Domani pomeriggio, a Vibo, alle 16, al Castello Normanno Svevo, la presentazione del libro Il Mare e le sue Genti, Atti del Primo Festival dell’Archeologia e del Turismo-Vibo Valentia a cura di Anna Maria Rotella e Michele Antonio Romano.
L’evento, organizzato dall’Archeoclub d’Italia sede Vibo Valentia, guidato da Anna Murmura, vedrà come relatori il Prof. Fabrizio Mollo, docente dell’Università di Messina di Topografia Antica e di Archeologia delle Province Romane, il Dott. Patamia, Dirigente del Segretariato Regionale della Calabria, la Dott.ssa Adele Bonofiglio, Direttore del Museo Nazionale Archeologico di Vibo Valentia e la Dott.ssa Maria D’Andrea, Archeologa e Collaboratrice della Soprintendenza Archeologica della Calabria.
Il festival è stato pensato nel 2019 da Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia e organizzato insieme alla AO del WWF di Vibo Valentia, il Club Unesco di Vibo Valentia, l’Associazione Medexperience, il Forum delle associazioni vibonesi e l’Associazione Pro fondazione Antonino Murmura.
Il volume, che è già alla sua quarta presentazione (le prima tre sono state a Nicotera, Pizzo Calabro e Tropea), contiene numerosi interventi legati al tema scelto per il festival “Il mare e le sue genti” che è stato declinato nei vari ambiti delle scienze storiche e archeologiche. Inoltre, una parte importante nel libro (come nel festival) hanno avuto anche gli interventi degli studenti del Liceo Capialbi di Vibo Valentia che hanno dato il loro contributo in quanto autori del libro “La figura, l’opera e la memoria di Khaled- al- Asaad” dedicato al grande archeologo, martire della cultura e barbaramente trucidato davanti al teatro dell’antica Palmira dai miliziani dell’ISIS per essersi rifiutato di rivelare dove fossero stati nascosti i tesori della città palmirena.
La seconda parte del festival e del libro è stata dedicata al turismo culturale con interventi di esperti del settore che hanno avanzato proposte interessanti per lo sviluppo turistico della nostra regione. Tra gli autori del volume ne voglio ricordare solo uno il Prof. Licastro che ha curato l’aspetto culinario allestendo insieme agli studenti e al personale tecnico dell’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia un ottimo pranzo “romano” con le ricette di Apicio e che ha pubblicato nel volume una biografia dell’autore del De coquinaria e tutte le ricette da lui realizzate; a quest’ultimo dedichiamo un pensiero particolare solo perché non è più con noi fisicamente, ma sappiamo che è sempre accanto a noi in tutto ciò che di bello facciamo.
Dopo questa, altre piccole avventure attendono l’Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia tra queste l’organizzazione della seconda edizione del festival e il lavoro di ricerca e mappatura sull’ulivo bianco.
Per quanto concerne quest’ultimo siamo reduci da un successo di cui vogliamo mettere al corrente la cittadinanza: il lavoro di ricerca condotto dalla Dott.ssa Rotella sulla cultivar dell’ulivo bianco è stato presentato nella prestigiosa sede della BMTA (Borsa Mediterranea Turismo Archeologico) di Paestum in collaborazione con la sede nazionale di Archeoclub d’Italia. L’evento che è stato molto partecipato ha permesso all’ulivo bianco di uscire dai ristretti confini della nostra regione e di essere apprezzato da tutti i partecipanti alla kermesse culturale.
L’Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia auspica che il suo lavoro ottenga i meritati successi non a vantaggio dell’associazione o di un gruppo ristretto di intellettuali, ma per il benessere dell’intera collettività e per la crescita umana, sociale ed economica della regione Calabria e del Meridione di Italia. (rvv)