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A Longobucco un convegno su bullismo e cyberbullismo

A Longobucco un convegno su bullismo e cyberbullismo

di ANTONIO LOIACONO – «Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo!».

É il monito che dal 13/02/2023, ufficialmente, riecheggia nel Comune di Longobucco, nella vallata dell’Altopiano Silano.

Un ammonimento riportato su una targhetta, “adagiata” su una panchina gialla installata nel Comune silano, ad opera dell’ associazione Vesca di Longobucco, e più precisamente da Giuseppe De Marco, socio del sodalizio, contro tutte le violenze di genere e che promuove la cultura della parità e la tutela dei diritti dei più indifesi, degli emarginati e dei minori, spesso vittime dei loro stessi coetanei.
In altre parole, un simbolo concreto per rompere il velo dell’indifferenza ma anche un luogo di ritrovo, di aggregazione, che porti i giovani e gli adulti a riflettere: unica nella zona!

La panchina gialla, è stata propedeutica al convegno-dibattito Le parole fanno male più delle botte, organizzato dall’alacre Vesca (Volontari dell’Economia Sociale, Culturale e Ambientale), in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo celebratasi il 07/02/2023 ma che, per motivi climatici, è stata spostata al 13 febbraio scorso presso il Museo comunale, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su di un tema importante e, purtroppo, attuale!

Il convegno, affronta subito l’argomento con la proiezione di un video (Cyberbullismo…le parole fanno più male delle botte) e viene moderato dall’avvocato Luigina Diletto (segretaria – tesoriere dell’associazione), la quale introduce i lavori, spiegando che il titolo dell’importante momento è tratto dalle parole di Carolina Picchio indirizzate al padre ed appuntate su un foglio, prima di lanciarsi nel vuoto, a 15 anni, la notte del 5 gennaio 2013.

La tragedia di Carolina accese i riflettori su un fenomeno in preoccupante crescita tanto che la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato ed il Presidente della Repubblica ha promulgato, una legge, la n° 71 del 29 maggio 2017 che tutela le vittime da ogni tipo di vessazione che, se realizzata con costanza, può essere una forma di bullismo e se perpetrata con gli strumenti telematici, diventa cyberbullismo. Il documento porta la firma di Elena Ferrara, senatrice Pd ed ex insegnante di Carolina alle scuole medie di Oleggio.

I saluti istituzionali del sindaco di Longobucco ospite del convegno, dott. Giovanni Pirillo, sono la giusta “prefazione” ai lavori dell’incontro, al quale hanno partecipato le classi secondarie di I e di II grado delle scuole di Longobucco, accompagnate dalla Professoressa Maria Brunetti. vicaria dell’Istituto Comprensivo di Longobucco e dal Professore Mario La Pietra dell’Ipsia del centro silano il quale ha detto: «Il bullismo è tenuto costantemente sotto controllo da parte nostra nella scuola. Per ovvie ragioni, il cyberbullismo è meno monitorato non avendo la possibilità di stare sulla rete per vedere cosa succede a riguardo ma, riusciamo comunque a “restare sul pezzo”. La nostra è una società che non si ferma mai, accompagnata da continue innovazioni tecnologiche, ma priva di una analisi critica da parte dei ragazzi, soprattutto! Se non ci fermiamo rischiamo di sottovalutare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo».

Si entra nel vivo del dibattito con l’avv. Patrizia Straface, presidente dell’Associazione Mani in Alto (con sede in Corigliano-Rossano), che ha parlato dell’impegno della sua associazione riguardo a questo fenomeno nonché della presenza dell’associazione medesima attraverso iniziative all’interno delle scuole, allo scopo di sensibilizzare i ragazzi sulla specifica tematica.

«La rete è una opportunità per i ragazzi ma può rappresentare anche un inciampo per loro e non solo» è stato l’incipit della presidente Straface, che ha ricordato la data del 7 febbraio 2023 «nella quale ricorre il Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete. L’iniziativa, istituita e promossa dalla Commissione Europea, è un’importante occasione per stimolare le riflessioni non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro».

L’onorevole Valentina D’Orso, membro della Camera dei Deputati, in videoconferenza, ha sottolineato l’importanza della giornata: «I fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sono diventati una piaga nella nostra società – sottolinea la D’Orso –. Abbiamo dati da brividi: quasi il 70 per cento degli studenti intervistati, avverte di essere potenziali bersagli del bullo. Gli atti di bullismo sono molto precoci oggigiorno e quello che manca è la comunicazione tra i soggetti che si devono occupare di questi fenomeni. Dobbiamo fare rete ed informare il più possibile».

L’avvocato Francesco Russo, ha poi trattato il tema dal punto di vista giuridico-penale.

«L’attività di oggi – afferma Russo – entra perfettamente nello spirito della legge 71 del 2017 che prevede opere di informazione e sensibilizzazione».

La psicologa, dottoressa Nadia Russo, ha quindi esortato gli studenti presenti a non sentirsi soli, invitandoli a parlare se si è vittime di bullismo o di cyberbullismo, rivolgendosi ai centri di ascolto presenti nei nostri comuni. «Quello che riscontro è il senso di sfiducia a smarrimento nelle giovani generazioni -è l’inizio della dottoressa- Dobbiamo imparare a dire più spesso “grazie”, a chiederci “chi voglio essere e cosa voglio fare” domani».

Presente la Stazione Carabinieri di Longobucco con il loro comandante, Mariateresa Lettieri e con il carabiniere Sabatino i quali hanno regalato alle classi quinte delle scuole secondarie, il romanzo-fumetto “Le stelle di Dora – Le sfide del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa” sulla vita dell’alto Ufficiale assassinato dalla mafia!

Infine, il presidente dell’associazione Vesca, avv. Pino Flotta, il quale si è dichiarato «soddisfatto del lavoro eseguito dal sodalizio. Sono convinto che il messaggio di oggi sia arrivato; soprattutto ai ragazzi presenti! Ci auguriamo che i fenomeni legati al bullismo ed al cyberbullismo non si verifichino più e che il pensiero dantesco si realizzi nei termini pensati dal sommo poeta: Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». (al)