Bergamo ringrazia Rosarno e i calabresi per le arance e i kiwi: «Avete portato il sorriso»

Il grande cuore della Calabria, ovvero la generosità dell’azienda dei fratelli Spagnolo di San Ferdinando di Rosarno, che hanno inviato in regalo 60 quintali di frutta, 35 di arance e 25 kiwi, a Bergamo, destinati a una comunità messa in ginocchio dal coronavirus, ha avuto un sincero ringraziamento dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

I volontari del Comune hanno già distribuito le arance e i kiwi alla popolazione, gli anziani e le famiglie bisognose. «Avete portato il sorriso – ha scritto il primo cittadino di Bergamo al sindaco di Rosarno –. Non posso che inviarvi un grande grazie  a nome dell’intera comunità bergamasca per il sostegno e le parole piene di speranza che ci hai riservato.  Il gesto di solidarietà rappresenta un’iniezione di energia e di fiducia nell’affrontare questo momento così complicato per la nostra città e il nostro Paese.

Kiwi della cooperativa Spagnolo di San Ferdinando Rosanro

Il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà ha replicato dicendosi «felice per le belle espressioni di ringraziamento, di stima e amicizia manifestate a nome dell’intera cittadinanza bergamasca» e si è augurato che «sempre più stretti possano essere i legami di amicizia tra le due comunità nel prossimo futuro»-

Il presidente regionale della Confederazione produttori Agricoli (Copagri) Calabria Damiano Sorace ha espresso il compiacimento  «per la generosità dimostrata da OP Spagnolo, fiore all’occhiello dell’imprenditoria agricola meridionale».

L’azienda Spagnolo raccoglie, lavora, confeziona e commercializza prodotti ortofrutticoli di alta qualità come arance, clementine e kiwi, con proprietà organolettiche specifiche delle zone di produzione, con una competenza da invidiare. (gsp)

Da Rosarno 60 quintali di arance e kiwi donati a Bergamo

La Calabria, si sa, ha un grandissimo cuore, e lo ha dimostrato, ancora una volta, in questo periodo di emergenza sanitaria, mandando a Bergamo 35 quintali di arance e 25 quintali di kiwi.

Un «gesto sentito e fortemente voluto da parte dell’Amministrazione comunale – scrive su Facebook il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà –  ad una delle comunità più colpite dall’emergenza».

«In momenti difficili come questi – ha proseguito il sindaco Idà – è ancor più importante sentirsi un’unica grande famiglia, superando qualsiasi contrapposizione e dimostrando affetto, altruismo, amicizia e grande solidarietà».

Un gesto, quello della città di Rosarno che «supera ogni contrapposizione tra Nord e Sud, e dimostra come l’Italia, anche nei momenti più difficili, riesca ad esprimere il meglio del suo essere grande comunità», e che ha raccolto il plauso del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

Questo dono – fanno sapere dal Comune di Bergamo – saranno distribuiti dai volontari alle persone anziane su indicazione dei presidenti dei Centro per Tutte le Età, «punti di riferimento, preziosi all’interno dei quartieri della città» e alle famiglie più bisognose e fragili.

«Grazie alla città di Rosarno – scrive su Facebook Marcella Messina, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo – al suo sindaco e a tutta la comunità. Grazie ai presidenti dei Centri per Tutte le Età della nostra città per la costante collaborazione e ai Volontari di BergamoxBergamo».

 

Il bel gesto del consigliere regionale Arruzzolo: un ecografo a Rosarno

Il consigliere regionale Giovanni Arruzzolo ha acquistato un ecografo da donare al Poliambulatorio di Rosarno.

«Ho rinunciato – ha spiegato il consigliere regionale Arruzzolo – a tre mensilità della mia indennità di consigliere regionale per un importo pari a 15.000,00 euro. Tutto parte da un’iniziativa volta alla prevenzione delle patologie tiroidee promossa a giugno 2019 dall’Amministrazione comunale di Rosarno, ed in particolare dall’assessorato alle politiche sociali diretto all’epoca dal dott. Pasquale Papaianni, che ha consentito in una sola giornata ad oltre 100 cittadini rosarnesi di usufruire gratuitamente della visita endocrinologica e della relativa ecografia».

«Questo – ha proseguito il consigliere regionale Arruzzolo – è stato possibile grazie alla disponibilità degli specialisti, dott. Modafferi e Muscianisi, del personale paramedico ed infermieristico supportati dai ragazzi del servizio civile nazionale. In quella circostanza, ho fatto mie le difficoltà rappresentatemi dal dott. Muscianisi nell’operare con una macchina ormai obsoleta, utile a fornire informazioni sugli organi interni, per riscontrare eventuali patologie, che se preventivamente diagnosticate, possono salvare vite umane. Mi sono subito attivato per acquistare un ecografo più affidabile e all’avanguardia, tutelando così la salute dei cittadini rosarnesi e del comprensorio pianigiano che si recano numerosi si recano presso il Poliambulatorio di Rosarno». 

«Ritengo doveroso da parte di chi assume cariche pubbliche – ha proseguito il consigliere regionale Arruzzolo – dimostrare, in questo momento così drammatico per il Paese intero,  la propria vicinanza specie quando si tratta di tutelare il diritto alla salute».

«Questa personale convinzione – ha proseguito il consigliere regionale Arruzzolo – mi ha portato negli anni in cui ho ricoperto incarichi istituzionali, ad utilizzare parte delle mie indennità per l’acquisto di numerosi defibrillatori che ho donato a Comuni, associazioni sportive e istituzioni scolastiche. Mi ero attivato in questo particolare momento a reperire un ventilatore polmonare da donare alle sale di terapia intensive in allestimento per combattere il covid19, ma purtroppo attualmente, vista la forte richiesta, non sono reperibili sul mercato».

«Per fortuna – ha proseguito il consigliere regionale Arruzzolo – lo strumento che ho acquistato è ad ultrasuoni e può essere utilizzato anche per lo screening precoce del Covid 19. È infatti una metodica a portata di mano degli specialisti che, con delle apparecchiature portatili, anche sul letto degli ammalati, possono verificare lo stato, il monitoraggio e l’eventuale peggioramento della malati».

«In qualità di consigliere regionale della Calabria – ha concluso il consigliere regionale Arruzzolo – sento il dovere rivolgere un caloroso ringraziamento ai medici, agli infermieri e al personale sanitario del nostro territorio e tutte le persone che, in questi giorni di drammatica emergenza, sono in prima linea nella lotta contro la diffusione del coronavirus. A loro, come cittadini, dobbiamo essere profondamente grati, per la dedizione e l’impegno con cui si stanno prodigando per tutelare il massimo bene pubblico della comunità, ovvero la nostra salute. Io resto a casa, ma ci sono». (rrc)

In copertina, il consigliere regionale Arruzzolo con il direttore del Distretto di Palmi Barillaro

A Rosarno e a San Ferdinando la Spesa sospesa per chi ne ha bisogno

A San Ferdinando e a Rosarno, è stato attivato il servizio de La Spesa Sospesa, una iniziativa ideata dal Cisom – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, sezione di Rosarno, a supporto di chi vive in difficoltà.

L’iniziativa «cerca di contribuire grazie alla generosità dei cittadini a sostenere le famiglie che in questo momento particolare vivono momenti di difficoltà, cercando di sostenerle nei beni di prima necessità e intervenendo attivamente».

«Dentro i supermercati e gli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa – si legge in una nota – troverai nei pressi delle casse un carrello solidale. Puoi scegliere di lasciarci qualche prodotto che sarà distribuito a chi ne ha bisogno in questo periodo particolare».

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Inoltre, sia a Rosarno che a San Ferdinando, è attivo il servizio di consegna a domicilio, gratuito, per anziani, ammalati e famiglie in quarantena di farmaci, alimentari e ricette mediche.

Per Rosarno, si possono chiamare i numeri 0966 7101073294379186; per San Ferdinando, dalle 8.00 alle 20.00, il numero 328/7043648. (rrc)

ROSARNO (RC) – Venerdì il progetto “Giustizia e Umanità, Liberi di Scegliere”

Venerdì 6 marzo, a Rosarno, alle 10.30, all’Istituto Scolastico “Raffaele Piria”, fa tappa il progetto Biesse Giustizia e Umanità, Liberi di Scegliere.

Rosarno, infatti, è la quinta tappa del progetto promosso da Biesse – Associazione Bene Sociale, guidato da Bruna Siviglia, che vuole educare sui valori di legalità, giustizia e umanità.

Ospiti di questo incontro, Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria e il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, che dialogheranno con gli studenti.

Dopo i saluti istituzionali di Mariarosaria Russo, dirigente scolastico dell’I.I.S. “R. Piria”, introduce Bruna Siviglia.

«Liberi di scegliere, ormai , è diventato un protocollo governativo – ha dichiarato la presidente Siviglia – siamo stati  precursori di questo percorso con gli studenti  che, oggi, è diventato quasi obbligatorio in tutte le scuole d’Italia». (rrc)

Miti, persone e bellezze per restituirci l’onore
Parte da Roma il ‘risorgimento’ della Calabria

di SANTO STRATI – La Calabria che risorge. A volte basta uno slogan per prendere coscienza e spingere a fare rete, quella che il filo invisibile che lega tutti i calabresi potrà portare a una rinascita oggi più che mai irrinunciabile. Lo slogan è partito da Roma dal felice incontro dell’avvocato rosarnese Giacomo Saccomanno e Vincenzo Cortese, presidente di un circolo di calabresi nel cuore di Prati, a Roma, dedicato, manco a dirlo, a San Francesco di Paola. Tra i due dev’essere scoccata una scintilla e nello spazio di via Cassiodoro hanno inventato una due giorni su La Calabria che risorge, con la partecipazione di personalità, autori, scrittori, giornalisti, politici, dirigenti scolastici, imprenditori, con una comune idea: dalla crisi si rinasce, anzi si risorge. Ma solo i calabresi, se messi insieme, potranno dar vita a questo miracolo se lo vogliamo chiamare così, quando non sarebeb altro che il risultato di un’intelligente sinergia tra le teste pensanti che hanno a cuore questa terra.

In questo terribile momento di angoscia a causa del nemico invisibile che si chiama coronavirus, gli italiani sono più che mai disorientati. Il Nord, l’opulento e altezzoso Nord, scopre la debolezza e si spaventa dell’ignoto, complice anche una sbagliata comunicazione che fa apparire l’Italia come una terra di “appestati”. I meridionali no, e soprattutto i calabresi: non si spaventano e non arretrano, sanno benissimo cosa significa crisi, ne hanno affrontate talmente tante che sono quasi immunizzati. E sanno reagire.

È per questo motivo che Saccomanno incita ad approfittare del momento e riconquistare spazi che nessuno, prima, era disposto a concedere. E l’appello viene colto da un imprenditore del Sud, Mario Romano, illuminato industriale grafico di Tropea, che ha una avviatissima azienda che si affaccia sul mare, con uno stabilimento bellissimo che fa venir voglia di non smettere di lavorarci dentro. Romano, che ha puntato tutto sulla qualità, con la testardaggine tipica dei calabresi, ha vinto la sfida ed è diventato persino fornitore del Poligrafico dello Stato: «Non so più quante battaglie perse con la burocrazia regionale, quante difficoltà e quante volte mi ha sfiorato la tentazione di mollare, e invece ho tenuto duro, tenendo a mente che quando c’è la crisi è il momento buono per investire e affermarsi, farsi conoscere, farsi apprezzare. È quello che devono fare gli imprenditori calabresi – dice Romano – che sono i soli che possono fare la fortuna della propria terra».

«Non servono – gli fa eco l’avvocato Saccomanno, già apprezzato sindaco di Rosarno in anni passati – gli imprenditori-avvoltoi che vengono a rapinare risorse e scomparire, a cui non interessa nulla della Calabria. Solo i calabresi salveranno la Calabria, ricordiamocelo quando viene lo sconforto e tutto sembra ormai perduto. Guardiamo al Piano per il Sud: il Governo dice che ci sono le risorse finanziarie, ma è un libro con le pagine bianche: dobbiamo scriverle noi quelle pagine, cogliere l’opportunità che ci viene offerta. 100 miliardi in dieci anni significano un mare di posti di lavoro, investimenti, nuova occupazione, ricchezza per le nostre genti. Smettiamo di rimandare indietro – come è stato fatto per troppo tempo – le risorse comunitarie: quanti miliardi inutilizzati e restituiti. Pazzesco solo a pensarlo. E allora – dice Saccomanno – facciamo rete tra tutti i calabresi, imprenditori, uomini di cultura, politici e giovani leve. Creiamo le condizioni per poter seminare e raccogliere, impegniamoci a sfruttare le nostre forze, valorizzare le nostre risorse, credere nelle nostre capacità e competenze. Dovunque, in qualunque campo, ci sono calabresi che si fanno onore e che hanno conquistato posizioni di assoluto rilievo nelle istituzioni, nel lavoro e nell’impresa, nel sociale, nella cultura: questo significa una sola cosa, che in Calabria nascono delle eccellenze naturali che, poi, purtroppo, andranno a fare la fortuna di tanti Paesi esteri o di molte regioni del Nord». Quelle che spingono – è il caso di aggiungere – per l’autonomia differenziata e vorrebbero continuare a scippare il Sud: 61 miliardi l’anno strappati dal ricco Settentrione al desolato Mezzogiorno, ma le cose stanno per cambiare.

La riserva del 34% degli investimenti a favore del Mezzogiorno è diventata legge, ce ne vorrà un’altra per abrogare questa norma di equità, ma non c’è né il tempo né la voglia di difendere l’indifendibile neanche dai più risoluti oppositori del Sud. E allora ha ragione Saccomanno, ha ragione Pino Nisticò, ex presidente della Regione, che hanno in mente di tessere una rete di opportunità che faccia della Calabria la California d’Europa. Nisticò punta sull’innovazione tecnologia e la capacità che sono in grado di esprimere le università calabresi, autentiche fucine di competenze, soprattutto in campo tecnologico. A Cosenza c’è un laboratorio di intelligenza artificiale, creato e diretto da colui che oggi è il Rettore di Arcavacata Nicola Leone, che il mondo intero ci invidia. A Reggio sperimentano tecnologie antisismiche che affascinano persino i giapponesi. E a Catanzaro si studiano soluzioni nel campo della ricerca scientifica che attirano continuamente l’attenzione di prestigiosi atenei stranieri.

Cosa significa tutto ciò? Che c’è un potenziale immenso di risorse umane in Calabria, cui si affiancano storia, miti, personaggi e bellezze naturali, tesori archeologici inestimabili, clima e paesaggi di sogno: quello che serve per ripristinare l’onore smarrito, per ridare la giusta reputazione a un popolo instancabile e operoso, che non s’arrende e non s’offende, neanche di fronte alle provocazioni più bieche ma reagisce mostrando capacità, competenza e, soprattutto, cultura. Un popolo in grado di attrarre turismo con la sua infinita storia di cultura, il suo mare, i suoi monti, i suoi santi, la sua cucina.

Calabria.Live – scusate l’autocitazione, lo ripetiamo dal primo giorno che siamo apparsi sulla rete – sostiene che la cultura è il vero antidoto contro il malaffare, la ‘ndrangheta, la mafia. È l’unico strumento che può sottrarre i giovani dalle inevitabili tentazioni dell’illegalità, più forti quando c’è degrado e assenza di futuro. Se mancano le prospettive, quale futuro possono immaginare i giovani calabresi? Facile cadere preda delle suggestioni del malaffare, soprattutto se c’è mancanza d’istruzione e sottosviluppo culturale. In poche parole se manca l’abitudine alla conoscenza mediata dalla cultura che libri, persone, la millenaria civiltà magnogreca, riescono a infondere. Se c’è cultura, c’è sviluppo: non è una frase ad effetto, è un imperativo categorico di cui il neopresidente Jole Santelli dovrà fare tesoro. Legalità, cultura e sviluppo, non parole vuote ma l’impegno che i calabresi si attendono. E con essi la costruzione di una reputazione che la nostra storia millenaria rende tutto sommato non difficile come impresa. La cultura è il collante per il turismo: ne abbiamo in quantità industriale, a cominciare dai Bronzi e dai musei, dalle chiese, per finire alle storie dei borghi che hanno un racconto infinito che non smette mai di affascinare e incantare i calabresi, figuriamoci i forestieri.

Gigi Miseferi
Gigi Miseferi, Mario Romano, Mariarosaria Russo e Giacomo Saccomanno al Centro Culturale San Francesco di Paola di via Cassiodoro a Roma

La dimostrazione di come la cultura susciti emozione e voglia di riscatto viene da serate come quella di ieri sera a Roma, che ha visto personalità del mondo culturale a parlare di Calabria. Francesco Maria Spanò, autore di un fortunato e bel libro dedicato al suo paese natìo, Gerace, ha raccontato, sulla suggestione di un viaggio dell’anima, una storia della Calabria che ha avvinto i presenti, segnata dall’ideale collegamento tra Jonio e Tirreno, tra i greci della Locride e quelli di Medma, la Rosarno magnogreca e poi romana. Tracciando un percorso, magari solo immaginario, che coinvolge e fa palpitare l’ascoltare, ancor più se non calabrese. Occorre far conoscere “questa” Calabria che odora di gelsomini della Locride e bergamotto di Reggio, dove profumano anche rovine e ruderi fascinosi quanto inestimabili, che pochi individuano solo come la casa madre di un ignobile franchising di ‘ndrangheta. Un’immagine terribile che i media continuano a mutuare, mentre i tantissimi calabresi perbene tentano di annullare e far sparire con il loro senso del dovere e l’alto senso di legalità che contraddistingue un popolo generoso e accogliente.

Serve far conoscere a tutti il fascino di una civiltà che ha insegnato quasi tutto all’Occidente. Come ha fatto, in maniera brillante e senza astruse descrizioni, l’archeologa Mariangela Preta, che ha raccontato il tesoro di Medma (Rosarno) scoperto agli inizi del secolo scorso da Paolo Orsi e riscoperto da pochi anni grazie all’impegno, alla puntuta testardaggine – tutta calabrese – di Saccomanno e altri amministratori locali che hanno voluto ricominciare a scavare. Quante pinax di Medma-Rosarno sono sparse nei musei di mezzo mondo? Lo racconta assai bene Giuseppe Lacquaniti, giornalista e scrittore, autore di una monumentale Storia di Rosarno che rivela una straordinaria e millenaria epopea di conquiste e di sconfitte (non ultima quella del sisma del 1783 che rase al suolo gran parte della Piana). Un incontro aperto dall’avv. Domenico Naccari e mediato dalla preside Mariarosaria Russo, instancabile promoter di legalità, che si ripeterà stasera con altri personaggi di spessore, tra cui don Antonio Tarzia e Gemma Gesualdi, con moderatrice la giornalista Vittoriana Abate e le conclusioni affidate di nuovo a Giacomo Saccomanno.

Sono queste le storie che bisogna far ascoltare, che bisogna far circolare, che occorre veicolare per costruire (non ricostruire) la vera faccia della Calabria. Per restituire l’onore (sottratto dalla ‘ndrangheta) ai calabresi. Che sono, ricordiamolo, una magnifica realtà perché – come ha ripetuto l’attore Gigi Miseferi in un applauditissimo intermezzo semiserio, citando Leonida Repaci – «calabrese non è espressione geografica, significa categoria morale». (s)

La storia di Rosarno: oggi a Roma presentazione del bel libro di Giuseppe Lacquaniti

Stasera alle 18 a Roma, al Centro culturale San Francesco in via Cassiodoro 1, viene presentato il bel volume Storia di Rosarno  che il giornalista e appassionato storico di cose calabresi Giuseppe Lacquaniti ha dedicato alla sua città. Il volume è pubblicato da Romano Editore. L’evento è stato organizzato dall’associazione rotariana “La Città del Sole” e da “La Casa di Giacomo”. Vi prenderanno parte i circoli calabresi più prestigiosi della Capitale. Presentazioni a cura di Mariarosaria Russo, Giacomo Saccomanno e dell’archeologa Mariangela Preta.  

Giuseppe Lacquaniti, corrispondente da Rosarno della Gazzetta del Sud, come scrittore ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti anche internazionali. Tra i tanti, la Court of Judicial Discipline dello Stato della Pennsylvania gli ha attribuito una speciale onorificenza “quale opensatore austero e maestro di grande valore”. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e numerosi libri, tra cui il magnifico volume (sempre edito dall’editore Romano di Tropea) su Medma Colonia di Locri Epizefiri. ( rrm)

ROSARNO (RC) – Al via la XV edizione di “Sabato al Teatro”

Al via, il 23 febbraio, a Rosarno, la 15esima edizione del Sabato a Teatro, la rassegna di teatro amatoriale promossa dal Laboratorio di Rosarno 1976 con il patrocinio del Comune di RosarnoUnicefFita.

La rassegna, con la direzione artistica di Michele Spataro, si svolgerà all’Auditorium del Liceo Scientifico “R. Piria”, e comincerà con la commedia brillante O figlio e patema della Compagnia Comica Salernitana.

Si prosegue, poi, il 7 marzo, con A ucca è na ricchizza della Compagnia “Giangurgolo” di Gioia Tauro; il 14 marzo sarà la volta di Due matromoni e un funerale della Piccola Compagnia del Teatro di Pellaro; il 21 marzo la Bottega del Sorriso di Cittanova propone I morti non pagano le tasse; il 28 marzo in scena E se poi è vero della Compagnia Vercillo di Lamezia Terme.

La rassegna si chiude il 3 aprile con lo spettacolo La Giara di Pirandello a cura del Teatro Stabile Nisseno di Catalnissetta.

«In tutti questi anni – ha dichiarato il direttore artistico Spataro – abbiamo ospitato a Rosarno ben 146 compagnie provenienti da numerose regioni italiane, rinverdendo, così, la tradizione dei nostri antenati che, sul declivio collinare di Medma, nel V-IV secolo a.C., rappresentavano le tragedie dei grandi poeti ateniesi». (rrc)

Le Giornate Europee del Patrimonio 2019: tutti ai Musei calabresi, si entra con 1 euro

Oggi e domani, in Italia si festeggiano Le Giornate Europee del Patrimonio. Una iniziativa che vede coinvolti tutti i Musei, che aprono le loro porte ai turisti, agli amanti della cultura e dell’archeologia al prezzo simbolico di 1 euro.

Queste giornate, con lo slogan Un, due, tre… Arte! Cultura e intrattenimento, è «una festa popolare».

«È un importante appuntamento – ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini – per avvicinare e far conoscere a tutti la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale. Un modo per incoraggiare la partecipazione e trasmettere alle nuove generazioni i valori della tutela e dell’identità europea».

In Calabria, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è prevista, alle 21.00, una conferenza sul tema Reggio e le sue monete. Una storia straordinaria nel cuore della Magna Grecia del prof. Daniele Castrizio; sempre a Reggio, l’Ipogeo di Piazza Italia Odeon saranno aperti dalle 9.00-13.00 e dalle 19.00 alle 22.00 – domani dalle 9.00 alle 13.00. All’Ipogeo, inoltre, oggi e domani si potrà visitare la mostra personale di Nuccio Schepis Memorie riflesse.

Motta Sant’Agata, domani, ripartono le Domeniche agatensi con l’evento organizzato dalla Pro Loco dal titolo Una scala tra terra e cielo.

A Rosarno, il Museo e Parco Archeologico di Medma sarà aperto alle 9.00 alle 22.00.

Il Museo e Palazzo Nieddu del Rio di Locri saranno aperti dalle 20.00 alle 23.00; il Museo e Parco dell’Antica Kaulon di Monasterace dalle 20.00 alle 23.00; a Lamezia Termeil Museo Archeologico sarà aperto dalle 21.00 alle 24.00.

A Borgia, il Museo e Parco di Scolacium sarà aperto dalle 20.00 alle 23.00; a Crotone, aperti dalle 20.00 alle 23.00 il Museo e il Museo e Parco di Capo Colonna; a Cosenza, dalle 20.00 alle 23.00 sarà aperta la Galleria Nazionale; a Scalea dalle 20.00 alle 23.00 si potrà visitare l’Antiquarium di Torre Cimalonga. A Cassano allo Ionio, il Museo della Sibaritide sarà aperto dalle 20.00 alle 23.00.

Ancora, il Museo Statale di Mileto, sarà aperto dalle 19.00 alle 22.00, con la possibilità di visitare il Museo. (rr)

ROSARNO (RC) – Oggi il 76esimo anniversario della liberazione della città

Era il 7 settembre 1943 quando le truppe angloamericane entrarono a Rosarno.

I militari, che provenivano da Gioia Tauro, furono informati da Vincenzo ToccoRocco Fida, che conoscevano l’inglese per essere emigrati in America, che in città c’era un solo carro amato, guidato da re soldati tedeschi che, per dare l’impressione di una presenza consistente di truppe, facevano la spola tra largo Ospizio, piazza Vignaioli e piazza Calvario, dove indirizzavano il fuoco contro i nemici.

I tedeschi, ormai braccati dagli Alleati che si erano divisi in tre squadre per entrare in città, batterono in ritirata, ma non prima di lanciare alcuni colpi di cannone contro il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, che si trovava a Piazza Bellavista.

I soldati in fuga, saltarono in aria sul Ponte Metramo, precedentemente minato da altri soldati tedeschi che, tuttavia, ignorarono la presenza di altri commilitoni in città.

La città, ormai, era occupata dagli Alleati e, il giorno dopo, 8 settembre 1943, Badoglio firmò l’armistizio e la dichiarazione di guerra alla Germania.

(rrc)