CARIATI (CS) – Il gruppo Le Lampare preoccupato per il futuro dell’ospedale Cosentino

«In questi giorni il sindacato Nursind – scrivono da Le Lampare – è tornato a porre l’attenzione sulle criticità del Personale Infermieristico e Socio-Sanitario e sul rischio Chiusura dell’Rsa-Medicalizzata del nostro presidio ospedaliero. Altrettanto critica è la reazione politica a tali problematiche: ad ogni annuncio dell’Azienda sanitaria, dal governo Occhiuto e dai suoi rappresentanti locali segue, molte volte, il nulla.
Da questi leggiamo ad esempio del nuovo mammografo destinato all’Ospedale Vittorio Cosentino, perennemente “in arrivo” da almeno un anno e probabilmente portato in spalla chissà da dove, visto che ancora non è pervenuto. Inoltre, per quanto riguarda i lavori inerenti alla struttura, alcuni non sono iniziati ed altri sono indietro.
Considerati i proclami del presidente Occhiuto nei confronti dei presunti passi avanti sul tema Sanità, ci domandiamo se sia a conoscenza della situazione della struttura in questione, su cui politicamente si è espresso molto e che per suo stesso decreto sarà di nuovo ospedale».

«Chiediamo quindi – scrivono ancora – al presidente Occhiuto di venire a visitare tale struttura, comunicando la reale tempistica con cui si vuole rendere efficace il decreto. Divulgare la definitiva tabella di marcia al territorio del Basso Jonio Cosentino, dell’Alto Crotonese e della Sila Greca e a tutti coloro che in questi anni si sono interessati a questa vicenda e alla rivendicazione dei diritti fondamentali, eviterebbe che oltre agli annunci ci siano solo ritardi, tradotti per cittadini e per i lavoratori sanitari, in continui e insostenibili disagi. Infine, cogliamo invece positivamente l’arrivo nella giornata di ieri di due medici cubani, risorsa da noi sempre promossa, che si aggiungono alle altre due unità già presenti». (rcs)

Il Consorzio del Cedro di Calabria tra gli attori del turismo esperienziale sulla Riviera dei Cedri

Lo scorso 24 febbraio, a Grisolia, si è tenuto un incontro organizzato dalla Fiptes (Federazione italiana professionisti del trekking e del turismo esperienziale), dove il presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci, ha evidenziato come il consorzio, attraverso interventi mirati, sta puntando al rafforzamento del turismo esperienziale e destagionalizzato sulla Riviera dei Cedri, condividendo l’esperienza della “Via del Cedro di Calabria”, un circuito creato dal medesimo organismo che mette in relazione, lungo percorsi ed itinerari turistici integrati, gli operatori d’eccellenza che operano sul territorio, con l’obiettivo di favorire una fruizione integrata e di qualità del territorio, l’integrazione delle filiere produttive e la nascita di nuovi sbocchi commerciali.

«Presso il Museo del Cedro, che è il centro di questa strategia di marketing territoriale, proponiamo da sempre la nostra singolare idea di “turismo esperienziale a tema Cedro”: un percorso “agro-mistico-sensoriale”. Questo ci ha permesso, soprattutto grazie alla narrazione del Cedro e del territorio fornita negli ultimi 20 anni – supportata anche dalle comunità ebraiche – non solo di promuovere gli elementi caratteristici della cedricoltura calabrese, ma soprattutto di valorizzare l’identità culturale della nostra terra, assieme al suo patrimonio materiale e immateriale, incentivando l’economia locale e promuovendo un turismo di qualità, lento, sostenibile, rivolto a tutti quei visitatori che sono in cerca di esperienze uniche e ricercate, capaci di suscitare emozioni e di lasciare un buon ricordo», ha affermato il presidente Adduci.

È stato sottolineato, poi, l’approccio strategico condiviso con l’assessore alle Politiche agricole, on. Gianluca Gallo, e con il presidente della giunta regionale, on. Roberto Occhiuto, i quali, partendo da una “narrazione” della Calabria e dei suoi marcatori identitari, tra cui il Cedro di Santa Maria del Cedro, puntano alla creazione di un’identità territoriale forte e distintiva, capace di caratterizzarci nel mondo e di promuovere quelle realtà d’eccellenza che costituiscono un unicum sul panorama nazionale. (rcs)

COSENZA – Luci di speranza con il progetto “Augmented reality tales of war and peace”

Luci di speranza a Cosenza. Presso Palazzo Arnone, la prestigiosa sede della Galleria nazionale, è stato presentato il progetto pionieristico Artwp – Augmented reality tales of war and peace (Racconti in realtà aumentata di guerra e pace), un vero e proprio connubio tra tecnologia e creatività ideato per offrire una prospettiva innovativa sulle narrazioni di guerra e pace che hanno segnato e continuano a plasmare il mondo.

In risposta alle sfide poste dalle crisi globali, come la pandemia Covid-19 e i conflitti internazionali, il panorama artistico europeo si arricchisce così di nuove connessioni grazie a questo ambizioso progetto che mira a promuovere la cooperazione transnazionale e la resilienza nel settore culturale.

Coinvolgendo quattro Paesi (Danimarca, Italia, Francia e Ucraina) e dodici artisti (tre per ogni Nazione) con background differenti, Artwp si propone di creare un ponte tra le varie comunità rivoluzionando il modo in cui concepiamo e fruiamo delle opere d’arte. Le menti creative di Roskilde (associazione culturale Wowiwo – WorldWideWords), Cosenza (associazione Oltrezona), Beaugency (Les Fous de Bassan) e Lviv (Biblioteca Municipale) si sono unite per dare vita a questa visionaria iniziativa, concepita per un periodo di 18 mesi e promossa da: European Union Creative Europe Fund, The Danish Arts Council, The Danish New Democracy Fund, Region Centre Val De Loire, The Municipalities Of Bourges And Beaugency, The French Ministry Of Culture.

In un’epoca in cui la tecnologia avanza a passi da gigante e il mondo è sempre più interconnesso, Artwp si distingue come un faro di speranza e ispirazione, dimostrando il potere dell’arte e della collaborazione. Attraverso incontri e workshop, il progetto non solo promuove la condivisione di idee e pratiche innovative, ma crea anche una rete di artisti e operatori culturali pronti a superare i confini nazionali.

Dopo intense sessioni di lavoro a Roskilde e Beaugency, il terzo workshop di Artwp si è tenuto a Cosenza, presso Palazzo Arnone; ha preso il via il 14 febbraio e si è concluso sabato 24. Nel cuore della città Bruzia, l’evento ha scosso le menti e i cuori degli spettatori, trasformando un pomeriggio ordinario in un viaggio straordinario. Dopo aver scaricato un’applicazione sul proprio smartphone/tablet, i partecipanti sono stati catapultati in una dimensione ricca di meraviglie in cui hanno potuto ammirare vere e proprie opere d’arte prendere vita sotto i loro occhi grazie alla realtà aumentata. Inoltre, i presenti hanno avuto l’opportunità di assistere alla proiezione luminosa intitolata “Love and War”, creata da Jakob Fälling, uno dei talentuosi membri del team danese. Questo straordinario lavoro artistico ha consentito agli spettatori di rivivere le storie struggenti del popolo ucraino, travolgendoli in un vortice di emozioni contrastanti, dall’amore alla guerra, dalla speranza alla disperazione attraverso disegni incantevoli e illuminazioni suggestive.

L’ideatore del progetto e project manager per la Danimarca, Peter Bensted: «Ringrazio tutti gli artisti di Augmented reality tales of war and peace; i project manager che hanno collaborato a questa iniziativa, Renato Costabile (Italia), Nelly Klos (Ucraina), Magali Berruet (Francia); coloro che hanno collaborato dietro le quinte e i cittadini locali che abbiamo incontrato lungo questo percorso. Ringrazio il nostro instancabile documentarista Alexandr Avramchuk dall’Ucraina, i nostri partner di Untold Garden in Svezia che hanno creato l’app per vivere la realtà aumentata, lo staff e la direzione della Galleria Nazionale di Cosenza per averci ospitato nel meraviglioso Palazzo Arnone. Siamo molto felici di aver presentato a Cosenza il nostro terzo workshop. Con questo appuntamento abbiamo ricordato che il 24 febbraio 2022 la Russia ha iniziato l’invasione illegale a pieno titolo dell’Ucraina. In quel giorno, due anni fa, abbiamo gettato le basi del nostro progetto Artwp. Oggi, due anni dopo, la guerra continua e noi proseguiamo la nostra opposizione verso questi tragici eventi che colpiscono il mondo intero».

Artwp non è solo un progetto artistico, ma una dichiarazione di fiducia nel potere trasformativo dell’arte e della cultura. In un mondo segnato dalla divisione e dalla crisi, Augmented Reality Tales of War and Peace ci ricorda che, attraverso la collaborazione e l’innovazione, è possibile superare ogni ostacolo e costruire un futuro più luminoso per tutti.

Il progetto si propone di affrontare la frammentazione del mercato culturale europeo, promuovendo la traduzione delle opere in diverse lingue, al fine di ampliare la loro circolazione internazionale, nonché di creare un “Archivio pubblico paneuropeo di realtà aumentata”, dove le storie locali possano prendere vita in spazi pubblici accessibili a tutti. Questo approccio inclusivo favorisce una maggiore comprensione e un migliore apprezzamento delle diverse culture. L’obiettivo è quello di ispirare iniziative simili in tutta Europa, garantendo al contempo la massima diffusione dei risultati del progetto.

Il project manager per l’Italia Renato Costabile: «In occasione di questo terzo workshop di Cosenza, ci tengo a ringraziare la Direzione Regionale Musei Calabria per averci consentito di lavorare in questa meravigliosa location, i responsabili del progetto delle altre Nazioni e gli artisti calabresi che hanno collaborato a questa iniziativa: i musicisti Francesco Vitari e Mario Lo Polito, Gianpaolo Palumbo (esperto di scenografia virtuale e videomapping) e Simone Puntillo e Dino Pellegrino, due collaboratori che hanno contribuito alla riuscita dell’evento. Avremmo dovuto concludere il progetto in Ucraina, ma per ragioni evidenti non sarà possibile; pertanto, l’ultimo workshop si terrà nel mese di maggio in Danimarca». (rcs)

ROSETO SPOLETO SPULICO (CS) – L’evento “Lento pede, vivere nell’Italia estrema”

Domani pomeriggio, a Roseto Capo Spulico, alle 17, all’Antico Granaio, si terrà l’evento Lento pede, vivere nell’Italia estrema, nel corso del quale sarà presentato il lavoro di ricerca a cura di Domenico Cersosimo e Sabina Licursi ,edita da Donzelli, e portato avanti dal CSV Cosenza e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria

Il lavoro si inserisce nella più vasta indagine di Riabitare l’Italia, che punta efficacemente a liberare dalla metrofilia e dal pregiudizio urbanocentrico lo sguardo che indaga le aree interne. In quest’ottica, in tutti questi anni, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Rosanna Mazzia ha intrapreso un percorso virtuoso al fianco dell’Associazionismo locale e territoriale, instaurando partnership strategiche per favorire e sostenere le associazioni e allo stesso tempo offrire servizi per la comunità residente e temporanea. Sinergie che hanno portato grandi risultati a livello progettuale, economico e sociale.  

L’evento, moderato da Lory Biondi, ufficio stampa CSV Cosenza, vedrà al tavolo dei relatori gli interventi di Carlo De Rose, professore Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Unica; Sabina Licursi, professoressa Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’ Unical; Rosanna Mazzia, sindaco Comune di Roseto Capo Spulico; Vincenzo Farina, presidente Confesercenti Calabria; Gianni Romeo, presidente Csv Cosenza; Ranieri Filippelli, portavoce Forum Terzo Settore lonio-Pollino; Antonio Cardelli, coordinatore Tecnico Nazionale Borghi Autentici D’Italia. 

«Insieme alle nostre associazioni e agli enti del terzo settore – ha dichiarato il sindaco Rosanna Mazzia – abbiamo intercettato numerosi finanziamenti su altrettanti progetti che si stanno concretizzando sul territorio e su molti altri che andremo a sviluppare di qui a breve. Insieme ai nostri volontari abbiamo offerto importanti servizi ai cittadini durante tutto l’anno e ai nostri ospiti nel periodo estivo. Insieme a loro abbiamo ottenuto riconoscimenti che hanno portato Roseto a diventare un modello di Economia Civile su scala nazionale. Insieme a loro continueremo a lavorare, fornendo tutti gli strumenti necessari affinché possano portare avanti i loro percorsi associativi e, perché no, lavorativi». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Iniziata la distribuzione dei voucher per servizi e beni di prima necessità

Iniziata, ieri mattina, la distribuzione dei voucher per servizi e beni di prima necessità della prima infanzia al Comune di Casali del Manco.

Si tratta di una misura finanziata dal Fondo famiglia, finalizzata al sostegno economico ai nuclei familiari più bisognosi, in relazione alle spese necessarie per i bimbi da zero a tre anni. Misura che rientra nell’ambito socio-assistenziale n.1, del quale fa parte il Comune di Casali del Manco e del quale è capofila il Comune di Cosenza.

«Sono 65 i voucher concessi alle famiglie casaline – rende noto il sindaco Francesca Pisani, che detiene la delega al Welfare – dei quali 64 relativi ad acquisto di beni, per un importo di 600 euro cadauno ed uno relativo ad acquisto di servizi, per un valore di 900 euro. La nostra amministrazione comunale – ha sottolineato– continua a scendere in campo per le famiglie e soprattutto per i nuclei che versano in condizioni economiche disagiate. Questa forma di sostegno rappresenta una piccola boccata d’ossigeno, per le famiglie con bambini in tenera età, in una congiuntura particolarmente difficile. Il nostro obiettivo è quello di offrire un sollievo alle tante spese e agli aumenti che i nuclei familiari devono affrontare quotidianamente. Il settore Welfare – ha concluso Pisani – con un lavoro costante di sostegno e di ascolto, vuole essere un punto di riferimento sicuro e affidabile per tutta la cittadinanza».

Per “servizi per la prima infanzia” si intendono le prestazioni fornite da strutture pubbliche o private autorizzate al funzionamento, aventi sede operativa nell’ambito assistenziale n.1 di Cosenza, tra le quali spazi gioco, centri per bambini e genitori, ludoteche, centri di custodia (baby parking), nidi e micronidi (0-36 mesi). Per “beni di prima necessità per la prima infanzia” si intendono invece i beni alimentari, i prodotti per l’igiene del bambino e altri beni di prima necessità per la prima infanzia che, i beneficiari del contributo potranno acquistare presso gli esercenti convenzionati, tra i quali farmacie e parafarmacie.

Nel territorio comunale sono tre gli esercenti abilitati a ricevere i voucher: la parafarmacia Martire di località Morelli, la farmacia Micieli di località Trenta e la farmacia Serpe di Serra Pedace.

Le graduatorie relative ai beneficiari del sostegno economico, attraverso i voucher prima infanzia, sono disponibili già da alcuni giorni sul portale istituzionale www.comune.casalidelmanco.cs.it. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Pubblicato l’avviso per l’ideazione del logo della biblioteca comunale

Pubblicato l’avviso per l’ideazione del logo della biblioteca comunale di Casali del Manco. Dotare la Biblioteca comunale di un segno grafico unico e riconoscibile, che sia identificativo del territorio e della cultura locale.

Il logo sarà scelto in base all’attinenza al tema ed all’originalità della proposta grafica, nonché al pregio estetico, alla facilità di realizzazione ed uso ed alla riproducibilità su vari tipi di supporto e dovrà riportare alcuni elementi obbligatori, quali il libro come veicolo di conoscenza e libertà e, naturalmente, la denominazione biblioteca.

Il 14 aprile prossimo, la Biblioteca, sorta nell’ex sede municipale di Spezzano Piccolo di via Annunciata e realizzata interamente con risorse di bilancio, compirà un anno. Oggi dispone di oltre tredicimila volumi, tutti catalogati nel Sistema bibliotecario nazionale (Sbn), suddivisi in tante sezioni, molte delle quali dedicate ai bambini ed ai ragazzi. Così come prevalentemente per i giovani sono stati pensati i laboratori e gli strumenti tecnologici che, insieme ad una connessione veloce wi-fi e ad una stampante laser, sono a disposizione di tutta la cittadinanza. È un luogo della collettività la biblioteca comunale, dove l’inclusione è la parola d’ordine e dove quotidianamente vengono organizzate presentazioni di libri, convegni, dibattiti, mostre e via dicendo. Un posto accogliente dove poter studiare, leggere, rilassarsi, confrontarsi e semplicemente socializzare. Un fiore all’occhiello per l’amministrazione comunale casalina che, anche in vista di questo importante primo compleanno, ha inteso promuovere un concorso di idee per la realizzazione di un logo identificativo di questo spazio dedicato alla cultura, alla conoscenza, alla crescita ed all’integrazione.

«Invitiamo la cittadinanza a dare sfogo alla propria creatività – dice il sindaco Francesca Pisani – e a contribuire personalmente alla realizzazione dell’identità della Biblioteca comunale, che è patrimonio di tutti i casalini. L’idea progettuale dovrà essere espressione non solo della cultura, ma anche del nostro territorio e delle sue ricchezze. Verrà selezionata da un’apposita commissione – spiega – e l’autore o l’autrice riceverà una targa ricordo da parte dell’amministrazione comunale».

«Sarebbe molto bello festeggiare il primo anno di attività della biblioteca comunale – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Giulia Leonetti – con un logo personalizzato, intriso di significati e di storia. E sarebbe ancora più bello se, a progettarlo, fosse un cittadino o una cittadina di Casali del Manco, i quali sono ben consapevoli del valore di un luogo come la nostra Biblioteca, grazie alla quale si sta realizzando in pieno l’obiettivo dell’amministrazione di investire sul ruolo sociale della cultura».

C’è tempo fino alle ore 12 di lunedì 25 marzo 2024 per far pervenire la propria proposta, in busta chiusa e anonima, all’Ufficio protocollo del Comune. L’avviso pubblico per l’ideazione del logo, con tutte le informazioni necessarie, è disponibile sul portale istituzionale www.comune.casalidelmanco.cs.it. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Autismo, giovedì 29 febbraio si presentano le attività del Centro polivalente

Giovedì 29 febbraio alle ore 11.30 al Centro diurno Il Sorriso, nell’area urbana di Rossano, verranno presentate le attività del centro polivalente per giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi. Il progetto sta coinvolgendo 10 persone di età compresa tra i 14 ed i 40 anni e residenti nei territori delle macro-aree di Acri, Trebisacce e Cariati.

È quanto fa sapere Lorenzo Notaristefano, presidente della cooperativa sociale I Figli della luna alla quale il Comune capo ambito di Corigliano–Rossano ha affidato la gestione di questo importante servizio promosso in partenariato con l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

Insieme al vicepresidente Marilena Prezzo, al consigliere Francesca Prezzo ed ai soci Antonella Celestino, Antonio Simone, Dora Quadro e Margherita Quadro, Notaristefano esprime soddisfazione per i primi risultati che l’importante opportunità che viene offerta ai destinatari e a coloro che quotidianamente se ne prendono cura, familiari e caregiver, sta facendo registrare.

All’evento di presentazione interverranno il supervisore Analista del comportamento Rbt (Registered behavior technician) Cristian Troiano che dopo l’incontro avvierà le valutazioni di controllo con i ragazzi ammessi al progetto, la neuropsichiatra infantile Asp Domenica Puntorieri, la coordinatrice del progetto per la disabilità con bisogni complessi Antonella Celestino, i tecnici Aba, le educatrici, i genitori e gli utenti ammessi e, in collegamento video, Elena Zanfroni, docente all’Università Cattolica di Milano e coordinatore del Cedisma, con cui I Figli della luna collaborano per il progetto.

Il Cedisma è il Centro studi e ricerche sulla disabilità e marginalità dell’Università Cattolica che si occupa di questi due grandi temi della società di oggi, con percorsi formativi e tanta ricerca sul campo. Ha sede a Milano, ma segue progetti per le scuole, enti, istituzioni, associazioni, aziende in tutta Italia e all’estero.

L’azione messa in campo dalla Regione Calabria, cabina di regia di tutti i centri polivalenti, è quella di realizzare azioni di welfare territoriale per la disabilità, in un’ottica di revisione del paradigma di presa in carico, storicamente basato su un sistema di erogazione di prestazioni sanitarie e sociali standardizzate, a favore di percorsi personalizzati che incidano sui determinanti sociali della salute della persona, nell’ambito dell’abitare, della socializzazione e affettività, dell’apprendimento, della formazione e del lavoro.

Favorire percorsi personalizzati di inclusione sociale, volti alla capacitazione della persona in condizione di disabilità, alla valorizzazione e sviluppo delle competenze, al potenziamento delle autonomie e delle capacità di autodeterminazione, al miglioramento della qualità della vita. Promuovere e definire politiche life-long e afferenti ai diversi livelli di servizi, scolastici, sanitari, sociali, del lavoro, con il protagonismo attivo delle persone in condizione di disabilità e delle loro famiglie. Sostenere attività finalizzate alla piena partecipazione alla vita sociale e di comunità, con azioni di promozione di un approccio di welfare di comunità che supporti il progetto di vita della persona e contemporaneamente attivi processi generativi della comunità di riferimento. (rcs)

A Rende col Rotary si è parlato di “Osare la pace promuovendo accoglienza e integrazione”

Nei giorni scorsi, all’Hotel S. Francesco di Rende si è svolto l’incontro sul tema Osare la pace in un mondo di conflitti, organizzato dal Rotary Club Cosenza Sette Colli per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di stringente attualità.

L’iniziativa, in linea con la scelta da parte del Rotary International di dedicare il mese di Febbraio alla costruzione della pace e alla prevenzione dei conflitti, ha visto gli interventi di Giorgio Marcello, ricercatore di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, e di Pino Fabiano, direttore regionale della Fondazione Migrantes in Calabria presso l’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

Dopo i saluti di Francesco Bozzo, Presidente del RC Cosenza Sette Colli, la parola è passata a Luigi Caputo, Presidente della Commissione Immagine Pubblica e Comunicazione del Club e moderatore dell’incontro, il quale ha ricordato l’impegno profuso dal Rotary sin dalla sua nascita per la promozione della pace, in un percorso ideale che lega il fondatore Paul Harris al Presidente in carica del Rotary International, Gordon R. McInally, che proprio alla pace, da lui definita come “il terreno su cui la speranza mette radici”, ha inteso pensare quando ha ideato il tema “Creiamo speranza nel mondo”, scelto per l’a.r. 2023/24. Caputo ha poi posto l’attenzione sulla preoccupante realtà che stiamo vivendo, ricordando gli sforzi che Papa Francesco sta compiendo invitando non solo i governanti, ma tutti noi a mettere sempre al centro la parola pace per superare conflitti e divisioni operando nel rispetto delle diversità e sul cammino dell’integrazione e dell’accoglienza.

Non a caso, ha ribadito Caputo, «la pace non viene mortificata solo con le guerre tra gli stati e gli eserciti. I conflitti sono all’ordine del giorno e fanno parte del nostro quotidiano quando – per citare un verso di Khorakhanè, una canzone di Fabrizio De Andrè – un uomo ti incontra e non si riconosce, e ogni terra si accende e si arrende la pace».

La parola è passata poi a Giorgio Marcello, che nella sua relazione ha posto anzitutto l’attenzione sulle linee di conflitto che oggi solcano il terreno della convivenza minacciando la pace. Le guerre, l’emergenza climatica, la crisi migratoria e, su tutte, le disuguaglianze, che secondo Marcello rappresentano il segno più eloquente delle disfunzioni dell’economia. Per fronteggiare questi fenomeni complessi e interconnessi, a dire di Marcello occorre elaborare un “lessico di pace” che non si riduca a puro verbalismo auto consolatorio, ma che invece porti a prendere coscienza dei conflitti in corso, per favorire la maturazione di una coscienza politica popolare e diffusa. Diventa quindi decisivo, ha ribadito Marcello, «capire dove si è seduti nel conflitto, con la consapevolezza che le conseguenze della crisi in atto non colpiscono infatti tutti allo stesso modo, ma sono sopportate soprattutto dai più deboli del pianeta».

Come sostenuto da Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato sì”, è proprio la distanza dai poveri la causa principale della difficoltà delle élite politiche e intellettuali di comprendere – e aiutare altri a comprendere – la gravità della crisi in atto. Occorre quindi, secondo Marcello, anche imparare a vedere le cose da un’altra prospettiva, ovvero invertire lo sguardo. Parafrasando Levinas, è utile chiedersi chi sia il rifugiato e prendere coscienza della intrinseca ambiguità della cittadinanza occidentale, che protegge alcuni ed esclude altri, rivelando così la sua violenza implicita.

Il forestiero, il rifugiato, il richiedente asilo che bussa alle nostre porte rivela a noi stessi chi siamo. Ci mette nelle condizioni di riconoscerci come esiliati, semi-innocenti e semi-colpevoli allo stesso tempo, nelle città che abitiamo. «E quanto più alziamo muri per impedire agli altri di accedervi, tanto più», ha concluso Marcello «si riduce la nostra semi-innocenza e cresce la nostra semi-colpevolezza».

È stata poi la volta di Pino Fabiano, che, partendo dall’analisi dei conflitti che investono il mondo, molti dei quali, come quelli in Sud Sudan e in Myanmar, risultano di gran lunga dimenticati dai più perché lontani dai riflettori dei media, ha esposto dati relativi al fenomeno migratorio, divenuto ormai una costante che va al di là dei proclami dei governanti e che interessa tutto l’Occidente.

Proseguendo nella sua esposizione, Fabiano ha quindi ribadito la necessità di intraprendere sul territorio percorsi di accoglienza e integrazione, elementi di concretezza utili a costruire davvero una società più giusta e inclusiva in cui la dignità umana non venga mai mortificata. In conclusione, Fabiano ha illustrato alcuni progetti che sul territorio della Diocesi di Cosenza-Bisignano porta avanti la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana nato allo scopo di promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei riguardi dei migranti, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza.

«È stata una bella occasione – ha dichiarato al termine dell’incontro Francesco Bozzo, Presidente del RC Cosenza Sette Colli – per riflettere insieme su una tematica come quella della pace, che in teoria sembra così semplice da comprendere, ma che in pratica si rivela così complessa da realizzare. Ringrazio tutti gli intervenuti e i relatori», ha concluso Bozzo, «per aver dato vita a un incontro ricco di stimoli». (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Giovedì il convegno “La Mattanza”

Giovedì 29 febbraio, a Corigliano Rossano, alle 17, all’Auditorium del Liceo Scientifico, si terrà il convegno La Mattanza: Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima, organizzato dall’Associazione È donna in collaborazione con la sezione Fidapa di Rossano.

Al convegno, incentrato sul fenomeno della violenza di genere, interverranno, tra gli altri, il dott. Alessandro D’Alessio, Procuratore della Repubblica di Castrovillari, e la dott.ssa Simona Manera, Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari. (rcs)

COSENZA – Servizi demografici, la Commissione controllo e garanzia chiede notizie sugli orari di apertura

Servizi demografici, la Commissione controllo e garanzia chiede notizie sugli orari di apertura degli sportelli e sulle modalità di erogazione.

La commissione controllo e garanzia di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe D’Ippolito, si è riunita con all’ordine del giorno l’audizione della dirigente dei servizi demografici comunali. La commissione era stata convocata per acquisire notizie sullo stato dell’arte dei servizi erogati dal settore, soprattutto quelli relativi all’anagrafe cittadina, con particolare riferimento agli orari di apertura al pubblico.

La dirigente Alessia Loise ha spiegato che l’ufficio, anche alla luce dell’attuale carenza di personale, ha, sin da Luglio 2022, stabilito i giorni e gli orari per il ricevimento del pubblico, ben evidenziati sul sito del Comune, e che allo stato attuale non è possibile modificare. Si è ricordato, pertanto, che l’Ufficio anagrafe è aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì, dalle ore 9,00 alle ore 12,30.

Nel corso della riunione della commissione controllo e garanzia, è stato ribadito che, alla luce del personale ridotto, la situazione degli orari non è attualmente modificabile. La dirigente Loise ha ricordato, però, che si è fatto di tutto per ricercare una serie di rimedi alternativi, rispetto ai lunghi tempi di attesa per il rilascio di alcuni documenti, come ad esempio le carte d’identità, dimostrando, altresì, che i tempi di attesa che si registrano a Cosenza rientrano nella media di altri comuni di simili dimensioni.

Nonostante la situazione attuale di criticità, da parte della dirigente sono venute delle rassicurazioni, grazie ad una serie di azioni che sono state messe in campo, individuando delle opportunità che da qui a breve saranno a disposizione dei cittadini. A cominciare dalla istituzione di un un indirizzo mail che verrà a breve indicato e sarà esclusivamente dedicato alle carte identità urgenti, motivate a termini di legge. Fermo restando che oggi molti documenti sono richiedibili autonomamente attraverso Anpr, in ogni caso si può sempre fare ricorso alle mail e pec istituzionali. Inoltre è stato fatto presente che recentemente sono state, inoltre, adottate delle delibere di giunta che fanno riferimento alle questioni dei matrimoni e delle cittadinanze, indicando specificamente dei regolamenti e semplificando le procedure, andando così a concretizzare un percorso di omogeneizzazione ed uniformità rispetto a quanto avviene in tutti i comuni.

Si è inoltre lavorato molto al transito in Anpr elettorale e una spinta è stata impressa anche in ordine alla dematerializzazione delle liste elettorali, funzioni che in qualche modo garantiscono una procedura più snella e la possibilità che il cittadino possa disporre di una serie di dati attraverso il sistema informatico e non più recandosi allo sportello. Inoltre, con riferimento ai cittadini stranieri, è stata avviata una collaborazione, in fase sperimentale, tra la Consulta Intercultura e i Servizi demografici comunali.

In virtù di questa sperimentazione, volontari della Consulta intercultura, dopo un’adeguata formazione sulle leggi sulla privacy e la gestione dei dati sensibili, affiancheranno, dal punto di vista linguistico e culturale, i dipendenti del Settore Anagrafe del Comune, svolgendo un ruolo importante di mediazione per il disbrigo e lo snellimento delle pratiche burocratiche e per agevolare l’erogazione dei servizi destinati ai cittadini appartenenti alle diverse comunità straniere.

Tutta questa serie di atti – è stato ribadito dalla dirigente Alessia Loise – saranno utili a semplificare il rapporto del cittadino con la Pubblica amministrazione, consentendo da un lato, di mantenere, obtorto collo, gli uffici con orari ridotti, ma, dall’altro mettendo a disposizione dell’utenza tutta una serie di strumenti informativi e digitali grazie ai quali il cittadino può in qualche modo trovare delle risposte alle proprie necessità senza doversi recare personalmente allo sportello.

Da ultimo la dirigente Loise ha anche informato che si sta elaborando, e a breve sarà pronto, un servizio di modulistica plurilingue che, sempre nell’ottica dell’intercultura, è un altro tassello che potrà tornare di grande utilità. (rcs)