L’offerta formativa della Mediterranea ai primi posti per sbocchi occupazionali

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria è ai primi posti per gli sbocchi occupazionali. È quanto è emerso dall’ultimo rapporto realizzato da AlmaLaurea 2022.

Nello specifico, le lauree più richieste per sbocchi occupazionali della Mediterranea sono quelle di Agraria, Economia-Giurisprudenza, Ingegneria, Sanità-Scienze Sportive e Scienze Umane.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Rettore Feliciantonio Costabile: «Il positivo risultato del tasso occupazionale di studentesse e studenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, certificato dall’indagine Almalaurea, è incoraggiante e testimonia la preparazione che riusciamo a dare ai nostri studenti».

«Abbiamo lavorato e lavoriamo, nell’ampliare la nostra offerta didattica, sulle reali esigenze di un mercato del lavoro che sappiamo esigente e mutevole  – ha proseguito il  prof. Costabile – le ragazze e i ragazzi che si iscrivono nel nostro Ateneo ci chiedono di  essere preparati alla competitività per quando saranno usciti dal nostro Ateneo».

«Siamo molto felici che il tasso occupazionale delle nostre laureate e laureati sia alto, perché è uno stimolante segnale che l’Università di Reggio Calabria è al passo con i tempi. Scegliere di studiare all’Università Mediterranea di Reggio Calabria significa scegliere di studiare per un sbocco occupazionale qualificato nel mercato del lavoro». (rrc)

 

La Mediterranea di Reggio al 2° posto tra le Università Meridionali per attività dello sviluppo del territorio

È un altro prestigioso traguardo, quello raggiunto dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che si è classificata al 2° posto tra le università meridionali per le attività a favore dello sviluppo del territorio, nella classifica della VQR, la Valutazione della Qualità della Ricerca rilasciate dall’Anvur.

Un rapporto continuo e costante, con un forte impegno nello stimolare l’auto imprenditorialità degli studenti: a questo proposito un ruolo importante è stato giocato dai progetti speciali dell’ateneo come il Contamination Lab, nato nel 2014 nell’ambito del programma Restart Italia, lo sportello di assistenza gratuito dedicato alla misura “Resto al Sud” promossa da Invitalia e le singole attività promosse dai differenti Dipartimenti.

Il Contamination Lab di Reggio Calabria è un vero e proprio pre-incubatore, nel quale creatività e opportunità creano percorsi formativi coerenti con i cambiamenti della società della conoscenza. Sin dalla sua nascita il progetto ha garantito agli studenti percorsi di “alfabetizzazione imprenditoriale” attraverso attività di learning by doing, simulazioni pratiche e incontri con esperti di livello nazionale ed internazionale.

Inoltre, il coinvolgimento degli attori principali del sistema locale della ricerca e dell’innovazione (Università, Enti di Ricerca, Camera di Commercio, Confindustria, FinCalabra, Regione Calabria) moltiplica le occasioni di contaminazione ed estende i format educativi e la varietà di attori che interagiscono con gli studenti (ricercatori, startupper, spinoff).

«Un risultato importante – si legge in una nota – che consente di guardare al futuro dei nostri studenti con soddisfazione e ambizione, pronti ad affrontare le sfide del prossimo futuro». (rrc)

Convenzione tra Università Mediterranea e Carabinieri Forestali per monitoraggio coltivazione cannabis a scopo industriale

È stata siglata, tra l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, una convenzione  per l’avvio di un programma di ricerca finalizzato al monitoraggio del contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nelle coltivazioni di canapa (Cannabis sativa L.) a scopo agro-industriale della Basilicata, nonché allo sviluppo di nuovi metodi per il profiling dei metaboliti.

La convenzione è stata sottoscritta alla presenza del Magnifico Rettore, Santo Marcello Zimbone, il direttore Giuseppe Zimbalatti, il comandante della Regione Carabinieri Forestale Basilicata, Colonnello Angelo Vita ed il  Dipartimento di Agraria rappresentato dal Direttore, prof. Giovanni Agosteo e dal Responsabile Scientifico del Focuss Lab (Food Chemistry, Authentication, Safety and Sensoromic Laboratory) Prof.ssa Mariateresa Russo, la quale coordinerà la ricerca.

La legge n. 242/2016 – che consente la coltivazione, senza autorizzazione, della canapa industriale a basso contenuto di THC, per la produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili, semilavorati innovativi – ha suscitato un grande interesse da parte degli imprenditori agricoli tanto che, negli ultimi cinque anni, gli ettari investiti a canapa industriale sono aumentati di dieci volte.

La finalità, nell’ottica della quale sono state siglate le convenzioni, è quindi quella di tutelare la filiera.

I Carabinieri Forestali della Basilicata, unitamente a quelli di Calabria e Sicilia, assolvendo ai compiti di controllo loro affidati dalla legge 2 dicembre 2016 n. 242, provvederanno a realizzare prelievi di campioni presso le aziende agricole per poi conferirli al Focuss Lab del Dipartimento di Agraria dove saranno sottoposti a specifiche analisi per l’identificazione e quantificazione del contenuto di THC e per la determinazione del profiling dei metaboliti primari e secondari a scopo di ricerca.

In prospettiva, quindi, le due convenzioni rappresentano la base per la definizione di un sistema di controllo di qualità che tuteli tutta la filiera della canapa legale. La pubblicazione dei risultati delle ricerche consentirà agli imprenditori agricoli di acquisire nuove conoscenze utili alla migliore gestione degli impianti.

In ultimo, la collaborazione avviata sarà un’occasione importante per sviluppare studi, ricerche e progetti congiunti volti ad approfondire la tematica sotto diversi aspetti, nel più ampio contesto di un modello di sviluppo sostenibile, considerato che la canapa presenta crescita rapida, con un’alta capacità di assorbimento dell’anidride carbonica e, riducendo i tempi di utilizzo del suolo, contribuisce a migliorarne la fertilità.

Questi temi saranno, pertanto, approfonditi anche attraverso tesi di laurea e di dottorato di ricerca, come bagaglio condiviso di conoscenze e competenze dei futuri dottori agronomi o tecnologi alimentari, formati dall’Università Mediterranea. Tecnici capaci di promuovere, in interazione con il mondo imprenditoriale, lo sviluppo di un settore strategico per l’intera economia italiana quale è quello agro-industriale. (rrc)

Da una ricerca dell’Università Mediterranea di Reggio un nuovo modo per utilizzare le batterie esauste

Grazie a una ricerca scientifica condotta dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è emerso che è possibile utilizzare le batterie esauste come catalizzatori per la trasformazione di biomasse in prodotti chimici ad alto valore aggiunto.

«La ricerca, recentemente pubblicata su ACS Sustainable Chemistry and Engineering (IF 8.198) e premiata con una delle copertine della rivista di Febbraio 2022 si inserisce all’interno di un progetto europeo dal titolo “Novel Circular Economic Approaches for Efficient Extraction of Valuables from Spend Li-Ion Batteries (NEXT-LIB)” che vede la partecipazione, assieme all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, di prestigiosi partner come l’INSTM (https://www.instm.it), la SWERIM (https://www.swerim.se) e l’Università di Brescia (https://www.unibs.it/it). Il progetto è sostenuto dalla Regione Calabria attraverso i fondi comunitari destinati all call ERA-MIN 2018 che è finalizzata ad aumentare l’utilizzo di raw materials per sostenere lo sviluppo sostenibile e favorire l’avvio di percorsi di economia circolare», ha spiegato la prof.ssa Patrizia Frontera, responsabile UNiRC del progetto Next-Lib.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla ricercatrice e primo autore della pubblicazione, Emilia Paone, che ha spiegato di essere «molto orgogliosi di questo risultato scientifico».

«Le batterie al litio di tipo NMC – ha spiegato – sono tra le più diffuse e contengono al loro interno metalli come il Cobalto e Nickel che sono componenti vitali per la produzione di prodotti hi-tech e per la transizione energetica e che nel corso degli ultimi anni hanno visto un rialzo dei prezzi che sembra non volersi arrestare (il prezzo del cobalto, ad esempio, è cresciuto di oltre il 40% nel solo 2021). È dunque di fondamentale importanza recuperare questi metalli o trovare nuove forme di riutilizzo per le batterie esauste».

«I risultati della nostra ricerca – ha proseguito – dimostrano come la parte catodica delle batterie, dopo semplici ed opportuni trattamenti termici, possa essere riutilizzata direttamente come catalizzatore per le reazioni di idrogenazione di biomasse lignocellulosiche in prodotti chimici, biocombustibili e bioadditivi. La ricerca coniuga i temi della green chemistry, dei materiali avanzati, dell’economia circolare e della catalisi».

«La catalisi – ha concluso – è la tecnologia più interdisciplinare nell’industria chimica e rappresenta una delle forze trainanti per il Green Deal Europeo: basti pensare che circa l’80% dei prodotti chimici prodotti in Europa implicano l’utilizzo di un catalizzatore. Il nostro studio apre quindi la strada all’uso e al riciclaggio delle batterie esauste per la produzione di materiali catalitici di forte interesse per l’Italia e l’Europa». (rrc)

Glu studenti di Scienze Forestali della Mediterranea medaglia bronzo e argento alle Olimpiadi di Selvicoltura

Gli studenti di Scienze Forestali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria hanno conquistato una medaglia d’argento e di bronzo alle Olimpiadi di Selvicoltura, svoltasi a Camaldoli nei giorni scorsi.

Le Olimpiadi di Selvicoltura, giunte alla seconda edizione, sono organizzate da Compagnia delle Foreste e Dream, nell’ambito del progetto Life GeoProFor. Quest’anno vi hanno partecipato oltre 100 studenti provenienti da 12 diversi Atenei italiani dove sono presenti i Corsi di laurea in Scienze forestali: Torino, Padova, Firenze, Ancona, Viterbo, Sassari, Campobasso, Potenza, Napoli, Bari, Reggio Calabria e Palermo.

Gli studenti hanno portato a casa non solo le meritate medaglie, ma anche un patrimonio di nuove esperienze e conoscenze, di cui hanno potuto ora dare un dettagliato resoconto ai loro colleghi, raccontando delle “attività olimpiche” che li hanno visti impegnati, con la guida dei professori Pasquale Marziliano e Fabio Lombardi che ne hanno promosso la partecipazione.

Suddivisi in 16 squadre miste (ciascuna con 5-6 componenti di atenei diversi), i partecipanti si sono sfidati in quattro prove, nelle quali sono stati chiamati ad applicare le conoscenze maturate durante gli studi e nei seminari di preparazione all’evento: il riconoscimento e la quantificazione dei dendro-microhabitat; l’applicazione dell’Indice di Biodiversità potenziale; la classificazione della qualità del legno; interventi selvicolturali a basso impatto sui dendro-microhabitat.

Le prove, sulla base di criteri definiti dal “Comitato Olimpico” organizzativo, sono state valutate da giurie composte dai docenti dei diversi Atenei.   Come ogni Olimpiade che si rispetti, anche quelle di Selvicoltura si sono chiuse con la solenne proclamazione delle squadre vincitrici e tanto di premiazione sul podio con luccicanti medaglie. Al successo della seconda e terza classificata hanno contribuito gli studenti dell’Ateneo di Reggio Calabria, anche essi premiati con argento e bronzo.

La partecipazione degli studenti alle Olimpiadi di Selvicoltura porta con sé il prezioso tesoro di un’esperienza che arricchisce i Corsi di Laurea in Scienze forestali e ambientali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e di essi conferma una dimensione che li ha da sempre caratterizzati positivamente e che può dirsi essa stessa “premiata”: l’importanza data al rapporto diretto con la natura, alle applicazioni pratiche della conoscenza, al confronto con le altre realtà nazionali e internazionali, all’iniziativa e al contributo costruttivo e creativo degli studenti. Segna, inoltre, il ritorno alle tanto agognate attività in presenza, con la speranza che sempre più diffusamente le attività didattiche possano tornare a “respirare” tra i boschi, nel loro naturale laboratorio a cielo aperto.

Al termine della manifestazione è avvenuto un informale passaggio di consegne tra i coordinatori uscenti dei Corsi di laurea in Scienze forestali e ambientali (professori Salvatore Di Fazio e Paolo Porto), giunti al termine naturale del loro mandato, e i coordinatori neo-eletti (professori Giuseppe Bombino e Giuseppe Modica), così come tra i vecchi e i nuovi rappresentanti degli studenti. (rrc)

Accordo tra UniMediterranea e Callipo per valorizzazione scarti lavorazione del pesce

Valorizzare gli scarti della lavorazione del tonno, inclusi i fanghi di depurazione, per trasformarli inprodotti ad alto valore aggiunto di omega-3, bioenergia e fertilizzanti organici. In questo modo si estende la vita utile dei prodotti e si riducono, al tempo stesso, le emissioni di CO2. È questo l’obiettivo dell’accordo dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Energia, Ambiente e Materiali (Diceam) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Callipo Conserve Alimentari, azienda calabrese con una storia di 108 anni nelle conserve ittiche di qualità.

«Siamo molto orgogliosi di questo accordo di collaborazione – ha commentato il prof. Giovanni Leonardi, direttore del Dipartimento Diceam – con l’azienda Giacinto Callipo Conserve Alimentari, che è una delle realtà industriali calabresi più conosciute ed apprezzate a livello nazionale ed internazionale. I temi al centro dell’accordo sono quelli dell’economia circolare blu e verde e hanno come obiettivo la trasformazione degli scarti della lavorazione industriale del tonno in nuove preziose risorse per la nutraceutica, la produzione di energia e di biofertilizzanti».

«Gli studenti – ha aggiunto – dei corsi di laurea Diceam in Ingegneria Industriale ed Ingegneria Civile e Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile avranno, inoltre, la possibilità di svolgere tirocini e tesi di laurea collegati ai temi di ricerca oggetto dell’accordo».

La ricerca e l’economia circolare sono parte integrante della roadmap sulla sostenibilità tracciata da Callipo che aggiunge un nuovo tassello con questo accordo spingendo ulteriormente sul sostegno alla ricerca scientifica.

«Il futuro della nostra regione e del sud Italia passa anche dalla valorizzazione delle risorse che il mare ci offre ed il compito delle Università e delle Imprese è fare sistema per promuovere nuovi modelli di sviluppo basati su ricerca, innovazione e sostenibilità, temi da sempre al centro della nostra visione e strategia d’impresa. La partnership con il Diceam ci offre la possibilità di supportare oggi promettenti studenti attraverso borse di ricerca e di dottorato per avere domani giovani lavoratori calabresi che, ci auguriamo, possano essere i protagonisti di nuove attività imprenditoriali ad alto tasso di innovazione», ha dichiarato Pippo Callipo, Amministratore Unico della Giacinto Callipo Conserve Alimentari.

Le attività saranno condotte dai laboratori di Chimica, Ingegneria Sanitaria e Matees del Diceam in sinergia con il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea (prof.ssa Adele Muscolo e prof.ssa Maria Teresa Russo) ed il gruppo del dott. Mario Pagliaro, dell’Istituto Cnr per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati di Palermo.

«Grazie a questa rete di laboratori – hanno detto i prof. Paolo Calabrò e Francesco Mauriello, referenti scientifici dell’accordo – promossa e incoraggiata dal Magnifico Rettore dell‘Università di Reggio Calabria, prof. Santo Marcello Zimbone, abbiamo recentemente presentato grazie alla prof.ssa Adele Muscolo i primi importanti risultati sulla valorizzazione degli scarti di pesce in occasione di Slow Fish 2021 a Genova, tema su cui vi è molta attenzione considerando che si tratta di uno dei goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite in tema di sviluppo sostenibile».

«Tra le attività già sperimentate – hanno proseguito – vi è ad esempio un nuovo processo sostenibile per il recupero di un olio naturale ricco di omega-3, acido eicosapentaenoico (EPA), acido docosaesaenoico (DHA), vitamina D3 e zeaxantina, partendo dagli scarti di lavorazione dell’acciuga. Il prodotto solido residuo derivante dal processo di estrazione è stato ulteriormente valorizzato per la produzione di gas metano e biofertilizzanti».

La partnership si svilupperà nell’arco di tre anni e i risultati della ricerca sugli scarti di lavorazione del tonno saranno utilizzati per scopi di divulgazione scientifica e didattica. (rrc)

 

 

REGGIO – Il concerto dei The DaynaStephens Group

Questa sera, a Reggio, alle 21.00, presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio, il concerto dei Dayna Stephens Group.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna musicale La musica che gita intorno, promossa dall’Università Mediterranea di Reggio, vedrà esibirsi Dayna Stephens (sax), Aaron Parks (piano), Ben Street (double bass) e Jeff Ballard (drums). (rrc)

REGGIO – L’ensemble di saxofoni del Conservatorio Cilea

Questa sera, a Reggio, alle 21.00, presso l’atelier di Architettura dell’Università degli Studi Mediterranea, si esibisce in concerto l’ensemble di saxofoni del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna musicale La musica che gira intorno promossa dall’Università Mediterranea di Reggio, che si  propone di diffondere la cultura musicale presso la comunità accademica, di rafforzare il legame fra università e città, di valorizzare alcuni monumenti cittadini e di offrire alla collettività, in particolare alle categorie più svantaggiate, un’importante occasione di crescita culturale. (rrc)

REGGIO – Alla Facoltà di Architettura il rilascio del doppio titolo

Nella giornata di mercoledì 30 gennaio è stata firmata una convenzione tra Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e la Ain Shams University del Cairo, che sancisce l’avvio del programma con mobilità strutturata di studenti e rilascio del doppio titolo in Architettura.

Sottoscritto da Marcello Zimbone, Magnifico Rettore della Mediterranea, e da Ayman Ashour, dean della Faculty of Engineering, l’accordo rappresenta un’importante azione di internazionalizzazione del Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università.

Il programma, quindi, consentirà a un gruppo selezionato di studenti di svolgere alcuni semestri di studio, e terminare l’elaborazione della tesi di laurea presso una delle sedi convenzionate, consentendo, così, di conseguire il titolo rilasciato da entrambe le Università.

Tale accordo, infatti, offre l’opportunità di completare la loro formazione con un’esperienza internazionale, con significative ricadute sul profilo personale e sul professionale. Un importante traguardo, che consolida i rapporti di internazionalizzazione e di collaborazione tra la nostra Università e i Paesi di area mediterranea.

Già dal prossimo mese di marzo, è previsto, inoltre, l’arrivo di studenti egiziani in Dipartimento. (rrc)