IL CAPO DELL'OPPOSIZIONE CONDIVIDE LE SCELTE DEL PRESIDENTE FUORI DELLE LOGICHE DELLA VECCHIA POLITICA;
La sede romana della Regione Calabria

Callipo sui due neoassessori: premiato il merito
Santelli apprezza e punta su impegno comune

di SANTO STRATI – Non è soltanto fair play, ma un segnale di dialogo che non va sottovalutato. Il capo dell’opposizione in Regione Pippo Callipo plaude alle prime due nomine della neopresidente Jole Santelli e la governatrice ringrazia, rilanciando sull’esigenza di un impegno comune. È evidente che ciascuno dovrà svolgere al meglio il suo ruolo, ma è importante che l’opportuna dialettica maggioranza-opposizione non debba ridursi a continui scambi di insulti, insinuazioni e attacchi reciproci (come sta avvenendo ogni giorno a livello nazionale). L’undicesima consiliatura calabrese non è ancora iniziata (entro due settimane la prima convocazione del Consiglio regionale) e i segnali, consentiteci l’ottimismo, non sono cattivi. Sarebbe magnifico che, soprattutto sulle importanti iniziative che dovranno urgentemente essere adottate, prevalga la voglia di fare per un comune obiettivo: quello di rendere la Calabria una “regione normale”, quello di aiutare i calabresi a uscire dalla profonda crisi che non è irreversibile, quello di pensare finalmente e unicamente al bene comune. Se il merito sarà il segno distintivo di questa consiliatura tutta la Calabria avrà davvero serie opportunità di crescita e di sviluppo. Quello che serve a questa nostra terra è un impegno a “fare”: servono concrete azioni per sbloccare ciò che burocrazia e indifferenza hanno fino ad oggi mortificato o addirittura bloccato. L’agenda del fare è stracarica di punti, ma non ci si fermi all’elencazione delle cose che si dovranno fare: si facciano, e in fretta. A cominciare dal risanamento della sanità e dalla realizzazione del binario di Gioia Tauro che permetta l’intermodalità del Porto, per il serio utilizzo della Zona economica speciale (Zes) per finire alle opportunità di formazione, lavoro e occupazione per i giovani, senza dimenticare che crescita e sviluppo in Calabria si realizzano attraverso cultura, turismo, agricoltura e innovazione tecnologica.

«Quando si premiano il merito e la competenza, – ha dichiarato il cav. Callipo – quando si dà lustro alla propria terra, chi vuole davvero bene alla Calabria non può che essere contento. Per questo apprezzo la nomina della professoressa Sandra Savaglio ad assessore regionale all’Università, alla Ricerca scientifica e all’Istruzione, che, al pari di quella del colonnello Sergio De Caprio all’Ambiente, è garanzia assoluta di capacità e rigore. Ora però la presidente della Regione Jole Santelli riconosca che non si può governare da Roma e abbia il coraggio di continuare a volare alto».
«In campagna elettorale – prosegue Callipo – ho ribadito più volte quello che è stato un principio cardine di tutta la mia storia personale e imprenditoriale: il merito, la qualità, il valore acquisito sul campo devono avere sempre la meglio. Penso che ciò valga ancora di più nella gestione della cosa pubblica. Per questo – ha detto – non ho difficoltà a riconoscere che le prime due scelte della presidente Santelli per la Giunta vanno nella direzione opposta alle logiche della vecchia politica perché affidano settori importanti della Regione a personalità di riconosciuto prestigio. D’altronde, avevo promesso di fare proprio questo se fossi stato eletto alla guida della Regione e non cambio idea ora solo perché sono all’opposizione. Anzi, proprio in questa ottica costruttiva – è l’appello di Callipo – invito la presidente Santelli ad andare avanti su questa strada anche per gli altri assessorati e a non cedere alle pretese dei gruppi di potere indirizzate a premiare i portatori di voti e non la qualità. Se lo farà, se nominerà una giunta che sia tutta al livello di Savaglio e De Caprio – conclude – dimostrerà di agire solo nell’interesse della collettività, l’unico che, seppur da opposti ruoli, siamo chiamati a tutelare»

È un discorso, questo di Callipo, che merita attenzione e rispetto. La presidente Santelli gli ha immediatamente replicato, per ringraziarlo. «Ho apprezzato  – ha detto la neopresidente – le parole di plauso espresse da Filippo Callipo rispetto alle nomine di Sandra Savaglio e Sergio De Caprio. Un commento positivo che riguarda due personalità importanti che hanno deciso di impegnarsi per la Calabria. Relativamente alle mie parole circa l’impegno romano, credo che sia ovvio che la Calabria non possa essere governata da Roma, altrettanto vero è, però, che è indispensabile che la Calabria partecipi ai processi decisionali, abbia un ruolo in Conferenza Stato-Regioni e nei luoghi di concertazione negoziale in cui la Regione deve poter far valere la propria voce ed i propri diritti. Altrettanto necessario è il raccordo con il Governo nelle sue diverse articolazioni. Insomma, il governo di una Regione è materia complessa, che necessariamente impone un lavoro sul territorio, a Roma e Bruxelles. Dobbiamo tutti impegnarci affinché la Calabria riconquisti il ruolo che merita».

È una buona base di partenza, lo ribadiamo. Certo, non si pensi a un improvviso “innamoramento” reciproco tra i due avversari, ma è un buon inizio perché la maggioranza ascolti le proposte di chi sta dall’altra parte e la minoranza non faccia vuoto ostruzionismo su qualunque tema. Indubbiamente, il discorso Roma merita qualche annotazione aggiuntiva: la Regione Calabria ha due sedi fuori dal territorio, a Roma e a Bruxelles (anzi ne aveva anche una a Milano di cui si sono perse le tracce, ma magari si continua a pagare l’affitto dei locali) ed è corretto immaginare che possano svolgere quel ruolo di congiunzione con il governo centrale e l’Unione Europea. L’intento della Santelli, per Roma, è quello di approfittare di una sede pressoché inutilizzata, fino ad oggi, al di là di qualche impegno di rappresentanza, per avviare un processo di costante monitoraggio degli impegni governativi. Alla luce del nuovo Piano per il Sud la scelta di rendere finalmente utile la sede di piazza Campitelli non è da considerare banale: non si porti avanti il discorso della residenza romana della Santelli e quindi della “comodità” di governare da Roma, sarebbe semplicemente miserabile. Non è la presenza fisica a Germaneto o in qualunque altro posto a dettare l’agenda operativa, salvo a non volere un Presidente arroccato giorno e notte nel palazzone della Regione, il che – oltretutto – non sarebbe nemmeno produttivo. La Santelli, a ben vedere, punta a sfruttare la profonda conoscenza della politica (romana) per portare innegabili vantaggi alla Calabria, dando nuovo vigore agli uffici romani. Inutile stare a questionare sulle dichiarazioni («governerò tre giorni da Roma») ma si guardi e si verifichi l’azione del governo regionale e l’impegno del nuovo presidente. I calabresi non staranno solo a guardare, esigono concretezza e soluzioni, non parole e promesse da campagna elettorale. Avremo tutti modo di riscontrarlo, senza indulgenze o favoritismi: la Calabria si deve svegliare, il tempo delle attese è finito: lo tengano a mente i nuovi consiglieri regionali, non lo dimentichino i parlamentari mandati a Roma e a Bruxelles.

E, a proposito, non va trascurato l’impegno con l’Europa: l’eurodeputata grillina Laura Ferrara ha lanciato l’allarme sul mancato utilizzo della sede di Bruxelles che costa comunque 50mila euro l’anno di soli affitti. Occorre una presenza della Regione Calabria con una sede in Europa? Se sì, mettiamola in condizione di essere utile. (s)