di SANTO GIOFFRÈ – Certo che solo in un periodo di così torrido, normale, assuefatto pensiero vacanziero, certe affermazioni trovano, persino, l’indifferenza di un popolo prono, sottomesso, incapace a produrre massa critica, assopito e in attesa del panen et circencenses… Sentir dire dal Governatore della Calabria, Occhiuto, che la contabilità orale nelle Asp Calabresi era più o meno una felice suggestione e che i conti sono, non solo a posto ma, addirittura, ci sono milioni di avanzo di amministrazione, è uno straordinario input per la prossima pubblicazione del manuale di come condurre una vita spensierata.
Certo, se non fosse che i danni legati alla contabilità orale hanno causato chissà quanti drammi e morti, potremmo, persino, affidarci agli Dei che toglievano la memoria per non far soffrire le persone. Ma Occhiuto lo sa che ci sono Asp che non hanno bilanci da 10 anni perchè non ci sono carte contabili e, quindi, la contabilità era orale? Lo sa che c’è una cosa che si chiama “Assegnazioni non regolarizzate” pari a 600 milioni, fino al 2015, solo in una Asp? Come si chiamano quelle cose che fino all’anno passato, impedivano di chiudere i bilanci in quasi tutte le Asp Calabresi? Sono cose non vere? Come si fa, dal punto di vista dei regolamenti contabili e di legge, ad approvare il solo bilancio 2022 senza avere i bilanci approvati nei 10 anni precedenti? È anti costituzionale, perché introduce un precedente devastante riguardo la gestione dei conti pubblici.
Il contributo in termini normativi dato dal governo, ad esaminarlo bene, è una sanatoria che porterà ad appianare debiti prodotti in 20 anni e che, in grandissima parte, sono frutto di ladroneggi. Facendo così, con tutti i buoni propositi e rinunciando a ricostruire i bilanci, ora inesistenti, si affossa, per sempre, la certezza del diritto e dell’autorità dello Stato. Ma non solo, l’appiananento del debito, perché a questo si mira, lo pagheranno, come già succede, i Calabresi. No, questa non è Amministrazione della cosa pubblica! No. È solo un’operazione mediatica. Io, da Sinistra, sono stato l’unico ad appoggiare la decisionne di far venire i compagni medici Cubani. Occhiuto lo hanno fatto perché incombeva il pericolo di interruzione di pubblico servizio e perché costavano poco, avendo, a Cuba, la Medicina soltanto valore sociale, io perché so che la Gente muore più che altrove per mancanza delle banali cure.
Ma i compagni medici Cubani sono a tempo, non strutturati. E non si può pensare di chiudere gli occhi e chi verrà dopo, conterà i passi. No! Nessuno parla di uscire dal Piano di Rientro e non si sta facendo nulla, oltre le parole, a raggiungere tale obiettivo e questo fatto, in menti lucidi e politicamente attrezzati a vedere il marcio ove gli ignoranti non lo vedono, qualche dubbio di perpetuare comoda posizione, lo genera… Povera Terra mia! (sg)