Stamattina (giovedì 7 luglio) alle 11.30, nella Nuova Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati a Roma, è prevista la presentazione del programma per le celebrazioni del 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.
Partecipano, oltre al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e alla vicepresidente Giusi Princi, il ministro della Cultura, Dario Franceschini e la ministra per il Sud, Mara Carfagna.
Celebrazioni che, proprio in queste ore, si arricchiscono di un patrocinio importante e d’eccezione, quello della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: il Presidente Massimiliano Fedriga ha infatti inteso concedere il patrocinio a nome di tutte le regioni italiane, a supporto di una Calabria che vuole mettere in risalto tutto il suo splendore artistico, storico e culturale, emancipandosi da stereotipi del passato che non le appartengono più.
«Ce li invidia tutto il mondo, quindi è proprio in giro per il mondo che dobbiamo portarli… in senso figurato ovviamente – afferma il Vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi – soprattutto laddove il nome della Calabria arriva distorto da luoghi comuni e retaggi del passato che rigettiamo e che stiamo esorcizzando con i fatti. L’obiettivo è farlo capire a tutto il Pianeta, Italia compresa!»
È confermata la partecipazione dei sindaci f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace e del sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti. «Sarò a Roma – ha dichiarato Versace a Telemia – ed insieme al Sindaco facente funzioni del Comune Paolo Brunetti prenderò parte alla conferenza stampa di presentazione del programma del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Ho apprezzato la telefonata del Presidente Occhiuto, che ha riconosciuto alcune problematiche nell’organizzazione della conferenza stampa che hanno prodotto l’assurda ed immotivata esclusione nei confronti non della mia persona, ma del territorio che rappresentiamo. La sua chiamata e le successive dichiarazioni pubbliche hanno fugato i dubbi, consentendo al presidente di spiegare anche pubblicamente di non essersi occupato personalmente dell’iniziativa e quindi di riparare al grave strappo istituzionale che era stato prodotto, a questo punto non si capisce da chi». (rrm)