Prosegue l’impegno della Camera di Commercio di Catanzaro nelle attività di confronto e concertazione sulle misure di sviluppo del tessuto economico locale. Nella giornata di ieri, infatti, la task force dell’Ente camerale si è riunita per discutere dell’internazionalizzazione delle imprese e della Calabria.
Le idee, le relazioni analitiche e le valutazioni di prospettiva scaturite dalla riunione andranno a costituire, assieme a quelle che emergeranno dai prossimi appuntamenti cui prenderanno altri imprenditori calabresi dislocati in tutto il mondo, un pacchetto di proposte concrete su cui si concentrerà il lavoro della Giunta camerale sul tema dell’internazionalizzazione nei prossimi mesi.
Presenti l’on. Nicola Carè, imprenditore italiano in Australia, segretario generale della Camera di Commercio italiana a Sydney e deputato di Italia Viva eletto nella circoscrizione Estero, Frank Carioti, imprenditore calabrese che da decenni vive e opera in Australia e che la Camera di Commercio ha coinvolto nel progetto come delegato dell’Ente per l’estero, Daniele Rossi, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, il componente di Giunta camerale Saverio Nisticò, Ivan Cardamone, assessore alla cultura del Comune di Catanzaro, e Francesco Viapiana, consigliere camerale e reduce da un progetto di collaborazione internazionale con la Cina.
«La riunione di oggi – ha spiegato il presidente Rossi – serve a dare continuità ad un progetto in cui la Camera di Commercio di Catanzaro crede molto. Non si tratta di una semplice tavola rotonda che ha come oggetto la creazione di nuovi rapporti internazionali con tra imprese locali e mercati esteri, si tratta piuttosto di confrontarsi sul futuro della nostra provincia, e quindi della Calabria, nei processi economici internazionali. Si tratta di capire tutti assieme come favorire le imprese nell’approccio con l’estero, ma anche come favorire gli investitori e i turisti stranieri a fare della Calabria una meta ambita e interessante. In quest’ottica è determinante l’apporto di conoscenze, esperienza, know-how che bravi imprenditori calabresi all’estero possono portare al tavolo del confronto».
Tra i temi più dibattuti quello della burocrazia, tanto per l’export quanto per la possibilità di attrarre capitali dall’estero: «C’è necessità – ha detto Nisticò – di creare le condizioni migliori affinché investire in Calabria sia semplice e vantaggioso . Ci sono investitori internazionali che potenzialmente sarebbero interessati a far business in Calabria, ma bisogna essere competitivi con il resto del mondo dal punto di vista burocratico per riuscire ad intercettare certi capitali».
«Il tema della burocrazia – ha dichiarato l’on. Carè – è stringente in Italia e soprattutto in Calabria, dove spesso i progetti si arenano a causa delle lungaggini che scoraggiano qualunque imprenditore. Dobbiamo considerare quindi degli interventi in questo senso proprio perché dallo stimolo all’attività imprenditoriale ci sono enormi ritorni dal punto di vista sociale. Le ricadute positive dell’apertura ai mercati e ai capitali esteri che non siano prettamente economiche, spesso, sono la colonna portante di uno sviluppo strutturato, solido e di lungo periodo».
«La mia casa – ha dichiarato Carioti – è qui in Australia, ma il mio cuore è in Calabria e sento il bisogno di contribuire con idee, conoscenze e relazioni che ho sviluppato negli anni ad un progetto che sia realmente capace di aiutare la mia terra natia a svilupparsi. Non dobbiamo pensare alla Calabria come ad una terra esclusiva per ciò che di naturale e culturale offre, in Italia e nel mondo ci sono molte destinazioni con cui competere sotto questi profili, piuttosto dobbiamo imparare a valorizzare ciò che siamo: noi calabresi siamo il valore aggiunto della nostra terra e su questo bisogna lavorare per comunicarlo all’esterno». (rcz)