REGGIO – Waterfront, cultura e bellezza per far ripartire il territorio

Proseguono, a Reggio Calabria, gli incontri promossi dall’Amministrazione comunale che anticipano l’apertura del Waterfront.

L’iniziativa, che si è svolta in streaming, è stata ospitata nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, ovvero uno dei luoghi più suggestivi e rappresentativi della cultura cittadina.

La cultura del bello che promuove il territorio, questo il titolo dell’evento a cui hanno preso parte il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, l’assessore alla Cultura, al Turismo, alla Legalità, alla Scuola e all’Università, Rosanna Scopelliti, la presidente della Consulta Cultura di Palazzo San Giorgio, Marisa Cagliostro, il presidente della Commissione Cultura, Marcantonino Malara, il direttore della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Salvatore Patamia, l’editore e già assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo e il direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino.

Hanno relazionato il docente ordinario dell’Università di Messina, Daniele Castrizio ed il direttore della Comunicazione del Teatro Massimo di Palermo, Gery Palazzotto. Presenti al dibattito, anche i rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti, del Conservatorio Cilea, dell’orchestra del Teatro Cilea, il Direttore del Reggio Film Fest e le imprese del circuito cittadino dello spettacolo.

«Cultura e bellezza sono concetti complementari che devono necessariamente accompagnare le politiche di sviluppo della nostra città» ha detto il sindaco Falcomatà, «e il Waterfront, in questo senso, gioca un ruolo chiave. Su questo vogliamo confrontarci, insieme a tutti gli attori culturali e sociali, a cominciare dal Museo di Reggio Calabria anche nell’ottica dei cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi che si celebrerà il prossimo anno e fino a tutte le altre espressioni artistiche che animano la città e anche alle realtà che fanno impresa nel settore culturale».

«Il Waterfront – ha aggiunto – sarà tante cose, sarà un insieme di nuovi spazi di ritrovo e aggregazione, piazze in cui ospitare eventi e dunque è il momento di confrontarci su come organizzare e pianificare le attività e le iniziative che il nuovo fronte mare dovrà accogliere. Uno degli obiettivi che ci siamo posti, è una pianificazione turistica in linea con le altre azioni già avviate, penso al Psc o al Piano spiaggia che sta per approdare in Consiglio comunale».

«Insomma – ha concluso – un complesso di azioni tese a mettere in rete tutte le realtà dei settori turistico e culturale e il nostro patrimonio artistico, paesaggistico e archeologico quali attrattori identitari intorno a cui ripartire».

La nascita del Waterfront è un momento chiave, soprattutto in ottica culturale, ha evidenziato l’assessora Scopelliti «per consentire alla città di recuperare la propria identità attraverso un autentico spirito di comunità. Un luogo che i cittadini devono sentire proprio attraverso un rinnovato rapporto con il mare. Siamo la città della Fata Morgana, terra di miti e porta del Mediterraneo che va tutelata, protetta e valorizzata. Siamo città a vocazione turistica ma adesso è tempo di riempire tale caratteristica di contenuti».

«Il percorso di avvicinamento al Waterfront – ha concluso – ha proprio l’obiettivo di coinvolgere chi opera nel settore dell’arte, della cultura e degli spettacoli, individuando insieme la chiave di lettura migliore per fare di questa grande opera un’opportunità di sviluppo».

«Abbiamo la fortuna di poter guardare al futuro, guardando al passato – ha detto nella sua relazione il prof. Castrizio –. Essere città di mare significa avvertire il respiro mediterraneo, le radici di una storia che parla di contatti, di rotte, di relazioni e scambi continui con i paesi che si affacciano sul nostro mare. La città oggi ha bisogno di spazi culturali e dobbiamo ripeterlo soprattutto in questo periodo di restrizioni e chiusure. Dobbiamo produrre cultura, non consumarla, esaltando il bello di questa terra e recuperando quella capacità attrattiva che è parte del nostro patrimonio culturale».

La pandemia ci ha cambiati, «e sicuramente dovremo inventarci qualcosa di nuovo – ha detto in chiusura Gery Palazzotto – usando tutto l’ingegno possibile per rivolgerci a quelle persone che non hanno quello che io chiamo il libretto delle istruzioni e non solo a quel pubblico fidelizzato. Le nuove strutture da sole non bastano».

«Il Waterfront – ha aggiunto – deve essere luogo in grado di essere vetrina della città, con progetti orizzontali, uscendo da antiche logiche per cui uno spettacolo inizia e finisce. Servono nuove invenzioni narrative, recuperando anche il bello analogico perché non è vero che è tutto tecnologia e digitale».

Un convinto plauso, infine, è stato espresso dagli ospiti in collegamento, con riferimento in particolare alla proficua sinergia creatasi tra istituzioni e attori sociali al carattere partecipativo e inclusivo che sta caratterizzando l’avvio del Waterfront. (rrc)

REGGIO – Il tavolo tematico “La cultura del bello che promuove il territorio”

Domani pomeriggio, alle 16, in diretta streaming sul Comune di Reggio Calabria, il tavolo tematico su La cultura del bello che promuove il territorio.

L’evento è il quarto incontro promosso dal Comune di Reggio Calabria nell’ambito del percorso di avvicinamento alla consegna ufficiale della nuova grande opera che sarà inaugurata nelle prossime settimane, non appena le restrizioni per il contenimento della pandemia Covid lo consentiranno.

L’incontro, i cui lavori saranno coordinati dall’assessore alla Cultura, al Turismo, alla Legalità, alla Scuola e all’Università, Rosanna Scopelliti, approfondirà gli aspetti legati alla possibilità di utilizzare i nuovi spazi del Waterfront per la promozione delle attività culturali, al fine di valorizzare le tante eccellenze presenti nel circuito culturale cittadino, in particolare nella fase di rilancio che seguirà la crisi pandemica, con uno specifico riferimento agli aspetti più identitari della cultura reggina ed al rapporto tra la città ed il suo mare.

Al dibattito, che sarà introdotto dai saluti del sindaco Giuseppe Falcomatà, prenderanno parte la Presidente della Consulta Cultura di Palazzo San Giorgio, Marisa Cagliostro, il presidente della Commissione Cultura, Marcantonino Malara, il direttore della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Salvatore Patamia, l’editore e già assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo, il direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino.

Relazioneranno Il docente ordinario dell’Università di Messina, Daniele Castrizio ed il direttore della Comunicazione del Teatro Massimo di Palermo, Gery Palazzotto. Presenti al dibattito, anche i rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio Cilea, l’orchestra del Teatro Cilea, il Direttore del Reggio FilmFest e le imprese del circuito cittadino dello spettacolo. (rrc)

REGGIO – Waterfront, Falcomatà: Sport vero e proprio diritto di cittadinanza

Beni comuni e spazi condivisi: lo sport riparte in città è stato il tema su cui si è incentrato il terzo incontro di accompagnamento all’inaugurazione del Waterfront a Reggio Calabria.

Sul tema, coordinati dall’assessore Giuggi Palmenta, si sono alternati gli interventi del sindaco Giuseppe Falcomatà, di Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale italiano, di Cinzia Nava, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Calabria, di Maurizio Condipodero, presidente del Coni Calabria, di Antonello Scagliola, presidente del Cip Calabria, di Fabio Pagliara, presidente della Fondazione Sport City, di Nicolò Di Tullio, Project Developer Ocean Agorà, e di Federico Pagliara, Ceo ff Sports Consulting. Dall’iniziativa è anche emersa la possibilità che Reggio si possa candidare ad ospitare i “Giochi del Mediterraneo 2030”.

Se per il presidente Malagò, il concetto di Waterfront è «un valore aggiunto per la città di Reggio», tanto che «si deve sviluppare in modo definitivo così come avvenuto a Barcellona, Sidney o Valencia che hanno saputo coniugare il rilancio del fronte mare al valore sportivo», secondo il sindaco Falcomatà «Reggio si prepara ed essere non solo museo, ma anche palestra all’aperto».

«Sul Waterfront – ha detto il primo cittadino – esiste un’area dedicata al fitness, ma di fatto è già un luogo vissuto da migliaia di cittadini che vi passeggiano, corrono, respirano area pulita. Lo sport è salute, ma per la nostra città si conferma essere un vero e proprio diritto di cittadinanza. Questo è un il pezzo della programmazione più ampia che stiamo portando avanti anche sulle infrastrutture dello sport con risorse europee, con i bandi del Governo nazionale, partecipando alle manifestazioni d’interesse dell’Anci nazionale, in sinergia istituzionale con le federazioni, gli enti di promozione, il Coni o con le federazioni della disabilità».

Fra gli esempi portati dal sindaco Falcomatà, c’è la riqualificazione totale della zona di Piazza della Pace su cui proprio il Coni nazionale «assume un ruolo determinante».

«Il presidente Malagò – ha aggiunto – è un amico di Reggio e lo ha dimostrato in tanti modi. Prima con la visita al Parco Caserta riaperto dopo anni di chiusura e, successivamente, con la seduta della Giunta nazionale del Coni organizzata a Palazzo Alvaro, un onore per l’intera Città Metropolitana».

«Non una semplice passerella – ha ricordato Falcomatà – ma il momento in cui il Comitato olimpico ha confermato l’impegno di lasciare traccia indelebile sul territorio perché, in quell’occasione, ha deliberato il progetto esecutivo di riqualificazione della piscina comunale, un investimento da sette milioni di euro capace di rigenerare una zona della città dove, per altro, insistono numerose altre azioni di riqualificazione urbana: dal bando Qualità dell’abitare, allo stadio “Granillo” totalmente riammodernato, fino al Parco lineare sud e alla ristrutturazione di impianti dedicati alla pallavolo, al karate, al basket. A tal proposito, a breve sarà indetta la gara d’appalto per questi lavori».

Un’altra buona notizia, dunque, che per l’assessore Palmenta «aiuta nel percorso intrapreso di costituzione della “Sport City”, dove gli spazi urbani diventano luoghi idonei ed ideali per il fitness ed il benessere collettivo».

Concetto ripreso da Cinzia Nava, che ha raccontato il Waterfront come «un posto attrezzato per la cura di tutti i cittadini; uno spazio privo di barriere che consente l’attività fisica anche alle persone con disabilità. E’, insomma, un’infrastruttura che traduce, in fatti concreti e pratici, la teoria delle pari opportunità». (rrc)

REGGIO – Waterfront, l’incontro su “Beni comuni e spazi condivisi: lo sport riparte in città”

Domani pomeriggio, alle 16, in diretta streaming, è in programma l’evento Beni comuni e spazi condivisi: lo sport riparte in città.

Si tratta del terzo tavolo tematico, promosso dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, nell’ambito del percorso di avvicinamento alla consegna ufficiale della nuova grande opera che sarà inaugurata nelle prossime settimane, non appena le restrizioni per il contenimento della pandemia covid lo consentiranno.

L’incontro, i cui lavori saranno coordinati dall’assessore allo Sport, alle Politiche giovanili e di Genere ed allo Europe Direct del Comune di Reggio Calabria, Giuggi Palmenta, sarà incentrato su uno dei punti forti rappresentato dalla riqualificazione dell’area che unisce il Porto al Lungomare “Falcomatà”, ovvero: la possibilità di curare il benessere dei cittadini in un luogo che coniuga la bellezza del territorio alla possibilità di fare attività fisica attraverso criteri di sostenibilità, antifragilità, modernità e tecnologia applicata alla cura del corpo.

Al dibattito, le cui conclusioni saranno affidate al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervengono Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale italiano, Cinzia Nava, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Calabria, Maurizio Condipodero, presidente del Coni Calabria, Antonello Scagliola, presidente del Cip Calabria, Fabio Pagliara, presidente della Fondazione Sport City, Nicolò Di Tullio, Project Developer Ocean Agorà, e Federico Pagliara, Ceo ff Sports Consulting. (rrc)

Il sindaco Giuseppe Falcomatà: Rinviata inaugurazione del Waterfront

È stata rinviata, di qualche settimana, l’inaugurazione del Waterfront di Reggio Calabria. Lo ha reso noto il sindaco Giuseppe Falcomatà, spiegando che le imitazioni anticovid imposte con l’ingresso della Calabria in zona arancione non consentono lo svolgimento della cerimonia in sicurezza. Inoltre, è stato deciso di  traslare tutte le iniziative già in programma per i prossimi giorni al termine del periodo individuato dall’ultimo Dpcm, in vigore fino al prossimo 6 di aprile.

«L’inaugurazione deve essere una festa dei reggini – viene spiegato in una nota di Palazzo San Giorgio – abbiamo deciso di rinviare le diverse iniziative in programma, per consentire a tutta la città di poter partecipare, ovviamente con il necessario distanziamento. Purtroppo le restrizioni attuali, con l’ingresso della Calabria nella zona arancione e quindi con le necessarie norme per la riduzione del rischio pandemico, non consentono di svolgere la cerimonia in sicurezza. Rinviamo quindi di qualche settimana, dopo il periodo pasquale, per consentire a tutti di poter partecipare in sicurezza e di godere appieno della bellezza di questo luogo che è già entrato nel cuore di tutti i reggini».

«Nei prossimi giorni – continua la nota – daremo notizia della nuova data individuata per l’inaugurazione, nonchè delle tappe intermedie, i tavoli tematici dedicati al mondo della cultura e dello sport, che si terranno nelle prossime settimane, prima della cerimonia conclusiva. Il percorso di avvicinamento a tappe verso l’inaugurazione della nuova grande opera che collega il Lungomare Falcomatà all’area portuale non si interrompe dunque, ma viene traslato di qualche settimana».

«L’ingresso della Calabria in zona arancione – conclude la nota – impone maggiore prudenza. Attenderemo quindi per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini, in maniera più semplice e sicura, alla giornata di inaugurazione e a tutte le iniziative pensate prima durante e dopo l’apertura del nuovo Waterfront». (rrc)

Nuovo incontro sul Waterfront: Reggio costruisce il suo futuro partendo dal mare

Secondo incontro sul Waterfront, a Reggio, in vista dell’inaugurazione, domenica prossima, di una parte importante del progetto che punta al rilancio della Città Metropolitana partendo proprio dal suo mare, dalle rive che si affacciano sullo Stretto e lungo le quali crescerà la rigenerazione urbana prevista.

L’appuntamento, che ha visto la partecipazione in presenza e in streaming di diversi interlocutori istituzionali, si è svolto alla Camera di Commercio di Reggio. Presenti al tavolo dei lavori il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il presidente della Camera di commercio, Antonino Tramontana, l’assessora alle Finanze e Attività produttive del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò e il dirigente settore Finanze Comune di Reggio Calabria Francesco Consiglio.

Collegati da remoto Andrea Ferri, responsabile Finanza locale Anci-Ifel, Caterina Cittadino, presidente della Commissione nazionale per il Dibattito pubblico sulle Grandi opere infrastrutturali e di Architettura di rilevanza sociale presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti e Antonio Colaianni, direttore centrale per la Finanza locale dipartimento per gli Affari interni e territoriali presso il Ministro dell’Interno.

«La Città metropolitana – ha detto il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – approverà a breve una delibera di giunta istitutiva di una cabina di regia che si occuperà dell’utilizzo e delle scelte di indirizzo per i progetti da candidare all’interno del Recovery plan. Sarà quindi un organismo di natura politica, tecnica ma soprattutto inclusiva. È necessaria infatti la partecipazione degli attori sociali e di categoria, con l’obiettivo di condividere un percorso e far sentire ognuno responsabile di fronte ad un quadro di risorse economiche davvero irripetibili. In questo contesto, il Waterfront può aiutare nella irrinunciabile opera di ricostruzione del rapporto con il mare ma anche di un’economia del mare, fondamentale in termini turistici, ricettivi e di valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e delle peculiarità che vengono dal mare».

La Camera di commercio ha poi illustrato la proposta riguardante un’opera strategica per lo sviluppo del territorio, «ovvero – ha spiegato il presidente Tramontana – l’istituzione di un ente fiera con annesso polo congressuale. Il progetto, realizzato per la nostra città dall’archistar Gregotti, è nelle mani del Comune e parla di un’opera che può attrarre ricchezza sul territorio, anche con tre o quattro grandi eventi all’anno. Un polo che potrebbe generare una filiera turistica d’eccellenza, con un centro congressi da circa 500 persone, e che sorgerebbe nell’area del Pentimele nell’ottica dello sviluppo futuro che sta interessando tutto il fronte mare della città e che vedrebbe Reggio luogo di interesse, ad esempio, per la nautica o per tutto l’indotto che ruota intorno al bergamotto».

«Abbiamo voluto focalizzare l’attenzione non solo sulle opere della nostra città – ha evidenziato l’assessora Calabrò – e in particolare sul Waterfront, ma anche rendere pubblica l’interlocuzione già da tempo pienamente operativa a livello ministeriale che la nostra città sta portando avanti nel quadro della rete dei comuni italiani di Anci e con riferimento alla delicata fase di redazione dei piani di resilienza e resistenza. Con la dottoressa Cittadino, abbiamo affrontato l’esigenza di attivare un pieno coinvolgimento e partecipazione degli enti locali, mentre con il dottor Colaianni ci siamo confrontati sui temi, sulla visione strategica e sulle nuove prospettive che interessano d vicino la nostra città. Un percorso che Reggio Calabria e l’amministrazione comunale, sta seguendo con grande attenzione e con il pieno supporto degli attori locali come la Camera di Commercio che sta fornendo un contributo qualificato e di grande spessore». (rrc)

 

REGGIO – L’incontro “Nuovi spazi per il rilancio socioeconomico della città”

Domani pomeriggio, alle 16, alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, è in programma l’incontro sul tema Nuovi spazi per il rilancio socioeconomico della città.

L’evento, promosso dall’Amministrazione comunale, guidata da Giuseppe Falcomatà, rientra nell’ambito del percorso di avvicinamento all’inaugurazione del nuovo Waterfront.

L’incontro, i cui lavori saranno coordinati dall’assessore alle Finanze e Attività produttive del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, metterà sul tavolo i temi di stringente attualità per il territorio metropolitano, dal rilancio infrastrutturale, al quadro degli investimenti per lo sviluppo del territorio, fino al coinvolgimento delle comunità nella strategia delle opere pubbliche e agli strumenti di sostegno economico rivolti agli Enti locali.

Al dibattito, le cui conclusioni saranno affidate al Sindaco di Reggio Calabria,Giuseppe Falcomatà, interverranno Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Francesco Consiglio, dirigente settore Finanze Comune di Reggio Calabria, Andrea Ferri, responsabile Finanza locale Anci-Ifel, Caterina Cittadino, presidente della Commissione nazionale per il Dibattito pubblico sulle Grandi opere infrastrutturali e di Architettura di rilevanza sociale presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti e Antonio Colaianni, direttore centrale per la Finanza locale dipartimento per gli Affari interni e territoriali presso il Ministro dell’Interno.

Per motivi legati alle norme per il contenimento della pandemia Covid, l’accesso ai locali dell’iniziativa sarà consentito esclusivamente ai relatori e agli operatori della stampa. L’incontro sarà comunque trasmesso in diretta streaming sui canali ufficiali dell’Amministrazione comunale su YouTube e Facebook. (rrc)

REGGIO, CITTÀ DI MARE: COL WATERFRONT
RIPARTIRÀ LA “RIGENERAZIONE” POSSIBILE

di SANTO STRATI – Trasformare Reggio da città “sul” mare a città di mare è un obiettivo ambizioso ma non di difficile realizzazione. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ne è convinto e non sta risparmiando energie per quella che sarà la seconda trasformazione della città, dopo quella di suo padre, l’indimenticato Italo: dal lungomare al fronte-mare (vezzosamente inglesizzato in waterfront). Un’impresa che non è solo fatta di cemento, verde e soluzioni architettoniche, ma racchiude un’idea. Fondamentalmente, quella di dare un respiro diverso a una città che potrebbe vivere di turismo e, soprattutto, di cultura. Il richiamo dei Bronzi, in vista dell’anno prossimo che celebrerà i cinquant’anni dal loro rinvenimento in fondo alle acque di Riace, offre una irripetibile attrazione a quanti vorrebbero scoprire la Città dello Stretto, il suo meraviglioso museo, i suoi straordinari  paesaggi, la sua inimitabile cucina e pasticceria, la sua gente. La suggestione della ricchezza archeologica di Reggio, a partire dai Bronzi fino ai siti (ad oggi colpevolmente trascurati e lasciati all’incuria) che la città custodisce e vorrebbe condividere con un turismo non di massa ma d’élite, ossia fatto di gente che viene a vedere, scoprire, e restare affascinata. Chi viene a conoscere la Calabria se ne innamora a primo colpo: nel caso di Reggio, le tentazioni per una liason di lungo termine ci sono tutte, difficile sottrarsi al fascino di un Lungomare che andrebbe, comunque, rivitalizzato (nel post-pandemia, ovviamente) e di un fronte mare come ce ne sono pochi nel mondo, con la Sicilia che sembra chiudere, come in un lago, questa porzione di Jonio. Difficile sottrarsi al profumo del bergamotto (che è solo di Reggio Calabria) e agli odori (prima e post spazzatura per le strade) della città, al tepore del suo clima mediterraneo che conosce raramente il rigore dell’inverno, alla contagiosa allegria dei suoi abitanti (pur in presenza di problemi atavici relativi a sviluppo e occupazione per i giovani).

I reggini, orgogliosi della loro regginità, si sentono figli del Mediterraneo più che dello Stretto cui Messina ha dato il nome (quanto sarebbe bello se venisse indicato come Stretto di Scilla e Cariddi) e hanno un rapporto stretto, strettissimo con il mare. Solo che fino ad oggi Reggio non è mai stata considerata una città di mare, tutt’al più “sul” mare, con le evidenti rinunce a una vitalità portuale che avrebbe, di certo, cambiato non poco la fisionomia cittadina, animato il commercio, attratto le grandi navi da crociera, gestito e canalizzato un (mancato) flusso aggiuntivo di “gente di mare”.

C’è sempre la possibilità di correggere gli errori del passato, programmare un futuro diverso, dare vita a un sogno che vede al centro una lunga, sterminata, meravigliosa camminata fronte mare che comincia dal porto e, attraversato il centro cittadino, finisce molto più a sud, quasi fino all’aeroporto. In una “promenade” unica, all’ombra di Mongibello, l’Etna dirimpettaia che brontola e fuma, con l’odore del mare, l’abbraccio del sole, gli sbuffi del vento. Il sogno sta cominciando a prendere forma di realtà e, quando sarà realizzato il grandioso progetto del museo del mare firmato dall’archistar Zaha Hadid, avrà anche un simbolo da spendere nei confronti di un mondo la cui mobilità la pandemia ha interrotto, ma che cercherà, speriamo il prima possibile, nuovi punti di interesse, nuove mete, tentando di recuperare la forzata asocialità e i viaggi del turismo anche culturale.

Falcomatà, si diceva, sta giocando le sue carte, in modo intelligente, guardando al futuro della Città. All’incontro tematico che sabato mattina si è svolto al Centro di ricerca sulle energie rinnovabili dell’Università Mediterranea, il sindaco con l’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama ha parlato dei suoi progetti di rigenerazione urbana. Una parola sempre più spesso ascoltata, rigenerazione, soprattutto nel Mezzogiorno (si pensi a Mario Occhiuto sindaco di Cosenza, che ha dato un forte impulso alla trasformazione di una città spenta e sonnolenta in una piccola metropoli urbanisticamente all’avanguardia e culturalmente avanti), ma non bastano le parole per il cambiamento. Servono capacità di fronteggiare gli inevitabili stop della politica e il vizio del localismo di chi pensa solo in piccolo, e il coraggio di affrontare scelte anche non facili, che una città tradizionalmente “ingessata” come Reggio (pur avendo vitalità da vendere) sarà sicuramente restia a digerire.

La trasformazione non può essere, però, a senso unico, finita l’emergenza rifiuti (?), andranno studiati interventi a 360 gradi per rivitalizzare il centro storico, senza dimenticarsi delle periferie vero polmone pulsante di qualunque città, troppo a lungo dimenticate o, peggio, trascurate. Bisognerà tracciare precise priorità (non ci si azzardi a ripetere la vergognosa débacle del Lido Comunale dello corso anno) e rendere partecipe il territorio, coinvolgendo, in modo trasversale, amministratori di ogni parte politica nell’obiettivo di un bene comune che non si può più sottrarre alla Città. Per questo, ci vuole anche il coraggio di amministrare ascoltando la minoranza e condividendo progetti e idee, per garantire il successo di qualsiasi iniziativa.

Falcomatà ha detto cose condivisibili, nel suo intervento: «Nell’idea della ricostruzione, della rigenerazione urbana e della rivoluzione della città attraverso le risorse del Recovery fund per i prossimi 30 anni, vogliamo coinvolgere le risorse del nostro territorio, come l’Università, e le nostre eccellenze rappresentate dagli architetti, dagli ingegneri e da tutti coloro i quali possano offrire una visione di futuro sulla nostra città. In questa occasione, abbiamo chiamato a raccolta le più grandi eccellenze nel campo dell’Architettura, dell’Urbanistica e della Rigenerazione urbana predisponendo un parterre di incredibile valore ed indiscutibile spessore per far capire che il Waterfront è soltanto un tassello di un puzzle più ampio che, pian piano, sta prendendo sempre più forma».

È il sintomo di un modo nuovo di intendere la mission di Sindaco, in una città “difficile” ma non per questo meno affascinante e la cosa non può che far piacere. Il Waterfront (come piace chiamare il progetto a Falcomatà) è appena un tassello, di sicuro importante, di una grande piano di rinascita urbana. Soprattutto se, romanticamente, si ripensa all’appellativo che accompagnava Reggio circa 100 anni fa, “bella e gentile”. È un sentimento che dovrebbe essere il comune sentire di chiunque abbia a cuore questa città, che, purtroppo, negli ultimi trent’anni, ha dimenticato la gentilezza e ha visto, per colpa di predoni spesso impuniti, appassire la sua antica bellezza. È una bella sfida, ma merita di essere affrontata. Auguri, sindaco. (s)

Il futuro della Città dello Stretto in un tavolo tematico di esperti

Una tavola rotonda per aprire il ciclo di iniziative che faranno da contorno all’inaugurazione del nuovo Waterfornt di Reggio. Sabato mattina, al Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine dell’Università Mediterranea, si è svolto il convegno Reggio e il Mare: il Waterfront, una finestra aperta sul futuro della città  con la partecipazione del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama in presenza  e, via streaming Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Silvia Viviani, assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Livorno e Salvatore Mondello, assessore alla Pianificazione urbana ed ai programmi complessi. Con loro l’architetto (calabrese) di fama internazionale Alfonso Femia, fondatore di “Atelier(s) Alfonso Femia”, Filippo Innocenti, director dello studio d’architettura Zaha Hadid, Mario Paolo Mega, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, e Giorgio Martini, Dirigente delle attività di gestione dei Pon relativi alle Città metropolitane.

Dopo aver ringraziato il Rettore della “Mediterranea”, Santo Marcello Zimbone, ed il professor Ottavio Amaro per «aver permesso l’organizzazione dell’evento negli incantevoli locali del Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine che s’incastona perfettamente nella filosofia dell’amministrazione di fare di Reggio una città di mare e non soltanto sul mare», il sindaco Giuseppe Falcomatà ha affermato: «Vogliamo coinvolgere le risorse del nostro territorio, come l’Università, e le nostre eccellenze rappresentate dagli architetti, dagli ingegneri e da tutti coloro i quali possano offrire una visione di futuro sulla nostra città. In questa occasione, abbiamo chiamato a raccolta le più grandi eccellenze nel campo dell’Architettura, dell’Urbanistica e della Rigenerazione urbana predisponendo un parterre di incredibile valore ed indiscutibile spessore per far capire che il Waterfront è soltanto un tassello di un puzzle più ampio che, pian piano, sta prendendo sempre più forma».

Per questo, il primo cittadino ha ricordato il progetto di recupero dell’area del Tempietto, il piano di riqualificazione della Piazza antistante il Laboratorio universitario e del Parco del Vento di Pellaro, il costruendo ponte di collegamento con il Parco lineare sud, le opere di riqualificazione del lungomare di Gallico e Catona e le attività di depurazione, come quelle sul torrente Caserta, per «rendere completo il rapporto fra città e mare».

«Nei prossimi giorni – ha continuato Falcomatà – approveremo anche il “Piano spiagge” che è una sorta di masterplan del litorale da Catona a Bocale, così come lunedì candideremo, in bandi specifici sulla Rigenerazione urbana, i progetti di riqualificazione dei rioni Arghillà, Ciccarello e Gebbione seguendo il solco della “Città in un quarto d’ora” tracciato dai sindaci di Parigi, Anne Hidalgo, e di Milano, Giuseppe Sala. Tutta la programmazione che è stata avviata nella prima consiliatura, adesso inizia a prendere forma».

L’inquilino di Palazzo San Giorgio ha poi parlato dell’Area integrata dello Stretto rispetto alla quale «non esistono alternative» ed ha sottolineato come, in quest’ottica, rivestano un aspetto fondamentale le opportunità del Recovery fund: «I miliardi che arriveranno non saranno finanziamenti a pioggia, ma fondi che si potranno ottenere partecipando ai bandi dei Ministeri e dell’Unione Europea. Bisogna lavorare in sinergia per superare le difficoltà che hanno caratterizzato l’isolamento dei nostri territori. In questo quadro, bisogna riproporre con forza la prosecuzione dell’autostrada A2, del collegamento con la statale 106 e dell’Alta velocità e stessa cosa si deve fare nella Regione Siciliana. Sono elementi per iniziare a ragionare concretamente di conurbazione».

L’assessore Mariangela Cama ha, quindi, rilanciato «la necessità di rafforzare la posizione baricentrica dello Stretto rispetto al Mediterraneo dando la giusta valenza al mare che bagna queste due sponde». Un concetto fortificato dalla tavola rotonda che la stessa Assessore ha coordinato rendendo partecipi dell’iniziativa d’accompagnamento all’inaugurazione del Waterfront alcuni fra i massimi conoscitori della materia in ambito nazionale ed internazionale. A partire dall’assessore genovese Simonetta Cenci che ha illustrato l’identica esperienza che si sta consumando con la realizzazione del Waterfront di Levante del capoluogo ligure: «Grazie ad un progetto di Renzo Piano, stiamo costruendo un nuovo quartiere nautico capace di valorizzare gli spazi pubblici per un utilizzo quotidiano oggi fortemente limitato. Stiamo riconnettendo la città al mare, così come sta accadendo a Reggio Calabria, ridando identità e decoro ai nostri luoghi».

Un po’ quello che sta accadendo anche a Livorno e Messina, così per come descritto dagli assessori Viviani e Mondello che hanno rimarcato «la fragilità e la delicatezza del fronte mare», raccontando anche «le accese discussioni che coinvolgono l’opinione pubblica davanti a temi tanto complessi».

Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, Mega, ha, invece, rimarcato «la bontà dell’azione che vede la sua struttura impegnata al fianco dell’amministrazione comunale di Reggio fortunatamente attiva e dinamica». «Il Porto di Reggio cambierà sostanzialmente – ha spiegato – potendo contare su ingenti fonti di finanziamento ed un Piano operativo triennale che ne ridisegna spazi e funzioni tali da poter immaginare l’attività croceristica ed il miglioramento dei collegamenti con Messina».

L’intervento di Alfonso Femia, visiting professor nelle principali università italiane e internazionali, vincitore di numerosi concorsi e presente in molte riviste edite su scala planetaria, si è concentrato sulle sue esperienze di Algeri, Marsiglia e La Spezia promuovendo quanto si sta facendo a Reggio e rilanciando «l’urgenza di intervenire sullo Stretto perché è un luogo unico al mondo che può davvero rappresentare il baricentro del Mediterraneo».

Tutto questo si è realizzato contando sui fondi del Pon Metro ed il dirigente delle attività di gestione delle linee di finanziamento per le Città Metropolitane, Giorgio Martini, ha spiegato che «il Waterfront è un pezzo della strategia che l’amministrazione comunale sta portando avanti». Ha così sottolineato l’importanza delle nuove risorse previste dal Next Generation Eu per «la maggior parte contemplate nel contesto “green”» e la riprogrammazione dei fondi per le Città Metropolitane, fino al 2027, che «porteranno a Reggio ulteriori 180 milioni di euro ed un supporto tecnico importante costituito da professionalità d’altissima qualità».

Ha chiuso gli interventi l’architetto Filippo Innocenti dello studio internazionale Zaha Hadid, l’archistar che ha progettato il Museo del Mare che sorgerà sulle banchine del Porto, affermando d’aver «sempre creduto nella realizzazione di un’opera ambiziosa per gli amministratori e per la città intera». Nel corso della sua relazione, Innocenti ha illustrato anche una seconda parte dell’idea immaginata dalla Hadid, ovvero la costruzione di un Centro Polifunzionale a sud del lungomare “Falcomatà”. Ne ha, dunque, illustrato i disegni parlando di «un’opera fra le più importanti tra quelle concepite dal grande architetto e designer iracheno». (rrc)