Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini ha inviato un messaggio al Pippo Callip, invitandolo a ritirare le dimissioni. «Mi sforzo – ha detto Tallini –, senza trovarle, le motivazioni vere e autentiche delle dimissioni presentate dal Cavaliere Callipo. Sul piano generale, mi dolgo di questa decisione che priverebbe l’opposizione della sua guida naturale. Me ne dolgo anche sul piano dei rapporti personali poiché il Cavaliere Callipo è persona non solo rispettabile, ma soprattutto dotata di qualità etiche e professionali di notevole spessore. Trovo però eccessive e perfino ingiuste – osserva Domenico Tallini – le critiche rivolte ad un Consiglio Regionale che si è insediato da pochi mesi, all’indomani di un’emergenza epocale e che ha dovuto fare i conti con una situazione di straordinaria gravità».
«Ci sono stati – prosegue il presidente Tallini –, lo riconosco, alcuni errori di valutazione, alcune incertezze e soprattutto alcune incomprensioni tra maggioranza e opposizione che non hanno fatto bene all’Istituzione. Ma ciò non giustifica certe valutazioni espresse dal consigliere Callipo che tenderebbero ad accreditare l’immagine di un Consiglio delegittimato e privo di responsabilità istituzionale». Tallini insiste a difendere l”operato dell’Aula: «Niente è stato fatto in questi mesi di irregolare. Ogni provvedimento licenziato dall’Assemblea è stato adottato nel rispetto dello Statuto e del Regolamento. Quando si è incorsi in errori di valutazione, che hanno coinvolto anche lo stesso consigliere Callipo, abbiamo avuto il coraggio e l’umiltà di riparare. Ho l’impressione che le forze dell’antipolitica, con le loro campagne denigratorie, abbiano influenzato molto la decisione del Cavaliere Callipo che non si è sottratto alla tentazione di sottolineare una sua ‘diversità’, dimenticando però quali sono le responsabilità nei confronti degli elettori che lo hanno votato e delle forze politiche che lo hanno candidato.
«Per tali motivi – conclude il presidente del Consiglio regionale – conoscendo la sensibilità umana e politica del cavaliere Callipo, gli chiedo – interpretando credo il sentimento unanime dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione – di tornare sui suoi passi e di ritirare le dimissioni, garantendo così il suo contributo di passione politica e competenza non tanto e non solo alla sua parte politica, quanto a tutta l’Assemblea. Lo faccia senza timore, senza farsi condizionare dai giacobini dell’antipolitica, senza nessun senso di colpa. Lo faccia per la sua storia personale e per il rispetto che si deve alla massima istituzione della Calabria». (rp)