L’OPINIONE / Franco Cimino: Ama Calabria che dal suo teatro ama la Calabria

di FRANCO CIMINO – «Eravamo quattro amici al bar…tre amici e due. Poi sono rimasto solo…». Io che non amo le citazioni e quasi mai le uso nei mie interventi, prendo questa per dire dell’incontro odierno al ridotto del Comunale, il Teatro al centro del Centro Storico, cui ho partecipato per la conferenza stampa indetta da Ama Calabria in presentazione della sua stagione teatrale di quest’anno.

Gino Paoli nella sua canzone di trentatré anni fa, diceva della tristezza non ancora alleviata dalla nostalgia, per l’abbandono nella rassegnazione dei “combattenti “ di allora. Via via se ne sono andati tutti. Io dico qui, del  caso “Pollice”, che poi é diventato Francesco, un attimo dopo Francesco al quadrato, se la mia scienza matematica non mi inganna. Insomma, due, di numero, Francesco. In quello stesso luogo.

Nella nostra Città. La canto, parafrasando, così: «eravamo quattro amici al Comunale (Francesco Pollice, Francesco Passafaro, io e… il palcoscenico, che ancora non aveva neppure il sipario). Sulle vecchie, dal nostro antico più recente, quattro tavole, gli attori. E loro due, sempre eleganti e cortesi, che li presentavano nel mezzo di due momenti, non sempre attivi, negli altri teatri della Città. E, cioè, l’accoglienza all’ingresso e il saluto all’uscita degli spettatori. Come usa l’ospite antico e l’educato padrone di casa. Eravamo questi davvero, sei anni fa quando ebbe inizio per un’emergenza lametina( chiusura nella città della Piana del teatro Grandinetti per necessari lavori di ristrutturazione).

Francesco Pollice, il maestro di pianoforte, musicista e concertista, uomo di profonda cultura, anche promotore di straordinari eventi artistici e creatore di Ama, per non chiudere quell’annata difficile e non sottrarre al territorio e ai suoi simpatizzanti e abbonati, uno spazio di cultura attraverso gli spettacoli e le diverse rappresentazioni, appreso che a Catanzaro c’era un pazzo che, come lui, si era messo in testa idee folli( il teatro, la scuola di teatro, il teatro nelle scuole, il teatro diffuso, il teatro nel teatro, il teatro come contaminazioni artistiche e abbracci tra persone e realtà territoriali, il teatro come strumento educativo ed educazione alla Pace…)chiese al nostro di allora (ora lo sono entrambi “i nostri”) una breve ospitalità. Così, per gentilezza. E così così e così… tra i due nasce l’amore e la voglia di fare insieme tante cose, pur restando diversi e uguali a prima del loro incontro.

É nata la meraviglia, in una regione delle mille divisioni. In particolare, quella davvero inaccettabile tra le due più importanti Città, Lamezia e Catanzaro, ancora incredibilmente divise. È nato l’incanto, il teatro dell’incanto. Non è stata una passeggiata. In amore non si danza sempre. Sono stati tempi assai duri. Anni difficili. Il covid, la pigrizia nostra e la nostra caratteriale diffidenza, unite alla nostra lenta educazione verso le arti, tutte, e verso la poesia e il Teatro maggiormente. Eravamo “quattro amici”, in quella platea inizialmente semivuota. Un freddo faceva! Un freddo non d’inverno, che da noi non c’è mai. I politici? Ecco, i politici erano totalmente assenti. E come politici e come spettatori. Perché lo sottolineo? Perché la politica nelle società deboli svolge un ruolo educativo, in positivo o in negativo. Assume anche la funzione di specchio. In esso si riflette l’immagine reale, per quanto deformata e deformante possano essere, l’immagine e lo specchio. Mancavano i maestri, nella loro veste delle diverse docenze e i presidi. Ma che c’entrano loro? Mi si chiederebbe. C’entrano. C’entrano, perché anche loro educano o diseducano, con lo stesso esempio di vita. Non ci si può lamentare che a teatro non vengano i giovani e gli studenti, gli universitari in particolare, se i docenti non ci vanno mai neppure loro! Ciò vale anche per i maestri di qualsiasi attività artistica, in particolare quando dirigono le loro scuole.

Poi, c’è il Comune. E cosa c’entra il Comune? C’entra c’entra. Di più esso c’entra. Se consiglieri e sindaci e assessori e super pagati dirigenti, in maggioranza abbonati(?) allo stadio giallorosso, sottoscrivessero, atteso che ne hanno pure le disponibilità economiche, gli abbonamenti alle rassegne teatrale, per fortuna numerose e per merito esclusivo del privato, i cittadini ne prenderebbero esempio oltre che avvantaggiarsene per la crescita culturale degli amministratori. Per questo siamo stati per lungo tempo “quattro amici lì”. C’era da chiudere. Smetterla con quella enorme fatica. E non solo per il peso economico delle stagioni senza incassi del botteghino (i finanziamenti pubblici dai bandi regionali, non coprono mai tutte le spese).

Smetterla per ciò che pesa di più in un programmatore, direttore, editore, che sia soprattuto artista di suo e intellettuale per gli altri, l’amarezza di vedere tanti posti vuoti. E il dispiacere nei confronti degli artisti che si sarebbero in quel contesto esibiti, anche se per l’artista é il teatro, di qualsiasi “aglia”, che vive in loro, non la quantità dei presenti. Neppure li cattura il guadagno, che come per Pollice e Passafaro, al pari di altri valorosi “ creatori”, spesso è un’ipotesi che oscilla tra aspirazione e realtà. Ma loro non si sono arresi. Quasi come una sfida contro il fato. Eh sì, contro il destino avverso, in quanto a sentirli parlare i politici non sono mai responsabili di nulla. Hanno solo meriti, delle fatiche solitarie altrui. Ma i due sono andati avanti. Con coraggio eroico. Quello che arriva puntuale dalle idee forti e dalla coerente volontà di sostenerle.

“Eravamo quattro amici…” oggi dall’affollata conferenza stampa e dal dibattito acceso che ne é scaturito, si è scoperto il miracolo. L’incanto che che AMA, ha nel corso di questi sei anni moltiplicato quei quattro. E a ogni anno di programmazione via via sono cresciuti. La stagione appena passata, ricca di qualità, ha visto quasi il tutto pieno. E questo, a dimostrazione che le stagioni, quando c’è un management preparato e generoso, possono essere svolte anche nelle difficoltà. Probabilmente, per il Comunale ha giocato un po’ a favore anche la crisi assurda, grave perché non rimossa, di teatri ben celebrati e sempre ben attrezzati. Ma indubbiamente il merito va assegnato a loro. Ai due Francesco. Anche a Daniela Faccio, donna elegante fine, colta e appassionata, la presidente attiva di Amici della Musica, che come ha ricordato Pollice, da anni ormai è partner alla pari di AMA. Associazione, questa, che va apprezzata anche per le forze e competenze, che, silenziose si muovono al suo interno.

Mi riferisco, particolarmente, all’ormai noto maestro Aurelio, fratello del direttore e pianista di riconosciuto valore, concertista con l’altro dei fratelli Pollice, Paolo. Mi riferisco pure all’ufficio stampa, coordinato dall’apprezzato giornalista Peppe Panella, che segue gli eventi programmati e svolti e ne parla avendoli sempre visti di persona, sedendo ogni serata allo stesso posto dopo aver verificato che in sala fosse tutto in ordine. “Eravamo quattro amici…”.

Ma adesso io devo correre a prenotare il mio abbonamento altrimenti, per la prima volta da quel primo giorno, non troverò posto. Ehi, non abbonatevi in massa, ché al Comunale, il teatro al centro del Centro Storico, se quel pazzo dell’altro Francesco con i suoi quattro pazzi amici, completasse i lavori in corso per la ricostruzione in alto di altro spazio, gallerie e palchetti, i posti saranno circa ottocento!

Arrivederci, quindi, al Comunale. Con Ama e Teatro Incanto, che camminano insieme anche come agevolazioni del costi degli abbonamenti. Buon Teatro a tutti. Anche a coloro che non ci potranno andare. E buona Catanzaro, la nostra amata ancora incompresa. (fc)

CATANZARO – Grande successo di pubblico per la favola di Aladin

Sono passati trent’anni, ma resta ancora uno dei film d’animazione più amati di sempre: grazie al suo mix di musica, personaggi innovativi e gag, è stato un successo di pubblico e critica. Per non dimenticare il doppiaggio dell’indimenticabile maestro Gigi Proietti che ha dato voce inconfondibile al genio della lampada. Con grande coraggio, e altrettanta capacità artistica, il Teatro Incanto diretto dall’attore e regista Francesco Passafaro, ha portato in scena la favola di “Aladin” entusiasmando spettatori grandi e piccoli in una domenica pomeriggio davvero particolare, all’insegna del divertimento e della ritrovata convivialità per l’ennesimo sold out della stagione. Di tappeti volanti e mostri nelle caverne, di colorati mercati d’oriente e balli al palazzo del sultano, grazie alla scelta di proiettare le scenografie su un enorme telo, il pubblico si è lasciato travolgere dall’esplosione di colori e musica, calandosi nella favola, seguendo il filo conduttore di questa favola: la ricerca della libertà.

Aladin – impersonato dal bravissimo Michele Grillone – desidera avere la libertà di poter vivere una vita meritevole d’esser chiamata tale, Jasmine (la deliziosa Francesca Guerra) anela a una vita in cui poter essere la sola a prendere le decisioni che più la riguardano, e lo stesso Genio (uno straordinario ed eclettico Francesco Passafaro) auspica che il proprio padrone lo liberi da una schiavitù eterna. “Aladin” è una peregrinazione nel deserto, compiuta durante una delle più fortificanti notti d’oriente, la cui oasi finale, una volta raggiuntala, permette la resa di ogni forma di prigionia, lo scioglimento di qualunque catena e la conquista della propria libertà.

«E la scelta dipende da te. Soltanto uno può entrare qui. Colui che cela in sé il proprio valore, Il diamante allo stato grezzo».

La ricchezza interiore conta più del potere e della ricchezza materiale. L’onestà e l’amore pagano più della menzogna e della sete di potere. Perché oggi riproporre uno spettacolo con questa tematica?
«Perché – sottolinea Francesco Passafaro – nelle storie antiche siamo certi di trovare alcuni valori emozionanti che, attraverso il Teatro, possono aiutare i ragazzi a riflettere e a meravigliarsi. Il Teatro Incanto ha voluto concentrarsi su uno dei mille aspetti di queste storie, il concetto di andare nel profondo delle persone e capire realmente cosa ci sia dentro ognuno di noi. Aladin a prima vista è un furfantello che cerca di sopravvivere rubando cibo al mercato, ma in fondo è l’unico che abbia libero accesso alla Caverna delle Meraviglie, perché cela dentro di sé il proprio valore come un diamante allo stato grezzo».

Una menzione d’onore agli attori e alle attrici in erba del Teatro Lab che, mese dopo mese, hanno scelto questa esperienza di crescita imparando come il Teatro mette in diretta comunicazione con la tua vera essenza, con il tuo vero io, ti fa conoscere i tuoi limiti e ti consente di superarli.

Il cast è composto da Mario Scozzafava; Domenico Vavalà; Greta Bronzi; Emanuele Russo; Sara Farrelli; Michele Grillone; Roberto Malta; Fabrizio Fiorentino; Giuseppe Raffaele; Daniela Filippis; Carmen Antoci; Teresa Valentino; Futura Peta; Viviana Condello; Federica Trombetta; Stefano Perricelli; Francesca Guerra; Domenico Scarpino; Francesca Romana Cirillo; Alice Saturnino; Roberta Grassi; Giorgia Raffaele; Denise Tedeschi; Mariarita Nicastro; Francesca Rotundo; Antonia Marino; Francesco Passafaro.

Direzione di scena Marinella Bruno; Scenografia e video editing Marta Anania, Marzia Passafaro, Roberto Malta; Grafica: Alessandro Passafaro.

Luci e audio; Kalisfera. Trucchi e costumi: Marzia Passafaro ed Elisa Condello. Gli insegnanti del TeatroLAB: Francesco Piro e Maria Laura Gabini, Regia Francesco Passafaro.

E il Teatro Incanto pensa già al futuro: la prossima stagione è già realtà. “L’idea è quella di realizzare due stagioni, una di prosa e l’altra fatta esclusivamente di commedie musicali, in modo che anche tu possa scegliere e decidere cosa venire a vedere – spiega il direttore Il prossimo anno ci saranno commedie “classiche” e commedie dedicate alla famiglia. E c’è anche una incredibile promozione per chi si abbona entro il 2 giugno: per tutti gli abbonati alla nostra ultima stagione sarà possibile confermare il proprio posto acquistando l’abbonamento entro il 31 luglio. Avremo 7 commedie speciali, tutte di domenica, tutte alle 18,30, realizzate per chi ama le commedie e gli spettacoli del Teatro Incanto”.

E ci sono già in titoli: SSS Spettatori sulla scena 2; The best family (‘A famigghja d’e besti); Viva la Calabria; Aggiungi un posto a tavola; Questi fantasmi! Dui cambari e serbizzi… e u nunnu ‘mparaventu; Napoli milionaria! (rcz)

CATANZARO – Domenica d’Incanto, “La Bella Addormentata” è già sold out

È già sold out La bella addormentata nel bosco, lo spettacolo che andrà in scena domenica 15 gennaio al Teatro Comunale di Catanzaro, alle 18.30.

Si tratta del nuovo appuntamento di Domenica d’Incanto, che vedrà protagonisti attori e allieve della compagnia diretta da Francesco Passafaro.

La Bella addormentata nel bosco” che non è solo la storia della principessa Aurora che si punge con il fuso di un arcolaio, ma è soprattutto la storia di Malefica (o Carabosse nella versione originale): una donna ferita, rifiutata dalla società, che decide di colpire il punto più debole della società stessa.

«Una storia senza tempo, messa in scena con lo stile del Teatro Incanto, adatta a tutta la famiglia – ha spiegato il direttore artistico, Francesco Passafaro –. Ed è proprio alle famiglie che vogliamo rivolgerci, vogliamo che siate tanti a occupare il teatro Comunale, e anche per questo i bambini sotto i 10 anni entrano gratuitamente. Vogliamo che i bambini vengano a teatro, che possano divertirsi in un luogo sano come il teatro e se glielo insegniamo da piccoli, continueranno a farlo anche da adulti».

«Tutto nasce dal nostro TeatroLAB, la nostra scuola di teatro, che è cresciuto enormemente in quantità e soprattutto in qualità, perché ci sono dei talenti che si fanno notare e poi la nostra compagnia dei Bimbi, che sono davvero delle piccole meraviglie – ha continuato ancora Passafaro –. Quest’anno abbiamo insegnanti di canto, di danza, di cinema, di “Theater Fitness” per essere pronti a tutto, quindi abbiamo pensato di realizzare 3 commedie musicali, La Bella addormentata nel bosco, La spada nella roccia e Aladdin, in un reinventare lo spettacolo per tutta la famiglia.  Questi spettacoli sono stati scelti per realizzare delle produzioni nuove, degli spettacoli da vedere tutti insieme, perché pensiamo che comunque a Teatro possa vincere il messaggio che la storia trasmette».

Una sfida, quella lanciata da Francesco Passafaro, per questa stagione che sembra essere stata molto apprezzata dal pubblico del Teatro Comunale che ha scelto di premiare l’impegno la determinazione nel superare i limiti di una programmazione prettamente amatoriale maturando con la produzione, con un altro sold out. Tutto pieno domenica, tanto che si torna in scena anche domenica 22 gennaio, sempre alla stessa ora: ci fono ancora dei posti, affrettatevi! (rcz)

CATANZARO – Domenica in scena “Il sindaco del Rione Sanità”

Domenica 27 novembre, alle 18.30, al Teatro Comunale di Catanzaro, è in programma la messa in scena dello spettacolo Il sindaco di Rione Sanità, opera in tre atti scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo nel 1960 ed  inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari.  La prima rappresentazione ebbe luogo a Roma, al Teatro Quirino, sempre nel 1960.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della nuova stagione del Teatro Incanto, diretto da Francesco Passafaro. Lui stesso aveva dichiarato che la stagione «è un invito a superare i limiti di una programmazione prettamente amatoriale, provando a produrre degli spettacoli che hanno voglia di uscire dalla città ed essere presentati in giro per la regione e, perché no, anche per l’Italia visti i temi trattati».

Antonio Barracano è un vecchio camorrista che amministra la legge con criteri singolari. Magnanimo e duro, severo e affettuoso è riconosciuto come ‘sindaco’ da tutti i diseredati del Rione Sanità. La sua è una particolare opera di giustizia verso i poveri che lo porta a sacrificare la propria vita pur di risolvere i problemi economici di Rafiluccio e Rita, una coppia in attesa di un figlio travolta dai debiti.

Il sindaco del rione Sanità prende spunto da un personaggio realmente esistito di nome Campoluongo. Ce ne parla direttamente Eduardo, descrivendolo come “… un pezzo d’uomo bruno. Teneva il quartiere in ordine. Venivano da lui a chiedere pareri su come si dovevano comporre vertenze nel rione Sanità. E lui andava. … questi Campoluongo non facevano la camorra, vivevano del loro mestiere, erano mobilieri”.

Una commedia se così si può dire, di grande attualità soprattutto in Calabria, che coinvolge tutta la compagnia storica del “Teatro Incanto” e molti allievi talentuosi e pieni di voglia di fare, di dare vita alle parole di Eduardo. (rcz)

CATANZARO – Ecco la nuova stagione del Teatro Incanto

È stata presentata la nuova stagione del Teatro Incanto, che è «un invito a superare i limiti di una programmazione prettamente amatoriale, provando a produrre degli spettacoli che hanno voglia di uscire dalla città ed essere presentati in giro per la regione e, perché no, anche per l’Italia visti i temi trattati», ha dichiarato il direttore artistico Francesco Passafaro.

«Abbiamo anche la visita di alcuni amici che verranno a trovarci e che saranno una bellissima conferma di amore per il teatro e per il Comunale, Il Centro del centro storico – ha spiegato ancora Passafaro –. Ormai dal punto di vista teatrale siamo davvero fortunati perché ogni anno vediamo spettacoli strepitosi sempre qui al Comunale, ci confrontiamo con dei veri professionisti della scena grazie alla stagione di Ama Calabria e questo modo di “rubare il mestiere” credo sia alla base della crescita di ogni compagnia teatrale».

«Tutto nasce dal nostro TeatroLAB – ha proseguito – la nostra scuola di teatro, che è cresciuto enormemente in quantità e soprattutto in qualità, perché ci sono dei talenti che si fanno notare e poi la nostra compagnia dei Bimbi, che sono davvero delle piccole meraviglie. Quest’anno abbiamo insegnanti di canto, di danza, di cinema, di “Theater Fitness” per essere pronti a tutto, quindi abbiamo pensato di realizzare 3 commedie musicali, La Bella addormentata nel bosco, La spada nella roccia e Aladdin, in un reinventare lo spettacolo per tutta la famiglia».

Questi spettacoli sono stati scelti per realizzare delle produzioni nuove, degli spettacoli da vedere tutti insieme, perché pensiamo che comunque a Teatro possa vincere il messaggio che la storia trasmette.

Passafaro, quindi, entra nel vivo della stagione, che prenderà il via il 9 ottobre.

La bella addormentata non è solo la storia di Aurora, ma è soprattutto la storia di Malefica, che non è ben vista dalla comunità, una reietta che si vendica colpendo il potere nel suo punto più debole.

La spada nella roccia è la storia di Semola, cioè Artù, molto prima della sua ascesa al regno, in un incontro con il meraviglioso mago Merlino che gli spiegherà che il sapere e la saggezza sono la vera magia.

E ancora Aladdin, la storia di un ragazzo povero che nasconde in sé molto più di quello che sembra, un vero diamante allo stato grezzo, che grazie all’incontro con il Genio, personaggio doppiato nella versione cinematografica da Robin Williams e dal magnifico Gigi Proietti, riuscirà a dimostrare a tutti e prima ancora a se stesso, tutto il suo potenziale.

Uno spettacolo su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giovanni e Paolo, gli antieroi, che si rifà allo stile del teatro contemporaneo che in questi giorni abbiamo accolto al Comunale.

Uno spettacolo sul poker come metafora della vita, P.P.P Poker Post Pandemia, il gioco del poker è visto in un incontro tra amici che si rivedono dopo molto tempo a causa della pandemia. Ognuno gioca a suo modo, cosi come affronta la vita. C’è chi bluffa, chi attacca, chi si difende, chi si mostra e chi si nasconde, in un evolversi di storia che rappresenta perfettamente il periodo che tutti stiamo vivendo.

Riproponiamo il sindaco del rione Sanità, di Eduardo De Filippo, uno spettacolo che ci ha regalato mille soddisfazioni, articolato in 3 atti, con una scenografia bellissima e un significato davvero molto attuale.

I nostri amici Appiccicaticci verranno da Roma con uno spettacolo di improvvisazione pura, A che ora vengo stasera?

 Ovvero Faccio tutto da solo che non sono capace di gestire relazioni Il sottotitolo è tutto! Si può improvvisare da soli? E fare uno show completamente soli? La risposta è Sì, e questo spettacolo ve lo dimostra!

Un solo Attore e tutti quei personaggi che popolano un luogo ben preciso (Quale? Non sappiamo proprio: ogni sera è diverso)

Uno spettacolo sull’impossibilità di creare relazioni ma anche sull’assoluta necessità, perché soli è tutto, in scena come nella vita, figuriamoci nell’improvvisazione

Una scelta per la vita di Stefania Pascali e Luigi Cilli

Stella ha una vita come tutti gli altri, con alti e bassi. All’età di trentasei anni però, si ritrova single, con due bambini e senza lavoro. Quali strategie adotterà per cavarsela? E soprattutto come risalirà la china? Una storia raccontata con ironia che insegna a non perdere mai la speranza e a credere sempre in se stessi.

Lo spettacolo, prodotto da Global Thinking Foundation fa parte del progetto Libere di…Vivere ed è stato inserito all’interno di un docufilm dall’omonimo titolo, prodotto da MACfilm con la regia di Antonio Silvestre.

È stato proiettato in anteprima nazionale presso il Palazzo del Cinema Anteo di Milano il 9 Maggio 2022.

Sta partecipando a diversi festival internazionali. Ad oggi si è aggiudicato il “Premio Giuria Giovani” all’Ariano International Film Festival.

Ma avevo dimenticato il primo spettacolo SSS Spettatori sulla scena, che sarà un vero e proprio esperimento, mai tentato dal Teatro Incanto, di coinvolgimento del pubblico in modo attivo. Saranno infatti gli spettatori, ai quali sarà dato un testo prima dell’inizio dello spettacolo o che potranno anche portarlo da casa, a interpretare sulla scena monologhi, dialoghi comici o drammatici, poesie… tutto quello che vogliono, guidati seduta stante dagli attori della nostra compagnia.

Uno spettacolo unico, che potrà cambiare di volta in volta e che sarà davvero una sorpresa ogni volta.

Orario spettacoli Domenica ore 18,30 – Una scelta per la vita.  Venerdì ore 20,30. Tutti i bambini con età inferiore ai 10 anni hanno diritto a ingresso gratuito. È obbligatoria la presenza di un accompagnatore adulto per ciascun gruppo di 3 bambini. (rcz)

 

CATANZARO – Grande successo al Comunale per Mary Poppins

È con il musical Mary Poppins che si è chiuso, con un sold out, la stagione teatrale del “Teatro Incanto”, diretto da Francesco Passafaro, iniziata il 20 novembre con un omaggio a Gigi Proietti.

“Mary Poppins”- che ha il sorriso, dolce ma determinato di una incantevole Francesca Guerra – rappresenta un’altra produzione del “Comunale”, realizzata grazie agli sforzi di una squadra che ha affrontato le difficoltà lasciate in eredità da due anni di pandemia con il coraggio di chi crede nel potere salvifico dell’arte, nel linguaggio diretto ed emozionale delle immagini che ispirano la bellezza del cuore.

Questa favola moderna – che oltre ad affascinare i più piccoli deve essere raccontata agli adulti di tutto il mondo che hanno smesso di essere bambini – ha saputo richiamare l’attenzione del pubblico stimolato dalla magia di una storia che fa sempre ritornare bambini, a caccia di aquiloni, con la voglia di saltellare per i tetti, scivolare nei camini e saltando in qualche disegno colorato.

E la platea del Teatro Comunale, finalmente – dopo i lunghi e bui mesi del post pandemia – ha spento la paura e riacceso il sorriso: ha accolto il suo pubblico come in un grande abbraccio, in un atteso e commovente sold out.

Francesco Passafaro, sempre più bravo, incarna un credibile mister Banks: tutto preso dall’andamento degli affari e da una vita piena di regole, dovrà incontrare la tata più famosa del mondo per ricordare quanto sia meraviglioso far volare un aquilone in compagnia dei propri figli, Micheal e Jane che hanno il volto dei talentuosi Gregorio Condito e Greta Bronzi.

Oggi, che siamo tutti presi dai cellulari, dai social, e da una vita in cui si corre sempre senza sapere dove si sta andando, la favola ritorna in tutta la sua forza. Ne abbiamo bisogno. Ripetere “Supercalifragilistichespiralidoso” diventa un antidoto alla tristezza degli adulti che hanno perso di vista la fiducia nel futuro, prima di tutto dei sentimenti. Del resto “basta un poco di zucchero”, per buttare giù l’amarezza e tornare a sorridere. La magia delle favole farà il resto (tanto che c’è stata anche tanta voglia e spazio per le foto di rito con la nostra Mary).

E, quindi, grazie a: Francesca Guerra, Michele Grillone, Stefano Perricelli, Elisa Condello , Michele Muzzi (aiuto regia), Futura Peta, Marco Trocino, Gerarda Golfieri, Rita Sia, Licia Lojacono, Mario Scozzafava, Domenico Vavalà, Marinella Bruno, Anna Palmese, Domenico Scarpino, Gregorio Condito, Greta Bronzi; la Compagnia dei Bimbi; la Rampa di Lancio; l’Academy della scuola di teatro TeatroLAB 2 ore fuori dal mondo; la scuola di danza “Maison D’art “di Francesco Piro; Kalisfera service, a cura di Gregorio Fera; foto di scena di Francesco Lucia; Video Fotovideando di Antonio Moniaci; Ufficio stampa Freemedia 21 di Maria Rita Galati. Direzione di scena Marzia Passafaro. Movimenti scenici Roberto Malta. Grafica Alessandro Passafaro. Regia Francesco Passafaro.

CATANZARO – Domenica al Teatro Comunale “Serata d’Onore”

Domenica 27 marzo, al Teatro Comunale di Catanzaro, alle 18.30, in scena lo spettacolo Serata d’Onore, con Francesco Passafaro, Elisa Condello, Roberto Malta, Stefano Perricelli, Michele Grillone, Francesca Guerra e gli allievi del “TeatroLab 2 ore fuori dal mondo”.

L’evento è stato organizzato dal Teatro Incanto, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, per rendere omaggio a grandi personalità del teatro locale, come Nino Gemelli, Sina Di Pane, Mico Amendolia e Ciccio Viapiana oltre a ricordare altri due grandi personaggi, che hanno portato in auge il vessillo di Catanzaro e della Calabria, Ettore Capicotto e la voce più bella della Calabria, Pino Michienzi.

«Fino a qualche anno fa, a Catanzaro, il teatro dialettale era un genere considerato unicamente comico, ridanciano, un teatro di serie B rispetto al grande teatro in lingua delle compagnie professionistiche – ha spiegato il direttore artistico del Teatro Comunale –. Nino Gemelli, anche grazie alla lezione di Eduardo, credeva che il dialetto fosse la lingua che potesse raccontare al meglio le mille vite dei catanzaresi e non si limitò a scriverlo, ma realizzò una vera compagnia teatrale, il Laboratorio Teatro Azione, che ha poi generato le compagnie teatrali che sarebbero venute in seguito».

«Insieme a lui la moglie, Sina Di Pane, 2 “nonni” del teatro dialettale, Mico Ammendolia e Ciccio Viapiana, e tanti altri attori – ha proseguito – hanno realizzato il solco da cui poi sarebbero nati tantissime belle realtà che oggi vedono il loro sbocco naturale proprio nella rinascita del Teatro Comunale, il centro del centro storico. A loro e non solo – conclude Passafaro – sarà dedicata questa serata, il 27 marzo alle 18,30, in cui ripercorreremo con tanta allegria la storia del teatro catanzarese, da “E mbuccati chissu” fino ai giorni nostri». (rcz)

 

CATANZARO – Mercoledì si presenta la rassegna “Teatro Viva”

Mercoledì 16 marzo, alle 11.30, al teatro Comunale di Catanzaro, è in programma la presentazione della rassegna Teatro Viva! dell’Associazione Teatro Incanto che ha l’obiettivo di far rivivere il patrimonio materiale e immateriale del teatro in Calabria attraverso un format dedicato alle arti performative e ad una programmazione dall’ampio ventaglio di generi.

Tra gli appuntamenti quelli dedicato ad un focus sull’identità linguistiche attraverso lo spettacolo Maturina Fantesca con Patrizia Lo Fonte, dedicato agli elementi linguistici del Medioevo. Da anni l’associazione “Teatro Incanto” si distingue per aver prodotto, promosso e realizzato opere legate a questa forma d’arte, valorizzando già le moltissime figure artistiche presenti sul territorio, portando avanti una realtà fortemente legata alle radici dell’identità calabrese.

«Attraverso un’appropriazione dinamica e sinergica degli spazi del Teatro Comunale di Catanzaro, il Festival è punto di incontro e riferimento del circuito teatrale calabrese con un continuo dialogo tra realtà artistiche, storiche, sociali e identitarie con il luogo d’azione, gli utenti e i soggetti coinvolti – ha spiegato il direttore artistico Francesco Passafaro -. Format strategico, il Festival volge lo sguardo allo sviluppo del territorio e della cultura attraverso un percorso formativo e intrattenente, contenitore dalla grande rilevanza artistica, iniziativa cardine di valorizzazione dei luoghi e delle risorse culturali del territorio calabrese».

Si rafforza, così, il rapporto tra domanda e offerta culturale locale senza interferire con le collaborazioni nazionali, intensificando lo scambio artistico tra risorse e realtà appartenenti allo stesso circuito, e rendendosi base di formazione per artisti emergenti, spazio performativo aperto e ospitale.

La programmazione del Festival si dipana su differenti generi e discipline artistiche dall’approccio interattivo, favorendo un pieno coinvolgimento dei turisti e la cittadinanza, fortificando l’integrazione tra turismo, cultura e teatro.

Il format combina più azioni per conferire al Teatro Comunale il ruolo di luogo d’accoglienza artistica, come spazio ospitale per le compagnie teatrali regionali, occasione di formazione e confronto. Una combinazione come quella tra due artisti nazionali di altissimo valore contenutistico: Matteo Belli, con la sua Ora X: Inferno di Dante per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e Patrizia La Fonte, con Maturina Fantesca, ultima erede di Leonardo Da Vinci, con un approfondimento comune in due workshop sulla voce e sulla lingua italiana.

Appuntamento, quindi, alla conferenza stampa di mercoledì 16 marzo in vista del primo spettacolo di venerdì 18 marzo alle 20.30. (rcz)

CATANZARO – Al Comunale domenica 27 in scena “Ditegli sempre di sì”

Domenica 27 febbraio, a Catanzaro, al Teatro Comunale, in scena Ditegli sempre di sì  della Compagnia Teatro Incanto diretta da Francesco Passafaro.

Lo spettacolo, una delle commedie più divertenti di Eduardo De Filippo, rientra nell’ambito della rassegna del Teatro Incanto al Comunale.

Eduardo scriveva osservando attentamente la sua realtà locale, facendola diventare universale. In questa commedia, l’importanza della parola, della logica, del raziocinio, viene messa a confronto con quella che le persone “normali” definiscono pazzia.

Il ritorno di Michele Murri a casa dopo un anno di manicomio, metterà a soqquadro l’intero equilibrio che l’ipocrisia della normalità aveva creato nei suoi vecchi amici di un tempo. Ma i “normali” sono davvero tali o invece c’è più logica nella lucida follia? Un grande successo storico del “Teatro Incanto” riproposto con una compagnia tutta nuova, grazie al supporto del Teatro Lab- 2 ore fuori dal mondo.

«Ho uno strano rapporto con Eduardo: è stato il Maestro del mio Maestro ( Nino Gemelli ha studiato drammaturgia con lui all’Università La Sapienza) e io ne ho sempre sentito parlare come un mito fin da quando ero bambino – afferma Francesco Passafaro –. Crescendo ho potuto apprezzare la bellezza dei testi e il rigore del suo teatro, oltre alla maestria dell’attore e del regista. Un uomo di teatro completo, dunque, che amministrava alla grande anche gli aspetti amministrativi. Quando decidemmo di mettere in scena la prima commedia di Eduardo, mi venne in sogno: suggestioni dirà il pubblico, può darsi ma per me è stata una vera rivelazione. Non posso dire cosa successe in sogno ma da allora, ogni volta che torna Eduardo tra le pagine del ‘Teatro Incanto’, il mio amico torna a trovarmi e mi dice cosa devo o non devo fare. Strano, ma bellissimo».

«Tornare con “Ditegli sempre di sì” è una gioia pazzesca, alle prove non smettiamo mai di ridere  e di divertirci, nonostante gli attori in scena siano serissimi, provando in modo ligio la loro parte. Ma gli allievi del TeatroLAB – conclude Passafaro – che vengono a seguire tutte le prove della compagnia, ridono a crepapelle e si emozionano come a un vero spettacolo. Non vediamo l’ora di salire in palcoscenico e di incontrare il respiro del pubblico! Ancora con la mascherina, sempre in tutta sicurezza». (rcz)

CATANZARO – Al Teatro Comunale domenica in scena Alex Elton

Domenica 16 gennaio, al Teatro Comunale di Catanzaro, in scena lo spettacolo Dove – La notte della scimmia rosa con Alex Elton, allieva di Gigi Proietti.

Lo spettacolo, tra il sogno e la realtà realizzato all’interno della stagione “Domenica d’Incanto”, rientra nell’ambito della stagione del Teatro Incanto al Teatro Comunale – diretto da Francesco Passafaro.

Alex Elton sarà in scena conErmanno Dodaro, sue le musiche originali e selezione musicale (drammaturgia e regia di Riccardo Bàrbera, aiuto regia Michele Mancarella, movimenti coreografici Leda Lojodice). Ermanno Dodaro è uno straordinario musicista, un compositore e un virtuoso del contrabbasso. Da qualche anno collabora assiduamente con Rossana Casale, Mariella Nava, Grazia Di Michele, Tosca.

In Dove – La Not­te del­la Scim­mia Rosa, ci porta in un luogo che potremmo definire “assurdo” dove si in­trec­cia­no, ma­gie, ri­cor­di, av­ven­tu­re, mu­si­che e can­zo­ni. Un mo­no­lo­go con mu­si­che dal vivo, con una cu­rio­sa am­bien­ta­zio­ne: un mar­cia­pie­de not­tur­no, su cui un mu­si­ci­sta di stra­da (Clark), ta­ci­tur­no e bur­be­ro “sca­ri­ca” una don­na (Ara) se­mi-ad­dor­men­ta­ta, in pre­da ai po­stu­mi di una sbron­za. Ma non diciamo di più proprio nell’attesa di scoprire assieme ogni sfumatura di un orizzonte magico. Da dove ven­go­no questi personaggi? Si co­no­sco­no? È un sogno, o realtà? Lo scopriremo domenica 16 gennaio alle 18.30 al Teatro Comunale, nel centro del centro storico, per vivere mille emozioni sempre in totale sicurezza, grazie a tutte le accortezze dello staff del Comunale, dove si accede solo con Super Green Pass e mascherina FFP2. (rcz)