Vertenza Calabria, Irto (PD): Fondamentale far diventare la regione priorità del Governo nazionale

Il segretario regionale del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «far diventare la nostra Regione una priorità per il governo nazionale e aprire una nuova questione Calabria all’interno di una nuova questione meridionale è un punto fondamentale. Per cui non possiamo che guardare con interesse positivo e costruttivo alla vertenza Calabria e al confronto tra il presidente della Regione e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil nazionali  della Calabria».

 «Siamo ad una fase embrionale del confronto – ha spiegato il segretario regionale – che dovrebbe portare sul tavolo del governo guidato da Mario Draghi le principali questioni da affrontare per fare in modo che la Calabria possa uscire dalla condizione di sottosviluppo in cui versa da anni e poter recuperare il terreno perduto nei confronti delle altre Regioni italiane e dell’Europa. Su questioni di interesse generale è un fatto positivo che si registri il coinvolgimento più ampio possibile di tutte le forze politiche e trovi così rappresentanza massima l’interesse collettivo e la tutela dei diritti di ciascuno».

«Abbiamo appreso dai resoconti dell’incontro romano –ha dichiarato ancora il segretario regionale del Pd Irto – che sono già stati individuati diversi punti da inserire nella vertenza Calabria e in particolare: il rifacimento e l’ampliamento della Strada Statale Jonica; lo sviluppo e il reale finanziamento delle Zone economiche speciali, e in particolare della Zes incidente sul porto di Gioia Tauro ; la possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità, e in particolare per i pronto soccorso».

«Si tratta, ovviamente – ha detto ancora – di questioni fondamentali delle quali si parla da tempo e che meritano il massimo interesse di questa Assemblea, del governo regionale e di quello nazionale. Rimane comunque anche tanto altro da discutere a affrontare. Abbiamo visto ad esempio che i tirocinanti calabresi hanno già protestato per non essere stati inseriti nella vertenza e come loro tanti dei lavoratori precari calabresi, a prescindere da quelli operanti nella sanità, aspettano di conoscere il proprio futuro».

«Ma nella vertenza Calabria – ha spiegato – le politiche occupazionali in genere devono avere uno spazio fondamentale – spiega Irto – Abbiamo visto gli ultimi rilievi Eurostat che inseriscono la nostra Regione agli ultimi posti per occupazione giovanile in Europa con un tasso di disoccupazione fra i più giovani che arriva al 37%. Si tratta di una vera e propria emergenza che, se non affrontata, porterà al totale spopolamento della Regione e alla definitiva condanna del suo sistema sociale ed economico. Servono interventi straordinari per incentivare l’occupazione attraverso percorsi che siano fuori dall’assistenzialismo e creino condizioni favorevoli per lo sviluppo e gli investimenti delle imprese. Serve ripensare il rapporto tra Università, istituzioni, scuole e mondo del lavoro per fare in modo che le competenze e le professionalità che formiamo sul nostro territorio abbiano la possibilità di restare a lavorare in Regione. Credo che nella vertenza Calabria l’emergenza occupazionale debba avere uno spazio importante».

«Non va poi dimenticato che il governo nazionale deve assumersi le responsabilità di quanto avvenuto nella gestione della sanità calabrese dopo i lunghi anni di commissariamento – ha detto ancora Irto –. Credo che nell’interlocuzione con il governo Draghi, e il Pd in tal senso si sta muovendo attraverso tutti i canali possibili già da tempo, debba assumersi le responsabilità di gestione dello Stato. Durante il commissariamento il debito sanitario è cresciuto e i Lea si sono abbassati. Non è giusto che i calabresi continuino a pagare debiti creati da altri. Penso che in una vertenza Calabria questa discussione non possa essere tralasciata».

«Da oggi in avanti – ha spiegato Irto guardando al prossimo futuro – se vogliamo davvero che questo percorso abbia un senso dovrebbe istituirsi una sorta di tavolo di confronto continuo che possa monitorare ogni giorno ogni avanzamento, raccogliere esigenze e proposte e lavorare a progetti concreti e soluzioni possibili da proporre a Roma insieme all’elenco delle emergenze.  Rimane fondamentale poi, come più volte abbiamo sottolineato, che nell’affrontare emergenze ed elaborare soluzioni si riesca ad avare una visione complessiva del futuro della nostra Regione.  Non si può continuare ad improvvisare. Una programmazione attenta, con l’idea chiara della Calabria che vogliamo costruire da qui a dieci anni, ci consentirà di essere più credibili ai tavoli delle trattative e a investire al meglio le risorse siano esse quelle del Pnrr o del Pon Salute».

«Un progetto e una visione di insieme – ha concluso – alla quale si può arrivare attraverso il confronto e la concertazione, consentirà di evitare micro interventi slegati tra loro che mai hanno consentito uno sviluppo armonico del nostro territorio condannandolo ad una situazione di perenne emergenza». (rrc)

Occhiuto ha informato il Consiglio regionale sulla Vertenza Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha portato la Vertenza Calabria in Consiglio regionale, il prezioso documento frutto dell’incontro con i segretari generali nazionali e regionali di CgilCislUil da sottoporre al Governo.

Nel corso dell’informativa, il Governatore si è soffermato sui temi al centro del confronto con i sindacati, nel corso del quale sono state fissate cinque priorità: la realizzazione della Strada statale Jonica 106, lo sviluppo della Zes di Gioia Tauro, l’Alta Velocità ferroviaria, la semplificazione burocratica nella produzione di energia da fonti rinnovabili, lo sblocco delle assunzioni nella sanità.

Sulla Statale 106, «su cui qualche tempo fa il Consiglio regionale ha votato una mozione all’unanimità, perché su questi temi non può esserci solo un’azione del governo regionale», ha ricordato Occhiuto, spiegando che «ho chiesto al governo di inserire nell’allegato Infrastrutture del Def una parte specifica sulla Statale 106, una parte che la qualifichi come un’opera strategica non solo per la Calabria ma per tutto il Mezzogiorno e per il Paese. Nei mesi passati, con l’assessore Dolce che ringrazio per l’impegno, ho avuto diverse interlocuzioni con i vertici dell’Anas, con il ministro delle Infrastrutture, con la Ragioneria generale dello Stato, per chiedere che il governo designi alla Statale 106 oltre alle risorsa già a disposizione almeno altri 3 miliardi, e spero che il governo accolga questa richiesta, ma se anche dovesse farlo non riterrei l’impegno del governo sufficiente».

L’auspicio di Occhiuto, dunque, è quello di «anche dopo il voto del Consiglio regionale, è che la Statale 106 possa essere finanziata con un’apposita norma in legge di bilancio che stabilisca fin da subito di destinare tutto il finanziamento necessario per la conclusione dell’opera fino a dicembre» che, sempre per il Governatore, «sarebbe un risultato straordinario».

Per quanto riguarda la Zes, «ho chiesto al governo che ci sia chiarezza sugli investimenti, e ai sindacati e a tutti gli attori sociali di fare un’azione di moral suasion presso il governo» ha proseguito Occhiuto nell’informativa, spiegando che, secondo lui, il progetto del rigassificatore a Gioia Tauro «sia importante per sviluppare l’aerea retroportuale di Gioia Tauro».

Il Governatore, poi, ha ricordato di aver rispolverato, subito dopo il suo insediamento «questo progetto che è in pancia a Sorgenia, che oggi è una società di fatto di proprietà dello Stato essendo partecipato al 72% da F2i che è il fondo di Cassa Depositi e Prestiti, e ho verificato che le autorizzazioni sono stranamente tutte valide e operative. Si tratta di un investimento che va da 1,3 a 1,8 miliardi, produrrebbe un terzo del gas che attualmente l’Italia importa dalla Russia, ed è una infrastruttura che ha collegata a sé la piastra del freddo».

Alta velocità. Occhiuto, ricordando della necessità di «garantire tutte le risorse occorrenti per l’Alta Velocità ferroviaria», ha riferito che «insieme ai sindacati abbiamo chiesto di dare certezza per la dotazione finanziaria di queste opere».

Per quanto riguarda la sanità, Occhiuto ha spiegato che «credo che l’opera di rifondazione che stiamo facendo dalle ansi, dal piano operativo alla ricognizione del debito, produrrà risultati: nella sanità ci sono mille micro centri di potere amministrativo, all’interno delle aziende sanitarie e nel nostro sistema, che se non funzionano rendono difficile produttore risultati».

Il Commissario ad acta, poi, ha spiegato un problema ricorrente: che si potrebbero fare i concorsi senza aspettare i Ministeri, «ma il fatto è che non si presenterebbe nessuno, perché i giovani medici che escono da un policlinico universitario possono scegliersi il posto di lavoro, e ovviamente sceglierebbero una sede meno complicata della Calabria. Ecco, su questo è utile che ci sia un impegno di tutti: io ho verificato che spesso i commissari fanno procedure a tempo determinato e non a tempo indeterminato perché queste ultime hanno tempi molto più lunghi. Noi siamo una regione commissariata».

Il presidente, in chiusura, ha espresso il desiderio «che ci fosse la partecipazione di tutte le forze sociali al processo di formazione delle soluzioni ai problemi della Calabria, vorrei che ci fosse anche all’interno di questo consiglio regionale» e ha espresso soddisfazione che «la politica, il Consigli regionale, i sindacati abbiamo colto la gravità della condizione della Calabria e si siano uniti per risolvere insieme i problemi».

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha riferito che «anche su questa bella pagina di politica e di relazioni sindacali, è pronto a fare la propria parte, ma anche perché consideriamo la sinergia tra Istituzioni e forze sociali, tesa a porre all’attenzione nazionale alcuni punti chiave per lo sviluppo della Calabria, positiva  e apprezzabile».

«All’indomani della Festa del 1 maggio – che quest’anno ha avuto come sfondo la crisi più profonda dal dopoguerra -, proprio questo modo di procedere unitariamente – ha proseguito il presidente Mancuso – per affrontare questioni decisive per lo sviluppo della Calabria,  ci pare essere il modo più utile per sottolineare che, accanto ai temi della pace e della sicurezza del lavoro, nelle aree più svantaggiate del Paese c’è la necessità   di intervenire con maggiore slancio e determinazione, per rimuovere i divari occupazionali, di genere e generazionali che al momento vanificano l’articolo 4 della Costituzione a garanzia del diritto al lavoro». 

«Ci attendiamo – anche da questa iniziativa che dà risalto alla condivisione del percorso di riscatto della Calabria e alla mobilitazione di tutte le energie positive – scatti in avanti – ha concluso – per la soluzione di questioni come l’Alta velocità, lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e l’avvio della Zes, lo sblocco delle assunzioni della sanità e l’ammodernamento della SS 106 per la quale il Consiglio regionale ha approvato il 28 febbraio scorso all’unanimità una specifica mozione». (rrc)

Bevacqua (PD): Vertenza Calabria va sostenuta, ma deve allargarsi a sanità, ambiente, occupazione e autonomia differenziata

Il capogruppo in consiglio regionale del Partito DemocraticoDomenico Bevacqua, ha riferito che «instaurare una vertenza Calabria e portarla al vaglio del governo nazionale è un’iniziativa che trova il consenso del Pd» anche se «avremmo anzi preferito che dopo l’informativa del governatore Occhiuto in relazione all’incontro avuto a Roma con le organizzazioni sindacali, il Consiglio avesse potuto svolgere un dibattito».

Questo, per Bevacqua, in modo che «avremmo potuto così esprimere il nostro apprezzamento e spiegare come sia necessario a questo punto allargare il confronto sul tema e coinvolgere sempre di più il Consiglio regionale in maniera tale da allargare la vertenza fino a comprendere tutte le emergenze che la Regione dovrà affrontare per potere uscire dalla sua atavica condizione di arretratezza».

«La nostra – ha spiegato ancora Bevacqua – è una posizione istituzionale guidata dalla responsabilità e, pertanto, siamo sempre a favore di ogni iniziativa diretta a porre al centro del dibattito nazionale le criticità presenti nella nostra Regione e le soluzioni necessarie per poterle affrontarle e risolverle. Di certo, i cinque punti individuati insieme alle forze sindacali fanno parte di quelle priorità che devono essere poste in cima all’azione di governo, anche se sarebbe opportuno che per ogni di esse venisse stilato un cronoprogramma con tempi certi».

«Ci saremmo però aspettati – ha proseguito – anche un capitolo su giovani, ambiente ed occupazione: riteniamo, infatti, che in mancanza di politiche e di investimenti forti per la salvaguardia delle aree interne della Calabria (che rappresentano oltre il 50% del nostro territorio) tutta la strategia per il rilancio della regione rischia di essere vanificata dalle fragilità presenti: a partire dal dissesto del territorio, dal rischio sismico e dalla necessità della permanenza dell’uomo in questi territori. Siamo però certi che non solo la politica calabrese ma anche il sindacato vorrà portare anche questi temi ai tavoli nazionali nei prossimi incontri. Altra questione mancante è quella relativa alla sanità. Se si vuole mettere in piedi una Vertenza Calabria, non si può evitare di accendere i riflettori su un comparto decisivo per le sorti dei calabresi e per la realizzazione effettiva di quel diritto alla salute che oggi semplicemente in Calabria non esiste».

«Altro tassello mancante – ha spiegato – è quel tema che, da qualche tempo, sta avanzando sottotraccia e a fari spenti: mi riferisco all’autonomia differenziata. Se, infatti, il progetto autonomista andasse in porto, l’ingiusta forbice che taglia annualmente i diritti dei calabresi si allargherebbe fino a diventare un baratro incolmabile. Ecco, al Governo, a questo Governo come a qualsiasi altro Governo – conclude il capogruppo Bevacqua –  la Calabria deve innanzi tutto chiedere che venga stracciata ogni ipotesi di autonomia differenziata, venga superato l’ingiusto e distorsivo criterio della spesa storica e che vengano applicate finalmente le norme già vigenti, pareggiando i servizi e le infrastrutture fra Nord e Sud. È su questo fronte che dobbiamo muoverci tutti uniti. Non dobbiamo elemosinare e trattare sulle briciole: dobbiamo pretendere i diritti che ci spettano». (rrc)

 

Comitato Identità e Azione: Occhiuto inserisca i tirocinanti calabresi nella Vertenza Calabria

Il Comitato Identità e Azione Tirocinanti Calabria, ha espresso la «massima indignazione e disapprovazione» per l’esclusione, nella Vertenza Calabria, dei tirocinanti calabresi.

«Questa vertenza, costituita da 5 punti chiave che rappresentano le priorità della Regione Calabria (Ss Ionica, Zes, linea ferroviaria, energia da fonti rinnovabili e precariato nella Sanità), non fa alcun riferimento alla piaga dei Tirocinanti, impiegati in maniera impropria nella Pubblica Amministrazione. Ancora una volta – ha spiegato il Comitato – coloro che dovrebbero fare dei diritti dei lavoratori il proprio vessillo, hanno totalmente ignorato la bomba sociale pronta a deflagrare nella nostra Regione: la rabbia dei Tirocinanti di Inclusione Sociale.»

«Essi – ha continuato il Comitato – rappresentano la nefandezza, il pressappochismo e, forse, l’ignoranza legislativa delle varie giunte regionali succedutesi nell’ultimo decennio in Calabria che, con la creazione di un esercito di tirocinanti inseriti negli Enti Pubblici hanno pensato, erroneamente, di creare un serbatoio di voti e non hanno mai affrontato in modo costruttivo il problema limitandosi a reiterarlo con soluzioni tampone nella totale assenza delle garanzie minime dei lavoratori (niente contributi pensionistici, niente ferie né permessi, misera indennità di 500 euro fino a qualche mese addietro aumentata, ad onor del vero, di 200 euro dall’attuale Presidente Occhiuto)».

«I Tirocinanti non sono “Figli di un dio minore” – ha spiegato ancora il Comitato – sono padri e madri di famiglia, lavoratori che, per cause non imputabili alla loro volontà, si sono ritrovati nel bacino della mobilità in deroga dal quale, per un artificio politico-sindacale, sono andati a confluire nei T.I.S. con la falsa speranza di un reinserimento lavorativo. Sono veri impiegati dei Comuni, delle Aziende Ospedaliere e di tutti gli Enti Pubblici che svolgono mansioni ben definite spesso in totale autonomia al pari di un normale dipendente».

«Al Presidente Occhiuto ed alla Sua Giunta – questo l’appello – questo Comitato chiede di inserire nella “Vertenza Calabria” anche il doloroso tema dei Tirocini di Inclusione Sociale. Con l’opportunità data ai colleghi che svolgono il tirocinio presso gli Enti Ministeriali, ci era parso che, finalmente, una nuova pagina della politica calabrese, chiara, onesta, che perseguiva l’eliminazione di ogni forma di precariato lavorativo nella nostra Regione, si stesse realizzando grazie al Presidente Occhiuto ed alla Sua squadra; alla luce dei fondi stanziati dalla Comunità Europea per la lotta alla disoccupazione, questo è il momento storico migliore per risolvere definitivamente questa situazione: ora o mai più».

«Identità e Azione esorta il Presidente e tutta la Giunta – ha concluso – il Comitato – a trovare le giuste interlocuzioni a livello nazionale al fine promulgare una legge deroga che riconosca la dignità di lavoratori ai 5000 suoi corregionali che si sono meritati sul campo, con il loro impegno e abnegazione, un contratto di lavoro stabile».

Domanico (Fit Cisl): Inserire anche completamento A2 nella “Vertenza Calabria”

Il segretario della Fit Cisl CosenzaAntonio Domanico, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di inserire nel dossier Vertenza Calabria, «anche il completamento di quelle porzioni significative dell’A2 rimaste escluse dall’originario progetto di ammodernamento ed adeguamento alle norme Cnr».

«La porta principale di ingresso nella nostra Regione –  ha spiegato Domanico – non può rimanere tale. Rilanciamo la proposta di petizione avanzata dal gruppo consiliare 2026 che ricorda come nell’assoluto silenzio delle istituzioni locali, nel 2016 fu decretata la conclusione dei lavori di adeguamento alle norme Cnr dell’Autostrada Salerno Reggio Calabria con esclusione di ben 58 km della stessa, per i quali sono stati previsti, e sono in corso, solo interventi di manutenzione straordinaria. Il Dm 6792 del 5 novembre 2001 che disciplina la progettazione delle strade è norma cogente, quindi deve essere completamente osservata sia per il progetto di nuovi tratti di strada, sia per l’adeguamento di strade esistenti. Tale disciplina è stata successivamente modificato dal Dm 67/s del 22 aprile 2004 che relega il Dm 5 novembre 2001 solo al progetto delle strade di nuova costruzione laddove risulti di difficile applicazione ma il Dm 5 novemvre 2001 deve comunque essere assunto come riferimento per i progetti di adeguamento dell’esistente, in attesa di una futura norme».

«Il tratto cosentino tra gli svincoli di Cosenza Sud e Altilia le cui caratteristiche sono note a tutti – ha spiegato la Fit Cisl – è interessato da lavori di manutenzione straordinaria che ne limitano quotidianamente la percorribilità; un tratto in cui i volumi di traffico, come viene ricordato nell’iniziativa del gruppo civico Rogliano 2026, sono tra più alti che si registrano nel tratto calabrese dell’A2. A tal proposito occorre rivedere il concetto di vita utile dell’infrastruttura viaria, intesa come l’arco temporale nel quale l’infrastruttura riesce a sopportare il carico di traffico con un accettabile livello di servizio. Generalmente per la vita utile delle infrastrutture viarie si accetta il tempo di trenta anni da molto superati dai tratti cosentini e vibonesi».

Per il segretario della Fit Cisl Cosenza Domani «gli attuali lavori di manutenzione certamente utili ma non finalizzati a migliorare le sezioni stradali andrebbero riveduti in una politica strutturale economico e sociale su tali aree; devono essere ripensati ed inclusi in quegli ‘altri step legislativi’ che il presidente Occhiuto ritiene possano rappresentare un’opportunità per pretendere ascolto e risorse e garantire su tutto l’itinerario dell’A2 omogenei standard funzionali e di sicurezza».

«Occorre correggere nei tratti citati quegli elementi geometrici in modo da avere un tracciato facile da percorrere, sempre presente e senza insidie, e fondamentalmente nella condizione di conferire all’utente la percezione immediata e continuativa di quello che deve avvenire. In sintesi quando l’utente inizia a percorrere una strada deve percepirne immediatamente le sue caratteristiche, le deve memorizzare e farle proprie in modo da uniformare il proprio comportamento sull’intero tracciato e non solo su parte di esso. Ringraziamo i cantonieri e gli operatori specializzati dell’Anas che presidiano 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno, quei pericolosi tratti privi di corsia di emergenza e costantemente parzializzati dalle aree di cantiere destreggiandosi, con spirito di abnegazione tra code e rallentamenti al fine di prevenire quelle situazioni di pericolo che generano rischi e blocco della circolazione auspicando che all’interno dell’allegato Infrastrutture del Def venga inserito anche l’adeguamento dei chilometri mancati dell’A2».

«A tal proposito inviteremo, nelle prossime ore – ha concluso – ai vertici della Struttura territoriale Anas calabrese in un tavolo di confronto per richiedere maggiori risorse umane ed un piano operativo straordinario da destinare al presidio dei tratti interessati dai lavori in considerazione dell’approssimarsi della stagione estiva con maggiori volumi di traffico».

È ORA DI APRIRE LA VERTENZA CALABRIA
FRONTE COMUNE TRA SINDACATI E REGIONE

È stato deciso di presentare unitariamente al Governo, facendo fronte comune Governo regionale e sindacati confederali, al Governo la Vertenza Calabria: un documento composto da cinque punti chiave – che deve essere definito in un prossimo incontro – su cui l’esecutivo guidato da Mario Draghi si dovrà concentrare per risolvere le troppe e continue emergenze in Calabria.

Che sia l’inizio di una svolta? Di sicuro, lo è l’incontro da cui è nato questo documento, che ha visto, per la prima volta, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, confrontarsi, presso la sede di rappresentanza di Roma della Regione Calabria, con il segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini, il segretario generale nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello (in rappresentanza del segretario generale nazionale della Cisl, Luigi Sbarra).

Presenti, anche i segretari regionali, Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo che, in una nota congiunta, hanno ribadito che «la Calabria  non può rischiare la marginalità».

Occhiuto, invece, ha ricordato come «in Calabria abbiamo un’alta qualità della rappresentanza sindacale, l’ho sperimentato in questi primi mesi di governo. Nella mia Regione abbiamo tanti problemi, ma la nostra è anche una terra di grandi opportunità, e il mio compito non è quello di lamentarmi, ma di trovare delle soluzioni».

«Sono molto soddisfatto dell’incontro odierno – ha spiegato –. Coinvolgere i corpi intermedi, i sindacati, è per me un percorso ineludibile. Voglio cambiare la Regione che ho l’onore di governare, ma per farlo ho bisogno della partecipazione attiva di tutte le energie positive del Paese. Con Cgil, Cisl e Uil abbiamo affrontato tanti argomenti, dalle infrastrutture al lavoro, dal Pnrr alla sanità. Abbiamo stabilito un metodo di lavoro concreto, che, ne sono convinto, già nelle prossime settimane potrà far intravedere i primi importanti passaggi».

«L’obiettivo comune – ha proseguito – è quello di presentare al governo una ‘vertenza Calabria’, per chiedere al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e all’intero esecutivo uno scatto in avanti in merito ad emergenze la cui risoluzione non può più essere rinviata. Questa ‘vertenza’ avrà cinque punti chiave, indispensabili tanto per il governo regionale quanto per i sindacati. 1. Il rifacimento e l’ampliamento della Strada Statale Jonica; 2. Lo sviluppo e il reale finanziamento delle Zone economiche speciali, e in particolare della Zes incidente sul porto di Gioia Tauro; 3. Risorse certe per avere una linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità fino a Reggio Calabria; 4. La possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; 5. Lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità, e in particolare per i pronto soccorso».

«Queste le priorità individuate oggi – ha spiegato ancora –. La Regione costruirà nel più breve tempo possibile un cronoprogramma con costi, numeri e tempistiche per la realizzazione di questi punti. Sottoporremo il documento ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, e loro tramite fisseremo un nuovo incontro con i leader nazionali dei tre sindacati per stilare la versione definitiva della ‘vertenza Calabria’ da presentare al governo nazionale».

«Stiamo scrivendo una bella pagina di politica e di relazioni sindacali – ha concluso – Sono davvero felice che ci sia questa apertura di credito nei confronti della mia amministrazione e della nostra Regione. Lavoriamo per il cambiamento e per costruire la Calabria dei prossimi decenni».

«Il confronto, per il quale sottolineiamo la disponibilità del Presidente Occhiuto e delle Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil –, dichiarano in una nota unitaria Sposato, Russo e Biondo – si è svolto in un clima costruttivo. Sono stati posti sul tappeto i temi della Zona Economica Speciale e del rilancio del Porto di Gioia Tauro, della realizzazione delle infrastrutture, della S.S. 106, dell’alta velocità ferroviaria, della sanità, del precariato».

«Il denominatore comune di questi temi centrali per la Calabria – hanno proseguito – è la creazione di nuovo lavoro insieme alla qualità e alla dignità del lavoro stesso, in una prospettiva di crescita e di sviluppo per la nostra regione. Il che comporta l’esigenza di qualificare la spesa, di avviare le opere previste e di monitorarne l’iter di realizzazione per scongiurare il pericolo dell’infiltrazione della criminalità negli appalti».

«Anche oggi, inoltre – hanno proseguito i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria –, abbiamo evidenziato l’esigenza di spendere e di spendere bene le risorse del PNRR. Urge, perciò, una riorganizzazione della pubblica amministrazione che deve essere messa in grado di affrontare le sfide che attendono la Calabria colmando i vuoti negli organici, stabilizzando le migliaia di lavoratori precari qualificati che ringiovaniscono la macchina amministrativa degli enti locali, le permettono di funzionare, la arricchiscono di competenze nuove».

«L’incontro di Roma – hanno spiegato ancora – si colloca in un percorso che da anni sta vedendo impegnate Cgil, Cisl e Uil non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale, come è accaduto ad esempio a Siderno nel luglio scorso, con la presenza dei tre Segretari generali Landini, Sbarra e Bombardieri, o nel giugno 2019 con la grande manifestazione di Reggio Calabria. La crescita del Paese nel suo insieme non può che ripartire dal Mezzogiorno. Apprezziamo l’apertura del Presidente Occhiuto al dialogo con le organizzazioni dei lavoratori: siamo convinti, infatti, della necessità di lavorare insieme sui programmi e di coesione».

«Ribadiamo, dunque – hanno concluso i Segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo –, la nostra piena disponibilità a proseguire nei prossimi giorni il cammino del confronto su priorità e scelte strategiche. È emersa la volontà comune di aprire una vera e propria vertenza Calabria che trovi alleanze e condivisioni, per presentare in tempi brevissimi al Governo un pacchetto di proposte concrete per sbloccare tutte le risorse destinate alla nostra regione, perché sia liberata dall’isolamento rispetto degli altri territori del Paese». (rrm)

 

Bombardieri (Uil): Si deve aprire subito la “Vertenza Calabria”

Il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha riferito che «La Uil chiede di aprire, sin da subito, una vera e propria “vertenza Calabria”, per rivendicare chiarezza e certezze sul futuro di questa regione, attraverso l’individuazione e l’attuazione di obiettivi precisi, cronoprogrammi e ricadute occupazionali».

«Dobbiamo ricostruire e rilanciare il nostro Paese – ha precisato Bombardieri – riducendo anche le diseguaglianze territoriali, sollecitando e aiutando lo sviluppo sociale, occupazionale ed economico di alcuni territori, come la Calabria, che vivono particolari difficoltà. In quella realtà, c’è, innanzitutto, una questione infrastrutturale, perché qualunque sia il modello di sviluppo che si sceglie, occorrono comunque infrastrutture di base».

«In questo contesto – ha concluso – le priorità su cui occorre subito concentrarsi sono l’alta velocità, con l’elettrificazione e il raddoppio delle linee ferroviarie, la 106, con il completamento di questa strada, e le Zes, per le quali occorrono finanziamenti e agevolazioni. Su questi temi, ci vuole confronto e dialogo sociale e perciò abbiamo chiesto al Governatore della Calabria di aprire una vertenza con il Governo. Non è più l’era degli annunci e delle inaugurazioni, ma servono serietà, coerenza e impegni precisi: in momenti di crisi, in situazioni straordinarie c’è bisogno di soluzioni straordinarie».