SCALEA (CS) – Mercoledì 28 febbraio verrà presentata “Una stella per il Sud”

“Una stella per il Sud” è il nome dell’associazione che verrà presentata a Scalea mercoledì 28 febbraio alle ore 18.30 presso la sala consiliare.

“Una Stella per il Sud” è un’associazione no profit, nata dall’idea della presidente, Romana Guerrera, di esaltare la Calabria attraverso l’organizzazione di eventi culturali che portino sul territorio “stelle” del cinema e dello spettacolo.

Nel corso della serata, si parlerà anche del “Gran Galà del Cinema e dello Spettacolo”, in programma a Scalea per il prossimo 20 luglio.

Condotto da Romana Guerrera e dal giornalista, Umberto Labozzetta, il Gran galà del cinema e dello spettacolo, vedrà sul palco artisti dall’importante caratura nazionale e dal notevole talento artistico. Un cast stellare che regalerà al pubblico momenti di grande spettacolo.

«Riteniamo – afferma la presidente Romana Guerrera – che l’evento “Gran Galà del Cinema e dello Spettacolo” possa contribuire a migliorare l’immagine della nostra bella Scalea. La qualità che vogliamo offrire sarà di certo un attrattore turistico, in quanto capace di accendere i riflettori sulla comunità, sul paesaggio e sull’identità del nostro comune. Per questi motivi – prosegue Guerrera – offriamo anche la possibilità alle aziende interessate di usufruire di un importante spazio pubblicitario ed essere presenti in un’area adiacente l’evento con uno stand dedicato al proprio brand».

Dopo la presentazione, saranno consegnate le tessere di socio onorario a tre professionisti che sin dall’inizio, hanno dato all’associazione un prezioso contributo: all’events manager e art director Davide Barletta; al direttore marketing&commerciale di Casa Sanremo, Umberto Labozzetta e alla giornalista di Radio Azzurra, Marianna De Luca.

La serata – fa sapere l’associazione – si concluderà con il taglio della torta per celebrare insieme questo nuovo inizio. (rcs)

CASSANO (CS) – Il Comitato spontaneo di cittadini: «Che fine ha fatto l’elisoccorso?»

A Cassano tiene banco il dibattito sulla postazione per l’elisoccorso. «Come Comitato spontaneo di cittadini, per la tutela della salute pubblica, siamo a conoscenza che tempo fa era stata prevista una postazione dell’elisoccorso per Cassano, redatto anche un progetto, a seguito di un sopralluogo dell’allora coordinatore regionale elitrasportato Calabria, Pasquale Gagliardi. Se risponde al vero, – afferma il portavoce Francesco Garofalo -, abbiamo il diritto di sapere che fine ha fatto l’elaborato progettuale, i motivi per cui non si è dato seguito quanto previsto».

«Risposte, che possono arrivare soltanto dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e dalle istituzioni preposte. Da mesi, chiediamo con forza l’istituzione di questo importante servizio salva vita, in un territorio completamente sprovvisto di una struttura ospedaliera. Ricordo – evidenzia Garofalo – che mesi orsono, il governatore-commissario per la sanità in Calabria, con propria nota, aveva sollecitato i sindaci ad individuare aree idonee per l’atterraggio anche in notturno dell’elisoccorso. Da qui, il sopralluogo nel territorio di Cassano e la redazione di un progetto. Eppure, negli anni il prezzo pagato in termini di assistenza e offerta di servizi sanitari, è stato pesantissimo».

«Prendiamo atto – rimarca il portavoce del comitato – che ancora una volta all’orizzonte si addensono forti nube nel silenzio generale su una problematica, che tocca evidentemente la salute pubblica. Di certo, da parte nostra, continuiamo nella nostra battaglia di civiltà e di democrazia. A chi è stato delegato la rappresentanza – ha concluso – il dovere di farsi interprete dei problemi reali che vive soprattutto, la povera gente. Ai consiglieri regionali, l’appello di farsi promotori di un interpello sul caso sopra esposto». (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Un corso di pizzeria per i detenuti della casa circondariale

E’ stato presentato il corso di “Pizza base” riservato ai detenuti delle sezioni maschile e femminile della casa circondariale di Castrovillari. La presentazione è avvenuta nella Sala Carlomagno dell’Ipseoa “K. Wojtyla”.

La dirigente, prof.ssa Immacolata Cosentino, ha evidenziato l’importanza del corso della durata di 40 ore, derivante dall’ampliamento dell’offerta formativa dell’istituto e teso ad incrementare le opportunità dei detenuti per prepararsi professionalmente durante il periodo di pena, ma anche di riqualificarsi per il loro rientro nella società. Al corso pizza base si aggiungerà anche quello di sartoria, riservato alle studentesse della sezione femminile.

Nel suo intervento, il direttore della casa circondariale, dott. Giuseppe Carrà, ha parlato di due concetti importanti: sinergia e inclusività alla base di questo corso che vede scuola e detenzione viaggiare su binari paralleli e non contrapposti e che dovrà favorire lo scambio di esperienze tra studenti e detenuti. Marco Mazzotta dell’Api, Associazione pizzerie italiane, ha anche lui sottolineato che la preparazione della pizza deve essere vista come una speranza da regalare ai detenuti per ottenere un futuro migliore.

Anche il dott. Antonello Grosso La Valle, presidente prov. Unpli, ha ribadito l’importanza del corso come volano di riscatto per i detenuti in una terra fragile come la Calabria.

A conclusione degli interventi, la prof.ssa Simona Verta, referente della sede carceraria per l’Ipseoa Wojtyla, ha ringraziato il dottor Luigi Bloise e la dott.ssa Elisabetta Grisolia, responsabili dell’area educativa della casa circondariale, nonché il dottor Marcello Lamberti, vicepresidente dell’Api, assente per motivi di salute, per la disponibilità immediata all’iniziativa e ha messo in luce l’importanza per i detenuti di avere una certificazione spendibile nel mondo del lavoro, da investire in un mondo migliore ricco di tanta speranza.

Il convegno si è concluso con la possibilità auspicata da parte della dirigente di avere la presenza di alcuni detenuti alla prova finale pratica nei locali dell’istituto, che ha trovato la piena disponibilità del direttore Carrà, sempre con la viva collaborazione della polizia penitenziaria. (rcs)

MONGRASSANO (CS) – Olio protagonista al Museo experience

Olio protagonista in un evento tenutosi al Museo experience della azienda Gias di Mongrassano. Il titolo di questo incontro, che si è tenuto sabato 24 febbraio, era “Ti racconto… l’olio extra vergine di oliva e la storia dell’alimentazione in Italia, un viaggio alla scoperta della qualità dal campo alla tavola”, organizzato dal Crea insieme alla Gias e alla Fidapa, sezioni di Cosenza, Spezzano Albanese e Acri con il patrocinio del distretto Sud Ovest, nell’ambito del progetto Ulidid – creazione di un Uliveto didattico e di percorsi ludico/esperenziali e seminarili per conoscere la biodiversità dei territori, curato da Gabriella Lo Feudo del Centro di ricerca olivicoltura frutticoltura e agrumicoltura.

Gli eventi di Ulidid sono prevalentemente rivolti alle scuole ma anche alle associazioni attente che operano sul territorio proprio come la Fidapa. «Siamo fortemente convinte che far conoscere il territorio significa evidenziare i punti di forza e offrire la possibilità di dare maggiore risalto all’identità del luogo per diffondere la cultura locale che lo caratterizza e lo arricchisce» ha dichiarato la presidente dottoressa Lucia Nicosia nel presentare la giornata alle sue socie.

Dopo i saluti del direttore del Crea ofa, Enzo Perri, visibilmente lieto del successo dell’evento che ha precisato come «Attraverso eventi come questi la ricerca e le sperimentazioni del Centro vengono trasferiti sul territorio» la coordinatrice del progetto ha introdotto i lavori, evidenziando che gli incontri di Ulidid sono dei veri e propri racconti, delle narrazioni tematiche con un filo conduttore che è l’olio extravergine di oliva e la sua qualità. «L’evento del giorno ripercorre le abitudini alimentari e l’alimentazione stessa degli italiani nell’ultimo secolo, secolo in cui si è assistito ad uno slancio dell’industria alimentare che ha diffuso il made in Italy nel mondo. La nostra industria alimentare si declina in tanti modi, è prevalentemente una industria di trasformazione ma anche di produzione e di conservazione nel tempo di prodotti stagionalmente differenti».

Mangiare italiano:nascita ed evoluzione di un mito contemporaneo è stata la narrazione di Cristina Giannetti, capo ufficio stampa Crea, direttrice responsabile di Creafuturo, giornalista ed esperta di storia e cultura alimentare. Con enfasi e slancio ha trascinato tutti i presenti in un percorso storico/socio/ antropologico molto interessante. Attraverso la cucina e la gastronomia ha introdotto temi importanti al centro del dibattito attuale: i territori, l’ambiente con le sue trasformazioni. Ha puntualizzato come l’economia, l’occupazione ma anche la convivialità e le emozioni interiori siano collegate alle “pietanze” della cucina italiana. Di come i piatti tipici e la nostra dieta mediterranea siano portatori di sentimenti di identità e di appartenenza in giro per il mondo ma anche e soprattutto di bellezza.

Dall’incontro sono scaturiti molti spunti di riflessione che vedranno le narrazioni di Ulidid ed il Museo Gias experience in giro per i territori calabresi a diffondere l’amore per il patrimonio olivicolo ma anche e soprattutto per l’ambiente e il paesaggio che ci circonda.

I lavori si sono conclusi con gli interventi delle task force Agricoltura della Fidapa Elena Santilli, in duplice veste di ricercatrice Crea e socia Fidapa e Valentina Castrovillari. Subito dopo, il capo panel Crea Massimiliano Pellegrino ha trasportato tutti i presenti nel mondo dell’olio attraverso la percezione dei sentori e del gusto che rendono l’olio extravergine d’olivo uno dei pochi alimenti fortemente legato alle tradizione e nel contempo veicolo di innovazione e soprattutto portatore di benessere per le persone e la loro salute. (rcs)

RENDE (CS) – Successo per l’evento benefico “Sasà prepara il campo”

Successo per l’evento benefico “Sasà prepara il campo” con Sasà Calabrese ed il suo gruppo intervallato dai monologhi a cura degli attori dell’associazione Confluenze.

L’evento, che si è tenuto lo scorso 23 febbraio, presso il Palacultura Giovanni Paolo II in via Rossini a Rende, era finalizzato alla raccolta fondi del service “Un gol per la speranza” progetto per la realizzazione di una scuola calcio in Gambia.

Per i giovani d’Africa il calcio spesso rappresenta un’importante opportunità di riscatto sociale, il Lions Club Cosenza Castello Svevo, con “Un goal per la speranza” si è posto l’obiettivo di creare in Gambia una scuola calcio in grado di formare ed individuare talenti.

La serata ha visto la mirabile esibizione di Sasà Calabrese accompagnato dallo straordinario Tarcisio Molinaro alla batteria e dal talentuoso Fabio Guagliardi al pianoforte e alla fisarmonica, che hanno proposto un repertorio fatto sia di propri pezzi che di di grandi classici della musica italiana, tutti uniti dal filo conduttore della condizione di chi vive la marginalità e dalla necessità di dare una speranza a chi non ce l’ha.

L’esibizione di Sasà è stata intervallata dagli attori di Confluenze, Carmelo Giordano, Rocco Malivindi e Marco Tiesi, che si sono esibiti con grande professionalità e partecipazione in monologhi di grande effetto, sempre legati allo stesso filo conduttore.

La serata è stata magistralmente condotta dalla giornalista Rosalba Baldino, dal cui libro, peraltro, sono stati estratti due dei quattro monologhi degli attori di Confluenze.

Molto importate è stata la partecipazione da parte dei soci del Club e di tutti gli amici che hanno voluto dare il loro contributo alla serata, che infatti ha fatto registrare il pressoché soldout della sala del Palacultura.

Il finale ha visto il racconto della storia vera di Alex, giovane migrante, che dal Gambia è riuscito dopo un viaggio estenuante e quasi impossibile ad approdare nel porto sicuro di Cosenza, dove il cuore di chi ha veramente cuore, gli ha fornito il riferimento, il sostegno e soprattutto, come lui stesso ha detto, il futuro.

A chiusura della serata i Cuccioli del Lions Club Cosenza Castello Svevo, capitanati dalla vulcanica Francesca Daniele, già presidente di Confluenze, hanno portato sul palco la bandiera del Gambia, in segno di fraternità ed amicizia con i bambini gambiani. (rcs)

COSENZA – Al via il progetto di riattivazione urbana de La Rivoluzione delle Seppie

Prende il via domani, a Cosenza, il Laboratorio di Riuso Creativo guidato da Lotta Senza Quartiere ODV e dall’artista Alfano e rivolto ai minori che abitano nel centro storico.

L’iniziativa fa parte del progetto di rigenerazione urbana guidato dal collettivo de La Rivoluzione delle Seppie, un esperimento formativo riconosciuto tra i più rilevanti nel suo genere, che lavora per la riconfigurazione delle cosiddette “aree marginali” in luoghi del possibile, sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali.

Il progetto è realizzato grazie al supporto dell’associazione Lotta Senza Quartiere ODV, che, guidata dagli attivisti Teresa Paese e Christian Cosentino, dall’inizio della propria attività nel 2017 lavora nel centro storico con l’obiettivo di fornire uno spazio sicuro per i bambini residenti nei quartieri della città vecchia – in particolar modo del quartiere Santa Lucia – uno spazio che possa farsi costruttore di possibilità, di azioni e ricerca-azione, nel quale sperimentare le ricadute di interventi educativi e rieducativi.

Assieme a loro anche l’intervento dell’artista/educatore Roberto Alfano, che da sempre nella sua pratica lavora sulla commistione tra pittura, scultura e installazioni site-specific, in un esercizio di lettura e interpretazione della realtà che può essere di natura visionaria, terapeutica o di autoanalisi. A partire da questi presupposti, la sua ricerca si è aperta agli altri, diventando opera-luogo relazionale e generativa.

Il nuovo progetto, sostenuto e promosso dal programma Agenda Urbana del Comune di Cosenza – e che sarà interamente svelato in un incontro pubblico programmato nel prossimo mese – mira a valorizzare i quartieri storici della città attraverso un processo di rigenerazione urbana che integra l’innovazione digitale con la tradizione e l’artigianato locale.

Gli incontri, con cadenza settimanale fino al 9 marzo, sono in totale cinque.

Il primo incontro prevede una passeggiata ecologica, durante la quale rifiuti e/o altro materiale di scarto verranno raccolti e successivamente selezionati per la creazione di una installazione artistica. Nel secondo incontro si progetterà l’elaborazione dei materiali selezionati al fine di produrre un’opera pubblica che verrà collocata all’interno del contesto urbano. Successivamente, avverrà la collocazione delle stessa nel centro, dopo una valutazione in gruppo effettuata a seguito di una passeggiata urbana. L’ultimo incontro, in programma per il 9 marzo, prevede la restituzione alla comunità, guidata dai partecipanti al laboratorio. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Domani giornata di preghiera contro la tratta di esseri umani

Una veglia di preghiera diocesana contro il fenomeno della tratta degli esseri umani si terrà domani, domenica 25 febbraio 2024, alle ore 19 nella parrocchia San Giovanni XXIII in Corigliano-Rossano (au Corigliano).

L’evento sarà presieduto da sua eccellenza l’arcivescovo mons. Maurizio Aloise ed è organizzato dalla Commissione pastorale Migrantes assieme alle suore dell’Immacolata del Pime presenti in diocesi.

La veglia è stata preceduta e proseguirà con un pellegrinaggio di preghiera che ha visto e vedrà coinvolte tutte le congregazioni presenti nella arcidiocesi di Rossano Cariati e si concluderà l’8 marzo 2024, giorno in cui tradizionalmente si celebra la festa della donna.

Durante il pellegrinaggio nelle varie congregazioni è stata accolta, per un breve periodo, la reliquia di santa Giuseppina Bakhita suora canossiana vittima di tratta.

La giornata mondiale contro la tratta è giunta alla sua X edizione e quest’anno ha come titolo: “Camminare per la dignità: ascoltare, sognare, agire”. L’iniziativa accende, almeno per un giorno, i riflettori su questo fenomeno, al fine di abbattere ogni forma di ingiustizia e sfruttamento che nelle nostre zone è presente sotto l’evidente forma della prostituzione e dello sfruttamento lavorativo. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Città protagonista del master sul design ecologico e rigenerativo

La città di Corigliano-Rossano sarà protagonista del master sul design ecologico e rigenerativo. Saranno settantuno gli studenti, dell’Università di Trento e del master cosentino, che dal mese di marzo lavoreranno a diverse scale territoriali, urbanistiche, architettoniche e di design su temi differenti, dividendosi tra Calabria e Sicilia, nelle città di Corigliano-Rossano, di Favara e Mazzarino, per creare una serie di proposte innovative che riguardano lo spazio pubblico e la rigenerazione urbana, nuovi modelli di accoglienza intelligente per le popolazioni migranti, e sguardi nuovi intorno a design e grafica etico-ecologica.

Tra marzo e aprile gli studenti faranno una serie viaggi studio a Corigliano-Rossano per raccogliere dal vero idee e spunti originali. Di questi giovani, sessantaquattro sono allievi del Corso di Progettazione urbanistica dell’Università di Trento, mentre gli altri sette sono neolaureati, primi iscritti di un nuovo Master in Design Ecologico e Rigenerativo che, per la prima volta prende avvio in Calabria, a Cosenza.

Sotto la regia unitaria del docente architetto Pino Scaglione, titolare della Cattedra a Trento e Direttore del Master gli studenti si occuperanno di delineare strategie innovative per definire spazi collettivi di qualità nell’ambito urbano di Corigliano Rossano. L’obiettivo delle proposte progettuali per Corigliano Rossano sarà quello di immaginare un originale e nuovo sistema di luoghi pubblici, piazze, parchi, aree collettive.

In questa esperienza didattico-formativa, come nelle altre dedicate alla Calabria e alle realtà meridionali, si attiveranno diverse attività di workshop e laboratori nei siti di progetto.

«Un’opportunità di grande livello – ha commentato l’assessore all’Assetto urbano, Tatiana Novello – ed un riconoscimento altrettanto pari per il lavoro di rigenerazione urbana che questa amministrazione sta portando avanti dall’inizio del suo lavoro in un disegno e in un progetto anche fra varie difficoltà inerenti, per poter dare uno sviluppo armonioso della città unica».

«Siamo estremamente felici che la nostra città sia stata scelta da questa prestigiosa università come oggetto di studio del Corso di Progettazione Urbanistica – ha dichiarato il primo cittadino di Corigliano-Rossano Flavio Stasi – e nei prossimi giorni sarò felice di incontrare il prof. Scaglione, artefice di questa bella iniziativa, e nei mesi di marzo ed aprile avremo modo di relazionarci direttamente con gli studenti, confrontandoci sui temi della qualità urbana ed architettonica». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Riprendono le “Conversazioni a Macchia” con l’artista Alfredo Granata

di ANNA MARIA VENTURA – Nella Biblioteca Gullo, a Casali del Manco, giovedì 22 Febbraio 2024, sono riprese le “Conversazioni a Macchia”. Protagonisti dell’incontro il Maestro d’arte Alfredo Granata e Romeo Bufalo, già Professore di Estetica presso l’Unical.

Hanno trattato il tema “Mondo scomposto fra Etica ed Estetica”. Per l’occasione è stato presentato il libro/catalogo “Fratture scomposte di povere storie ricche” dell’artista Granata, edito da Publisfera, San Giovanni in Fiore, 2023.

In un’atmosfera magica e fuori dal tempo, in un luogo ricco di storia e cultura, quale la Biblioteca Gullo, le parole si sono mutate in arte visiva e l’arte si è fatta parole. Quelle toccanti e vere con cui l’artista ha disegnato la sua vita, la dedizione all’arte, la pazienza e l’operosità con cui si immerge nelle sue opere di pittura, la libertà interiore che lo fa sentire quasi un “monaco laico”, capace di stare solo con se stesso, in un percorso introspettivo che gli serve a capire le esigenze della sua interiorità in contrapposizione con un realtà esteriore fratturata e ferita. Ed ecco che l’arte diventa “medicante”, serve a medicare le ferite dell’anima, a raccogliere i cocci lasciati dalle macerie interiori, per ricomporli in un equilibrio che gli consente di guardare avanti, lasciandosi dietro il cumulo di macerie. Questa è la lezione che scaturisce dalla sua arte: in quelle fratture scomposte c’è vita e l’artista la marca anche attraverso i colori vibranti ed accesi: il rosso, il giallo, il nero, il blu, a contenere il tutto in uno sguardo profondo e consapevole.
Alfredo Granata, con la sua arte rende grande il nome della Calabria nel mondo.

Si diploma al Liceo Artistico di Cosenza e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Roma. Segue e studia Simone Forti, Marian Zazeela, Steve Paxton, La Monte Young, Terry Riley e John Cage. Numerose le sue partecipazioni a mostre personali e collettive.

Nel 1999 partecipa con il progetto Oreste alla 48° edizione della Biennale di Venezia presentando VIA: Arte contemporanea sulla tratta ferroviaria Cosenza-Camigliatello. All’attività d’artista abbina quella di operatore culturale. Nel 1998 dà vita alla rassegna “Ospiti: metafora di una profezia”, invitando artisti di chiara fama, con installazioni, nel proprio spazio domestico. Nel 2004 realizza la seconda edizione di “Ospiti” inaugurando in uno spazio di sua proprietà, “Porto di Mare” una residenza permanente per artisti.

Se dopo l’Accademia di Belle Arti, frequentata a Roma, ritorna e per “mille ragioni” si radica nella sua Presila, a Celico, non perdendo mai di vista la necessità di raccontarsi attraverso l’arte. Tesse rapporti di apertura e dialogo con il territorio e le sue più belle anime artistiche. Tutto ciò mette in luce un’anima che, dichiarando la sua formazione profondamente laica, vive, come egli stesso scrive, «con la leggerezza della poesia avvolta da dignità e coerenza».

L’ultimo suo libro/catalogo “Fratture scomposte di povere storie ricche”, presentato durane la “Conversazione” è un capolavoro, un libro d’arte, dove coesistono le forme che si completano a vicenda: la pittura e la poesia. Le opere pittoriche, delle quali la prima sezione è stata creata durante la pandemia da corona virus, comprendono due sezioni: “Fratture Scomposte” e “Povere Storie Ricche”. Carta riciclata e legno sono quasi sempre i materiali usati, come se l’artista non volesse distaccarsi dalla materialità che trae origine dalla madre terra, in cui inconsciamente sembra rifugiarsi, quando ha bisogno di sentirsi protetto. E poi il tripudio di colori, che inneggiano alla vita, anche quando sono raffigurate immagini di morte, dolore, frantumazione, schegge di realtà.
La prima parte del libro/catalogo è pura poesia, se pur espressa in prosa. Alfredo Granata si racconta. La sua è la scrittura di una mente che pensa poetando, che racconta la storia della sua vita usando immagini di luce, come solo i poeti sanno fare.

Giacomo Leopardi usava la luce con la consapevolezza di un pittore; quando immaginava una scena ragionava sulla sorgente e sull’intensità della luce che la rischiarava, e sul modo in cui questa si diffondeva nel paesaggio o entrava negli ambienti e colpiva gli oggetti. Un passo dello Zibaldone condensa le principali tra le sue osservazioni, e le giustifica alla luce della “teoria del piacere”.

«Da quella parte della mia teoria del piacere dove si mostra come degli oggetti veduti per metà o con certi impedimenti ci destino idee indefinite, si spiega perché piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov’essi non si vedano e non si scopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce; il riflesso di detta luce e i vari effetti materiali che ne derivano; il penetrare di detta luce in luoghi dov’ella divenga incerta e impedita e non bene si distingua, come attraverso un canneto, in una selva, per li balconi socchiusi». Frammenti 1744-1745 (Zibaldone), Giacomo Leopardi.

Lo stesso Dino Campana nei suoi “Canti Orfici”, dall’oscurità delle immagini evocate, riusciva a far emergere raggi di luce.

La storia della vita di Granata entra nell’anima per la bellezza delle parole, usate come pennelli per descrivere emozioni e sentimenti. Associa ai colori i momenti della sua esistenza.

«Il rosso è un istante. Il blu costante. Il rosso si dilegua. Un’esplosione d’intensità. Si consuma, svanisce come lapilli ardenti in un grumo d’ombre» (Derek Jarman – Crhoma, Unilibri, 1994)

“Il più stabile dei verdi è il terre verte. Il più fugace è il verde rame, che riduceva tutti i dipinti dei Veneziani a un marrone uniforme. Il colore effimero vola nel tempo e ci lascia in un perenne autunno” (Derek Jarman –Crhoma, Unilibri, 1994)

Le “Fratture Scomposte”, scrive Granata, sono testimoni di un periodo che è già storia, sono opere costruite in tanti giorni di emozionanti albe e luminosi raggi di sole, tristi piogge, cupe nebbie, pungenti freddi e rossi tramonti. E’ un mosaico costruito attraverso sperimentazioni materiche realizzate su immagini fotografiche in bianco e nero dei maggiori maestri fotografi della Magnum Fhotos/Contrasto, rivedute, incise, colorate. La potente sinergia fra pittura e fotografia prova a rendere dinamico anche il più lento e inesorabile avanzare del tempo e della storia.

Toccanti ed emozionanti sono stati i momenti della lettura di alcuni passi della biografia affidati alla voce narrante di Alessandro Massimilla.

Illuminante ed arricchente l’intervento del Prof. Romeo Bufalo sull’arte, di cui ha delineato concezione e funzione nei vari momenti della storia dell’uomo, dalla preistoria all’età contemporanea. Nel mondo classico l’arte tende ad esprimere l’assoluto in forme sensibili, trasmettendo una concezione di bellezza come perfezione ed armonia. A partire dal Medioevo, con l’avvento del Cristianesimo, l’assoluto non è più dentro le maglie della finitezza del mondo, ma è in un mondo altro, ultraterreno, di conseguenza entra di prepotenza nel mondo dell’arte la deformità, il dolore, la morte. Nell’800 l’arte, con l’espressionismo, non più incentrata sulla bellezza, cerca disperatamente l’assoluto, ma non lo trova. Verso la fine dell’800 l’arte diventa riflessiva, nel senso che stimola la riflessione critica in forma piacevole, riesce a disattivare i meccanismi abituali e ci fa guardare il mondo in maniera diversa. Alfredo Granata, continua Bufalo, nella tecnica pittorica di “Fratture Scomposte”,unisce in maniera sorprendente pezzi di materie diverse, frantumate e scomposte, esiti della frantumazione che avviene nel mondo e lo fa operando con i colori: prende atto delle fratture del mondo e ricompone l’infranto. L’arte, pur diversa dalla realtà, ci è data per non morire asfissiati dal potere del contingente, per evitare di essere fagocitati dal concetto dell’utile. In più è la voce di tutte le vittime della storia.

Una lectio magistralis quella del Prof. Bufalo, che ha entusiasmato il pubblico presente in sala, numeroso ed interessato. Molti hanno partecipato alla “Conversazione” con riflessioni ed osservazioni oltremodo pertinenti. Si è notata la presenza di numerosi artisti e rappresentanti di Associazioni culturali del territorio di Casali del Manco e cosentino.

La dottoressa Antonella Bongarzone, direttrice della Biblioteca Gullo, ha condotto l’importante evento con grande professionalità e competenza. (amv)

RENDE (CS) – Al cinema Garden il film “Il teorema della felicità”

Sabato 16 marzo, alle 18 al cinema Garden di Rende, sarà proiettato il film “Il teorema della felicità”, scritto e diretto dal regista cosentino Luca Fortino. Il film, che vede le musiche composte da un altro cosentino Francesco Perri, è una produzione Canada-Italia e vede protagonisti Andrea Tidona, Orio Scaduto ed il piccolo Antonio Tancredi Cadili. “Il teorema della felicità” è stato presentato a Cannes nel 2022.

La sceneggiatura narra la storia di un bambino che nel periodo del primo lockdown, impaurito dal rischio della perdita del nonno a cui è molto legato, inventa, a modo suo, una strategia per salvare tutti i nonni del quartiere. Un film che parla di felicità, che rilancia i valori della famiglia e che riporta la dovuta attenzione sugli anziani.

«Un lavoro che dedico a mio padre che ci ha lasciato improvvisamente solo pochi giorni fa. Un uomo che mi ha trasmesso i valori più nobili – racconta Fortino – da cui presi ispirazione per la stesura della sceneggiatura. Tutti lo chiamavano Nino, e in suo onore decisi di dare il suo nome al papà del bambino protagonista. A lui è dedicata la proiezione del 16 marzo».

«Un film per tutta la famiglia a cominciare dai bambini – è scritto nelle note di presentazione – che regala forti emozioni ed inaspettati colpi di scena».

L’opera cinematografica ha già ottenuto importanti riconoscimenti fra cui: Gold award future film e Gold award director future film all’Hollywood gold award; Best of fest, Best screenplay future e Best child actor al San Diego movie awards; Best future film al Tokyo international monthly film festival; Best future film al Cinematic european film festival.

Il regista invita gli interessati a prenotare un posto online sul sito del cinema Garden o a telefonare. «Un film educativo – assicura Fortino – che non lascerà deluso il pubblico». (rcs)