di GIUSEPPE FALDUTO – Ci sono progetti che possono cambiare il volto di una città, creare lavoro, attrarre investimenti. Ma quando per sei anni un’idea capace di generare 3.000 posti di lavoro, un porto turistico e oltre 3 milioni di euro annui di entrate per il Comune rimane bloccata senza una risposta formale, è inevitabile chiedersi: perché?
Il Consiglio Comunale ha indicato chiaramente l’Accordo di Programma come strumento per definire con precisione le indicazioni necessarie a trasformare lo studio di fattibilità in un progetto definitivo.
Eppure, nessuna risposta ufficiale è mai arrivata. Solo dichiarazioni sui giornali, basate su una presunta carenza documentale. Quali documenti mancano? Nessuno lo sa. Perché non è mai stato scritto formalmente cosa integrare? Nessuna spiegazione. Perché chi governa non si assume la responsabilità di una scelta chiara?
Quando un’Amministrazione non risponde in modo ufficiale e non indica una strada precisa da seguire, non sta solo bloccando un progetto: sta frenando il futuro della città, sta chiudendo le porte a nuove opportunità, sta impedendo la crescita. Una città che non sa dire né sì né no è una città ferma.
Un progetto senza una risposta è un’occasione persa. Se dopo sei anni non si è ancora in grado di indicare cosa manca, il problema non è il progetto, ma chi lo tiene bloccato.
Dopo tutto questo tempo, non si chiedono favori, ma semplicemente rispetto per le regole, trasparenza e una risposta chiara. (gf)
[Giuseppe Falduto è imprenditore]