La prof.ssa Franca Melfi, pioniera della chirurgia robotica, lascia la Toscana per l’Unical

La pioniera della chirurgia robotica, la prof.ssa Franca Melfi, lascia la Toscana per insegnare all’Unical e operare all’Ospedale di Cosenza. L’arrivo della Melfi è, infatti, non solo un altro importante arrivo all’Unical – grazie alle call – ma anche un altro caso di un rientro di cervelli: è nata a Cosenza e cresciuta ad Oriolo, anche se la sua formazione e le sue attività professionali si siano svolte lontano dalla regione.

Dopo aver ricevuto oltre 100 domande, arrivate da professionisti che ricoprono ruoli di spicco nei maggiori atenei e ospedali universitari italiani, l’Unical, di concerto con l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ha pubblicato il bando per l’assegnazione di un posto di professore ordinario in Chirurgia Toracica. Alla fine delle procedure è stata selezionata la prof.ssa Melfi, una specialista d’eccezione, che ha deciso di accettare l’incarico e lasciare la docenza di Chirurgia toracica dell’Università di Pisa, dove era anche direttrice del Centro di Chirurgia robotica presso l’Azienda ospedaliera della città.

Pioniera nel campo della chirurgia robotica, Franca Melfi ha eseguito la prima procedura al mondo di asportazione del tumore al polmone col robot nel 2001. Da allora ha dedicato la sua vita professionale all’applicazione della chirurgia robotica in campo toracico, focalizzando la sua attività sulla ricerca clinica e sulla formazione con particolare attenzione all’applicazione delle nuove tecnologie per la chirurgia toracico-polmonare, raggiungendo livelli di eccellenza e fama mondiale, tanto da essere recentemente nominata presidente della Società Europea di Chirurgia Cardio-Toracica.

La professoressa Melfi, oltre all’apprezzatissima attività assistenziale e didattica, è impegnata in molteplici progetti di ricerca in collaborazione con università e istituti italiani e stranieri principalmente focalizzati su una chirurgia di precisione in campo toracico anche attraverso lo sviluppo di simulatori fisici evoluti.

«Per me è una sfida – ha dichiarato la professoressa Melfi – ma è anche un modo di restituire qualcosa alla mia terra. L’Unical è famosa per la sua peculiarità sul digitale, sull’intelligenza artificiale, che fa parte del mio mondo, dato che da 23 anni mi occupo di robotica chirurgica. Mi sono resa conto che accettare questo incarico sarebbe stato come aprire una pagina bianca su cui scrivere un altro capitolo, nel quale sarà possibile coniugare la parte clinica, che mi appartiene, con nuove sfide in didattica e ricerca, avvalendomi delle competenze Unical sull’AI».

«Non credo che ci siano realtà così dinamiche ed eccellenti come è oggi questa università – ha aggiunto –. Per me sarà un punto di inizio e sono certa che insieme al gruppo di ricercatori dell’Unical, rinomati per l’alta specializzazione in intelligenza artificiale e ingegneria meccanica/robotica, avremo modo di sviluppare ricerche d’avanguardia».

«Oggi un medico – ha concluso Franca Melfi – non può fare a meno di integrare la componente digitale nel suo percorso formativo, ancor di più se vuole intraprendere la carriera di chirurgo. La chirurgia digitale significa la convergenza sulla base medica di tutte le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione, dalla robotica, all’intelligenza artificiale ai big data, e quindi credo che il corso di Medicina dell’Unical dia opportunità maggiori rispetto a tutte le altre università italiane».

Non ha nascosto la sua soddisfazione il rettore Nicola Leone: «Sono felice e orgoglioso che una specialista del calibro della professoressa Melfi, tra i massimi esperti al mondo nella chirurgia robotica, abbia accolto la nostra proposta di trasferirsi all’Università della Calabria e operare all’Ospedale di Cosenza, mostrando di credere nel progetto Unical per la Sanità».

«I nostri studenti di Medicina – ha concluso – avranno la straordinaria opportunità di apprendere le più evolute tecniche chirurgiche; mentre si aprono nuove prospettive per le ricerche su Medicina ed AI. Proporrò il suo nome al dottor De Salazar per la guida del reparto di Chirurgia Toracica. Sono certo che col suo arrivo i servizi chirurgici dell’Annunziata miglioreranno significativamente con l’ampliamento degli interventi di elevata complessità, anche sui trattamenti dei tumori ai polmoni che oggi causano migrazione sanitaria e tanti viaggi della speranza».

Concluso il concorso, la chiamata ora passerà dal consiglio di Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione e infine dal CdA. La presa di servizio è programmata per fine ottobre. i(rcs)

L’Unical scala 100 posizioni nel prestigioso ranking di Shanghai

L’Università della Calabria ha scalato 100 posizioni nel prestigioso ranking dell’Academic Ranking of World Universities (ARWU) dell’organizzazione Shanghai Ranking Consultancy”: Quest’anno, infatti, è in ex aequo al 701esimo posto.

Un nuovo importante riconoscimento per l’Unical, che solo poche settimane fa è stata incoronata dal Censis come la migliore grande università d’Italia.

Il ranking Arwu individua ogni anno i migliori atenei a livello globale e li analizza sulla base di una metodologia trasparente e dati oggettivi forniti da terze parti. Nell’edizione 2024 sono state esaminate più di 2.500 istituzioni e sono state incluse in graduatoria le migliori 1.000 università del mondo. Nel nostro Paese sono meno di metà, tra cui l’Unical, gli atenei selezionati nell’Arwu, considerata una delle più affidabili classifiche universitarie a livello internazionale.

Shanghai Ranking Consultancy utilizza sei indicatori per valutare gli atenei, tra cui il numero di articoli dei ricercatori dell’Università che sono indicizzati su Web of Science con particolare valore per quelli pubblicati sulle riviste Nature e Science, i vincitori di premi Nobel e medaglie Fields, nonché i docenti ad alto impatto che sono riconosciuti come Highly Cited Researchers da Clarivate.

L’Unical consolida e rafforza, così, il suo piazzamento nella graduatoria anche grazie al buon rendimento delle proprie aree disciplinari, già certificato dallo Shanghai Global Ranking of Academic Subjects (Gras). L’Ateneo porta Computer Science & Engineering al secondo posto tra le università italiane, dietro solo al Politecnico di Milano, Ingegneria delle telecomunicazioni al terzo e Ingegneria chimica in quarta posizione a livello nazionale. Contribuiscono al buon posizionamento complessivo dell’Università della Calabria anche Farmacia, Fisica, Ingegneria civile e Ingegneria meccanica.

«Nessun ranking può essere considerato una misura assoluta del valore delle università – ha dichiarato il Rettore Nicola Leone – in quanto ciascuno di essi valuta aspetti diversi, misurati attraverso gli indicatori prescelti. Ma la presenza dell’Unical in tutte le principali classifiche che censiscono le migliori università del mondo è un dato importante che conferma la buona qualità dell’ateneo negli svariati aspetti delle valutazioni».

«Nell’ultimo anno – ha proseguito il Rettore – l’Università della Calabria ha migliorato la sua valutazione, scalando diverse posizioni, in tutte e tre le principali classifiche internazionali delle università, da Academic Ranking of World Universities (Arwu) a Times Higher Education (The) e Quacquarelli Symonds (QS), ed ha raggiunto il primo posto nella Classifica Censis delle grandi università italiane. Ciò conferma lo straordinario processo di crescita in atto all’Unical che, con l’impegno coeso di docenti e personale, mira ad aumentare l’impatto delle attività accademiche e innalzare sempre più la qualità, per offrire il massimo agli studenti a beneficio di tutto il territorio». (rcs)

Gli studenti dell’Unical in America per il programma Erasmus Traineeship

Gli studenti dell’Università della Calabria sono rientrati dal Wisconsin, USA, dopo aver preso parte al programma Erasmus Traineeship, progetto dell’Unione Europea promosso dall’Area internazionalizzazione dell’Unical attraverso il proprio Consorzio Great, che permette a studenti universitari e neolaureati di svolgere un tirocinio in altri Paesi membri dell’Ue o di Paesi extra-europei.

Un’opportunità che costituisce un’esperienza unica e altamente formativa non solo per arricchire il proprio bagaglio personale e professionale, ma anche per entrare nel mercato del lavoro nazionale e internazionale.

Le attività di stage nello Stato del Wisconsin sono state organizzate dalla Società Siccorp International, rappresentata dal Presidente Vincent Ruffolo con sede a Recine USA, imprenditore di origine calabrese già consigliere dei Presidenti Usa, Bill Clinton e George Bush, con il coordinamento scientifico del prof. Peppino De Rose, esperto in Politiche dell’Unione europea e mercati internazionali.

Il percorso formativo ha visto impegnati gli studenti in attività di tirocinio e visite presso diverse aziende e le principali istituzioni che hanno sede nel Wisconsin, al fine di comprendere e ampliare la loro formazione sui processi di internazionalizzazione e di management nelle organizzazioni pubbliche e private degli Stati Uniti d’America. La sinergia messa in atto tra il Presidente Vincent Ruffolo, l’area Internazionalizzazione dell’Università della Calabria, il cui responsabile è il dott. Gianpiero Barbuto e con l’apporto scientifico e le relazioni internazionali del Prof. De Rose, ha permesso la strutturazione di un intenso programma di attività di alto spessore manageriale che ha ampliato il ventaglio di esperienze formative per i giovani studenti che si affacciano al mondo delle professioni internazionali. 

Diverse le attività svolte ed una serie di importanti incontri, visite istituzionali e aziendali, tra cui presso la sede del Governo del Wisconsin nella Capitale Madison ricevuti dall’ufficio del Senatore Tip McGuire, l’Università del Wisconsin e l’Università Parkside ricevuti dalla Presidente Lyn Akey, il Comune di Kenosha ricevuti dal Sindaco Dave Bogdala, l’Istituto del Commercio Estero Agenzia Ice di Chicago rappresentata dal direttore Marco Verna, di cui Il prof. De Rose, tra i vari incarichi istituzionali, è anche tra i docenti accreditati della Faculty dell’ICE Agenzia.

Durante il periodo di permanenza sono state programmate attività di cooperazione nell’ambito delle associazioni culturali, di ricerca e best practices di formazione manageriale tra il Mezzogiorno d’Italia e gli Usa. Grazie ad una programmazione mirata, gli studenti hanno avuto anche l’opportunità di confrontarsi con diversi esponenti del mondo economico e sociale della comunità di italiani in America, molti dei quali provenienti dalle regioni del Mezzogiorno e che ricoprono ruoli di primo piano a livello istituzionale e imprenditoriale. La delegazione ha avuto anche la possibilità di approfondire aspetti riguardanti la situazione politica degli Usa con le prossime elezioni che vede contrapposti i due candidati Presidenti Donald Trump e Kamala Harris. Una iniziativa internazionale importante che colloca l’Università della Calabria a guida del Rettore Nicola Leone tra gli atenei italiani con una forte propensione all’internazionalizzazione e interazione con i progetti internazionali e con gli strumenti finanziari dell’Unione europea. (rrm)

Occhiuto incontra Enrico Natalizio, il “re dei droni”

di PINO NANOIl Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha incontrato Enrico Natalizio, professore di ingegneria delle telecomunicazioni in Francia, Direttore del Centro di ricerca sulla robotica autonoma del Technology Innovation Institute (TII), con sede ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e grande esperto di prevenzione ambientale con sistemi robotici. Dopo aver partecipato e vinto una selezione internazionale bandita dall’Università della Calabria il professor Enrico Natalizio continuerà a mantenere un incarico al Tecnology Innovation Institute di Abu Dhabi, in modo da favorire – dice-la rete di collaborazione di ricerca con il Campus calabrese di Arcavacata.

Vi dicevo, parliamo di uno dei massimi esperti al mondo di droni. Enrico Natalizio, dopo aver conseguito la laurea magistrale e il dottorato di ricerca in Ingegneria Informatica all’Unical, è stato ricercatore ad Atlanta (Usa), poi presso Inria Lille – Nord Europe (Francia). Poi ancora, professore associato presso l’Université de technologie de Compiègne (Francia), professore ordinario presso l’Université de Lorraine in Francia per andare poi a dirigere il centro di ricerca robotica di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. 

Siamo ai massimi livelli della classifica internazionale per gli esperti di questo pianeta che è il mondo magico e misteriosi dei droni. Pensate che il suo nome appare nel prestigioso Report dei ricercatori con maggiore impatto, a livello mondiale, nella classifica stilata da Stanford per l’anno 2021. Negli anni trascorsi ad Abu Dhabi, – precisa una nota ufficiale dell’Unical – lo studioso ha perfezionato un sistema di osservazione e di prevenzione dei rischi ambientali con l’impiego di squadre di droni che, in una regione come la Calabria dove il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare, rappresenta un problema notevole. Ad Arcavacata si racconta anche che fino a qualche tempo fa l’ingegnere ritenesse poco plausibile un suo rientro in Calabria, ma il nuovo corso dell’Unical, sempre più qualificata anche sul fronte dell’innovazione e della ricerca tecnologica, lo ha convinto a sciogliere ogni dubbio proponendo la sua candidatura alla call lanciata dall’ateneo nei mesi scorsi. E’ evidentemente il segno della grande attrattività ormai riconosciuta dell’Unical e non solo in Italia.

Il Rettore Nicola Leone usa un termine forte, “reclutamento di alta qualità”, ma ne spiega anche il perché: «Siamo lieti di accogliere nella nostra comunità accademica il professor Enrico Natalizio. Le sue competenze all’avanguardia nella robotica e nell’osservazione ambientale, settori cruciali per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, arricchiranno ulteriormente la ricerca e la didattica del nostro ateneo».

Per il Rettore dell’Unical il professor Natalizio «rappresenta il perfetto connubio di competenze internazionali e amore per la propria terra d’origine. La sua scelta di tornare in Calabria per mettere a disposizione le sue ottime competenze di ricerca e trasferimento tecnologico, sarà un vantaggio per i nostri studenti che potranno beneficiare dei suoi insegnamenti, e per il nostro territorio dove potrà applicare le sue esperienze sullo sviluppo di grandi progetti per la difesa ambientale. Questo nuovo arrivo conferma la bontà degli sforzi che stiamo compiendo per rendere l’Unical sempre più attrattiva a livello globale. Le nostre call internazionali ci permettono di attrarre eccellenze da tutto il mondo, che scelgono di tornare in Calabria contribuendo in modo significativo alla crescita della nostra comunità».

Molti se lo chiederanno, ma come fanno questi “cervelli” a tornare in Calabria dopo aver conquistato ruoli di grande prestigio all’estero? Semplice, lo spiega una nota dello stesso Ateneo calabrese. “Enrico Natalizio ha partecipato insieme a molti altri docenti, alla call promossa dall’Unical nei mesi scorsi, parte fondamentale del piano di reclutamento di studiosi altamente qualificati dell’Università della Calabria. L’avviso era inerente a posizioni di professore di ruolo per “chiamata diretta”.

A call conclusa, l’Ateneo – tenuto conto delle complessive esigenze di didattica e ricerca e della qualificazione dei profili degli studiosi che hanno presentato domanda – ha individuato il docente e, dopo aver ottenuto l’approvazione del Ministero che ha riconosciuto il possesso dei requisiti di alta qualificazione necessari per la chiamata diretta, ha proceduto all’assunzione nel Consiglio di amministrazione del 30 luglio 2024, con presa di servizio a fine anno presso il Dipartimento di Ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica (Dimes)”. 

Enrico Natalizio torna così da professore nel suo stesso dipartimento che anni addietro lo vide studente-modelo del corso di laurea in ingegneria informatica. (pn)

All’Unical nasce il nuovo Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica

All’Unical da quest’anno ci si potrà iscrivere al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica. L’Ateneo, infatti, ha ottenuto l’accreditamento per il corso dopo i pareri positivi espressi dai Panel di Esperti della Valutazione (Pev) dell’Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del Sistema universitario e della Ricerca).

Il corso risponde alle specifiche esigenze del mercato del lavoro che richiede sempre di più figure professionali con forti competenze interdisciplinari negli ambiti dell’ingegneria dei materiali, della biomeccanica, delle tecnologie hardware e software, della bioscienza e della medicina. In questo senso Ingegneria biomedica integra in maniera complementare il corso in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie digitali): il secondo forma dei medici con alcune competenze aggiuntive ingegneristiche, mentre il primo forma ingegneri con alcune competenze in ambito.

Per iscriversi a Ingegneria biomedica è necessario partecipare al concorso di ammissione standard (clicca qui per consultare il bando) e presentare domanda entro il 30 agosto. I candidati che intendono immatricolarsi dovranno sostenere il Tolc-I in una delle date messe a disposizione dall’Unical (27, 28, 29, 30 agosto) o da altre sedi universitarie aderenti al consorzio Cisia (la scelta della sede è ininfluente), prenotandosi almeno una settimana prima, entro le scadenze indicate sul sito cisiaonline.it.

Il test è innanzitutto uno strumento di verifica dell’adeguata preparazione iniziale e dell’attribuzione di eventuali obblighi formativi aggiuntivi (OFA) che potranno essere estinti seguendo i pre-corsi erogati dall’Ateneo a settembre e superando il relativo test. Tutte le informazioni sul bando e la procedura di iscrizione sono disponibili nella sezione del portale d’Ateneo dedicata alle ammissioni.

«L’attivazione del nuovo corso – ha dichiarato Stefano Curcio, direttore del dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica (Dimes) – rappresenta una significativa opportunità per i nostri studenti e per il territorio. L’ingegneria biomedica è un campo in rapida espansione, essenziale per lo sviluppo di nuove tecnologie mediche e per il miglioramento della qualità della vita. Si apriranno nuove opportunità di collaborazione con le strutture sanitarie locali, favorendo la ricerca e l’implementazione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, e l’inserimento di nuovi laureati nel tessuto produttivo stimolerà la crescita economica e l’occupazione».

Il corso di laurea triennale in Ingegneria Biomedica (interclasse L-08/L-09) mira alla formazione di figure professionali orientate all’innovazione tecnologica e, più specificatamente, alla progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi in ambito medico e della salute.

Gli studenti acquisiranno un ampio spettro di conoscenze ingegneristiche di base e avanzate (matematica, fisica, chimica, elettronica, informatica, sistemistica), unite a conoscenze ed approfondimenti specifici nel campo medico-biologico. L’obiettivo è quello di fornire, oltre a solide competenze ingegneristiche, anche conoscenze relative ai sistemi fisiologici che compongono il corpo umano ed ai principali meccanismi cellulari, così da consentire al laureato di acquisire la capacità di interagire con il personale sanitario.

Il percorso formativo si articola in due curricula: Ingegneria industriale e Ingegneria dell’informazione, che si differenziano per 18 CFU. È previsto un tirocinio (facoltativo) presso aziende sanitarie e aziende private ed è fortemente stimolato lo svolgimento di periodi di studio all’estero. Lo studente, inoltre, potrà personalizzare il proprio percorso mediante la scelta di alcuni insegnamenti.

Le competenze maturate e le conoscenze acquisite alla conclusione del corso trovano concreta applicazione in una vasta gamma di settori specialistici e nell’applicazione delle tecnologie ingegneristiche al comparto sanitario e della salute e, di conseguenza, offrono buone prospettive di collocazione nel mercato del lavoro. Inoltre, la preparazione di base fornita allo studente gli consentirà di accedere a corsi di laurea magistrale della classe LM-21 (Ingegneria biomedica) o ad altri corsi di laurea magistrale nell’ambito dell’Ingegneria dell’informazione e dell’Ingegneria industriale. (rcs)

All’Unical aperte le iscrizioni a Infermieristica

È stato pubblicato il bando di ammissione al corso di laurea triennale in Infermieristica dell’Università della Calabria, il cui numero di posti è aumentato, arrivando a 179.

Il Complesso di San Domenico, pertanto, è pronto ad accogliere un folto gruppo di nuovi aspiranti infermieri, che riceveranno la formazione teorica nelle aule della suggestiva struttura nel centro storico di Cosenza, prima di svolgere il tirocinio in diverse strutture sanitarie del territorio.

Per essere ammessi occorrerà superare una prova di ammissione programmata a livello nazionale che quest’anno si svolgerà il 5 settembre. Per iscriversi alla prova, bisognerà presentare la domanda di partecipazione al concorso su Esse3 Unical entro le ore 12:00 del 26 agosto 2024. Tutte le informazioni sulla prova e sulla procedura di iscrizione sono disponibili nella sezione dedicata all’ammissione sul portale di Ateneo.

Il titolo conseguito al termine dei tre anni di studio è abilitante alla professione di infermiere e – previa iscrizione all’albo – consente di svolgere l’attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, nel territorio e nell’assistenza domiciliare, sia in regime di dipendenza che libero-professionale.

Il corso Unical unisce alle tradizionali metodologie didattiche, anche l’uso di laboratori professionalizzanti e modalità di insegnamento basate sulla simulazione medica avanzata, ovvero l’uso della realtà virtuale e delle tecnologie digitali. Durante il percorso formativo, inoltre, viene offerta agli studenti l’opportunità di intraprendere percorsi di mobilità in Europa (programma Erasmus+) e nel resto del mondo.

Il servizio sanitario è costantemente alla ricerca di questa figura professionale, capace di svolgere in autonomia attività dirette alla prevenzione delle malattie, all’assistenza dei malati e delle persone con disabilità e all’educazione sanitaria. Tanto più in Calabria, regione che occupa gli ultimi posti in Italia per numero di infermieri per abitante. Ecco perché questo corso, che si inserisce nel progetto Unical per la sanità, è particolarmente importante e l’aumento dei posti disponibili potrà incidere per l’affermazione del diritto alla salute nel contesto regionale già nell’immediato futuro.

Un contributo che, peraltro, stanno già offrendo gli oltre 100 studenti – i primi iscritti al corso in Infermieristica Unical – impegnati nelle attività di tirocinio avviate pochi mesi fa in numerose strutture attive nell’Azienda ospedaliera, a Cosenza e Rogliano, dell’INRCA, e presso reparti degli ospedali dell’Asp a Paola, Castrovillari, Corigliano-Rossano, San Giovanni in Fiore, Praia a Mare, Cetraro e nei distretti di Rende, Cosenza, Scalea, Paola, Cetraro, Rossano, Corigliano, Castrovillari e Amantea. (rcs)

Il primato dell’Unical: la prima facoltà di Ingegneria Gestionale nacque lì nel 1972

di FRANCO BARTUCCI – Il corso di laurea che oggi viene denominato “Ingegneria Gestionale” fu istituito per la prima volta in Italia all’Università della Calabria nel 1972, con Rettore il prof. Beniamino Andreatta, consigliere economico di Aldo Moro, e nasce con la denominazione di Ingegneria delle tecnologie industriali ad indirizzo economico-organizzativo.

Il prof. Beniamino Andreatta arrivò a Cosenza dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna nel mese di maggio 1971, dove insegnava Economia, quale componente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, con i Comitati Ordinatori inoltre delle Facoltà di Ingegneria, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, nonché di Lettere e Filosofia.

Eletto nello stesso mese di maggio 1971 dal Corpo Accademico Rettore dell’Università della Calabria, a norma della legge istitutiva 12 marzo 1968 n°442, si occupò, attraverso un’apposita commissione, presieduta dal prof. Adriano Vanzetti, della scrittura dello Statuto dell’Università, che venne approvato con il DPR 1° dicembre 1971 n° 1329, firmato d’ordine del Presidente della Repubblica, dal Ministro della Pubblica Istruzione Riccardo Misasi, al cui interno venne predisposto il piano organizzativo e di studio dei corsi di laurea suddivisi per Facoltà e relativi dipartimenti, unitamente agli indirizzi e relative forme amministrative e gestionali della nascente Università con il suo Centro Residenziale, anch’esso unico in Italia nel sistema universitario del nostro Paese.

Gli insegnamenti di questo specifico corso di laurea in Ingegneria vennero inseriti nell’organizzazione dei dipartimenti di Organizzazione aziendale e di amministrazione pubblica; nonché di Sistemi afferenti alla Facoltà di Ingegneria. Per il corso di laurea in Ingegneria delle tecnologie industriali vennero inseriti gli indirizzi: meccanico, chimico, elettrico ed economico organizzativo. Veniva a costituirsi per la prima volta in Italia, proprio all’Università della Calabria, in base a quest’ultimo indirizzo, il cosiddetto corso di laurea in “Ingegneria gestionale”.

Mentre per l’altro corso di laurea denominato Ingegneria civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale vennero attivati i seguenti indirizzi: idraulico, geotecnico, strutture e trasporti.

Dopo cinque anni di sperimentazione e precisamente nell’anno accademico 1976/1977, nella prima decade del mese di giugno, il preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Sergio De Julio, con il sostegno dei Dipartimenti di Organizzazione Aziendale e Amministrazione Pubblica, nonché di Sistemi, promosse nell’edificio polifunzionale di Arcavacata una tavola rotonda con la partecipazione dei rappresentanti dell’Eni ( Paolo Bonfanti), dell’Olivetti (Giancarlo Lunati), dell’Iri (Ettore Massacesi), della Fiat (Cesare Palenzona), della Montedison (Giorgio Petroni), della Confapi (Massimo Romita), del Formez (Sergio Zoppi), per una profonda riflessione sulle figure professionali e sull’individuazione di nuovi ruoli dell’ingegnere, con particolare riferimento all’ingegnere economico organizzativo. Cosicché da quel dibattito nacque la nuova denominazione del corso di laurea in “Ingegneria gestionale” per una maggiore tutela di queste figure negli sbocchi professionali e del loro inserimento nel mondo del lavoro. Un percorso formativo che avrebbe creato nuovi professionisti per il loro utilizzo non solo nell’industria quanto in quello della produzione.

Dall’ esperienza dell’Università della Calabria nel 1978 tale corso di laurea venne attivato dopo presso l’Università di Udine e nel 1983 al Politecnico di Milano; quindi successivamente nelle Università di Padova, Pisa, Palermo, Napoli Federico II e così via in altre sedi universitarie.

La nascita del Cies e il nuovo ordinamento dei corsi di laurea della Facoltà d’Ingegneria 

Dopo dieci anni, a metà dicembre del 1988, l’Università della Calabria aderisce al Consorzio di Ingegneria Economica e Sociale (Cies), con presidente il prof. Francesco Del Monte, docente di Economia ed organizzazione aziendale, presso la Facoltà di Ingegneria, con preside il prof, Jacques Guenot, fin dal primo anno accademico 1972/1973, su invito del Rettore Beniamino Andreatta.

Il prof. Del Monte, su mandato e delega poi del Rettore Pietro Bucci, assunse all’inizio degli anni ottanta la carica di dirigere il Settore Orientamento Laureati ed il loro inserimento nel mondo del lavoro, organizzando e pubblicando quattro numeri del Notiziario della stessa Università, con l’obiettivo primario di segnalare alle Istituzioni ed al mondo delle imprese locali e nazionali i nomi dei laureati dell’UniCal per una possibile considerazione di assunzione ed inserimento nel mondo del lavoro.

Il Cies, che fu istituito grazie alla legge n.64/1986 che disciplinava il nuovo intervento straordinario nel Mezzogiorno, per l’Università era un punto di riferimento per l’attrazione di docenti e ricercatori da impiegare nell’area dell’innovazione nell’ambito delle Facoltà di Ingegneria e Scienze Economiche e Sociali, quanto per dare maggiore valore al corso di laurea in “Ingegneria Gestionale” ed ai suoi laureati che nel frattempo venivano a costituirsi in buon numero.

Intanto il Consiglio della Facoltà di Ingegneria, con preside il prof. Jacques Guenot, nella seduta del 2 marzo 1990 riordina l’offerta didattica, suddividendo i due corsi di laurea e relativi indirizzi previsti per la Facoltà di Ingegneria, fin dalle origini dal Suo Statuto, nei seguenti corsi di laurea: Ingegneria Civile, Ingegneria Chimica, Ingegneria Gestionale, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Informatica, Ingegneria per l’Ambiente e il territorio.

Per una conoscenza ampia del nuovo corso di laurea in Ingegneria Gestionale il Consiglio di Facoltà delibera di conferire al Cavaliere Silvio Berlusconi la laurea “Honoris Causa” in Ingegneria Gestionale

Nel frattempo lo stesso Consiglio, su proposta del Preside, nella seduta del 16 ottobre 1991, delibera a maggioranza di conferire all’imprenditore, Silvio Berlusconi, la laurea “Honoris Causa” in Ingegneria gestionale, la cui Università della Calabria deteneva in Italia, per questo corso di laurea, un primato assoluto di attivazione, avvenuto, a partire dal primo anno accademico 1972/73, come corso di laurea in Ingegneria delle tecnologie industriali ad indirizzo economico-organizzativo, così come ricordato ad inizio del servizio.

Una decisione che venne presa nell’ambito della programmazione dei festeggiamenti per il ventennale della nascita dell’Ateneo, in riferimento soprattutto alla nomina ed insediamento dei Comitati Ordinatori e del Comitato Tecnico Amministrativo, ad opera del Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, che portò all’elezione del primo Rettore, nella persona del prof. Beniamino Andreatta, tra i mesi di aprile e maggio 1971.

Una decisione che guardava anche ad una maggiore visibilità in campo nazionale del corso di laurea in questione, data la figura d’imprenditore di successo, quale Berlusconi era nei vari campi dell’editoria, della pubblicità, della televisione, dell’edilizia, delle assicurazioni, del cinema, per finire alla grande distribuzione, alla ricerca di una sua identità e richiamo per tanti giovani.

Poi c’era un secondo motivo dovuto al fatto che l’UniCal era alle prese per un programma di rilancio in campo nazionale della sua immagine positiva, dopo l’offuscamento creatosi alla fine degli anni settanta ed inizio degli anni ottanta per le accuse che le arrivavano addosso, attraverso i media, di essere un covo di terroristi, criminalizzando ingiustamente la comunità universitaria, incidendo peraltro in negativo sulla realizzazione del suo Centro Residenziale.

La funzione dell’Ufficio Stampa dell’UniCal

Nella decisione di conferimento della laurea “Honoris Causa” all’imprenditore Silvio Berlusconi, giocò un ruolo di stimolo anche l’ufficio stampa dell’Università della Calabria, che guardava con grande attenzione al valore della comunicazione ed informazione istituzionale per farne dell’Ateneo una “casa di vetro”, come la definiva il Rettore Pietro Bucci alla fine degli anni settanta portandolo ad istituire il 1° aprile 1980, per prima in Italia tra gli Atenei statali, l’ufficio stampa per adempiere a quanto prevedeva l’art.10 dello Statuto (DPR 1° dicembre 1971 n° 1329) sul diritto d’informazione agli atti amministrativi dell’Università.

Quello dell’ufficio stampa dell’Università era un lavoro costante e giornaliero di comunicazione ed informazione sui vari eventi ed accadimenti che avvenivano nell’Ateneo in rapporto ai media (giornali, radio, televisioni ed agenzie stampa) ed in Calabria vi erano due emittenti televisive: Telespazio su Catanzaro, che curava l’emittenza di Canale cinque e Rete quattro; mentre su Crotone era operativa Video Calabria che si occupava di Italia uno. Con entrambe si instaurò un rapporto di collaborazione mirato a promuovere eventi e storie dell’UniCal.

Le motivazioni della scelta del Consiglio della Facoltà d’Ingegneria

La delibera del Consiglio della Facoltà di Ingegneria, con preside il prof. Jaques Guenot, stabiliva che la laurea al dott. Silvio Berlusconi veniva conferita per le numerose attività imprenditoriali che spaziavano, come già evidenziato in precedenza, dalla televisione alla pubblicità, dall’edilizia alle assicurazioni, dal cinema alla grande distribuzione; un gruppo collocato al terzo posto tra quelli privati italiani. Con la delibera venivano, altresì, riconosciute grandi capacità organizzative in grado di anticipare le più moderne concezioni organizzative e manageriali. Come anche gli veniva riconosciuta la visione strategica per lo sviluppo dell’emittenza televisiva privata, che andava assumendo anche nel settore formativo ed educativo delle nuove generazioni una forte valenza di progettualità. Qualità che lo ponevano all’attenzione del mondo del lavoro, sia nazionale che internazionale.

Per il preside Guenot il conferimento della laurea ”honoris causa” a Berlusconi era l’occasione per approfondire il rapporto di una rete regionale di ingegneria, il cui progetto era strettamente legato per gli anni duemila alla fase di crescita e di sviluppo della regione. L’obiettivo era quello di favorire l’inserimento dei giovani laureati nel mondo produttivo, garantire un migliore utilizzo delle professionalità disponibili, cogliere maggiormente le opportunità territoriali, contribuire alla soluzione dei gravi problemi culturali, sociali ed economici della Regione.

Una cerimonia sobria e festosa in un clima pure di dissidenza 

Quel 27 novembre 1991, l’Università della Calabria celebrava esattamente il suo ventesimo compleanno e il Rettore, prof. Giuseppe Frega, nell’aprire la cerimonia di conferimento della laurea “Honoris Causa” in Ingegneria gestionale al cavaliere Silvio Berlusconi, ebbe a dire: «I giovani che qui si formano sono il nostro migliore biglietto da visita e stanno già modificando il “paesaggio” culturale. Nell’Università della Calabria non è presente il lamento di un sudismo di accatto, ma la volontà ferma di “battere il pugno” di un Mezzogiorno che non chiede più giustizia storica, ma una moderna visione unificatrice dell’economia e della società italiana.

«L’istituzione dell’Università della Calabri – precisò ancora il rettore Frega – fu frutto di una lungimirante visione unificatrice della cultura italiana e può presentarsi oggi come realtà viva protesa verso nuovi traguardi».

Ancora più nette furono le parole del preside Guenot che disse in apertura del suo intervento: «Con questa manifestazione abbiamo inteso creare collegamenti tra Nord e Sud che sotto alcuni aspetti rappresentano il passaggio, una prima tappa: cercare di rafforzare e stabilire collegamenti forti tra pubblici e privato; cercare di  fare uscire la Calabria e il Mezzogiorno dall’isolamento nel quale si trova confinato».

Fu una giornata intensa e particolare in cui nell’aula “A” del cubo della Facoltà di Ingegneria di fresca costruzione, oggi intitolata alla memoria del magistrato Paolo Borsellino, confluirono in tanti, accademici e studenti, ma soprattutto autorità politiche locali e regionali, dirigenti Fininvest e due stretti consulenti collaboratori del presidente Berlusconi, Gianni Letta e Fedele Confalonieri.

Le relazioni di presentazione dei professori del Monte e Borghesi

A presentare la figura imprenditoriale del neo candidato alla laurea “Honoris Causa” in Ingegneria gestionale e la sua vasta produzione in vari settori lavorativi nel nostro Paese e le motivazioni del conferimento del titolo accademico di onorificenza è stato il prof. Francesco  Del Monte, docente di Economia e Organizzazione Aziendale, non omettendo di spiegare prima i contenuti forativi e le finalità del corso di laurea in questione, attivato pe prima in Italia proprio all’UniCal con l’anno accademico 1972/1973, per come già riportato in precedenza.

«Il corso di laurea in Ingegneria gestionale si prefigge di rispondere – ha sottolineato il prof. Francesco Del Monte, riprendendo un documento concordato con il Politecnico di Milano di fresca costituzione del corso –   alla necessità di formare ingegneri preparati a svolgere funzioni di progettazione e gestione di sistemi complessi e dotati di una visione d’insieme che assicuri la coerenza delle scelte tecnologiche con la strategia aziendale e con il contesto del settore industriale di appartenenza. L’Ingegnere gestionale tende quindi a caratterizzarsi per la capacità di comprendere tutti i differenti elementi che interagiscono nelle decisioni d’impresa in particolare per quelle imprese per le quali la tecnologia rappresenta un fattore critico di competizione.

«In tale quadro di riferimento – ha precisato ancora il prof. Del Monte – la storia personale e professionale del candidato Silvio Berlusconi non è solo la storia di un successo imprenditoriale. E’ ancor prima, la storia di una tendenza ad intuire velocemente le complessità evolutive dei sistemi produttivi: in tal senso, il candidato progetta sistemi complessi nei quali tecnologia e strategia consentono quella visione d’insieme che nel curriculum dell’ingegnere gestionale sono la componente più pura».

Una seconda relazione viene svolta a giustificazione del conferimento del titolo accademico di onorificenza dal prof. Antonio Borghesi, docente di Finanza Aziendale presso la stessa Facoltà di Ingegneria dell’UniCal, che nel suo intervento chiarisce il concetto tra “Economia Manageriale” e “Scienza delle Realizzazioni”. «Il contributo che Silvio Berlusconi ha dato alla Scienza Economica Manageriale, quale archetipo dell’imprenditore innovatore – ha sostenuto il prof. Borghesi – è straordinariamente vasto. Dai comportamenti imprenditoriali di Silvio Berlusconi emerge in termini anticipatori l’idea di un ruolo non semplicemente adattivo dell’impresa, bensì quello di agente modificatore del contesto ambientale».

Concludendo il suo intervento il prof. Borghesi sottolineò: «Resta la consapevolezza che lo studio del “caso Berlusconi” ha fornito e potrà ancora fornire in futuro spunti di grande stimolo ai ricercatori, i quali dall’osservazione dei suoi reali comportamenti potranno trarre rinnovate basi di teorizzazione».

Un pensiero profetico alla luce degli eventi che hanno visto Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio e uomo politico italiano 

Una frase che assume oggi, a distanza di 33 anni dal conferimento del titolo accademico onorario in “Ingegneria Gestionale” al presidente Silvio Berlusconi, una sua valenza quasi profetica, alla luce di quanto accaduto nel nostro Paese, a partire dal 1994, da quando, costituendo il partito di “Forza Italia” decise di scendere in campo politico direttamente, aprendo un nuovo capitolo nel sistema politico italiano,  dando credibilità anzitutto, mediante rapporti di alleanze, a quelle figure e soggetti che non appartenevano all’area dell’arco costituzionale, collocati in una posizione di destra come il Movimento Sociale e l’ emergente Lega di Bossi, che aveva all’ordine del giorno e nell’impegno politico la “secessione”, che significava una spaccatura dell’Italia.

Già la delibera del conferimento del titolo accademico onorario al presidente Berlusconi fu adottata dal Consiglio della Facoltà di Ingegneria a maggioranza denotando una spaccatura e di questo se ne parlò molto prima, durante e dopo, sia all’interno dell’Università che fuori, addirittura con interrogazioni parlamentari.

La lezione dottorale del neo ingegnere gestionale Berlusconi 

Di questo il cavaliere, neo ingegnere gestionale dell’UniCal, n’era cosciente tanto che nella “Lection Doctoralis”, tenuta subito dopo la lettura del testo e la consegna della pergamena di laurea, ad opera del Rettore Giuseppe Frega, intrattenendosi in una conversazione con gli studenti presenti in aula, ne sottolineò l’aspetto nel momento in cui sentì il bisogno di estendere i suoi ringraziamenti alle varie autorità accademiche ed al Corpo Accademico. Rivolto a questi disse di sapere della decisione registratasi di voto non unanime assunto sul conferimento del titolo accademico onorario: «Mi dispiace – confessò durante la sua conversazione – che questo fatto abbia potuto creare un minimo di divisione, anche perché normalmente sono convinto uomo di concordia. Di solito, quando arrivo io e c’è gente che litiga, li metto d’accordo. Speriamo che succeda anche stavolta».

Chissà quale sarebbe stata la sua posizione, il suo giudizio e la posizione politica che avrebbe assunto di fronte a quanto sta accadendo in questi momenti nel nostro Paese in materia della legge sull’autonomia amministrativa ed altro ancora, che mettono a rischio la buona governabilità e la democrazia stessa vigente in questo momento. Sarebbe una gran cosa approfondirne la situazione per come si è arrivati a questa situazione ed ecco che la profezia del prof. Antonio Borghesi ci sembra opportuna approfondirla magari con dei lavori di tesi di laurea specifiche nella stessa Università della Calabria. Chiedersi soprattutto se ancora oggi la sua posizione sarebbe stata  ferma nel fare da spalla e sostegno a due componenti politiche di destra che collocano il Paese Italia in un contesto europeo non certamente di serena governabilità quanto di contrapposizione e di equilibri che portano verso l’incognito. Eppure in origine prima di impegnarsi attivamente in politica la sua posizione gravitava attorno al Partito Socialista. Questo è quanto si ricorda ed è giusto verificarne la validità o meno.

Per ritornare all’evento del 27 novembre 1991 prendono corpo e valore le nove domande che  furono  poste dagli studenti al neo laureato in ingegneria gestionale Berlusconi, dalle quali emersero posizioni riguardanti il suo futuro rapporto con l’UniCal, del trattamento della figura dell’ingegnere in Italia rispetto ad altri Paesi europei, del rapporto tra mondo accademico e delle scienze con il mondo della produzione pura, dello stato sociale e del rapporto con il mondo dell’informazione, delle possibilità dei giovani di entrare nel mondo del lavoro come in Italia quanto in Calabria, delle potenzialità sperimentali dell’UniCal nel rapporto con il mondo industriale in modo da favorirne investimenti, della particolare attenzione verso i laureati dell’UniCal in generale ed in particolare dei laureati in ingegneria, della concorrenza imprenditoriale di fronte alle posizioni extracomunitari emergenti.

Per ogni domanda diede una risposta e con due pensieri finali che rimangono validi ancora oggi e stimolanti, sia per l’UniCal che per i suoi giovani studenti e laureati: «Queste opere vanno fatte vedere, vanno portate all’attenzione nazionale in primo piano. Sono stupito e felice. Complimenti. Auguri Calabria”; mentre agli studenti: “Preparatevi bene, non temete di osare e battervi per raggiungere quel che sembra impossibile raggiungere. Provate, riprovate, lavorate anche quando gli altri riposano e vedrete che il successo sarà vostro. Io, da oggi, vi sarò più vicino, sarò più vicino a questa Università del profondo Sud. La materia uomo qui non manca, la vostra intelligenza, la vostra cultura saranno le armi vincenti di questa bellissima terra di Calabria».

I benefici che l’Unical ricevette dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Il conferimento della laurea onorifica al Presidente Berlusconi in Ingegneria gestionale fa parte della storia ultra cinquantenaria del corso di laurea in questione, che nel frattempo è cresciuto di molto per come diremo in avanti; mentre è un dato di fatto che l’evento stesso fa parte della storia complessiva ultra cinquantenaria della stessa Università, per il ruolo che ha svolto come Presidente del Consiglio nel 1994, impegnandosi a fare assegnare un contributo di 234 miliardi di lire, con delibera Cipe, che saranno destinati alla realizzazione dei cubi del progetto Gregotti.

Tutto ha avuto inizio con una lettera inviata dal Rettore, prof. Giuseppe Frega, e dal presidente della concessionaria Bonifati S.p.A., Aldo Bonifati, al sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, nel mese di giugno 1994, con la quale lo si informava di intervenire sul presidente Berlusconi per fare in modo che all’UniCal, insieme all’Università di Reggio Calabria, venissero assegnati dei consistenti contributi sui fondi strutturali, già individuati dal Cipe con delibera del 28 dicembre 1993,  revocati alle regioni meridionali per mancata utilizzazione nei tempi previsti dalla normativa. Si chiedeva, altresì, un intervento urgente sul Ministro dell’Università, Stefano Podestà, e sul Ministro del Bilancio, Giancarlo Pagliarini, affinché la richiesta avanzata venisse accolta.

Il 3 agosto 1994 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) approvava il programma di edilizia universitaria della Regione Calabria prevedendo per l’Università della Calabria un contributo di 234 miliardi di lire, che saranno destinati alla realizzazione di diversi cubi del progetto Gregotti, utilizzati per le attività didattiche e scientifiche dei dipartimenti afferenti alle Facoltà di Ingegneria e Scienze.

L’Università e il presidente della Concessionaria Bonifati S.p.A. vengono informati della delibera Cipe in data 5 agosto 1994 tramite una missiva del capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri, dott. Giampiero Massolo.

Sono trascorsi esattamente trent’anni da quella delibera Cipe e dalla comunicazione del Presidente Berlusconi e bisogna ricordare all’attuale dirigenza, come all’intera comunità universitaria, composta da studenti, docenti e non docenti, che quel contributo rimane il più alto ricevuto dall’Università della Calabria da parte degli organismi statali del nostro paese ed il penultimo erogato in ordine di tempo della sua storia ultra cinquantenaria.

Grazie a quel finanziamento l’UniCal ha potuto realizzare e mostrare le opere che oggi si vedono e si utilizzano tranne che il complesso edilizio finale di piazzale Vermicelli che si è potuto realizzare grazie ad un finanziamento finale di circa cento miliardi di lire, gestito dalla concessionaria Bonifati S.p.A.

Dall’evento Berlusconi all’attualità dei nostri giorni che hanno portato all’affermazione del corso di laurea in Ingegneria Gestionale

Dall’evento Berlusconi sono trascorsi 33 anni ed il corso di laurea in “Ingegneria gestionale” a oggi è cresciuto molto apportando dei cambiamenti nell’approccio e nella organizzazione formativa, dalla laurea triennale a quella specialistica.

Della vecchia generazione di docenti che hanno portato il loro contributo all’affermazione di tale corso di laurea, oltre al prof Francesco Del Monte e al prof. Antonio Borghesi, sento con stima ed affetto il dovere di ricordare pure il prof. Manlio Gaudioso ed il prof. Lucio Grandinetti, tra l’altro Pro Rettore dell’UniCal nel periodo di rettorato del prof. Giovanni Latorre, e a livello femminile un ricordo per la prof.ssa Antonella Reitano. Si ricordano nel periodo storico iniziale pure il prof. Piero Migliarese e Antonio Volpentesta.

Nel frattempo è maturata una nuova generazione di docenti in tale corso di laurea, il cui ricordo è flebile dal momento che ho lasciato la presenza attiva nell’Unical da ben quindici anni e comunque sono da ricordare per i miei tempi: il prof. Luigino Filice, che si è occupato pure della dirigenza del Centro Residenziale, quale delegato del Rettore Gino Crisci; il prof. Roberto Musmanno,  che tra l’altro, fuori dall’UniCal, si è occupato di infrastrutture, in qualità di assessore regionale con il Presidente della Giunta Mario Oliverio, per finire con il prof. Saverino Verteramo, che insegna Strategia e Organizzazione.         

Da quando è nato tale corso di laurea si presume che oltre 1500 studenti hanno conseguito la laurea quinquennale o magistrale in ingegneria gestionale, con l’aggiunta a questi degli innumerevoli studenti che negli ultimi venti anni hanno conseguito il titolo della laurea breve triennale.

Al momento ci sono circa 900 studenti iscritti tra laurea triennale e magistrale all’Università della Calabria. I corsi sono tenuti da 20 docenti afferenti principalmente al Dipartimento DIMEG (Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale) diretto dalla prof.ssa Francesca Guerriero.

Il corso di laurea è molto dinamico e propone ai suoi studenti numerose attività da svolgere anche all’estero, con esperienze di tesi presso aziende e visite aziendali. Il tasso di occupazione è altissimo e spesso il Dipartimento riceve delle visite da parte di aziende che selezionano i ragazzi attraverso attività di formazione come il Percorso di Eccellenza. La coordinatrice del corso di laurea è la prof.ssa Giusy Ambrogio, che insegna Tecnologie e sistemi di lavorazione.

Un corso di laurea che ha maturato due Associazioni per studenti e laureati

Nel 2018 è nata  l’Associazione “Alumni” ed è composta da ex studenti laureati in ingegneria gestionale e nell’arco di questi ultimi cinque anni ha promosso diverse  iniziative per la formazione e il networking. Il presidente attualmente è il dott. Ing. Antonio Cannistrà, importante dirigente di una multinazionale finlandese e per questo vive in Finlandia.

Per quanto riguarda IGeA  la sua nascita risale al mese di  Febbraio del 2012, quindi ad oggi conta più di 12 anni di attività. L’acronimo sta appunto per “Ingegneri Gestionali Associati”, il che raffigura il principale target studentesco a cui ci si avvicina.  “IGeA ha come Mission  – ci dice il suo presidente Emanuele Macri – quella di promuovere la crescita professionale e umana degli associati, instaurando contatti tra studenti, aziende e istituzioni, un processo che avviene organizzando e partecipando ad un ampio e diversificato ventaglio di attività ed eventi in Calabria e in Europa”.

“Infatti, IGeA fa parte del prestigioso circuito Europeo di studenti di Ingegneria Gestionale ed Industrial, l’ESTIEM (European STudents of Industrial Engineering and Management), con il nome di “Local Group Calabria” all’interno del quale ci sono circa 78 associazioni simili alla nostra sparse nelle principali città europee. In Italia siamo solo noi e una piccola rappresentanza del Politecnico di Milano. Un Network che ci permette di sentire profumo di Europa qui dall’Università della Calabria, con la possibilità di organizzare eventi Internazionali qui nel Campus con studenti provenienti da tutta Europa”.

“Negli anni infatti – ci dice sempre Emanuele Macrì – ne abbiamo organizzati più di 30, ogni volta con persone e nazionalità diverse. L’ESTIEM rappresenta anche una possibilità per i nostri soci di viaggiare verso gli altri Local Group, scoprendo nuove culture ed esportando le nostre radici anche al di fuori del Campus. Inoltre, sono molti gli eventi locali che proponiamo, come per esempio la RUNical, ovvero la Maratona Universitaria che vede ogni anno correre sul Ponte Bucci più di 300 persone, tra studenti, docenti e Personale UniCal, con l’obiettivo di condividere un momento di grande condivisione sociale e portare entusiasmo nel Campus”.

“Mi piace spesso definire IGeA – ci dice ancora il suo presidente Emanuele Macrì –  come una sorta di “Simulazione Aziendale”, ovvero un contesto in cui studenti e studentesse di questo Corso di Laurea hanno la possibilità di apprendere, seppur in un contesto accademico e studentesco, le dinamiche reali di un’azienda, applicando metodi e tecniche del mondo lavorativo all’organizzazione delle nostre attività. IGeA è infatti divisa in “Comitati” o “Gruppi di Lavoro”, ognuno specializzato in una specifica funzione che contribuisce al processo di organizzazione dei nostri progetti, dando appunto uno stampo fortemente aziendale alla nostra struttura organizzativa”.

A proposito dell’esperienza internazionale degli studenti nel frattempo, proprio in questi giorni, su iniziativa del Dipartimento DIMEG (Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale), con direttrice la prof.ssa Francesca Guerriero, in collaborazione del Servizio Internazionale della stessa Università, diretto dal dott. Giampiero Barbuto, sta per concludersi  presso il College di Staten Island di  New York, la seconda edizione della Scuola estiva “Summer Abroad 2024”, che vede la partecipazione di 14 studenti della Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, accompagnati dalla prof.ssa Giusy Ambrogio, coordinatrice del corso di laurea in ingegneria gestionale, insieme al suo vice, prof. Saverino Verteramo. Una  scuola con una durata di sei settimane, le prime tre all’UniCal e le ultime tre a New York.

Un lavoro e dei risultati che avrebbero certamente incantato ed entusiasmato il neo laureato “honoris causa” in ingegneria gestionale Silvio Berlusconi, per come quel giorno si espresse durante la sua lezione dottorale nel rispondere alle domande come alle sollecitazioni che gli arrivavano dagli studenti.

Enrico Natalizio, il mago dei droni, arriva all’Unical

Enrico Natalizio, direttore del Centro di ricerca sulla robotica autonoma del Technology Innovation Institute (TII), con sede ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, arriva all’Università della Calabria.

Quello del prof. Natalizio è, in realtà, un ritorno in Calabria: I primi passi, infatti, li ha mossi proprio ad Arcavata e, grazie a una Call, l’Unical è riuscita a far tornare uno studioso di altissimo livello, che entrerà a far parte del corpo docente e manterrà l’incarico ad Abu Dhabi, in modo da favorire la rete di collaborazione di ricerca con l’Unical.

«Siamo lieti di accogliere nella nostra comunità accademica il professor Enrico Natalizio – ha dichiarato il Rettore Nicola Leone –. Le sue competenze all’avanguardia nella robotica e nell’osservazione ambientale, settori cruciali per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, arricchiranno ulteriormente la ricerca e la didattica del nostro ateneo. Il professor Natalizio rappresenta il perfetto connubio di competenze internazionali e amore per la propria terra d’origine».

«La sua scelta di tornare in Calabria per mettere a disposizione le sue ottime competenze di ricerca e trasferimento tecnologico – ha detto ancora – sarà un vantaggio per i nostri studenti che potranno beneficiare dei suoi insegnamenti, e per il nostro territorio dove potrà applicare le sue esperienze sullo sviluppo di grandi progetti per la difesa ambientale. Questo nuovo arrivo conferma la bontà degli sforzi che stiamo compiendo per rendere l’Unical sempre più attrattiva a livello globale. Le nostre call internazionali ci permettono di attrarre eccellenze da tutto il mondo, che scelgono di tornare in Calabria contribuendo in modo significativo alla crescita della nostra comunità».

Natalizio, dopo aver conseguito la laurea magistrale e il dottorato di ricerca in Ingegneria Informatica all’Unical, è stato ricercatore ad Atlanta (Usa), presso Inria Lille – Nord Europe (Francia), professore associato presso l’Université de technologie de Compiègne (Francia), poi professore ordinario presso l’Université de Lorraine in Francia per andare poi a dirigere il centro di ricerca robotica di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Il suo nome appare nella prestigiosa Top 2% dei ricercatori con maggiore impatto, a livello mondiale, nella classifica stilata da Stanford per l’anno 2021.

Negli anni trascorsi ad Abu Dhabi, il docente ha perfezionato un sistema di osservazione e di prevenzione dei rischi ambientali con l’impiego di squadre di droni che, in una regione come la Calabria dove il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare, rappresenta un problema notevole. Fino a qualche tempo fa, in dichiarazioni pubbliche, l’ingegnere riteneva poco plausibile un suo rientro in Calabria, ma il nuovo corso dell’Unical, sempre più qualificata anche sul fronte dell’innovazione e della ricerca tecnologica, lo ha convinto a sciogliere ogni dubbio proponendo la sua candidatura alla call lanciata dall’ateneo nei mesi scorsi, segno della grande attrattività ormai riconosciuta dell’Unical.

Il prof. Natalizio, infatti, ha partecipato insieme a molti altri docenti, alla call promossa dall’Unical nei mesi scorsi, parte fondamentale del piano di reclutamento di studiosi altamente qualificati dell’Università della Calabria. L’avviso era inerente a posizioni di professore di ruolo per “chiamata diretta”. A call conclusa, l’ateneo – tenuto conto delle complessive esigenze di didattica e ricerca e della qualificazione dei profili degli studiosi che hanno presentato domanda – ha individuato il docente e, dopo aver ottenuto l’approvazione del Ministero che ha riconosciuto il possesso dei requisiti di alta qualificazione necessari per la chiamata diretta, ha proceduto all’assunzione nel Consiglio di amministrazione di oggi (30 luglio 2024), con presa di servizio a fine anno presso il Dipartimento di Ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica (Dimes). Natalizio torna così da professore nel suo stesso dipartimento che anni addietro lo vide studente del corso di laurea in ingegneria informatica. (rcs)

 

A proposito del primato Unical nel Rapporto Censis

di FRANCO BARTUCCILa notizia di questi giorni, della quale se ne parla molto e con note di apprezzamento, è  che nel rapporto Censis dell’anno 2024/2025 di valutazione dei servizi del sistema universitario italiano, l’UniCal è  stata collocata al primo posto della sezione “Grandi Università ” (20/40 mila studenti) del nostro Paese, con un punteggio di 92,2 punti complessivi, così  suddivisi per le cinque voci previsti nel sondaggio: servizi 110, borse 110, strutture 86, comunicazione e servizi digitali 94, internazionalizzazione 78, occupabilità 75

Le sezioni sono quattro: piccole università, medie, grandi e mega università con oltre 40 mila studenti. Il gruppo “Grandi Università “, nel quale è collocata l’UniCal comprende 18 Università.

La valutazione di primato per l’Unical è avvenuta grazie a un consistente finanziamento concesso dalla Regione Calabria anche alle altre università calabresi, a copertura delle borse di studio a favore degli studenti universitari meritevoli avendone diritto. Questo ha fatto sì per l’UniCal di ottenere il suo secondo massimo punteggio di 110 nel sondaggio di merito; mentre l’altro 110 è frutto di un riconoscimento che gli viene dato da sempre fin dalla prima edizione del rapporto che risale alla fine degli anni Novanta, per effetto dei servizi residenziali erogati dal centro residenziale (alloggi e mensa).

L’UniCal per effetto della sua legge istitutiva del 1968 è l’unica università italiana ad essere dotata di un Centro Residenziale, che oggi dal 2019 ne ha la responsabilità di cura e gestione, su delega del Rettore Nicola Leone, la Prorettrice, prof.ssa Patrizia Piro.

Storicamente è il caso di ricordare che tale rapporto il Censis lo ha iniziato a svolgere in collaborazione con il quotidiano “La Repubblica” alla fine degli anni Novanta e già in due edizioni dell’inizio del nuovo secolo, con Rettore il prof. Giovanni Latorre, ottenne nello stesso gruppo il primo posto con la soddisfazione dell’ambiente universitario.

Ci si augura che negli anni a venire la Regione Calabria mantenga tale contributo per le borse di studio a favore degli studenti universitari meritevoli. Lo ha fatto pure negli ultimi anni del suo mandato il presidente della Regione Mario Oliverio. Se ci si appassiona a tale sondaggio del Censis mostrando interesse per mettersi in gioco rispetto ad altre università dell’intero sistema universitario italiano, l’UniCal è nelle condizioni di competere ed ottenere il primo posto assoluto nella media generale che nell’edizione di quest’anno ha ottenuto 92,2 punti.

Si potrebbe migliorare e raggiungere un punteggio superiore avvicinandosi pure ai 110 seguendo alcuni comportamenti che andiamo a suggerire a seguire: circa gli 86 punti assegnati per le “strutture” potrebbero diventare 110 se la dirigenza dell’Ateneo credesse di più nel suo progetto iniziale.

Con il coinvolgimento delle Istituzioni regionali e locali, ma soprattutto con il supporto della Confindustria facendo una politica in sinergia e collaborazione nell’imporre alle autorità governative del Paese il rispetto della legge istitutiva dell’Unical, nel realizzare il suo campus universitario e le strutture dipartimentali, come impostati nei due progetti Gregotti e Martensson, su indicazioni date dai padri fondatori.

Come in passato sono stati cercati fondi strutturali non utilizzati dagli enti locali per opere non realizzate per costruire parte delle strutture didattiche e scientifiche (cubi) dell’U niCal, lo stesso potrebbe accadere oggi con i fondi del Pnrr, che continuano a non essere utilizzati per come evidenziano gli organi d’informazione.

Si è detto in precedenza che bisogna chiedere e pretendere il rispetto della legge istitutiva soprattutto per la realizzazione del suo Centro Residenziale, che prevedeva l’obbligo della residenzialità per almeno il 70% degli studenti iscritti, oltre che per il nucleo di docenti e non docenti.

Oggi il Centro Residenziale ha una disponibilità di 2.300 posti letto, ma ne avrebbe dovuto avere almeno ottomila, con una minima presenza di non docenti e docenti. Portare a compimento il progetto residenziale e dipartimentale, come scientifico per avere con i relativi servizi una cittadella universitaria ben disegnata dai due progetti vincitori del concorso internazionale: Gregotti e Martensson.

Progetti che oltre al complesso residenziale e dipartimentale ci hanno lasciato elaborati relativi al villaggio dello sport per attività sportive e relativi campionati a carattere locale, regionale, nazionale ed internazionale, come le universiadi; le strutture fieristiche; il parco tecnologico  ed altro ancora. Un complesso strutturale che se realizzato nel Rapporto Censis avrebbe potuto maturare per l’Unical il suo terzo 110. Non da trascurare poi il fatto che in questi due ultimi anni l’UniCal ha istituito il corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD, nonché Scienze  Infermieristiche  per cui bisogna  predisporre  la costruzione  di strutture  adeguate  ed idonei  alla formazione  degli studenti frequentanti tali indirizzi di studio.

Circa i 94 punti ottenuti per la voce “Comunicazione e servizi digitali”, migliorato rispetto allo scorso anno, può  essere  certamente  incrementato se si riattivasse l’ufficio  stampa  costituito nel 1980, quale strumento di garanzia per la trasparenza dell’Ateneo, chiuso  nel 2014, quando l’ufficio in questione era sorto anche come forma applicativa dell’art.10 dello Statuto che parlava del diritto  dell’informazione per la comunità  universitaria e non solo. Comunicazione ed informazione istituzionale all’Unical ha fatto scuola e rappresentato in campo nazionale un buon esempio da imitare.

Un discorso approfondito meritano i 78 punti ottenuti per l’internazionalizzazione, frutto del lavoro svolto dall’apposito ufficio internazionale, diretto dal dott. Giampiero Barbuto, in collaborazione con i vari delegati del rettore all’internazionalizzazione divisi per area geografica dei Paesi, coordinati dal prof. Giancarlo Fortino, senza trascurare la fruizione dei programmi europei sulla mobilità studentesca. Un lavoro cresciuto molto negli ultimi anni che hanno portato alla stesura di vari accordi con diverse università sparse nel mondo. Se poi si aggiunge la crescente domanda di iscrizione ai dieci corsi di laurea in lingua inglese si può capire quanto sia importante perseguire questa strada. Negli ultimi tre anni si è registrata una presentazione di oltre settemila domande d’interesse per la immatricolazione a fronte di appena 250 posti, per effetto della disponibilità di residenze. Attualmente ci sono nel campus universitario di Arcavacata 1.300 studenti stranieri provenienti da 97 paesi del mondo. Basterebbe ampliare la disponibilità dei posti letto nel Centro Residenziale per avere delle condizioni più ampie di accettazione delle domande di iscrizione.

Questo contribuirebbe ad accrescere il punteggio finora dato, che potrebbe raggiungere e superare i cento punti. Una voce, questa dell’internazionalizzazione, utile in funzione del punteggio che viene assegnato alla voce “strutture”.

Infine, abbiamo la voce “occupabilità” dei laureati che ha ottenuto il punteggio più basso di 75 punti. Per l’UniCal c’è stata fin dalla nascita una particolare sensibilità verso lo stato occupazionale dei propri laureati. Con il  primo  statuto  del 1971 venivano creati  5 settori e tra di questi vi era il Settore orientamento laureati e il loro inserimento nel mondo del lavoro, il cui primo delegato fu il prof. Francesco del Monte, che durante il suo mandato fece stampare  4 numeri di un “Notiziario” UniCal, nel quale venivano inseriti gli elenchi dei laureati di tutti i corsi di laurea, con relativi dati di riferimento, ed inoltrato a livello nazionale ad Istituzioni, enti, aziende di lavoro imprenditoriale per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro.

In questo mi piace ricordare la figura del primo rettore, prof. Beniamino Andreatta, che in un suo intervento pubblico fatto nella sede della Provincia di Cosenza ebbe a dire: «Vedo una università estesa sulle colline di Arcavacata con a valle numerose aziende, che in un crescente rapporto di collaborazione avrebbero accolto tanti giovani laureati per garantire loro uno stato occupazionale stabile».

Purtroppo per varie ragioni il progetto è rimasto tronco con tante “ferite”. Il mio sogno resta quello di Andreatta che auspicava il sorgere, insieme all’università nella sua interezza, una nuova città nella media Valle del Crati, oggi al centro di un ordine del giorno di un disegno di legge predisposto dal Consiglio regionale in forma molto riduttiva e penalizzante ai fini della realizzazione del progetto dell’UniCal.

Se il totale della media dei punti nel rapporto Censis in oggetto è di 92,2  collocando l’Unical al primo posto tra le “grandi Università”, la nuova sommatoria che si verrebbe a costituire porterebbe la nostra Università a collocarsi vicino ai 110 punti per effetto della maggiore presenza di studenti provenienti da altri Paesi del mondo.

Avrebbe una sua caratteristica ben precida di carattere ed impronta internazionale divenendo la vera “Città del Sole”, aprendo nuove prospettive non solo per l’UniCal ma per tutto il territorio dell’area e della Calabria. L’augurio è che la comunità  dell’UniCal sappia fare una buona scelta in autonomia e libertà  nella scelta del nuovo rettore che dovrà  rimanere in carica per il mandato di sei anni 2025/2031, più  che sufficienti a creare le migliori condizioni per arrivare a questa  importante meta. In ultimo va precisato che nella valutazione Censis entra in gioco la “buona accoglienza” e la storia stessa ad ogni livello della città sede della Università. E gli amministratori ne dovrebbero tenere conto a partire dalla realizzazione della “Grande Cosenza”. (fb)

Il Censis incorona l’Unical: È il miglior Ateneo d’Italia

Il miglior Ateneo d’Italia si trova in Calabria, ed è l’Università della Calabria. Parola di Censis che, nella sua classifica indica l’Università calabrese in prima posizione, superando con un punteggio finale di 92,2 le Università di Padova (89,5) e Perugia (87,7).

Un traguardo prestigioso, considerando che per due anni consecutivi l’Unical è stata in terza posizione tra le grandi università, ovvero quelle con un numero di iscritti compreso tra 20.000 e 40.000. Poi la svolta: l’Ateneo ha ottenuto il punteggio generale più alto in assoluto, consolidando non solo il primato per servizi, ma anche conquistando il gradino più alto del podio anche per le borse di studio offerte ai propri studenti, con 110 punti su 110, piazzandosi davanti anche ai mega atenei (sopra i 40.000 iscritti) come Padova, Bologna, La Sapienza di Roma.

Il primato nella categoria “borse” è stato raggiunto grazie alla ottima collaborazione con la Regione Calabria, intervenuta nel finanziamento di cui hanno beneficiato anche gli altri atenei calabresi, ben posizionati in questo parametro: Università Mediterranea di Reggio Calabria (110) e Università Magna Graecia di Catanzaro (108).

La categoria “servizi”, sul primo gradino del podio, tiene conto, invece, dei pasti erogati, dei posti e dei contributi per l’alloggio degli studenti.

Un’università, quindi, a misura di studente che garantisce posto alloggio, borse di studio, servizio mensa, contributi per favorire la mobilità internazionale, rassegne culturali, momenti di aggregazione e socialità, cinema, attività sportive negli impianti del CUS. Ne è prova anche il dato ottenuto per le “strutture”, il cui punteggio è aumentato anche nella classifica 2024, passando da 83 a 86.

La performance dell’Unical, dopo il risultato molto positivo già emerso nel recente Rapporto Almalaurea, registra un miglioramento anche sul dato occupabilità, che passa dai 70 punti del 2023 ai 75 del 2024. Il tasso di occupazione dei laureati Unical cresce, infatti, in controtendenza rispetto al dato nazionale e l’ateneo conferma la sua funzione di ascensore sociale: 3 su 4 sono i primi laureati in famiglia e la maggior parte, già ad un anno dal conseguimento del titolo, trova lavoro al Sud.

Stabile il punteggio mantenuto per l’internazionalizzazione che conferma la crescita dello scorso anno (78), mentre la voce “comunicazione e servizi digitali” fa registrare una valutazione di 94 punti.

Per il Rettore, Nicola Leone, «la posizione di vertice è frutto dell’aggiornamento continuo dell’offerta didattica, delle metodologie innovative e della ricerca scientifica di qualità, rafforzata grazie a collaborazioni internazionali e all’arrivo di studiosi di alto profilo dall’Italia e dall’estero».

«Censis riconosce, inoltre, i progressi compiuti in infrastrutture e sostenibilità – ha aggiunto – che hanno reso il campus più green, migliorato gli spazi per la didattica, le biblioteche e i laboratori. Significativo il risultato sul tasso di occupazione dei laureati, nonostante le limitazioni del contesto territoriale: strategici, in tal senso, gli investimenti in hub di innovazione e incubatori di startup. Apprezzabile anche il posizionamento nell’internazionalizzazione, promossa attraverso programmi di mobilità, che arricchiscono l’ambiente culturale del campus, e accordi per il rilascio congiunto di titoli internazionali».

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha evidenziato come «il primato conquistato dall’Unical nella classifica Censis sul sistema universitario italiano certifica l’indiscutibile qualità di una realtà accademica divenuta ormai un punto di riferimento nella formazione delle giovani generazioni, avanguardia in molte discipline nel panorama nazionale e internazionale e strumento di crescita per l’intera Calabria».

«Siamo orgogliosi di questo grande risultato raggiunto dall’Unical – ha proseguito – così come dei piazzamenti delle altre due università calabresi, ed esprimiamo le nostre congratulazioni ai tre magnifici Rettori per l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi: Nicola Leone dell’Unical; Giuseppe Zimbalatti della Mediterranea di Reggio Calabria, e Giovanni Cuda della Magna Graecia di Catanzaro. La soddisfazione è ancora maggiore guardando nel dettaglio i parametri analizzati e premiati dal Censis».

«Il primato nella categoria ‘borse’ – ha spiegato – è stato raggiunto grazie all’ottima collaborazione instaurata con la Regione Calabria, intervenuta nel finanziamento di cui hanno beneficiato anche gli altri Atenei calabresi, ben posizionati in questo parametro: Università Mediterranea di Reggio Calabria (110) e Università Magna Graecia di Catanzaro (108)».

«Passo dopo passo, con determinazione e impegno – ha concluso – stiamo costruendo una Calabria che non è più rappresentata quale fanalino di coda nelle classifiche nazionali. Ho sempre pensato che la nostra Regione, nonostante tanti problemi, abbia anche enormi potenzialità, e finalmente stiamo imparando a sfruttarle, a valorizzarle e a raccontarle al Paese».

Soddisfazione è stata espressa, anche, dal sindaco Franz Caruso, sottolineando come l’importante traguardo raggiunto «che è sintomatico dell’ottimo stato di salute dell’Unical che, grazie all’impulso ricevuto in questi ultimi anni, ha fatto registrare questo sorprendente risultato che ne rafforza la leadership e il valore su scala nazionale».

«L’Unical – ha detto Franz Caruso – merita ampiamente questa posizione di vertice che ha costruito negli anni, potenziando la sua offerta accademica, attivando nuovi corsi di laurea al passo coi tempi e mettendo a disposizione una serie di servizi di eccellenza che hanno premiato la sua notevole potenzialità ricettiva nei confronti degli studenti».

«Siamo orgogliosi, come città capoluogo – ha concluso – di questo significativo risultato che consolida le posizioni, già di tutto rispetto, occupate in passato dall’Unical e che rafforza ancor di più la sinergia che abbiamo da tempo avviato con il nostro ateneo da quando ne abbiamo incoraggiato l’arrivo nel nostro centro storico, con l’attivazione dei corsi di infermieristica, segnando un momento epocale favorito dalla lungimiranza del Rettore Nicola Leone al quale, in questo momento di particolare soddisfazione, indirizzo le mie più vive congratulazioni». (rcs)