Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto che il debito sanitario calabrese ammonta a più di 800 milioni di euro. La cifra riguarda però, presunti crediti maturati prima del 31 dicembre 2020, data presa a riferimento dal decreto legge che ha dato vita all’operazione di verifica condotta in questi mesi.
Lo scorso 31 dicembre, infatti, si è conclusa la prima fase di accertamento del debito. E, per l’occasione, il presidente e commissario ad acta, Occhiuto, ha convocato una conferenza stampa per illustrare i dati emersi.
Agli 862.709,609 milioni di euro, vanno aggiunti più di 350 milioni di euro (per la precisione 363.834, 468 euro) di richieste di presunti crediti riferiti agli anni 2021 e 2022.
«Le due cifre – è stato spiegato – non rappresentano il debito complessivo della sanità calabrese, ma quello massimo deducibile dalle richieste creditorie che ci sono arrivare. Prevediamo che, all’esito delle verifiche che si svolgeranno i gruppi di lavoro presso le Aziende Sanitarie e Ospedaliere, con l’ausilio della Guardia di Finanza, il debito reale sarà molto più basso».
«Partiranno adesso – ha spiegato – le operazioni – che condurremo anche grazie all’ausilio della Guardia di Finanza, dirette a verificare quante di queste pretese creditorie hanno i presupposti per trasformarsi in vero debito e quante di queste istanze, invece, sono frutto di duplicazioni e di errori contabili, ovvero prive di basi giuridiche in quanto non fondate su contratti validi». (rcz)