Una fabbrica di emozioni, una raccolta di suggestioni: Gabriele Muccino si è veramente innamorato della Calabria e, in otto minuti, è riuscito a trasmettere le sensazioni vissute durante i suoi sopralluoghi, in lungo e in largo nella Regione, stuzzicato, stimolato, punzecchiato dalla presidente Jole Santelli che credeva molto in questo racconto filmato. Voleva non una cartolina la presidente Jole ma una storia d’amore con al centro la Calabria.
Difficilissimo concentrare in otto minuti le tantissime risorse paesaggistiche, naturali, artistiche, culturali della Regione, serviva un’idea brillante, una linea che permettesse di tessere un racconto pieno di vibrazioni. L’obiettivo di Calabria terra mia era – è – quello di creare attenzione, interesse verso la Calabria, una terra sconosciuta che non si è mai saputa vendere nei mercati turistici internazionali, pur avendo soltanto materia prima di ottima qualità. La Santelli negli incontri via streaming e di persona con Muccino e il produttore parlava di una Calabria a colori: quale migliore opportunità se non i colori dei frutti tipici della regione?. Bergamotto di Reggio Calabria, il cedro della riviera omonima, il limone di Rocca Imperiale, le clementine di Corigliano, le arance di tutta la regione. E su questi frutti, Muccino ha creato una storia d’amore tra Raul Bova e la bella Rociò (che è sua moglie nella realtà): un uomo innamorato che vuol far conoscere la sua terra alla donna che ama, fino a farla innamorare del mare, delle montagne, dei tramonti, delle rocce che sono un prodotto esclusivo della natura.
Tutta la Calabria è un set naturale, dove si potrebbe girare di tutto: non servono effetti speciali, ritocchi di luce: i tramonti se li dipinge da sola questa meravigliosa terra – ha detto Muccino – e la gente dovrà cominciare a conoscerla e apprezzarla sempre di più. È il compito assegnato a questi otto minuti di storia d’amore della Calabria che, se fatti circolare adeguatamente, avranno un impatto incredibile sulle scelte dei vacanzieri prossimi venturi.
Certo, ai calabresi non susciterà particolari emozioni: siamo abituati al mare di Tropea, alle rocce delle Valli Cupe, ai tramonti mozzafiato, ai panorami incredibili, alle immense distese di verde, alle nostre montagne piene d’incanto, ma a chi non conosce la Calabria – statene certi – questo promofilm susciterà un’attrazione senza eguali. Qualcuno dirà che non ci sono i Bronzi di Riace e molte altre ricchezze sotto tutti i punti di vista che la Calabria possiede, ma allora non basterebbero 800 di minuti per mostrare la bella, affascinante, Calabria. Il film deve incuriosire, ammaliare, suggerire di venire a scoprire di persona le meraviglie di questa terra e la sua meravigliosa gente, che ha nel suo dna i geni dell’accoglienza genuina e autentica, che esprime amicizia e calore umano, che sorride al forestiero e lo tratta come fosse un vecchio amico.
La nostra terra che come ha fatto innamorare Muccino farà altrettanto con i tantissimi futuri viaggiatori affascinati da questo promofilm (da cui saranno ricavati quattro minisport di 15 e 30 secondi) che decideranno di scegliere la Calabria come meta per le prossime vacanze. Muccino ha raccontato la Calabria con gli occhi disincantati di chi non la conosceva, ma ha trasmesso l’entusiasmo – tipico di chi scoprendo questa terra – poi non se ne vuole più andare.
Grazie a Muccino, grazie alla presidente Jole che, anche se assente fisicamente alla festa che aveva organizzato lei stessa alla Festa del Cinema di Roma, in realtà è presente – come ha detto il vicepresidente Nino Spirlì, ora presidente facente funzioni – in ogni fotogramma del minifilm di Muccino. È il suo dono d’addio che risulterà gradito a tutti, soprattutto a chi non sa nulla della Calabria se non per fattacci di cronaca nera, e scoprirà, d’un tratto, che cosa si è perso finora. (s)
L’intervista di Jole Santelli sul film di Muccino, quando erano ancora in corso le riprese: https://www.facebook.com/JoleSantelli2020/videos/2450085258629077/
L’omaggio di Nino Spirlì a Jole Santelli alla festa del Cinema di Roma
LA PRESENTAZIONE ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA
È un cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Muccino Calabria terra mia, un promofilm per far conoscere la regione e le sue bellezze a quanti non sanno nulla della Calabria.
Alla presentazione alla Festa del Cinema di Roma hanno partecipato gli assessori regionali Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso, Sergio De Caprio, Sandra Savaglio, Francesco Talarico e Domenica Catalfamo, parlamentari e consiglieri di tutti gli schieramenti politici, il sottosegretario Anna Laura Orrico e il commissario della Calabria Film commission Giovanni Minoli. L’opera, fortemente voluta dalla presidente Santelli, scomparsa lo scorso 15 ottobre, è stata proiettata in anteprima nel Teatro Studio “Gianni Borgna” alla presenza del regista Gabriele Muccino, degli attori protagonisti, Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales, e del producer Alessandro Passadore.
La serata è stata introdotta dal direttore artistico della Festa del Cinema Antonio Monda il quale ha voluto ricordare con affetto Jole Santelli: «Ci tenevo a dare un saluto – ha detto – perché sono per metà calabrese e questo progetto ha una risonanza particolare per me. La drammatica sorte della governatrice pesa su tutti noi. La ricordiamo con affetto e stima per la sua vitalità e la sua forza».
E prima della visione di Calabria, terra mia, è stata proiettata una clip dedicata al primo presidente donna della regione, realizzata con materiale video registrato a margine della conferenza stampa di presentazione del cortometraggio, avvenuta la scorsa estate. “Voglio che chi guarda questo corto dica: ‘Sai che c’è? Il prossimo weekend me ne vado in Calabria’”, spiegava Santelli.
«Dalla prima volta che ho incontrato Jole – ha detto Muccino nel dibattito dopo la proiezione – non abbiamo smesso di sentirci e di chattare. Era un canto continuo che celebrava la Calabria ancora prima che fosse raccontata in questo corto. Penso che lei mi abbia chiamato per questo, per far venire voglia di conoscere questa regione, che non si è ancora fatta conoscere del tutto, che è riservata come i suoi abitanti. Questa è stata la mia intenzione principale: far conoscere questa regione così mutevole».
Muccino non ha perso l’occasione di celebrare la bellezza della Calabria: «I suoi colori sono i miei colori. Non avevo mai visto un mare come quello di Tropea. E nel corto non c’è nessun ritocco. La spiaggia di Capo Vaticano è una delle più belle al mondo. Lo Jonio Cosentino è ancora più stupefacente. Noi non abbiamo abbellito nulla. Questa è la Calabria che sono riuscito a scovare, ma è solo la punta dell’iceberg».
Anche Bova ha reso omaggio al presidente Santelli: «È nato tutto da Jole, che ha messo insieme le energie di ognuno di noi. La Calabria è stata raccontata per quello che è. E ci sono tante altre Calabrie che vanno scoperte. Questa regione è sempre stata un po’ messa da parte, ma Jole ha voluto dire: “Esistiamo e siamo forti, anche nelle cose belle”. Ha voluto sostenere una Calabria mai sostenuta da nessuno. È stata la prima».
Dello stesso avviso anche Rocìo Muñoz Morales: «La Calabria ha qualcosa che non sai dire cos’è. La senti, la respiri, ti emoziona, ti tocca. Non fa finta di essere qualcosa che non è. È Fiera di essere così com’è».
«Jole – ha aggiunto il produttore Passadore – aveva questo orgoglio calabrese dentro. Noi non volevamo raccontare la cartolina, ma la Calabria vera».
«Quest’opera – ha commentato il presidente della Festa del cinema, Laura Delli Colli, che ha moderato il dibattito – è un piccolo grande sogno realizzato. È questo il grande omaggio per Jole. Viva Jole Santelli».
Ha chiuso la serata il presidente f.f. Spirlì: «Terremo Jole sempre con noi. Siamo qui – ha detto – per starle vicino in una giornata in cui un suo sogno è diventato realtà. Jole ha deciso di parlare del profumo di questa terra, che non viene solo dagli alberi e dai frutti, ma dal lavoro degli uomini e delle donne. Jole ha cancellato le tante brutte pagine dedicate alla Calabria, con una dolce e forte prepotenza di madre. E ha deciso che da oggi bisognerà solo parlare delle cose profumate di questa terra. Ogni volta che si vedrà un solo fotogramma di questo lavoro – ha concluso – sarà riportato alla figura di chi lo ha voluto nel suo cuore». (rrm)