Serve che «vengano effettuati controlli sempre maggiori e molto rigorosi per la tutela delle specie protette e dei loro habitat e che l’iter sanzionatorio venga perseguito con determinazione e fino in fondo». È quanto ha dichiarato Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, ribadendo che «è in gioco la legalità ma soprattutto un importante cambio di prospettiva che deve coinvolgere tutti dalle amministrazioni ai singoli cittadini, nella consapevolezza che il rispetto della normativa ambientale costituisce il passaggio fondamentale anche per la crescita socio- economica della nostra Regione a partire dal settore turistico».
Dichiarazioni che arrivano a seguito dell’ennesimo episodio grave, avvenuto nella Provincia di Reggio Calabria, qualche fa sull’arenile tra i Comuni di San Lorenzo (RC) e Condofuri ( RC) dove venivano riscontrate diverse emersioni di Caretta caretta lungo la costa che dalla foce della fiumara Agrifa va verso Condofuri.
Infatti, la stessa area, soggetta ad obbligo di Vinca in quanto ricadente interamente nella ZSC IT9350145 in cui è stata riscontrata l’emersione per la nidificazione della tartaruga, è stata spianata con una ruspa su incarico del comune di Condofuri. La tipologia di intervento effettuato comporta la distruzione o l’eccessivo interramento del sito di nidificazione della Caretta caretta, tartaruga marina inserita quale specie protetta negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, nell’allegato II della convenzione di Berna, nell’allegato II del protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona e negli allegati I e II della Convenzione di Bonn oltre che nella Convenzione Cites.
«Vista la gravità dell’accaduto Legambiente ha inviato alla Regione Calabria ed alla locale Stazione dei Carabinieri forestali una segnalazione urgente a firma del Responsabile nazionale Fauna e Benessere animale Antonino Morabito», viene spiegato nella nota.
«Le spiagge calabresi – ha ricordato Legambiente – sono luogo privilegiato per la riproduzione delle tartarughe marine Caretta caretta, ma anche per il Fratino Charadrius alexandrinus e su molte di esse fiorisce lo splendido giglio di mare Pancratium maritimum. Per questi motivi Legambiente Calabria ha reiteratamente chiesto alle Amministrazioni comunali che gli interventi di pulizia delle spiagge fossero effettuati, in tempo utile rispetto all’inizio della stagione balneare, con modalità non invasive, senza l’utilizzo di mezzi meccanici che letteralmente distruggono i fragili ecosistemi presenti sugli arenili in applicazione della normativa vigente».
«La Regione Calabria, Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente con la nota prot. 244072/2023, inoltrata a tutti i comuni costieri calabresi, ha richiamato le misure di conservazione esistenti emanate sulla scorta delle direttive comunitarie, ribadendo il divieto di uso di mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia, il divieto di transito sul litorale di fuoristrada o altri mezzi su ruota e il divieto di sbancamento e spianamento che possa alterare il contorno delle dune – viene ricordato –. Ma soprattutto, finalmente, la Regione Calabria ha cominciato ad emettere le relative sanzioni a salvaguardia delle specie protette e dei loro habitat».
Infine, l’Associazione ha annunciato che nella nostra regione sta per partire Life Turtlenest, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE, coordinato da Legambiente, recentemente avviato e finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) del Mediterraneo, attraverso attività di monitoraggio e messa in sicurezza dei nidi.
Il progetto prevede il monitoraggio, per quattro stagioni di nidificazione consecutive, di circa 8mila chilometri di coste, che includono 64 aree protette della Rete Natura 2000, in Italia, Francia e Spagna con l’intento di creare una rete internazionale a protezione dei nidi di tartaruga marina Caretta Caretta e mitigare gli impatti antropici sui lidi e le spiagge che ricadono in aree di ovodeposizione.
Nel Mediterraneo, infatti, l’habitat della specie ed i siti di nidificazione sono minacciati dall’inquinamento, dallo sviluppo turistico incontrollato, dai cambiamenti climatici, dalle catture accidentali durante la pesca e dall’uso intensivo delle spiagge e delle dune che costituiscono preziosi ecosistemi in cui vivono e si riproducono, importanti specie protette. (rcz)