Domenica 24 marzo, alle ore 17.30 presso Palazzo Isabella Quintieri di Castrolibero, si terrà l’atto unico “Speranzella – I matti siete voi, Franco Basaglia docet” liberamente tratto da una storia-verità di Gisella Florio per la regia di Aurelia Carbone.
L’evento ha il patrocinio gratuito del Comune di Castrolibero e organizzato da Gisella Florio, della Commissione Cultrura di Castrolibero, scrittrice e autrice della commedia, in collaborazione con Aps Agorà Ets e la compagnia teatrale amatoriale InCastrolibero.
L’evento celebra i cento anni della nascita di Franco Basaglia, psichiatra veneziano, e dare risalto alla legge 180 del 13 maggio 1978 che da lui prese il nome e ne ispirò le linee guida.
La legge Basaglia chiuse i manicomi. Erano questi luoghi di detenzione in cui isolare dal resto del
corpo sociale le persone affette da disagio psichico. Promosse in alternativa un trattamento medico che partiva dal presupposto morale e scientifico che i malati mentali sono persone dotate di una propria identità e di diritti e come tali vanno trattati.
Più in particolare, la legge Basaglia prevedeva: divieto assoluto di costruire nuovi manicomi e graduale chiusura di quelli esistenti;il trattamento sanitario doveva essere volontario. Solo in alcuni casi particolari doveva essere obbligatorio; il malato doveva restare in ospedale solo per un breve periodo di tempo e solo a causa di situazioni di emergenza, difficilmente gestibili dalla persona stessa e dalla famiglia. Prima della legge 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale erano internate nei manicomi le persone “affette per qualunque causa da alienazione mentale”.
Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano inseriti nel casellario penale.Nei manicomi si ritrovava chi era ai margini della società: dai malati di mente ai piccoli delinquenti, alle prostitute e anche gli omosessuali. In questi luoghi erano praticati elettroshock, contenzioni e punizioni corporali.
Basaglia partendo e utilizzando la sua formazione, medica-filosofica, voleva liberare i malati mentali dalle “celle di contenzione” nelle quali erano intrappolati, senza né personalità né dignità. In questo modo, riuscì a convincere i poteri forti che delegittimare le persone con disturbi psichici non è la strada giusta da percorrere. La prima cosa da fare, secondo Basaglia, è sospendere ogni forma di giudizio e considerare l’individuo nella sua interezza, partendo dalla storia di vita, dal ruolo sociale svolto, dalle emozioni e dal malessere, per poi procedere con la diagnosi e la terapia, evitando stigmatizzazioni inutili.
Franco Basaglia restituisce dignità alla malattia mentale, non considerando il paziente come un oggetto da aggiustare, ma una persona da accogliere, ascoltare, comprendere, da aiutare, e non da recludere o da nascondere. Speranzella è un atto unico tratto da una storia vera nata dalla penna eccelsa di Gisella Florio, autrice e scrittrice.
La regia è di Aurelia Carbone. Prima dello spettacolo interverranno Antonio Tiberi, Annamaria Di Rosa, Barbara Mantuano, Rossellina Pietramala. Saranno presenti, Nicoletta Perrotti assessore alla Cultura e Pasquale Villella presidente della Commissione Cultura del Comune di Castrolibero. A seguire un rinfresco per gli ospiti presenti.
Alessandro Giordano, Erica Fuoco, Federica Filice, Giovanni Conte saranno gli attori interpreti della commedia. (rcs)