di FRANCO BARTUCCI – Il Sindaco di Cosenza Franz Caruso e il Rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone hanno sottoscritto stamani a Palazzo dei Bruzi un importante accordo di collaborazione per promuovere e valorizzare, attraverso l’istituzione di tavoli tematici ed il supporto delle competenze tecnico-scientifiche dell’Unical, una serie di buone pratiche indirizzate ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse territoriali previsti dal PNRR.
L’intesa stipulata dalle due istituzioni, nell’ambito delle rispettive finalità, si propone di perseguire la realizzazione di obiettivi di interesse pubblico riguardanti lo sviluppo futuro della città di Cosenza e del suo territorio, ai fini della sua crescita e valorizzazione. In particolare, il rapporto di collaborazione tra Comune e Unical darà vita ad un confronto aperto in grado di agevolare e supportare la partecipazione ai bandi previsti dal PNRR, al fine di promuovere e sviluppare progetti ed azioni congiunte tesi a favorire lo sviluppo di molteplici iniziative.
L’accordo prevede la possibilità di attivare azioni e progetti in diversi ambiti di interesse, quali, anzitutto, quelli della mobilità sostenibile, viabilità e trasporti, delle infrastrutture, con particolare riferimento al loro monitoraggio e digitalizzazione, quelli dell’ambiente, transizione ecologica e difesa del suolo, tutela delle acque e depurazione e agricoltura urbana.
Il Sindaco Franz Caruso ha ringraziato il Rettore dell’Università della Calabria, prof. Nicola Leone, per l’accoglienza che ha riservato all’idea e al progetto dell’Amministrazione comunale sottolineando «la volontà di consumare finalmente un primo passo verso quella sorta di integrazione reciproca delle due istituzioni. Questa forma di sinergia e collaborazione – ha tenuto a precisare Franz Caruso – difficilmente nel passato si è mai realizzata. È molto importante e fondamentale per la città di Cosenza – ha aggiunto il primo cittadino – avviare questa interlocuzione diretta con il mondo accademico perché è – questo – anche un modo per arricchirsi di nuove conoscenze, di nuovi sistemi, tecniche e procedure per poter realizzare servizi sempre più efficienti nella nostra città. Il Magnifico Rettore – ha detto ancora Franz Caruso – è un’eccellenza e non è soltanto uno dei migliori studiosi dell’Intelligenza Artificiale, ma è il migliore e noi come cosentini siamo orgogliosi di essere rappresentati in questo importante settore dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale dal prof. Leone che è un insostituibile punto di riferimento».
L’intesa con l’Università per il Sindaco della città capoluogo «è una combinazione che non potevo lasciarmi sfuggire». E per Franz Caruso guardare alle qualità che ci sono nel nostro territorio è “un fiore all’occhiello dell’azione amministrativa. Questo deve essere – ha rimarcato il Sindaco – uno dei compiti primari di chi gestisce la cosa pubblica. E’ un passo fondamentale di un percorso che ci vedrà da subito lavorare insieme perché ci sono – è vero – una serie di settori nei quali si può intervenire insieme, ma ce ne sono alcuni già individuati, come il Piano Urbano dei trasporti (PUT) ed il PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile, punti qualificanti del mio programma e dell’azione amministrativa che stiamo portando avanti. Noi tra qualche giorno formalizzeremo l’incarico all’Università della Calabria per la redazione del PUT e del PUMS, come primo segnale di una collaborazione che a mio avviso si deve sviluppare sempre di più negli altri settori contemplati nel protocollo».
Un ultimo passaggio il Sindaco lo ha dedicato al recupero e alla rinascita del centro storico. “Siamo destinatari e responsabili di un finanziamento per 40 milioni di euro nel Cis Cosenza, ma l’Università della Calabria ha una fetta dei restanti 50 milioni. Ci sarà quindi un momento ulteriore di condivisione di un percorso per la realizzazione di qualcosa che è molto importante, perché contribuire alla rinascita del centro storico è qualcosa che qualifica tutti quanti e che mette insieme queste sinergie istituzionali che si traducono in azioni concrete, al di là della sottoscrizione dell’atto formale. È importante integrare le nostre due realtà che non sono patrimonio di un territorio, perché l’Università della Calabria non è patrimonio della città di Cosenza, come non è neanche patrimonio del territorio che la ospita. L’Università della Calabria è patrimonio di tutti i calabresi che noi dobbiamo saper valorizzare e anche utilizzare, con le sue competenze e qualità. Avere la possibilità, infine, di portare nel centro storico una facoltà dell’Università della Calabria è un sogno nel cassetto che io spero possa, invece realizzarsi, partendo da questo primo importante protocollo d’intesa».
«L’accordo di oggi – ha dichiarato dal canto suo il Rettore Nicola Leone – rappresenta un altro passo nelle politiche della terza missione dell’Unical, ovvero quelle di attività con le quali l’Università entra in interazione diretta con la società e gli enti pubblici, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento (prima missione) e ricerca (seconda missione). Per molti anni questo compito è stato interpretato principalmente come attività di trasferimento tecnologico, ma oggi l’Università mette a disposizione le sue competenze a supporto della crescita del territorio. Abbiamo accolto, in questa ottica, l’invito del Comune di Cosenza a rendere disponibili gli strumenti della nostra conoscenza tecnico-scientifica, con l’obiettivo di supportare le iniziative di progettazione che intraprenderà il Comune per intercettare le opportunità offerte dal PNRR. Quest’anno – ha concluso il Rettore – l’Unical festeggerà 50 anni dal suo primo anno accademico. E non dobbiamo mai dimenticare quale fu lo spirito che ispirò la nascita di questo campus che, a differenza della maggior parte delle università italiane, fu pensato, voluto e costruito, fin dal primo rettore Beniamino Andreatta, per interagire con l’ambiente circostante e per favorirne la crescita culturale e lo sviluppo socio-economico. Un’ispirazione che continua a guidarci anche oggi».
L’Università della Calabria ha individuato quali responsabili dell’attuazione del protocollo d’intesa, il prof. Giuseppe Guido, delegato del Rettore per il mobility management e per lo sport, ed il prof. Raffaele Zinno, delegato del Rettore per l’ambiente. Per il Comune di Cosenza, invece, il Sindaco Franz Caruso ha indicato la consigliera delegata al welfare Caterina Savastano e la Presidente della commissione consiliare lavori pubblici, Concetta De Paola. Il protocollo d’intesa avrà una validità di 4 anni.
Sin qui le dichiarazioni e le buone volontà espresse dal Sindaco Franz Caruso e dal Rettore Nicola Leone e bene ha fatto a ricordare la figura del primo Rettore dell’Università della Calabria prof. Beniamino Andreatta che nello scegliere con il Comitato Tecnico Amministrativo l’insediamento del Campus universitario a Nord di Cosenza lo hanno fatto in prospettiva auspicando la nascita di una nuova grande città su un’area urbana molto estesa non guardando alla linea divisoria del Campagnano unendo Cosenza con Castrolibero a Rende e Montalto Uffugo.
Sappiamo che l’Università della Calabria ha predisposto per se stessa dei piani di sviluppo pensando alla propria crescita e qualificazione strutturale ed ambientale guardando ad un ampliamento dei servizi e delle strutture residenziali. In questo momento l’Università della Calabria costituisce a livello mondiale un’attrazione quale centro di formazione accogliendo negli ultimi tre anni dalle cinque mila alle sei mila istanze di giovani studenti appartenenti a oltre novanta Paesi del mondo per proseguire i loro studi di specializzazione. Al momento si trovano nel campus universitario di Arcavacata circa 1.300 studenti stranieri di cui il territorio non percepisce ancora la presenza. Territorio che a questo punto deve ritrovarsi in forma unitaria e costruire sulla base di un’area urbana unica tra i comuni sopra indicati quell’unica grande città con relativi servizi auspicata dai Padri Fondatori dell’Università della Calabria.
La carta vincente può essere il PNRR ed è opportuno mettersi subito al lavoro tutti i comuni interessati dell’area della Media Valle del Crati richiamati in questo servizio per costruire non due isole felici Cosenza e UniCal, ma un Piano ampio ed esteso legando con la metro Settimo di Montalto Uffugo/Centro Storico di Cosenza questo ampio territorio in una ambizione urbanistica nuova ed innovativa, partendo dalla realizzazione della sua spina dorsale di collegamento tra le due teste di ponte che sono Settimo di Montalto Uffugo Centro storico di Cosenza rappresentata dalla metropolitana leggera. Quel progetto non compreso e abbandonato da una classe politica priva di memoria storica e limitata nelle ambizioni politiche.
Se è vero che l’accordo sottoscritto tra il Comune di Cosenza e l’UniCal ambisce a realizzare nel centro storico di Cosenza una Facoltà universitaria la metro ne costituisce l’asse portante, che riporta a quell’antica ambizione dei padri fondatori che vedevano nella realizzazione di quest’opera un collegamento veloce tra la nuova città e le due sponde dei Mari Jonio, guardando alle potenzialità degli scavi di Sibari, e il Tirreno sbocco naturale di collegamento verso il Nord e il Sud del Paese, oggi accresciuto con il progetto del nuovo tracciato predisposto all’interno del territorio per l’alta velocità dei treni.
«L’Università della Calabria non è patrimonio della città di Cosenza, come non è neanche patrimonio del territorio che la ospita. L’Università della Calabria è patrimonio di tutti i calabresi che noi dobbiamo saper valorizzare e anche utilizzare, con le sue competenze e qualità». Sono parole del Sindaco Franz Caruso pronunciate e riportate in questo servizio da condividere e sposare, così come fece il Sindaco Giacomo Mancini nel mese di marzo 1998 quando le due amministrazioni comunali di Cosenza e Rende trovarono l’accordo sul progetto della metropolitana leggera e portò il sindaco cosentino, in accordo e condivisione con gli onorevoli Francesco Principe e Sandro Principe, già sindaci di Rende, a dichiarare: «In questa iniziativa c’è il superamento del municipalismo più deteriore. Le nostre sono città piccole e come tali hanno sempre contato poco. Noi abbiamo l’ambizione di diventare più forti, creando un’autorevole area urbana, quella del Crati, dalla quale è passata la storia. Anche oggi come il passato Cosenza si propone punto di riferimento con un primo progetto, quello della metropolitana, che dovrà costituire un richiamo”. Ecco in questo pensiero vi è racchiusa una memoria storica rimasta tale e spetta agli uomini e donne illuminati di quest’area riprenderla e costruirla se non si vuole che la storia di domani ne faccia nuova memoria di uomini e donne senza costrutto ma buoni solo a parole non certamente nel realizzare fatti nel senso di essere costruttori di un futuro di successo e sviluppo pur avendo di fronte le grandi difficoltà economiche e sociali derivanti dal conflitto bellico in Ucraina e dalla inarrestabile pandemia non ancora vinta. (fb)