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Zupi

Il Comitato Calabro Lucano Fisi chiede alla Regione chiede ragguagli per soluzioni sugli impianti silani

La presidente del C.R. FISI Cal, Bianca Zupi, ha chiesto alla Regione Calabria ragguagli in merito alle soluzioni «nella speranza che le annose, ma non complesse problematiche del territorio montano silano  trovino presto una risoluzione e che chi ci amministri dimostri attenzione e capacità di ascolto di tutte le istanze che provengono dal territorio».

Lo scorso agosto, infatti, ha rivolto ufficialmente agli amministratori della Regione Calabria sulle sorti della cabinovia di Camigliatello, per la quale sono necessari indifferibili interventi di ammodernamento e revisione ventennale. Interventi peraltro già deliberati nella Giunta Regionale n. 284 del 28 settembre 2020 da effettuarsi entro il 14 dicembre 2021 pena la sospensione dell’esercizio.

«Senza risposta – ha riferito la presidente Zupi – per come è pessima abitudine della Regione Calabria, è rimasta anche successiva comunicazione dell’08-09-2021 con cui sono state richieste informazioni sulla situazione di Lorica e sollecitato il riscontro su Camigliatello».

«Tutto il CR FISI CAL – ha proseguito – è deluso ed amareggiato: dopo aver ottenuto le nuove omologazioni di tutte le piste di Lorica e della pista rossa di Camigliatello dopo aver offerto, a titolo gratuito, qualificate consulenze, nemmeno un cenno di riscontro! Non una volta questo CR è stato invitato a partecipare ai tavoli tecnici che, in verità, non hanno prodotto grandi risultati visto che entrambe le stazioni dell’Altopiano Silano rimarranno chiuse».

«Eppure la Fisi – ha continuato – è una grande Federazione che ha fornito e fornisce imprescindibili supporti tecnici, sia relativamente all’organizzazione degli  eventi sportivi a tutti i livelli sia in ordine alla sicurezza a tutte le stazioni invernali italiane, e che ha contribuito alla soluzione dei problemi ogni volta che è stata interpellata. Dobbiamo prendere atto del totale disinteresse della Regione non solo relativamente alla criticità degli impianti, che pure sono costati decine e decine di milioni di euro,  ma anche di tutti i praticanti e di tutti gli appassionati degli sport invernali che a migliaia si riversavano sulle piste della Sila».

«Dove andranno a sciare adesso? – ha concluso – Sulle Alpi e o nelle vicine regione appenniniche dove hanno realizzato nuovi impianti di risalita in meno di un anno? Dopo Lorica, anche Camigliatello chiuderà gli impianti di risalita lasciando il comprensorio sciistico silano privo delle possibilità di fare agonismo e pratica sportiva?». (rcs)