Successo, a Soverato, per la presentazione del libro di Michele Drosi, dal titolo “Antonio Landolfi, socialista, laico, liberale, libertario, garantista”.
Si tratta di un volume che raccoglie tra l’altro le testimonianze di Fabrizio Cicchitto, Bobo Craxi, Paolo Franchi, Ugo Intini, Emanuele Macaluso, Giacomo Mancini, Claudio Martelli, Franco Piperno, Gianni Pittella, Claudio Signorile, Sergio Talamo, Marco Villani.
L’evento è stato organizzato dalla Libreria Incontro con il patrocinio del Comune di Soverato, e si è svolta nella sala Consiliare del Comune.
Hanno dialogato con l’autore, coordinati dal giornalista Pietro Melia, Ernesto Alecci, consigliere regionale e Vittorio Daniele, docente universitario.
All’incontro, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, erano presenti il sindaco e il vicesindaco di Soverato, Daniele Vacca e Emanuele Amoruso, gli ex sindaci Gerardo Pagano, Gianni Calabretta e Leonardo Taverniti e il sindaco di Santa Caterina, Francesco Severino.
Nel corso dell’iniziativa, Melia, Alecci, Daniele e Drosi hanno delineato quelle che, secondo Antonio Landolfi, sono state le tappe salienti del socialismo e quali devono essere i contenuti per un’efficace impostazione politica che metta al centro del suo agire la libertà, la solidarietà e l’eguaglianza. Antonio Landolfi è stato un socialista liberale, un autorevole componente della segreteria nazionale del Partito Socialista Italiano con Francesco De Martino e con Bettino Craxi e il braccio destro e l’ispiratore politico di Giacomo Mancini.
Ha scritto numerosi e apprezzati saggi e libri che rappresentano ancora pietre miliari dell’elaborazione politica italiana e capisaldi anche in campo economico ed è stato sempre in prima fila per l’affermazione della cultura riformista. Nei diversi interventi è stato anche sottolineato come le riflessioni e gli scritti di Antonio Landolfi sono ancora validi e attuali e pertanto vale davvero la pena tornare a soffermarsi sulla sua figura limpida ed esemplare, che rappresenta un esempio di coerenza e di lungimiranza, capace di anteporre i principi ideali e l’etica pubblica agli interessi personali e che ha saputo indicare un orizzonte di progresso e di libertà. «Per la sua concezione etica della politica – ha concluso Michele Drosi – è stato un severo critico della corruzione, dei populismi e di tutti i comportamenti erosivi dei sani principi della democrazia, che professava la sua fede per il socialismo con grande convincimento d’animo e, proprio per questo suo approccio appassionato e disinteressato, può senz’altro essere definito un apostolo del socialismo dei nostri tempi». (rcz)