Il 28 luglio riaprono le Terme Luigiane

C’è una data, che segna la riapertura delle Terme Luigiane, ed è quella del 28 luglio. Una giornata importante, che segnerà la ripartenza delle attività di uno dei principali e più apprezzati impianti termali d’Italia, nell’ambito dell’operazione di valorizzazione del patrimonio termale calabrese, portata avanti dalla Regione Calabria – attraverso le società Fincalabra e Terme Sibarite.

Sarà proprio quest’ultima a curare nello specifico la gestione operativa, sulla scorta di contratto di fitto di ramo d’azienda stipulato il 13 Luglio scorso con Sateca spa, proprietaria delle strutture.

In particolare, da Giovedì 28 Luglio – in coda ai lavori di restart in corso – riapriranno i battenti lo stabilimento Thermae Novae (ad eccezione, ma solo per il momento, del Reparto di fangoterapia), il Grand Hotel delle Terme, il parco termale con annesso centro benessere, i villini Belvedere. Già operativa invece la pizzeria Reginella.

Le Terme Luigiane sono la più antica e conosciuta stazione di cura della Calabria, ricche di acque ipertermali solfuree salsobromojodiche che raggiungono il più alto grado sofidrometrico d’Italia (173 mg/l), indicate per la cura di diverse patologie tra le quali reumatismi e artrosi, malattie della pelle, infiammazioni dell’apparato respiratorio. (rcs)

Terme Luigiane, la Regione ha approvato l’accordo Terme Sibarite – Sateca

Le Terme Luigiane possono tirare un sospiro di sollievo e sperare di poter ospitare, a fine luglio, turisti e ospiti grazie all’ok dalla Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, all’accordo Terme Sibarite – Sateca.

La delibera approvata dalla Giunta, infatti, permette l’attuazione di una recente legge approvata dal Consiglio regionale e attraverso la quale si autorizza Fincalabra ad entrare nel capitale sociale di Terme Sibarite, di ricapitalizzarla, e di permettere alla società di sottoscrivere con la Sateca un contratto di fitto d’azienda per il controllo e la gestione delle Terme Luigiane, con opzione all’acquisto che si potrà esercitare entro il 31 dicembre del 2024.

L’assemblea dei soci di Sateca, infatti, ha accettato l’offerta della Regione, e il timing proposto dal governo regionale, si potrà dunque procedere nella direzione indicata dal presidente Roberto Occhiuto.

Un’operazione positiva, realizzata anche grazie a Sateca, che ha aderito ad una proposta conveniente per entrambe le parti e che mira al rilancio del sistema termale regionale e al definitivo recupero di un presidio, le Terme Luigiane, conosciuto in tutto il mondo e dalla grandissime potenzialità. (rcz)

Filcams Cgil Calabria: Aprire tavolo istituzionale per le Terme Luigiane

La Filcams Cgil Calabria ha chiesto alla Regione Calabria di aprire un confronto istituzionale sulle Terme Luigiane.

Con questo tavolo, infatti, per il sindacato si dovrebbe «provare a salvaguardare un infrastruttura importante e strategica per l’offerta turistico-sanitaria e con essa il lavoro».

«Comprendiamo la disperazione di chi afferma – viene spiegato in una nota – che sarebbe disposto a lavorare gratis pur di salvaguardare l’azienda ma non ne comprendiamo il senso ed il merito; non si tratta di salvare un’azienda in crisi, di fatti, ma di ricondurre ad una gestione corretta le acque termali e la loro fruizione».

«Il Presidente Occhiuto e l’assessore al ramo – continua la nota – non dovrebbero permettere da rappresentanti dei cittadini calabresi, che si possa affermare che in questa terra si è disposti a lavorare gratis. Non è dignitoso, non è giusto».

«Inoltre – dice ancora il sindacato –riteniamo che se la Regione Calabria vuole proseguire sul solco del confronto democratico con le parti sociali, così come si sta facendo su tante materie importanti, è urgente la convocazione di un tavolo istituzionale per affrontare il capitolo Terme ed in particolare Terme Luigiane».

«Le nostre richieste ed i nostri appelli nel tempo non sono mai mancati – conclude la nota – non manchi la volontà politica ed istituzionale di affrontare in maniera adeguata questa vertenza, provando a risolverla, per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori e per la Calabria». (rrm)

Terme Luigiane, Salerno (Idm): Rete termale calabrese potrebbe diventare realtà

Per Franco Salerno, coordinatore di Guardia Piemontese di Italia del Meridione, «la rete termale calabrese potrebbe diventare realtà».

«Accogliamo, con grande favore – ha spiegato – la proposta del presidente Roberto Occhiuto per la realizzazione di una rete termale regionale. L’entusiasmo ci sarebbe anche se bisogna vedere le dinamiche e le modalità di presentazione della proposta, che tra le altre cose percorre il solco tracciato dal fondatore de L’Italia del Meridione, l’ex Consigliere regionale Orlandino Greco, che nel 2018 presentò una proposta di legge recante il: Riordino del sistema idro-termale della Regione Calabria”. Come IdM abbiamo, da sempre e più volte, espresso lo sconcerto e la costernazione, scendendo in prima linea, di fronte ad una questione che dura da troppi anni. Un patrimonio non sfruttato al meglio e vilipeso. L’attrazione termale nella nostra zona è tra le risorse più importanti, abbiamo una tra le acque più importanti in Europa e siamo i primi in Italia per l’indice alto di zolfo, nello specifico le acque sono ipertermali, solfuree, salsobromojodiche e raggiungono il più alto grado sofidrometrico dItalia (173 mg/l)».

«Con questa nuova riapertura – ha proseguito – si può avere un ulteriore slancio a favore del turismo che circonda il nostro territorio, e che potrà varcare i confini regionali, nazionali ed Europei, come già successo negli anni passati, con presenze da Germania, Russia, Svizzera. La qualità delle acque fa si che siano una ricchezza per il benessere ma soprattutto per la cura del corpo e delle malattie che riguardano reumatismi e artrosi, segue insieme l’otorinolaringoiatria le faringiti, laringiti, otiti, interessa l’apparato respiratorio tra cui asma, bronchiti, le malattie della pelle orticaria, dermatite e riguarda anche la ginecologia. Si tratta di una risorsa molto importante per il nostro territorio e che potrebbe dare una vera svolta per le comunità di Guardia Piemontese ed Acquappesa, ma non solo ovviamente ne gioverebbe tutto il Tirreno cosentino nonché tutta la regione».

«La nostra – ha concluso – è una terra dal potenziale inespresso e caratterizzata da una forte emorragia occupazionale. Dunque, nel congratularmi con il Presidente Occhiuto, il mio auspicio è che la sua Giunta possa, allunisono, da un lato continuare nellopera di valorizzazione dei settori cardini per lo sviluppo della nostra terra e, dallaltro, dare risposte immediate agli stabilimenti termali chiusi e che creano emergenza sociale, come nel caso delle Terme Luigiane. Questultime, rappresentano lo specchio dei paradossi calabresi: struttura allavanguardia ma chiusa, nonostante la stagione termale sia più che alle porte, per contenziosi che poco hanno a che vedere con linteresse pubblico e che costringono tanti lavoratori innocenti a casa. Continuiamo a credere che una Calabria diversa sia possibile realizzarla, tutti insieme e con la forza del buon governo». (rcs)

 

Terme Luigiane, Occhiuto: Obiettivo è riavviare al più presto la stagione

L’obiettivo è quello di riavviare al più presto la stagione». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a margine del sopralluogo a Guardia Piemontese delle Terme Luigiane.

Entro fine mese l’assemblea dei soci di Sateca dovrà decidere se accettare l’offerta della Regione, formulata attraverso, Fincalabra, per l’acquisizione delle Terme Luigiane.

«Tutti i soggetti coinvolti – ha spiegato Occhiuto – stanno lavorando a questo progetto, sia l’azienda che gestisce le Terme, la Sateca, sia i Comuni che hanno concesso l’uso dell’acqua, sia la Regione, che si è resa disponibile a fare un fitto d’azienda con opzione per l’acquisto, cosa di cui deciderà la società nel corso della propria assemblea». 

«Le Terme sono importantissime – ha rimarcato – perché rappresentano un asset strategico per la Calabria: uno stabilimento termale di queste dimensioni non può rimanere chiuso». 

«Piuttosto – ha proseguito – l’obiettivo deve essere quello di gestire in maniera integrata tutte le Terme della Regione, facendo del termalismo un comparto chiave per lo sviluppo turistico, in un periodo nel quale oltretutto, dopo la pandemia, questi centri potranno avere un ruolo ancora più strategico rispetto al passato».

«Cè un’interlocuzione serrata tra la Regione, le amministrazioni comunali e la società che gestisce le Terme da diversi mesi — ha sottolineato il presidente Occhiuto – con l’obiettivo di riavviare la stagione termale.  La Regione ha posto la possibilità concreta di fare il fitto d’azienda ed è giusto che la società valuti nell’ambito dell’assemblea dei soci tale proposta». 

«Se la valuterà positivamente – ha aggiunto – saremo noi  a occuparci direttamente della gestione e dello sviluppo delle attività. È evidente che noi vogliamo aprire almeno una parte delle Terme Luigiane quest’estate». 

«E l’operazione che abbiamo messo in campo – ha concluso – nasce proprio con questo obiettivo. È importante che ciò avvenga.  Oggi ho fatto un sopralluogo anche per rendermi conto dello stato dell’arte generale delle Terme e dei lavori che eventualmente vanno realizzati». (rcs)

Terme Luigiane, Occhiuto incontra i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha incontratp in Cittadella regionale i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese per discutere dello sviluppo delle Terme Luigiane e di tutto il comparto termale del territorio calabrese.

Il sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio e il sindaco di Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti, sono stati informati in merito allo stato dell’arte della trattativa che Fincalabra sta portando avanti con Sateca, la società che possiede le Terme Luigiane, e allo stesso tempo i Comuni coinvolti si sono detti disponibili ad un salto di qualità nel promuovere attivamente quella che deve rappresentare una strategia di rilancio per un settore chiave ed estremamente importante.

Tripicchio e Rocchetti valuteranno la possibilità di inserire anche proprie strutture comunali e, soprattutto, lo stabilimento termale di San Francesco nell’operazione che la Regione sta conducendo. 

Un vero piano di sviluppo per il comparto termale calabrese si costruisce anche ascoltando i territori, riqualificando le strutture esistenti, e immaginando un futuro florido e attrattivo.

In questo scenario la Regione è ovviamente disponibile a offrire il supporto necessario, nei modi e nei termini che saranno valutati insieme ai sindaci.

Intanto, per velocizzare le operazioni di ripristino delle strutture e per tentare di salvare, almeno in parte, la prossima stagione estiva, il presidente Occhiuto e i primi cittadini di Acquappesa e Guardia Piemontese hanno concordato di riaprire le acque nelle condotte e ribadito la disponibilità di dare esecuzione alla sentenza del Tar sulle Terme Luigiane, fino al pronunciamento del Consiglio di Stato. (rcz)

Terme Luigiane, Occhiuto: Regione disposta a fitto d’azienda per accelerare la trattativa

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto che «abbiamo manifestato a Sateca la nostra disponibilità a sottoscrivere, come proposto dalla società, un contratto di fitto di ramo d’azienda finalizzato all’acquisizione» delle Terme Luigiane.

Il Governatore, infatti, sta portando avanti la trattativa per l’acquisizione delle Terme Luigiane tramite Fincalabra, sottolineando che la Regione «è determinata ad andare avanti e ferma nella sua proposta d’acquisto, forte di una valutazione oggettiva predisposta da un advisor esterno. La stagione termale è ormai alle porte, e vogliamo accelerare affinché la trattativa si possa sbloccare nel più breve tempo possibile».

«Aspettiamo una risposta nelle prossime ore – ha concluso – per poter concretizzare la nostra volontà, e per tentare di arrivare pronti ai mesi di luglio ed agosto». (rcs)

Occhiuto: Chiesto a Fincalabra di valutare acquisto delle Terme Luigiane

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto di aver chiesto a Fincalabra di valutare l’acquisto della società che gestisce le Terme Luigiane.

«La finanziaria della Regione lo aveva fatto – ha spiegato –  però poi abbiamo scoperto che la società non si poteva acquisire, perché aveva anche dei beni che nulla avevano a che fare con le terme. Sarebbe stata indispensabile una lunga operazione di scissione, e quindi avremmo perso la prossima stagione. Si è deciso, dunque, insieme agli azionisti di riferimento e ai loro consulenti, di considerare l’acquisto del ramo d’azienda».

«Abbiamo dato a un advisor esterno – ha proseguito – il compito di valutare quanto si potesse spendere per l’acquisto dello stabilimento termale e degli alberghi, anche in considerazione del fatto che esiste un mutuo e che le strutture necessitano di investimenti. E l’advisor ci ha detto che possiamo spendere al massimo 7.900.000 euro.
Ieri la Regione, attraverso Fincalabria, ha offerto questa cifra a Sateca per acquistare lo stabilimento termale e gli alberghi che possono essere rilevati».

«Se la società accetterà l’offerta – ha concluso – la prossima stagione si avvierà, e avremo una società regionale che si occuperà di gestire le Terme Luigiane e poi tutte le terme calabresi. Un’unica società per rilanciare le Terme Luigiane, ma anche per rilanciare il settore delle terme in tutta la Calabria». (rcz)

Giro d’Italia, Diego Rosa vince a Guardia Marina e dà lustro alla vicenda delle Terme Luigiane

di FRANCO BARTUCCIDiego Rosa vince a Guardia Marina dei punti per il secondo traguardo volante della tappa del Giro D’Italia Palmi- Scalea di 192 Km, percorsa in solitudine fino a pochi chilometri dell’arrivo, che ha visto invece vincitore  della tappa sul traguardo di Scalea il ciclista francese Arnaud Démar.

Ma per i lavoratori delle Terme Luigiane l’eroe della giornata è stato Diego Rosa, che tagliando il traguardo volante, collocato al termine del primo rettilineo di Guardia Piemontese Marina, subito dopo, nei pressi del bivio stradale che porta alle Terme Luigiane, ha dato lustro allo striscione di protesta collocato lungo il marciapiede con su scritto “Terme Luigiane – Vergogna Terme Chiuse”; mentre  altri striscioni venivano collocati sui famosi tornanti  di Acquappesa, più volte percorsi in edizioni precedenti dai corridori del Giro. 

Al di là del fatto di cronaca “rosa”, come le testate giornalistiche in riferimento ai colori del Giro spesso evidenziano, resta la drammaticità di una vicenda che coinvolge in prima persona  tanti lavoratori che hanno perduto il lavoro, come pure la rabbia e  la delusione dei tantissimi curanti calabresi e non solo che per il secondo anno consecutivo viene loro negato il diritto a curarsi per il proprio benessere fisico, peraltro ammesso dal sistema sanitario nazionale.

Una vicenda vergognosa simbolo del malgoverno da parte delle istituzioni della  Regione Calabria, che nemmeno una sentenza favorevole del Tar Calabria di riapertura delle Terme Luigiane riesce a dare seguito alle tante attese di riapertura, guastando la buona volontà espressa alla fine dello scorso anno dall’attuale presidente della Giunta regionale calabrese, on. Roberto Occhiuto, di una ripresa dei servizi termali in quel compendio delle Terme Luigiane fin dalla fine dello scorso anno; mettendo così in dubbio in questo caso quel motto, caro al già Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, della “Efficienza, efficacia e trasparenza”, comportamento corretto obbligato per gli apparati della Pubblica Amministrazione. 

Ci si trova, ormai, alla metà del mese di maggio e la stagione termale 2022 può essere considerata persa a tutti gli effetti e di questo ne sono coscienti anche i lavoratori, che dopo l’esperienza vissuta nella giornata di ieri con il Giro d’Italia, sono ritornati oggi a dire la loro attraverso un nuovo documento di protesta, a firma “Comitato lavoratori Terme Luigiane”, con un titolo che dice tutto:”Le Terme Luigiane abbandonate dalle istituzioni e dalla politica”, che nel rispetto della loro dignità si riporta integralmente a seguire: 

«A 6 anni di distanza dall’inizio dell’incubo lavorativo per i 250 dipendenti delle Terme Luigiane – si legge – dopo l’avvicendamento di ben 4 Presidenti di Regione con relativi assessori e consiglieri, dopo la sottoscrizione di accordi presso la Regione e in Prefettura in seguito rinnegati, ci si ritrova ancora una volta chiusi ma con una stagione che, se solo si volesse, potrebbe ripartire domani mattina. Centinaia di interrogazioni, denunce e istanze promosse da lavoratori, cittadini e da ogni parte politica non sono servite a risolvere concretamente una problematica che sta diventando lo specchio di una Calabria che non funziona e che costringe i padri di famiglia, con immensa rassegnazione, a fare le valigie pensando a quanto il buon Dio abbia dato a questa terra e a come noi Calabresi siamo incapaci di mettere a frutto tali doni». 

«Questo – si legge – è esattamente quanto sta accadendo alle Terme Luigiane: una realtà perfettamente funzionante da una parte e, dall’altra, qualcuno dotato delle giuste coperture, che ha scelto in maniera arbitraria di distruggere tutto nel tentativo di portare a compimento disegni a noi ignoti, sversando nel mare le preziose acque termali e la nostra dignità di lavoratori».

«Alla Sateca, che ha da sempre gestito le Terme Luigiane – continua il documento – garantendoci occupazione stabile e correttamente remunerata, è stata tolta l’acqua termale contro ogni legge e contro ogni sentenza giudiziaria, preferendo il nulla a un qualcosa che funzionava e che ha dato la possibilità ad intere famiglie per intere generazioni di mantenere un livello di vita più che dignitoso e soddisfacente. Oggi ci ritroviamo costretti a spezzare i sogni dei nostri figli che, con grandi sacrifici, riuscivamo a mantenere all’Università e, spesso, siamo nella condizione di non sapere cosa portare in tavola. Tra le istituzioni che ci sono state sempre vicine (di fatto le uniche) la CISL con Gerardo Calabria, che ha dall’inizio combattuto con noi questa battaglia e, nelle persone di Monsignor Leonardo Bonanno e di don Massimo Aloia, la Chiesa che ha provveduto a pagarci le bollette, a farci la spesa alimentare e, soprattutto, a manifestarci costantemente vicinanza e condivisione quotidiana delle nostre angosce».

«Il Presidente Occhiuto il 15 dicembre 2021 – viene spiegato – ha ricevuto il sindacato CISL e una nostra delegazione di lavoratori, garantendo discontinuità con la precedente linea politica e assicurando che entro la fine dell’anno avrebbe risolto la situazione affinché si potesse iniziare a programmare la prossima stagione termale. In data 26 marzo 2022 lo stesso Presidente Occhiuto in un video messaggio ha comunicato l’intenzione della Regione di acquisire tramite Fincalabra le Terme Luigiane al fine di superare l’attuale stallo e consentire la ripartenza dell’attività. Cosa sia successo nel frattempo noi lavoratori non lo sappiamo e, tutto sommato, ci interessa poco. Quello che rileviamo con sconforto è che alla data di oggi nulla di fatto è cambiato e le prospettive di ripartire per la prossima stagione sono ormai estremamente ridotte».

«Da quello che la Cisl ci comunica e dalle informazioni che riusciamo ad avere – continua – sembra che continuino le interlocuzioni e le riunioni tecniche ma le soluzioni sembrano ancora lontane. Ciò di cui né noi 250 lavoratori, né i 22.000 curandi, né le migliaia di assidui frequentatori delle Terme Luigiane riescono a capacitarsi, è il motivo per cui le Terme Luigiane siano chiuse. Secondo la sentenza del TAR dell’8 novembre 2021, l’attività della Sateca sarebbe dovuta continuare senza soluzione di continuità e questo è stato impedito con la forza da parte delle due amministrazioni comunali di Guardia Piemontese e di Acquappesa e con la complicità della Regione Calabria che, in quanto proprietaria delle acque, avrebbe avuto l’obbligo, sia morale che istituzionale, di impedire un simile scempio e di assicurare il diritto a tutti i cittadini di curarsi».

«Non è accettabile che in una terra assetata di lavoro come la nostra ci troviamo ancora una volta davanti a chi il lavoro potrebbe garantircelo immediatamente e questo viene impedito da una politica cieca ed egoista, incurante del bene comune e, soprattutto,indifferente a quanto sancito dalla magistratura. Il nostro ennesimo appello al Presidente Occhiuto è che ripristini immediatamente una situazione di legalità, nella quale si dia immediata esecuzione alla sentenza del TAR, nella quale chi ha distrutto le Terme Luigiane venga punito e chi ci ha garantito da sempre giusti diritti abbia la possibilità di continuare a farlo. Presidente, faccia riaprire l’acqua, come è giusto che sia, e ci ridia la dignità e il futuro che meritiamo. La Sua sensibilità, la Sua cultura e formazione politica e il Suo ruolo Le consentono di trovare una “soluzione ponte” immediata che dia finalmente respiro a noi lavoratori e alle migliaia di curandi che aspettano con ansia una data di riapertura. In questo modo avrà tutto il tempo di elaborare e concludere il percorso che lei immagina e che riguarda tutte le terme calabresi, lasciando a noi la prospettiva concreta di poter continuare a vivere nella nostra meravigliosa Calabria ed impedendo che ciò che il buon Dio ci ha dato e che rappresenta il nostro futuro, continui ad essere impunemente riversato in mare».

Cosa dire di fronte a questa loro analisi? Se non rinnovare l’invito al Presidente Occhiuto. Si ricordi  il detto: “efficienza, efficacia, trasparenza” con l’aggiunta della legalità, bandiera vincente di una Calabria diversa, moderna e migliore. (fb)

                                                          

Tavernise (M5S): Regione intervenga per riaprire stabilimenti delle Terme Luigiane

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha chiesto alla Regione di intervenire per riaprire gli stabilimenti delle Terme Luigiane, in quanto «vanno riattivate le prestazioni sanitarie specialistiche e ripristinati i livelli occupazionali esistenti fino alla stagione termale 2020».

«Le Terme Luigiane – ha spiegato – sono la più antica stazione di cura termale della Calabria, con le acque classificate ad un livello qualitativo altissimo dal Ministero della Salute. Prima della chiusura degli stabilimenti, impiegava centinaia di lavoratori erogando annualmente circa 500.000 prestazioni sanitarie per più di 20mila curanti, con 35mila presenze negli alberghi della zona nell’ultimo anno di regolare attività. Per un incredibile pasticcio amministrativo e dopo varie vicissitudini giudiziarie, complice, se non causa primaria, l’assoluta assenza di indirizzo e controllo da parte della Regione, le terme sono chiuse da fine 2020».

«A marzo del 2022 il presidente Occhiuto – continua Tavernise – ha annunciato che è allo studio una soluzione della controversia, ma questa ipotetica soluzione richiederà necessariamente lunghi tempi di concertazione e, al momento, l’ipotesi più probabile resta quella di vedere le Terme Luigiane chiuse per la terza estate consecutiva».

«Un danno rilevante sia in termini sanitari che economici. Le Terme Luigiane – ha proseguito – per le loro caratteristiche uniche sono state, infatti, utilizzate per cure mediche specialistiche relative a patologie reumatiche, respiratorie, ginecologiche, dermatologiche e otorinolaringoiatriche, erogate in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio termale è infatti costituito da prestazioni sanitarie ricomprese nei livelli essenziali di assistenza, pertanto l’interruzione del servizio ha anche notevoli implicazioni per la salute dei cittadini che non potendo ricevere le cure presso gli stabilimenti delle Terme Luigiane, sono costretti a rivolgersi ad altre strutture oppure a rinunciare alle cure».

«Questa prolungata chiusura – ha concluso – ha provocato la perdita del lavoro per centinaia di persone che negli anni scorsi erano direttamente impiegati negli stabilimenti termali e per l’indotto, con conseguenze negative economiche, sociali e soprattutto turistiche per tutta la Calabria ed in particolare per la zona del Tirreno cosentino. Per questo ho voluto sollecitare la Regione, che resta sempre la concessionaria delle acque termali calabresi, per un’iniziativa che è sempre più urgente affinché intervenga con soluzioni più celeri di quelle prospettate per non perdere anche la stagione estiva ormai alle porte e tutelare un patrimonio che deve essere protagonista dell’offerta sanitaria e turistica della nostra regione». (rrc)