Si è svolta sera, dalle 19, sulla pagina Facebook della campionessa paralimpica Giusy Versace, la tavola rotonda virtuale dal titolo Dal sogno alla realtà.
L’iniziativa, che è stata organizzata in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, ha visto la partecipazione di Giovanni Malagò, presidente Coni, Luca Pancalli, presidente del Cip e gli atleti paralimpici Francesca Porcellato, Annalisa Minetti, Oney Tapia, Oxana Corso, Marco Iannuzzi, Giulia Ghiretti, Piero Dainese (Obiettivo 3) e il tecnico nazionale Fidal Andrea Giannini.
La tavola rotonda è stata moderata dal giornalista Claudio Arrigoni. Si è parlato della proposta di legge che spalanca le porte dei gruppi sportivi agli atleti paralimpici, di cui la Versace è prima firmataria, inserita in uno dei cinque decreti legislativi della Riforma dello Sport recentemente approvati dal Consiglio dei Ministri, e che daranno vita alla Legge Delega 86/2019.
«Voglio raccontare esattamente – ha detto la Versace – cosa cambierà con questa legge, illustrare tutti i passaggi di questo percorso, raccogliere le voci degli atleti e commentare questo storico traguardo con i presidenti del Coni e del Cip Giovanni Malagò e Luca Pancalli»
Oltre a questo appuntamento, la Versace è stata anche ospite in molti spazi radiofonici, televisivi e dirette sui social, per parlare di questa importante giornata istituita nel 1981 dall’Assemblea generale dell’Onu per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e combattere ogni forma di discriminazione.
«Con questa giornata – ha aggiunto Giusy Versace – si accende un faro sui diritti delle persone con disabilità, e il mio auspicio è che tutti si impegnino affinché questo faro resti sempre accesso. L’Italia è stato, certamente, uno dei primi paesi a sottoscrivere la Convenzione Onu, ma c’è ancora molto da fare, soprattutto dal punto di vista culturale, per contrastare ogni forma di discriminazione»
«Le barriere da abbattere – ha proseguito la Versace- sono ancora tante e non solo architettoniche. Ad esempio, non posso sopportare che nel 2020 lo sport sia ancora considerato un lusso e non un diritto come dovrebbe essere. Molte persone con disabilità non posso accedere a protesi ed ausili di tecnologia avanzata che, oltre a permettere la pratica sportiva, consentono di ottenere una maggiore autonomia e una migliore qualità di vita. Anche questo è uno dei motivi per cui ho prestato il mio volto alla politica e, unaltra battaglia che sto portando avanti in Parlamento, è l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario del Servizio Sanitario Nazionale che ad oggi, purtroppo, concede solo ausili obsoleti».
«A riguardo – ha concluso – una piccola luce si è accesa lo scorso luglio con l’approvazione della mia richiesta di istituire un fondo sperimentale di 5 milioni di euro, che a breve sarà disponibile, per l’erogazione di ausili e protesi di tecnologia avanzata. Se vogliamo davvero un cambio culturale, dobbiamo comprendere che le persone con disabilità chiedono solo il rispetto dei propri diritti e l’opportunità di sentirsi utili alla società». (rrm)