Una questione che va avanti da tanti, troppi, anni quella dei tirocinanti che hanno deciso di proclamare uno stato di agitazione con la speranza di poter risolvere la propria situazione lavorativa.
In una nota l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano manifesta la propria solidarietà ai tirocinanti. «Da lunedì i cosiddetti Tis sono in agitazione. Con le sigle, spesso, ci dimentichiamo che si tratta di persone, uomini e donne che da tempo lavorano nei Comuni con rapporti di tirocinio, senza un contratto vero e proprio, senza un ruolo riconosciuto, senza previdenza sociale – dichiara il sindaco Flavio Stasi – Una delle tante forme di precariato con le quali, soprattutto al Sud, si sono tenute per anni le persone appese ad un filo, come accaduto per gli Lsu-Lpu. Perché? Più quel filo è sottile, meno le persone sono libere, e le persone libere non piacciono a tutti. Non a caso il nostro comune credo sia stato il primo a stabilizzare, portare full-time e riconoscere le competenze degli ex Lsu-Lpu con la riqualificazione di queste settimane».
«Nei mesi scorsi sembrava essersi aperta in Parlamento una breccia anche per i Tis, 4000 in Calabria, con comunicati trionfanti – conclude il primo cittadino – Ad oggi però, mentre si discute il Decreto Milleproroghe, quella breccia sembra richiudersi e loro, i tirocinanti, sono in civile agitazione. Una agitazione che sosteniamo, per tanti motivi, ma soprattutto perché noi preferiamo le persone libere». (rcs)