Un po’ casa, un po’ albergo: è questa la caratteristica del cosiddetto “albergo diffuso”, ovvero la soluzione per quei vacanzieri che non amano il soggiorno in albergo. È l’idea vincente contro lo spopolamento dei borghi e di paesi che hanno caratteristiche uniche e straordinarie, ma tante case abbandonate, lasciate a degradare completamente. Un modello di ricettività che ha spinto la CNN, la famosa televisione americana, a dedicare un ampio servizio a Cinquefrondi, il paese dove le case costano appena 1 euro. L’ospitalità punta al recupero di case ristrutturate con finalità turistiche, nel rispetto dell’ambiente e della eco-sostenibilità. In poche parole è l’intero paese che diventa “albergo” (da qui la denominazione “diffuso”) che in tal mondo è sollecitato al recupero del centro storico, dei suoi insediamenti urbani e rurali, al fine di offrire una qualità di soggiorno assolutamente invidiabile. Anzi, sono in tanti gli stranieri che – innamorati del luogo – decidono di restare. e acquistare una casa da destinare alle proprie vacanze o da mettere a disposizione di altri vacanzieri attratti dalla nomea del luogo.
Del resto, la Svimez, in un suo rapporto, ha disegnato un quadro catastrofico per la Calabria: nei prossimi 50 anni, perderà 500 mila abitanti. Una proiezione che porta sconforto, sopratutto se si pensa che la Calabria, come Regione, ha tanto da offrire ai suoi abitanti e al Paese ma, che purtroppo, è solo un’anticipazione di una situazione tristemente reale quanto attuale: i calabresi stanno abbandonando la Calabria e, i Comuni, si ritrovano con case abbandonate, uffici e luoghi d’Istruzioni chiuse, costringendo i sindaci a scelte dolorose: avviare progetti che prevedono la vendita delle case a un euro, per evitare fenomeni inarrestabili di spopolamento,
Scelte, che lasciano l’amaro in bocca a sentirle, ma che hanno trovato spazio in un colosso come la CNN che, in un servizio firmato da Silvia Marchetti, racconta di Cinquefrondi, «un accogliente Comune dove poter tranquillamente soggiornare, Cerniere dei Due Mari, con il fiume e la montagna a pochi minuti di macchina» e che rende l’impossibile, possibile: «presto le nostre case abbandonate saranno abitate da tanti turisti – ha annunciato il Comune di Cinquefrondi su Facebook – solo oggi sono arrivate centinaia di richieste, che vedono in Cinquefrondi un centro strategico da vivere».
Ma Cinquefrondi non è l’unico ad aver promosso questa iniziativa contro lo spopolamento: ci sono anche il Comune di Rose, Maida e Tarsia, mentre a Martone, un piccolo borgo della Locride, è stato realizzato il primo albergo diffuso in Calabria. Si tratta di un progetto voluto fortemente dal sindaco, Giorgio Imperitura, per combattere, appunto, lo spopolamento e per recuperare le abitazioni del centro storico che sono state abbandonate.
Quella di Martone, a conti fatti, potrebbe essere una soluzione al problema che, in questo periodo, stanno affrontando diversi Comuni calabresi: realizzare un albergo diffuso non solo per recuperare gli edifici abbandonati, ma anche per creare e rilanciare un nuovo tipo di turismo dove i visitatori possono vivere un’esperienza differente di ospitalità all’insegna della sostenibilità e rispetto dell’ambiente.
D’altronde, si tratta di un modello di recente diffusione in Italia e in Europa, ideato da Giancarlo Dall’Ara, presidente dell’Associazione Alberghi Diffusi, che «ha contribuito a dare un’immagine nuova e diversa dei piccoli centri sia ai turisti che ai residenti: quella della nuova frontiera dell’ospitalità che non crea impatto sociale, tantomeno ambientale, che affonda le radici nella cultura di un luogo, e che risponde al bisogno più profondo di chi va in vacanza, quello dell’autenticità». (rrm)
Scarica da qui l’ebook Albergo Diffuso 2019