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L’OPINIONE / Antonio Errigo: Il Governo dovrebbe investire in opere e iniziative pubbliche in Calabria

di ANTONIO ERRIGO – Investire in opere e iniziative pubbliche in Calabria, ora più che mai, sembrerebbe essere una buona azione politica.
In Calabria, infatti, il noto principio  utilitaristico del tornaconto economico, di «raggiungere massimi risultati economici con minimi sforzi» – e quindi  a fronte di adeguate spese pubbliche, registrare conseguenti maggiori entrate  tributarie, con il minimo sforzi di investimenti finanziari pubblici e privati – ora potrebbe essere una realtà.
Tenuto conto e considerato che in nessuna regione d’Italia si può vivere onestamente in assenza di lavoro, credo che occorra che il Governo e la Regione Calabria, insieme aiutandosi e sostenendosi  l’un l’altro,  si adoperino per generare occupazione ricorrendo al completamento, ammodernamento e messa in sicurezza delle opere e infrastrutture pubbliche, al fine di garantire  servizi pubblici in maniera paritetica tra le Regioni del Sud, del Centro e del Nord Italia.

Ho la sensazione che, per la prima volta a mia memoria, tutti i politici nazionali  e regionali calabresi (senatori, deputati, consiglieri regionali, assessori di destra, sinistra, centro), stiano comprendendo che la Calabria ha veramente tanto bisogno  del loro  importante impegno in favore di una seria riorganizzazione infrastrutturale, economica e sociale.

I dati statistici, comparati con le altre regioni d’Italia e strettamente connessi e correlati all’ordine e la sicurezza pubblica,  fanno emergere non solo una migliore  qualità della vita di relazione sociale, ma soprattutto una maggiore percezione del valore immenso della legalità diffusa.

Mi pare che alcuni politici e segretari regionali di partito siamo persone che sino ad oggi hanno voluto e saputo dimostrare sul campo con serietà, dedizione  e tanto impegno politico, la loro buona volontà di fare e fare bene, per il bene della Calabria, senza lasciarsi (almeno in apparenza) fuorviare da elementi estranei e mantenendo fede al loro mandato finalizzato alla nobile, sana e onesta politica.

Con uno sguardo ottimistico, quindi, mi pare esistano tutte le necessarie condizioni ambientali e i presupposti giuridici per attrarre  investitori e consentire di far investire  in sicurezza il capitale “di rischio” in Calabria.

Oggi nelle cinque province della Regione (tutte con tantissima bella e cara gente) mi pare si cominci ad avvertire più fiducia nelle istituzioni.
Auspico che il Presidente del Consiglio dei Ministri, cointeressando direttamente i Ministri e Ministre del Governo della  Repubblica Italiana, indirizzi, sostenga  e supporti il cambiamento in corso.

Occorre far comprendere (in ogni modo e con tutti i mezzi possibili), a quanti sono ancora resistenti nel convincersi che  investire in Calabria conviene. Si dovrà spiegare bene il perché di questa convenienza e, soprattutto, si dovrà avviare un piano di sostegno per le PMI, motore dell’economia calabrese.

Le Regioni nelle quali sono state istituite le Zone Economiche Speciali italiane dovrebbero creare attrattive finanziarie e convenienze economiche regionali, per risultare  appetibili ai potenziali investitori stranieri così come avviene in altri Paesi e regioni del mondo.

Non dico di azzerare l’imposizione contributiva prevista dall’art.53 della Costituzione. Sarebbe troppo! Ma viste le difficoltà post Covid 19, si potrebbe ideare un programma per attenuare  di molto il carico fiscale e ricorrere a misure incentivanti sulla produzione del reddito d’impresa  per almeno i primi 10 anni di attività nelle aree Zes.

Certo che gli investimenti dovrebbero essere connotati dalla Sostenibilità e nessuno creda che nelle aree della Zona Economica Speciale in Calabria, si possano realizzare industrie inquinanti e nocive per l’ambiente e la salute dei Calabresi e dei turisti.

Si investano risorse pubbliche e private nelle altamente redditizie attività turistiche ricettive alberghiere e residenziali, a supporto di maggiori iniziative fieristiche, congressuali e convegnistici di interesse nazionale e internazionale.

Sarebbe molto utile alla debole economia regionale poter beneficiare di una o più iniziative pubbliche quali congressi e convegni di livello europeo ed internazionale da svolgersi in una delle tante località turistiche della Regione Calabria.

Si comprende che non è cosa facile da proporre e realizzare, ma si è convinti che sia molto importante per la ripartenza della Calabria.

Coniugare le note naturali attrattive turistico-ambientali della Calabria, con esposizioni fieristiche di pregio, eventi, congressi scientifici, seminari e convegni di studio, si ritiene che possa rappresentare un modello economico vincente di crescita e benessere per gli investitori, turisti e per i cittadini della Calabria. (ee)