Il sogno della Grande Cosenza che va tutelato e realizzato per un reale sviluppo della Calabria

di FRANCO BARTUCCI  – Il sogno della Grande Cosenza che va tutelato e realizzato per un reale sviluppo della Calabria.

Così veniva definita nei giornali dell’epoca nel 1971, quando il Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, si assunse l’onere, dopo due mesi di ricerca, analisi e studi, di collocare la nascente università calabrese, a seguito della delibera del Cipe del 3 luglio 1970, del Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 1971, con presidente l’on. Emilio Colombo, nonché del Dpr Giuseppe Saragat del 16 aprile 1971, di collocarla a Nord di Cosenza sui territori dei Comuni di Rende e Montalto Uffugo, il tutto a norma della legge istitutiva 12 marzo 1968 n° 442.

Una delibera che fu assunta dall’Organo amministrativo dell’Ateneo sopra citato, dopo varie riunioni nell’arco di due mesi, nella seduta del 31 luglio 1971, che si svolse nel salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, alla presenza del Sindaco Fausto Lio, componente dello stesso Organo, in qualità di rappresentante della città, e del presidente della Provincia, Francesco De Munno.

Oggi questa idea progettuale legata alla nascita e allo sviluppo dell’Università della Calabria, che avrebbe dovuto svilupparsi  sui territori di Rende e Montalto Uffugo, viene cestinata per dare spazio dopo cinquant’anni all’ipotetica creazione di una città unica che dovrebbe nascere con la fusione dei comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero, in base a un disegno di legge approvato dal Consiglio regionale nello scorso mese di luglio, per il quale i cittadini residenti nei tre comuni interessati sono chiamati in convocazione per un referendum consultivo che avrà luogo il prossimo 1° dicembre 2024.

All’epoca nel 1971 gli uffici amministrativi ed il rettorato erano collocati in piazza dei Bruzi (palazzo Ferrari), come la segreteria studenti (negli attigui portici del palazzo accanto); mentre il luogo di residenza e anche lavoro notturno per il rettore e i componenti del Comitato Tecnico Amministrativo, come dei Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà, avevano trovato posto nell’Hotel Europa in Contrada Roges di Rende. Luoghi, quindi, dove attraverso vari confronti tra i componenti degli Organi anzi detti è maturata l’idea progettuale della collocazione della nascente cittadella universitaria, da inserire in un’area urbana ampia tale da pensare ad una “Grande Cosenza”; nonché la stesura del primo Statuto dell’Università della Calabria, impostato in modo innovativo, rispetto al sistema universitario italiano, con il DPR 1° dicembre 1971 n° 1329 a firma, d’ordine del Presidente della Repubblica, dal Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi.

Uno Statuto contenenti elementi innovativi, a norma della legge istitutiva sopra richiamata, che prevedevano la nascita: dei dipartimenti; la conferma della creazione e metodologia di gestione di un centro residenziale capace di accogliere almeno il 70% degli studenti iscritti e la totalità del corpo docente e non docente con l’esclusione di coloro che risultavano già residenti nell’area; una nuova metodologia e ordinamento didattico; il diritto d’informazione e trasparenza su tutti gli atti amministrativi dei vari organi gestionali dell’Ateneo; la costituzione di una commissione di collegamento con le varie istituzioni esterni all’Università.

Una Università, quindi, aperta al territorio ed in stretto legame con le varie istituzioni nella creazione di un disegno di una nuova grande città nell’area urbana della media valle del Crati, basata sull’asse principale Cosenza, Rende, Montalto Uffugo, già legate tra di loro da un naturale sviluppo urbano ben collegate da un sistema viario (vedi strade interne ed autostrada) e ferroviario, sia verso il versante tirrenico che jonico. Tutto questo portò il Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, a suggerire con il loro deliberato il miglioramento del collegamento viario con i vari paesi dislocati attorno alla nuova grande area urbana in modo da costituire con il loro sviluppo un’unica area metropolitana prevedendo anche la realizzazione di un sistema di metropolitana veloce con Castrovillari e Sibari.

A distanza di cinquant’anni questa idea progettuale della creazione della “Grande Cosenza” è svanita nella memoria delle nuove generazioni (mettendo sotto processo l’attuale classe politica) e tre anni addietro per decisione ed impegno della parlamentare, allora consigliera regionale, Simona Loizzo, è stata ripresa come “Città Unica”, prevedendo la fusione dei Comuni di Cosenza, Castrolibero e Rende con l’esclusione di Montalto Uffugo, penalizzando così lo sviluppo dell’Università nella sua reale estensione come già illustrato nel servizio precedente. Un progetto ridotto alle tre aree urbane già esistenti che vanno da Castiglione Cosentino a contrada Andreotti e alla stessa Cosenza, con tre centri storici, uno stadio, una università monca, un ospedale.

Questa l’idea progettuale della “città unica”, trasformata in disegno di legge regionale che avrà gli sviluppi nel mese di dicembre con il referendum consultivo. Un progetto completamente diverso e più riduttivo rispetto alla “Gande Cosenza” pensata dai padri fondatori dell’Università della Calabria che guardava in modo lungimirante ad uno sviluppo verso il Nord non trascurando e valorizzando la stessa città capoluogo; mentre la “Città unica” è racchiusa in se stessa nelle dimensioni sopra descritte.

Intanto giunge notizia di un lavoro di ricerca condotto dalla prof.ssa Rosanna Nisticò, docente di Economia Applicata, presso l’Università della Calabria, che dimostra effettivamente come l’idea progettuale della “Grande Cosenza” pensata dai padri fondatori ed auspicata nella sua realizzazione dal Rettore Beniamino Andreatta sia la carta vincente per il reale sviluppo economico e sociale di quell’area.

Una ricerca che dimostra come il piano di fattibilità fatto predisporre dalla commissione del Consiglio Regionale “Affari istituzionali” per la stesura del disegno di legge costitutivo della “città unica” sopra richiamato e sul quale il Tar Calabria il prossimo 6 novembre dovrà esprimersi, in base a numerosi ricorsi che ne avversano l’applicabilità, presentati dai Comuni di Cosenza, Castrolibero e Luzzi, come da varie associazioni, abbia elementi di profonda debolezza. Infatti la ricerca della economista Rosanna Nisticò dimostra che l’area più idonea a costituire la nuova grande città della Media Valle del Crati per gli aspetti demografici ed economici è basata proprio sull’asse Montalto Uffugo/Rende/Cosenza, in virtù proprio della presenza dell’Università della Calabria.

Il consiglio dato al Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, attraverso la lettera aperta pubblica, resa nota solo da Calabria live lo scorso 7 agosto 2024. di non indire il referendum e di rinviare al Consiglio regionale il disegno di legge in questione per riscriverne uno nuovo in concordia con le parti interessate, causa la mancanza di elementi e memorie storiche, economiche, sociali e culturali, trova il suo fondamento con il lavoro della prof.ssa Rosanna Nisticò, che ci riserviamo di pubblicare a breve. Intanto il Tar Calabria è auspicabile che non adotti il prossimo 6 novembre una sentenza alla “Ponzio Pilato”, ma che entri nel merito di base della questione, come da questo servizio ne abbiamo fornito gli elementi e memoria storica.

Sarebbe auspicabile, infine, che la ricerca condotta dalla prof.ssa Rosanna Nisticò venga, non appena disponibile, presentata all’interno della stessa Università per fare emergere e dare contezza che qualsiasi progetto che verrà composto dovrà essere realizzato in funzione dello sviluppo  strutturale complessivo dell’Università in funzione della sua legge istitutiva del 1968, che reca la firma del presidente Aldo Moro e che l’Ateneo ne dovrebbe celebrare e custodire la memoria per un principio di grande umanità a dimensione sociale e culturale. (fb)

All’Unical presentato il libro sul Turismo delle Radici

di FRANCO BARTUCCIPresso il Dipartimento di Scienze Aziendali Giuridiche dell’Unical è stato presentato il volume “Turismo delle radici. Strategie e politiche di marketing” di Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Egea con il contributo di Confcommercio Cosenza.

Le due autrici portano avanti da molto tempo attività di studio, formazione e progettualità operative sul tema che riguarda i turisti internazionali che hanno come motivazione prevalente del viaggio quella di riconnettersi alle origini italiane, proprie o dei propri antenati.  Sonia Ferrari è professore di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale all’Università della Calabria, mentre Tiziana Nicotera è docente a contratto di Economia delle Aziende Turistiche presso il medesimo ateneo, nonché di Turismo delle Radici su incarico dell’Università degli Studi Internazionali di Roma.

 La presentazione del libro è stata un’occasione per illustrarne i contenuti da parte delle autrici tra approccio accademico e taglio pratico grazie ai numerosi esempi sul campo. Ma è stata anche l’occasione per alimentare un proficuo dibattito che ha posto l’accento soprattutto sulla necessaria formazione di tipo specialistico sul piano del marketing turistico legato a questa particolare forma di viaggi.

Alla presenza di numerosi studenti dei corsi di laurea in Scienze Turistiche e in Valorizzazione dei Sistemi Turistico-Culturali, dopo la lettera di saluti della Presidente della Provincia, Rosaria Succurro da sempre sensibile al tema anche come sindaco della città di San Giovanni in Fiore che ha lanciato la Settimana del turismo delle radici, ha dato l’avvio all’incontro Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza e vicepresidente nazionale Unioncamere, che ha sottolineato l’importanza di investire in questa tipologia del turismo. Come Confcommercio Cosenza ha organizzato, infatti, con le due docenti Ferrari e Nicotera un corso ad hoc, giunto nel giro di un anno e mezzo già alla sua quarta edizione prossima a partire.

Il professor Franco Rubino, presidente del corso di laurea in Economia Aziendale dell’Unical, ha testimoniato l’esperienza diretta vissuta negli Stati Uniti dove risiedono molte persone di origini calabresi che sono divenute imprenditori di successo ma con il cuore sempre verso la terra natale, auspicando, infine, che per i giovani studenti universitari quella di emigrare non sia una necessità ma una libera scelta di arricchimento.

A seguire, Vincenzo Abbruzzese, presidente regionale di Terranostra Coldiretti, ha annunciato la convenzione con il Discag dell’Unical per avviare un percorso formativo che vedrà impegnate le aziende agricole nella progettazione di attività di accoglienza turistica, al fine di aprirsi a nuove opportunità di mercato come esperienze immersive e laboratori esperienziali che incontrino proprio l’interesse dei viaggiatori delle radici. 

L’intervento di Giuseppe Varacalli, membro del Comitato Europeo delle Regioni, è stato incentrato sull’approvazione del parere di iniziativa sul turismo delle radici volto alla rivitalizzazione locale sostenibile soprattutto per borghi e piccoli comuni meno noti e sulla nascente associazione di comuni calabresi per lo sviluppo del turismo delle radici.

Tra il pubblico erano tra l’altro presenti i sindaci dei comuni di Malito, Verbicaro e Celico, che hanno raccontato le iniziative avviate e future, ma hanno evidenziato le criticità dovute alla mancanza di risorse e hanno richiesto con forza all’Università la condivisione dei risultati di ricerche scientifiche utili per la pianificazione delle attività turistiche.

Data la connessione del turismo delle radici con altre forme di turismo e altri fenomeni di consumo, si è citata, inoltre, la pubblicazione realizzata da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera insieme al Crea sul turismo delle radici e la promozione dei prodotti agroalimentari italiani, con particolare riferimento al comparto olivicolo-oleario.

A tal fine è stata invitata a prendere la parola Gabriella Lo Feudo del Crea presente in sala, che ha ricordato il successo di una degustazione guidata di olio evo italiano effettuata a distanza con una scuola in Argentina.

La chiusura dei lavori è stata affidata all’ex sindaco di Dipignano, Giuseppe Nicoletti, che ha tracciato la linea della cooperazione tra università, imprese, amministrazioni locali e ha definito come inesauribile la ricchezza della storia, della cultura e delle tradizioni che in particolare proprio gli studenti di scienze turistiche potranno offrire ai viaggiatori delle radici. (fb)         

La squadra di podismo dell’Unical vince a Catania il 35esimo campionato nazionale

di FRANCO BARTUCCIIl Rettore dell’Università della Calabria, Beniamino Andreatta, nel 1971 nel predisporre lo Statuto dell’Ateneo ed il progetto strutturale del Campus universitario puntava molto nello sport quale valore di attrazione e promozione dell’immagine dell’Università inserendo tra i servizi comuni anche un Centro Sportivo; nel progetto esecutivo delle opere strategiche, come il villaggio dello sport a dimensione competitiva regionale, nazionale ed internazionale.  

Nella prima decade del mese di febbraio 1989, su approvazione del Consiglio di amministrazione, nasceva il Circolo Ricreativo dell’Università della Calabria, che ogni Università italiana si era dotata con il coinvolgimento del personale docente e non docente, avendo come finalità la promozione di attività sociali, culturali e sportive. Ed è in questo settore che il Cruc dell’Università della Calabria in 34 anni di vita sta ottenendo risultati lusinghieri e di primato assoluto in campo nazionale.

Risalendo alle origini costitutive del Cruc ci piace ricordare il primo presidente Carlo Ammirato (tecnico amministrativo del dipartimento di economia) ed il compianto prof. Giovanni Anania nel ruolo di vice presidente, insieme a Pasquale Massaro del dipartimento di Matematica, coadiuvati da un comitato direttivo composto da Emma Lorenzi, Piero Marino, Francesco Gaudio e dal prof. Piero Fantozzi; mentre oggi e da qualche anno a svolgere il ruolo di presidente è stato chiamato il tecnico – amministrativo Alessandro Sole coadiuvato da un organismo direttivo.

Proprio nei giorni scorsi a Catania la squadra di podismo dell’UniCal, composta di 47 atleti di ambo i sessi, ha conquistato la coppa ed il primato nella XXXV edizione del campionato nazionale di podismo Anciu, ottenendo anche un premio per essere stata la compagine con il più alto numero di partecipanti. La squadra dell’Unical ha primeggiato su avversarie di grande prestigio come le rappresentative delle università di Bologna e Firenze.

Questa vittoria rappresenta il quarto successo del Cruc nelle ultime sette edizioni, una conferma della costante crescita e della sempre maggiore rilevanza del movimento podistico dell’Unical. Inoltre, l’edizione di quest’anno ha segnato un record di partecipazione per il Cruc, con ben 47 atleti, molti dei quali alla loro prima esperienza in questa competizione.

Questo impegno collettivo ha consentito al circolo, come già detto in precedenza, di ottenere anche il prestigioso riconoscimento della squadra con il maggior numero di partecipanti.

Tra le prestazioni individuali di maggior rilievo spiccano quelle di Giuseppe Davide Chiappetta, quarto assoluto nella gara maschile e primo di categoria, e di Noemi Baldino quinta assoluta nella gara femminile e prima di categoria. Ma la squadra dell’Unical ha messo in pista tanta qualità: ben 3 piazzamenti nei primi 10 posti della gara maschile, con Massimo Conforti quinto e primo di categoria, e Edoardo Sanchez settimo e primo di categoria, e ben 6 nei primi 20, con Antonio Curcio, diciottesimo, Emanuele Sgambitterra, diciannovesimo, e Arturo Leccadito, ventesimo.

Ma non sono gli unici risultati di rilievo. Sono state ben diciassette le medaglie di categoria per il CRUC: oltre ai già citati 4 primi posti, 2 sono stati i secondi posti, Emanuele Sgambitterra e Alessandro Soranzo, 7 i terzi posti, Annamaria Baudille, Anna Cipparrone, Graziana Filippelli, Giulia Martino, Andrea Attanasio, Fabio Lepreti e Giuseppe Rossi, 3 i quarti posti, Marilena De Simone, Vanessa Curcio e Arturo Leccadito, e 2 i quinti posti, Romina Conte e Manuel Borroto.

«Sono davvero lieto – ha commentato il rettore Nicola Leone – di questo nuovo successo dell’Unical ai Campionati Nazionali Universitari Anciu. Voglio esprimere un caloroso ringraziamento e i miei sentiti complimenti a tutta la squadra. Il primato sul più alto numero di partecipanti alla competizione è forse ancor più importante del risultato agonistico, conferma lo spirito di gruppo ed il forte senso di appartenenza che anima la nostra comunità accademica».

Questi i nomi dei componenti della squadra di podismo campione d’Italia a Catania: Noemi Baldino, Anna Maria Baudille, Cecilia Brunetti, Marianna Ceravolo, Anna Cipparrone, Romina Conte, Vanessa Curcio, Marilena De Simone, Rita Dodaro, Alessandra Falduto, Graziana Filippelli, Rosanna Gervasi, Elena Iakimova, Romana Marino, Giulia Martino, Valentina Mascali, Ilia Negri, Maria Rosaria Saffioti, Giuseppe Alì, Andrea Attanasio, Tommaso Barbalace, Piero Bevilacqua, Manuel Borroto, Giuseppe Chiappetta, Massimo Conforti, Antonio Curcio, Gianluigi Folino, Gianluigi Greco, Mario Imbrogno, Arturo Leccadito, Fabio Lepreti, Giuseppe Manco, Salvatore Minisci, Luigi Montono, Pietropaolo Morrone, Gianfranco Nardi, Dante Nisticò, Giuseppe Nisticò, Pasquale Pedace, Giuseppe Rossi, Edoardo Sanchez, Vittorio Scerbo, Emanuele Sgambitterra, Alessandro Sole, Alessandro Soranzo e Pasquale Vizza. (fb)

Un ponte tra l’Unical ed alcune Università francesi per un rapporto di collaborazione in campo di formazione e ricerca innovativa

di FRANCO BARTUCCIDa un accordo internazionale, firmato a Napoli tra l’Unical con le Università di Napoli-Parthenope e di Palermo, nonché con le Università francesi di Artois, Picardie-Jules Verne e Littoral Cote d’Opale, è nato un ponte tra Italia e Francia per una collaborazione nel settore della formazione e della ricerca innovativa.

A seguito di tale accordo si è svolto all’Università della Calabria un primo incontro operativo con i tre rettori francesi, concordando per la prossima primavera l’organizzazione proprio nel Campus di Arcavacata la promozione di un importante simposio sulla ricerca scientifica. Gli atenei collaboreranno con azioni congiunte per la mobilità di ricercatori e docenti, lo scambio di materiale scientifico, la costruzione sinergica di progetti di ricerca o di formazione e la sottoscrizione di accordi Erasmus+ per la mobilità e lo scambio degli studenti.

L’Università della Calabria si è già mossa attivamente, all’indomani della firma dell’accordo sottoscritto a Napoli, avviando una serie di incontri operativi per definire le prime azioni concrete di collaborazione. Il Rettore Nicola Leone, accompagnato dal delegato per il Coordinamento delle azioni di internazionalizzazione per l’Europa Luigi Boccia, tra l’altro responsabile UniCal dell’alleanza europea interateneo Europeace, ha accolto nel campus i colleghi francesi Mohammed Benlahsen, rettore dell’Université de Picardie-Jules Verne, Hassane Sadok, Rettore dell’Université Littoral Cote d’Opale e Pasquale Mammone, rettore dell’Université d’Artois, presentando loro le infrastrutture di ricerca dell’ateneo e l’incubatore di impresa Technest con gli spin-off che vi lavorano, ben illustrate nel giro dalla prof.ssa Donatella Armentano, docente di chimica, che ne ha coordinato la visita.

Tre linee di ricerca per un futuro sostenibile

Le università francesi hanno proposto tre linee di ricerca strategiche: bioeconomia, mare, intelligenza artificiale e medicina. Per ciascuna di queste aree, saranno costituiti tavoli di lavoro, composti da esperti dei diversi atenei partner, con l’obiettivo di definire progetti di ricerca congiunti e programmi di scambio. Non è stato un caso che all’incontro ha pure partecipato il dott. Giampiero Barbuto, dirigente dell’area rapporti internazionali della stessa Università.

Ad illustrare ai Rettori ospiti lo stato della ricerca in corso di svolgimento nell’Università della Calabria c’erano il prof. Paolo Zimmaro, rappresentante del Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e il territorio, che li ha portati a visitare il laboratorio Cessma, diretto dal prof. Mendicino, del Diam in tecnologie del mare e della navigazione, coordinato dal prof. Mario Maiolo, dove hanno potuto interagire con studenti e studentesse che stanno svolgendo il loro lavoro di tesi su temi inerenti i cambiamenti climatici e apprezzato gli strumenti di previsione del tempo e di difesa da inondazioni e incendi; mentre i professori Marcello Maggiolini e Vincenzo Pezzi hanno illustrato loro lo stato dell’avvio dei corsi di laurea in Medicina Chirurgia e Tecnologia Digitale, nonché Scienze Infermieristiche, nei quali si utilizza molto la robotica, come avviene pure presso l’Università Picardie Jules Verne di Amiens.

Un’opportunità per i giovani ricercatori

Per favorire la partecipazione attiva dei giovani ricercatori, è stata proposta l’organizzazione di un evento dedicato ai dottorandi del terzo anno delle sei università dell’alleanza. Questo incontro, previsto per la prossima primavera, offrirà ai dottorandi l’opportunità di presentare i loro progetti di ricerca e di instaurare preziose collaborazioni scientifiche. Per questo l’Unical è stata scelta come sede la sede per ospitare il simposio.

Obiettivi dell’accordo

 La cooperazione prevede la mobilità di ricercatori e docenti; lo sviluppo di progetti di ricerca e formazione; la sottoscrizione di accordi “Erasmus+” per promuovere l’internazionalizzazione attraverso la mobilità individuale degli studenti (in corso, post-laurea o di dottorato) e del personale nei Paesi partner; il coordinamento di proposte finalizzate all’ottenimento di fondi comunitari per la realizzazione di progetti di ricerca e formazione e delle relative strutture a servizio.

Soddisfatto il rettore Nicola Leone per l’accordo internazionale raggiunto dichiarando: «Dopo l’avvio dell’Alleanza EUPeace, finanziata dalla Commissione Europea nella call “European Universities”, che abbraccia 9 università di 8 Paesi europei, questa nuova alleanza italo-francese testimonia il ruolo sempre più centrale dell’Unical nel panorama accademico europeo».

«Questa alleanza strategica – ha concluso – rappresenta un’opportunità importante per rafforzare la nostra offerta formativa, attrarre nuovi talenti e promuovere la ricerca d’eccellenza in settori chiave per il futuro sostenibile dell’Europa. L’Unical si conferma un’università dinamica e aperta all’innovazione, che desta l’interesse internazionale ed è capace di stringere alleanze e creare sinergie positive». (fb)   

Unical, dal 28 al 31 ottobre l’ultima possibilità per iscriversi

Dal 28 al 31 ottobre sarà ancora possibile iscriversi all’Università della Calabria. Si tratta di una finestra d’immatricolazione “diretta” e immediata sui posti ancora disponibili nei corsi di studio per il 2024/25, che va incontro a quanti non hanno sfruttato le precedenti fasi d’iscrizione.

L’iscrizione è aperta a tutti, dagli studenti che non hanno mai fatto domanda, a quelli che non sono stati ammessi nelle fasi precedenti ma che sono desiderosi d’iniziare il loro percorso di studio universitario nel più grande campus d’Italia, assicurandosi una formazione di alta qualità senza ricorrere a costose migrazioni verso altri atenei del Paese. Grazie all’ampliamento dei posti a bando, effettuata dalla Governance dell’ateneo dopo il boom di iscrizioni dello scorso anno, agli studenti è offerta l’opportunità di iscriversi a diversi corsi di studio, anche in questa fase finale.

Le fasi della procedura

Alle 11.00 del 28 ottobre sarà aggiornata la sezione dedicata e verrà pubblicata la tabella contenente il numero di posti ancora disponibili nei singoli corsi di laurea, mentre alle 12 del 28 ottobre inizierà la fase di immatricolazione diretta.

Per immatricolarsi bisogna: registrarsi su unical.esse3.cineca.it (guida); elezionare dal Menu di Esse3 -> segreteria -> immatricolazione; scegliere il corso di laurea d’interesse tra quelli disponibili seguendo la procedura indicata nella sezione dedicata; pagare subito la tassa di immatricolazione (16,50 €) e comunque non oltre la mezzanotte dello stesso giorno (pena la decadenza), confermando così l’iscrizione che diventa immediatamente effettiva.

Alle 23 del 31 ottobre si chiuderà la finestra di immatricolazione. In quest’ultima fase, dunque, chi prima arriva potrà acquisire il posto disponibile, confermandolo  con il pagamento della tassa (16,50 €) entro la mezzanotte della stessa giornata. In caso di mancato pagamento, decade il diritto all’iscrizione ed il giorno successivo il posto viene reso nuovamente disponibile.

La procedura deve essere svolta online, ma chi avesse bisogno di assistenza, dal 28 al 31 ottobre potrà rivolgersi al personale dell’Area Servizi Didattici presso gli sportelli attivati al primo piano del Centro Residenziale (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17). (rcs)

 

I capigruppo di minoranza: Indegno lo spot di Occhiuto dall’Unical

I capigruppo dell’opposizione Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto), hanno evidenziato come «gli studenti calabresi dell’Unical ieri hanno potuto imparare finalmente, e personalmente, come si costruisce e si manda in onda una spot televisivo ben confezionato, ad immagine e somiglianza del presidente della regione Roberto Occhiuto, bravo come sempre a spargere illusioni a basso costo per i calabresi. Ormai una vera e propria telenovela…».

«Tutto finto e tutto illusorio dagli schermi di Rete 4 nella sua formula itinerante, ma non gratuita immaginiamo, impiantata all’Unical ieri – hanno continuato i capigruppo di minoranza -. Occhiuto, senza mai essere sfiorato minimamente da domande vere e insidiose ha raccontato semplicemente una Calabria che non esiste».

Una regione per i capigruppo «che è nei dépliant. Nei sogni. Trasporti efficienti, aziende floride, studenti con il lavoro sotto casa, coste e montagne incontaminate, livelli di ricerca e assistenza sanitaria da far invidia ad Harward. Che meraviglia».

«Peccato, però – hanno aggiunto – che le illusioni svaniscono non appena lo spot si esaurisce e resta, a schermo chiuso, tutta un’altra realtà. Strade che sprofondano, treni che non arrivano, calabresi all’estero per curarsi, mari inquinati, disoccupazione alle stelle e povertà dilagante. Una sola volta Occhiuto non ha mentito, ovviamente “incalzato” da un Paolo Liguori più “combattente” che mai. Quando ha esaltato il ruolo eccellente dell’Unical a livello nazionale. Vero, verissimo. Un punto di orgoglio per i calabresi, forse l’unico. Non certo merito della classe politica ma frutto di una visione nobile di chi ci ha preceduto e di chi ogni giorno investe tempo e passione per la ricerca e la formazione».

«E ci dispiacerebbe – hanno spiegato ancora i capigruppo di minoranza – se oggi l’università diventasse campo di battaglia politica. Noi riteniamo che debba rimanere il faro della didattica, della formazione e delle continue innovazioni necessarie per stare al passo con il tempo. Quel che conta è il livello in cui oggi è l’Unical in Italia e in Europa. Una scommessa vinta».

«Per il resto – hanno concluso Bevacqua , Tavernise e Lo Schiavo – speriamo che Occhiuto si svegli dal suo sogno prima che sia troppo tardi. I dati Eurostat sulla povertà, la sua frittata fatta sull’autonomia differenziata e la crisi senza fine della sanità dovrebbero riportarlo alla realtà». (rrc)

LA RIFORMA DEI PICCOLI COMUNI CALABRI
LA FUSIONE POTREBBE ESSERE UN’OPZIONE

di FRANCESCO AIELLO – Nell’incontro del 23 settembre scorso a Catanzaro sull’ordinamento degli enti locali, il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha sottolineato l’urgenza di riformare l’assetto istituzionale e amministrativo dei comuni calabresi, evidenziando come la frammentazione degli enti locali limiti l’efficacia nell’offerta dei servizi pubblici (“in Calabria troppi Sindaci, serve una riforma sui Comuni con pochi abitanti”).

La presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato ulteriormente l’importanza di affrontare queste problematiche, aprendo a discussioni su come promuovere il miglioramento della capacità amministrativa degli enti locali. Gli interventi di Occhiuto e del Ministro Piantedosi si inseriscono nell’ampio dibattito sull’efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici offerti dai comuni.

Questi temi hanno ottenuto crescente attenzione tra i ricercatori e le istituzioni. Limitatamente al caso della Calabria, si è rilevato che ben 258 comuni, più del 60% del totale, sono classificabili come “sotto livello”, poiché registrano un’offerta di servizi e una spesa effettiva inferiori alle soglie standard. Questi comuni hanno una dimensione media di circa 39 km² e assorbono il 67% del territorio regionale. Inoltre, la popolazione media di questi comuni è inferiore a 5.000 residenti, il che significa che il 64% della popolazione calabrese vive in aree in cui gli enti locali spendono poco e offrono servizi al di sotto degli standard.

Pochissimi comuni calabresi mostrano un potenziale comportamento virtuoso, offrendo più servizi e spendendo meno dello standard. L’inefficienza sistemica nell’offerta di servizi riguarda tutti i territori della Calabria, sebbene sia relativamente più marcata nelle province di Reggio Calabria e Crotone.

All’interno di questo quadro generale, particolare attenzione meritano i comuni piccoli e di montagna, poiché affrontano difficoltà aggiuntive nella gestione delle risorse e nell’erogazione di servizi. La causa è l’impossibilità di sfruttare le economie di scala, che, insieme alle risorse umane e finanziarie insufficienti, incidono sul progressivo indebolimento del ruolo degli enti comunali.

È per tali ragioni che, per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare l’efficienza dei servizi, è essenziale promuovere fusioni tra comuni di ridotte dimensioni. Peraltro, l’analisi delle distanze tra i comuni calabresi indica che 131 coppie di comuni (232 unità amministrative!) sono distanti meno di 5 chilometri. Questa prossimità geografica offre un’opportunità unica per rivedere l’assetto amministrativo, facilitando la gestione dei servizi senza la necessità di investire in nuove infrastrutture di collegamento tra i centri urbani. In questo contesto, le fusioni potrebbero preservare le identità locali e le specificità culturali, contribuendo a costruire una governance più robusta. Un esempio emblematico è quello di Casali del Manco, un nuovo comune nato dalla fusione di cinque piccoli comuni vicini, che dimostra come, nel medio periodo, queste iniziative possano generare risultati positivi.

Sulla base di queste considerazioni, appare chiaro che non ci sono ragioni economiche che ostacolino le fusioni tra piccoli comuni. Infatti, la teoria economica e l’analisi dei dati suggeriscono che aggregare i comuni di dimensioni ridotte, creando nuovi enti con una popolazione di circa 12.000 abitanti, sarebbe molto vantaggioso.

Questa ristrutturazione è necessaria, poiché il territorio della Calabria non può più essere gestito da comuni con capacità amministrativa limitata. Tuttavia, gli ostacoli alle fusioni provengono spesso dalle popolazioni locali, che temono di perdere la propria identità, sebbene questo timore sia infondato, poiché si tratta solo di cambiare il modello organizzativo delle comunità. È, altresì, importante notare che le resistenze alle fusioni derivano anche da dinamiche politiche locali. L’esperienza dimostra che gli attori politici tendono di fatto a opporsi alle fusioni, temendo una perdita di potere dovuta alla riduzione delle cariche per sindaci e assessori.

In questo contesto, l’istituzione di un osservatorio permanente presso la Regione Calabria potrebbe offrire assistenza tecnica ai piccoli comuni, favorendo così la consapevolezza degli effetti potenziali delle fusioni. È, inoltre, fondamentale che la riforma degli enti locali sia facilitata dalla Regione Calabria con una chiara regolamentazione legislativa e con fondi regionali aggiuntivi rispetto a quelli nazionali, come già avviene in altre regioni italiane.

L’invito al Presidente Occhiuto è di fare proprie queste proposte, rendendo disponibili nel bilancio regionale risorse dedicate alle fusioni e promuovendo attivamente l’osservatorio permanente. Questi interventi sarebbero cruciali per garantire un’amministrazione efficace e reattiva alle esigenze delle comunità locali.

Riconsiderare gli assetti istituzionali è, quindi, cruciale. Il numero elevato di sindaci e comuni porta a una gestione inefficace delle risorse, evidenziando l’urgenza di ristrutturare il sistema di gestione e amministrazione del territorio.

In linea con le dichiarazioni di Occhiuto, è necessario affrontare la frammentazione amministrativa e migliorare la governance locale come passi necessari per adottare nuovi modelli organizzativi delle comunità e dei territori estremi della Calabria. Solo un impegno concertato e una visione a lungo termine possono contribuire a superare le attuali difficoltà dello spopolamento che impera in Calabria. (fa)

[Francesco Aiello è professore ordinario di Politica Economica all’Unical]

Parte a Crotone il terzo polo di Medicina della Calabria

«L’istituzione del terzo polo di medicina a Crotone rappresenta un successo per tutta la regione». È quanto ha dichiarato il Rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, all’inaugurazione, a Crotone, del primo anno accademico del corso di laurea in Medicina.

Un evento che segna l’apertura di un nuovo capitolo nella formazione medica in Calabria, posizionando Crotone come il terzo polo della formazione medica regionale, accanto a Cosenza e Catanzaro.

L’ufficialità è arrivata il 9 ottobre scorso, quando il consiglio direttivo dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), dopo la visita degli ispettori, ha espresso parere positivo sul nuovo corso, accreditando il polo di Crotone come sede didattica decentrata dell’Università della Calabria e assegnando all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro la sede amministrativa, come richiesto dai due atenei.

«L’Unical ha investito risorse considerevoli – ha spiegato – per realizzare un centro didattico all’avanguardia, attrezzandolo  con le più moderne strumentazioni tecnologiche, come il tavolo anatomico 3D arrivato appositamente dagli Stati Uniti. Offriamo un corso di alta qualità e, al tempo stesso, garantiamo tutti i vantaggi del settore pubblico: dalle borse di studio all’esenzione delle tasse, che rimangono comunque molto contenute  anche per le fasce di reddito più elevate».

Assieme a Leone, il rettore dell’UMG, Giovanni Cuda, insieme al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, al presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari e al commissario dell’Asp di Crotone, Antonio Brambilla, che hanno portato i loro saluti. La presentazione del corso è stata a cura del professor Marcello Maggiolini, mentre le conclusioni sono state affidate al presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Siamo orgogliosi di annunciare l’avvio delle lezioni di questo corso di laurea  – ha detto Cuda – che consentirà a moltissimi giovani di restare nella nostra Calabria per proseguire gli studi. Il corso preparerà i futuri medici e garantirà una formazione di eccellenza grazie a strumentazioni e didattica all’avanguardia».

«L’avvio di questo corso – ha concluso – rappresenta un’assoluta innovazione in ambito sanitario e siamo felici di essere riusciti a implementare la nostra offerta con questa straordinaria opportunità di formazione».

«L’avvio del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Crotone è un’ottima notizia per la Calabria – ha affermato Occhiuto –. Purtroppo, per troppo tempo, i nostri giovani laureati in Medicina sono stati costretti a cercare opportunità di lavoro fuori regione o addirittura all’estero, anche a causa della mancanza di posti di specializzazione nel nostro territorio. Quando sono diventato presidente, in Calabria c’era solo il corso di laurea in Medicina di Catanzaro».

«Oggi abbiamo tre poli universitari – ha aggiunto –: uno a Catanzaro, uno a Cosenza e uno a Crotone. Poli universitari di alto livello, capaci di fornire un’istruzione d’avanguardia ai nostri futuri medici. Grazie all’apertura di queste nuovi corsi di laurea e all’ampliamento dell’offerta formativa, non solo formeremo un numero maggiore di medici, ma offriremo opportunità reali di lavoro qualificato nella nostra regione».

«Un ringraziamento – ha concluso il Presidente – al rettore dell’Università della Calabria di Cosenza, Nicola Leone, al rettore dell’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro, Giovanni Cuda, al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e al presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, con i quali abbiamo lavorato in squadra per offrire al territorio crotonese e alla Calabria questo importante presidio di saperi in campo medico».

Un corso unico per competenze in Intelligenza artificiale e Bioinformatica

Il corso di laurea, che conta già nel primo anno su 84 posti disponibili, è stato illustrato dal professore Unical Marcello Maggiolini, presidente della Commissione paritetica interateneo, composta da 4 docenti dell’Unical e 4 docenti di Unicz.

In particolare, Maggiolini ha sottolineato come l’obiettivo del corso di laurea sia la formazione di medici in grado di integrare e potenziare le classiche abilità professionali in ambito assistenziale con competenze che consentano di utilizzare in maniera ottimale le tecnologie digitali che, progressivamente, hanno acquisito un ruolo indispensabile nei vari settori della medicina. Pertanto, lo studio delle materie di base e pre-cliniche sarà integrato con importanti conoscenze di intelligenza artificiale.

«Concorreranno a tale progetto innovativo nella formazione medica – ha sottolineato Maggiolini – sia l’Unical, i cui docenti erogheranno prevalentemente le attività didattiche del primo triennio, che Unicz i cui docenti erogheranno le attività didattiche del secondo triennio del corso di laurea».

Il professore, concludendo con una citazione storica di Erodoto – “I medici di Crotone sono i primi nel mondo, secondi sono quelli di Cirene” –, ha ribadito come «questa giornata non segna l’avvio di una scuola medica crotonese, ma un ritorno poiché Crotone è stata la migliore scuola medica dell’intero occidente nei secoli VI e V a.C. dalla quale ebbe origine la medicina come scienza e ricerca con medici del valore di Alcmeone, Callifonte e Democede, conosciuti in tutto il mondo antico». (rkr)

All’Unical docenti ed esperti a confronto sull’IA

Domani pomeriggio, all’Unical, alle 14.30, all’University Club, si terrà il workshop dal titolo Intelligenza artificiale e profili di Proprietà Intellettuale, organizzato dal Liaison Office dell’Area Ricerca, Innovazione e Impatto Sociale dell’Unical per esplorare le nuove opportunità e le criticità che i sistemi di AI stanno creando nel mondo legale e della proprietà intellettuale.

L’evento è aperto all’intera comunità accademica, al tessuto imprenditoriale, ai professionisti di settore e coinvolge l’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza e Unindustria Calabria.

Il workshop coinvolge sia esperti di intelligenza artificiale sia professionisti del settore proprietà intellettuale. Fra questi, Georg Gottlob, docente del dipartimento di Matematica e Informatica, fra i massimi esperti al mondo di intelligenza artificiale – che racconterà la sua esperienza di professore e inventore, illustrando come dalla ricerca di base possano nascere anche risultati di grande valore economico, attraverso il deposito di brevetti e la creazione di spin-off.

Loredana Guglielmetti, responsabile della Divisione 5 “Brevetti” della Direzione generale per la proprietà industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, farà un excursus delle problematiche generate dall’impatto dell’AI sulle opere dell’ingegno e della creatività.

Domenico Golzio, former director dell’Epo (European Patent Office), si occuperà di temi come l’esame di brevetti aventi ad oggetto l’intelligenza artificiale, l’analisi dell’invenzione AI secondo il “Two Hurdle Approach”, la valutazione dell’attività inventiva con l’utilizzo del “Problem Solution Approach”.

Filippo Colangelo Roccanova, IP Cooperation Specialist dell’Euipo (European Union Intellectual Property Office), tratterà l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sul diritto d’autore e sul design.

L’imprenditore Massimo Ruffolo, fondatore, ceo e cpo dell’azienda Altilia srl, durante il suo intervento presenterà un brevetto innovativo, depositato nel 2013, focalizzato sulla costruzione di modelli spaziali e semantici di documenti. Questo brevetto ancora oggi consente ad Altilia di sviluppare una piattaforma avanzata per l’utilizzo dell’AI generativa nelle imprese.

 

Il 14 ottobre s’inaugura l’anno accademico di Medicina a Crotone

Il 14 ottobre, al Polo Universitario in via Iapigi di Crotone, alle 10, sarà inaugurato il primo anno accademico del nuovo corso di laurea  in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie digitali).

Il <rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, e il rettore dell’Università “Magna Graecia”, Giovanni Cuda, apriranno i lavori, seguiti dalla presentazione del corso da parte del professore Marcello Maggiolini, presidente della commissione paritetica interateneo.

Porteranno i loro saluti il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, mentre le conclusioni saranno affidate al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto(rkr)