Transizione ecologica e rifiuti in Calabria: incontro Legambiente e Conai alla Mediterranea

All’Università Mediterranea di parla di “Transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi” Legambiente Calabria e Conai arrivano anche a Reggio Calabria, per il ciclo di incontri organizzati con la collaborazione degli atenei calabresi che hanno sposato l’iniziativa.

Dopo l’Umg di Catanzaro e l’Unical a Rende (Cs), oggi, mercoledì 19 aprile, è la volta dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ospiterà l’evento a partire dalle ore 9, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria (via Graziella- Feo di Vito 15 -Reggio Calabria).

L’incontro, organizzato da Legambiente Calabria con il supporto del CONAI e con la collaborazione dell’Università, si prefigge l’obiettivo di individuare, con il coinvolgimento diretto dei soggetti responsabili, indicazioni, proposte e soluzioni normative e tecnologiche che consentano l’incremento di una raccolta differenziata di qualità ed il miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria attivando circuiti virtuosi di economia circolare con un focus particolare sulle iniziative in atto per la transizione ecologica in materia di rifiuti.

Dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti, seguiranno quelli del Presidente del Circolo Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto”, Nicoletta Palladino; Paolo Brunetti, Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria; Carmelo Versace, Sindaco f.f. Città Metropolitana di Reggio Calabria e di Francesco Foti, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Reggio Calabria.

Come di consueto, sarà la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, ad introdurre i temi che saranno sviluppati nel corso dell’incontro moderato da Emilio Bianco, della Fondazione Legambiente Innovazione. Tra gli interventi: Lucio Bonaccorsi, DICEAM- UNIRC; Maria Concetta Dragonetto, Referente Progetti Territoriali Speciali CONAI; Paolo Calabrò, DICEAM- UNIRC; Bruno Gualtieri, Commissario Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria; Patrizia Frontera, DICEAM – UNIRC, Progetto Next Lib; Sergio Capelli, Co-founder di Impactellers.

Seguiranno anche alcune testimonianze e racconti da parte dell’Azienda Callipo; dell’Azienda Fattoria della Piana; dell’Associazione Fare Eco, di Loveboat e della Cooperativa ROM1995. Le conclusioni sono affidate a Laura Brambilla, Responsabile Nazionale Comuni Ricicloni Legambiente.

L’appuntamento è inserito all’interno del programma della Corrireggio, una intensa settimana di eventi di sport, volontariato ambientale, cultura e solidarietà, che si concluderà con l’attesissima manifestazione ecologico-sportiva del 25 aprile. Una collaudata formula originale e sempre arricchita da nuovi stimoli che andrà a legare la riflessione e l’impegno collettivo sui problemi e le potenzialità di una corretta pratica sportiva alla sostenibilità ambientale, alla transizione ecologica e alla qualità del vivere urbano. Corrireggio 2023 sarà arricchita da una suggestione in più, del tutto speciale. Giunta, infatti, alla quarantunesima edizione, l’evento organizzato dal Team del Circolo

Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto”, taglierà il lusinghiero e invidiabile traguardo dei suoi “primi” quarant’anni (1983-2023). ν

L’OPINIONE / Francesco Costantino: L’Università per Stranieri Dante Alighieri e il progetto Federativo con la Mediterranea

di FRANCESCO COSTANTINOLe cronache di questi giorni ci informano che il CdA dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ha ritenuto di poter superare l’attuale crisi gestionale attraverso lo strumento della Federazione tra Atenei contemplato dalla legge 30/12/2010, n. 240, meglio nota come Legge Gelmini, con particolare riferimento all’art. 3 della stessa legge.

Nella situazione data, a molti è sembrato che questa potesse essere la soluzione migliore e pertanto tutti si sono premurati a manifestare piena soddisfazione per lo sbocco prefigurato.

In molti casi, forse, per liberarsi dal dovere di rendere conto di eventuali gradate inadempienze che quella crisi avevano contribuito a determinare.

Una lettura attenta  della norma suggerirebbe di frenare gli entusiasmi perché il meccanismo della federazione tra atenei è ancora poco collaudato e, soprattutto, richiede passaggi formali importanti tra i quali quello, non reso noto ma spero esistente, della predisposizione di un progetto contenente,  in  forma  analitica,  le motivazioni, gli obiettivi, le compatibilità finanziarie e logistiche, le proposte di riallocazione dell’organico e delle strutture  in  coerenza  con  gli obiettivi di cui al comma 1 dell’articolo 3 della legge prima menzionata che richiede venga accertato preliminarmente il miglioramento  della qualità,  efficienza ed efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale.

La conoscenza del progetto predisposto, dunque, consentirebbe un giudizio maggiormente ragionato.

Non ho alcun interesse ad alimentare polemiche riproponendo gli accadimenti che nel corso dell’anno 2017 hanno generato le pressoché contestuali dimissioni del Presidente del C.d.A. dott. Pino Bova e del Rettore prof. Salvatore Berlingò, pur avendoli vissuti dall’interno del C.d.A. e ben conoscendoli, né ad assegnare responsabilità ad alcuno. 

Gli atti e i verbali del C.d.A. di quel periodo ricostruiscono, per chi ne avesse interesse, la portata e i contenuti di quelle vicende e, soprattutto, lasciano intravedere le conseguenze che ne sono poi derivate.

Una cosa però è per me certa e mi piacerebbe che tutti ne tenessero conto: l’università è nata e ha avuto ragione di esistere, nel rispetto della volontà dell’On.le Giuseppe Reale, solo agganciando la propria esistenza  a quella del  Comitato locale della Società Dante Alighieri.

Aver determinato la perdita dell’affiliazione con il Comitato Centrale della stessa Società, a prescindere dalle motivazioni che l’anno determinata, ha avuto come conseguenza la perdita della ragione fondamentale per cui era nata la stessa Università,  la cui mission naturale  prevedeva il collegamento con i comitati sparsi in tutto il mondo per la diffusione e la tutela della lingua italiana e quindi processi attivi di internalizzazione.

Nessun artificio, quand’anche consentito dal diritto civile ed amministrativo, avrebbe dovuto consentire la sostituzione del Comitato locale con un surrogato perché questa sostituzione, era evidente, avrebbe rappresentato un tradimento della mission tracciata dal benemerito fondatore.

Lo spartiacque per le sorti dell’ateneo reggino è stato quello.

A tal fine ripropongo il solo Art. 3  dello Statuto che ha regolato e indirizzato nel tempo le attività dell’Ateneo. 

Finalità 

  1. L’Università ha lo scopo di diffondere, con le proprie attività di insegnamento e di ricerca, la conoscenza della lingua, della letteratura, dell’arte, della cultura e delle istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche dell’Italia in tutte le loro forme di espressione. A tal fine aggiorna costantemente la propria azione alle mutevoli condizioni socioeconomiche del Paese ed alle sue esigenze di internazionalizzazione. 
  2. In modo particolare, l’Università, cooperando anche con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri” e con le altre istituzioni culturali italiane operanti all’estero, si propone di:
  1. promuovere ed agevolare scambi e confronti culturali con le civiltà che nel mondo traggono origine ed alimento dal bacino del Mediterraneo, rivolgendo una peculiare attenzione alle problematiche suscitate dagli insediamenti sul territorio italiano degli immigrati provenienti in ispecie dai Balcani, dall’Oriente e dall’Africa; 
  2. tenere vive, con specifiche iniziative, le tradizioni linguistiche e la memoria storica del Paese d’origine presso le comunità e le varie generazioni degli Italiani emigrati all’estero;
  3.  tutelare e valorizzare le istanze socio-culturali delle minoranze linguistiche albanesi, grecaniche e occitane insediate sul territorio calabrese, anche mediante la loro riscoperta e diffusione presso gli oriundi, altrove trasferiti, che ad esse appartengono; d) favorire, con opportune collaborazioni nazionali e internazionali, la costituzione di poli formativi e scientifici o di centri di eccellenza nel quadro di una sempre maggiore integrazione dell’Europa con i Paesi delle rive meridionali e orientali del Mediterraneo.

Dunque, rispettare la volontà del Suo fondatore, fa diventare fattore imprescindibile delle finalità dell’Ateneo reggino il mantenimento della cooperazione con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri”.

Oggi però è il tempo dell’agire ed è bene che ognuno metta da parte il proprio egoismo e i propri convincimenti e che si riacquisti finalmente il senso del crescere insieme.

È un altro il tempo della ricerca delle responsabilità.

L’Università per Stranieri Dante Alighieri è un’agenzia formativa di primaria importanza sia per la crescita culturale del territorio,  sia per garantire occupazione a chi all’interno di essa opera da anni,  sia per mantenere il legame che da sempre l’ha collegata con i paesi della sponda occidentale del mediterraneo, dei balcani e del sudamerica ed  ha bisogno delle Istituzioni così come le Istituzioni hanno bisogno di essa.

Si parla da qualche tempo di una Università del Mediterraneo. Può essere questa la strada alternativa alla federazione tra Atenei?

Nessuno si tiri indietro allora altrimenti nessuno potrà  credersi del tutto assolto. Saremo tutti lo stesso coinvolti. (fc)

[Francesco Costantino è già componente del Direttivo del Comitato Locale della Società Dante Alighieri e già componente del comitato ordinatore dell’Università]

FALSA MODERNIZZAZIONE SENZA SVILUPPO
GLI ATENEI CALABRESI DEVONO FARE RETE

di MIMMO NUNNARI – La notizia di pochi giorni fa che nella prestigiosa “QS World University Ranking by Subject” del 2023 l’Università della Calabria è tra le prime nel mondo per “Computer science” e si riconferma in Fisica, i cui primati internazionali sono già ampiamente riconosciuti, è una di quelle buone nuove che incoraggiano e fanno ben sperare per lo sviluppo futuro della regione ultima in Europa, in tutte le graduatorie. Seppure ignorata dalla stampa nazionale, che notoriamente stenta a  “leggere” le buone notizie sotto Roma, la notizia già ampiamente diffusa con risalto dalla stampa regionale merita di essere amplificata e valorizzata, non per vanagloria inutile, ma perché il “territorio” prenda coscienza che per superare un passato quasi immobile e fare l’ingresso nella contemporaneità, il ruolo di Unical, Magna Grecia e Mediterranea sarà fondamentale e determinante.

Il futuro richiede inventiva e innovazione: caratteristiche che sono parte sostanziale della missione delle università. Uno dei motivi, per cui la Calabria è rimasta arretrata, va invero cercato in quella miopia dello Stato che ha aspettato più di un secolo per istituire l’università in Calabria, una regione dove si reputava non valesse la pena istituirla. Non rispondendo, lo Stato, in questo modo, alla domanda sociale di scienza, cultura, razionalità, organizzazione che invece la Calabria richiedeva, per promuovere i suoi processi di sviluppo. Ora che le Università ci sono e raggiungono traguardi qualificati – non solo l’Unical – è auspicabile che riescano a mettere insieme le loro competenze tecniche scientifiche e le esperienze facendo rete e non guerre di campanile. Il loro ruolo, per lo sviluppo della Calabria è primario considerato che tra i fattori principali, per una crescita armonica, il sapere e l’innovazione sono i primi requisiti.

In passato per l’innovazione sono stati gettati a mare pacchi di milioni o miliardi di lire, per progetti fatti fallire dalla politica famelica; e quelle esperienze non possono essere ripetute. Per evitare errori, tutto ciò che riguarda innovazione e progettazione di sviluppo di tipo tecnologico, capace di creare produzione, deve passare per le università, che hanno una consolidata cultura del risultato. Si possono fare tantissimi esempi, che riguardano l’Unical, ma anche la Mediterranea, con le facoltà tecniche, scientifiche e di Agraria, o la Magna Grecia, con gli studi giuridici.

C’è la necessita di un “Patto per la Calabria”, che coinvolga tutti i soggetti e gli attori sul campo, trasversalmente, fuori delle appartenenze politiche, unendo tutti coloro che hanno interesse e a cuore lo sviluppo della Calabria. Partire con un “patto”, che coinvolga le tre Università calabresi, con la Regione alla guida, significa assumere consapevolezza che la “forza università” è una risorsa su cui contare, che  è indispensabile per svuotare il vecchiume di vecchi sistemi e di una pubblica amministrazione da rottamare e rivitalizzare.

Non stiamo qui a ripetere che la Calabria ha energie e risorse d’intelligenza significative, e che è un peccato mortale farle fuggire, ma per invertire la tendenza migratoria di queste intelligenze occorre fare il passaggio dalla lamentela all’iniziativa, compiendo uno sforzo aggiuntivo alle cose che già si fanno, per immettere pienamente nel modello dello sviluppo i centri avanzati di studio e ricerca che altrove, dove ci sono da secoli, hanno fatto la differenza in tema di crescita civile e sociale e di sviluppo.

La Calabria non è più la società arretrata di alcuni decenni fa, tuttavia, non è ancora entrata appieno nella modernità, anzi, rimane un esempio di falsa modernizzazione senza sviluppo. Si trova in quel difficile passaggio tra vecchio e nuovo da accelerare, col vantaggio – paradossalmente – che non avendo mai vissuto una fase di industrializzazione, e non avendo dunque niente da riconvertire, è nella migliore condizione di partecipare ai processi di sviluppo moderni, che guardano a sistemi di informatizzazione reti energetiche idriche ambientali, che sono gli unici per i quali le prospettive del mercato globale sono le più promettenti.

Qualcosa già si muove, bisogna prenderne atto: la vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi recentemente ha riunito il mondo della scuola, delle università e delle associazioni rappresentative delle famiglie con bambini affetti da disturbi specifici dell’apprendimento, con l’obiettivo di dar vita a una rete di sostegno tra le stesse famiglie e le scuole, che fornisca supporto sia agli istituti scolastici, sia alle famiglie. E’ un modello che darà risultati. Un modello da “mettere a terra”, per tutti gli altri aspetti legati alla crescita e allo sviluppo della Calabria. (mn)

 

 

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REGGIO – Successo per il “Safer Internet Day”

Grande successo, a Reggio, per il Safer Internet Day, svoltosi nei giorni scorsi nell’Aula Magna dell’Università Mediterranea e organizzata dal Liceo “Tommaso Gullì” in sinergia con l’Ateneo reggino e il Kiwanis Club Agorà di Reggio.

A intervenire in apertura dei lavori il Rettore dell’Università Mediterranea prof. Giuseppe Zimbalatti, che ha evidenziato la necessità per tutte le agenzie educative del territorio di intraprendere azioni di sensibilizzazione per il contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

Il Dirigente Scolastico del Liceo Gullì, avv. Francesco Praticò, ha sottolineato come la scuola sia sempre attenta a cercare di cogliere le esigenze dei ragazzi e i loro disagi, mettendo a disposizione degli studenti vari strumenti, come lo sportello psicologico.
Anche il Presidente del Kiwanis Club, Mariolina De Benedetto, ha parlato dell’attenzione delle associazioni nei confronti dei bisogni del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

I veri protagonisti sono stati gli studenti che, con la proiezione di video e la lettura di riflessioni sul tema del bullismo, hanno messo a nudo le loro fragilità e i loro bisogni e lo hanno voluto fare davanti a una folta platea di giovani, liceali e universitari insieme, e soprattutto davanti al dott. Antonio Marziale, Garante dell’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria che, evidentemente emozionato per quanto proiettato dagli studenti, ha voluto raccontare la sua storia, la storia della nascita del suo impegno in difesa dei diritti per l’Infanzia.

Il Garante ha evidenziato come al primo posto tra i reati compiuti dai minori ci sia la violenza sessuale, sottolineando la necessità per la scuola di inserire l’educazione sessuale come disciplina curriculare, perché possa essere insegnata la differenza tra pornografia e amore. A fare da sottofondo alle letture e alle riflessioni, le musiche degli studenti del Liceo Musicale, presenti con la loro orchestra.

Al termine dei lavori, i ragazzi hanno voluto salutare il dott. Marziale con un flash mob che ha coinvolto l’intera platea.  (rrc)

Su Scientific Report lo studio sulle alterazioni idrodinamiche nel sistema ventricolare della Mediterranea

È stato pubblicato, su Scientific Report, lo studio traslazionale sulle alterazioni idrodinamiche nel sistema ventricolare del gruppo di Idraulica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, coordinati dal prof Giuseppe Barbaro, in collaborazione con l’Università La Sapienza.

Lo studio porta il titolo di Cortical atrophy in chronic subdural hematoma from ultra-structures to physical properties.

Il team di ricercatori di Ingegneria Idraulica del Dipartimento Diceam dell’Ateneo reggino, composto anche degli ingegneri Lucia Bruzzaniti e Pierfabrizio Puntorieri, hanno accolto con entusiasmo questa sfida e hanno contribuito in modo determinante a chiarire gli aspetti fisici ed idrodinamici che portano alla formazione dell’ematoma sottodurale cronico, permettendo così un approccio davvero multidisciplinare.

La ricerca condotta da ricercatori del dipartimento di Neuroscienze Umane della Sapienza di Roma, è stata effettuata su 190 pazienti confrontati con altrettanti controlli sani ed ha messo insieme i risultati clinici e di laboratorio derivanti dallo studio di microscopia elettronica ed immunoistochimica delle membrane di questa particolare forma di ematoma. Aggiungendo i dati ultrastrutturali di Microspia Elettronica e di immunoistochimica ottenuti dallo studio delle membrane interne ed esterne si è sviluppato un modello eziopatogenetico completo di questa patologia.

Questa ricerca ha in tal modo mostrato che il primum movens del circolo vizioso che porta alla formazione dell’ematoma sottodurale cronico è l’atrofia corticale benigna, che rappresenta un processo involutivo della corteccia cerebrale para fisiologico legato all’età.

Gli autori si ripromettono di utilizzare tale metodologia d’indagine per ulteriori indagini di fisiologia e fisiopatologia del sistema ventricolo subaracnoideo cranio-spinale

Il risultato è un approccio nuovo che si propone di chiarire aspetti salienti dell’eziologia di questa patologia e rappresenta un bell’esempio di collaborazione multicentrica e multidisciplinare.

Il Rettore, prof. Giuseppe Zimbalatti si congratula con il gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Barbaro, per l’ottimo risultato, auspicando che tali collaborazioni si consolidano e intensificano nel tempo al fine di raggiungere ulteriori prestigiosi risultati. (rrc)

L’ambasciatore del Messico in visita alla Camera di Commercio RC e alla Mediterranea

L’Ambasciatore del Messico in Italia, Carlos Eugenio Garcìa de Alba Depeda, è stato ricevuto, nei giorni scorsi, alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, guidata da Antonino Tramontana e, poi, all’Università Mediterranea di Reggio, guidata dal Rettore Giuseppe Zimbalatti.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di reciproca conoscenza e di arricchimento culturale sulle potenzialità di cooperazione.

Durante l’incontro tenutosi in Camera di commercio, cui hanno preso parte imprenditori e rappresentati delle associazioni imprenditoriali, sono state approfondite le opportunità per le imprese reggine nel contesto dei rapporti commerciali tra Italia e Messico.

«Ringrazio l’Ambasciatore – ha dichiarato il Presidente Tramontana – perché con la sua visita ci ha dato l’opportunità di scambiare conoscenze e informazioni utili a facilitare rapporti culturali e commerciali tra la nostra Città metropolitana ed il Messico, e ringrazio gli imprenditori e le associazioni presenti che con il loro contributo durante l’incontro hanno delineato un quadro di possibili azioni comuni allo scopo di consolidare ed estendere reciproci legami industriali e commerciali. Sono sicuro che l’incontro di oggi sarà foriero di nuovi e interessanti rapporti economici tra le imprese reggine e le imprese messicane, soprattutto in quei settori già orientati verso i mercati esteri come l’agroalimentare e la filiera dei prodotti identitari, ma anche nel settore del turismo, se consideriamo il patrimonio di bellezza e ricchezza che offre il territorio metropolitano, senza dimenticare la forza attrattiva di investimenti che può esercitare una infrastruttura strategica come il Porto di Gioia Tauro».

«Il Messico – ha affermato l’Ambasciatore – può costituire un mercato di riferimento interessante per le aziende del territorio reggino. Molti sono i settori in cui è possibile sviluppare relazioni commerciali a partire dall’energia alle infrastrutture, all’alimentare, al turismo, alla siderurgia. Il Messico è tra le maggiori economie mondiali per PIL, è una piattaforma logistica mondiale, e tramite Accordi di libero scambio con Stati Uniti, Canada, Europa e Asia ha un accesso preferenziale in 50 paesi. In questo contesto, le relazioni economiche tra Italia e Messico, già particolarmente solide, presentano potenzialità di sviluppo molto grandi, e la Calabria con le sue istituzioni e le sue imprese ha tutte le caratteristiche per conquistare un ruolo da protagonista».

Altrettanto cordiale e proficuo, l’incontro tenutosi all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’ambasciatore ha prospettato due opportunità di collaborazione con l’Università mediterranea. La prima riguarda l’accesso della nostra università alla rete che l’ambasciatore ha recentemente creato con alcune sedi universitarie italiane e due sedi messicane, con l’obiettivo di promuovere un dialogo scientifico tra le università dei due Paesi. L’altra proposta riguarda la opportunità di conoscere meglio alcuni ambiti specifici che accomunano le produzioni delle nostre aree.

Ha seguito l’incontro Armando Cepeda Guedea, dottorando di Città del Messico che sta svolgendo presso la Mediterranea il secondo anno del Dottorato internazionale in Architettura. Cepeda, che in questo momento si trova a Boston presso la Northeastern University, è intervenuto in collegamento per illustrare in sintesi all’ambasciatore i temi della sua ricerca che mettono in relazione il problema idrico di Città del Messico e Reggio Calabria. (rrc)

Mediterranea e Caffè Mauro insieme per sviluppare una filiera del caffè sostenibile e valorizzare il talento locale

È stato presentato, al Rettorato dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il protocollo d’intesa siglato tra il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e la storica torrefazione calabrese Caffè Mauro.

Obiettivo dell’intesa, quello di promuovere l’innovazione e la ricerca scientifica per sviluppare una filiera del caffè sostenibile e di eccellenza, puntando a favorire la crescita del territorio e garantire un futuro ai giovani anche dopo la laurea.

La conferenza stampa ha visto i saluti del prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, del prof. Giovanni Enrico Agosteo, Direttore del Dipartimento di Agraria UniRC e del dott. Davide Padelli, CEO di Caffè Mauro. L’accordo è stato illustrato dall’intervento del prof. Marco Poiana, Docente di Scienze e Tecnologie Alimentari UniRC e del dott. Valerio Chinè, COO di Caffè Mauro.

L’accordo, dunque, rappresenta  un’importante opportunità per creare nuove sinergie tra il mondo accademico e il miglior tessuto industriale della Calabria, attraverso lo studio di soluzioni innovative nell’ambito dello sviluppo di filiere agroalimentari, zootecniche, farmaceutiche e nutraceutiche.

Grazie a questa partnership, gli studenti del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari avranno la possibilità di perfezionare il loro percorso formativo mediante la realizzazione di tirocini, stage e progetti culturali promossi da Caffè Mauro, con l’obiettivo di ricercare nuove soluzioni relative all’impiego degli scarti di produzione del caffè e allo studio delle proprietà del caffè verde.

La principale area di studio è focalizzata sullo sviluppo di un processo industriale più sostenibile, volto a creare un sistema di economia circolare attraverso il recupero e la riconversione dei materiali di scarto delle lavorazioni, che possono trovare applicazione per fini nutraceutici e alimentari, energetici ma anche in ambito zootecnico per la produzione di mangimi animali e fertilizzanti. Sarà inoltre approfondito il possibile utilizzo degli scarti del caffè nel settore dell’edilizia, in particolare per essere usati come aggregante nella creazione di una nuova miscela di calcestruzzo altamente sostenibile.

Il Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, prof. Giuseppe Zimbalatti: «Auspica che collaborazioni, come quella odierna, vengano costruite con molte altre aziende calabresi e, soprattutto, con quelle reggine. Se tre sono le missioni cui deve assolvere un Ateneo: didattica, ricerca/innovazione, terza missione, questo è il contesto giusto, formando laureati nel settore alimentare, attraverso tirocini curriculari in azienda, sperimentazione innovativa nel campo agroalimentare e il costante scambio di esperienze e competenze fra l’accademia, il comparto produttivo e le esigenze del territorio».

Davide Padelli, Chief Executive Officer di Caffè Mauro, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di questa partnership con l’Università Mediterranea, perché rappresenta un’ulteriore testimonianza del legame tra Caffè Mauro e il territorio d’appartenenza. Da tempo abbiamo aperto la nostra azienda agli studenti più meritevoli e siamo felici di creare delle valide opportunità per trattenere i professionisti in questa regione. L’obiettivo è quello di accrescere il nostro livello di innovazione scientifica e tecnologica, per creare un modello in grado di garantire la sostenibilità della nostra filiera e offrire ai giovani, concrete opportunità di inserimento professionale, senza la necessità di andare fuori regione. Siamo certi che questa collaborazione avrà delle ricadute positive sia per la nostra azienda che per il territorio e la comunità».

Attraverso questa collaborazione Caffè Mauro intende acquisire, sviluppare e applicare metodologie di ricerca innovative nel settore agroalimentare, con un focus sul caffè, per trasmettere la qualità di un marchio divenuto simbolo di eccellenza nel mondo. Parallelamente, l’azienda e l’Università rinnoveranno il loro impegno a sostegno dei giovani attraverso percorsi formativi finalizzati a creare nuove competenze professionali e valorizzare i talenti del proprio territorio d’appartenenza.

Marco Poiana, docente di Tecnologie Alimentari presso la Mediterranea, ha sottolineato il successo del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Ateneo reggino: «Un corso che, per la sua ricchezza di contenuti, forma professionisti in grado di contribuire allo sviluppo del territorio attraverso la Ricerca applicata nei, sempre più innovativi, cicli produttivi aziendali».

«Il contatto diretto con le esigenze di un’azienda, in questo caso la Caffè Mauro – ha aggiunto il docente – contribuisce all’accrescimento culturale del giovane professionista, garantendo spesso un’opportunità lavorativa: quell’opportunità che può contrastare la “fuga” di molti validi laureati reggini verso altri territori». (rrc)

Il 9 marzo si presenta collaborazione tra l’Università Mediterranea e Caffè Mauro

Giovedì 9 marzo, alle 10, a Reggio, nella Sala Organi Collegiali della Cittadella Universitaria, sarà presentata la collaborazione tra l’Università MediterraneaCaffè Mauro.

Una collaborazione nata con l’obiettivo di sviluppare una filiera del caffè sostenibile, attraverso il riutilizzo degli scarti di lavorazione e la valorizzazione del talento locale con nuove opportunità di formazione per i laureandi dell’Ateneo reggino.

Intervengono il prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria , il prof. Giovanni Enrico Agosteo, Direttore Dipartimento di Agraria UniRC , il dott. Davide Padelli,  Chief Executive Officer Caffè Mauro Spa, il prof. Marco Poiana, docente di Tecnologie Alimentari UniRC e il dott. Valerio Chinè, Chief Operating Officer Caffè Mauro Spa. (rrc)

La Mediterranea aderisce alla Giornata Nazionale del Risparmio Energetico

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria, componente del Comitato di Coordinamento della Rete delle Università Sostenibili (Rus), aderisce alla Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili, che si celebra il 16 febbraio.

Per l’occasione, l’Ateneo spegnerà, simbolicamente, l’edificio del Rettorato e le luci che illuminano lo spazio esterno adiacente. Le foto saranno pubblicate nella pagina del sito della RUS dedicata a “M’Illumino di Meno”, per evidenziare l’impegno del nostro Ateneo a supporto di questa iniziativa, promossa dal programma Rai Radio 2 – Caterpillar.

«L’Università Mediterranea di Reggio Calabria aderisce all’iniziativa per sensibilizzare la riduzione dei consumi energetici – ha dichiarato il Rettore, Giuseppe Zimbalatti – per limitare il correlato impatto ambientale e economico, e le comunità energetiche per la condivisione di energia rinnovabile e pulita».

«Il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo “zero emissioni di carbonio” previsto nel “New Green Deal” della Commissione Europea – ha spiegato la prof.ssa Marina Mistretta, delegata del Rettore alla Rus – non può prescindere dai contributi delle Università, in termini di ricerca, innovazione, partecipazione e condivisione con il territorio di concrete soluzioni volte al raggiungimento delle sfide globali, che si è chiamati ad affrontare per decarbonizzare l’economia. In questo quadro i ricercatori dell’Ateneo sono figure chiave nel trasferimento della conoscenza energetica».

«Quello di oggi è sicuramente un semplice gesto, ma estremamente simbolico – ha concluso – che esprime la volontà del nostro Ateneo di attivare strategie di riduzione dei consumi energetici e dell’impronta di carbonio, contribuendo altresì al miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali dell’Università Mediterranea». (rrc)

La vicepresidente Princi al lavoro con gli studenti per realizzare un Comitato Interateneo calabrese

Istituire un Comitato interateneo calabrese che unisca tutte le Università della Calabria. È questo l’obiettivo della vicepresidente della Regione, Giusi Princi, coinvolgendo i rappresentanti degli studenti delle tre Università calabresi.

Il Comitato sarebbe una sorta di Consulta formata dai rappresentanti degli studenti universitari dei diversi organi, affinché si possa avere un quadro costante e paritario della situazione di ciascun Ateneo del territorio regionale.

E proprio su questo che si è svolto l’incontro in Cittadella regionale, tra la vicepresidente e cinque giovani membri in rappresentanza di Università Magna Graecia di Catanzaro, Università della Calabria di Cosenza e Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Una riunione operativa, propedeutica alla concreta costituzione dell’organismo, mai realizzato fino ad oggi.

«Ringraziamo il Presidente Roberto Occhiuto e la sua Vice Giusi Princi – hanno detto gli studenti al termine della riunione – per la grande attenzione e la sensibilità sull’argomento dimostrate sin dall’inizio e che siamo certi dimostreranno lungo tutto il percorso che condivideremo con grande entusiasmo».

La Calabria, dunque, si appresta a raggiungere un nuovo traguardo, mettendo insieme mondo delle istituzioni e mondo giovanile, in un binomio efficace che punta ad un rapporto più diretto, dinamico e proficuo.

«Fiero e soddisfatto per questi primi risultati raggiunti» si è dichiarato il Consigliere d’Amministrazione di UniCal Nazzareno Zaccaria, «soprattutto per la splendida idea della Consulta regionale, formata dai rappresentanti degli studenti universitari dei diversi organi e presieduta dal Vicepresidente Giusi Princi».

«La Regione – ha evidenziato – ha mantenuto gli impegni assunti e programmati nell’incontro di dicembre. Quello che ci siamo posti è il raggiungimento di qualcosa di storico per tutte le Università calabresi. Durante l’incontro si è detto fondamentale e prioritario sia garantire il totale riconoscimento del diritto allo studio, sia l’avvio di riforme strutturali. Il nascituro organismo avrà il pregio di dialogare con le massime istituzioni politiche regionali, garantendo così un canale diretto per affrontare le esigenze degli studenti».

«È emersa, inoltre – ha proseguito – la necessità di individuare nuove aree di intervento, osservando e approfondendo le principali criticità degli Atenei calabresi: il miglioramento dell’orientamento e le misure finalizzate al sostegno agli studenti. Già nei prossimi mesi, come ha affermato la vicepresidente, sarà presentato un disegno di legge regionale, finalizzato all’istituzione della prima Consulta interateneo della Calabria,quale organo di supporto all’Assessorato all’Istruzione e all’Università, nell’ottica di azioni partecipate di promozione e sviluppo e nell’individuazione dei bisogni delle università calabresi».

«La Consulta risulterà cruciale soprattutto nel suo primo anno di vita – ha affermato Riccardo Latella, Consigliere d’Amministrazione di UniCal – avrà il compito improrogabile di gettare le basi normative e operative per garantire servizi adeguati alle generazioni future: borse di studio erogate nei tempi corretti, edilizia universitaria di qualità, prezzi dei trasporti accessibili a tutti.”

«Una riunione proficua ed un’occasione, per gli atenei calabresi tutti, di ottimizzare il dialogo con le alte istituzioni, ponendo come obiettivo basilare la risoluzione delle problematiche che interessano il nostro territorio. Sono molto soddisfatto e mi sento fortemente motivato – ha detto Gabriele De Salvo, Consigliere d’Amministrazione della Mediterranea – pertanto ringrazio la Vicepresidente Princi per la disponibilità dimostrata. Che io sappia, è la prima volta che un assessore regionale al ramo spalanca le porte agli studenti, rendendoli parte attiva di un progetto di tale portata».

Stessa grande soddisfazione espressa anche da Emanuele Scigliano, rappresentante in Senato accademico dell’Università Magna Græcia di Catanzaro e membro Coruc: «Non posso che ritenermi soddisfatto, per questa iniziativa che mira a rafforzare il filo diretto tra gli studenti ed i massimi organi regionali, al fine di ottenere risposte concrete su quelle che sono le esigenze di tutti gli universitari».

«Questi momenti di confronto – ha evidenziato – sono un’occasione per dar voce a tutti gli studenti.Non dovranno mancare al centro della discussione: diritto allo studio, servizi, trasporti, orientamento in entrata ma soprattutto in uscita. Molti neolaureati, dopo anni di studio e sacrificio, riscontrano la difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, problema serio della nostra regione che porta via tanti giovani laureati. Questi ultimi, nonostante nella fase di studio decidano di rimanere in Calabria, sono costretti, successivamente, ad emigrare. La collaborazione con la Regione può rappresentare un’occasione per poter potenziare anche il post-laurea. Ringrazio la Vicepresidente per questo momento di confronto e per aver promosso questa iniziativa coinvolgendo tutti gli Atenei Calabresi».

Tutti i rappresentanti si sono resi disponibili a dare il proprio contributo all’Assessorato di riferimento.

La Vicepresidente ha accolto di buon grado, specificando che i criteri di formazione del nuovo Organo saranno definiti all’interno della proposta di legge, che prevederà una rappresentanza democratica di tutta la componente studentesca universitaria della Calabria. (rcz)