Il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, ha denunciato come il Governo, mentre accelera sul progetto Calderoli, «che autonomia differenziata non è, frena su attuazione del Pnrr e la politica locale e gli amministratori locali, il Mezzogiorno e la Calabria stanno a guardare».
«In questi giorni il governo, nel silenzio da parte della Calabria – ha spiegato – ha provveduto a rivedere la governance del Pnrr e delle politiche di coesione 14/20 e 21/27, questo è un fatto che non aiuta la velocizzazione sull’attuazione delle risorse e degli investimenti per l’apertura dei cantieri proprio nel 2023 anno in cui bisogna avviare gli investimenti, promuovere l’occupazione e migliorare i servizi così come prevede il Pnrr».
«Piuttosto – ha sottolineato – sarebbe più utile e opportuno avviare un confronto sul territorio, avviare la cabina regia, avviare il monitoraggio su piano attuazione per evitare che il Pnrr non diventi un nuovo miraggio come quello del ponte sullo Stretto che ci accompagna dagli anni Settanta».
«La macchina in questa direzione – ha spiegato ancora – è completamente ferma, il rischio di perdere le risorse è pesante, la politica è disattenta. È necessario, invece, che vengano applicate queste risorse e anche trovi applicazione la clausola della destinazione del 40% dei delle risorse del Pnrr allocabili territorialmente, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno».
«Purtroppo – ha detto ancora – si perseguono metodi da vecchia politica, non ci si concentra sull’attuazione progetti e non si risolve il problema che impedisce la giusta applicazione dei fondi che, nei fatti, è il ritardo della pubblica amministrazione locale, la sua incapacità a poter assolvere ai compiti che gli sono stati assegnati».
«In primo luogo – ha suggerito – occorre affrontare, sul livello nazionale e regionale, il tema dell’incapacità amministrativa della pubblica amministrazione, soprattutto dei Comuni. Occorre un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale specializzato, che riveda anche i parametri per le assunzioni di quegli enti locali che si trovano in situazioni di dissesto e predissesto, e in Calabria sono più del 50% i comuni che si trovano in questa condizione, e non possono di fatto procedere alle assunzioni di personale. Vanno stabilizzati, così come fatto per i loro colleghi nei ministeri, i tecnici assunti nei mesi scorsi nei comuni calabresi con contratti tempo determinato per attuare il Pnrr».
1Nel frattempo – ha continuato – che si dia l’avvio alle assunzioni, la Regione promuova l’aggregazione dei comuni per ambito territoriale per l’attuazione del Pnrr. Questa è un’operazione funzionale a mettere in campo tra gli enti territoriali una “solidarietà amministrativa” che abbia come centralità la messa a disposizione di competenze da alcuni comuni in favore di altri che ne sono carenti».
«Si convochi subito – ha rilanciato – la cabina di regia per il Pnrr in Regione e nei comuni per facilitare l’azione di sorveglianza sociale sulla spesa di questi importanti finanziamenti europei. Allo stesso tempo vanno attenzionati i cronoprogrammi sulle opere e gli impatti occupazionali delle stesse in Calabria e gli investimenti previsti dal Piano. Vanno applicati i protocolli di legalità e sicurezza sui luoghi di lavoro tra istituzioni, procure e prefetture».
«Solo la corretta applicazione di questi percorsi virtuosi – ha concluso – può evitare alla Calabria di vedere sprecata questa importante occasione di ripartenza e di cadere nella trappola del sottosviluppo». (rcz)