Per la stagione teatrale de I Vacantusi lunedì 5 febbraio alle 21 andrà in scena “Il vedovo allegro”. Si tratta della nuova commedia di Carlo Buccirosso che regala, ancora una volta, risate e riflessioni. Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco stabilmente affetto da ansie e paure, è inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli. Persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento.
La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.
Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta.
Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!
Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro in cui è piombato ormai da tre anni? Lo si scoprirà solo andando a teatro.
Intanto l’ultimo sipario si è alzato su una spiaggia di Porto Ercole del 1610. Disteso, stanco e delirante, Michelangelo Merisi in arte Caravaggio, magistralmente interpretato da Primo Reggiani. A soccorrerlo una coppia di pescatori (Fabrizio Bordignon e Francesca Valtorta) che ai suoi occhi acquisiscono le forme delle persone più importanti della sua vita, come il Cardinal Del Monte, suo mecenate, e Maddalena Antognetti, che darà il volto alle sue Madonne.
La scenografia è fatta da stracci e brandelli che si trasformano nei quadri più importanti di Caravaggio. Centrale è l’uso della luce, che “investe” i corpi degli attori in un palpabile chiaro scuro. Del cast sorprende l’incredibile capacità interpretativa: Reggiani mantiene sempre alta la tensione e l’intensità recitativa dall’inizio alla fine, allo stesso modo Bordignon e Valtorta passano repentinamente da un ruolo all’altro senza mai lasciare il palco. (rcz)