Regionali, Tridico (M5S): Battaglia deve partire dal M5S

Per l’eurodeputato del M5S, Pasquale Tridico, «la battaglia per le prossime elezioni regionali in Calabria deve partire dal Movimento Cinque Stelle, che nella regione è stato il primo partito dell’opposizione alle ultime Europee dello scorso giugno».

«Dobbiamo aggregare le altre forze politiche in coalizione, cercando di convergere attorno a un programma comune. Questo è possibile, però è imprescindibile che il Movimento Cinque Stelle abbia una voce forte nella determinazione della candidatura alla presidenza», ha spiegato Tridico, presidente della Commissione per le questioni fiscali e capo della delegazione parlamentare M5S in seno al Parlamento europeo – al giornalista Ugo Floro, nel corso della trasmissione “Floro in tanti minuti”, in onda su Radio Crt.

«Alle ultime elezioni regionali – ha ricordato il parlamentare europeo – i progressisti erano divisi, c’era una compagine attorno a De Magistris, che fece un buon risultato. Poi c’era il Pd con il Movimento Cinque Stelle. Le divisioni in questo campo sono dannose, non consentono di raccogliere il voto degli indecisi, non permettono di fermare l’astensionismo. Bisogna presentare una candidatura qualificata, condivisa, unica».

«Darò il mio contributo anche in questa battaglia – ha assicurato l’esponente M5S –, ma non da candidato, dovendo e volendo rispettare il mandato attuale, che mi hanno assegnato 120mila elettori, non soltanto calabresi». Durante la trasmissione radiofonica, Tridico ha posto l’accento sulla necessità e l’urgenza di modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario, «poiché quelli vigenti penalizzano la Calabria e l’intero Sud».

«La questione più drammatica per la nostra regione – ha poi denunciato il parlamentare europeo – è evidenziata dal dato sulla mortalità infantile: muoiono 4,42 bambini ogni 1000 nati. È un dato devastante, da Paesi in via di sviluppo, che riflette la scarsa qualità della politica sanitaria della nostra regione, ancora prigioniera del commissariamento sanitario e limitata sul piano dei finanziamenti statali e della spesa».

Nel rispondere alle domande di Floro, Tridico ha parlato anche della crisi di Stellantis e di tutto il settore automotive, illustrando il suo impegno sul tema, fondamentale per l’economia nazionale e con forti implicazioni anche per il Mezzogiorno. (rrm)

L’OPINIONE / Carlo Guccione: Occhiuto ha perso un anno e mezzo per il nuovo ospedale di Cosenza

di CARLO GUCCIONE – Sono trascorsi 18 mesi da quando la Regione ha rimesso in discussione Vagliolise.

Con decreto 9088 del 20/06/2023 si bandisce “l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del documento di fattibilità progettuali”. Si sono persi inutilmente 18 lunghi mesi con il rischio che anche la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, nonostante le enormi risorse disponibili liberate dall’Inail già da tempo sia per l’ospedale che per la Cittadella della salute, venga vanificata come già successo per i 3 ospedali che a distanza di oltre 15 anni non hanno visto la luce (Sibaritide, Vibo e Piana).

Tutti quanti ricordano la gaffe di Occhiuto nella cerimonia di apertura dell’anno accademico all’Unical quando si è lasciato sfuggire che entro la fine di questo anno “contiamo di bandire la progettazione per lo studio di effettività tecnico economica e di consegnarlo all’Inal entro marzo” dando per scontato già che il nuovo studio di fattibilità indicasse quale sito idoneo quello dell’Unical.

Ma ancora questo studio di fattibilità, costato 130mila euro, non lo conosce nessuno. Ci si augura che almeno lo conosca il presidente Occhiuto. È giusto ricordare, per evitare pasticci e iter che potrebbero creare contenziosi, che la dichiarazione di ente ospedaliero dell’ospedale civile di Cosenza è stata effettuata attraverso un decreto del presidente della Repubblica il 5/11/1968 n. 1448. Il presidente della Repubblica, recita il decreto, “vista la legge 12/02/1968 n. 132, visto il decreto del medico provinciale di Cosenza in data 13/04/1968 con il quale sentito il consiglio provinciale di sanità l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza è stato classificato ospedale generale provinciale decreta l’ospedale civile dell’Annunziata, con sede in Cosenza, di cui alle premesse, è dichiarato ente ospedaliero. Presidente della Repubblica, Saragat”.

È facile comprendere che il decreto del Capo dello Stato individua come sede dell’ospedale oggi hub regionale la città di Cosenza. Ed è altrettanto facile intuire che senza una concertazione e visto l’insuccesso del referendum sulla città unica che di fatto ha bloccato l’iter di fusione (e non si sa per quanto tempo) di Cosenza, Rende e Castrolibero, potrebbero insorgere contenziosi che allungherebbero ancora di più i tempi di realizzazione del nuovo ospedale.

Nessuno può pensare di poter rilanciare l’attuale Annunziata che oggi vive una condizione drammatica dal momento che non solo mancano 305 posti letto rispetto a quelli previsti quanto una parte consistente dell’ospedale è stato inaugurato nel 1939.

Se si vuole realizzarlo in tempi ragionevoli, è necessario che il governatore capisca che è il tempo della concertazione con le istituzioni locali. Gli atti di forza, come si è visto con la città unica, portano a sbattere. (cg)

[Carlo Guccione è componente la direzione nazionale Pd]

Easyjet connette la Calabria con la Costa Azzurra: C’è il volo Lamezia-Nizza

Grazie a Easyjet ci sarà un collegamento diretto tra la Calabria e la Costa Azzurra, con il volo diretto Lamezia-Nizza.

Questa nuova rotta sarà disponibile dal 2025, con due voli settimanali.

Un «risultato storico», per l’ex sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ricordando come «era solo un’idea, forse per alcuni un sogno ambizioso, quando nel 2022, l’Esecutivo cittadino che guidavo si candidava ad entrare nel Progetto 10 Comuni della Camera di Commercio Italiana a Nizza e Costa Azzurra».

«Era, quella – ha spiegato – un’iniziativa che mirava a costruire legami concreti tra la nostra amata Calabria e la Francia, con particolare attenzione alla Costa Azzurra: una delle destinazioni più prestigiose e cosmopolite al mondo. Oggi, quell’idea si è trasformata in realtà: il nostro territorio avrà finalmente un collegamento diretto con uno dei principali hub europei, l’aeroporto internazionale di Nizza, grazie all’impegno di EasyJet e alla straordinaria collaborazione tra istituzioni e partner strategici».

«Dietro questo storico risultato – ha continuato Macrì – si cela una visione chiara e condivisa, realizzata grazie al lavoro instancabile di chi ha creduto nella capacità della Calabria di posizionarsi come protagonista sulla scena internazionale».

«Tra i principali artefici di questo successo – ha aggiunto – un nome spicca per la determinazione e l’abilità nel costruire ponti tra realtà apparentemente distanti: Agostino Pesce, direttore della Camera di Commercio Italiana di Nizza».

«Sin dall’inizio – ha proseguito Macrì – il Progetto 10 Comuni si è posto obiettivi ambiziosi: promuovere le eccellenze calabresi, valorizzare le relazioni con la Costa Azzurra e, soprattutto, creare opportunità di sviluppo economico e turistico attraverso una connessione diretta. La visione era chiara: fare della Calabria non solo una meta turistica, ma un partner riconosciuto per la qualità delle sue proposte e per la capacità di accogliere un pubblico internazionale».

«In questo contesto – ha sottolineato Macrì – Agostino Pesce ha voluto e saputo interpretare un ruolo fondamentale. Grazie alla sua profonda conoscenza del territorio francese e delle sue dinamiche economiche, il Direttore della Camera di Commercio Italiana a Nizza, infatti, ha saputo creare le condizioni per instaurare un dialogo costruttivo tra le istituzioni calabresi ed i principali attori della Costa Azzurra».

«La sua azione – ha detto – è stata determinante nel far sì che la Calabria fosse percepita non solo come una destinazione affascinante, ma anche come un partner affidabile, capace di dialogare con realtà di grande prestigio come l’aeroporto di Nizza e EasyJet».

«Uno dei primi passi concreti verso questo risultato – ha chiarito – è stato l’incontro istituzionale con i vertici dell’aeroporto di Nizza, un appuntamento che ha gettato le basi per il progetto attuale. Questo dialogo, reso possibile anche grazie alla determinazione dell’assessore Greta Trecate che  ha gettato le basi, è stato seguito da una rete di collaborazioni che ha visto coinvolti, oltre alla Città di Tropea, che ne è stata l’artefice, la Camera di Commercio Italiana di Nizza, quella francese e la nostra, la Regione Calabria, il CDA dell’aeroporto di Nizza e il management di EasyJet».

«Determinate è stata la condivisione del progetto da parte del Presidente della nostra Regione, Roberto Occhiuto – ha spiegato ancora l’ex sindaco – che ne ha subito colto il significato ed il valore di lungo periodo. L’impegno di Pesce è stato fondamentale nel coordinare questi attori, garantendo che le esigenze della Calabria trovassero ascolto e riscontro».

«La sua capacità di mediazione – ha spiegato ancora – ha permesso di superare gli ostacoli iniziali e di trasformare un’idea in un progetto concreto, che prenderà il via il prossimo 23 giugno 2025, con due voli settimanali diretti tra Lamezia Terme e Nizza, operati da EasyJet».

«Questo collegamento – ha detto Macrì – rappresenta molto più di una nuova rotta aerea: è una vera e propria occasione di rilancio per il turismo e l’economia locale. Con la sua utenza internazionale e il suo ruolo di attrattore per viaggiatori facoltosi, la Costa Azzurra diventa ora una porta d’accesso privilegiata per la Calabria. Al tempo stesso, la nostra regione si prepara a mostrarsi al mondo, accogliendo visitatori esigenti con il calore e la professionalità che ci contraddistinguono. Il test di EasyJet, che proseguirà fino al 29 agosto 2025, rappresenta un primo passo importante. Sarà compito del nostro territorio dimostrare di essere all’altezza delle aspettative, offrendo esperienze uniche, infrastrutture efficienti e servizi di qualità».

L’ex sindaco di Tropea ha ringraziato, anche, tutte le istituzioni che hanno reso possibile questo risultato: il Presidente della Regione Calabria, il CDA dell’aeroporto di Nizza, la Camera di Commercio di Nizza e quella di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, presieduta da Pietro Falbo.

«L’apertura della rotta EasyJet tra Lamezia Terme e Nizza – conclude Macrì – è la dimostrazione che, con il lavoro di squadra, la visione e la perseveranza, anche gli obiettivi più ambiziosi possono essere raggiunti. Oggi celebriamo un successo che appartiene a tutti noi, ma che deve essere solo il punto di partenza per un futuro ancora più ricco di opportunità. La Calabria è pronta ad accogliere il mondo. E questa volta, lo farà con un collegamento diretto con il cuore pulsante dell’Europa». (rvv)

Mammoliti (PD): Da Bilancio 2025 nessuna visione per crescita della Calabria

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come nella manovra di bilancio 2025 non c’è «nessuna visione di sistema per la crescita e lo sviluppo sostenibile della Calabria».

Una manovra che per il dem «non riuscirà affatto ad affrontare le numerose criticità di contesto. Tra l’altro anche le risorse disponibili si assottigliano per effetto del nuovo contributo di finanza pubblica a carico degli enti territoriali, previsto nella manovra di bilancio nazionale, che per la Calabria comporterà un accantonamento di 12,5 mln di euro per il 2025 e di ben 37, 5 mln per gli anni successivi».

«Un ulteriore e letale colpo per il tessuto produttivo calabrese – ha aggiunto – già in affanno e che nei primi mesi del 2024 ha registrato un aumento di richieste di misure salariali del 33,8% con 4,5 milioni di ore autorizzate».

«Pertanto – ha proseguito – se con le risorse libere del bilancio, non si riuscirà ad attivare una indispensabile integrazione, facendole interagire con l’altra componente cospicua delle risorse disponibili (fondi europei, Pnrr, Fse, ecc.), non si potranno introdurre scelte adeguate in grado di aggredire il deficit regionale di sviluppo produttivo e dei diritti di cittadinanza».

«Sarebbe stata utile – ha detto Mammoliti – una più puntuale e mirata pianificazione degli interventi, che nella manovra non riusciamo a vedere. Ci preme, inoltre, sottolineare l’assenza di una efficace azione riformatrice, assai utile e necessaria per razionalizzare la spesa, alleggerendo il bilancio e le risorse disponibili da obblighi strutturali».

«In tal senso vorrei evidenziare – ha proseguito – la stridente discrasia tra le intenzioni del governo regionale, che suggerisce la necessità di ridurre per quanto possibile le spese di funzionamento della giunta e del consiglio, e la volontà della maggioranza di volere reintrodurre il consigliere supplente andando in tutt’altra direzione».

«Siamo ormai al terzo bilancio di questo governo – ha ricordato il dem – e al quinto del centro destra alla guida della Calabria e non si intravedono concreti segnali di effettivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, né in direzione della crescita e dello sviluppo sostenibile, né azioni adeguate a governare le transizioni energetiche, climatiche, digitali e ambientali».

«La Calabria resta ultima regione d’Italia per crescita – ha evidenziato – nonostante l’incremento del settore delle Costruzioni e del Terziario, sono in calo il settore Agricolo ed il settore Industriale che registrano un netto calo – 4,8%, infatti, l’aumento di richiesta di integrazione salariale evidenzia una preoccupante sofferenza del tessuto produttivo calabrese».

«L’accantonamento di una cifra monstre di oltre 1 mld e 300 mln di risorse – ha concluso – rappresenta il segnale incontrovertibile di una regione che continua a spostare i problemi in avanti, senza affrontare i nodi reali, non riuscendo a scalfire il pregresso, ma addirittura continuando ad aumentare. Bisognerà valutare ancora in modo più dettagliato, se le risorse destinate alla forestazione, TPL, politiche sociali, precariato- LSU-LPU, daranno risposte sufficienti e adeguate. Valuteremo insieme al gruppo la presentazione di appositi emendamenti migliorativi di una manovra che non ci trova assolutamente d’accordo». (rrc) 

Il Comitato Idonei CPI Calabria: Regione proroghi graduatorie per istruttori amministrativi/contabili

Il Comitato Idonei Cpi Calabria ha chiesto alla Regione di prorogare la graduatoria del concorso pubblico per l’assunzione di 177 istruttori amministrativi/contabili nei Centri per l’Impiego regionali. 

Il Comitato, inoltre, ha invitato i consiglieri regionali, già protagonisti del provvedimento a favore delle graduatorie sanitarie, a sostenere anche questa causa, promuovendo un’iniziativa legislativa per la proroga della graduatoria in scadenza ad aprile 2025. 

Le scoperture di organico – già analizzate dal Comitato – sono così ampie da consentire un utilizzo, ad esaurimento, della graduatoria citata. 

“Non è solo una questione di equità – conclude il Comitato – ma di responsabilità verso i cittadini calabresi e verso un sistema amministrativo che necessita di risposte rapide ed efficaci”.

La graduatoria, destinata a scadere il 21 aprile 2025, è considerata uno strumento fondamentale per colmare le carenze di personale nelle Pubbliche Amministrazioni calabresi. 

«Ricordiamo – ha detto il Comitato – che la nostra graduatoria è già stata utilizzata per sopperire alla mancanza di personale amministrativo nei vari Dipartimenti della Regione ed in alcuni Enti Strumentali». 

Il Comitato sottolinea che, come avvenuto per le graduatorie sanitarie prorogate lo scorso mese di ottobre, grazie ad una proposta di legge “bipartisan” e ad un voto unanime del Consiglio regionale, anche questa graduatoria merita pari attenzione e un trattamento istituzionale simile. 

La proroga è ritenuta indispensabile per supportare gli Enti Pubblici calabresi, spesso in difficoltà a causa della carenza cronica di personale. I dati ufficiali evidenziati nei Piao (Piani Integrati di Attività e Organizzazione) di ASP, Enti Locali ed altri Enti Regionali, mostrano una diffusa scopertura di organico, che mette a rischio il funzionamento di molti uffici e penalizza l’erogazione dei servizi ai cittadini. 

«In molte realtà – ha spiegato il Comitato – il personale è costretto a turni straordinari e a gestire carichi di lavoro insostenibili, con conseguenze sul benessere psicofisico e sulla qualità delle attività svolte». 

L’utilizzo o la cessione della graduatoria ad altri Enti potrebbe rappresentare una soluzione concreta per alleviare queste criticità e migliorare l’efficienza e l’efficacia della Pubblica Amministrazione.

Il Comitato ha espresso apprezzamento per la recente proroga delle graduatorie sanitarie, considerandola un esempio virtuoso.

«Questa decisione – ha continuato il Comitato – dimostra che esiste la volontà politica di intervenire per preservare strumenti preziosi per il reclutamento di personale». 

Adesso l’auspicio è che lo stesso spirito di collaborazione istituzionale venga esteso alla graduatoria degli istruttori amministrativi/contabili, per scongiurare il rischio che, dopo la scadenza, questa risorsa venga definitivamente perduta ed, insieme ad essa, anche le speranze, le aspirazioni ed i desideri degli idonei che mirano ad ottenere un posto di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni. (rcz)

I sindaci chiedono la sospensione del Piano per la gestione del rischio alluvionale

Sedici Amministrazioni Comunali hanno chiesto la sospensione dell’efficacia del Piano stralcio per il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale.

I primi cittadini, infatti, hanno espresso forte preoccupazione per il contenuto del piano per la sistemazione, la riduzione e la gestione del rischio alluvionale – Calabria/Lao e le sue conseguenze in tema di sviluppo dei territori, di stravolgimento degli strumenti della pianificazione, di potenziale impossibilità di realizzazione di numerosi interventi Pnrr.

È quanto scritto in un documento sottoscritto dal sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di Catanzaro, Nicola Fiorita, di Vibo Valentia, Enzo Romeo, di Crotone, Vincenzo Voce, di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso, di Trebisacce, Franco Mundo, di Crosia, Maria Teresa Aiello, di Roghudi, nella qualità di presidente della Associazione dei Comuni del’Area Grecanica, Pierpaolo Zavettieri, di Villapiana, Michele Ventimiglia, di Amendolara, Maria Rita Acciardi, di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, di Civita, Alessandro Tocci e di San Basile, Filippo Tocci.

«I Comuni – si legge nel documento dei primi cittadini – non intendono affatto negare la fragilità dei territori e la centralità di un tema come quello della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. Allo stesso tempo però si colgono degli aspetti del nuovo piano che riteniamo meritino approfondimenti preventivi rispetto alla entrata in vigore del piano».

«Tra questi ci limitiamo a citare – si legge ancora – ciò che sembra la mancata considerazione degli interventi di mitigazione realizzati in questi anni, la mancata considerazione delle riperimetrazioni delle aree del rischio approvate dalla stessa Autorità di Bacino e cancellate nel nuovo PAI, la mancata considerazione dei sistemi di raccolta e deflusso delle acque in zone urbane e periurbane».

«Al netto delle nuove perimetrazioni, poi – continua il documento – che includono interi quartieri, zone di sviluppo costiero, ambiti urbani ed industriali, manca un piano di interventi (e le risorse) teso alla risoluzione dei problemi rilevati. In questo contesto le Amministrazioni Comunali esprimono forte contrarietà rispetto alla entrata in vigore del Piano, formalmente già vigente in ottemperanza delle norme si salvaguardia, senza un percorso di confronto ed approfondimento con i Comuni. Nel massimo rispetto delle competenze della Autorità di Bacino ma consapevoli delle gravissime ricadute negative che un tale atto avrebbe sui territori, chiediamo con forza la sospensione dell’efficacia del Piano e l’apertura di un percorso di approfondimento che coinvolga i territori interessati».

«Tale sospensione – hanno concluso i sindaci – è ritenuta necessaria e propedeutica all’analisi e miglioramento dello strumento di pianificazione idrogeologica. Per tale scopo le Amministrazioni Comunali ritengono fondamentale una azione istituzionale congiunta tra i Comuni e la Regione Calabria con cui è stata già avviata una prima interlocuzione e chiedono dunque di essere ricevute al più presto, anche in delegazione, dall’Esecutivo Regionale al fine di esporre le gravi preoccupazioni dei territori e condividere una linea comune». (rcz)

Confcommercio Calabria: Black Friday e Natale Trainano i Consumi Regionali

In Calabria c’è stata grande adesione al Black Friday, secondo i dati di Confcommercio Calabria: il 40% della popolazione adulta italiana ha partecipato alla “Black Week”, generando una spesa media pro capite tra 220 e 230 euro.

Nella regione, secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi regionale, sebbene la spesa media pro capite sia leggermente inferiore (tra 204 e 248 euro), l’adesione al Black Friday si attesta tra 520.000 e 560.000 partecipanti, rappresentando una quota significativa della popolazione.

A livello regionale, la spesa totale per il Black Friday è si è attestata tra 114 e 129 milioni di euro, metà della quale è stata destinata ai regali natalizi anticipati, un dato che riflette la propensione dei calabresi a sfruttare le occasioni promozionali per portarsi avanti con gli acquisti per le festività.

Anche per i regali natalizi, la Calabria mostra una tenuta stabile rispetto al dato nazionale. La spesa pro capite stimata tra 192 e 223 euro si avvicina al valore nazionale di 207 euro, con una spesa totale regionale compresa tra 269 e 290 milioni di euro.

Infine, il supporto delle tredicesime, che porteranno circa 1,47 miliardi di euro di risorse disponibili per i consumi in Calabria, garantirà ulteriore slancio alla stagione natalizia, in linea con la crescita registrata a livello nazionale (+3,7 miliardi rispetto al 2023).

Dall’analisi dei dati emerge una netta prevalenza della provincia di Cosenza, che si conferma la più attiva in termini di consumi, con oltre 198.000-213.000 partecipanti al Black Friday e una spesa complessiva stimata tra 43 e 49 milioni di euro. Anche la spesa per i regali natalizi è particolarmente alta, raggiungendo circa 102-110 milioni di euro. Segue la provincia di Reggio Calabria, che rappresenta il 30% della popolazione regionale e registra una partecipazione tra 156.000 e 168.000 persone al Black Friday, con una spesa tra 34 e 39 milioni di euro.

La provincia di Reggio Calabria si distingue anche per la spesa natalizia, con un totale che oscilla tra 81 e 87 milioni di euro. Le province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia presentano valori più contenuti, ma comunque rilevanti. Catanzaro si attesta con circa 73.000-78.000 partecipanti al Black Friday e una spesa per regali natalizi tra 38 e 41 milioni di euro. Crotone e Vibo Valentia registrano numeri inferiori, ma non trascurabili, con spese per i regali natalizi che si aggirano tra 24 e 26 milioni di euro per ciascuna.

«Questi numeri confermano che, nonostante un contesto di maggiore attenzione alla gestione delle risorse familiari, la Calabria continua a credere nel valore delle festività natalizie e nell’importanza della tradizione dello scambio di regali», ha commengtato Maria Santagada, direttrice di Confcommercio Cosenza.

«Il Black Friday – ha aggiunto – si consolida come un appuntamento chiave per i consumatori e un’occasione per anticipare gli acquisti natalizi, contribuendo positivamente alla vitalità del commercio».

«Sottolineiamo l’importanza – ha proseguito – di sostenere l’economia locale e invitiamo i cittadini a scegliere i negozi delle nostre città per i propri regali di Natale. Fare acquisti nei negozi di prossimità significa non solo incentivare il commercio locale, ma anche contribuire a mantenere vivi i centri storici e a valorizzare le eccellenze del nostro territorio».

«Confcommercio Calabria – ha concluso – continuerà a lavorare per garantire che le imprese locali possano cogliere al massimo le opportunità di questa stagione di consumo».

La Commissione Bilancio approva il Defr, Montuoro: “La Calabria terra di opportunità ed investimenti per l’intero Paese”

La Commissione Bilancio del Consiglio Regionale ha approvato il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2025-2027, alla presenza dall’assessore al Bilancio, Marcello Minenna.

Il documento segna un passo cruciale per la programmazione strategica dell’ente, tracciando linee strategiche per il comparto economico e sociale volte a sostenere la crescita e a superare le difficoltà del passato.

«La Calabria descritta nel Defr è una regione che sta cambiando volto – ha commentato il presidente della Commissione, Antonio Montuoro –. Il quadro delinea un territorio che si proietta sempre più con coraggio verso il futuro. La Calabria, anche da un punto di osservazione esterno, costituisce un centro di opportunità e di investimenti per l’intero Paese e il suo indice di gradimento, insieme a quello di tutto il Sud d’Italia, significa una grande chance che vale per tutta l’Italia».

Secondo quanto evidenziato nel Defr il buon andamento dell’economia è stato trainato principalmente dal settore delle costruzioni, che ha registrato un incremento del 7,4% grazie a incentivi edilizi e investimenti infrastrutturali. Anche il settore terziario ha contribuito positivamente, con un aumento dell’1,7%, sostenuto dal turismo e dal commercio. L’agroalimentare, pilastro dell’economia calabrese, ha continuato a espandersi sui mercati nazionali e internazionali, confermando il valore dei prodotti locali. Inoltre, la vitalità del tessuto imprenditoriale è testimoniata dalla ripresa delle attività economiche, in particolare nel turismo e nel commercio online.

Come sottolineato dal Presidente Montuoro, le infrastrutture si confermano centrali per il rilancio della regione. Il Porto di Gioia Tauro consolida il suo ruolo come uno dei principali hub logistici del Mediterraneo, mentre gli aeroporti calabresi hanno visto un incremento del traffico passeggeri del 12%. Questi risultati posizionano la Calabria come una piattaforma strategica per i collegamenti tra Europa e Mediterraneo, un ruolo che richiede investimenti mirati e politiche di sostegno per essere pienamente valorizzato.

Anche il turismo mostra dati incoraggianti, con un aumento dell’11,7% rispetto agli anni precedenti e 1,7 milioni di arrivi nel 2023. Questo successo è stato possibile grazie a campagne promozionali mirate e alla valorizzazione del patrimonio culturale, che hanno migliorato l’attrattività della regione. La crescita del turismo riflette una Calabria che riesce a coniugare bellezze naturali, cultura e capacità organizzative, rafforzando la propria immagine a livello nazionale e internazionale.

Sul fronte del mercato del lavoro, si registra un miglioramento significativo. L’occupazione ha raggiunto il 56,8% per gli uomini e il 32,6% per le donne nella fascia 15-64 anni, con politiche attive che favoriscono l’ingresso dei giovani e delle donne nel mondo del lavoro. Sebbene il fenomeno dei Neet rimanga una questione complessa, le iniziative in corso stanno contribuendo a ridurre il numero di giovani che non studiano né lavorano.

Il Defr evidenzia anche importanti progressi in sanità. La gestione economico-finanziaria delle aziende sanitarie è migliorata, mentre gli investimenti in edilizia sanitaria, sostenuti dal PNRR, stanno portando avanti progetti cruciali come la costruzione di nuovi ospedali. “

«Un passo significativo verso una sanità regionale più efficiente e vicina ai cittadini – ha aggiunto Montuoro – con l’obiettivo di uscire dal commissariamento che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni».

Anche l’attenzione all’ambiente emerge come un punto di forza del documento. La Calabria ha aumentato la produzione di energia da fonti rinnovabili e il numero di impianti fotovoltaici, segnando un passo decisivo verso la transizione ecologica. La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile integra tutela ambientale e crescita economica, dimostrando una visione di sviluppo equilibrata e orientata al futuro.

Infine, il Defr sottolinea il ruolo fondamentale dei fondi europei e del Pnrr.

«L’efficienza nell’utilizzo di queste risorse – ha concluso il presidente della Commissione Bilancio – ha permesso di finanziare progetti infrastrutturali e programmi di inclusione sociale, riducendo i divari territoriali e rafforzando il tessuto imprenditoriale. Questo dimostra una crescita nella capacità di attrarre e gestire investimenti, fondamentale per affrontare le sfide del futuro». (rrc)

Il Cardinale di Toronto saluta i calabresi di Roma

di PINO NANO – «Io studiavo qui di fronte, alla Pontificia Accademia Ecclesiastica. Venivo quasi tutti i giorni qui in Basilica, sulla tomba di santa Caterina da Siena, e mi è venuto naturale iniziare il mio nuovo cammino con i domenicani della Minerva».

A Roma sabato sera, nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, ospite dei frati Domenicani, ha celebrato la sua prima messa da Cardinale l’Arcivescovo Metropolita di Toronto Mons. Frank Leo, alla presenza di una nutrita delegazione di calabresi residenti nella capitale. 

A guidare la delegazione calabrese presente in basilica il presidente dell’Associazione Calabresi Capitolini, l’avvocato Luigi Salvati. Con lui anche il giornalista e critico d’arte Rosario Sprovieri, storico direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Al Presidente Luigi Salvati il neo-cardinale ha raccontato della sua “anima calabrese”, per via di «mio padre che è originario di Belvedere Marittimo, ma anche per via di mio nonno che era originario di San Donato di Ninea».

Per tutta la vita a casa del cardinale – emigrati ormai tutti noi in Ontario dal 1953 – «si è parlato il dialetto calabrese di mio padre, e il dialetto napoletano per via della mamma che era invece campana, originaria di San Martino Valle Caudina, morta nel 2008».

L’occasione è servita al neo-cardinale per esaltare il ruolo strategico e non solo della grande comunità calabrese che vive oggi in Ontario, ma per ricordare quanto la grande Little Italy di Toronto abbia dato ala crescita sociale ed economica del Canada tutto. «Per Natale tornerò in Canada – dice l’Arcivescovo di Toronto – e, quindi, vi prego di trasmettere attraverso i vostri giornali e ai vostri iscritti i miei auguri personali perché da quando sono nato io vivo con un pezzo di terra calabra nel cuore e nella mente». 

Quanto basta, insomma, per capire che alla guida della più grande Diocesi del Canada c’è oggi un italo-canadese cresciuto con il senso dell’appartenenza, italiano più di tanti altri, e nel nostro caso specifico figlio morale anche della Calabria.

«Sono commosso per la scelta del Santo Padre – ha detto il nuovo cardinale subito dopo la sua nomina – indegnamente faccio parte di questo Collegio per servire il Signore. La vedo come una chiamata ad essere strumento di comunione ecclesiale, unità, testimonianza, appartenenza alla Chiesa con ogni battito del cuore e con ogni goccia di sangue».

«Sono stato chiamato a svolgere questo nuovo servizio ecclesiale – la vita è fatta di servizio – e ho accettato confidando nella grazia del Signore, innanzitutto, poi nel sostegno dei fedeli, con le loro preghiere, degli angeli e dei santi. Non siamo mai soli, siamo una grande famiglia. Quindi non ho paura, farò del mio meglio, voglio servire con tutto il cuore, essere attento a quello che mi sarà chiesto di fare. Sono felice di poter dare il mio piccolo contributo alla missione della Chiesa».

Da Montréal a Roma, passando per Toronto. Nato a Montréal nel 1971 (madre campana, scomparsa nel 2008, e padre calabrese, ottantunenne, di Belvedere Marittimo ancora in famiglia con lui), Mons. Frank Leo vanta un curriculum di grande prestigio. Dopo il Cégep, ha frequentato il Gran Seminario di Montréal e nel 1996, a 25 anni, viene ordinato sacerdote. È stato prima viceparroco alla Madonna della Consolata, chiesa a cui è legatissimo e dove è stato battezzato, cresimato e infine ordinato sacerdote. Ha poi perfezionato gli studi tra Stati Uniti, Italia, Australia e Canada, prima di entrare nel Servizio Diplomatico della Santa Sede, a Roma. Tornato a Montréal, ha prima insegnato al Seminario e poi è diventato Segretario generale della Conferenza episcopale canadese ad Ottawa.

Concluso il suo mandato, ha fatto ritorno a Montréal. Qui, il 12 settembre del 2022 è stato ordinato Vescovo Ausiliare di Montréal nella Cattedrale Maria Regina del Mondo, affiancando nella sua missione apostolica Mons. Alain Faubert e Mons. Lépine. A quella solenne cerimonia – ricorda Arturo Tridico, calabrese anche lui e direttore de La Voce di Montreal – hanno preso parte circa 1500 fedeli, tra cui tantissimi Italo-Canadesi. All’inizio del 2023, dopo la rinuncia del Cardinale Thomas Christopher Collins, in carica dal 2007, Papa Francesco lo nomina quattordicesimo Arcivescovo di Toronto, la più grande arcidiocesi cattolica del Canada, che annovera oggi quasi 2 milioni di cattolici e 225 Parrocchie. Il 7 dicembre scorso arriva infine la notizia della sua nuova nomina a Cardinale di Santa Romana Chiesa. Per la Calabria e per i calabresi è un ennesimo motivo di orgoglio, ma oggi lo è ancora di più e soprattutto per la Grande Comunità Calabrese dell’Ontario che sa di avere uno dei suoi figli più illustri all’interno del Concistoro. (pn)

Rocco Papaleo torna all’Università della Calabria dopo 48 anni

di FRANCO BARTUCCILa notizia mi giunge a Bologna nell’antivigilia di un evento doloroso che riguarda una figura importante della storia dell’Università della Calabria. Mi arriva tramite un messaggio Whatsapp da parte del presidente del Consiglio Comunale del mio paese di origine, Alessandra De Rose, che mi fa sapere, mostrandomi una dichiarazione ed un saluto rivolto agli abitanti di San Vincenzo La Costa dal noto uomo di spettacolo lucano, Rocco Papaleo, che in quel momento aveva da poco ultimato nel teatro Auditorium dell’Università della Calabria, il suo spettacolo “Gli esercizi di libertà”, ottenendo un grande successo di pubblico con un teatro pieno e con in prima fila il Rettore, prof. Nicola Leone.

Per Rocco Papaleo si è trattato di un suo ritorno dopo 48 anni nella sua prima e giovanissima università, che ha frequentato per un anno intero nel 1976, come studente del primo anno del corso di laurea in ingegneria, avendo come residenza un alloggio nello stabile Martire e Remorini di Contrada Commenda di Rende.

Per circa due ore ha entusiasmato con il suo spettacolo, fatto di episodi, racconti, canzoni e poesie, tratte dalla sua biografia “Perdere tempo mi viene facile”, scritta per celebrare i suoi 40 anni di carriera artistica. Alessandra mi ha pure detto ch’è stato uno show convincente in cui si è mescolato molto umorismo, malinconia e poesia, riuscendo a coinvolgere il pubblico presente che ha registrato il tutto esaurito dei posti a sedere dell’Auditorium teatrale dell’Università della Calabria. L’attore lucano ha pure raccontato della sua esperienza di studio per un anno nel campus universitario di Arcavacata a quel tempo con la frequentazione dell’edificio polifunzionale e della mensa universitaria adiacente al primo blocco delle maisonnettes, con i viaggi in pullman tra Contrada Commenda ed il complesso universitario esistente dell’edificio polifunzionale con le sue baracche utilizzate come aule.

«Fu una scelta di un giovane del Sud – è stata la dichiarazione di Rocco Papaleo in una fase dello spettacolo molto applaudito – verso una Università del Sud emergente con tante novità in campo nazionale». 

Ma è stato con il Rettore Nicola Leone, chiamato sul palco, a fare una dichiarazione per certi aspetti con un pizzico di rimpianto e di apprezzamento nei confronti dell’Università di oggi. Anzitutto gli ha detto di avere sostenuto alcuni esami, inclusi Analisi I e Calcolo numerico. Poi gli amici che si erano iscritti a Roma lo incoraggiarono a trasferirsi, finendo per distrarsi e abbandonare gli studi. «Oggi mi pento – ha confidato al Rettore Leone – perché comprendo che in una cittadella universitaria come l’UniCal, tutti sono studenti e studiano, inducendoti a farlo anche tu».

Trovandomi a Bologna per impegni familiari, sapendo e vedendo le immagini dello spettacolo di Rocco Papaleo nell’Auditorium teatrale dell’UniCal, in una serata straordinaria e in un luogo straordinario ed unico come il Campus Universitario di Arcavacata il pensiero è subito andato all’ideatore e stimolatore di questo straordinario progetto e cioè Beniamino Andreatta, primo Rettore, che appena insediatosi al suo posto dopo l’elezione ad un inviato del quotidiano Il Resto del Carlino, in un servizio pubblicato il 16 giugno 1971, tenne a precisare: «L’Università della Calabria deve assumere una funzione civile oltre che scientifica e deve mobilitare nelle coscienze dei professori e degli studenti tutte le energie per realizzare un grande ed effettivo motivo fusivo».

«L’impegno fondamentale sarà quello di considerare l’Università come luogo di convergenza non soltanto dei giovani ma degli adulti, un luogo dove, al di là della formazione didattica, si sviluppi un rapporto di tipo pubblico. Vorrei che l’intera società calabra e non soltanto una minima parte di essa, trovasse nell’università un ben più profondo significato di quanto non ne abbiano avuto, finora, tutte le altre Università. L’Università di Cosenza deve diventare una città dei giovani, con tutti i servizi e le infrastrutture necessarie. Questa società di giovani avrà veramente la possibilità di studiare in modo nuovo, entro un ambiente nuovo. Perché oltre ai temi professionali si darà ampio spazio anche ad altri temi culturali e sportivi come il teatro, le piscine, le palestre, i campi da gioco. Un mondo studentesco inedito».

Grazie allo spettacolo di Rocco Papaleo, che dopo 48 anni torna nella sua prima università, l’auspicio, il desiderio, il sogno e l’impegno del Rettore Beniamino Andreatta diventano tutt’uno e la fusione tra comunità universitaria e società del territorio diventa realtà luogo di convergenza per la crescita di un rapporto pubblico di alto valore aggiunto.

Per questo Rocco Papaleo meriterebbe una laurea “honoris causa” in Dams ad opera del dipartimento competente ed afferente al suo lavoro. Oggi l’Università della Calabria, che non ha ancora raggiunto la sua dimensione consegnataci dai padri fondatori, ha un patrimonio teatrale e cinematografico unico in Italia con due teatri e due sale cinematografiche; mentre gli manca ancora il villaggio dello sport programmato tra il confine di Rende ed il territorio di Settimo di Montalto Uffugo. (fb)