di ANTONIETTA MARIA STRATI – È la «Strada per la transizione ecologica» tanto attesa ma che, al momento, trova opinioni e posizioni divergenti e lontane. Così si potrebbe riassumere il tanto atteso incontro tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e i sindaci della Piana, sul termovalorizzatore di Gioia Tauro.
«Oggi è andata bene – ha detto il Governatore – perché è stata l’occasione per scambiarci delle opinioni, poi ciascuno resta della propria idea. Io ho scelto di fare il presidente della Regione per tentare di cambiare questa regione, per cui non voglio che la Calabria abbia i rifiuti nelle strade soprattutto d’estate quando ci dovrebbero essere i turisti, non voglio che la Calabria abbia impianti di termovalorizzatore inquinanti come quello di Gioia Tauro, che dovrebbero comunque essere ammodernati».
Nel documento presentato ai primi cittadini, infatti, viene spiegato come il Polo Tecnologico di Gioia Tauro oggi abbia una bassissima affidabilità, continui fermi impianto e necessità di interventi d’urgenza, senza contare il rischio di emissioni non controllate, l’incremento dello smaltimento di discarica e la perdita di risorse energetiche.
Riammodernarlo significa, infatti, renderlo «sicuro, affidabile e avanzato – si legge nel documento – con migliori performance ambientali», che significherebbe lo stop a discariche ed esportazione dei rifiuti. Quindi, nella sua visione, il presidente Occhiuto immagina il Polo Tecnologico di Gioia Tauro del “domani”, con l’applicazione delle nuove tecnologie, una infrastruttura dove vi è la riduzione delle emissioni in atmosfera, degli impatti ambientali, oltre che un miglioramento dell’efficienza energetica. Il monitoraggio continuo delle emissioni e un approccio differenziato e specifico per inquinanti “chiave” con conseguente riduzione degli impatti chiudono la serie di interventi applicando le nuove migliori tecnologie disponibili sull’incenerimento, di cui c’è l’obbligo di adeguamento entro il 2023.
Nel documento, infatti, viene evidenziato come, con questi interventi, si otterrà il meno 75% di ossidi di azoto, il meno 88% di polveri sottili, il meno 75% di anidride solforosa e meno 63% di acido cloridrico e di come «in applicazione delle nuove Bat è possibile azzerare il ricorso alla discarica per lo smaltimento dei residui di combustione, nell’ottica del pieno rispetto dei principi dell’economia circolare, prevedendo il recupero ai fini del riciclo delle scorie e delle ceneri del processo di combustione. A seguito di specifico trattamento potranno essere utilizzate come inerti in altri processi produttivi, mentre dalle ceneri provenienti dai sistemi di abbattimento delle linee fumi verrà recuperato e riusato tutto il bicarbonato di sodio». Insomma, significherebbe uno stop alle discariche.
Quello presentato da Occhiuto, dunque, potrebbe essere l’inizio di uno schema che, col tempo, potrebbe portare alla tanto attesa rivoluzione – sul piano dei rifiuti – in Calabria.
Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, ha ribadito che, quello svoltosi in Cittadella, è stato «un tavolo di dialogo e confronto che chiedevamo da tempo e che finalmente abbiamo ottenuto. Al momento le opinioni e le posizioni espresse sono tuttavia divergenti e ancora lontane. Con i sindaci del territorio e la Città Metropolitana, abbiamo fatto diverse proposte alternative – tra cui l’efficientamento tecnologico di una terza e quarta linea al fine di dismettere definitivamente le prime due ormai obsolete – al fine di scongiurare un raddoppio che sarebbe dannoso per il territorio».