CINQUE QUESITI PROPOSTI DALLA CGIL PER ABROGARE ALCUNE NORME, MA LA VERA INCOGNITA È IL QUORUM ;
Referendum Lavoro l'8 e 9 giugno 2025

VERSO I REFERENDUM DELL’8-9 GIUGNO
LE RAGIONI DEL SÌ A TUTELA DEL LAVORO

di MASSIMO COGLIANDRO – I cinque Referendum di giorno 8 e 9 giugno servono a restituire maggiore dignità, giustizia ed equità a quattordici milioni di lavoratori! Personalmente credo nella battaglia non politica ma sindacale intrapresa, giustamente, dalla Cgil! Sommariamente ed in forma asettica vi dico che: il primo referendum chiede ai cittadini di restituire al  giudice del lavoro la facoltà di reintegrare il lavoratore ingiustamente licenziato! Facoltà, che il Job Act gli aveva tolto!

Il secondo chiede ai cittadini di restituire, sempre alla magistratura la facoltà di quantificare il risarcimento per aver ingiustificatamente licenziato un lavoratore, a prescindere dalla grandezza dell’impresa in cui lavora e quindi in ragione del danno patito dal lavoratore; il terzo chiede ai cittadini di ripristinare l’obbligo di dare sempre una motivazione ai contratti a tempo determinato. Questa circostanza permette più tutele ai lavoratori ed è un freno all’abuso di questo tipo di contratti che rendono più precario il mondo del lavoro. Questo tipo di contratto aumenta la precarietà e quindi aumenta la denatalità anche perché colpisce solo i lavoratori giovani perché si applica alle assunzioni dal 2015 in poi; il quarto referendum tende a portare l’attenzione del Governo e del Parlamento, alla situazione relativa i sub appalti nei lavori privati e pubblici. In quei casi, veri gineprai, le imprese guadagnano, spesso, negando i diritti alla sicurezza dei lavoratori quindi votare per un ampliamento della responsabilità permetterà di far tornare qualche operaio in più a casa ed avere meno feriti sul lavoro! Il quinto ed ultimo Referendum chiede ai cittadini di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di attesa per intraprendere la pratica di cittadinanza che poi durerà altri 2 o 3 anni.

Quest’ultimo Referendum riguarda me e specie tutti i pensionati ed imminenti tali! Infatti, come pensionati, siamo direttamente interessati alle vicende dei cittadini extracomunitari che vogliono prendere la nostra cittadinanza perché è nostro interesse ampliare e stabilizzare la maggiore quantità di persone che paghino le tasse, specie quelle contributive! Infatti dei recenti studi universitari denunziano l’imminente maggiore difficoltà, nei prossimi 5/10 anni, da parte dello Stato, di far fronte a tale onere a causa della denatalità.

Questo comporterà per forza almeno un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile. Quindi è nostra convenienza allargare la platea dei cittadini italiani che possono fare fronte a ciò e che hanno un indice di natalità superiore. È anche nostro interesse, sempre per lo stesso motivo, diminuire la denatalità  restituendo ai giovani l possibilità di progettare una futuro ove possano fare famiglia, casa e specialmente figli portando quindi al minimo possibile i contratti a tempo determinato, ovvero accettandoli solo per giustificate cause!

Purtroppo le motivazione dei Referendum sono state confuse e macchiate sia dalla quasi inesistenza di attenzione dei media nazionali, sia da dialoghi politici che non avevano motivo di esistere e che li hanno farciti di argomentazioni che nulla hanno a che vedere con le azioni propositive! A tutto ciò si somma l’esternazione del presidente del Senato, Ignazio la Russa, che, verosimilmente, giorno 9 maggio 2025, avrebbe pubblicamente, in Senato, esortato a non esercitare il diritto di voto! Questa notizia sulla quale lo stesso è tornato ad effettuare dichiarazioni dal palco organizzato dal suo partito a Firenze il 9 e 10 maggio 2025 “Spazio Cultura – Tutto Per L’Italia” è stata confermata ed un po’ edulcorata mantenendo il concetto di base! Queste ultime dichiarazioni rimarcano e non smentiscono il concetto! Ma si dà il caso che il Presidente la Russa dovrebbe ricordare che l’Art. 98 D.P.R 30 marzo 1957, n. 361 – Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, Vigente al  23-5-2025, estrapolato dal sito “Normattiva” recita: “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 3000 a lire 20.000”.

Non solo, l’art 54 della Costituzione aggrava la sua posizione etica perché recita: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. Non sono un giurista per dire che ciò che accaduto costituisca reato, ma di certo mi aspetterei, dalla seconda carica dello Stato, un comportamento più devoto al ruolo rivestito, invece che all’ideologia che insegue. Tutto ciò porta la discussione in caciara politica. L’intervistatore addirittura arriva a confondere che il PD sia promotore del Referendum avendo egli stesso approvato la legge all’epoca! Ovvero non fa differenza tra PD e CGIL!

Quindi in questa nebbia, che si è addensata sopra i referendum, si rischia di perdere d’occhio tutte le vere ragioni che hanno spinto la CIGL a proporli. Rammento che si oppose subito al Jobs Act di Renzi, che rammento a tutti era segretario del PD, ovvero alla Legge Delega 183/2014, con manifestazioni di piazza e dichiarazioni dei propri dirigenti sindacali nazionali! Quindi sono assolutamente corrette le intenzioni del sindacato che vuole mettere sullo stesso piano tutti i lavoratori, sia delle imprese piccole che di quelle grandi, rimandando le decisioni, sulle soglie dei rimborsi, a seguito dei soli licenziamenti ingiusti, al buon senso decisionale della magistratura. I Referendum, se passassero, permetterebbero al giudice anche la possibilità d reintegrare il lavoratore ingiustamente licenziato!

Quindi quel giorno mi recherò alle urne con la mia famiglia e voteremo 5 SI perché è giusto e conveniente per me, per i nostri figli e nipoti!

È ora di votare 5 SI e cambiare l’Italia! λ

[Massimo Cogliandro

è Responsabile del Partito del Sud per la città Metropolitana di Reggio Calabria]