Armonie d’Arte Festival: ecco la “Bandiera del Mondo” di Michelangelo Pistoletto

Una Bandiera del mondo, «che vuol dire saper unire i rapporti tra le nazioni per creare un’intesa comune, un equilibrio» ha dichiarato il Maestro Michelangelo Pistoletto, nel corso della presentazione, a Borgia, de La Bandiera del Mondo. 1+1=3.

Un’opera voluta da Armonie d’Arte Festival, e realizzata da Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, a cura di Fortunato D’Amico e Francesco Saverio Teruzzi di Cittadellarte, e che sarà installata, questo pomeriggio, alle 18.00, sulla spiaggia di Roccelletta di Borgia (località ex villaggio comunale).

Ad aprire l’incontro è stato il direttore artistico del Festival, Chiara Giordano e il sindaco di Borgia, Elisabeth Sacco.

È intervenuto il direttore di Palazzo Reale di Milano, Domenico Piraina, componente del comitato tecnico della Fondazione Armonie d’Arte: «Questo Festival sta crescendo in maniera esponenziale. È molto significativo il sottotitolo lanciato da questa edizione, Nuove rotte mediteranee, e la volontà di far partire da qui una nuova narrazione della Calabria e del territorio. Queste sinergie, come quella con la Fondazione Pistoletto, daranno buoni frutti. Siamo sulla strada giusta».

Per il Maestro Pistoletto, intervenuto in videoconferenza, la Bandiera del Mondo è «un concetto universale. Noi viviamo una condizione di interazione in tutto il mondo, dimostrato da come il Coronavirus si sia diffuso ampiamente e velocemente. Tutte le nazioni sono state coinvolte in questo blocco totale e ci siamo ritrovati in un’unica condizione. Per questo “Bandiera del mondo”, che vuol dire saper unire i rapporti tra le nazioni per creare un’intesa comune, un equilibrio».

«L’arte è da sempre al servizio della comunità – ha dichiarato il co-autore dell’opera, Angelo  Savarese –. Il momento storico che stiamo vivendo ci impone ad agire come mai avremmo pensato di fare: “Mantenere la distanza tra gli altri”. Con questa performance de “La Bandiera del Mondo. 1+1=3” , io e il maestro Pistoletto, ci uniamo agli altri con l’intento di avvicinare tutte le culture del mondo, con un semplice gesto, unire tra loro il proprio simbolo… La Bandiera».

«Con “La Bandiera del Mondo. 1+1=3” – ha evidenziato il curatore Fortunato D’Amico – Etica ed Estetica non sono più  entità separate, ma punti cardine  da cui hanno origine  le ispirazioni dell’Arte e  la loro concretizzazione sensibile dentro l’universo del reale. La Bellezza è quindi la risultante di questo processo.  Non è qualche cosa di assoluto, universale, unanime, primato che invece  spetterebbe all’Etica,  ma è una manifestazione di stupore e compiacimento relativa al percorso con cui si è arrivati alla sua formulazione, costruita attraverso la rete dei coinvolgimenti che  sono stati sollecitati all’interno di una  comunità ristretta o ampia di fruitori  a cui è rivolta l’opera».

«La bandiera – ha sottolineato l’altro curatore Francesco Saverio Teruzzi – è uno dei primi simboli che il bambino riconosce nella sovrastruttura al binomio famiglia-scuola Ne concepisce immediatamente, più che il contenuto, il senso di appartenenza, anche in una realtà che si offre ormai ampiamente alla multiculturalità. Ne percepisce l’Estetica ed eticamente ci si affeziona, creando però i presupposti dell’Io e dell’Altro. Ma Io e l’Altro sono una semplice scomposizione del Noi, i quando l’Altro non viene riconosciuto nel Tu». (rrm)

In copertina, Sacco, Fortunato, Savarese, Teruzzi, Giordano e Piraina

 

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – Gabriele Lavia in “Lavia dice a Scolacium”

Questa sera, a Roccelletta di Borgia, alle 22.00, al Parco Scolacium, Gabriele Lavia in Lavia dice a Scolacium.

L’evento rientra nell’ambito della 20esima edizione di Armonie d’Arte Festival, con la direzione artistica di Chiara Giordano.

Lavia dice a Scolacium è lo spazio di ispirazione di un grande artista che si connette con un luogo potente nel segno del respiro profondo dell’umanità letteraria più geniale e significante, di sempre, e quindi con quello slancio creativo e di visione che oggi, più che mai, può disegnare i destini futuri.

Gabriele Lavia, artista dal carisma tracimante e raffinato regista, è un innanzitutto un uomo dal pensiero filante, un appassionato di grandi letture, e questo assolo rappresenterà l’occasione per godere una riflessione libera e dialogante fra poesia e filosofia, in quel recitare che è “dire” per Lavia, quel recitare che per lui significa inabissarsi e risalire “per restituire i raggi dell’oscuro”, per svelare il velato, laddove, quindi, “il compito dell’attore non è essere chiari, ma essere scuri”.
Esserci significherà “sedere e mirare”, certi che così si avvertirà l’eterno. (rcz)

Armonie d’Arte da Scolacium parla del territorio di Borgia, “Borgo espanso”

Crescono le iniziative intorno al Festival Armonie d’Arte Festival in corso al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, in provincia di Catanzaro. Il Festival creato vent’anni fa da Chiara Giordano amplia le sue azioni e interazioni e lancia la sezione speciale “Borgia Borgo Espanso” dedicata al territorio e, in particolare, a quello borgese in cui ricade il Parco Nazionale Archeologico di Scolacium.

«Si tratta – afferma il sindaco del comune di Borgia, Elisabeth Sacco – di un progetto che rafforza il rapporto, ormai consolidato da 20 anni, fra il comune di Borgia e la Fondazione Armonie d’Arte. Il Festival ci ha consentito di far conoscere a livello internazionale il nostro territorio e da domani, martedì 18 agosto, partiranno una serie di iniziative che animeranno per 10 giorni il centro storico del nostro borgo».

«”Borgia Borgo Espanso” – evidenzia il direttore artistico di Armonie d’Arte Festival Chiara Giordanovanta la preziosa collaborazione con il Maestro Michelangelo Pistoletto e la Fondazione Città dell’Arte. Il titolo che abbiamo scelto ha un forte valore simbolico, il senso di un abbraccio potente. Nel concetto di “espanso” vogliamo alimentare l’idea della territorialità al fianco dell’internazionalizzazione, con la possibilità di far vivere un luogo rappresentativo di tanti altri della Calabria (con il suo centro storico, le sue tradizioni, le sue specificità gastronomiche ed alcune interessanti e qualificate realtà artistiche) ma anche di connettersi con il mondo contemporaneo».

Numerose le attività che investiranno tutto il territorio borgese, dalle spiagge al centro storico.

Il 20 agosto, alle ore 18.30, nella sede del palazzo comunale di Borgia si terrà l’incontro-dibattito “La Bandiera del Mondo1+1=3 con la proiezione di un video messaggio speciale e intervista del Maestro Michelangelo Pistoletto. Interverranno Fortunato D’Amico, curatore della Fondazione Città dell’Arte che ha concesso anche il patrocinio all’evento, l’artista Angelo Savarese e il project manager Francesco Saverio Teruzzi

Il 21 agosto, alle ore 18, ci sarà l’installazione dell’opera del Maestro Pistoletto La Bandiera del Mondo sulla spiaggia di Roccelletta di Borgia (località ex villaggio comunale), con la collaborazione della Fondazione Michelangelo Pistoletto-Città dell’Arte. Sulla spiaggia dove sono approdati gli ateniesi, fondando Skylletion, ed oggi arrivano uomini disperati altresì in cerca di nuovi destini, La Bandiera del Mondo rappresenterà un messaggio alto e nobile, non solo artistico ma anche etico, simbolico e fortemente mediatico.

Dal 22 al 28 agosto, dalle ore 17.00, attività laboratoriali nel centro storico di Borgia: teatro a cura di Anna Macrì, scultura e pittura curati da Peppe Rocca, laboratori di banda-tradizione mediterranea tenuti dalla Banda del comune di Borgia.

Il 24 agosto, alle ore 18.30, nel centro storico di Borgia, in Piazza Ortona, di fronte al Duomo: aperitivo “Armonie”, luci d’artista e performance artistica.

Inoltre, dal 18 agosto, i visitatori potranno gustare il “Gelato Armonie” realizzato dagli artigiani del gelato borgesi. (rcz)

Armonie d’Arte: Omaggio all’Italia, partenza con i Berliner Philarmoniker

Dopo la magnifica anteprima in mondovisione, con 200 Paesi collegati, Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano, è pronto a far parire ufficialmente la sua XX edizione. Domani, martedì 18 agosto, al Parco Archeologico Nazionale Scolacium di Borgia, alle ore 22, ci sarà un’eccellenza di prestigio assoluto: la Philharmonische Camerata, formazione da camera dei Berliner PhilharmonikerVioloncello Solista Tatjana Vassiljeva, Violino Solista Luiz Felipe Coelho  –  sviluppatasi in seno alla compagine filarmonica, proprio per combinare la piena sonorità sinfonica con la trasparenza e l’intimità camera-musicale, esplorando il rapporto tra individualità solista ed esecuzione di un ensemble totalmente omogeneo.

Un debutto in Calabria ed esclusiva italiana per uno straordinario tributo alla tradizione musicale del Bel Paese, fortemente voluto del direttore artistico Chiara Giordano che, soprattutto con il nuovo sottotitolo che dal 2020 si aggiunge al nome del festival – Nuove Rotte Mediterranee – intende valorizzare a tutto campo il patrimonio artistico nel Paese nella dimensione internazionale e di ogni dialogo e interpretazione possibile.

Di fatto, sarà un viaggio dal ‘700 al ‘900, raffinato ma anche di godibilissimo ascolto e con pagine celeberrime: la serata sarà aperta da un simbolico omaggio alle vittime del Covid con l’elegia Crisantemi di Giacomo Puccini, seguirà la terza serie de Le Antiche Danze ed Arie di Ottorino Respighi e il Concerto per Violoncello in Sol maggiore G. 480”di Luigi Boccherini. Finale speciale con Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.  (rs)  

 

“ARMONIE” A SCOLACIUM IN MONDOVISIONE
VALORIZZA LUOGHI E TALENTI DI CALABRIA

di SANTO STRATI – Non è la prima volta che la Calabria va in mondovisione: è capitato per la cucina calabrese o per la mistica di Paravati, Natuzza Evolo, ma questa volta è diverso. Grazie all’intuizione e alla coraggiosa sfida ormai ventennale di Chiara Giordano e al suo Festival Armonie d’Arte, la Calabria ha trasmesso – in tutti i sensi – la vitalità della sua cultura, la competenza dei suoi animatori, la capacità e il talento di chi sa bene che è difficile emergere da una terra non sempre generosa con i suoi figli. E il mondo ha scoperto il nostro meraviglioso Parco Scolacium che non ha nulla da invidiare all’Arena di Verona e dovrà diventare un attrattore culturale a 360 gradi, allargando sempre più la platea degli appassionati – quest’anno mortificati dal distanziamento obbligato post-covid.

L’occasione della preview trasmessa in mondovisione va oltre i limiti di un pur importante festival di spettacolo perché traccia un percorso significativo sul piano della reputazione della Calabria: c’è un bisogno estremo di dare smalto a questa terra facendo conoscere le sue qualità, i suoi angoli di paradiso, e, perché no?, i suoi talenti. Prendete, per esempio l’attore catanzarese Francesco Colella, intenso interprete del bellissimo film di Mimmo Calopresti Aspromonte La terra degli ultimi, impegnato con lo straordinario pianista persiano Ramin Bahrami sul palco dello Scolacium per lo spettacolo Occidente da oriente – Nuove e antiche rotte lungo terre e mari di mezzo. Un titolo che è già tutto un programma e che solo la Giordano poteva inventarsi nel suo ideale progetto di internazionalizzazione di Armonie d’Arte. Colella è un attore di grandi capacità e dallo Scolacium ha mostrato come questa terra sappia solo produrre frutti fecondi, talenti in grado di primeggiare e conquistare le platee di tutto il mondo.

Sono queste opportunità, per le quali la Calabria non dirà mai abbastanza grazie a Chiara Giordano, che permettono di valorizzare non solo luoghi e ambienti, ma soprattutto persone. E può servire, certamente, un viaggio di settemila anni di cultura letteraria e musicale tra la Mesopotamia e la Magna Grecia per segnare le tracce di una comunione tra Oriente e Occidente, attraverso le note di musicisti e poeti vissuti in luoghi e in secoli diversi fra loro. Superando ogni confine tra spazio e tempo, per conquistare, nello splendore dei resti di Roccelletta di Borgia, una ribalta internazionale, mondiale. Per attrarre sguardi, fin qui distratti, su una terra che fatica a trattenere i talenti che alleva, ma deve e può vantarsene in una sorta di rivalsa dei “dimenticati”.

La Calabria, nella disgrazia delle sue infinite storie di emigrazione, ha la fortuna di avere distribuito in ogni parte della terra i suoi figli migliori, testimonial di cultura, di scienza, conferma costante della capacità che i calabresi non solo posseggono ma sanno far valere, mostrando competenza e talento. È piena di talenti questa terra e la sua reputazione dovrà venire ricostruita proprio attraverso di loro.

Armonie d’Arte compie quest’anno venti anni: è frutto di una grande visione e di competenze culturali non comuni. Chiara Giordano ha saputo costruire, pur con difficoltà, ma con un parterre di personaggi di grandissimo valore artistico (José Carreras, Riccardo Muti, Lindsay Kemp, Zubin Mehta, Lorin Mazel solo per citarne qualcuno), un appuntamento che travalica i confini calabresi e si proietta in un panorama di respiro internazionale. in questo contesto che la Calabria deve giocare la sua carta millenaria di tradizione  e culturale che le deriva dalla Magna Grecia. È in questo ambito che va progettato e disegnato uno scenario in grado di portare questa terra a livelli internazionali, con comitive di appassionati in grado di apprezzare non solo la qualità dell’offerta culturale, ma il paesaggio, il mare, la montagna, la sua tradizione eno-gastronomica ed eleggere la Calabria a luogo dello spirito.

Non  è utopia, è buon senso: basta che ci siano un paio di teste pensanti che affianchino l’ottimo lavoro di chi, come la Giordano, consuma risorse ed energie nella convinzione di fare il minimo per la “sua” Calabria, per valorizzare e dare il giusto riconoscimento a quanti credono nelle tantissime possibilità del territorio. Serviranno, certo, altre serate in mondovisione, servirà migliorar el’offerta di accoglienza e la logistica nei trasporti che, ahimè, sono una rovina, ma è una sfida che merita di essere portata a termine. La partita è aperta e i giocatori possono essere tantissimi: i calabresi perbene, che confidano nella legalità e sono convinti che solo la cultura libererà finalmente la loro terra da malaffare, mafia e sottosviluppo. Occorre però crederci. (s)

L’Università delle Generazioni: una targa nella casa natìa del Maestro Mirigliano

Porre una targa sulla parete della casa natìa del Maestro Rosario Mirigliano, a Roccelletta di Borgia. È questa la richiesta che l’Università delle Generazioni ha fatto, inviando una lettera al sindaco e agli assessori del Comune di Borgia, alla Giunta e al Consiglio, al presidente della Provincia e al sindaco del Comune di Catanzaro, ai vertici dei Conservatori musicali calabresi e ad altre figure socio-culturali del territorio per celebrare la figura del Maestro Mirigliano, «vera personalità nella musica classica contemporanea, conosciuta pure all’estero che compirà 70 anni nel prossimo mese di novembre».

Un omaggio quasi dovuto, «poiché le persone illustri vanno omaggiate a tempo debito da vive e non da morte». Inoltre, l’Università delle Generazioni propone a Istituzioni locali e regionali, di commissionare al Maestro « un Poema per la Prima Italia dal momento che questa nostra zona dell’Istmo Jonio-Tirreno è il luogo storicamente accertato dove è nato il nome Italia, come evidenzia pure la pagina web del Comune di Catanzaro. Una realtà che andrebbe valorizzata molto meglio e a 360 gradi».

«In tale contesto – prosegue la nota dell’Università delle Generazioni – la nostra Regione potrebbe rinominarsi ufficialmente proprio “Calabria Prima Italia” per dare, tra tanto altro, con orgoglio, il messaggio che in questo territorio è nata l’Italia ben 16 generazioni prima della guerra di Troia, come affermano gli storici più antichi ed attendibili». 

«L’occasione dei 70 anni di Rosario Mirigliano (già docente di composizione al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e studioso di semiotica musicale) – prosegue la nota – potrebbe essere utile per fare incontrare il Maestro con tutte le generazioni calabresi che si occupano di musica, specialmente di quella “classica” insegnata nei conservatori. Un incontro viene suggerito pure con i docenti e gli alunni del liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro frequentato da Mirigliano nella seconda metà degli anni sessanta».

«Infine – conclude la nota – tra tante altre iniziative promozionali, viene indicata la necessità di pubblicare la traduzione italiana (già realizzata da Sara Cervadoro) del volume-base “Calabria the first Italy” (Calabria la prima Italia) di Geltrude Slaughter, pubblicato nel 1939 dall’Università del Wisconsin (USA). (zc)

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – A Scolacium “Ludus in tabula”

È in corso, a Roccelletta di Borgia, presso il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, l’iniziativa Ludus in tabula.

L’evento, curato dal funzionario archeologo, Elisa Nisticò, ha predisposto i giochi da tavola fra i più amati dell’antica Roma, le tabulae illusoriae.

I partecipanti, dunque, potranno giocare a Scolaciopoli, creato ad hoc per la città romana, con le proprietà del parco che si potranno acquistare, ipotecare e vendere; a Anseris Insidiae (trappola dell’oca) una sorta di gioco dell’oca che veniva praticato in epoca antica, dove divinità e defixiones si alternano per sbarrare la strada verso la vittoria.

SPQR Risiko e molti altri giochi da tavola per divertirsi e nel contempo imparare insieme. (rcz)

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – L’evento “Senza barriere: un museo per tutti”

Domani mattina, a Roccelletta di Borgia, alle 10.00, al Museo e Parco Archeologico Nazionale Scolacium, l’evento sul tema Senza barriere: un museo per tutti, organizzato in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità.

Sono previste diverse attività, proposte dal funzionario del Polo Museale della Calabria, Elisa Nisticò: dalle visite guidate con traduttore LIS all’esperienza tattile, anche grazie al laboratorio a cura di Officina Digitale Catanzaro. Si realizzeranno dal vivo stampe 3d di oggetti e reperti presenti all’interno del Museo archeologico di Scolacium per rendere l’esperienza ancora più immersiva. La giornata è dedicata a tutti perchè il museo vuole essere sempre più inclusivo, da ogni punto di vista: fisico, sensoriale, cognitivo, digitale.

«Un museo che si impegna – ha precisato la dott.ssa Nisticò –  a crescere insieme ai suoi visitatori, per rendere il racconto del museo un’esperienza unica che diventa abitudine». (rcz) 

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – Sabato l’iniziativa “Fuga dal Museo”

Sabato 2 novembre, a Roccelletta di Borgia, al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, l’iniziativa Fuga dal Museo.

Si tratta di un gioco a tema mitologico, dove «il museo si trasformerà, per l’occasione, in un mondo fantastico e pieno di insidie».

«Vieni a trascorrere questo giorno di festa – ha spiegato Elisa Nisticò, funzionario al Polo Museale della Calabria –in compagnia di personaggi mitici, ma bada, non saranno benevoli anzi, ti metteranno alla prova per testare le tue capacità. Troverai enigmi, indovinelli e incontri magici che dovrai superare per poter ritornare nel presente! Varcata la soglia la porta si chiuderà alle tue spalle e sarai catapultato migliaia di anni nel passato. Sarai in grado di superare gli ostacoli e uscire indenne dal Museo? Tieni d’occhio questi orari, saranno fondamentali per iniziare a giocare: 10.00; 12.00 e 14.30». (rcz)

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – La mostra “Ultra limina leti – Oltre le porte della morte”

Inaugurata, al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, la mostra Ultra limina leti – Oltre le porte della morte. L’ultimo viaggio dei cittadini di Scolacium.

La mostra, che rientra nell’ambito della mostra diffusaVide- Viaggio dell’Emozione promossa dal Polo Museale della Calabria, prevede la presentazione di reperti che provengono dalla necropoli di Scolacium.

Le necropoli di Scolacium testimoniano l’importanza del centro. Con la crescita economica e sociale della città si organizzarono e iniziarono ad estendersi anche le “città dei morti”. Le ricerche archeologiche hanno permesso di scoprire le diverse tipologie di sepolcri, dalle inumazioni alle tombe ad incinerazione, fino ai mausolei monumentali che, lungo le vie e sotto gli occhi dei cittadini, plasmavano la fisionomia del suburbio e erano uno dei punti di riferimento per i viaggiatori.

Il contesto proposto per rappresentare l’ultimo viaggio proviene dalla necropoli sud-est, che ha restituito sepolture databili tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C.: una tomba ad inumazione in cassone di mattoni e due urne cinerarie (in terracotta e in lamina di piombo) con i loro corredi, manufatti in vetro deposti insieme alla salma e alcuni oggetti rinvenuti fusi all’esterno delle tombe, in relazione ai rituali post mortem. (rcz)