«Quello di Roberto Calderoli e del suo ddl sull’autonomia è un “disegno cinico”», ha dichiarato il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, in una intervista a La Repubblica.
«Si tratta di un disegno cinico – ha spiegato – perfettamente preparato a tavolino: spostare ingenti risorse economiche dal Sud al Nord del Paese. Dal suo punto di vista, non è per nulla sbagliato. Lui punta ad un Paese con un’area molto forte economicamente e socialmente, in grado di competere con i territori europei più sviluppati, e un’area più debole che possa assorbire una parte dei consumi, ma senza rivendicare pari diritti. Un disegno perverso che spacca l’unità del Paese e introduce inaccettabili sperequazioni in settori centrali come l’istruzione e la sanità».
Il primo cittadino si trova d’accordo nella definizione “secessione dei ricchi” fatta da diversi commentatori, in quanto «i meccanismi introdotti dal ministro Calderoli per realizzare l’autonomia differenziata avvantaggiano clamorosamente le Regioni più ricche dove la spesa storica per garantire i servizi è nettamente maggiore. E poi torna la vecchia storia del cosiddetto residuo fiscale, tanto caro ai leghisti, che punta a lasciare nelle Regioni del Nord la gran parte delle tasse versate dai propri cittadini. Ma così non solo non si risolve il gap tra Nord e Sud, ma addirittura si eternizza questo divario».
Per Fiorita, «il regionalismo italiano, che ormai ha superato i 50 anni, ha bisogno di essere rinfrescato. Le Regioni hanno bisogno di una maggiore autonomia che consenta una leale concorrenzialità tra i territori, senza però toccare i servizi essenziali e vitali per i cittadini, non importa se di Pordenone o di Catanzaro. Se Calderoli la smette di mettere in discussione istruzione, sanità e infrastrutture, allora si può pensare ad un rafforzamento delle autonomie regionali. In questo caso, il Sud dovrebbe accettare la sfida e competere in termini di qualità ed efficienza con le regioni del Nord».
Per Fiorita, «ci sono diverse sensibilità nel centrodestra» sul tema dell’autonomia: «Difficile che un partito nazionale come Fratelli d’Italia possa rischiare di perdere il suo consenso al sud per fare un piacere a Salvini e Calderoli. Certo, c’è in ballo anche il modello presidenziale così caro alla premier Meloni che ha bisogno del sostegno leghista. Forza Italia prende i suoi residui consensi al Sud e capisco in tal senso l’appello alla prudenza del governatore calabrese Roberto Occhiuto. In definitiva, non vedo spaccature insanabili perché il potere è uno straordinario collante. Si metteranno d’accordo su modifiche all’impianto Calderoli, ma senza stravolgerlo. Tocca a noi contrastarlo».
«L’opposizione comune al disegno Calderoli è una cosa buona, ma non basta – ha evidenziato –. Anche se siamo quasi fuori tempo massimo, Pd e 5 Stelle trovino nelle prossime un’intesa su Lombardia e Lazio, altrimenti regaleranno le due più popoloso regioni italiane ad un centrodestra che si sta dimostrando non all’altezza del governo dell’Italia». (rrm)