;
Sandra Savaglio

La Regione finanzia con 4,5 milioni tre progetti delle Università calabresi per la ricerca anti-covid

Sono tre i progetti delle Università calabresi che la Regione Calabria finanzierà, con la somma di 4,5 milioni di euro, per investire nella sperimentazione di soluzioni innovative e promuovere azioni per il contrasto all’epidemia da Covid-19.

«Il dipartimento Presidenza – settori Ricerca scientifica e Innovazione ecnologica, Formazione professionale, Alta formazione, Accreditamenti e Servizi ispettivi -, preso atto dei lavori della commissione di valutazione, ha avviato – spiega una nota dell’assessorato – la formalizzazione del decreto contenente la graduatoria delle proposte progettuali ammesse e presentate dall’Università della Calabria, dall’Università Magna Grecia e dalla Mediterranea.

«L’invito – continua l’Assessorato – in attuazione dell’Asse 1 e 12 del Por Fesr Fse Calabria 2014/2020, si articola in due differenti azioni: “Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali” e “Azioni per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente post-lauream”. Gli interventi sono finanziati fino al 100% delle spese ammissibili».

«Siamo arrivati al nostro obiettivo con grandi risultati: le tre università calabresi – ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca scientifica e Innovazione, Sandra Savaglio –, hanno presentato progetti di alto livello che riguardano la salute delle persone, la ricerca scientifica internazionale, il miglioramento del servizio sanitario che gli ospedali possono offrire al cittadino. Sono davvero contenta».

«L’università Mediterranea di Reggio Calabria – spiega ancora, entrando nel merito dei progetti – si propone di migliorare la digitalizzazione di ospedali con l’uso della piattaforma iCare System e si prospetta, inoltre, l’uso di qualcosa che il Covid ci ha lasciato, in positivo: la telemedicina. La Magna Greacia di Catanzaro si occuperà delle malattie infettive e della cura specifica dei malati di Covid-19, per la prima volta e specialmente da un punto di vista multidisciplinare. Infatti, saranno diversi i gruppi di ricerca coinvolti, dalla genomica, alla chimica farmaceutica, alla neuroscienza».

«L’aspetto multidisciplinare – ha aggiunto – è presente anche nel progetto dell’Unical. Il focus saranno le nanotecnologie applicate alla salute. Questa nuova disciplina della scienza offre la possibilità di diagnosi precoci e molto precise dei tumori anche della cura del Covid. Le conseguenze positive sono enormi. Il progetto Università della Calabria ha anche una parte internazionale molto forte con, tra le altre cose, finanziamenti europei già ottenuti e collaborazioni con laboratori all’estero, che mostrano che si parte da una base molto solida. Da segnalare anche il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale, una disciplina che, ormai, ha invaso tutti gli aspetti della conoscenza umana».

«È stato un percorso lungo e faticoso per tutti gli scienziati coinvolti ma ne è sicuramente valsa la pena. Ognuno di loro – ha concluso l’assessore – avrà a disposizione un milione e mezzo di euro per realizzare un laboratorio che abbia respiro internazionale. Buon lavoro e buona ricerca». (rcz)