di FRANCO CIMINO – “Le osservazioni di dissenso” deliberate ieri dalla giunta comunale, con le quali il Comune dice un no chiaro al progetto della installazione di un parco eolico marino lungo un tratto di costa che interessa il nostro mare e la nostra bella vista( ma la battaglia, sono certo, sarebbe stata fatta comunque per ogni iniziativa analoga, siamo il capoluogo di regione), è fatto assai positivo sotto molteplici ragioni. Ne dico solo due.
Le più importanti sono l’attenzione e l’ascolto verso la sensibilità e la voce di Associazioni, politici e cittadini, nonché di documentate e ben esposte ragioni giuridiche, emerse dalla parte più attenta della nostra società. L’altra è l’emergere di un’attenzione tanto attesa verso il territorio e ciò che ancora resta della sua bellezza, lungamente ferita e oltraggiata in decenni di egoistico suo sfruttamento. La Politica, secondo il mio sentire, è valorizzazione e tutela del patrimonio naturale, culturale e, quindi, paesaggistico e ambientale. Questa è la vera ricchezza di un territorio. Di una città. Del nostro territorio. Della nostra città. Da queste sensibilità bisogna ripartire per trasformare questa ricchezza in opportunità nuova. In nuova producente ricchezza altra. Si continui dunque, se si vorrà mantenersi coerenti e risultare credibili, su questa strada. Che è anche quella della responsabilità, in quanto depositari, come comunità, di una bene che non è nostro, ma di tutti nella stessa misura in cui non potrebbe essere nella libera disponibilità di ciascuno.
Un bene comune, che va amministrato correttamente dal Comune, mi scuso per l’apparente gioco di parole. I cittadini si attendono ora che la stessa scelta di quelle sul mare, l’Amministrazione la compie sulle pale eoliche impiantare sul nostro territorio, attivando vigilanza e cortese opposizione su quello circostante( Catanzaro è il capoluogo anche della provincia).
Basta alberi in ferro che rovinano la terra e ammalano gli occhi. Rimuovere subito quelli che non hanno ottenuto alcuna autorizzazione ove risultassero, se ve ne sono, pertanto abusivi. Si metta inoltre con urgenza la parola fine all’assurda vicenda del nuovo Piano Strutturale, che, volutamente lasciato inapplicato per mancanza di dibattito e di decisione su di esso, sta “volutamente” favorendo la totale consumazione del territorio. Specialmente, quello davanti al mare, ai lati della 106 e sulle piccole colline lungo le vie che portano nella parte alta della Città. Rinnovare la Politica significa cambiare visione della stessa, idea sulla città, cultura e metodo di governo. Per questo la Politica è una cosa semplice. E bella. Il luogo, cioè, della più entusiasmante fatica. Quella rivoluzionaria. (fc)