Le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono chiare: «trova il contagiato, isolalo, testalo, tratta ogni caso e traccia ogni contatto». La tecnologia, dunque, può venire in aiuto in questo momento di emergenza sanitaria. A questo proposito, da segnalare l’interessante proposta, presentata alla Regione Calabria, dalla Medical Line Consulting che, in questo momento di crisi, propone un servizio di telemedicina con app integrata per monitorare, da remoto, i pazienti in quarantena. Un servizio che potrebbe tornare utile: in Calabria, ad esempio, nel bollettino delle 17.00 della Regione Calabria del 24 marzo, risultano 195 le persone, affette da Coronavirus, in isolamento domiciliare e 6952 in quarantena volontaria.
La gestione del paziente in service proposta da Mlc ha l’obiettivo di facilitare il monitoraggio in remoto dei soggetti in sorveglianza attiva e isolamento fiduciario che hanno contratto l’infezione da Coronavirus. Il monitoraggio avviene attraverso la propria centrale operativa basata su una piattaforma di telemedicina cui è integrata l’app Adilife C-19, in uso al paziente. La piattaforma è fornita da Adilife, partner tecnologico della MLC. Gli operatori sanitari della MLC avranno il compito di monitorare i dati che arriveranno direttamente dai pazienti tramite app e svolgeranno attività di recall nei confronti di tutti i soggetti che presenteranno uno scostamento anomalo dei parametri soglia definiti dalla ASL, per valutarne possibili errori di misurazione. Temperatura, frequenza cardiaca, saturazione d’ossigeno, pressione arteriosa vengono così tenuti tutti sotto controllo in tempo reale. L’operatore della MLC – assegnato al paziente per patologia o area geografica – farà da filtro per tutte le situazioni ritenute “anomale” e attiverà il warning verso l’operatore sanitario di competenza indicato dalla ASL. Il servizio sarà svolto da infermieri h 24×7.
«Grazie alla competenza di centinaia di medici e operatori sanitati liberi professionisti e al nostro servizio di telemedicina – ha spiegato l’amministratore unico di MLC, Lorenzo Bartoletti – la MLC è in grado di seguire direttamente i pazienti in isolamento e in sorveglianza domiciliare. Si potrebbe pensare che con il monitoraggio in remoto il rapporto fra la persona e i sanitari cambi o si annulli. Ma non è così. Quasi tutti pazienti monitorati si sentono presi in carico tramite un percorso che li accompagna nelle fasi della malattia. Il rapporto è rafforzato perché la persona sa da chi è seguita ed ha dei riferimenti concreti. Contro il Covid-19 – conclude l’amministratore unico della MLC – possiamo vincere, lavorando tutti insieme, pubblico e privato, per l’unico bene comune: il paziente». (rrm)