobbiamo stimolare la partecipazione attiva dei decisori politici, insieme alle delegazioni tecniche, delle diverse Regioni, dobbiamo lavorare per valorizzare ancora di più il grande lavoro che viene fatto. I dossier e i documenti che produciamo devono trasformarsi in scelte politiche, in decisioni che possano dare maggior peso alle Regioni che si affacciano nella sponda Sud del Mediterraneo».
«La Calabria, che eredita numerosissimi problemi rispetto ai quali non ha ancora elaborato tutte le risposte e gli strumenti necessari – ha evidenziato – vuole contribuire concretamente a questo percorso, a vantaggio di tutte le Regioni che fanno parte di questa organizzazione, ma anche di quelle che ancora non ne fanno parte. Ciò che ci unisce ci terrà fortemente impegnati nella ricerca dell’inclusione e della collaborazione per il miglioramento delle vite dei nostri cittadini e dei nostri giovani».
«Il Mediterraneo ci regala una storia millenaria, a noi il compito di preservarla e di evolverla all’insegna della responsabilità, della sostenibilità, dello sviluppo, per il futuro dei nostri territori e per le generazioni che verranno», ha sottolineato il governatore della Regione Calabria e neopresidente della Commissione Intermediterranea.
Nel documento programmatico finale, rivolto alle istituzioni europee, mediterranee e internazionali, nonché agli enti e alle parti interessate nazionali e sub-statali del Mediterraneo, la Commissione Intermediterranea ha sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione con i Paesi rivieraschi non appartenenti all’Ue per raggiungere obiettivi comuni in campo sociale, economico e ambientale. A questo proposito, è emersa la necessità di una governance multilivello, con le autorità regionali e locali in prima linea, forti della loro prossimità ai cittadini di cui conoscono direttamente esigenze e aspettative.
Il documento finale ha sottolineato l’importanza delle ultime decisioni orientate alla creazione di una strategia macroregionale mediterranea e ha invitato la Presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue del 2023 e gli altri Stati membri a proseguire speditamente in questa direzione. Sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea è uno dei lavori più importanti della Commissione Intermediterranea a sostegno di una maggiore coesione nel bacino, basata sui principi di un approccio graduale e volontario e di una governance condivisa a più livelli.
A complemento delle iniziative e dei programmi già in atto nell’area, una strategia macroregionale consentirebbe una maggiore coerenza e integrazione tra le azioni già in atto, permettendo al contempo una complementarità, una maggiore razionalità nell’uso delle risorse e un efficiente lavoro congiunto per trovare un terreno comune per la coesione economica, sociale e ambientale e soluzioni alle sfide condivise. Si tratta di un aspetto di particolare rilevanza per continuare a sostenere la Blue Economy, intesa come complesso di componenti legate a vario titolo all’economia marina, che dovrà essere il fulcro dello sviluppo ecosostenibile del Mediterraneo; è necessario che le popolazioni delle sponde del Mediterraneo, le cui economie dipendono fortemente dai settori blu, compreso il turismo costiero e marittimo, siano aiutate ed incentivate a mettere in campo politiche finalizzate a garantire la loro sostenibilità socioeconomica e ambientale dell’economia del mare.
Tra i principali temi discussi, il Patto per le Isole dell’UE rispetto al quale la Commissione Intermediterranea ha sollecitato una particolare attenzione da parte dell’Unione Europea, la Dichiarazione Politica contro la desertificazione, il disinquinamento del Mar Mediterraneo, la nuova Agenda europea per l’innovazione, i messaggi contenuti nella Carta di Granada sul Turismo Sostenibile.
La Commissione ha ribadito il proprio impegno nel monitorare le direttive sulla pianificazione dello spazio marittimo (PSM) e sul quadro strategico per l’ambiente marino (MSFD), la proposta di legge sul ripristino della natura (NRL) e la politica comune della pesca (PCP), con l’obiettivo di individuare le principali problematiche e opportunità per le regioni mediterranee associate alle loro interazioni, revisioni e implementazioni.
Rispetto ad un tema strategico come l’energia, la Commissione ha sottolineato la necessità di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’UE e da altri programmi per la transizione energetica, nonché di valutare adeguatamente gli impatti ambientali di quest’ultima. La Commissione ha accolto con favore la posizione del Consiglio dell’UE che riconosce il ruolo dei porti nella diffusione di soluzioni energetiche alternative e la sua volontà di integrare questo approccio all’interno del regolamento TEN-T sui corridoi europei di trasporto.
È stata ribadita la centralità di strumenti come la Politica europea di vicinato (PEV), la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair), l’Iniziativa europea per il bacino del Mediterraneo occidentale – WestMed nell’ottica di dare risposte coordinate a obiettivi, sfide e soluzioni simili. È stato riconosciuto positivamente l’allineamento dei programmi di cooperazione transnazionale, con l’integrazione, in un’ottica trasversale, di parte dei loro obiettivi e attività, anche rispetto alle strategie di riferimento nel Mediterraneo ed è stato richiesto il loro rafforzamento anche a livello finanziario nel futuro.
La Commissione Intermediterranea ha sottolineato con orgoglio il coinvolgimento del Consiglio Mediterraneo della Gioventù (MYC) nelle riunioni statutarie e negli eventi della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime e della Cim, come parte del suo piano strategico per rafforzare le interazioni e il dialogo interculturale con i giovani per il futuro delle nostre Regioni. (rrm)
«Il Ponte sullo Stretto è già un grande attrattore di infrastrutture e di investimenti. Nell’ultima legge di bilancio, grazie all’impegno del ministro Salvini, ho avuto 3 miliardi di euro per la Strada statale 106, che sono utili per fare un’opera complementare ma strategica affinché il Ponte non diventi una cattedrale nel deserto». È quanto ha dichiarato presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo all’iniziativa Il Ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia, organizzata dalla Cisl e dalle federazioni Filca (costruzioni) e Fit (trasporti) sulla nave Elio ormeggiata presso la Rada San Francesco di Messina.
«Sto chiedendo al ministro 2,6 miliardi per la A2 e, soprattutto, sto chiedendo che si velocizzino i lavori per l’Alta velocità ferroviaria. Sono convinto che più si discute del Ponte sullo Stretto più l’Alta velocità ferroviaria fino a Palermo diventerà economicamente sostenibile. L’Alta velocità si farà a prescindere dal Ponte, però collegare una Regione di 1,8 milioni abitanti è una cosa; collegare due Regioni che insieme fanno più di 6,5 milioni di abitanti fa diventare questo progetto economicamente più sostenibile. Il Ponte può essere una grande occasione per il rilancio del Mezzogiorno», ha sottolineato il governatore Occhiuto.(rrc)
«Quello che è accaduto in Emilia Romagna è il frutto sia dei fenomeni avversi sempre più frequenti, che dimostrano l’incidenza del cambiamento climatico, sia dell’insufficienza di manutenzione del territorio, che non è dovuta soltanto a un’incapacità istituzionale ma anche al fatto che non c’è più la presenza dell’uomo in molti luoghi, nel senso che soprattutto nelle zone di montagna è in corso un forte spopolamento. E quando non c’è l’uomo non c’è neanche la manutenzione quotidiana del territorio». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo ad “Agorá”, su Rai 3.
«In Calabria io sto supplendo a questo problema mettendo in campo la pulizia straordinaria dei fiumi e tante altre attività. Tra l’altro, la mia è una delle regioni d’Italia con una maggiore presenza di montagne e quindi monitoriamo continuamente il territorio. Ma ripeto, è più difficile fare queste operazioni di monitoraggio quando l’uomo non c’è più in quei luoghi», ha sottolineato il governatore Occhiuto.
Continua Occhiuto: «Nel merito della nomina del presidente Stefano Bonaccini a commissario della ricostruzione in Emilia Romagna dopo gli eventi alluvionali degli ultimi giorni, non ho difficoltà a dire che ha ragione Bonaccini: l’attività di ricostruzione deve essere svolta in sintonia con gli uffici della Regione. Ci sono procedure, adempimenti, nonché l’adeguamento della programmazione, che prevedono in maniera sostanziale un contributo importante da parte dell’amministrazione regionale. Allora, nominare come commissario della ricostruzione il presidente della Regione mi sembra la cosa più logica».
Sempre ad Agorà Occhiuto ha detto che «Peraltro, sarebbe un modello già applicato all’epoca della ricostruzione post-terremoto, che ha funzionato. È vero che gli eventi hanno interessato in maniera più importante l’Emilia Romagna, ma anche altre Regioni come le Marche e la Toscana. Quindi si tratta di capire come si può fare per nominare un commissario che si faccia carico della ricostruzione anche di altre Regioni. Il governo non ha bisogno dei miei consigli perché, anche per ammissione di Bonaccini, è intervenuto con grande tempestività e con un decreto che destina risorse importanti. Io però al posto del governo non avrei esitazioni a ritenere Bonaccini la persona giusta per occuparsi della ricostruzione nella sua Regione”, ha sottolineato il governatore calabrese.
Per il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto c’è anche tempo per fare un bilancio sulla Sanità. «Ieri il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge all’interno del quale è contenuta una norma fondamentale per il futuro della sanità calabrese – ha detto – Nell’ultimo anno abbiamo proceduto alla circolarizzazione e all’accertamento del debito sanitario della nostra Regione. Un lavoro titanico, riconosciutoci anche dal governo nazionale, che in pochi mesi ci ha consentito di fare ciò che per decenni non era mai stato fatto dai tanti commissari che si sono susseguiti alla guida della sanità calabrese. Oggi sappiamo che il nostro debito sanitario è di poco superiore agli 860 milioni di euro, e siamo nelle condizioni di azzerarlo e di poter ricominciare così a investire per la qualità dei servizi e delle cure. Per procedere a questa operazione è però necessario chiudere i bilanci del 2022 delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della nostra Regione. Un’operazione che grazie a quanto fatto siamo ora in grado di compiere. Ma per riuscirci le norme contabili prevedevano che dovessero essere approvati anche i bilanci degli anni precedenti il 2022. Operazione, quest’ultima, impossibile da compiersi in tempi ragionevoli e con i mezzi ordinari, in quanto per decenni alcune Asp e Ao hanno tenuto contabilità inattendibili spesso tramandate solo oralmente».
«Adesso – aggiunge Occhiuto – grazie al decreto approvato dal Cdm siamo autorizzati a deliberare il bilancio per il 2022 prescindendo dall’approvazione di quelli pregressi, per i quali ci è dato tempo sino al 31/12/2024 per la ricostruzione puntuale e la successiva adozione. Potremo finalmente tracciare una linea, metterci alle spalle il passato, e ripartire con investimenti, assunzioni, acquisti. Ringrazio il governo Meloni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e in particolare il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha dimostrato ancora una volta di avere grande fiducia nella Calabria e nel mio esecutivo regionale. Entro fine giugno tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le Aziende ospedaliere avranno i bilanci in ordine, potremo finalmente voltare pagina, e programmare un nuovo inizio per la sanità della nostra Regione».
di SANTO GIOFFRÈ – Se mai vi fosse in gestazione una tesi sperimentale di dottorato, in questa Calabria perduta dentro l’ignoranza e l’ignavia della gente, impegnata più ad elemosinare miseria che ad imporre diritti, dai 19 mesi del Presidente Roberto Occhiuto a capo supremo e con poteri assoluti sulla sanità in Calabria, potrebbe venirne fuori un trattato su come si esercita il potere attraverso la prospettiva e rivendita catodica della propria immagine giornaliera.
Oltre ad annunci continui, selfie, gesti mediatici meticolosamente costrutti ed imperiosi, individuazione, sempre e comunque, di annose colpe altrui, il niente sovrasta ogni realtà camuffata. Per Occhiuto, dopo 19 mesi di poteri come mai da alcun avuti e dopo 3 anni di governo della sua stessa compagine, la colpa della sua assoluta incapacità sta ed è degli altri: di quelli di una volta, di prima, insomma… A leggere l’articolo apparso ieri (giovedì ndr) sul Quotidiano del Sud, apprendiamo che è stata proposta una legge per chiedere uno slittamento dei bilanci delle Asp calabresi al 30 giugno e una modifica legislativa per poterli ancora modificare, una volta accertato il debito delle Asp stesse, fino all’aprile 2024. In queste poche righe, non solo la miseria di una furbizia e l’arroganza, ma, anche, il totale disprezzo per le umane sorti Calabre visto lo stato miserevole dell’ars sanitaria nelle Calabre Province.
Il Decreto Calabria impone l’approvazione dei bilanci o la decadenza di tutti i Commissari, espressioni e governo del Governatore. La data, aprile 2024, sta per un mese prima delle elezioni europee. Intrigante deduzione. Ma il dato tragico non è questa banale costumanza di presunto ed allegro calcolo elettoralistico… Nooo, è nascondere l’incapacità totale di governo. Occhiuto ha predicato, in ogni parrocchia, che l’accertamento del debito della sanità calabrese, in un paio di mese, con lui presidente, era cosa fatta.
Aveva dato una cifra… Aveva detto che con lui non si scherza…Già, i pagliacci del passato… Apprendiamo, invece, che non era assolutamente vero quanto da lui sbandierato, ma che ora, non si ha la ben minima idea di quanto, ancora, siano i debiti, tanto che nessuna Asp è in grado di chiudere i bilanci. Non solo, le Asp di R.C e Cosenza, ORA, stanno cercando di farlo attraverso la circolarizzazione. Attenti, se questo è l’unico modo per pagare, potenzialmente, è truffaldino e fonte di arricchimento rapinesco.
Se volete sapere perché, il 6 giugno ve lo spiegherò a Lamezia. Poi, c’è la questione degli extrabudget…che non possono bastare le ottemperanze per dire che non siano infette… Già, il prode Occhiuto… il Piano di Rientro, le belle parole e il lancio sdegnato di carte sulle scrivanie a uso e piacere di telecamere e dirette da talk-show. Già… Ma Presidente Occhiuto, invece di fare queste figure, perché non fa una semplice operazione di sano populismo, alla grillina insomma.
Un atto che lo proietterebbe in Europa, ma che dico, nel Mondo. Perché non ricostruisce i bilanci della Sanità Calabrese dal 2005 al 2020? Basta poco, guardi. Altro che risanare tutto! Certo, ciò comporterebbe l’indossare corazze… Io tentai e mi fecero saltare. Lei, che di così gran bene gode, ne ha la stoffa e le garanzie giuste. Lo faccia! Se no, Presidente, di che parliamo? Ad esempio del fatto che dovrebbe, veramente, spiegare perchè la Calabria non potrà mai uscire dal Piano di Rientro? Lei, come me, lo sa il perché… Lo dica! (sg)
di DANIELA PALAIA – Diciannove Comuni calabresi hanno visto riconosciuti i propri sforzi nell’accoglienza dei turisti per la stagione balneare e sono stati insigniti della prestigiosa Bandiera Blu. Ma per il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a ottenere il riconoscimento sono stati diciotto Comuni e la frazione di un quartiere del Capoluogo di Regione.
Sì, perché nel video promozionale orgogliosamente diffuso sui suoi profili social, il presidente ha scelto di menzionare Giovino anziché Catanzaro.
Se fossimo a scuola, nell’ora di italiano, faremmo i complimenti a Occhiuto per aver fatto uso della sineddoche, una figura retorica in cui si usa una parte per riferirsi al tutto. Ma purtroppo la scuola è finita da un pezzo e qui bisogna guardare al dato oggettivo: per il presidente della Regione Calabria, Catanzaro non esiste e non ha neanche il pudore di confidarlo soltanto ai suoi più stretti collaboratori, ma anzi lo sottolinea apertamente.
D’altronde non c’era neanche bisogno di dirlo così chiaramente, visto che dall’agenda politica della Regione Calabria il capoluogo è sistematicamente escluso con scelte che ne ridimensionano il ruolo, le funzioni e le prospettive: si pensi al duplicazione della facoltà di Medicina, alla riduzione dei fondi ATO per le politiche sociali, alla individuazione penalizzante della sede di un concorso regionale.
Sarebbe troppo facile scaricare la responsabilità del fatto su chi cura la comunicazione del presidente e sarebbe anche vigliacco farlo. La verità – ed è giusto che lo si ammetta pubblicamente – è che Catanzaro e i suoi abitanti, i suoi rappresentanti politici e il suo territorio per Occhiuto, se va bene, vengono per ultimi.
Allora mi si permetta di suggerire al presidente un nuovo claim turistico più aderente alla sua visione: non più Calabria Straordinaria, ma Calabria (tranne Catanzaro) Straordinaria”. (dp)
[Daniela Palaia è consigliera comunale di Catanzaro]
Prestigioso incarico per il calabrese Vittorio Pisani, nominato dal Consiglio dei ministri nuovo capo della Polizia di Stato.
«Congratulazioni al prefetto Vittorio Pisani, originario di Catanzaro, nominato dal Consiglio dei ministri nuovo capo della Polizia di Stato. Sono certo che onorerà questo prestigioso incarico con dedizione e professionalità», ha scritto su su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Per Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale, quella di Pisani è «una nomina che esalta merito, competenza ed esperienza sul campo, come si evince dal suo brillante profilo professionale».
Mancuso ha, poi, espresso «le congratulazioni per un incarico autorevole e di grande responsabilità per la sicurezza dei cittadini e del Paese».
«A Vittorio Pisani, catanzarese e neo nominato Capo della Polizia, giungano le più vive e calorose felicitazioni, insieme con gli auguri di buon lavoro, da parte della Città tutta. La scelta del Governo ci riempie di orgoglio per l’incarico di altissima responsabilità conferitogli, compendio di una carriera più che brillante e riconoscimento di una statura professionale di indiscutibile livello. Un incarico che, ne siamo assolutamente certi, Pisani svolgerà al meglio nell’interesse del Paese e a presidio della legalità», ha scritto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.
«Complimenti e auguri di buon lavoro a Lamberto Giannini per la nomina a prefetto di Roma e al prefetto Vittorio Pisani per quella a capo della Polizia-direttore generale della pubblica sicurezza. Sono convinto che, grazie alla loro professionalità ed esperienza, sapranno svolgere al meglio i nuovi prestigiosi incarichi a servizio delle istituzioni e dei nostri cittadini». È quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del Consiglio dei ministri.
«Sono certo – ha aggiunto il titolare del Viminale – conoscendo le straordinarie qualità di entrambi, che la loro nomina contribuirà a rafforzare l’azione dello Stato sul versante della tutela dei diritti e della legalità. Sarò al loro fianco nel lavoro impegnativo a cui sono chiamati in questo delicato frangente, e rivolgerò particolare attenzione alle sfide che attendono la Capitale dove io stesso, dopo la mia esperienza di capo di gabinetto del Viminale, ho svolto le funzioni di prefetto prima di assumere l’attuale l’incarico». (rcz)
di FRANCESCO CANGEMI – Un “cambio di passo” è quello che deve compiere il turismo calabrese secondo la giunta regionale e, soprattutto, secondo il governatore Roberto Occhiuto. “Cambio di passo” è l’espressione che ricorre spesso nel Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile della Regione Calabria 2023-2025.
Il Piano è incardinato sulla «declinazione degli orientamenti espressi dalla Giunta Regionale e condivisi dalle Istituzioni e dalle Imprese operanti nel turismo regionale durante lo svolgimento degli Stati Generali del Turismo (Falerna 31 marzo e 1/2 aprile 2022)» ed esprime la necessità di «intraprendere un cambio di passo, finalizzato a recuperare il “ritardo di 50 anni nel turismo regionale”; identificare la nuova narrazione turistica nel progetto Calabria Straordinaria; operare in modo coerente con la nuova stagione programmatica europea e nazionale; raccogliere ed armonizzare le proposte di coloro che intendono contribuire al recupero del citato ritardo».
Ma cosa serve per effettuare questo cambio di passo? È riportato nel Piano stesso. «Il “cambio di passo” – è scritto – richiede, infatti, per essere perseguito razionalmente di: definire gli obiettivi di sviluppo turistico che la Regione deve porsi; in assenza, rimarrebbero indeterminati gli sforzi programmatici da sopportare e scarsamente definibili le azioni coerenti da attuare; razionalizzare le scelte delle Azioni che sono da attivare per la realizzazione degli obiettivi assunti; assumere indicatori di monitoraggio in grado di misurare concretamente l’impatto dell’attuazione delle azioni e porre in essere eventuali attività correttive».
Un altro obiettivo esplicitato nel Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile della Regione Calabria 2023-2025 è quello di tornare ai flussi turistici pre Covid che hanno segnato un record per la nostra regione.
«La Calabria nel 2019 – si può leggere nel documento – ha registrato complessivamente 9.530.691 milioni di presenze, segnando +2,5% rispetto al 2018. Si conferma quindi la crescita già registrata a partire dal 2015. Infatti, dopo il trend negativo del periodo 2012-2014, il 2015 ha segnato un +5,0% sul 2014 (raggiungendo 8,1 milioni di presenze) e il 2016 ha registrato un +4,4% sul 2015, con 8,5 milioni di presenze. In particolare, tra il 2015 e il 2016 gli arrivi e le presenze internazionali crescono rispettivamente del 15% e del 12%. Questo trend positivo era destinato a crescere per il futuro confermando un ulteriore crescita sia negli anni 2018 che nel 2019».
Si nota anche che «Il dato 2020 rispetto al 2019 per la regione Calabria ha registrato un decremento delle presenze pari al -52,4%. Nel 2021 la provincia di Cosenza attrae il 37,7% delle presenze nazionali nella regione, seguita dalle province di Vibo Valentia (26%), Catanzaro (21,4%), Reggio Calabria (5,4%) e Crotone (9,6%). Diversa la composizione relativamente alle presenze straniere con il 59,7% nella provincia di Vibo Valentia, Cosenza (20,4%), Catanzaro (12,3%)». Ci sono buone notizie anche rispetto allo scorso anno. «I dati 2022 – infatti – confermano questa tendenza: nei primi 9 mesi, infatti, il turismo calabrese ha registrato un aumento del 28,9% delle presenze. In particolare, i turisti italiani sono aumentati del 20,9%, mentre quelli stranieri sono raddoppiati (+101,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».
Il documento poi analizza tutti i tipi di turismo presenti in Calabria e li divide in: turismo del mare, turismo della montagna (e sportivo), turismo culturale, turismo religioso (dove sono contenute anche le minoranze culturali e religiose come l’ebraismo e l’Islam), il turismo dei Parchi e i turismi delle dimore storiche.
Una volta individuate queste aree, «La prima operazione da compiere è il conseguimento di una nuova narrazione che superi vecchi condizionamenti e tabù poggiando inizialmente sulla principale risorsa della regione: il mare. Lo storytelling regionale si compone di molte microstorie che messe insieme dimostrano quanto la Calabria sia una regione autentica. La Calabria autentica ha molto oltre il mare e assolve in pieno alla nuova domanda del turismo post pandemico che ricerca la salubrità dei luoghi, il non affollamento, la ricerca di esperienze più che di luoghi unici, la possibilità di vivere all’aperto». Questa consapevolezza «va aiutata e supportata anche attraverso una specifica azione di marketing che racconti non più la Calabria ma le molte Calabrie autentiche con storie diffuse».
Nel documento lungo 170 pagine, al punto 4.2 si ritorna a parlare del “cambio di passo” che deve avvenire con una «riqualificazione dell’offerta esistente secondo standard praticati dalle aree turisticamente più evolute; miglioramento delle condizioni di accesso, di valorizzazione degli eventi dei territori (Enti Locali); riadeguamento della dotazione delle infrastrutture e dei servizi complementari; potenziamento degli strumenti finanziari; miglioramento dei servizi di comunicazione e di marketing; – formazione professionale; sostegno alla transizione generazionale; potenziamento delle reti di servizi; – garantire l’offerta di prodotti a prezzi competitivi (Imprese). Nella nuova narrazione punto di partenza è la natura ed il valore del potenziale turistico regionale».
Poi il Piano parla dell’aspetto del marketing e di tutte le azioni da compiere per far capire come la Calabria non sia solo un luogo per le vacanze estive, incentivare il reclutamento di turisti stranieri e la possibilità di utilizzare influencer che portino nella nostra regione nuovi turisti e nuovi turismi. (fc)
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