Sono circa 70 gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della Calabria che hanno aderito per l’anno scolastico appena avviato al progetto “scuola amica dei bambini, delle bambine e degli adolescenti” del Ministero dell’Istruzione e del merito e dell’Unicef.
Il progetto, che vanta un quarto di secolo di operatività, nel territorio italiano è stato adottato da centinaia di scuole ed è apprezzato per la valenza educativa che sottende e si inserisce nell’ambito dell’Educazione civica, con lo scopo di sviluppare negli alunni, a partire dalla scuola dell’infanzia, competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, che si attivano mettendo al centro del percorso formativo l’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, l’assunzione di responsabilità, della solidarietà, della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri.
Il dottor Giuseppe Raiola, Presidente regionale dello stesso Unicef, ha sottolineato “che la realizzazione del progetto “Scuola Amica” contribuirà a formare una generazione di cittadini e di cittadine che faranno parlare in termini positivi la nostra regione, allontanando gli stereotipi negativi che ancora oggi la connotano e che vengono spesso evidenziati dai media non teneri nei confronti della Calabria”.
Soddisfazione ha espresso il presidente provinciale dell’Unicef, Costantino Mustari, che ha, tra l’altro, dichiarato come, «usciti dallo stallo provocato dal Covid i nostri ragazzi e le nostre ragazze, attraverso anche il nostro progetto, possono cimentarsi, realizzandoli, in percorsi che li fa crescere come cittadini e cittadine secondo i principi sanciti dalla nostra Costituzione».
Sulla base di un protocollo condiviso, elaborato dai due soggetti proponenti e scandito in nove passi, gli alunni delle scuole aderenti, da quelli dell’infanzia a quelli della scuola secondaria di secondo grado che hanno aderito al progetto sono chiamati a realizzare un percorso di crescita di solidarietà e di uguaglianza, con l’obiettivo di far lievitare la loro capacità di comprensione dell’altro e aprirsi al dialogo e al confronto, sviluppando la capacità di comunicazione e di risoluzione dei conflitti.
Il progetto mira, altresì, a sviluppare comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; a prevenire e contrastare la dispersione scolastica, ogni forma di discriminazione del bullismo, del cyberbullismo e delle nuove insidie della rete; a potenziare l’inclusione scolastica, il diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore, a conoscere ed esercitare i fondamentali diritti dei minori sanciti dalla Convenzione Onu del 1989.
Al termine dell’anno scolastico una apposita commissione formata dal referente provinciale del progetto, dal presidente del Comitato provinciale Unicef e da un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale valuta il percorso effettuato da ogni singola scuola e rilascia l’attestato di “Scuola amica”. In provincia di Catanzaro sono 18, di cui 7 Istituti secondari superiori di secondo grado. Ove si consideri che gli istituti raggruppano scuole e indirizzi diversi al proprio interno, si può dire che le scuole aderenti al progetto sono davvero un gran numero.
Referente e coordinatrice provinciale del progetto è Teresa Rizzo, già dirigente scolastica, una delle massime esperte del settore, poiché svolge questo ruolo sin da quando il progetto è nato. (rcz)